Taormina Film Festival: la quinta giornata

Non so se la sveglia sia suonata troppo presto… o troppo tardi. Fatto sta che non abbiamo chiuso occhio. L’ultima giornata del Taormina Film Festival è come l’ultima pagina di un romanzo che ami: non vuoi leggerla, ma muori dalla voglia di scoprire come finisce.
E allora via, con l’ansia che sale (e fa male, come direbbe Giancane) mentre controlliamo compulsivamente di avere tutta l’attrezzatura con noi. Carichi, già sudati alle 9 di mattina, ma con la sensazione di stare per vivere una giornata memorabile. Partiamo verso Taormina dove, ad attenderci, c’è la magnifica squadra che nei quattro giorni precedenti ci ha raccontato tutto del festival.

 Salvatore Esposito, il gigante buono

La prima tappa è la Sala B del Palacongressi. Lì ci aspetta lui: Salvatore Esposito. E no, non è il temibile Genny Savastano di Gomorra, almeno non oggi. Oggi è Salvatore, l’uomo, l’artista, il “gigante buono”. 
Ci racconta dell’importanza delle donne nel cinema, del potere che meritano, e del lavoro che l’industria dovrebbe fare con gli attori. Poi ci porta con sé in un viaggio tra set italiani e americani, tra differenze produttive e culturali.

Salvatore Esposito. © Gaetano Aspa

Un pranzo (quasi) frugale…

Dopo la conferenza, lo stomaco comincia a brontolare. Si pranza. Quella che doveva essere una frugale  “pausa pranzo” si è rivelata, in realtà, un banchetto a base di pesce fresco, buon vino e gin soda serviti come se fossimo alla corte del re di Francia (o del Sindaco di Taormina).
Seduto in sala, accompagnato dal suo barboncino, Tony Sperandeo. Una foto con lui? Ovviamente sì.
E poi, come se non bastasse, ci godiamo il panorama dal rooftop. Per qualche minuto siamo anche noi divi del cinema. Ma giusto il tempo di riprenderci, perché sta per arrivare lui.

James Franco (a piedi e senza aliante)

Scendiamo al piano inferiore, posti centrali in prima fila. Il cuore batte più forte. Gli applausi iniziano ancora prima che lui compaia. E poi eccolo, James Franco, con i suoi occhiali da sole scuri che cammina verso il palco. Si siede, ci guarda ed è subito autografo e foto, per la gioia della nostra cara Francesca. Oggi non veste i panni del cattivo, dello strafumato, di James Dean o di Tommy Wiseau, bensì quello di moderatore per la presentazione del film Thena. Insieme alla madre Betsy, che ha contribuito alla sceneggiatura, il giovanissimo regista Peter Gold, l’attore e musicista Dakota Lotus e la protagonista, nonché compagna di vita, Izabel Pakzad. Tra le tante domande anche la nostra, ovviamente a James, sull’influenza della creatività della mamma Betsy nel suo percorso artistico e culturale nel mondo della letteratura e del cinema. Con umiltà e grazia ci ha raccontato delle difficoltà che ha avuto agli esordi, dei lavori sottopagati da Mc Donald’s, del non sentirsi abbastanza. L’essere nato in una famiglia che lo ha amorevolmente spinto a raggiungere i suoi obiettivi lo ha reso sempre più sicuro di sé, tanto da consigliarci di lottare sempre per ottenere quello che pensiamo di meritare.

James Franco e il cast di “Thena” © Marco Castiglia

Red Carpet: sudore, gomitate e divinità

La corsa contro il tempo per raggiungere il red carpet è epica. La folla di gente che abita i vicoli di Taormina. Noi, come surfisti in bilico sulle onde californiane, conquistiamo le prime file, prepariamo i microfoni e andiamo all’attacco.
Finalmente, l’inizio. Tra i vari nomi ci sono quelli di Claudia Gerini, Barbara Ronchi, Alessio Vassallo, Neri Marcorè, Lola Ponce, Monica Guerritore, Max Tortora, Giampaolo Morelli, Ferzan Ozpetek.

E subito dopo, di nuovo lui: James Franco, seguito dai nostri nuovi amici Peter e Dakota e da tutto il resto del cast di Thena.

Infine arriva lei, la divina Monica Bellucci. Quando compare, il tempo si ferma. Io l’ho aspettata 22 anni. E adesso è lì, a pochi passi, un’icona che è riuscita a essere bellezza e grazia tutte insieme. Con grande sorpresa non è sola, con lei c’è anche il suo compagno, il genio Tim Burton. 

La giornata è stata intensa, ma ora ci aspetta il Teatro Antico di Taormina con le premiazioni e la proiezione del film L’amore sta bene su tutto.

Taormina FIlm Festival
Billy Zane sul red carpet. © Marco Castiglia

Taormina Film Festival Award

Numerosi i premi assegnati  dalla giuria  presieduta dall’attrice Da’Vine Joy Randolph, affiancata da Sandy Powell, Steven Gaydos e due straordinarie presenze italiane: Ilenia Pastorelli e Alessandra Mastronardi.

Il premio come Migliore attrice è andato a Ebada Hassan per il film Brides – Giovani spose, diretto da Nadia Fall.

Geoffrey Rush ha invece trionfato come Miglior attore. In The Rule of Jenny Pen di James Ashcroft, interpreta un giudice ormai in pensione in una casa di riposo. Per lui anche il Premio Cariddino d’Oro, decretato da una giuria speciale composta da 20 giovani studenti.

I quattro vincitori del Premio Ciak © Gaetano Aspa

Il premio alla Miglior regia è andato a Alex Garland e Ray Mendoza per Warfare – Tempo di guerra.

E poi, il momento più atteso: Miglior film a For Your Sake di Axel Monsú.

A margine della premiazione, non sono mancati i riconoscimenti speciali:

  • Il Taormina Excellence Award è andato a James Franco

  • Monica Bellucci ha ricevuto il Premio Speciale Internazionale.

