Confini

Cosa sono i confini?

Questa domanda mi è balenata più volte nella mente, nell’ultima settimana.

Conosco la risposta, o, almeno, ho sempre creduto di saperla.

Prima di questo Taobuk, infatti, li immaginavo come limiti, solidi e invalicabili. Per una persona come me, poi, decisa e irremovibile per quanto riguarda gli spazi personali, avevano anche un ché di sacrosanto.

Non è un concetto del tutto sbagliato. È un bene trovare la propria dimensione e stabilire dei paletti – morali – oltre cui non far spingere chi ci circonda. Ma finisce di esserlo nel momento in cui i confini si fanno muri, più che porte.

Le porte si possono aprire, chiudere e accostare. E presuppongono una volontà: quella di oltrepassarle.

I muri, invece, ci ingabbiano e isolano, impedendoci di vedere aldilà della loro altezza.

Territoriali, ideologici, sociali, psicologici… I confini sono un prodotto umano, intangibili e temporanei.

Qualunque sia la loro natura, questa quindicesima edizione del Taobuk ci ha insegnato quanto sia necessario varcarli.

In modo da conoscere. Gli altri, il mondo e, soprattutto, noi stessi.

Solitudine

Peter CameronFonte: UVM © Taobuk 2025
Peter Cameron
Fonte: UVM © Taobuk 2025

«Molto spesso, il concetto di solitudine viene confuso con il sentirsi soli. Devo dirvi, io amo molto la solitudine e trascorrere del tempo da solo. Ma mi ci sento davvero quando sono in mezzo alle persone»

così ha esordito Peter Cameron, autore di “Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile”, durante il suo intervento del 21 giugno, “La letteratura luogo di empatia”.

Tale constatazione ha acceso un interruttore dentro il mio petto. Ho annuito alle sue parole, più che concorde. Vi sfido ad affermare di non aver provato lo stesso almeno una volta nella vostra vita.

Nel mio caso, temo che quella sensazione, più che solitudine, fosse riconducibile alla paura di vedermi ignorata, e quindi di essere incompresa e rifiutata.

Ricordo bene il silenzio che pareva circondarmi in quelle situazioni, e il rombo assordante del mio cuore che andava a riempirlo. Sembrava che mi fosse stato consegnato uno spartito diverso rispetto a quello degli altri, e che, suonandolo, avessi fatto una grande gaffe.

La solitudine, però, non è il mostro incombente dell’insicurezza, né, tantomeno, la mancanza di reciprocità. E come Peter, anche io l’ho amata e continuo a farlo.

C’è del positivo nel suo vuoto, nell’assenza di corrispondenze, quasi fosse uno spazio bianco che può essere colmato, in cui far proliferare a ruota libera i propri pensieri.

In questo senso, la solitudine dovrebbe essere accolta, perché è in essa che accogliamo proprio noi stessi, permettendoci di riflettere e ascoltare il nostro flusso.

Il confine fra solitudine e sentirsi soli, per me, risiede qui: nella natura di quel silenzio.

Luce

Susanna TamaroFonte: UVM © Taobuk 2025
Susanna Tamaro
Fonte: UVM © Taobuk 2025

«L’umanità aspira a riconciliare il mondo: attraverso la scrittura»

Questo quanto è stato detto da Susanna Tamaro, una delle autrici più emblematiche del panorama letterario contemporaneo.

Secondo la sua visione, la scrittura abbatterebbe i confini in quanto porta l’uomo nella profondità del suo cuore. Un cuore metà luce, metà ombra.

È il valore salvifico della parola a impedire che l’oscurità umana – che esiste e non può essere negata – prevalga.

Conosciamo benissimo il ruolo che i libri, come veicoli di principi, hanno rivestito nella nostra storia. Non è un caso, infatti, che più volte, in passato, siano stati condannati, banditi e distrutti. Sono uno strumento potente, un ponte fra le civiltà. Garantiscono una conoscenza plurale che consente di rimuovere i filtri precostituiti che abbiamo assimilato e che ci sono stati imposti, per poter così vedere il mondo in maniera più chiara, critica. Nella sua vera – o quantomeno, verosimile – essenza.

La letteratura, quindi, non solo illumina, ma è generatrice di libertà.

Ne è conferma l’esperienza di un ragazzo iracheno, che la scrittrice ha portato alla nostra attenzione.

Letti nel mercato di Bagdad, sono stati proprio i libri di Susanna a ispirare la sua fuga, e a donargli la forza di abbandonare una terra buia per approdare in prospettive di vita migliori.

Odio

Massimo RecalcatiFonte: UVM © Taobuk 2025
Massimo Recalcati
Fonte: UVM © Taobuk 2025

«L’odio è sempre una negazione del dialogo, o può essere, talvolta, un appello estremo a essere visti, ascoltati e riconosciuti? Esiste una funzione utile e trasformativa dell’odio?»

È stata la domanda che ho posto a Massimo Recalcati, durante la nostra intervista.

Sebbene la sua risposta («L’odio è una spinta ad annientare l’altro. Non c’è mai un punto di appagamento in esso») abbia le sue più che assodate e lecite motivazioni, mi sento, almeno in parte, di non condividerla.

D’altronde, come scriveva Jung:

«Tutto ciò che ci irrita negli altri, può portarci a capire noi stessi».

E se il conflitto che proiettiamo all’esterno non è altro che interiore, mi chiedo se, allora, veramente non ci sia in esso del positivo.

L’odio non è mai la giusta strada percorribile, ma fermarsi a ricercarne le origini potrebbe essere un punto di partenza da cui cominciare a guardarci dentro e, magari, risolverci.

Vuoto

Amélie NothombFonte: UVM © Taobuk 2025
Amélie Nothomb
Fonte: UVM © Taobuk 2025

«La bellezza si nutre di mancanza»

ha sostenuto Amélie Nothomb, quando, il 22 giugno, ha incontrato il suo pubblico nell’evento “Dove i confini si dissolvono e il significato emerge”.

La nota scrittrice belga faceva riferimento all’ambito artistico e, nello specifico, a quello europeo. Un’arte che, in contrapposizione all’estetica orientale, risulta essere satura, ricca di elementi.

Una complessità che celerebbe una intrinseca paura: quella del vuoto.

Così come nell’arte, anche nella vita di tutti i giorni ci riempiremmo di impegni frenetici e irrinunciabili, perché timorosi di uno sprazzo libero che, se improficuo, non avrebbe alcun valore.

In un mondo in corsa, dove tutto è calcolabile, razionale, temporalizzabile e orientato al guadagno, dovremmo arrestarci e riconciliarci con la lentezza, una vacuità che, seppur tale, potrebbe solo giovare.

