“Era Allegri”: termina qui il sodalizio tra il tecnico e la società bianconera

 

Dopo la delusione in Champions con la clamorosa sconfitta da parte della Juventus contro l’Ajax, che determinò l’eliminazione dalla competizione, l’allenatore fu subito messo sotto accusa da parte di tutti i tifosi bianconeri con il desiderio di un cambio di panchina per la prossima stagione.

Le prime dichiarazioni dopo questo evento sambravano aver escluso tutte le possibilità che il mister Massimiliano Allegri potesse allontanarsi dalla panchina bianconera, quasi certo di starci almeno per un altro anno.

Dichiarazioni smentite in quanto Massimiliano Allegri la prossima stagione non sarà più allenatore della Juventus.

La notizia è stata data dopo un incontro con lo stesso mister e i vertici della società biancora, ossia Agnelli e Nedved, che hanno preferito chiudere un ciclo abbastanza vittorioso per farne iniziare un altro ricco di ulteriori successi.

Nonostante la decisione presa, mister Allegri si è confermato un grande uomo sia dentro che fuori dal campo; infatti le statistiche dicono che alla Juventus lui abbia vinto: 5 scudetti, 4 coppe italia, 2 supercoppe italiane e ha conquistato addirittura 2 finali di Uefa Champions League, collezionando in 269 partite 191 vittorie, 40 pareggi e 38 sconfitte con un totale di 523 gol fatti e 205 subiti.

Ogni giocatore ha infatti ringraziato il mister per il suo operato, da Chiellini a Cristiano Ronaldo che ha avuto, purtroppo, l’opportunità di averlo come allenatore solo per un anno.

Comunque sia, tra chi ha elogiato Allegri e chi lo denigrava, possiamo dire che ha dimostrato di essere un allenatore valido e non possiamo che augurargli il meglio per una nuova stagione da allenatore, anche se non della Juventus. In bocca al lupo Max.

Piero Cento

Le Star di Hollywood condannano la legge che vieta l’aborto in Alabama

Lady Gaga e Chris Evans sono solo due delle Star che hanno commentato la decisione del Senato dell’Alabama che ha portato all’approvazione di una legge che regola l’aborto nello Stato in modo molto restrittivo.

Le nuove norme, se non verranno bloccate in tempo, potrebbero portare a sentenze che prevedono un minimo di 10 anni di carcere per i medici che praticano l’aborto in ogni fase della gravidanza, arrivando persino a una possibile pena massima che prevede l’ergastolo o 99 anni dietro le sbarre.

Alcuni politici dello stato, inoltre, avevano provato a far approvare un emendamento che permetteva l’aborto in caso di violenza sessuale o gravidanza causata da un incesto, senza però riuscire a ottenerne l’approvazione.

Le uniche eccezioni sono quelle legate ad anomalie letali nel feto o nei casi in cui la gravidanza mette a rischio la vita della madre.

Lady Gaga ha reagito all’approvazione della legge condannandola in modo deciso, ribadendo quanto sia terribile il fatto che non preveda l’esclusione delle donne che hanno subito violenza sessuale, rapporti non desiderati o incestuosi.

A sconvolgere la popstar è anche il punto in cui si specificano le possibili pene per i medici, punibili in modo più severo rispetto ai violentatori.

Chris Evans, interprete di Captain America, ha aggiunto: “Questo è assolutamente incredibile. Se non si è preoccupati di Roe v Wade non siete attenti. Questo è il motivo per cui votare è importante!“.

Sarah Silverman ha aggiunto: “27 uomini bianchi hanno appena deciso cosa possono o non possono fare le donne dell’Alabama con i loro corpi e con le proprie vite. (Gli uomini causano il 100% delle gravidanze indesiderate)“.

La regista Ava DuVernay ha aggiunto: “Non passate oltre dopo aver letto questa notizia come se tutto fosse normale. Non scuotete la testa pensando all’Alabama e poi continuate la vostra giornata come se niente fosse. Rendetevi conto che questo è un avvertimento. Si tratta dell’Alabama e dell’aborto oggi, domani toccherà a voi e ai vostri diritti. Il vostro silenzio non vi salverà. Quindi parlate“.

Piper Perabo ha invitato i suoi follower ad agire e a sostenere le donne che saranno in difficoltà a causa della nuova legge.

Patton Oswalt ha aggiunto: “Sì, le notizie che arrivano dall’Alabama stasera sono orribili. Gli stupratori rischiano meno anni di carcere rispetto a un dottore che compie un aborto su una vittima di violenza“.