  • Il Taormina Best Music Award è stato assegnato a Lola Ponce.

  • Il Premio Ciak per i 40 anni ha reso omaggio a Barbara Ronchi, Monica Guerritore, Ferzan Özpetek e Neri Marcorè – un quartetto che rappresenta cinema, teatro, poesia e ironia.

  • Il premio Speciale al Teatro a Vittorio Cappelli.

 

Lola Ponce. © Gaetano Aspa

Quando tutto finisce, non resta che sedersi un attimo e respirare. E ce ne torniamo a casa con il cuore pieno, non solo di film, ma di storie. Quelle storie che non smettono mai di raccontarsi, anche quando il sipario cala. A volte, il cinema non ci consola, ma ci sveglia. E, in fondo, è questo quello che conta.

Gaetano Aspa

Francesca Rodolico 

“Il mio compleanno” a Messina. Il film rivelazione di Christian Filippi

Il Mio Compleanno“, l’esordio cinematografico di Christian Filippi, arriva finalmente a Messina. Il film sarà proiettato al Cinema Lux il 19 giugno alle ore 21:00. Alla serata sarà presente il regista insieme a Domenico Panarello e Martina Bertuccio di Cattive Produzioni per incontrare il pubblico.

"Il mio compleanno", un film di Christian Lippi
“Il mio compleanno” di Christian Filippi a Messina

La trama 

Riccardo( interpretato dal giovane Zackari Delmas) sta per compiere 18 anni e vive in una casa famiglia dopo essere stato separato dalla madre Antonella (la brillante Silvia D’amico), una donna con forti disturbi di personalità. Per il suo compleanno ha un unico desiderio: poterla finalmente riabbracciare. Nonostante la premurosa e attenta guida della sua educatrice (Giulia Galassi), Riccardino decide di scappare per raggiungere sua madre. Un incontro che non sarà per niente facile. La sua è una corsa di amore, di bisogno verso qualcuno che è tutta la sua famiglia. Un’illusione che presto si trasformerà in un’amara realtà.

 

Un esordio sorprendente

“La genesi del film risale a un laboratorio di scrittura che ho tenuto nelle case famiglia di Roma nel 2018. In seguito, ho deciso di raccogliere quanto più materiale possibile dalle narrazioni che i ragazzi, i tutor e gli assistenti sociali avevano condiviso con me per raccontare una storia autentica e universale. La mia speranza è che lo spirito del film possa davvero rendere l’anima dei personaggi, e soprattutto del protagonista, che rappresenta una nuova generazione di giovani che vivono ai margini della nostra società, sono spesso invisibili e crescono senza la guida dei genitori. L’approccio di questa generazione alle situazioni dolorose non è semplicemente scoraggiato o passivo, ma è invece caratterizzato da un potente senso di ironia e umorismo irriverente, per proteggersi dai propri fantasmi”.

Christian Filippi, regista

Così Christian Filippi è stato capace di toccare corde profonde attraverso la storia di Riccardino e il suo desiderio di ricongiungersi con la madre. L’opera, che vede la produzione di Leonardo Baraldi per Schicchera Production, è un mix equilibrato tra ironia, dolore e tenerezza, un’occasione per scoprire se stessi.

Un progetto sviluppato e prodotto nell’ambito della dodicesima edizione della Biennale College Cinema della 81° Mostra del Cinema di Venezia, che conferma l’importanza del giusto supporto, un autentico sostegno di chi ha creduto nel vero valore del film.

“Il Mio Compleanno” è una di quelle opere che si fanno strada in silenzio, che si sottrae dai facili stereotipi. Mostra la realtà di chi cresce ai margini, di chi non può contare su una guida familiare, di amore e insegnamenti. Non solo una storia di disagio, ma anche un racconto di desiderio, di identità e di confini familiari, che restituisce complessità e fascino ai personaggi. Silenzio , spazio e attesa. Questi gli espediente attraverso cui il regista costruisce un’atmosfera tesa ma totalmente umana.

Elisa Guarnera

Taormina Film Fest 71: Warfare – Tempo di guerra

Il 13 Luglio, durante la 71esima edizione del Taormina Film Fest, è stato presentato il tanto atteso Warfare – Tempo di guerra, il nuovo film di Ray Mendoza e Alex Garland. prodotto dalla A24 e la DNA Films e distribuito in Italia da I Wonder Pictures. Distribuito nelle sale statunitensi l’11 Aprile, l’uscita italiana è prevista per il 25 Agosto.

A introdurre questa anteprima nazionale al Teatro Antico l’attore Taylor John Smith (che vediamo nel film nei panni di Frank).

Ricordi indelebili

Warfare – Tempo di guerra è un film basato, più che su una storia vera, da veri e propri ricordi di esperienze realmente vissute.

Alex Garland (conosciuto per la trilogia dei 28 giorni e Civil War) e Ray Mendoza (coautore del film) hanno deciso di costruirlo partendo proprio dalle memorie e non dal fatto storico vero e proprio.

Il 19 Novembre 2006 a Ramadi, in Iraq, il plotone Navy Seal viene attaccato in posizione di overwatch in una casa a due piani. L’attacco, che prevedeva fuoco di artiglieria pesante, causa una grave ferita alla testa a Elliot Miller, amico di Mendoza, e la perdita di un soldato dell’esercito iracheno.

Garland e Mendoza, in una recente intervista con Slash Film, hanno dichiarato che l’idea per Warfare sia nata dopo aver girato la sequenza finale di Civil War, altro film in cui hanno collaborato insieme. In particolar modo, è stato Mendoza ad aver aiutato, specialmente dal punto di vista dei dettagli crudi e realistici: è proprio da lì che arriva questo realismo immersivo e coinvolgente.

Una rivisitazione intensa e innovativa allo stesso tempo, che non fa sconti allo spettatore, regalandogli un’esperienza cinematografica unica nel suo genere.

