Anteprima di Ready Player One di Steven Spielberg (SENZA SPOILER)

2045. In un futuro distopico la popolazione mondiale è spaccata economicamente in due, fra ricchezza e povertà.
L’unico punto in comune fra i due ceti è una tecnologia particolare e complessa che permette di vivere interamente la propria vita in rete, eccetto che per mangiare e dormire, grazie all’ausilio di un immenso videogioco: OASIS.
Dai bambini agli anziani, chiunque è attratto da questa piattaforma ibrida fra Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, permettendo all’utente di percepire ogni sensazione provata dal proprio alter ego digitale in tutto e per tutto nella vita reale.
Talmente di grande portata e successo che OASIS fa parte della quotidianità ad un punto tale che il semplice socializzare è ripiegato alla piattaforma, considerando il mondo reale quasi come un momento di transizione tra una pausa e l’altra dal gioco.

Il perché di tutto questo successo? Chi riuscirà ad individuare un Easter Egg posizionato in maniera assolutamente casuale fra gli infiniti mondi di gioco del software, otterrà l’intera eredità del suo creatore James Donovan Halliday (Mark Rylance) equivalente a 500 miliardi di dollari e il controllo completo di OASIS. Wade Owen Watts (Tye Sheridan) è un semplice ragazzo che usa il videogioco per evadere dalla realtà che vive tutti i giorni, con una profonda conoscenza della piattaforma e del suo creatore. Ma ben presto capirà che anche questa “altra” realtà ha un suo prezzo.

E’ risaputa la voglia di Spielberg di spaziare nei suoi argomenti trattati nei vari film e cercare di narrare una storia che possa quanto più distanziarsi dal normale, ed anche questa volta si dimostra essere un maestro con un tentativo di pieno successo.
Trattare un tema quale quello dei videogiochi non è mai facile, sia per il pubblico d’utenza molto esigente, sia per la conoscenza limitata dell’ambito soprattutto nel comparto Hollywood, ma Steven sembra aver fatto i compiti a casa.

In un film costellato di effetti speciali ottimizzati in maniera splendida e con una cura non indifferente.
I riferimenti, le allusioni e quant’altro si colleghi al mondo video-ludico sono sempre azzeccati, lasciando allo spettatore il compito di individuare quel personaggio noto di un determinato videogioco o perfino scegliendo di guidarlo nella conoscenza di alcuni fatti “storici” dell’ambito non molto noti, circondato da un’aura di nostalgia che attraversa il vecchio per abbracciare il nuovo.
L’influenza dalla cultura degli anni ’80 – ’90, rende il prodotto curioso e fruibile anche a chi i videogiochi non vanno proprio a genio. Successo che si conferma anche tagliando fuori il tema principale dei videogiochi, evidenziando una buona regia, una sceneggiatura abbastanza scontata e prevedibile, ma non per questo da considerare debole e una pellicola godibile alla vista ottima per passare il tempo in compagnia di qualche amico.

Ready Player One, in uscita nelle sale italiane il 28 marzo 2018, è un film diretto da Steven Spielberg e ispirato all’omonimo romanzo di Ernest Cline, il quale ha collaborato alla stessa sceneggiatura del film.

 

                                                                                                                       Giuseppe Maimone

11.22.63: ritorno al passato con J.J. Abrams e Stephen King

A novembre saranno trascorsi oltre cinquanta anni da quella mattina del ’63 a Dallas quando John Fitzgerald Kennedy venne assassinato da alcuni colpi sparati con un fucile fabbricato in Italia.

Uno spartiacque che ha innescato un inaspettato cambio di rotta dopo il quale si è fatto strada l’interrogativo su come sarebbero andate le cose se Lee Harvey Oswald – secondo la ricostruzione ufficiale – non fosse riuscito a portare a termine il suo disegno criminale facendo fuoco dalle finestre al sesto piano della Texas Book School Depository.

Il corteo che accompagnava Kennedy e la moglie Jackie avrebbe proseguito indisturbato nel suo bagno di folla e la tappa sarebbe stata registrata come un evento uguale ad altri nella campagna di consensi del presidente americano. Il fratello Bobby si sarebbe salvato? L’inasprimento della guerra del Vietnam che ha sottratto la vita a migliaia di esseri umani non ci sarebbe stato? E in che modo sarebbe sfociate le tensioni con la Russia? Non siamo in grado di rispondere, ma è certo che determinati turbamenti temporali possono provocare una catena di eventi che per molto tempo condizioneranno il corso della storia. 11.22.63 parla di questo. In parte. La vicenda ha al centro il Maine, da cui ha mosso i primi passi lo stesso Stephen King, e la vita di un insegnante di lettere, Jake Epping (James Franco).

Tra i corsi diurni e quelli alla scuola serale frequentati da Harry, bidello del liceo di Lisbon Falls, reduce dal trucolento stermino della sua famiglia per mano del padre nei primi anni ’60, e la tavola calda di Al Templeton, rinomata per i “Fatburger” venduti a un prezzo di pochi cent., Jake Epping conduce una normale esistenza. Un giorno nota qualcosa di strano in Al: l’amico si è ammalato improvvisamente, mentre un attimo prima era in ottima forma. Jake scopre allora che nella dispensa del ristorante c’è un varco temporale che porta sempre nello stesso luogo e nello stesso istante: il 21 ottobre del 1960. Non importa quanto a lungo si resta dall’altra parte, al ritorno nel presente saranno trascorsi sempre soltanto due minuti. Nessuno nel passato sembra accorgersene, eccetto l’uomo con una tessera gialla. Epping asseconda le volontà di Al e accetta di assumere un’identità nuova calandosi nei panni di Jake Amberson e varcando il portale dello scantinato per seguire le tracce dell’ex marine Lee Oswald attraverso i suoi spostamenti e fare luce sui suoi possibili contatti con la CIA, servendosi di un fascicolo che raccoglie ritagli di giornale dell’epoca, con il proposito di sventare l’assassinio di Kennedy. Ma il passato farà di tutto per non essere cambiato.