Qui di seguito i link delle star :

 

Andrea Sangrigoli

Messina: riapre la galleria San Jachiddu

 

 

La galleria San Jachiddu a Messina, sarà nuovamente accessibile da oggi 17 maggio fino al 3 giugno, nella fascia oraria dalle 7 alle 21.

Resterà chiusa, per motivi di sicurezza, la notte, la domenica e i festivi.

Una decisione che arriva dopo vari disagi e a seguito di proteste da parte degli automobilisti, che hanno subito le conseguenze della chiusura h24 della galleria.

La riapertura è condizionata al rispetto di alcune prescrizioni di sicurezza che verranno garantite dalla Polizia Municipale.

Si ricorda che la galleria è interdetta ai motocicli, ai mezzi pesanti, agli autobus e ai mezzi che trasportano merci pericolose; inoltre, è sottoposta al limite di veloctà di 40km/h e al divieto di sorpasso. Per assicurare il massimo rispetto delle limitazioni saranno posizionati numerosi posti di blocco.

I lavori, motivo della chiusura iniziale della galleria, sono stati pertanto rinviati e riprenderanno il 4 giugno.

                                                                  Dalila De Benedetto

I fratelli Sister

Il western non è morto. Voto UvM: 3/5

 

 

 

Fin dal titolo, che richiama il nome “di battaglia” dei due protagonisti, il nuovo film di Jacques Audiard tocca le corde dei rapporti familiari.

Lo fa evidenziando il portato ironico del cognome, Sisters, intrepretati da John C. Reilly e Joaquin Phoenix, una coppia di famigerati e scombinati fratelli assassini dell’Oregon, assoldati da un Commodoro, impegnati a seguire a distanza un investigatore privato un po’ depresso, John Morris (Jake Gyllenhaal).

 

 

Da buon autore cinefilo, Audiard ribadisce quanto sia ancora vivo e vivido il western, e lo fa a partire da quelle che sono state nel corso dei decenni considerate le fasi pionieristiche del genere, da Anthony Mann, a Clint Eastwood a Tommy Lee Jones, tenendo nella mente e negli occhi anche materiale non strettamente western, com’è la l’arte visiva di Paul Thomas Anderson.

Pieno di humor nero e di profondità insospettabili, di caratteri truculenti e avventure memorabili, il western di Audiard riprende i codici del genere per deviarli come un treno impazzito nell’America della corsa all’oro.

In realtà, dopo una lunga parentesi da cercatori d’oro, la storia indaga, nella maniera più complessa possibile, la vita dei Sisters Brothers, dalle profonde contraddizioni che li uniscono, valicando il legame di sangue legato ai rimpianti dell’adolescenza, al what’s next di una condotta il cui esito non potrà che essere la morte o l’essere braccati a vita.

 

 

Momento chiave per la comprensione dei personaggi, è quello del sogno di Eli, che rievoca l’uccisione del padre da parte del fratello Charlie come se fosse uno spettacolo di ombre cinesi.

Racconto che mette alla prova le identità dei suoi protagonisti, le fa vacillare, ne mette in discussione la mascolinità oltre che la maturità; racconto che mina continuamente la necessità di agire fuori dalla legge, o ai suoi margini, a servizio di un padre putativo spietato avendo fatto fuori quello naturale.

I Sisters non sono gli unici ad aver rescisso dalla propria vita la figura paterna, anche Morris e Kermit confessano di aver rotto ogni rapporto con la famiglia d’origine.

Da loro due, svuotati, sradicati, transitano le ipotesi di una società diversa, utopica, antitetica rispetto a quella in cui si muovono i brothers.

Il western non è morto, viva il western.

 

Antonio Mulone

Green Energy: in Italia crescono le energie rinnovabili

Crescono le rinnovabili nel nostro paese, superati anche gli obiettivi europei in materia di consumi energetici coperti da fonti verdi (settori elettrico, termico e trasporti)  nel 2018, il 18,1% del fabbisogno energetico totale viene da fonti rinnovabili e il 34,4% di consumi di energia elettrica è coperta da impianti di produzione a fonti rinnovabili.

Inoltre le attività portate avanti dal Gestore dei Servizi Energetici hanno consentito nel 2018 di risparmiare 45 milioni di tonnellate di anidride carbonica e quasi 117 milioni di barili equivalenti di petrolio e attivare investimenti nel settore green per circa 2,6 miliardi di euro.

Cresce la produzione idroelettrica, presso la sede del Gse, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo economico, Davide Crippa.

Lo scorso anno, i 54,4 gigawatt (1 GW in più rispetto al 2017) di potenza istallata, per oltre 800mila impianti, hanno generato 114,7 terawattora di energia elettrica, incrementando così la produzione a fonti rinnovabili  in Italia di 11 TWh rispetto al 2017, principalmente grazie all’idroelettrico.