 

Warfare Fonte: Taxidrivers.it
Fonte: Taxidrivers.it

 

Quei bravi ragazzi

I protagonisti di questa storia, che oscilla tra tensione e senso di comunità, sono un gruppo di ragazzi dei corpi speciali della marina americana, i Navy Seal (tra cui proprio lo stesso Ray Mendoza), che hanno partecipato a una missione ad alto rischio a Ramadi, in Iraq, nel 2006: Erik (Will Poulter), Elliot (Cosmo Jarvis), Sam (Joseph Quinn), Tommy (Kit Connor), Michael Gandolfini, Jake (Charles Melton), Brian (Noah Centineo) e Frank (Taylor John Smith).

Mendoza, per questo film, ha deciso di concentrarsi su una particolare operazione dei Navy Seal, ovvero la Battaglia di Ramadi, del 19 Novembre 2006.

Dopo aver chiesto agli altri sopravvissuti il permesso di poterla raccontare, la produzione di Warfare ha preso avvio. Da lì i due registi hanno ricostruito la storia basandosi sui ricordi e parlando con decine di soldati.

Durante la produzione, la regola è sempre stata una sola, ovvero quella di non inventarsi nulla, ma semplicemente di basarsi sui ricordi, sulle testimonianze e sulle esperienze vissute sul campo da un gruppo di uomini dei corpi speciali della marina americana.

 

WarfareFonte: GQ italia
Fonte: GQ italia

 

Guerra e fratellanza

Come Pascoli, attraverso le sue poesie, invita a guardare il mondo con gli occhi di un bambino, qui Garland e Mendoza, con Warfare – Tempo di Guerra, incitano a guardare la guerra con gli occhi dei ragazzi. Gli stessi ragazzi che, trovandosi tutti sotto lo stesso tetto, lottano per la sopravvivenza senza avere la certezza di cosa succederà in seguito.

Una storia che intreccia la guerra moderna con la fratellanza, raccontata in tempo reale e basata sulla memoria di chi l’ha vissuta.

Rosanna Bonfiglio

Aspettando Taobuk 2025: Confini

Come ogni anno, Taormina si prepara ad ospitare il TaoBuk (Taormina International Book Festival), arrivato alla sua XV edizione. Dal 18 al 23 giugno, i suggestivi spazi della città faranno da cornice a un ricco programma di eventi, che vedrà alternarsi numerosissimi ospiti tra scrittori, artisti, attori e protagonisti dell’attuale panorama culturale nazionale e internazionale.

Il tema

Nel corso degli anni, il Taobuk ha sempre svolto il ruolo di portavoce di argomenti cruciali che incidono profondamente sulla nostra società, declinandoli in varie aree tematiche ed incentivando il confronto.

La XV edizione del festival si incentra su un tema attuale e trasversale: “Confini”.

Una riflessione sull’etimologia della parola Confine (Cum-Finis), suggerisce un’implicazione che costituisce la base del vasto tema: il confine non è solo ciò che divide, ma anche ciò che unisce.

Articolato in sette aree tematiche, dunque, il festival intende svolgere un’ analisi approfondita ed interdisciplinare sulla complessità del concetto di confine, inteso non solamente come barriera fisica o geografica, quanto più come confine interiore, culturale, identitario.

La prima direttrice tematica del festival prende avvio proprio da “Cum-Finis”.

Limes è Limite”: contrariamente, indica il confine come chiusura.

Il festival celebra Calvino e il suo Metodo con l’area tematica “La relazione tra Umanesimo e Tecnologia, nel segno di Calvino”, in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina.

In assenza di gravità: oltre i confini, l’infinito” offre una riflessione attraverso la filosofia, la psicanalisi e la spiritualità.

Sulla soglia: l’Universale oltre il tempo attraverso le arti” affronta il ruolo dell’arte nel superamento dei confini.

Transiti” esplora il presente tra umanità e natura.

Infine, “Sconfinamenti” si occupa dei nuovi “confini” per la giustizia nazionale ed internazionale, delle nuove sfide del contesto digitale e di riflessioni sul Femminile.

Il programma

Numerosissime sono le attività organizzate durante le giornate del festival e dislocate nelle splendide location della città di Taormina.

Il calendario varia tra dibattiti, presentazioni, mostre e prevede oltre duecento ospiti nazionali ed internazionali. Tra gli eventi e gli ospiti più attesi:

19 giugno

  • Generazione Ribelle”, dove si rompono i confini di bellezza. Con l’intervento di artisti, esperti ed attivisti, il dibattito sarà incentrato sulla figura femminile e sui confini della società sulla bellezza.
  • Le lezioni americane e i confini tra umanità e tecnologia. Leggerezza”, in omaggio di Italo Calvino, esplora il ruolo della scrittura nel contesto di sviluppo tecnologico.
  • I molteplici strati della narrazione”, conversazione con Emanuele Trevi.

20 giugno

  • L’arte è libertà. Oltre confini e divisioni”, dialogo con il celebre artista ed attivista Ai Weiwei sul ruolo dell’arte per abbattere i confini.
  • Scrivere per frantumare i confini”, con la scrittrice Zadie Smith.
  • Conferimento del Premio Strega per la Saggistica, prima edizione, con ospite Anne Applebaum, vincitrice del Premio Strega Saggistica Internazionale.

21 giugno

  • La letteratura luogo di empatia”, con Peter Cameron, vincitore del Taobuk Award for Literary Excellence.
  • Riconciliare il mondo”, con la scrittrice italiana di rilievo internazionale Susanna Tamaro.
  • Attesissima la Serata di Gala e la cerimonia di consegna dei Taobuk Award.

22 giugno

  • Dove i confini si dissolvono e il significato emerge”, dialogo con la scrittrice Amélie Nothomb.
  • Cinema, attivismo e visione sociale”, incontro con Whoopi Goldberd, premio Oscar e icona del cinema e della televisione, nota per il suo impegno nella difesa dei diritti civili.
  • Il cinema tra visione e narrazione”, conversazione con il regista premio Oscar Gabriele Salvadores, sulla capacità del cinema di attraversare i confini.