La miniserie del 2016, in 8 puntate, non è solo l’ennesimo contraltare filmico di una vasta letteratura di fantascienza incentrata sui viaggi del tempo, ma un attraversamento piuttosto convincente di un’america nel periodo di punta dell’esplosione del rock’n roll, pervasa dal cambiamento dei costumi del dopoguerra e divisa dai problemi razziali. Accanto agli abiti eleganti e i maglioni dai colori tenui, le automobili scintillanti e i registratori a bobina, si colgono le atmosfere della musica ai tempi del trionfo del vinile con una colonna sonora che spazia dai successi di Bobby Vinton (nel trailer), Sam Cooke e le Shirelles.

Anche se il libro è stato pubblicato nel 2011, l’intenzione di scrivere un romanzo dedicato all’omicidio del 35° presidente degli Stati Uniti è una pulce all’orecchio che ha ossessionato Stephen King fin dagli anni ’70. Inizialmente il progetto di trasferire la trama in un film sarebbe stato affidato alla regia di Jonathan Demme, successivamente il pilot venne girato da Kevin Macdonald.

James Franco, che invece originariamente sperava di trovarsi nelle vesti del produttore, sorpassato in questo da J.J Abrams che si assicurò per primo i diritti del libro, ha ottenuto poi il ruolo di attore protagonista. Inutile fermarsi a elencare le differenze rispetto al libro (a partire dalla data in cui il portale conduce nel passato, che, nel romanzo, è il 1958), né, in questa sede, indagare sulle fonti che una ricostruzione sull’assassinio di Kennedy ha privilegiato, senza anticipare altro, la serie è anche, in fin dei conti, la vittoria di un amore assoluto che neanche i paradossi temporali riescono a interrompere.

 

Eulalia Cambria

Seminario psicologia clinica dedicato alla giornata Internazionale della Pace Interiore

La Pace Interiore è per l’individuo un obiettivo consistente nel raggiungimento dell’equilibrio tra affetti, simboli, immagini e rappresentazioni del mondo interno.

E’ questo il senso della Giornata Internazionale della Pace Interiore che si celebra il 21 Marzo di ogni anno e che la Cattedra di Psicologia Clinica e dei Dipartimenti BIOMORFO e COSPEES organizzano il prossimo mercoledì 21 Marzo.

Un primo intervento del Prof. Paolo Valerio dell’Università di Napoli farà riferimento alla ricerca della Pace Interiore dell’identità dei soggetti con Disforia di genere che com’ è noto, desiderano cambiare sesso. Qui la psicopatologia insegna alla normalità che la definizione del sé può passare per strade complesse e ignote.

Un secondo intervento fatto dal Dottor Ferdinando Testa psicanalista del CIPA centra il ruolo dell’inconscio nella Pace Interiore.

Il terzo intervento svolto dal Professor Settineri, sottolinea il processo di individuazione secondo il punto di vista di C. J. Jung nel raggiungimento della Pace Interiore.

L’ultimo intervento proposto da Fabio Frisone, redattore della Rivista Mediterranean Journal of Clinical Psychology, MJCP porrà l’accento sulla dimensione della fraternità nella Pace Interiore.

Il seminario che inizierà alle ore 8.30 presso l’Aulario di Via Pietro Castelli si concluderà alle ore 11.00 con un workshop di disegno di Mandala, quale strumento della rappresentazione del sé.

L’ingresso è aperto agli studenti. Verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

 

     Daniela Cannistrà

Werther – quando l’amore fa male

Partiamo subito col precisare che J.W. Goëthe non si identifica assolutamente in Werther, anzi, esprimeva fastidio quando gli veniva chiesto cosa si nascondesse dietro la trama del romanzo.

anch’io tratto il mio cuoricino come un fanciullo malato: gli è permesso ogni capriccio. Non dirlo in giro, però: c’è gente che me ne farebbe un rimprovero.”

 

In “I dolori del giovante Werther” troviamo una serie di lettere indirizzate a Wilhelm dove Werther è concentrato solo su se stesso e sulla sua sofferenza. Sta stretto nel mondo che lo circonda, i limiti umani lo mettono in crisi e il non poterli superare lo farà implodere, arrivando al suicidio (allarme spoiler).

Che la vita dell’uomo sia solo un sogno è già parso a molti, e anche con me si accompagna spesso questo sentimento. Quando considero i limiti in cui sono rinchiuse le facoltà pratiche e indagatrici dell’uomo, quando vedo come ogni attività metta capo alla soddisfazione di bisogni che a loro volta non hanno alcuno scopo se non di prolungare la nostra misera esistenza, e ancora, come ogni accontentarsi di certi risultati della ricerca sia semplicemente la rassegnazione del sognatore, pago di decorare con figure variopinte e luminosi paesaggi i muri della sua prigione, tutto questo, Wilhelm, mi fa ammutolire. Poi torno a guardare in me stesso, e trovo un mondo! Ma fatto a sua volta più di presentimento e di oscuro desiderio che di rappresentazione oggettiva e vivente energia. “

Werther comincia a frequentare Charlotte (Lotte) e la famiglia, il suo amore per lei nasce proprio perché sa di non poterla avere. Lotte, bella e sensibile, è fidanzata con Albert, che si trova lontano. Ed è subito friend zone.

come adoro me stesso, da quando lei mi ama”

Quando Albert fa il suo ritorno, tra i due uomini si stabilisce un rapporto cordiale, nonostante Albert sia l’opposto di Werther, razionale e privo di romanticismo. Tuttavia il matrimonio non impedisce ai due, attirati l’uno verso l’altro, di scambiarsi un bacio. Ma Lotte non può cedere al suo amore, ormai, e l’amore da cura diventa malattia.