Complessivamente nel 2018 le attività del Gse hanno consentito di destinare alla promozione della sostenibilità circa 15,4 miliardi di euro, di cui 11,6 miliardi per l’incentivazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, 1,7 miliardi ascrivibili all’efficienza energetica e alle rinnovabili termiche, 600 milioni relativi ai biocarburanti e 1,4 miliardi riconducibili ai proventi derivanti dall’Ets (Emission Trading Scheme), il sistema di scambio di quote di emissioni di gas serra della Ue.

Fortunato Grillo

L’università di Messina acquisisce la sede della Banca d’Italia


È ufficiale l’acquisizione dello storico palazzo del 1924 da parte dell’Università degli studi di Messina.

La nuova sede più che centrale situata di fronte alla stazione degli autobus Cavallotti verrà acquisita dall’università come già proposto dal consiglio di amministrazione lo scorso 6 febbraio. Fissato a otto milioni di euro il tetto massimo di spesa per la cessione e gli eventuali interventi di messa in sicurezza.

Il Rettore Prof.re Cuzzocrea si impegna a ridare splendore al palazzo, che ha una superficie lorda di 6.129,02 mq.

Seppure in un primo momento il consiglio di amministrazione non volesse divulgare gli scopi dell’acquisto e l’uso dell’immobile, pare che esso verrà totalmente reso accessibile agli studenti con luoghi d’incontro, una biblioteca e un museo.

Adottando questo edificio l’università si adopera a prendersene cura salvandolo dall’incuria a cui è destinato da anni.

Paola Puleio

“VinciSalvini”, l’iniziativa che riduce la politica a selfie e like

Si rinnova la discutibile iniziativa che mette in palio telefonate e caffè col vicepremier.

Che i Mi piace siano ancora l’epicentro delle piattaforme social è ormai assodato.

Facebook e piattaforme parallele si sono arricchite negli anni di centinaia di funzionalità diverse ma alla fine tutto ci rimanda alla profilazione ansiosa e al massimo coinvolgimento resi possibili da quel pollice all’insù.

Matteo Salvini abile navigatore del web e dei suoi meandri, è tornato a far parlare di sé, nel bene e nel male, con la trovata del “VinciSalvini”.

Il ministro dell’Interno nonchè vicepremier si concede ai suoi fan più generosi di like con una telefonata o addirittura trovando il tempo, ogni settimana, di incontrare per un caffè l’utente più attivo e soprattutto veloce degli ultimi sette giorni.

Senza dimenticare le foto dei “fortunati” utenti date in pasto ai suoi 6 milioni di follower.

Per farlo si passa da un sito, vincisalvini.it, che è di fatto un clamoroso aggregatore di informazioni sui suoi fan e potenziali elettori.

L’iniziativa, già scatenata nella precedente campagna elettorale per le politiche, è stata ovviamente ripescata in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio.

Il video quasi autoironico con cui Salvini, cartelletta alla mano, spiega le modalità di partecipazione, finisce poi per accusare “i giornaloni, gli intellettualoni, i professoroni, gli analisti, i sociologi” che senz’altro avranno da ridire sulla farsesca messinscena.

Tralasciando ogni valutazione politica, sociologica, umana ed estetica, ed osservando il fenomeno dalla prospettiva tecnica, Salvini sta producendo un contenuto mediale, che mediante l’engagement verso la piattaforma di facebook, acquisisce dati di contatto diretto che saprà utilizzare al momento giusto, senza intermediari.

Il leader della Lega si rapporta ai social per amplificare e coinvolgere, anche attraverso la polemica più becera così da aumentare ancora di più l’empatia con utenti ed elettori.

La mole di interazioni e la propaganda si enfatizza grazie alla viralità.

E tutto questo gli permette di far atterrare gli utenti in uno spazio mediale dove finalizzare la sua strategia: entrare in contatto diretto ed ampliare il consenso.

E’ legittimo però relegare la politica, nobile arte nel passato recitata da grandi interpreti che hanno lasciato ai posteri idee, concetti e filosofie, ad una triste vetrina social che assume le sembianze di una rete raffazzonata che serve semplicemente ad adescare più pesci possibile?

Antonio Mulone

Villa Roberto: una perla liberty a Ganzirri

Messina è una città ricca di paesaggi mozzafiato, edifici religiosi che vantano secoli di storia alle spalle e ville nobiliari, mantenute ancora intatte nel tempo, seppur con le giuste riparazioni.

