101 Tirocini curriculari presso le sedi estere del MAECI: disponibile il bando

È disponibile il bando per partecipare alla selezione di 101 tirocini curriculari grazie alla collaborazione fra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e le Università Italiane, attraverso il supporto della Fondazione CRUI.

  • I tirocini verranno svolti presso le sedi all’estero del MAECI: Rappresentanze Diplomatiche, Uffici Consolari e gli Istituti di Cultura del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
  • I tirocinanti realizzeranno ricerche, studi, analisi ed elaborazione di dati utili all’approfondimento dei dossier che vengono trattati in ciascuna sede.
  • Inoltre, gli studenti saranno coinvolti nell’organizzazione di eventi e potranno assistere il personale del MAECI nelle attività di proiezione esterna.

A chi è rivolto

Può presentare la domanda di partecipazione qualsiasi studente iscritto ad uno dei corsi di Laurea indicati nel Bando.

(Tra i quali LMG/01- Giurisprudenza  – LM-16 Finanza  – LM-52 Relazioni internazionali  – LM-56 Scienze dell’economia  – LM-62 Scienze della politica  – LM-63 Scienze delle pubbliche amministrazioni  – LM-76 Scienze economiche per l’ambiente e la cultura  – LM-77 Scienze economico-aziendali  – LM-81 Scienze per la cooperazione allo sviluppo  – LM-87 Servizio sociale e politiche sociali  – LM-88 Sociologia e ricerca sociale – LM-90 Studi europei  – LMG/01- Giurisprudenza – LM/SC-GIUR – Scienze giuridiche – LM-01 Antropologia culturale ed Etnologia – LM-02 Archeologia – LM-05 Archivistica e Biblioteconomia – LM-10 Conservazione dei beni architettonici e ambientali – LM-11 Conservazione e Restauro dei beni culturali – LM-14 Filologia moderna – LM-15 Filologia, Letterature e Storia dell’antichità – LM-16 Finanza – LM-19 Informazione e Sistemi editoriali – LM-36 Lingue e letterature dell’Asia e dell’Africa – LM-37 Lingue e letterature moderne europee e americane – LM-38 Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale – LM-39 Linguistica – LM-43 Metodologie informatiche per le discipline umanistiche – LM-45 Musicologia e beni culturali – LM-49 Progettazione e gestione dei sistemi turistici – LM-52 Relazioni internazionali – LM-56 Scienze dell’economia – LM-59 Scienze della comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità – LM-62 Scienza della politica – LM-63 Scienze delle pubbliche amministrazioni – LM-64 Scienze delle religioni – LM-65 Scienze dello spettacolo e produzione multimediale – LM-76 Scienze economiche per l’ambiente e la cultura – LM-77 Scienze economico-aziendali – LM-78 Scienze filosofiche – LM-81 Scienze per la cooperazione allo sviluppo – LM-84 Scienze storiche – LM-87 Servizio sociale e politiche sociali – LM-88 Sociologia e ricerca sociale – LM-89 Storia dell’arte – LM-90 Studi europei – LM-91 Tecniche e metodi per la società dell’informazione – LM-92 Teorie della comunicazione – LM-94 Traduzione specialistica e interpretariato – LMR/02 Conservazione e restauro dei beni culturali).

Requisiti fondamentali:

  • Cittadinanza italiana;
  • Non essere stati condannati per delitti non colposi;
  • Non essere destinatari di provvedimenti che riguardano misure di sicurezza o prevenzione;
  • Essere iscritti a un corso di laurea magistrale o a ciclo unico che consente l’accesso alla carriera diplomatica, solo nel caso di tirocini presso le Rappresentanze Diplomatiche;
  • Essere iscritti ad uno dei corsi di laurea elencati nel bando nel caso di tirocini presso gli IIC;
  • Avere acquisito almeno 60 CFU nel caso di lauree specialistiche o magistrali e almeno 230 CFU nel caso di lauree magistrali a ciclo unico;
  • Avere una conoscenza certificata della lingua inglese a livello B2 (QCER);
  • Avere riportato una media delle votazioni finali degli esami di almeno 27/30;
  • Avere un età inferiore ai 29 anni.
  • Lo status di studente deve essere posseduto al momento della candidatura e mantenuto per tutta la durata del tirocinio, pena l’esclusione dal programma.

Come Candidarsi

Sarà possibile inviare la propria candidatura esclusivamente per via telematica tramite il sito http://www.crui.it/tirocini/tirociniwa.