Questa è l’ultima volta Werther! Lei non mi rivedrà”

E lanciando allo sventurato il più amoroso degli sguardi corse nella stanza attigua e si chiuse la porta alle spalle.

“Werther tese le braccia verso di lei, ma non osò trattenerla.”

Un romanzo dai sentimenti forti, contornato da personaggi dotati di profondità e stati d’animo sconvolgenti.
Un libro che da un cazzotto allo stomaco proprio per la descrizione dei sentimenti che i giovani provano e soffocano. Forse dalle reazioni folli, ma chi siamo noi per giudicare?

PS: si può parlare di spoiler su un libro di più di 200 anni fa?

Serena Votano

Eventi della settimana

14 marzo

CULTURAL AND SOCIAL IMPACT OF HUMAN MIGRATION

Dove: Dipartimento COSPECS Aula Magna via Concezione 6-8

Quando: ore 15:00

Cosa: Dal 12 al 17 marzo, su iniziativa dei proff. Francesco Martines (Diritto Amministrativo) e Mary Ellen Toffle (Lingua Inglese) una delegazione di 10 studenti della Columbia Law School di New York accompagnati dalla prof.ssa Kathleen Maloney, docente di diritto dell’immigrazione, sarà ospite dell’Università di Messina per approfondire i temi dell’immigrazione e dell’accoglienza.

APERIBOOK A TUTTO SWING

Dove: FeltrinelliPoint via Ghibellina 32

Quando: ore 20

Cosa: Aperitivo a ritmo di swing. Drink+Buffet 10 euro
Consultazione libri e wi-fi free

 

15 marzo

IMMIGRATION POLITICAL AND LEGAL ASPECTS IN ITALY AND THE EU

Dove: Aula Buccisano piazza XX settembre 1 Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche

Quando: ore 9:00

Cosa: nel contesto della partnership fra il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche e la Columbia Law School è la seconda giornata di studio e approfondimento delle tematiche dell’immigrazione e accoglienza. Interverranno :

Giovanni Moschella (Full Professor of Public Law; Director of the Department of Political and Legal Sciences)
Adele Marino (Assistant Professor of Maritime Law; Responsible of International Relations of the Department)
Francesco Astone (Full Professor of Administrative Law)
Michele Messina (Assistant Professor of EU Law)
Kathleen Maloney (Researcher in Law at Columbia University, NY and Asylum Officer at USCIS)
Daniele Pompejano (Full Professor of History and Institutions of Americas) Valentina Prudente (Assistant Professor of Administrative Law)
Antonina Astone (Assistant Professor of Private Law)
Rosalba Rizzo (Assistant Professor in English Language)
Francesco Martines (Assistant Professor of Administrative Law; Coordinator of the Project UniME/Columbia University NY)
Mary Ellen Toffle (Researcher in Cross-Cultural Communication; Coordinator of the Project UniME/Columbia University NY)
Salvatore Trovato (Lieutenant Italian Coast Guard of Messina, Head of the Navigation Safety Section) Marica Santoro (Mediator with migrants)
Buba Faye (Refugee from Zambia)

 

16 marzo

RETRODISCO SOUNDS FROM THE GOLDEN AGE OF DISCO

Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: Dal 1970 al 1999, una carica di stili e tendenze che hanno creato il principio di dancefloor moderno.
Funk, Disco per arrivare alla primissima forma di House music, ricalcando i modelli dei locali che hanno fatto la storia come il The Loft di David Mancuso, il Paradise Garage di Larry Levan e il Music Box di Ron Hardy.
Oltre tre ore di full immersion di vintage sound, una cavalcata inarrestabile di pezzi che hanno segnato un’epoca e tante gemme rare, in versione originale o re-editata.

Ingresso gratuito entro 00.00
6€ con drink incluso da 00.00 in poi
In consolle:

Davide Patania
Lorenzo Macrì
Kate

 

17 marzo

SCHUMANN E DINTORNI

Dove: Palacultura viale Boccetta

Quando: ore 18:00

Cosa: Progetto “Schumann e dintorni”
DARIO CANDELA pianoforte
Programma:
F. LISZT Klavierstucke S192
Ballata n.2
R. SCHUMANN Studi Sinfonici op. 13

 

TRIBUTO AI CANTAUTORI ST. PATRICK DAY LIVE @ ST. TAURUS PUB

Dove: St. Taurus Pub via Ettore Lombardo Pellegrino 105-109

Quando: ore 21:30

Cosa: Per il giorno di San Patrizio festeggiamo insieme.
Con performance dei “Per qualche Spiccio in Più” in un tributo ai cantautori italiani del passato.