23 giugno

  • Conferimento del Premio Wilhelm Von Gloeden.
  • Visioni in scena: il metodo Livermore”, in cui il noto regista teatrale e operistico italiano Davide Livermore presenta il suo metodo di direzione scenica.
  • Illuminiamo il futuro”, che assegnerà il Premio Save The Children e proietterà il documentario “Fuori dai margini”.

Conferenza di Messina e Taormina

In occasione del Settantesimo anniversario della Conferenza di Messina e Taormina, le prime tre giornate del festival ospiteranno le celebrazioni. L’evento non intende solo commemorare un momento storico, ma rilanciare i valori europeisti della Conferenza. Per tale motivo, sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni europee e i Ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Unione Europea, dei Paesi candidati e potenziali candidati.

  • Per il 18 giugno sono previsti: incontro inaugurale, cerimonia ufficiale e inaugurazione di una mostra con materiali d’archivio, fotografie e documenti. Seguono, in serata, l’evento di gala e il Concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana;
  • Per il 19 giugno, in programma la sessione ministeriale, seguita da incontri, panel tematici e interventi sulle sfide europee: difesa comune, Mediterraneo, relazioni transatlantiche, la visione dei Padri dell’Europa;
  • Il 20 giugno sarà la giornata conclusiva, con ulteriori panel su integrazione politica, in riferimento ai rapporti con gli Stati Uniti.

Conclusioni

La XV edizione del Taobuk, con un programma ricco di incontri, premi internazionali e riflessioni sul tema dei “Confini”, si preannuncia un evento culturale imperdibile.

Noi di UniVersoMe siamo lieti di rinnovare la partecipazione al festival e di portarvi con noi nel cuore dell’ evento!

Taormina Film Festival: la terza e quarta giornata

Martin Scorsese conquista Taormina: la terza giornata del Taormina Film Festival

É il terzo giorno della nostra avventura al Taormina Film Festival: forse, finora, il più intenso. Non potevamo credere ai nostri occhi quando abbiamo visto l’emblema del cinema contemporaneo in carne ed ossa, seduto a pochi passi da noi: Martin Scorsese ha generato un memento che sembrava quasi sospeso nel tempo. Lo ascoltavamo tutti ammirati e in silenzio: sentirlo raccontare aneddoti ed esperienze di una lunga carriera artistica è stato per noi un dono inestimabile.

Rush e Deneuve: le masterclass del giorno 3 al Taormina Film Festival

Ma facciamo prima un passo indietro: day 3, conferenza con Geoffrey Rush. L’attore, pluripremiato per una carriera invidiabile, è arrivato alla rassegna in mattinata, in coppola scura e camicia graphic.

Prima che tenesse la conversazione in sala, l’abbiamo seguito fin sopra la terrazza del Palacongressi, dove  ha intrattenuto una breve conversazione con la stampa.

Ma non finisce qui, abbiamo incontrato Rush ancora una volta poche ore dopo: «Barbossa» ci ha risposto con un sorriso quando, al red carpet, gli abbiamo chiesto quale fosse stato il suo ruolo più complesso.

Taormina Film Festival 2025 © Asia Origlia
Asia Origlia © 2025

I grandi incontri sono continuati nel primissimo pomeriggio con Helen Hunt, che abbiamo visto arrivare a Taormina in macchina tra gli applausi scroscianti del gran numero di spettatori venuti a seguire la sua masterclass.

Taormina Film Festival 2025 © Asia Origlia
Asia Origlia © 2025

Aspettando Scorsese

La folla si è, poi, triplicata intorno alle quattro del pomeriggio, nell’attesa di Martin Scorsese, che si è fatto a lungo desiderare. Abbiamo passato circa due ore sotto al sole cocente di giugno, tra il caldo torrido e la calca di ammiratori, ad attendere il regista che sembrava non arrivare mai, e che sarebbe giunto al Palazzo dei Congressi con  terribile ritardo. Ma se è vero che l’attesa aumenta il desiderio, più passavano i minuti più la curiosità di vedere l’autore di The Goodfellas e di Taxi Driver cresceva.

Attimi di trambusto e confusione hanno preceduto quella che, invece, è stata una masterclass inaspettatamente quieta. Tutti stavano in religioso silenzio nel tentativo di cogliere ogni parola, ogni aneddoto, ogni consiglio e ogni simpatica battuta del regista. L’aria da “nonno di tutti” ha conquistato studenti e giornalisti, che perciò hanno accompagnato la sua entrata e la sua uscita con applausi fragorosi.

Taormina Film Festival 2025 © Asia Origlia
Asia Origlia © 2025

Una chiaccherata con “Nonno Martin”

Ma come è germogliata in lui una passione tale da renderlo, oggi, uno dei principali maestri dell’arte cinematografica? 

«I was a kid with asthma, I couldn’t go out to play, so my parents took me to the movies a lot»

ha risposto con estrema semplicità. 

Proprio come farebbe un nonno, poi, ha raccontato della New York in cui è cresciuto, del panorama artistico che lo ha formato, e di come le ere del cinema hanno portato a un’evoluzione senza precedenti dei modi e dei mezzi dell’arte. 

Gli anni ‘70 li ricorda come il periodo più difficile della sua vita, gli ‘80 non lo hanno mai convinto, mentre predilige i ‘90, in cui, a suo dire, sono usciti alcuni dei migliori prodotti dello scorso secolo.

Si definisce grande fan di Mastroianni e Fellini, e rivendica con orgoglio l’origine siciliana dei genitori.

Gli viene chiesto della sua opinione sull’AI e del suo rapporto con la religione (come non menzionare il suo The Last Temptation of Christ e il suo prossimo film in cantiere che, ha dichiarato, sarà ancora una volta di argomento religioso).