Sezioni da compilare

  • Dati Anagrafici;
  • Curriculum Vitae;
  • Curriculum Universitario;
  • Candidatura;

Attenzione: Si ricorda di salvare i contenuti sezione per sezione, una volta inviata la candidatura non è più modificabile. 

Ogni tirocinante riceverà un rimborso spese, nella misura minima di 300 euro mensili, che verrà corrisposto dall’Ateneo di corrispondenza.

Date Importanti

  • Sarà necessario inviare le candidature esclusivamente per via telematica entro le ore 17 del 30 ottobre 2020.
  • Il tirocinio potrà essere svolto nel periodo dall’11 Gennaio al 9 Aprile 2021.

È importante controllare con la massima attenzione il sito del MAECI http://www.viaggiaresicuri.it/ prima di selezionare le sedi di destinazione, in modo da acquisire consapevolezza riguardo al contesto territoriale e la eventuale presenza di problematiche relative alla sicurezza o alle condizioni sanitarie, procedure d’ingresso e la documentazione necessaria.

Qui il Bando per la selezione.

Qui l’Elenco degli atenei partecipanti.

Ornella Venuti

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a:

U. Org. AlmaLaurea e Banche Dati – Sig.ra Rosalba Pruiti: rpruiti@unime.it – T. 090676832

Biblioteche e Sale lettura: le novità da ottobre

Dopo i diversi provvedimenti atti a garantire una fruizione in sicurezza di Biblioteche e Sale lettura, da oggi – per alcune di queste – viene ad essere ripristinato l’orario di apertura adottato precedentemente al periodo Covid-19.

Biblioteche del polo centrale:

  • Economia: dal lunedì al giovedì 8.30-17 e venerdì 8.30-13.30;
  • Giurisprudenza, con accesso dall’atrio del Rettorato: dal lunedì al giovedì 8.30-17 e venerdì 8.30-13.30.

Biblioteche del Polo Annunziata:

  • Veterinaria: dal lunedì al giovedì 8.30-17 e venerdì 8.30-13.30;
  • Lettere: resta temporaneamente chiusa per lavori in corso.

Biblioteche del Polo Policlinico

  • Padiglione G – Medicina: dal lunedì al venerdì 8.30-13.30.

L’Ateneo si impegnerà ad estenderne l’orario di apertura.

Biblioteca del Polo Papardo

  • Ingegneria: dal lunedì al venerdì 8.30-13.30.

L’Ateneo si impegnerà ad estenderne l’orario di apertura.

Come prenotarsi

Per prenotare il proprio posto a sedere sarà sufficiente compilare il modulo di prenotazione online dedicato.

 

Finalmente, anche gli studenti universitari, decisamente stressati dall’emergenza sanitaria, riescono a riappropriarsi delle proprie strutture, ma senza dimenticare i dovuti accorgimenti: resta in vigore l’obbligo di mascherina, mantenimento della distanza di sicurezza, l’igienizzazione delle mani e tutte le precauzioni di cui siamo già a conoscenza.

Buono studio… In sicurezza!

Giovanni Alizzi

Per maggiorni informazioni: https://antonello.unime.it/

Ripresa attività didattica a.a. 2020/2021

A seguito della seduta di Senato di oggi 28/09/2020, i Rappresentanti Alberto Baldone, Calogero Collura, Ouahib Droussi, Emanuele Faraone e Andrea Muscarà rendono noti gli ultimi aggiornamenti in merito alla ripresa dell’attività didattica, dopo il periodo di sola teledidattica a cui l’emergenza Covid-19 ci aveva costretti.

Ecco le linee guida in merito.

Lezioni

  • Le lezioni riprenderanno in modalità mista a partire dal 5 ottobre.
  • Confermata tale modalità anche per:
    1. gli studenti del primo anno (matricole)
    2. gli studenti dei corsi a frequenza obbligatoria.
  • Lo studente è tenuto a scegliere la modalità nella quale intende seguire le lezioni per il primo semestre:
    1. modalità in presenza
    2. modalità telematica
  • In caso di modalità in presenza sarà necessario prenotare il proprio posto a lezione tramite applicazione ogni settimana per la settimana successiva.
  • Qualora il numero dei prenotati superasse il numero di posti disponibili, gli studenti non rientranti seguiranno le lezioni della settimana in teledidattica.
  • Le lezioni degli anni successivi al primo dei Corsi di Studio Triennali e Magistrali a Ciclo Unico e dei Corsi Magistrali per i quali più di 2/3 degli studenti abbia preferito la modalità telematica, o per i quali un numero assoluto di studenti inferiore a 10 abbia manifestato la preferenza per la modalità in presenza, si terranno per il primo semestre interamente sulla piattaforma Teams.