 

THE DEVILS IRON BUTT TOUR

Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: I The Devils sono Gianni Pregadio (chitarra e voce) e Erica Toraldo (batteria e voce) e scelserso il nome del loro duo in onore della famosa pellicola cult “The Devils” di Ken Russel.
Formatisi a Napoli nel 2015, hanno registrato il primo e il nuovo album “Iron Butt” con Jim Diamond (The Dirtbombs, White Stripes, etc…), poi pubblicati dalla rinomata Voodoo Rhythm Records.
Il sound dei The Devils è semplice, primitivo ed efficace, ispirato dai ripetuti ascolti blues-punk-garage di Cramps, Monks, Deviants, Stooges, Magic Sam e Fugazi .
Lui vestito da Predicatore, lei da Killer Nun, sono selvaggi, molto rumorosi e terribilmente sexy!!!

Aftershow dj set Davide Patania

Ingresso 5 euro

 

18 marzo

MARE NOSTRUM (DOPPIO SPETTACOLO)

Dove: Chiesa di Santa Maria Alemanna

Quando: ore 18:00 e 21:00

Cosa: MARE NOSTRUM
con Loredana Bruno, Michele Carvello, Martina Cassenti, Bruno Prestigio
allestimento Valeria Mendolia
disegno luci Stefano Malarazza Barbagallo
sound fx Filippo La Marca
regia e drammaturgia di Elena Zeta Shara
QA – Quasi Anonima Produzioni

III Appuntamento V edizione 
Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena
rassegna di nuova drammaturgia

Sotto gli occhi di un’enorme luna piena, sulla riva di una piccola spiaggia recintata dalla scogliera, Salvo e Maria, tra le bolle, la schiuma e le onde, notano un’insolita preda: una folta chioma di capelli neri, una ragazza svenuta, in balìa delle correnti.

Costo del biglietto
Intero: 13 euro
Under 30: 11 euro
Abbonamenti
Sei spettacoli: 70 euro
Quattro spettacoli: 50 euro

Under 30
Sei spettacoli: 60 euro
Quattro spettacoli: 40 euro

Per info e prenotazioni
tel: 328 3192600
mail: attounicoteatro@gmail.com

I biglietti saranno in vendita alla Chiesa di Santa Maria Alemanna il giorno dello spettacolo a partire dalle 17.00.

 

Arianna De Arcangelis

 

La nostra compagna musica

La musica è ovunque.
La sua fruibilità grazie ai servizi streaming, Youtube, Soundcloud è diventata facilissima, l’ascoltiamo nelle cuffie, al pc, col cellulare, alla radio.
Ci viene servita, senza poterci opporre, anche nei locali, nei negozi, dove il suo valore viene svilito, è un rumore di sottofondo non più un piacere per la nostra anima e mente.
Il facile accesso ha portato negli ultimi anni ad un fenomeno quasi opposto, si è riscoperto il vinile.
Chi li acquista (o più facilmente recupera quelli dei genitori) decide di ritagliare del tempo per la musica, che perde quella funzione di compagna per le attività della giornata e diventa la protagonista del momento.
Si pulisce il piatto, si sistema LP, la puntina si posiziona sulla superficie e via: la magia inizia.

https://www.youtube.com/watch?v=bX0Ynv6fEO4

La musica è così parte del nostro essere umani che è strano fermarsi a pensare “cosa significa per noi”, ne beneficiamo in modi diversi ed ineffabili per compierne una disamina. Gli stessi musicisti hanno difficoltà a definire il loro lavoro, il perché, anzi alcuni la ritengono una domanda sciocca.
La musica è immortale, è vitale per l’umanità come l’acqua da bere.
La canzone nel momento in cui l’ascoltiamo la facciamo nostra, diviene parte di noi, ci parla e le conferiamo una interpretazione.
Il musicista ci racconta una sua esperienza, una sua idea ma non ci impone una lettura obbligata.
È un amico che ci dice implicitamente “guarda che non sei solo, non sei l’unico a pensare/provare ciò”.

Jimmy Page in una intervista alla BBC racconta la genesi di Starway to Heaven “L’idea di Stairway to Heaven era quella di avere un pezzo di musica, una canzone che si sarebbe dovuta sviluppare su più strati e dovesse andare a coinvolgere diversi stati d’animo. Tutta l’intensità e la finezza dovevano servire per dare spinta al brano sotto ogni punto di vista, sia quello emozionale che musicale. Per questo la canzone continua ad aprire e ad esplorare un certo tipo di schemi”.

L’ascolto di un intero album dalla prima canzone all’ultima ti trasporta in una altra storia, vita, tramite la concatenazione che c’è fra un brano e l’altro, i riferimenti impliciti nei testi.
I musicisti creano una relazione intensa con chi sceglie la loro musica,  nelle esibizioni dal vivo più che mai, dove è la capacità dell’artista di connettersi all’auditorium ad avere funzione principale.
Io lo reputo un gesto volontario di mettersi completamente a disposizione del pubblico, di farsi conoscere veramente da loro. I concerti sono condivisione e connessione fra gli spettatori e fra questi e il performer.
Guardate il video di seguito, come sono sbigottiti gli spettatori durante la performance di Janis Joplin all’ormai storico Monterey Pop nel 1967.

https://www.youtube.com/watch?v=Bld_-7gzJ-o

Peter Gabriel sostiene che la musica, la conoscenza anche teorica di questa, sia una “cassetta degli attrezzi per le emozioni”.
In effetti a seconda dei diversi momenti della nostra vita, noi ritorniamo, scopriamo canzoni che ci permettono di affrontare, comprende e sublimare i nostri sentimenti. Spesso abbatte le barriere che abbiamo creato dentro e fuori di noi.
Luca Sofri il direttore de Il Post in un suo articolo “Leccanzòni” ha scritto una frase sulla musica che mi è rimasta impressa più di mille canzoni

Forse non si esportano. La musica non cambia il mondo, come dicono in molti: la musica è il mondo. Il bicchiere mezzo pieno del mondo.