Benessere

Vittoria LombardoFonte: UVM © Taobuk 2025, Confini
Vittoria Lombardo
Fonte: UVM © Taobuk 2025

Anche nel male c’è una punta di bene. E, talvolta, è vitale riuscire a rintracciarlo.

Quando soffri di una patologia aggressiva e potenzialmente invalidante o mortale, è difficile rimanere ottimisti. Come si potrebbe, concretamente, esserlo?

In soccorso, in tali situazioni, giunge Victoria’s cells, un progetto che coniuga arte e scienza per fornire a chi è in difficoltà una nuova prospettiva da cui guardare la malattia.

«Un metodo per veicolare il benessere, inteso come, soprattutto, studio del bello»

ha spiegato la sua creatrice, Vittoria Lombardo, nel dialogo “Oltre i confini del visibile”.

«Attraverso analogie evocative tra il mondo cellulare e la realtà», si legge sul suo sito, i pazienti verrebbero condotti in un percorso che, non solo punta alla conoscenza circa gli aspetti clinici della propria condizione, ma anche alla sua accettazione.

 

Conferenza Taormina-Messina: 70 anni di Europa Comunitaria

Si sono aperte con una partecipazione internazionale di alto profilo le Celebrazioni per il settantesimo anniversario della Conferenza di Messina e Taormina, snodo storico da cui prese avvio nel 1955 il processo d’integrazione europea. Promossa dalla Regione Siciliana in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Fondazione Taormina Arte Sicilia, i Comuni di Messina e Taormina, e con il supporto della Commissione Europea e l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, l’iniziativa si inserisce nel contesto della XV edizione di Taobuk.

Una memoria volta al futuro

La giornata inaugurale, il 18 giugno, si è svolta a Palazzo Zanca a Messina, sede originaria della Conferenza del 1955. A Messina, la presenza dei Ministri degli Esteri dei Paesi firmatari del Rapporto conclusivo del ‘55 (Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo), dei rappresentanti del Trio di presidenza UE e delle autorità locali ha restituito l’immagine viva di un’Europa che, pur confrontandosi con nuove sfide globali, continua a cercare coesione e dialogo. L’apertura ufficiale delle Celebrazioni è stata scandita dagli interventi istituzionali, tra cui quello del Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, del Ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski, Presidente di turno del Consiglio UE, e della Presidente di Taobuk Antonella Ferrara.

Conferenza
© Marco Castiglia

Tajani: “Sovranismo nazionale non è la risposta”

Nel suo intervento, il ministro Tajani ha ribadito il valore dell’unità europea nel contesto delle sfide contemporanee:

“Sono un sovranista dell’Europa. Se pensiamo di stare da soli, siamo destinati a essere marginalizzati. Nessun Paese europeo, da solo, ha la forza di affrontare India, USA, Cina. L’unica possibilità per tutelare i nostri interessi è unirli a quelli degli altri Stati europei. Chi pensa di rilanciare il sovranismo nazionale in un’epoca globalizzata sbaglia strada”.

Sikorski: “Riforma interna ed allargamento devono procedere insieme”

Il 19 giugno, nella seconda giornata dei lavori, si è tenuta a Taormina la sessione ministeriale a porte chiuse che ha condotto alla firma di una Dichiarazione congiunta sul futuro dell’Europa. Nel documento si afferma:

“un’Europa unificata, democratica, sovrana e prospera rimane il nostro futuro comune”.

I rappresentanti degli Stati membri, candidati e potenziali candidati hanno convenuto che le riforme interne dell’UE debbano procedere in parallelo, ribadendo così l’allargamento come una priorità geopolitica e un investimento strategico per la sicurezza e la prosperità continentale.

Dibattiti e riflessioni: un laboratorio di idee per l’Europa di domani

Nel pomeriggio, Palazzo Corvaja ha ospitato un’intensa serie di panel tematici, trasformandosi in una vera e propria agorà del pensiero politico e culturale europeo. Tra i momenti più significativi: il panel “L’Europa nel Mediterraneo allargato: tra Mare Nostrum e Mare Omnium”, con Salvatore De Meo, Marco Minniti, Maurizio Molinari e Stefano Sannino, e la tavola rotonda “Una difesa per l’Europa o l’Europa indifesa?”, con protagonisti del mondo politico, militare e accademico, tra cui Luigi Gianniti, Stefano Pontecorvo, Sylvie Goulard e Vincenzo Camporini.

Ha suscitato grande interesse il dialogo tra il Ministro Sikorski e il Direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, moderato da Paolo Valentino, incentrato sul ruolo geopolitico dell’Unione nel contesto dei nuovi conflitti e delle tensioni globali.

© Marco Castiglia

Cultura, identità e responsabilità condivisa

“La cultura è fondamento dell’identità europea”, ha affermato Antonella Ferrara.

“In un tempo segnato da crisi e disgregazioni, il pensiero critico e il dialogo sono la vera risorsa strategica per l’Europa che verrà”.

Della stessa linea anche Sergio Bonomo, Commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte Sicilia. Il commissario ha ricordato come la visione del messinese Gaetano Martino – promotore della Conferenza del ‘55 – abbia acceso il sogno europeo:

“Oggi più che mai tocca a noi cittadini europei rinnovarlo ogni giorno, con coraggio e responsabilità”.

Quindi, settant’anni dopo quella svolta storica, Messina e Taormina tornano al centro del dibattito sul destino dell’Europa. Le Celebrazioni sono state terreno fertile per una riflessione condivisa sul futuro dell’Unione. Tra la memoria di un progetto nato dalla volontà di cooperazione e la consapevolezza delle sfide contemporanee, emerge una convinzione,  l’Europa non è un’entità da difendere, ma un’idea da realizzare. Insieme.

Gaetano Aspa

Aspettando Taobuk 2025: Confini

Come ogni anno, Taormina si prepara ad ospitare il TaoBuk (Taormina International Book Festival), arrivato alla sua XV edizione. Dal 18 al 23 giugno, i suggestivi spazi della città faranno da cornice a un ricco programma di eventi, che vedrà alternarsi numerosissimi ospiti tra scrittori, artisti, attori e protagonisti dell’attuale panorama culturale nazionale e internazionale.

Il tema

Nel corso degli anni, il Taobuk ha sempre svolto il ruolo di portavoce di argomenti cruciali che incidono profondamente sulla nostra società, declinandoli in varie aree tematiche ed incentivando il confronto.

La XV edizione del festival si incentra su un tema attuale e trasversale: “Confini”.