Usciti dalla sala, l’entusiasmo era palpabile: onestamente, anche a distanza di un giorno e mezzo, aver avuto l’opportunità di stare ad ascoltare Scorsese parlare per quasi un’ora resta difficile da credere. Eppure era lì, a tre file di distanza da noi, in tutta la gloria dei suoi 160 cm, per regalarci uno dei ricordi più rari e preziosi che avremo mai l’onore di custodire.

Il Taormina Film Festival non si smentisce: grandi emozioni anche nella nostra quarta giornata 

La quarta giornata del Taormina Film Festival 2025 si è rivelata subito non meno ricca e impegnativa delle precedenti, iniziando con una serie di interessanti eventi e presentazioni. Tra Carmen Consoli e Salvatore Esposito, tra le divertenti battute di Alessandro Siani e un toccante monologo di Toni Sperandeo sulla Sicilia, è stato raggiunto il perfetto equilibrio tra cultura e divertimento.

Billy Zane: un ritorno al “passato”

Dopo una rinfrescante granita per colazione, ci siamo recate a seguire la conversazione, al Palacongressi, con l’attore Jesse Williams. Presente anche Dennis Quaid, attore e musicista.

Abbiamo incontrato, poi, l’attore Billy Zane, celebre per i suoi ruoli in Titanic e Ritorno al Futuro, che, dopo una masterclass con gli studenti, ha presentato il suo film Int. Hallway / Night, in qualità di regista. 

Quando gli abbiamo chiesto in quale dei suoi ruoli gli piacerebbe tornare per un nuovo capitolo, ci ha risposto «The Phantom», senza alcuna esitazione.

Taormina Film Festival 2025, Billy Zane © Asia Origlio
Asia Origlio © 2025

Dialogo con Rupert Everett: grande attenzione alle tematiche sociali

La nostra giornata è proseguita con l’incontro con l’attore britannico Rupert Everett, che, con le sue frasi fatte di un mix tra inglese e un italiano più che discreto, ci ha strappato qualche sorriso tra una domanda e l’altra. 

L’abbiamo incontrato anche sul red carpet, dove ci ha confessato quanto fosse contento dei passi avanti che la società ha fatto sulle tematiche LGBT+ e l’accettazione di sè, rispetto agli anni ‘30 del Novecento, l’epoca in cui il film Another Country è ambientato.

Cordialissimo anche Francesco Centorame, che ha presentato la proiezione del film Come Fratelli e ha incontrato i fan sia fuori dal Palacongressi che sul red carpet. Personalmente, non abbiamo esitato a fare anche noi una foto con lui, essendo Francesco nei nostri cuori fin dai giorni di Skam Italia.

Taormina Film Festival 2025, Rupert Everett © Asia Origlio
Asia Origlio © 2025

Conflitti: dalla lotta alla Mafia agli scontri in Medio Oriente

Al Teatro Antico, tra una premiazione e l’altra, Toni Sperandeo ci ha regalato un emozionante momento per ricordare il Giudice Paolo Borsellino, che, insieme a Giovanni Falcone, è un simbolo di Giustizia, Legalità e lotta alla Mafia, di cui noi tutti siciliani dobbiamo essere fieri.

Dopodiché, abbiamo assistito alla proiezione del film Warfare, un interessante specchio sulla realtà della guerra in Medio Oriente, che ci ha dato la possibilità di osservare da vicino un evento così tragico agli occhi di quelli che sono ragazzi come noi.

Taormina Film Festival 2025, Tony Sperandeo © Asia Origlio
Asia Origlio © 2025

Abbiamo davanti a noi soltanto l’ultima grandiosa giornata di questo Taormina Film Festival. Non vediamo l’ora di incontrare gli ospiti di domani e concludere con un straordinario Gran Finale questa esperienza, che, come direbbe Michael Douglas

«It’s fantastic!»



Carla Fiorentino

Gloria Grillo

Taormina Film Fest 71 – Come Fratelli

Come Fratelli è il film che verrà presentato alla 71esima edizione del Taormina Film Festival, scritto da Martino Coli e diretto da Antonio Padovan. Una storia atipica che nel dramma quotidiano la sua forma più autentica. Presentato in anteprima il 13 Giugno 2025 (fuori concorso), racconta la storia di Giorgio e Alessandro  che verrà proiettata sullo sfondo suggestivo del Teatro Antico di Taormina.

Il dramma della perdita

Una commedia che indaga alcune dinamiche relazionali, sia dal punto di vista familiare che da quello dell’amicizia. Al centro, il dramma di due vedovi alle prese con la paternità e l’elaborazione del lutto dopo la perdita delle loro mogli. Una sfida che grida responsabilità, una storia di un legame non biologico che unisce due uomini durante questo cammino nel dolore e ne celebra la rinascita. Nasce così una famiglia non tradizionale, in cui il dramma è il fulcro della narrazione, anche se inizialmente emergere un clima ben diverso.

I protagonisti di questa tragica vicenda drammatica sono  Giorgio (Francesco Centorame) e Alessandro (Pierpaolo Spollon) che, attraverso un’accurata costruzione dei personaggi e un’intensa interpretazione, riescono a stimolare una riflessione importante sul concetto di famiglia. Come Fratelli si propone come uno strumento per guardare in faccia il dolore, senza scorciatoie né retorica.

Come Fratelli
Fonte: https://www.thinkmovies.it/come-fratelli-in-anteprima-al-71esimo-taormina-film-festival/

Come fenici

La paternità può diventare un atto di costruzione reciproca e un modo per scoprire sé stessi, anche con l’aiuto di un amico e non necessariamente di un parente. A legare i due protagonisti sono l’affetto sincero e il dolore che li accomuna, elementi che li accompagnano in questo percorso di rinascita. Tuttavia, quando sembra esserci una fragile riconquista dell’equilibrio, a rompere nuovamente la stabilità ritrovata, è proprio una donna, Noel (Luovica Martino) . Tra errori e complicità, Giorgio e Alessandro si sostengono a vicenda.  Non si tratta più di famiglia alternativa, ma di un’alleanza affettiva, di una solidarietà maschile. Un film che parla di perdita ma, soprattutto, della possibilità di ritrovare qualcosa.