La musica è un riparo inviolabile, è mettersi in contatto con sé e col resto del mondo. Dalla notte dei tempi è la compagna dell’umanità.
Che la musica ci travolga che è il migliore terapia per la nostra anima.

 

Arianna De Arcangelis

Buona la Prima: Californication

C’è un detto famoso che dice “chi ben comincia è a metà dell’opera” e se decidi di iniziare il primo episodio della tua serie sulle note di “You Can’t Always Get What You Want” dei Rolling Stones, beh, caro mio Tom Kapinos (ideatore del progetto), aspettati una standing ovation.

La scena si apre con Hank Moody (David Duchovny), protagonista della serie, che guida la sua Porsche 911 Cabrio, rigorosamente nera, verso una chiesa immersa nel verde di Los Angeles, dove spera di ritrovare, attraverso un dialogo con Dio, l’ispirazione per ricominciare a scrivere romanzi. Ma non sarà la preghiera la risoluzione di tutti i problemi dello scrittore, poiché ad aiutarlo arriverà un’attraente suora che si offrirà di fargli una “fellatio”. Malauguratamente per lui, si tratta solo di un sogno bizzarro ed al suo risveglio, Hank si ritroverà nel letto di un’avvenente donna sposata (non con lui). Il ritorno del marito di lei, infarcito da una serie di pungenti battute di stampo sessuale, darà il via alla vera trama della puntata, con il protagonista costretto ad una rocambolesca fuga in macchina, senza i pantaloni…

Nella scena seguente facciamo la conoscenza di due altri personaggi fondamentali per la storia: la ex compagna di Hank, Karen Van Der Beek (Natascha McElhone), e di sua figlia Rebecca “Becca” Moody (Madeleine Martin), che lo stanno aspettando sotto casa sua da parecchio tempo.

È un incipit chiaro quello che gli autori vogliono dare alla puntata, quasi a far capire immediatamente ciò che la serie vuole raccontare agli spettatori. Non ci sono maschere, non c’è vergogna, il politically correct è completamente spazzato via dalle scene, ma questo non significa creare un prodotto scadente, superficiale e di mero intrattenimento di serie B.

Il fulcro di tutta la serie è ovviamente Hank Moody che in molti hanno ipotizzato potesse essere la perfetta riproposizione in epoca moderna dello scrittore più sporcaccione del ‘900: Charles Bukowski. Sesso e alcool dipendente, abilissimo nell’usare le parole, tanto quanto nel portare a letto più donne possibili durante tutto l’arco di una singola puntata, ma contemporaneamente in costante lotta con se stesso e con gli altri per cercare di rimettere in carreggiata la sua vita e la sua relazione con la ex compagna. La performance di David Duchovny – che, per chi non lo ricordasse, è stato il protagonista della fortunata serie “X-Files” – è impeccabile, tanto da valergli la vittoria di un Golden Globe nel 2008 come “Miglior attore in una serie drammatica”.

Se fossimo su “4 Ristoranti” e io fossi Alessandro Borghese, questo sarebbe il momento di assegnare cinque punti bonus ad una delle peculiarità della serie TV e, senza ombra di dubbio, in questo caso il fiore all’occhiello di “Californication” sarebbe sicuramente la colonna sonora. Oltre ai già citati Rolling Stones, sono tantissimi i gruppi che prestano la loro musica (e in alcuni casi anche la loro faccia, vedi il cameo di Tommy Lee dei Mötley Crüe) tra cui: Jimi Hendrix, Nancy Sinatra, The Who, The Doors, Roy Orbison, ZZ Top, Nirvana, Whitesnake, The Velvet Underground e chi più ne ha più ne metta. Tutti i pezzi più iconici di questi grandi artisti sono perfettamente amalgamati tra le varie scene, danno il ritmo alla narrazione e, in molti casi, regalano momenti emozionanti ed indimenticabili in cui il testo delle canzoni si riflette perfettamente su ciò che si vede in scena.

Il sesso, l’alcool e l’umorismo pungente la faranno da padrone, ma senza mai stancare, senza mai risultare eccessivamente opprimenti, e questo perché all’interno di tutto l’enorme guazzabuglio di avvenimenti che quotidianamente rendono la vita di Hank Moody favolosa ed al tempo stesso deprimente, si nasconderà una morale, una piccola, ma al tempo stesso fondamentale lezione, che tutta la storia cerca di darci sin dal primo secondo della prima puntata: “You can’t always get what you want… but if you try sometime, you find, you get what you need”.

Buona visione a tutti!

 

Giorgio Muzzupappa

Jessica Jones è tornata!

Quando Netflix e l’universo Marvel si unirono qualche anno fa per dare vita a due serie tv tutti erano un po’ scettici, poi Jessica Jones ha fatto ricredere tutti.
L’eroina torna sulla piattaforma streaming più prolifica al mondo oggi giorno 8 marzo (quale data migliore?).