Una riflessione sull’etimologia della parola Confine (Cum-Finis), suggerisce un’implicazione che costituisce la base del vasto tema: il confine non è solo ciò che divide, ma anche ciò che unisce.

Articolato in sette aree tematiche, dunque, il festival intende svolgere un’ analisi approfondita ed interdisciplinare sulla complessità del concetto di confine, inteso non solamente come barriera fisica o geografica, quanto più come confine interiore, culturale, identitario.

La prima direttrice tematica del festival prende avvio proprio da “Cum-Finis”.

Limes è Limite”: contrariamente, indica il confine come chiusura.

Il festival celebra Calvino e il suo Metodo con l’area tematica “La relazione tra Umanesimo e Tecnologia, nel segno di Calvino”, in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina.

In assenza di gravità: oltre i confini, l’infinito” offre una riflessione attraverso la filosofia, la psicanalisi e la spiritualità.

Sulla soglia: l’Universale oltre il tempo attraverso le arti” affronta il ruolo dell’arte nel superamento dei confini.

Transiti” esplora il presente tra umanità e natura.

Infine, “Sconfinamenti” si occupa dei nuovi “confini” per la giustizia nazionale ed internazionale, delle nuove sfide del contesto digitale e di riflessioni sul Femminile.

Il programma

Numerosissime sono le attività organizzate durante le giornate del festival e dislocate nelle splendide location della città di Taormina.

Il calendario varia tra dibattiti, presentazioni, mostre e prevede oltre duecento ospiti nazionali ed internazionali. Tra gli eventi e gli ospiti più attesi:

19 giugno

  • Generazione Ribelle”, dove si rompono i confini di bellezza. Con l’intervento di artisti, esperti ed attivisti, il dibattito sarà incentrato sulla figura femminile e sui confini della società sulla bellezza.
  • Le lezioni americane e i confini tra umanità e tecnologia. Leggerezza”, in omaggio di Italo Calvino, esplora il ruolo della scrittura nel contesto di sviluppo tecnologico.
  • I molteplici strati della narrazione”, conversazione con Emanuele Trevi.

20 giugno

  • L’arte è libertà. Oltre confini e divisioni”, dialogo con il celebre artista ed attivista Ai Weiwei sul ruolo dell’arte per abbattere i confini.
  • Scrivere per frantumare i confini”, con la scrittrice Zadie Smith.
  • Conferimento del Premio Strega per la Saggistica, prima edizione, con ospite Anne Applebaum, vincitrice del Premio Strega Saggistica Internazionale.

21 giugno

  • La letteratura luogo di empatia”, con Peter Cameron, vincitore del Taobuk Award for Literary Excellence.
  • Riconciliare il mondo”, con la scrittrice italiana di rilievo internazionale Susanna Tamaro.
  • Attesissima la Serata di Gala e la cerimonia di consegna dei Taobuk Award.

22 giugno

  • Dove i confini si dissolvono e il significato emerge”, dialogo con la scrittrice Amélie Nothomb.
  • Cinema, attivismo e visione sociale”, incontro con Whoopi Goldberd, premio Oscar e icona del cinema e della televisione, nota per il suo impegno nella difesa dei diritti civili.
  • Il cinema tra visione e narrazione”, conversazione con il regista premio Oscar Gabriele Salvadores, sulla capacità del cinema di attraversare i confini.

23 giugno

  • Conferimento del Premio Wilhelm Von Gloeden.
  • Visioni in scena: il metodo Livermore”, in cui il noto regista teatrale e operistico italiano Davide Livermore presenta il suo metodo di direzione scenica.
  • Illuminiamo il futuro”, che assegnerà il Premio Save The Children e proietterà il documentario “Fuori dai margini”.

Conferenza di Messina e Taormina

In occasione del Settantesimo anniversario della Conferenza di Messina e Taormina, le prime tre giornate del festival ospiteranno le celebrazioni. L’evento non intende solo commemorare un momento storico, ma rilanciare i valori europeisti della Conferenza. Per tale motivo, sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni europee e i Ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Unione Europea, dei Paesi candidati e potenziali candidati.

  • Per il 18 giugno sono previsti: incontro inaugurale, cerimonia ufficiale e inaugurazione di una mostra con materiali d’archivio, fotografie e documenti. Seguono, in serata, l’evento di gala e il Concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana;
  • Per il 19 giugno, in programma la sessione ministeriale, seguita da incontri, panel tematici e interventi sulle sfide europee: difesa comune, Mediterraneo, relazioni transatlantiche, la visione dei Padri dell’Europa;
  • Il 20 giugno sarà la giornata conclusiva, con ulteriori panel su integrazione politica, in riferimento ai rapporti con gli Stati Uniti.

Conclusioni

La XV edizione del Taobuk, con un programma ricco di incontri, premi internazionali e riflessioni sul tema dei “Confini”, si preannuncia un evento culturale imperdibile.

Noi di UniVersoMe siamo lieti di rinnovare la partecipazione al festival e di portarvi con noi nel cuore dell’ evento!

Una rivoluzione che parte dalle storie: stereotipi e identità di genere alla masterclass di Maura Gancitano

Una riflessione  profonda e trasversale sul potere delle narrazioni nella costruzione e decostruzione degli stereotipi di genere ha animato l’Aula Magna del Rettorato della nostra università mercoledì 23 aprile. Protagonista della masterclass Maura Gancitano, filosofa, saggista e cofondatrice insieme ad Andrea Colamedici del progetto culturale Tlon

Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito della consolidata partnership tra l’Ateneo e Taobuk – Taormina International Book Festival e che mira a intensificare il dialogo tra la cultura contemporanea e la formazione accademica, attraverso momenti di confronto aperto e interdisciplinare.

L’evento si è aperto con i saluti della Magnifica Rettrice Giovanna Spatari, che ha espresso la sua soddisfazione nell’inaugurare un’iniziativa come quella del Taobuk, diventato ormai “un punto di riferimento nel panorama culturale internazionale“, sottolineando come la masterclass di Maura Gancitano affronti “un tema di grande rilevanza in relazione all’attuale costruzione sociale degli stereotipi“. Dopo l’intervento della Presidente e Direttore artistico Taobuk Antonella Ferrara e delle prof.sse Unime Vittoria Calabrò, Storica delle istituzioni politiche e presidente del CUG (Comitato Unico di Garanzia) e Milena Meo, Sociologa politica e vicepresidente del CUG, la saggista ha esplorato il ruolo delle narrazioni nella genesi degli stereotipi di genere, evidenziando le strategie per decostruirli a partire dalla consapevolezza del loro impianto narrativo.