Oggi vi racconto di Villa Roberto, chiamata così dal nome del suo possessore Santi Roberto, le cui iniziali svettano imponenti, incise nel ferro del cancello ancora presente a ingresso, e difesa, della Villa situata in Via Consolare Pompea, precisamente nel quartiere di Ganzirri.

Fonte: trovaeventi.eu

 

Le prime notizie, e fotografie, immortalano la Villa nell’Ottocento, quando ancora era presente soltanto il pian terreno, ma già vantava di essere una costruzione di notevolissimo prestigio.

La villa ospiterà nel 1902 un gruppo di studiosi provenienti da Malta, la cui bandiera sventolerà sull’unica terrazza della casa.

Arriva il 1908 portando catastrofe, distruzione e cambiamenti contingenti.

Santi Roberto però è già invecchiato e tocca al figlio, Cav. Federico Fritz, rimettere in sesto la dimora di famiglia. Fritz opta per un miglioramento dei giardini, tant’è che il padre, poco vedente, si perde nella sua stessa casa non riconoscendosi più nelle novità apportate dal figlio.

Fonte: TrovaWeb

 

Datato al 1924 è un altro, e più imponente, cambiamento ed ampliamento della Villa, definita in stile liberty con le tipiche merlettature, portici e bugnato.

Nel 1949 l’ingegnere Allegra, a cui vien dato il merito di aver disegnato la Galleria Vittorio Emanuele, esaudisce un ultimo desiderio di Fritz, quello ovvero di ampliare la casa di modo che i figli, Ruggero e Manfredi, potessero crescervi le famiglie.

Villa Roberto acquisisce  dunque quei tipici mattoni rossi che tanto la caratterizzano e il secondo piano, insieme ad altre terrazze e vedette.

I saloni interni restano immutati nel loro antico splendore e i giardini trasportano, chi vi ci cammina in mezzo, in un’atmosfera da sogno; alte palme, un verde incontaminato e ponticelli.

Fonte: FotoShopping by TrovaWeb

 

Sembra difficile credere che un luogo di tale magnificenza disti così poco dal centro, ruggente e caotico, della città.

Ma la bellezza fa spesso così, si nasconde, modesta, dove non è facile individuarla; sta lì, aspettando che qualcuno vada a contemplarla.

 

Fonte: fotoshopping.eu

Ilaria Piscioneri

Woody Allen, il film respinto da Amazon uscirà in Italia il 3 ottobre

Dopo il divorzio da Amazon Studios, che aveva scelto di non distribuire il lungometraggio “A Rainy Day in New York” per accuse di molestie sessuali, l’ultimo film di Woody Allen sarà disponibile in Italia dal prossimo 3 ottobre.

Le accuse secondo cui il regista avrebbe violentato la figlia adottiva, Dylan Farrow, avevano spinto il colosso americano, produttore del film, ad annullare la distribuzione, lasciando, di fatto, l’uscita dell’ultima fatica di Allen senza sbocchi.

A far finire la commedia al centro delle polemiche, proprio nel bel mezzo del ciclone del movimento #MeToo, sarebbe stato anche un passaggio legato alla trama, nella quale una ragazza di 16 anni intrattiene una relazione con un avvocato di 44 anni; ruoli rispettivamente interpretati da Elle Fanning e Jude Law.

 

 

Allen a seguito della decisione di Amazon ha poi fatto causa a quest’ultimo per 68 milioni di dollari, essendo state accuse, a carico del regista, archiviate dalle autorità.

Sebbene ancora negli Usa la distribuzione del film rimanga un’incognita, in Italia se ne occuperà Lucky Red; la stessa che aveva portato Wonder Wheel nel 2017. Le conferme sono arrivate da Variety e dalla stessa società di distribuzione italiana.

Non è escluso che la pellicola possa essere introdotta al Festival del Cinema di Venezia, né che non ci sia la possibilità che il film figuri anche in altre sale europee.

A Rainy Day in New York tratta di una giovane coppia che arriva nella Grande Mela per trascorrere il fine settimana, ma il maltempo e altre disavventure, tra cui l’incontro con un uomo adulto, saranno causa di imprevisti.

 

 

Come di consueto nei film di Allen, il cast è d’eccezione: Elle Fanning, Timothée Chalamet, Jude Law, Selena Gomez, Liev Schreiber, Suki Waterhouse e Kelly Rohrbach.

L’83enne regista nonostante i problemi degli ultimi mesi, non frena la sua vena artistica. Attualmente è al lavoro su un nuovo lungometraggio in Spagna con l’etichetta Mediapro, che aveva già cofinanziato Vicky Cristina Barcelona e Midnight in Paris.

 

Antonino Giannetto