Jessica Jones è tratta dall’omonimo fumetto creato da Brian Michael Bendis e  Michael Gaydos nella serie tv è interpretata da Krysten Ritter (Braking Bad, Asthma).
Lo sfondo è New York.
È dotata di una forza e resistenza sovrumana, ma non è tagliata per fare la supereroina quindi lavora come investigatrice privata. È una donna alcolista, cinica, dal tagliente senso dell’umorismo di cui però è facilissimo invaghirsi perché dal cuore buono.
Questo personaggio è il centro e il motivo per cui vedere questa serie televisiva : è umana e imperfetta. I traumi passati non la rendono invulnerabile il contrario e sono queste vicende che vengono raccontate nella serie.
La sua nemesi è tale Kilgrave uomo capace di controllare le menti , che negli anni precedenti si era invaghito di lei e l’aveva resa la sua amante-schiava. Jessica gli era totalmente succube, a causa del potere di quest’uomo. Questo antagonista non è un semplice strumento narrativo, è una metafora estrema di un disagio che viene vissuto in altri contesti.
Le figure femminili della serie sono anche altre: Trish (Rachel Taylor) la migliore amica di Jessica che ha subito violenze psicologiche dalla madre che riversava su di lei frustrazioni e aspettative, costringendola a interpretare da giovane un personaggio televisivo “Patsy”. Poi c’è Jeri (Carrie Anne Moss la Trinity di Matrix) l’avvocatessa spietata (che ritorna anche in Daredevil e Iron Fist).
Di seguito una clip in cui Kristen Rytter parla del personaggio.

https://www.youtube.com/watch?v=0KVdGX051Go

La prima stagione è avvincente e divertente, nonostante la storyline in alcuni casi un po’ contorta, ma anche per i “profani” semplice da seguire. Rientra in un genere noir con qualche sprazzo di comicità.
Krysten Ritter è perfetta per il ruolo e da qualcosa in più al personaggio.

https://www.youtube.com/watch?v=78SCXvhJhl0

Della seconda stagione si sa poco nulla a parte che i 13 episodi sono stati girati da registe e scritta per lo più da sceneggiatrici.
Fra queste troviamo Liz Friedlander (la firma dietro diversi video degli U2, Celine Dion, Alanis Morissette), Deborah Chow, Mairzee Almas (Smallville, Once Upon a Time) e Minkie Spiro (Downtown Abby, Better Call Saul).
Vedremo Jessica combattere con i propri demoni interiori alla ricerca delle verità sul suo passato.
Forse non è una serie da sottoporre a “binge watch” ma è un ottimo modo di passare del tempo a casa.

 

Arianna De Arcangelis

Eventi della settimana

7 febbraio

APERIBOOK SULLE NOTE DI FABRIZIO DE ANDRÈ

Dove: LaFeltrinelliPoint via Ghibellina 32

Quando: ore 20:00

Cosa: Accompagnati dalla musica del grande Fabrizio De Andrè vi aspettiamo mercoledì per brindare e mangiare all’aperibook.

Drink+Buffet 10euro
consultazione libri e wi-fi free
THE POLICLINIC PARTY SHOW
Dove: Centro Multiculturale Officina via Croce Rossa 69
Quando: ore 23:00
Cosa: L’Associazione “Figli d’Ippocrate” è lieta di Presentarvi: “ THE-POLICLINIC PARTY-SHOW ”
the 4th Anniversary -Ocean Production Surprise-
2 DANCE FLOOR : MAINSTAGE –REGGAE/TEC STAGE
MAIN STAGE
LINE UP BACK TO BACK
MASSIMO TRUNFIO VS DJ PHILIP1 VS DJ IVAN LA ROSA
SPECIAL VOICE
MARCO PARISIREGGAE/TEC STAGE
FABIO RUSSO DJ VS 2P BROS VS HEAVID SAIHNT

INGRESSO ESCLUSIVAMENTE IN PREVENDITA :

DONNA: 12 € CON CONSUMAZIONE
UOMO: 15€ CON CONSUMAZIONE

PACCHETTI TAVOLO MAIN
PACCHETTI TAVOLO PRIVÈ
PACCHETTI TAVOLO SUPER PRIVEE’
9 febbraio
COLAPESCE LOVES VINYL – VINYL DJ SET / STEREO8 & FEDERICA VITA 
Dove: Colapesce via Mario Giurba 8/10
Quando: ore 19:30 – 23:30
Cosa: “il lunedì cadi a pezzi
il martedì e il mercoledì mi spezzi il cuore
Il giovedì nemmeno inizia
è il venerdì che sono innamorato”
trad. “Friday I’m in love, The Cure (1992)Colapesce torna ad agitare la sua potente calamita per attrarre a sè
nuovi dischi e librarsi in effusioni amorose lungo i solchi di nuove sonorità.
Ad aprire le proprie valigie dei sogni questo Venerdì saranno
MR STEREO8
❥dal suo cilindro continua ad estrarre cimeli da mostrare ma soprattutto preziosità da ascoltare;
FEDERICA VITA
❥Si vocifera che per compiacere Colapesce abbia persino fatto man bassa anche dei dischi di papà;

Non resta che drizzare le orecchie.