I saluti istituzionali della Magnifica Rettrice Giovanna Spatari, della Presidente del Taobuk Antonella Ferrara e delle prof.sse Vittoria Calabrò e Milena Meo
I saluti istituzionali della Magnifica Rettrice Giovanna Spatari, della Presidente Taobuk Antonella Ferrara e delle prof.sse Vittoria Calabrò e Milena Meo. Crediti: UniVersoMe.

RISCRIVERE CIO’ CHE CI HANNO INSEGNATO

“ Tutti gli stereotipi non sono sempre negativi, ma sono una costituzione sociale. Sono qualcosa che tutte le comunità umane inventano, e che la nostra società complessa ha inventato più di altre”

Come ha osservato Maura Gancitano, noi siamo animali narrativi. Abbiamo bisogno di credere a delle storie. Perché cerchiamo l’ invenzione per dare un senso, capire come funzionano determinate strutture per poi cambiare, modificare la nostra immaginazione. Tuttavia, è fondamentale saper distinguere tra ciò che è frutto dell’immaginazione e ciò che riflette la complessità del reale. Fin da piccoli, attraverso le fiabe, impariamo a leggere le dinamiche della realtà. E per rendere più chiaro questo concetto la saggista porta spesso l’esempio di Maleficent e della sceneggiatrice Linda Woolverton. Nella rilettura del classico Disney, La bella addormentata nel bosco, la Woolverton stravolge la prospettiva tradizionale: Malefica non è raffigurata come la cattiva per eccellenza, ma è la donna che reagisce alla violenza subita, il taglio delle ali. In questo modo, viene mostrato come gli stereotipi possano nascere da narrazioni parziali o distorte, e come sia possibile decostruirli attraverso nuove storie.

DECOSTRUIRE LE NARRAZIONI SOCIALI

Quali sono quelle strutture invisibili che stanno gradualmente emergendo e diventando evidenti? Quali sono i segreti, gli stereotipi collettivi che si celano nelle narrazioni sociali? Si tratta di  quei comportamenti che abbiamo sempre considerato influenti e che esercitano un forte impatto, soprattutto nella nostra società. Il mito della bellezza e dell’estetica femminile ne sono un esempio. La vita delle donne nell’antica Grecia, società ideale ma estremamente misogina. Il Medioevo, che considerava le donne come degli esseri aberranti. E poi la società della post rivoluzione industriale, in cui le persone potevano immaginare o sperare di cambiare la propria condizione, che ha portato ad ansie sociali, numerose spinte per adeguarsi e dimostrare di saper stare al mondo. Questi stereotipi sociali diventano “un limite invalicabile quando si irrigidiscono a tal punto da soffocare la domanda interiore. Chi sono io? Cosa desidero realmente?”

Tutto ciò che non rientra nelle categorie di genere in cui siamo stati socializzati, spesso in modo frammentario e superficiale, viene percepito come estraneo, come una perdita della propria identità di genere. Ciò che è emerso dal dibattito è che le idee che abbiamo sui ruoli di genere, su cosa sia ‘da uomo’ e cosa ‘da donna’, non sono affatto verità eterne, ma piuttosto costruzioni sociali nate in un certo momento storico.

Anche un sentimento che ci sembra così naturale come l’amore di una madre per il proprio figlio, in realtà, ha una sua storia. Ci sono stati periodi in cui le cose andavano diversamente, e l’idea di una madre totalmente dedita alla prole è stata in qualche modo “inventata” e diffusa attraverso storie e racconti, tanto da cambiare profondamente le emozioni e le aspettative.

Questi stereotipi si vedono ancora oggi nel modo in cui consideriamo certi lavori. La saggista ricorda due storie drammatiche di fine ottocento, quelle di Italia Donati e Filomena Mauro, le maestre che vivevano in condizioni terribili e hanno subito ingiustizie indicibili. Queste storie ci mostrano come le regole invisibili della società, quelle legate al potere e al genere, possano fare male davvero.

Spesso, però, ci accorgiamo di questi problemi solo quando c’è una vittima “perfetta”, qualcuno che non ha colpe apparenti. Facciamo più fatica a vedere le ingiustizie quando la situazione è più complessa. Ma la verità è che queste idee sbagliate sui generi influenzano profondamente le nostre vite e limitano la nostra libertà di essere noi stessi. Per cambiare le cose, dobbiamo prima capire come queste “regole” sono state create e come continuano a operare, spesso in modo nascosto, nella nostra società.

Elisa Guarnera

 

Atene contro Melo, l’importanza di correggersi

Voce e archi, narrazione e musica, storia e arte in Atene contro Melo rappresentato al Teatro Antico di Taormina domenica 23 giugno.

Protagoniste la voce e la musica che si fondono in un duetto in cui l’una accompagna l’altra.

Ideato e narrato da Alessandro Baricco, lo spettacolo rievoca le pagine de La Guerra del Peloponneso di Tucidide  interpretate dalle attrici Stefania Rocca e Valeria Solarino con le musiche composte e suonate da Giovanni Sollima insieme a cento violoncellisti, i 100cellos diretti da Enrico Melozzi.

 

Alessandro Baricco e Enrico Melozzi. © Alessandro Fucilla, Ernesto Ruscio, Cristina Mikhaiel

 

Un dialogo tra note e parole in cui le immagini si susseguono vivide nella mente dello spettatore. A cominciare dal ritratto di Atene e Sparta, delle loro usanze e della loro identità. La prima dedita alla cultura e alle arti, la seconda dedita alla guerra.

“Arrendetevi o vi distruggeremo” è l’ultimatum dato dagli ateniesi agli abitanti dell’isola di Melo nel 416 a.C. che si rifiutavano a prendere parte alla guerra contro gli spartani. I meli volevano pace, non violenza. Volevano libertà, non guerra e sottomissione.

 

Dettaglio spettacolo Atene contro Melo. © Alessandro Fucilla, Ernesto Ruscio, Cristina Mikhaiel

 

La disputa si conclude con l’arroganza e la sicurezza della superiorità bellica di Atene che rade al suolo l’isola di Melo.  Baricco non lascia questa ultima impresa come conclusione dell’intera rappresentazione. Decide di narrare al pubblico un’altra vicenda che assume il volto della speranza: la rivolta di Mitilene contro Atene. E l’immagine di due navi, la prima inviata con l’ordine di distruggere Milo e la seconda con l’ordine contrario. La seconda si getta nel mare alla ricerca della prima con l’intento di salvare gli uomini dalla loro stessa decisione di morte.