Il tempo che ci vuole

Giorgio e Alessandro, ci spiega la regia di Antonio Padovan, non sono né eroi né padri modello, ma solo uomini spaesati che trovano nell’altro un confronto e una complicità improvvisa. Il film suggerisce così la forza che la famiglia può assumere anche in forme inedite, da parte di chi, magari, non era neanche previsto arrivasse.

Francesco Centorame e Pierpaolo Spollon parlano a chiunque abbia subito una perdita o si sia trovato a ricostruirsi in ciò che resta. Come Fratelli accompagna, ma non consola. Quando la realtà non lascia alternative, si è costretti a  fare i conti con le regole della vita, non per scelta, bensì per necessità.

Come Fratelli
Fonte: https://filmitalia.org/it/film/204237/

 

Il lutto non è la fine, ma l’inizio di scelte coraggiose, senza soluzioni facili. Le relazioni non sono mai definitive, e ciò che resta di Come Fratelli non è un finale chiuso, ma un epilogo aperto che lascio spazio alla possibilità di immaginare un nuovo futuro, senza morale, solo respiri aperti. Perché il lieto fine non esiste, ma c’è una fragile speranza che rifugge ogni consolazione forzata.

Giorgio e Alessandro non trovano tutte le risposte, perché a volte la vita semplicemente non ne ha.  E forse è proprio questa la cosa più importante: imparare a vivere anche quando non si comprende tutto, e non si ha idea di cosa riservi il futuro.

 

Asia Origlia

Taormina Film Festival 71 – Bardot

Durante la prima giornata della 71esima edizione del Taormina Film Festival (10 Giugno) è stato proiettato Bardot, il documentario su una vera e propria icona del cinema, Brigitte Bardot. L’opera biografica, presentata in anteprima mondiale alla 78esima edizione del Festival di Cannes, racconta, con il supporto della stessa Brigitte, non solo la diva di fama internazionale ma, soprattutto, la donna dentro e fuori l’inquadratura (un connubio perfetto con il tema scelto da Tiziana Rocca quest’anno per il TFF, ovvero “Le donne, non le dive”).

Il fenomeno B.B.

Il 19 maggio al Cinéma de la Plage del Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard, viene presentato Bardot, il documentario biografico sulla vita Brigitte Bardot diretto da Alain Berliner (premio Golden Globe e BAFTA per Ma vie en rose del 1997), prodotto da Julien Loeffler, James Kermack e James Barton-Steel (Featuristic Films), in collaborazione con Nicolas Bary (TimpelPictures).

Classe 1934, appare per la prima volta sullo schermo nel 1952, a soli 18 anni, con il film Le Trou Normand  di Jean Boyer. Il 1956 è l’anno della svolta: quell’anno, infatti, Et Dieu… créa la femme di Roger Vadim (suo primo marito) la fa diventare una vera sex symbol di fama internazionale (diventando anche oggetto di studio per gli/le intellettuali). Da quel momento in poi, la sua carriera in Francia cambia inevitabilmente: rivoluziona completamente la moda di quegli anni rompendo gli schemi, diventando così un simbolo per l’industria e per l’opinione pubblica. Visto il nascere del fenomeno,  è stato coniato il termine non ufficiale Bardolâtrie, concepito per ritrarre la fama e la venerazione del pubblico per la divina Bardot.

È il cinema francese ad accendere i riflettori su di lei come su nessuna prima di allora: viene diretta da registi di spessore come Jean-Luc Godard ne Il Disprezzo (Le Meprìs), tratto dal romanzo di Alberto Moravia, in cui recita insieme all’attore Michel Piccoli nel 1963. Nel 1961, invece, la si vede protagonista nel film di Henri-Georges Clouzot, La verità (Le verité), pellicola per la quale riceverà, in seguito, il David di Donatello come miglior attrice straniera.

 

Fonte: Cineuropa
Fonte: Cineuropa

 

Il lato oscuro della fama

Le dive, si sa, stanno sotto i riflettori, ma mai del tutto al riparo dalle loro ombre. Il documentario si concentra anche sul lato oscuro della fama di Brigitte, come il tentato suicidio del settembre 1960 o l’attenzione mediatica particolarmente accesa dopo l’annuncio della sua gravidanza. Questi episodi ci fanno capire come l’artista, trasformato in icona, perde a poco a poco il diritto alla fragilità. La fama è per molti/e artisti/e un’arma a doppio taglio: da un lato il successo, dall’altro la sensazione di sentirsi in gabbia. Lei stessa, d’altronde, ha definito la fama una “malattia sociale”.

 

Brigitte oltre la Bardot

Il documentario è come se ci mostrasse due facce della stessa medaglia: Brigitte e La Bardot. Nel 1969 registra la canzone “Je t’aime moi non plus” insieme Serge Gainsbourg (di cui poi uscirà un film nel 1976).

Ci mostra anche un altra veste di Brigitte, ovvero quella di attivista: si fece portavoce nella lotta contro i maltrattamenti sugli animali (diventando peraltro anche vegetariana). Nel 1986 mette in piedi la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali e per finanziarla, decise di  vendere i suoi gioielli e i suoi effetti personali. Decise di sostenere anche la protezione di Sea Shepherd (organizzazione senza scopo di lucro che si occupa della salvaguardia della fauna ittica) per proteggere gli animali marini.