COMA COSE LIVE AT RETRONOUVEAU
Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33
Quando: ore 22:30
Cosa: Francesca alias California e Fausto Zanardelli aka Fausto Lama sono i Coma_Cose, duo alternative-rap italiano nato per caso, un po’ come il loro nome:”Coma” è una provocazione, riferito ad un momento storico in cui,secondo loro, è arrivato il momento di aprire gli occhi, di svegliarsi; “Cose”, invece, non vuol dire nulla, l’hanno messo accanto a “Coma” perché, sempre secondo loro, ci stava bene.
Nei loro pezzi raccontano com’è la vita milanese (citando spesso luoghi di Milano, come rosticcerie e posti simbolo della movida – ma anche trasporti pubblici come il tram 14 direzione Lorenteggio); la loro musica è un’ “attitudine urbana, che suona come gli ingressi dei palazzi di Milano di notte, Laura Palmer o giù di lì.”
Su YouTube i primi pezzi sono stati pubblicati in questo ordine: “Cannibalismo” (febbraio 2017), “Golgota” (marzo 2017), “Deserto” (maggio 2017), “Jugoslavia” (giugno 2017).
“Inverno ticinese” è uscito lo scorso 13 ottobre: è un EP che contiene appena tre pezzi in cui i Coma Cose mischiano generi e stili, dal rap all’elettronica, passando per il cantautorato. I pezzi sono prodotti dal trio di producers Mamakass.Aftershow Dj set CLIMA – dj set Davide Patania
APERTURA PORTE: 22.30
START SHOW: 23.30
INGRESSO: €10 al botteghino
10 febbraio
CUSUNIME – CUSPALERMO
Dove: CUS Unime ASD viale Giovanni Palatucci 13 SS Annunziata
Quando: ore 14:50
Cosa:  Campionato Serie B di pallanuoto maschile
GIOVANNI GUIDI IN “PLANETH EARTH” – PIANO SOLO TOUR
Dove: Palacultura viale Boccetta
Quando: ore 18:30
Cosa: “PLANET EARTH” – Piano Solo Tour
GIOVANNI GUIDI pianoforte
Programma
GIOVANNI GUIDI (1985)
Trilly
Leonie
The Night it Rained forever
The house Behind This one

OSVALDO FARRES (1903-1985)
Quizas, quizas, quizas
LEO FERRÈ (1916-1993)
Avec le tempsIngresso per i non abbonati:
BIGLIETTO INTERO 15€
BIGLIETTO RIDOTTO (giovani sino a 30 anni) 10€
STUDENTI (sino a 18 anni) 5€

L’Artista
Giovanni Guidi nasce a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest’ultimo gruppo ha inciso nel 2006 e nel 2010 due Cd per l’Editoriale l’Espresso. Attualmente, oltre alla collaborazione con Enrico Rava, all’acclamatissimo duo “Soupstar “con Gianluca Petrella, al trio “Thanks For The Fire” con il trombettista Luca Aquino e il percussionista Michele Rabbia, al duo “Closer” con Daniele Di Bonaventura al bandoneon, ai ” Three Pianos” con Claudio Filippini e Mirko Signorile, con cui ha pubblicato un bell’album per la rivista Musica Jazz, alla collaborazione in trio con Matthew Herbert ed Enrico Rava, è leader di propri gruppi come ” Drive” con cui si esibisce al fender rhodes, con Joe Rehmer al basso elettrico e Federico Scettri alla batteria, al trio con Thomas Morgan e Joe Lobo, a cui, per la sua prossima registrazione targata ECM, si aggiungeranno Francesco Bearzatti al sax tenore e Roberto Cecchetto alla chitarra, ai Gam Scorpions, gruppo che ha costituito insieme ad alcuni richiedenti asilo provenienti da Gambia e Senegal. Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Zurich Nu Jazz, Umbria Jazz Balcanic Windows, Stavanger Mai Jazz, Jazzaldia, North Sea Jazz Festival, Molde Jazz, Berlino Jazz Festival, Copenhagen Jazz Festival, Barcelona Jazz, Varsavia Jazz Days, Le Mans Festival, Portland Jazz Festival, San Francisco Jazz Festival ed anche in teatri e club a New York, San Paolo, Rio De Janeiro, Buenos Aires, Santiago del Cile , Brasilia, Salvador de Bahia, Dublino, Parigi, Londra, Monaco, Berlino, Seoul, Hong Kong, Tokyo, Jakarta. Il primo album a suo nome “Tomorrow Never Knows” è stato pubblicato nell’agosto 06 per l’etichetta giapponese VENUS e recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal. Successivamente ha pubblicato quattro album con l’etichetta CAM JAZZ. È del 2013 il primo album registrato a suo nome per la prestigiosa ECM di Monaco: “City of broken Dreams” inciso in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo. Ha vinto poi vari premi tra cui il referendum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz, come miglior nuovo talento 2007. Nel giugno 2016 ha pubblicato l’album “Rebel Band” per l’Editoriale L’Espresso nell’ambito della collana dedicata ai più importanti jazzisti italiani. Dopo l’uscita nel 2015 di “This is the day” registrato in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo, il 2 Settembre 2016 è uscito il nuovo disco ECM “Ida Lupino” inciso con Gianluca Petrella, Louis Sclavis e Gerald Cleaver, che è stato votato “miglior nuovo album italiano 2016″ da una giuria composta da circa 60 critici e giornalisti specializzati nel referendum Top Jazz indetto dal mensile Musica Jazz. Nello scorso luglio ha compiuto un lungo tour europeo con l’ Enrico Rava – Tomasz Stanko Quintet. Nel Maggio 2018 è previsto un tour europeo con una nuova formazione “Salida”, che comprende David Virelles alle tastiere, Dezron Douglas al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria.