Eventuali disposizioni in merito a questo e alla sede in cui si svolgeranno le lezioni dei vari corsi, verranno tempestivamente comunicate dai singoli Dipartimenti.

Condizioni da rispettare

Per accedere alle aule universitarie sarà necessario (secondo le disposizioni emanate dal precedente Senato):

  • Non essere stati in quarantena/isolamento domiciliare, né essere rientrati da aree geografiche per le quali è necessaria l’effettuazione dei test molecolari, nelle due settimane precedenti l’accesso.
  • Non essere a conoscenza di aver avuto contatti con persone risultate positive a Covid-19 nelle ultime due settimane.
  • Non presentare o aver presentato sintomatologia respiratoria e/o temperatura corporea superiore a 37.5° negli ultimi tre giorni.

Gli studenti e le studentesse dovranno registrare l’accesso alla struttura didattica attraverso la lettura di apposito QR-code personale di cui sarà dotato ogni studente.

Comportamenti da tenere all’interno delle strutture

  • Indossare la mascherina per tutti gli spostamenti dalla propria postazione e in tutte le condizioni in cui non può essere rispettata la distanza di almeno un metro.
  • Igienizzare le mani all’ingresso utilizzando gli appositi dispenser.
  • Mantenere il posto stabilito per tutta la durata delle lezioni, rispettando il distanziamento sociale.
  • Evitare assembramenti anche al di fuori delle aule.
  • Non entrare in aule differenti da quella assegnata.
  • Rispettare tutte le norme comportamentali di sicurezza.

Al fine di rispettare le norme sopra citate, sono stati effettuati dei controlli e sono state segnalate le postazioni disponibili nelle singole aule o laboratori didattici e degli spazi comuni. I posti utilizzabili saranno organizzati a scacchiera e saranno indicati da apposita segnaletica.

Per ottimizzare l’utilizzo delle strutture saranno prese in considerazione (in base alle disposizioni emanate dal precedente Senato):

  • La possibilità di dividere le lezioni in due turni (uno al mattino dalle 9 alle 13 e uno al pomeriggio dalle 15 alle 19). Sarà prevista una pausa per la pulizia dalle 13 alle 15.
  • La possibilità di fare lezioni anche il sabato.

Tirocini

tirocini potranno essere svolti in presenza, salvo casi particolari ed esclusivamente dopo aver effettuato agli studenti coinvolti dei test sierologici che saranno organizzati dall’Università.

Esami

Gli esami di profitto si svolgeranno, a partire dalla prima sessione utile dell’anno accademico, esclusivamente in presenza. Confermata la modalità mista per tutti gli esami calendarizzati nell’anno solare in corso.

(Secondo le disposizioni emanate dal precedente Senato).

Ornella Venuti

Malèna: cronaca di una morte

Malèna (2000), regia di Giuseppe Tornatore, è una pellicola carica di crudezza ed apatia. Un film che grida alla denuncia di una mentalità chiusa e corrotta che, se esisteva nei lontani anni Quaranta del Novecento, non è sicuramente cambiata – almeno in determinati contesti –  ai giorni nostri. Una denuncia, dunque, che risulta più che attuale, specie se proveniente da una donna.

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Monica Bellucci nei panni di Malèna – Fonte: spietati.it

Sinossi

La protagonista è Malèna (Maddalena) Scordia (Monica Bellucci): un nomen loquens, potremmo dire. Co-protagonista e voce narrante è invece il giovane Renato Amoroso (il nostro concittadino Giuseppe Sulfaro), un ragazzino nel pieno della pubertà che inizia a provare una passione struggente per la statuaria Malèna, innamorandosene al primo sguardo.

Tramite le sue parole, ma ancor più i suoi gesti, ci viene raccontata la parabola di una donnada santa a puttan*“:l’ascesa e poi il declino. Guardandola tramite gli occhi languidi del ragazzino, ci accorgiamo che il realismo magico delle scene erotiche non lascia spazio al romanticismo, a tratti inquietando lo spettatore, con l’incredibile effetto di sottoporci continuamente allo stress di quella situazione verosimile.

