Palazzo Calapaj d’Alcontres: come viveva un nobile del 700?

Universome Redazione
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Nel cuore del centro storico di Messina, appena alle spalle del Duomo, esattamente in Strada San Giacomo, sorge il Palazzo Calapaj-D’Alcontres: unico edificio della classe aristocratica sopravvissuto al terremoto del 1908.

Nella sua complessità, il palazzo a tre ordini, si presenta importante, massiccio, imponente: indicativo di chi lo abitava all’epoca della sua costruzione, sul finire del XVIII secolo; l’edificio infatti era stato pensato come residenza cittadina dei membri di una delle più antiche e influenti famiglie nobili cittadine, quella dei principi d’Alcontres.

Di nobiltà antichissima e origini che si perdono nel tempo, fino all’epoca normanna, il titolo di principi d’Alcontres nei Bruzi, assieme a quello di marchesi di Roccalumera e di conti di Quintana, originariamente appartenente alla famiglia La Rocca, era stato trasmesso alla casata messinese degli Stagno, a seguito di un matrimonio. La data di costruzione del palazzo è ignota, ma si ipotizza che sia stato costruito nella seconda metà del XVIII sec., intorno al 1770, e che sia appartenuto ai membri del ramo apparentato con la altrettanto nobile famiglia dei Calapaj. Senza perderci nei meandri delle genealogie, a noi basta sapere che chi risiedeva in questo palazzo apparteneva senz’altro a una delle più potenti e influenti famiglie di Messina, come testimonia la posizione privilegiata nel contesto urbano, a due passi dal Duomo, nel cuore pulsante della città.

Dei fasti e delle ricchezze di questa nobile famiglia, ma anche della loro quotidianità e della loro vita di tutti i giorni, il palazzo ci offre un interessante spaccato. Di architetto anonimo, il nostro palazzo, su due piani escluso il seminterrato, presenta il suo ingresso con un cancello in ferro battuto che, una volta varcato, dà libero accesso al cortile interno. Questo, in somma alle scalinate, dà la sensazione di una piazza privata; a sostegno della quale troviamo anche gli alloggi per le carrozze ed i cavalli e le dimore per la servitù, elementi presenti data la destinazione sociale del palazzo.

All’esterno, ammiriamo invece motivi ottocenteschi quali festoni e acroteri sopra le finestre, cantonali agli angoli, cornicione poco aggettante che, in connubio al rettilineo leggermente incurvato, rappresentano elementi decorativi di rilievo.

Data la sua importanza storica e documentaria, il palazzo non è stato lasciato all’abbandono; oggi è abitato da privati. Posto in uno dei luoghi più suggestivi del centro storico, quasi sospeso fra il Duomo e l’Annunziata dei Catalani, il palazzo Calapaj d’Alcontres permette ancora a chi ne ammira l’elegante profilo di calarsi, con l’immaginazione, nei panni di un aristocratico del ‘700. 

Erika Santoddì

Gianpaolo Basile

Ph: Giulia Greco