Un invito, dice Baricco, ad avere la “capacità di correggersi in continuazione, di pensare con forza e di ripensare, poi, con forza anche maggiore, di armare una nave dopo l’altra, e spedirle a attraversare il mondo portando il nostro instancabile tentativo di capire la realtà e noi stessi”.

Alessandra Cutrupia 

Taobuk 2024: un gala tra identità e arte

Anche quest’anno il Taobuk ha regalato al pubblico grandi emozioni. Tra ospiti di spessore del calibro di Marina Abramovic, Paolo Sorrentino, Ferzan Ozpetek, Alessandro Baricco e tanti altri, il festival si è incentrato quest’anno su un nuovo tema: L’Identità.

Una magica serata alla ricerca dell’Identità

L’identità al centro delle manifestazioni artistiche di questi grandi ospiti si è manifestata anche nel magico, suggestivo e spettacolare contesto della Serata di Gala del Taobuk (momento più atteso del festival), tenutosi il 22 giugno.

La serata è stata presentata dal conduttore Massimiliano Ossini e Antonella Ferrara, ideatrice del festival. Qui l’identità è stata presentata in svariate forme: dalla danza con le coreografie strepitose del gruppo Momix, ideato dal coreografo Momes Pendleton e della prima ballerina del Teatro alla Scala Nicoletta Manni, alla musica con la magnetica esibizione di Noemi.

Ogni grande artista presente han espresso il proprio concetto di identità e dove la ritrovano nel proprio mondo, aprendoci così una finestra nel loro spirito più profondo.

Coreografia svolta da una delle ballerine del corpo di ballo dei Momix
Coreografia svolta da una delle ballerine del corpo di ballo dei Momix

A tu per tu con i Giganti

Da Jon Fosse a Kasia Smutniak, da Sorrentino a Baricco, le più grandi personalità presenti al festival hanno ricevuto un prestigioso premio alla carriera e si sono raccontati, affrontando temi importanti e sotto certi aspetti delicati.

Come nel caso di Jonathan Safran Foer che ha trattato lo spinoso tema della guerra tra Israele e Palestina, oppure come Ferzan Ozpetek che ha centrato il focus sulla sua identità omosessuale e in generale su questo tema  ancora oggi fin troppo delicato. C’è stato poi chi ha mostrato per l’occasione il lato più profondo della propria identità, come ad esempio Jon Fosse, che ha raccontato la sua conversione religiosa o come Paolo Sorrentino che ha dichiarato come trova se stesso all’interno della sua filmografia, soprattutto nel suo ultimo film E’ stata la mano di Dio e in quello che uscirà prossimamente nelle sale, Parthenope.

L’apice è raggiunto con un affascinante racconto di Marina Abramovic sulla sua brillante ed eccentrica vita performativa, basata sul rapporto tra arte e corpo.

Il tutto accompagnato dalle melodie dell’orchestra sinfonica del Teatro Massimo Bellini di Catania e dal dolce ricordo di una delle personalità più importanti di questo festival, ovvero Franco di Mare.

Il Teatro Antico: il ritorno alla nostra identità

Tra i grandi artisti presenti a questa grande serata di Gala, vi è stato anche lo scrittore Alessandro Baricco, che nel presentare il suo spettacolo del 23 giugno, rappresentato proprio al Teatro Antico, tratto dagli scritti dello storiografo Tucidide, Atene contro Melo, ci ha donato a tutti una delle più grandi riflessioni sull’identità di tutta la serata, legata prettamente alle nostre origini. Egli ha infatti dichiarato che:

il Teatro Antico di Taormina continua a vivere grazie alle sue rappresentazioni e al suo pubblico. Ed è proprio lì, alle origini della nostra Storia che risiede la nostra identità collettiva.

Su queste parole il Gala giunge al suo gran finale.

Antonella Ferrara conversa con Marina Abramovic
Antonella Ferrara conversa con Marina Abramovic

Taobuk: dove emozione e cultura si sposano

Anche quest’anno il Taobuk ha immerso il suo pubblico in un vortice di grandi emozioni e di grande cultura, donando l’opportunità di camminare tra i giganti e ascoltare le parole dei maestri.

Anche stavolta l’attesissima serata di Gala ha rappresentato il punto più alto di questo festival dove l’arte e la bellezza regnano, e che non vediamo l’ora di rincontrare il prossimo anno.

 

Marco Castiglia

Rosanna Bonfiglio

 

Intervista a Giampiero Massolo, ex capo dei servizi segreti

Nel corso di Taobuk 2024 abbiamo avuto il piacere di ascoltare l’ambasciatore ed ex capo dei servizi segreti Giampiero Massolo durante l’appuntamento intitolato «La concretezza della Realpolitik contro le insidie dello scacchiere mondiale». L’incontro, che si è tenuto presso il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, ha avuto al suo centro una conversazione a tre in cui hanno partecipato Viviana Mazza, corrispondente negli Stati Uniti per il Corriere della Sera, e Andrea Montanari, direttore di Rai Radio 3.

Chi è Giampiero Massolo

Giampiero Massolo è attualmente presidente della società Mundys, del settore delle infrastrutture autostradali e aeroportuali. Il gruppo gestisce, fra le altre cose, lo scalo di Roma-Fiumicino (primo aeroporto italiano per traffico passeggeri) e quello di Nizza Costa Azzurra. È stato inoltre presidente di Fincantieri e dal 2017 al 2024 presidente dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI). La parte più consistente della sua carriera è però occupata dal suo ruolo di diplomatico. Dopo aver lavorato presso l’ambasciata della Santa Sede e a Mosca, dal 2007 al 2012 è stato Segretario Generale del Ministero degli affari esteri. Successivamente, dal 2012 al 2016, è stato direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), la più alta carica di coordinamento dell’Intelligence italiana. Inoltre è stato sherpa durante il G8 dell’Aquila.

Data la notevole esperienza diplomatica e conoscenza della geopolitica, i suoi interventi sono stati ricchi di aneddoti e analisi degli equilibri internazionali. Nell’affrontare i diversi argomenti proposti da Mazza e Montanari, l’ambasciatore ha parlato soprattutto dei rapporti fra Cina e Stati Uniti, del ruolo dell’Unione Europea all’interno del quadro politico ed economico occidentale e di una nuova definizione di “Mediterraneo”. Inoltre ha discusso di altri temi che stanno spesso all’ombra delle maggiori crisi internazionali, come la crescente influenza militare ed economica Russa in Africa (specie dopo la disgregazione del gruppo Wagner) e dei fragili equilibri dell’area Indo-Pacifica.

