Stamattina non ti sei svegliato!

Redazione UniVersoMe
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Stamattina non ti sei svegliato!

No, non ero in camera tua questa mattina, se te lo stessi chiedendo.

Sta’ tranquillo, non so neanche dove abiti.

Magari proprio tu che stai leggendo sei in piedi dalle 07, e magari scrivendo così non sto guadagnando simpatie.

Capita, non posso sempre individuare il target di chi legge.

In ogni caso…

Stamattina non ti sei svegliato! E neanche io!

Aspetta, aspetta che ti spiego, ma prima…sappi che quest’articolo è solo per persone mature e responsabili. I piagnoni non sono i benvenuti.

Libero di continuare, ma poi non dirmi che non ti avevo avvisato!

Tornando a noi…

 

Ciò che sto per dirti potrebbe far venire un cortocircuito al tuo cervello e la tua visione del mondo ne risulterebbe completamente modificata.

La ricompensa però vale il rischio, te lo assicuro. 

La sola conoscenza di questo concetto che sto per spiegarti mi ha consentito di prendermi la responsabilità della mia vita.

Ti pare poco!?

Certo, detta così non vi è nessun vantaggio, ma andiamo con ordine.

Quello che voglio spiegarti oggi è la Metafora della carrozza, ideata dal filosofo Gurdjeff.

Troppe cose che non vanno?

 

So che tutto ciò che è legato alla filosofia può risultare poco pratico, e a volte anche inutile, ma in questo caso parliamo di qualcosa di pratico, sperimentabile sulla tua pelle.

 

Secondo questa metafora l’essere umano è un veicolo destinato al trasporto di un passeggero.

 

Sei mai salito su una carrozza?

Sai bene che questo veicolo è trainato da una coppia di cavalli. Questi sono legati alla struttura su cui siedono il cocchiere e il passeggero.

 

Ecco, questi siamo noi.

Ma in che senso?

 

È necessaria una premessa

 

Ognuno di noi dispone di un corpo, all’interno del quale si trova una mente. Molto spesso proviamo emozioni.

Questi (corpo, mente, emozioni) messi insieme fanno…ciò che siamo.

 

Tutto chiaro? Bene.

 

Adesso arriva la parte delicata

Questo è il punto in cui mollano tutti, qui l’entusiasmo va scemando, qui il pregiudizio vince su tutto.

Ma se sei arrivato fin qui, nonostante l’avvertimento iniziale, sei un temerario!

 

Non so se tu sia credente, ateo o agnostico. Adesso non ha importanza.

Qui non c’entra Dio, la religione o il moralismo.

 

Semplicemente credo che anche tu sia d’accordo sul fatto che sei qualcosa di più 

 

-del corpo che muovi

-delle emozioni che provi

-dei pensieri che fai

 

Per comodità chiameremo questo “essere qualcosa di più” Coscienza (puoi chiamarlo Anima, Io o Essere. Sii libero, è solo una questione di termini).

 

Bene, adesso lasciamo la parola alle immagini.

 

Boom.

 

Questa è la metafora della carrozza.

Come vedi ci troviamo su una carrozza, che è il nostro corpo, trainata da dei cavalli che sono le nostre emozioni.

Il cocchiere, la nostra mente, li guida.

La Coscienza è trasportata da questo veicolo.

 

La domanda da 1 milione di dollari adesso è: chi guida la carrozza su cui sei seduto?

 

Rifletti bene, anche se vorresti dire che a guidarla è la Coscienza perchè ti fai sentire a posto 😉

 

Se scopri che il/la tuo/a ragazzo/a ti ha tradito e ti infuri o soffri, chi sta guidando? Non sono forse i cavalli (le emozioni) che perdono le staffe e ti trascinano di qua e di là?

 

Se si presentasse l’occasione della tua vita e per coglierla dovresti trasferirti in un altro paese e lasciare immediatamente la tua famiglia, il tuo partner, la tua città e tu decidi di no perchè “sai cosa lasci ma non sai cosa trovi” o perchè “non so se andrà bene”, non è forse il cocchiere (la mente) a seguire sempre il solito e tranquillo percorso?

E questi sono solo due esempi.

 

Adesso il titolo dell’articolo risulterà più chiaro.

 

Il vero tu è la Coscienza! 

Corpo, mente ed emozioni non sono cattivi, non fraintendere. 

Anzi sono strumenti fondamentali che “Tu Coscienza” devi usare per vivere al meglio. Ma tu non sei gli strumenti!

 

Ecco perchè ti dico che stamattina non ci siamo svegliati.

 

Stamattina il cocchiere avrà seguito sempre lo stesso percorso meccanicamente oppure i cavalli ti avranno sballottato qua e là. 

Tu non c’eri, tu non hai dato loro indicazioni. Ti sei lasciato trasportare.

 

Già solo sapere questa cosa dovrebbe darti una “svegliata”.

Ricordatene quando starai male per qualcosa o avrai un pensiero fisso, o in qualsiasi altra situazione.

Se vivi dormendo, non stai vivendo davvero.

Il mondo, la nostra vita sono davvero meravigliosi ma noi non siamo presenti per goderceli.

 

Angela Cucinotta