Bardot
Fonte: IMDb 

Un icona rivoluzionaria e misteriosa

Bardot, attraverso le preziosissime immagini di repertorio, della famiglia, testimonianze di alcuni personaggi noti (come la performer di fama mondiale Marina Abramovich o la supermodella Naomi Campbell) e amici/che dell’attrice, ci descrive due ritratti della diva: Brigitte e la Bardot, la donna davanti e dietro la macchina da presa (quella stessa macchina che l’ha fatta diventare iconica e che all’età di 39 anni ha deciso di lasciare). La partecipazione attiva della stessa B.B., inoltre, rende questo documentario qualcosa di unico. Come del resto ha affermato Berliner:

“L’icona che è Brigitte Bardot rimane un mistero. Oggi dovrebbe essere considerata una femminista, un’anticonformista, un’anticipatrice dei suoi tempi. Ma ai suoi tempi era incompresa, ribelle e in contrasto con le rigide idee di ciò che una donna dovrebbe essere…”

 

 

Rosanna Bonfiglio

Taormina Film Fest 71: la nuova edizione alle porte

Dal 10 al 14 giugno UniVersoMe torna a Taormina per la 71a edizione del Taormina Film Fest, uno dei Festival più attesi in Sicilia. Al timone di questa edizione Tiziana Rocca, organizzatrice di eventi di grande successo, che torna dopo ben otto anni di assenza. Noi, come sempre, ci saremo, in cerca di grandi emozioni e di tutte le ultime novità. Seguiteci per restare sempre aggiornati e per scoprire cosa ha in serbo per noi questa nuova attesissima edizione!

L’anno delle donne al volante

Questa nuova edizione è sempre più vicina! Il 5 giugno a Palazzo Grazioli a Roma si è tenuta la conferenza stampa dove il direttore artistico di questa edizione, Tiziana Rocca, ha illustrato il programma della kermesse insieme al commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte Sergio Bonomo, il Sovrintendente Felice Panebianco e due attrici molto amate del cinema italiano, nonché componenti della giuria di quest’anno, ovvero Alessandra Mastronardi e Ilenia Pastorelli.

In occasione della sua 71esima edizione, Il Taormina Film Fest ha deciso di dedicare il manifesto ufficiale al film Malena di Giuseppe Tornatore come omaggio al cinema italiano, in occasione del suo 25esimo anniversario (di cui è previsa la proiezione sabato 14 giugno alle ore 16 presso la “Casa del Cinema”)

Lo slogan scelto per quest’anno è “Le Donne, non le Dive – Identità femminili tra cinema e realtà” (di cui è previsto un panel mercoledì 11 giugno) tema tanto attuale quanto poco affrontato in certi contesti, che mette in luce il contributo delle donne nel cinema, promuovendo una maggiore inclusività.

E come ogni Festival che si rispetti, non può mancare la madrina!  A ricoprire questo prestigioso ruolo quest’anno sarà l’attrice Valeria Solarino, una vera garanzia per cinema e teatro.

Taormina Film Festival
Fonte: Radio Una Voce Vicina

 

Grandi nomi in arrivo a Taormina

L’edizione di quest’anno comprende una giuria composta da personalità come DàVine Joy Randolph (presidente di giuria), l’attore Rupert Everett, la costumista candidata 15 volte agli oscar per i migliori costumi Sandy Powell, lo sceneggiatore e giornalista Steven Gaydos e, infine, a chiudere questa prestigiosa squadra di giurati troviamo per l’appunto Ilenia Pastorelli e Alessandra Mastroinardi

Non mancheranno tributi a grandi maestri, come Martin Scorsese, che riceverà il premio alla carriera al Teatro Antico di Taormina e il noto attore e produttore Michael Douglas che sarà omaggiato con il Taormina Exellence Achivement Award; come loro anche Olivia Wilde riceverà il premio Creativity Award, e ulteriori riconoscimenti come il Taormina Achievement assegnato a Luca Zingaretti, il Taormina Creativity Award a Luisa Ranieri, il Premio Speciale Internazionale a Monica Bellucci e altri numerosissimi titoli. Ad arricchire il panorama cinematografico del festival saranno chiaramente anche lungometraggi, documentari, cortometraggi, tutti accolti dal Fuori Concorso.

 

Taormina Film Festival
Fonte: Ciak Magazine

I titoli più attesi

Quest’anno il festival sarà suddiviso in tre sezioni: Concorso Internazionale, Fuori Concorso e Cortometraggi. Tra i titoli più attesi, indubbiamente, Ballerina, spin-off della saga di ‘’John Wick’’ , diretto da Len Wisman e con protagonista Ana De Armas; la commedia italiana ‘’L’amore sta bene su tutto’’ diretto e intepretato da Giampaolo Morelli sarà invece il film di chiusura. Sempre nella categoria Fuori concorso sarà presentato ‘’Come Fratelli’’ ,diretto da Antonio Padovan, un film che esplora temi come la perdita, la ricostruzione affettiva, valorizzato sicuramente dalla presenza di Francesco Centorame e Pierpaolo Spollon.

Inoltre in programma troviamo due capolavori degli anni 70 , a partire da TaXi Driver che sarà proiettato al Teatro Antico di Taormina con la partecipazione dell’ospite d’eccellenza Martin Scorsese, e per finire “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Forman , film denuncia dell’oppressione istituzionale, e Warface e Thena altrettanto rivoluzionari.

Questa edizione in dirittura d’arrivo ci tiene particolarmente a mettere in luce il contributo delle donne nel cinema, promuovendo una maggiore inclusività. Iniziative come questa riconfermano così il festival non solo come vetrina per il cinema internazionale ma anche come un luogo di riflessione e promozione della parità di genere.

 

Rosanna Bonfiglio

Asia Origlia

 

Milazzo film festival 2025: tra cinema, musica e teatro

Il Milazzo Film Festival si è appena concluso, ma anche quest’anno ha regalato grandi emozioni a tutti gli appassionati di cinema e non, grazie a un intenso programma ricco di ospiti di spessore.