Giampiero Massolo (centro), Viviana Mazza e Andrea Montanari al Taobuk 2024

L’intervista all’ambasciatore Massolo

Dopo l’appuntamento abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda all’ambasciatore Massolo, volgendo la nostra attenzione soprattutto sui due grandi fronti bellici del momento: l’Ucraina e la Striscia di Gaza.

Buonasera ambasciatore Massolo, come sa il tema di quest’anno del Taobuk è “identità”. In Occidente sono state molte le manifestazioni universitarie contro l’aggressione israeliana in Palestina. Tuttavia sembra essersi diffuso un sentimento di sfiducia contro le establishments occidentali. Viene percepito un uso di “doppi standard” nei confronti della questione israeliana e russa. Secondo lei questa visione è legittima? Se sì, rappresenta un problema di fiducia nei confronti delle istituzioni?

Va intanto detto che la reazione israeliana, legittima dal punto di vista del diritto internazionale, fa seguito a un’aggressione terroristica da parte di Hamas che ha provocato delle vittime e un trauma terribile nell’opinione pubblica israeliana. Ciascun governo parametra le proprie reazioni sulla base di ciò che la propria opinione pubblica si aspetta e sulla base degli obiettivi che persegue. L’obiettivo, che è essenziale, del primo ministro Netanyahu di annientare Hamas e mettere in sicurezza Gaza sta costando molto a Israele in termini di isolamento nella comunità internazionale e chi ha aggredito Israele ha contato anche su questo: ha contato sulla reazione della comunità internazionale, dei giovani, su questo isolamento in cui Israele è entrato.

Non so per quanto il primo ministro Netanyahu continuerà quest’iniziativa, ma so che la sua opinione pubblica è d’accordo con gli obiettivi che persegue. Lo sforzo della comunità internazionale è invece quello di evitare di pregiudicare i futuri sviluppi, ovvero il ritorno agli accordi di Abramo e di dare al Medio Oriente una sistemazione pacifica di segno occidentale e basata sulla cointeressenza su questi temi. Per quanto riguarda la “legittimità”, io trovo che l’espressione di forti opinioni pubbliche entrano nell’equazione con cui i governi portano avanti le loro decisioni. Sarebbe quindi un errore pensare che conti solo un fattore: quando fanno i loro atti di sintesi entrano in gioco una pluralità di fattori. È molto importante il ruolo delle opinioni pubbliche, ma aspettarsi che le decisioni dei governi si basino solo su queste istanze sarebbe eccessivo.

Riguardo invece al conflitto russo-ucraino, recentemente è arrivata una proposta della Russia che include un cessate al fuoco in cambio della cessione di quattro delle regioni orientali e delle aspirazioni di ingresso nella NATO dell’Ucraina. Secondo lei è una proposta credibile o è soltanto un tentativo da parte della Russia di apparire aperta al dialogo rispetto all’opinione pubblica occidentale?

Putin dice: “mi siedo al tavolo della pace se si fa come dico io”. Questo è inaccettabile sia per la resistenza degli ucraini che per l’esistenza dell’Ucraina. Ma anche per i futuri equilibri politici europei. Se gliela dessimo vinta, la Russia farebbe con ogni probabilità in tre o quattro anni nuovi tentativi di politica di potenza ed espansione. C’è però una cosa interessante in questa proposta. Putin ammette implicitamente che la sostituzione del governo ucraino con uno fantoccio di pertinenza russa, uno dei primi obiettivi, non è più perseguibile. Sarebbe poi un errore negoziare come se la situazione sul campo non esistesse. Attendiamo quindi il prossimo anno, quando il campo stesso ci dirà fino a che punto sia possibile arrivare a un tavolo.

Se domani, per assurdo, Israele cessasse le sue ostilità in Palestina e si ritirasse dai territori occupati, considerando anche l’Iran e le milizie affiliate, la situazione in Medio Oriente si stabilizzerebbe oppure no?

Io credo che questa ipotesi sia del tutto irrealistica, perché la situazione in Medio Oriente dipende da interessi contrapposti. L’interesse dell’Iran, di Hamas, di Hezbollah e degli Houthi è che un’ipotesi di questo tipo non si avveri.

Francesco D’Anna

 

Taobuk 2024: i protagonisti e gli eventi in programma

Anche quest’anno, torna Taobuk, emblematico festival culturale della città di Taormina.

Nato dodici anni fa dal genio creativo di Antonella Ferrara, ora presidentessa e direttrice artistica dello stesso, il Taobuk è sempre stato intima espressione del fare arte. Un luogo di incontro fra letteratura, scienza e filosofia, ma anche musica, legalità, spettacolo e tanto altro, dove il confronto è ben accolto e la libera conoscenza e divulgazione sono solidi baluardi e motivo di orgoglio.

Negli anni, il festival ha proposto una serie di topic, tramite cui coagulare l’impegno attivo di varie personalità autorevoli.

Mentre nel 2023, abbiamo visto l’evento portare avanti disparati interventi, mostre, tavole rotonde e spettacoli incentrati sulla tematica della libertà, nel 2024, Taobuk presenta: Identità.

Per capire chi siamo – e perché siamo – il passaggio fondamentale è uscire da se stessi, percorrendo quella straordinaria esperienza che è la conoscenza e accettazione dell’altro. Vivere nella consapevolezza che non c’è identità senza alterità significa contribuire a piantare il seme del rispetto reciproco e plurale. È la vera grande missione della Cultura.

riporta la sinossi del programma.

Tramite grandi pensatori, Taobuk intende quindi veicolare un importante messaggio, cruciale alla luce delle recenti – e sanguinose – vicissitudini che hanno afflitto il panorama globale negli ultimi anni: ogni identità ha diritto di esistere ed estrinsecare se stessa, senza per questo limitare la libera espressione delle altre.

L’identità è un’impronta che non cancella quelle degli altri.

Bisogna riconoscerla, accettarla, accoglierla e rispettarla. È la sola speranza che ci rimane per non fare di ogni incontro uno scontro.

Questa edizione guarda all’ identità non come “io” ma come “noi” e pertanto identità che si pone coraggiosamente in relazione con l’altro, che accetta le diversità, che privilegia la capacità di ascolto, nella consapevolezza che si può affermare e difendere la propria identità senza dover ritenere che l’altro, il diverso da noi, costituisca una minaccia.

La XIV edizione inizierà giovedì 20 giugno e proseguirà fino alla giornata del 24. Fra gli oltre duecento ospiti d’eccezione, ricordiamo personaggi del calibro di Marina Abramović, Alessandro Baricco, Luciano Fontana, Jon Fosse e Ferzan Özpetek.