I personaggi

Seguendo i protagonisti nel loro percorso sentiremo chiaramente ogni sensazione da loro provata (e voluta dal maestro Tornatore): disagio, angoscia, rabbia, rassegnazione. Ed in effetti, la bellissima Maddalena è una donna rassegnata: a non vedere più il volto del marito, ad essere sola nella gabbia dei leoni. Disprezzata e rumoreggiata da tutti, passeggia per le strade della piccola cittadina siciliana quasi senza una meta.

Dopotutto, quale meta dovrebbe avere un personaggio spogliato di ogni dinamismo, cristallizzato nell’essere la valvola di sfogo dell’intero mondo costruitogli attorno?

Se notiamo bene, i personaggi secondari che ci vengono presentati sono della peggiore fattispecie e vili: una popolazione che sconcerta, raccapriccia, ma che descrive con incredibile finezza la mentalità bislacca della Sicilia d’altri tempi; mentalità, peraltro, talvolta ancora radicata nella nostra isola. In mezzo al questa accozzaglia di gente, si elevano le Erinni della donna. Il paragone non è casuale: la giovane viene perseguitata dalle altre signore del suo paese per un motivo semplice quanto banale: l’invidia.

Ma il male è sempre banale.

Fonte: webpage.pace.edu

L’urlo

E allora, dalle prime scene d’innocenti bisbigli, si passa alla scena più dura, intrisa di cattiveria del film: il linciaggio pubblico. Malèna – ormai divenuta la “prostituta del paese” – viene picchiata in pubblica piazza al cospetto di tutti gli uomini. Quegli stessi uomini che le facevano la corte, che facevano a gara per accenderle la sigaretta, che abusavano della sua dignità.

Chiave del film è il momento in cui la donna, malmenata, si rivolge agli omuncoli che erano rimasti a guardarla con ripugnanza. Nessuno di loro si fa avanti per offrire una mano a lei che striscia e cerca aiuto. Anche Renato, profondamente innamorato di lei, rimane a guardare come paralizzato. Ed allora un urlo: tutto il dolore accumulato negli anni, la rabbia, la depressione. Un urlo che mira a risvegliare le coscienze, non solo quelle della folla indisturbata, ma anche degli spettatori.

“Voi che mi avete derisa ed usata per il vostro intrattenimento, vedete come mi avete ridotta? Siete soddisfatti?”: suona così, tradotta in parole, la mia mia interpretazione della scena.

Ed ho capito anche che Tornatore ha svolto un lavoro incredibile nel momento in cui, anche solo per un secondo, mi sono sentita parte di quelle Erinni.

La cruda realtà

Malèna è un film che, nel suo asettico silenzio, parla di una morte spirituale con lucidità e cinismo e ci fa realizzare come siamo tutti aguzzini: lo siamo ogni volta che ignoriamo il grido d’aiuto di una persona bisognosa e lo siamo ancor di più quando giustifichiamo le violenze con la “disinvoltura dei costumi”.

Se da un lato è vero che la donna aveva effettivamente abbracciato la vita che non meritava, dall’altro dobbiamo renderci conto che tale scelta è stata spinta da un climax di sciagure di cui è la vittima inerme, inserita nella scena col solo fine di dimostrare quali livelli paradossali di malvagità si possano raggiungere.  E la strepitosa Bellucci impersona Malèna con preoccupante naturalezza.

Fonte: cineturismo.it

D’altro canto le rimane solo un ragazzino. Un ragazzino un po’ codardo, sì, ma che dal proprio errore (non aver prestato soccorso alla donna che, per due ore di film, ci ha ribadito di amare) ha attraversato un percorso di maturazione, mentre il resto delle grottesche figure tornerà a ricoprire, a fine film, il ruolo che aveva all’inizio, come se la vicenda si svolgesse dentro un carillon destinato a ripartire ogni volta che se ne gira la manovella.

Tutti tornano al loro posto, compresa Malèna (che a quel principio non è poi così estranea), ma non Renato. Lui, sin dal primo momento una voce fuori dal coro, si distinguerà per essere stato l’unico di quel paesello disgraziato ad aver conosciuto gli effetti devastanti della passione amorosa. Una passione che rimarrà impressa a vita, racchiusa in un nome maledetto ed abusato, ma che nei pensieri del ragazzo sarà sempre sinonimo di “amore”: Malèna.