La diciannovesima edizione del festival è iniziata il 5 Marzo,  caratterizzata da un connubio di cinema, musica e teatro in un evento coinvolgente. La kermesse si è aperta con uno spettacolo dell’attore e regista Sergio Rubini ed è proseguita con un gran numero di proiezioni di ogni genere. Il pubblico ha potuto assistere ai cortometraggi in concorso poi premiati, ai corti di repertorio provenienti direttamente dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, che hanno mostrato al pubblico la Sicilia di una volta. Inoltre, sono state effettuate le grandi proiezioni, come L’uomo nero di Sergio Rubini, L’arminuta di Giuseppe Bonito, il docufilm Pino Daniele – Nero a metà di Marco Spagnoli e tanti altri.

Milazzo Film Festival
I presentatori del Milazzo Film Fest intervistano Sergio Rubini. Ph: Marco Castiglia

Tra gli ospiti hanno presenziato personaggi come Vanessa Scalera, il regista Marco Tullio Giordana, di cui il festival ha proiettato alcuni film come Lea e La vita accanto. Presente anche Sonia Bergamasco che, in questa occasione, ha presentato il suo ultimo libro Un corpo per due e il docufilm che l’ha vista alla regia, Duse.

Tra incontri con le scuole, conferenze e consegne di premi,  il festival ha mantenuto alta l’attenzione fino alla sua conclusione, avvenuta il 9 Marzo con l’ultima proiezione, Familia di Francesco Costabile, alla quale ha preso parte anche il giovane Francesco Gheghi, anch’egli ospite della manifestazione.

Anche quest’anno, il Milazzo Film Festival ha confermato il suo valore e, al pari delle edizioni precedenti, è stato in grado di suscitare grandi emozioni.


Marco Castiglia

 

Milazzo Film Fest 2025: Familia

Familia è un film del 2024 diretto da Francesco Costabile, tratto dall’autobiografia di Luigi Celeste  Non sarà sempre così.  La pellicola si propone di raccontare una storia realmente accaduta.

I cerotti non servono

Familia è la storia di una famiglia che parla di violenza, non solo domestica, ma soprattutto psicologica. Luigi Celeste (Francesco Gheghi) e Alessandro (Marco Cicalese) sono fratelli e, da tempo, insieme alla madre Licia Licino (Barbara Ronchi), subiscono gli abusi del padre, Franco (Francesco Di Leva). Il film non si limita alle tematiche disfunzionali, ma esplora nel complesso il trauma psicologico dei personaggi. La brutalità è sempre presente, trattata come un dato di fatto, una realtà con cui i protagonisti devono convivere. Un aspetto interessante, che riguarda il modo in cui le cicatrici non sono solo personali, ma anche familiari. La famiglia stessa diventa simbolo di prigionia emotiva. La continua ricerca di una riconciliazione, spesso impossibile, simboleggia il conflitto tra la necessità di perdonare e quella di proteggersi dal dolore.

familia
fonte: cinetecadibologna.it

Tormento angosciante di un ombra

Francesco Gheghi, giovanissimo vincitore del Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile, nel ruolo di Luigi Celeste, offre una performance notevole, riuscendo a interpretare un personaggio complesso e tormentato grazie alla sua capacità di passare da momenti di fragilità a momenti di forza. A mano a mano che la trama si sviluppa, l’inevitabilità di sentirsi parte integrante della narrazione diventa progressivamente più evidente. La regia di Francesco Costabile è sobria e incisiva: le inquadrature sono infatti strette, e i primi piani, silenziosi ma efficaci, tanto da smascherare quanto la figura di Luigi sia destinata a essere tormentata da quell’ombra buia rappresentata dal padre. Un circolo vizioso che segue solo un obiettivo irraggiungibile, giustificato dalla manipolazione e dalla dipendenza emotiva, il perdono.

frame trailer. Fonte: youtube.com

Scolpiti dalla violenza

L’amore è paradossale in un contesto del genere: inconcepibile e masochista, ma c’è. Compare a starnuti per tutta una serie di meccanismi di negazione e distorsione della realtà. Punto centrale è la lotta interiore della persona abusata, che spesso oscilla tra l’amore e la paura, tra il desiderio di cambiare la situazione e l’incapacità di farlo, bloccata dalla manipolazione emotiva e dalla dipendenza psicologica. Licia (Barbara Ronchi) cede alle fasi di ‘’luna di miele’’, sperando quasi in un cambiamento che, chiaramente, non arriva. La bravura di Barbara Ronchi nelle vesti di Licia mostra quanto lei rappresenti un territorio ferito, segnato da cicatrici che non raccontano solo colpi fisici, ma anche l’erosione silenziosa della dignità. Una critica alla giustizia che arriva sempre troppo tardi e talvolta complice, accetta, tollera e rallenta il processo che si alterna.

Fonte: framedmagazine.it

Dentro le mura, oltre il silenzio

Una famiglia tormentata dal fatto di non riuscire a diventare tale, ogni tentativo di pacificazione è vano. Francesco Costabile lo sa bene e, evitando infatti moralismi e semplificazioni, il film diventa quasi claustrofobico, trattiene ed esplode solo alla fine. Questi legami asfissianti, che non sanno sfuggire alla prigione emotiva, diventano frutto di ulteriore violenza.

Una storia che sviscera i meccanismi dell’abuso, ma anche a esplorare come la società, la famiglia e la comunità tendano a fare finta di nulla o a giustificare comportamenti violenti. La regia cattura la bellezza struggente della solitudine delle vittime, in cui la violenza si insinua lentamente, come un veleno silenzioso che consuma tutto dall’interno. La macchina da presa si fa sempre più piccola, più intima, come se ogni inquadratura fosse un atto di comprensione o denuncia.

In un’epoca in cui si parla molto di diritti e di giustizia, Familia apre uno spazio di riflessione su quanto sia fondamentale non solo riconoscere l’abuso, ma anche prevenirlo, educare e intervenire tempestivamente. Una piaga sociale che spesso rimane nascosta e che, in un film del genere, viene trattata senza cadere nei sensazionalismi o nella banalità dei cliché. Un’opera dallo sguardo sincero, che porta alla luce una realtà cruda e invita a riconoscere come alcune dinamiche siano così radicate da sembrare normali.

 

Asia Origlia