 

Eventi che segnaliamo: 

  • Giovedì 20 giugno, ore 18.00, giardino Palazzo Duchi di Santo StefanoQuanto è arrogante questo Occidente, con protagonista Piergiorgio Odifreddi.
  • Venerdì 21 giugno, ore 10.00, Palazzo CorvajaL’eterno divenire delle identità, intervento di Roberta Scorranese.
  • Venerdì 21 giugno, ore 11.00, Palazzo CorvajaIdentità come arma geopolitica, con Viviana Mazza, David Scharia, Roger Hearing, Alessandro Sallusti e Alessandro De Pedys.
  • Sabato 22 giugno, ore 10.00, Palazzo CorvajaQuale futuro?, ospiti Massimo Sideri e Andrea Prencipe.
  • Sabato 22 giugno, ore 15.00, Palazzo CorvajaAlgoritmi e lotta di classe, Paolo Landi in dialogo con Giuseppe De Belli.
  • Domenica 23 giugno, ore 12.00, Palazzo Duchi di Santo StefanoLe infinite possibilità di essere altro, con Fernando Arambaru.

Come ogni appuntamento, il sabato, giorno 22, si terrà presso il Teatro Antico la serata di Gala e la presentazione dei vincitori dei Taobuk Award. 

 

Un’ottima occasione per gli studenti di Unime per prender parte a questo prodigioso divenire e fluire di idee.

 

 

 

Fonte: https://www.taobuk.it/wp-content/uploads/2024/06/LOW_Programma-generale_12-giu.pdf

Taobuk Festival 2023, un inno alle libertà

L’azione umana, la potenza creativa, l’espressione personale sono la più diretta manifestazione dell’essenza umana dettate dalla condizione di libertà o dalla sua ricerca.

Per lo scrittore Luis Sepulveda la libertà è uno stato di grazia, e si è liberi solo mentre si lotta per conquistarla.

Le lotte per la conquista dei diritti fondamentali hanno scritto pagine della storia di ogni Paese. Alcuni capitoli sono conclusi, altri sono ancora in fase di stesura, ma anche quando la storia sembra compiuta bisogna ricordarsi di custodire il libro, affinché quelle pagine così importanti, scritte con il sangue e bagnate dalle lacrime, non vengano strappate via.

Se la conquista è fondamentale, la salvaguardia è altrettanto necessaria. Godere delle libertà fondamentali è diritto di ogni individuo, proteggerle è il proprio compito.
 
Quello delle libertà è il tema scelto per la XIII edizione del Taormina Book Festival, evento che dal 15 al 19 giugno ha ospitato scrittori autorevoli, artisti, registi e divulgatori per una serie di incontri in cui importanti personalità provenienti da tutto il mondo hanno reso ancora una volta Taormina polo di cultura, scienza e sapere. 

libertà
Le libertà, Palazzo dei Duchi di Santo Stefano. © UVM

Una libertà declinata al plurale

La libertà è un concetto che racchiude in sé molteplici sfumature e che, come affermava Benedetto Croce, è raggiungibile solo attraverso l’acquisizione delle varie forme di libertà, individuali e collettive. È questo il motivo della declinazione al plurale della tematica di quest’anno, il cui simbolo è la mongolfiera di Velasco Vitali, mezzo che permette di librarsi per osservare il mondo da un’altra prospettiva e superare i confini tra i popoli.
 
La concezione personale di libertà è differente per ogni individuo ed è intorno a queste varie forme che ha orbitato il festival, i cui diversi punti di vista hanno contribuito a plasmare un’idea sempre più ricca e diversificata del concetto di libertà.

 

La libertà è donna

“Siamo nel posto in cui l’acqua può essere trasformata in vino” ha esordito così la scrittrice iraniana Azar Nafisi, autrice di Leggere Lolita a Theran, da sempre impegnata nella lotta per la rivendicazione dei diritti delle donne in Iran e contraria a ogni forma di censura letteraria. La Nafisi ha dichiarato di aver conosciuto l’Italia molto tempo prima di visitarla, grazie a Dante, Calvino, Eco e Montale e ai più famosi cineasti, Pasolini, Fellini e Rossellini, ricordando il potere del diritto all’immaginazione.

Il mio popolo si è connesso al mondo così quando il mondo gli è stato portato via, attraverso le vostre grandi opere di immaginazione, la vostra musica, la vostra arte, i vostri libri. 
Un buon film è di per sé politicamente sovversivo, mette in dubbio la morte, conferma la vita e combatte le menzogne.

Le menzogne sono la base su cui si erge ogni sistema totalitario, compreso quello presente in Iran.
Per controllare la popolazione i regimi sottraggono l’identità storica, sociale, culturale, l’identità delle donne.
Le donne in Iran combattono la violenza con l’immaginazione, cantano e danzano per le strade per coprire il rumore dei proiettili.

Tra gli ospiti la scrittrice francese Annie Ernaux, vincitrice del premio Nobel per la letteratura 2022. Per l’autrice la scrittura diventa atto politico di denuncia dei vincoli sociali e delle sovrastrutture che intralciano la libertà. In questo senso l’Ernaux predilige alla parola “libertà” il termine liberazione che presuppone l’azione concreta e la continua ricerca di quest’ultima.
 
Per l’autrice statunitense Joyce Carol Oates, la libertà è come l’aria che respiriamo, nel momento in cui viene a mancare ne soffriamo la privazione.

 

Taobuk
I redattori con l’autrice Joyce Carol Oates. © Giulia Cavallaro

 

Sotto il cielo di Taormina: cultura…

Fra gli eventi più attesi il tradizionale appuntamento con la serata di gala di Taobuk tenutasi sabato 17 giugno al Teatro Antico di Taormina, per una notte palcoscenico dei Taobuk Award, premi conferiti a eccellenze del mondo della letteratura, della scienza, delle arti e dello spettacolo nel corso di un evento diretto da Antonella Ferrara, ideatrice del Festival, e Massimiliano Ossini.

Ospiti d’onore le tre autrici internazionali Annie Ernaux, Azar Nafisi e Joyce Carol Oates. Tre figure femminili distanti nell’itinerario umano e artistico, ma accomunate dall’impegno sociale e dalla lotta per l’emancipazione femminile, premiate col Taobuk Award per l’eccellenza letteraria.

Il Taobuk Award per la scienza è stato conferito a David Quammen, divulgatore scientifico statunitense e giornalista del National Geographic.