MALAGRAZIA 
Dove: Clan off teatro via Trento 4
Quando: sabato 10 ore 18:30 e 21:30 – domenica 11 ore 18:30
Cosa: EVENTO SPECIALE IN PRIMA NAZIONALE
FUORI ABBONAMENTO
È consigliata la prenotazione al 388 811.06.18 (chiamando ovvero mandando sms o messaggio whatsapp) oppure tramite email all’indirizzo info@clandegliattori.it, indicando il nome, il giorno e l’orario per il quale si intende prenotare il posto.Ideazione e regia Giuseppe Isgrò
drammaturgia Michelangelo Zeno
con Edoardo Barbone e Daniele Fedeli
architettura del suono Stefano De Ponti
cura del progetto Francesca Marianna Consonni
assistente alla regia Edoardo Barbera
immagine Mauro Vignando
foto Mauro Brovelli
grafica Nicola Gasco
collaborazione alla promozione Giuseppina Borghese
ufficio stampa Le Staffette
uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist
in collaborazione con
Evoè, Rovereto / Teatro Civico 14, Caserta / Teatro Rossi Aperto, Pisa / AltoFest, Napoli / Odemà, Milano

Malagrazia ovvero “la grazia che viene dal male”, la straordinaria e controversa capacità umana di resistere alla catastrofe. Ma anche “l’azione fuori dal garbo”, fuori dalla regola data, perché questa regola è venuta meno, è stata dimenticata o non esiste più. In questo mondo nuovo (o forse alla fine di uno vecchio) troviamo due fratelli, rinchiusi, soli con il pensiero costante del fuori, di ciò che è stato, di ciò che sarà. Due bambini persi nel loro gioco che simula il mondo, due orfani che reinventano la propria sconosciuta storia familiare, due superstiti che indagano sulle cause della fine, forse due esemplari di una nuova specie, all’alba di una natura tutta da immaginare. Il loro rapporto è fatto di lotta, soccorso, sfida, gioco, prevaricazione e un amore che non ha più le dimensioni del lecito e del comune. Il luogo in cui sono asserragliati, ora una stanza dei giochi, ora un bunker, ora un’isola, è un territorio sospeso, animato da presenze affilate e pericolose, fantasmi della loro continua ridefinizione di eventi e cose. Ogni oggetto ad essi rimasto, infatti, così come ogni concetto ricordato, acquista un uso nuovo, improprio, paradossale. I due inventeranno mondi passati e presenti, alle prese con pestilenze immaginarie e doveri di stato, fino alla ricerca ultima dell’origine dell’uomo. Questo è il tempo dove si sviluppa malagrazia, il nuovo lavoro di Phoebe Zeitgeist che mette in scena la vertigine emotiva di un’umanità dilaniata dalla paura di restare sola con sé stessa. Il lavoro parte da uno studio dedicato a Franco Scaldati, alla sua parola viva e ai suoi personaggi capaci di una poesia spietata.

MARIAFAUSTA LIVE MILLION FACES RELEASE PARTY
Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33
Quando: 22:30
Cosa: Violinista, cantante e compositrice, Mariafausta (alias di Maria Fausta Rizzo) si approccia allo studio della musica a 12 anni.
Si diploma in violino al Conservatorio Corelli di Messina, in jazz al CMDL in Francia e in direzione d’orchestra all’European Conducting Academy di Vicenza.
Collabora con formazioni di tutti i generi dal barocco alla musica pop, l´elettronica, il rock classico e progressive, il blues e il jazz. È stata la leader, cantante / violinista in una rock-progressive band chiamata Spell trio.
In Francia, dove ha vissuto per diversi anni, suona anche al prestigioso Festival di Samois su Seine.
Negli ultimi tre anni scrive colonne sonore per le librerie televisive di R.T.I. Mediaset e si dedica al suo progetto personale “Million Faces”.
Aftershow dj set Davide Patania
APERTURA PORTE: 22.30
START SHOW: 23.30
INGRESSO: €5 al botteghino
Arianna De Arcangelis

The Shape of Water

È candidato a 13 oscar la visionaria pellicola del maestro Guillermo Del Toro ed ha già vinto il Leone d’oro al miglior film alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Nella Baltimora degli anni ’60, in piena guerra fredda, russi e americani si contendono il dominio sul mondo. All’interno di un laboratorio segreto avvengono esperimenti su una strana creatura marina catturata in Amazzonia, dove era venerata come un dio.
Nel laboratorio lavora la giovane Elisa Esposito (Sally Hawkins) orfana, muta e con una vita estremamente solitaria che divide solamente con la collega nera Zelda (Octavia Spencer) e il vicino di casa Giles (Richard Jenkins), omosessuale discriminato.

Sarà proprio Elisa la prima ad avvicinarsi alla creatura, spinta da una forte curiosità che la porterà a scoprire che quel “mostro” è in grado di farsi capire, provare emozioni ed innamorarsi.
La storia si divide quindi tra la dura realtà della guerra e la dolcezza di quell’inverosimile amore subacqueo.
L’interpretazione della Hawkins è impeccabile. La donna può esprimersi solamente attraverso gesti ma riesce benissimo a far comprendere e far arrivare al pubblico le emozioni e la passione che la attraversano.

Lo stesso regista ha definito il film “una fiaba per tempi difficili”.

Ed è proprio così che ci appare: una fiaba, una storia d’amore surreale calata in un’atmosfera onirica e fantastica.Tale atmosfera è ottenuta grazie ad un fotografia e ad ambientazioni eccellenti.
Il sole sembra non sorgere mai, la luce è sempre bassa, tenue, proprio a voler sottolineare come tutto avvenga in maniera nascosta, alle spalle del mondo reale.

È una storia che ha come protagonisti gli ultimi, gli emarginati, dei reietti che spinti da un reciproco senso di solidarietà riescono a riscattarsi.
È un film che resta dentro, che colpisce per la sincerità dei sentimenti e per l’alone di magia che lo circonda.

 

Benedetta Sisinni