 

Le autrici Annie Enaux, Joyce C. Oates e Azar Nafisi alla conferenza stampa. © Giulia Cavallaro

 

…ma anche musica e spettacolo

 
Coinvolgente è stata esibizione del celebre musicista tedesco David Garret, definito il più grande violinista della sua generazione, che si è esibito in un crossover tra musica classica e sonorità pop.
 
Nel corso dell’evento non sono mancati i momenti di commozione, come il monologo di Edoardo Leo sulla libertà di espressione degli artisti, primo bersaglio in una democrazia che vacilla.

Noi siamo le sentinelle della democrazia, parliamo al cuore delle persone e allora ci considerano pericolosi.
In ogni paese dove c’è un rischio di libertà gli artisti sono sempre i primi ad essere imbavagliati, censurati e controllati. La comicità, la satira, l’umorismo si fa sempre dal basso verso l’alto, è sempre una critica all’egemonia, è il compito della commedia. Fare la commedia è fare cultura e la cultura è sempre l’ultimo raggio di sole prima del buio.

Fra i momenti più attesi l’esibizione della cantautrice siciliana Claudia Lagona, in arte Levante, che ha emozionato il pubblico con il brano Mi manchi, ricevendo il Taobuk Award come narratrice di storie di luce e di buio, di gioia e scoramento, con uno stile limpido e intenso che arriva dritto al cuore di tutti.
 
Sono stati premiati nel corso della serata anche attori e registi a livello italiano e internazionale.

L’attrice Valeria Golino, acclamata per il suo ultimo lavoro, la serie Netflix La vita bugiarda degli adulti e Michele Placido, vincitore dell’Orso d’argento per il miglior attore al Festival di Berlino e del premio Federico Fellini 8½ per l’eccellenza artistica.

 

Taobuk
La serata di gala al Teatro Antico di Taormina. © Giulia Cavallaro

 

Taobuk aperto a nuove prospettive

Anche quest’anno il Taobuk Festival, grazie alla sua natura trasversale, è stato capace di spaziare in ambiti e discipline apparentemente diversi coniugandoli in una direzione comune.

Il raggiungimento della libertà come condizione comune a tutti gli esseri umani è un processo in fieri, ostacolato dalle limitazioni delle libertà fondamentali minacciate o addirittura negate in molti Paesi.

Ma una scintilla di speranza si è accesa al centro del Mediterraneo, alimentata da spiriti tanto diversi quanto affini, uniti dall’amore per la cultura, l’arte e la musica. Armati di conoscenza per contrastare la violenza.

Camminando per le strade di un luogo come Taormina durante il Taobuk Festival perfino l’aria sa di speranza e anche la più assurda delle utopie sembra realizzabile, come godere tutti, un giorno, delle stesse libertà. 

 

 

Santa Talia

 

Torna il Taobuk Festival: tutte le attività formative per gli studenti

Il Festival Internazionale del libro Taobuk si rinnova per la XII edizione e come ogni anno, le opportunità per gli studenti UniMe sono numerose e diversificate.

Il Festival avrà come tema la ‘Verità’ e si svolgerà dal 16 al 20 giugno coinvolgendo il centro storico di Taormina e più di 100 autori e ospiti provenienti da diversi Paesi.

Gli eventi delle giornate renderanno possibile l’incontro tra la letteratura, il cinema, il giornalismo, l’arte, la musica e la cultura enogastronomica. Una serata da non perdere sarà di certo quella del 18 giugno in cui verranno presentati i vincitori dei Taobuk Awards 2022: Paul Auster, Michel Houellebecq e Giorgio Parisi, lo scienziato italiano che ha esplorato i ‘sistemi complessi’ ottenendo il Premio Nobel per la Fisica nel 2021.

Per presentare le stimolanti iniziative è stata trasmessa sulle pagine Facebook del Festival e dell’Ateneo una diretta a cui hanno partecipato il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Presidente e Direttore Artistico Taobuk, dott.ssa Antonella Ferrara ed il Direttore esecutivo Taobuk, dott. Alfio Bonaccorso.

Durante l’incontro sono state descritte le attività del campus e degli stage attraverso una presentazione video (clicca qui per vedere). Gli studenti avranno a disposizione una vasta gamma di esperienze formative in cui cimentarsi, oltre al contatto diretto con gli illustri ospiti.

Attività per gli studenti

Partecipare, come volontario al Festival, prevede due diverse aree:

  • Collaborare con la Direzione artistica in un’attività di “Stage”;
  • Dare il proprio contributo alle attività del “Campus”;

Le attività dello Stage inizieranno nei mesi che precedono l’evento per poi continuare nelle giornate dell’evento stesso. Per questo è richiesta disponibilità già da Aprile 2022.

I ruoli da ricoprire, in base alle personali inclinazioni e preferenze, saranno:

  • Segreteria organizzativa ( collaborare con l’ Ufficio del Cerimoniale, affiancamento alla Direzione artistica);
  • Responsabili di progetto (ad. es., Taormina Design Promenade, Taormina Cult, Mostre antologiche e personali);
  • Supporto alle attività dell’Ufficio stampa;
  • Social Media Management;

Le attività del Campus comprendono le seguenti mansioni:

  • Info-point (es. dare informazioni sul calendario e sugli eventi connessi a Taobuk);
  • Assistenza Eventi (essere di supporto agli autori e al pubblico);
  • Squadre Mobili (allestimento e gestione degli appuntamenti, distribuzione di programmi e locandine prima e durante il Festival);
  • Supporto logistica e allestimenti (supporto alle squadre di lavoro);
  • Taobuk Family – attività per i più piccoli: ( intrattenere i più piccoli nelle varie attività);
  • Accompagnamento Autori ( assistenza in caso di problemi di comunicazione, accoglienza dell’autore);
  • I fotografi del Festival;
  • Taobuk Operatori Video;
  • Free-lance (es. affiancare le attività dell’ufficio stampa);

Vitto e alloggio per gli studenti universitari saranno a carico dell’organizzazione.

Come partecipare

Per partecipare basterà registrarsi attraverso un form disponibile sul sito del Festival, a questo seguiranno dei colloqui one-to- one, svolti dall’organizzazione.

Agli studenti che parteciperanno verranno riconosciuti Crediti Formativi (CFU).

Per un’ulteriore presentazione del Taobuk Festival e per coinvolgere maggiormente gli studenti interessati, si terrà un webinar mercoledì 30 marzo alle ore 12:30.  È possibile seguirlo su teams cliccando il seguente link

oppure tramite diretta Facebook.

Per ulteriori domande o dubbi scrivere a: info@taobuk.it.

 

 

Ornella Venuti