Valeria Bonaccorso

Linee guida Test Specializzazione Area Medica

Si terranno martedì 22 settembre i test di accesso a livello nazionale alle Scuole di Specializzazione dell’Area Medica.

Norme Covid-19

Il candidato dovrà:

  • Indossare la mascherina chirurgica.
  • Compilare e sottoscrivere l’autocertificazione in merito all’emergenza Covid-19 (reperibile nella propria area personale sul portale Universitaly) da consegnare agli addetti alla vigilanza prima di entrare in aula.
  • Seguire le indicazioni inerenti i percorsi definiti per regolamentare i flussi.
  • Rispettare la segnaletica per il distanziamento interpersonale.

In caso di mancato rispetto delle regole, i candidati potranno essere allontanati dall’aula a discrezione della Commissione d’esame.

Orario della prova

  • L’ingresso dei candidati nelle corrispettive aule sarà dalle ore 11:30 alle ore 13:15.
  • I cancelli di ingresso chiuderanno improrogabilmente alle ore 13:15.
  • La prova avrà inizio alle ore 14:00 ed avrà durata di 210 minuti complessivi.

Documenti utili

Il candidato dovrà portare con sè:

  • Documento di riconoscimento in corso di validità.
  • Nel caso in cui si tratti di candidati non-UE residenti all’estero: passaporto e visto d’ingresso.
  • Autocertificazione relativa allo stato di salute.

Sede della prova

Polo Papardo:

  • Dipartimento di Ingegneria – Aule (213,321,203,Biblioteca e Campus One).
  • Dipartimento di Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche e Ambientali – (Laboratori 1 e 2).

Importante

  • All’area di svolgimento della prova possono accedere solo i candidati, pertanto gli accompagnatori sono pregati di evitare assembramenti in prossimità dell’accesso.
  • All’interno dell’area della prova sarà possibile introdurre solo l’essenziale, non possono essere introdotti nè zaini, nè borse, nè penne.
  • Sarà necessario spegnere e silenziare i telefoni cellulari prima di accedere all’area concorsuale, questi non possono comunque per nessun motivo essere introdotti in aula.
  • Portare con sé una bottiglietta di acqua, un piccolo snack confezionato ed
    eventuali medicine di cui si ha necessità.

Link Utili 

Bando

Guida per i candidati 

Ornella Venuti

NoMask. Chi sono i negazionisti e perché sono sempre di più

 

 

 

 

 

 

 

Esistono anche i negazionisti del Covid e non solo in Italia.
“I 35.518 morti erano persone deboli colpite dall’influenza.”, “I morti di Bergamo non esistono. Le foto delle bare erano le foto dei morti di Lampedusa, ci hanno ingannato!”. Anche di fronte ai numeri e alle testimonianze dirette, i negazionisti, inquadrati nel movimento generale “NoMask”, credono di avere le spiegazioni per gridare al complotto.

Un movimento variegato e scomposto.
Dopo gli Stati Uniti e capitali europee tra cui Londra e Berlino, anche a Roma, il 5 settembre, 1500 persone – meno del previsto, dato che ne erano attese 2mila – si sono riunite in piazza “Bocca della Verità” per dar vita a una manifestazione “NoMask“, la prima di grandi dimensioni in Italia. I “NoMask”, sono tutti coloro che, invece di considerare la mascherina uno strumento di protezione, ci vedono un bavaglio, imposto dai politici, in particolare dal premier Conte, per attuare una dittatura sanitaria. Sul palco si sono susseguiti vari interventi, dal tentativo di bruciare una mascherina al racconto di un padre che ha portato il figlio in ospedale, per poi avere uno scontro violento col medico che voleva far fare un tampone per sospetto Covid, tutti seguiti da applausi scroscianti. Come spesso accade, la manifestazione NoMask ha finito per raccogliere gruppi di protestanti spinti da varie motivazioni, tra cui i Gilet Arancioni guidati da Antonio Pappalardo, convinti semplicemente dell’inesistenza del Covid, perciò non preoccupati di stare tutti vicini senza distanza e mascherine. Un gran calderone in cui è finito di tutto. Ciò è probabilmente accaduto per l’interferenza sostanziale di vari gruppi politici, tra cui soprattutto i “militanti” di Forza Nuova – con il leader Giuliano Castellino, per il quale “la pandemia è stata pianificata per cinesizzare il mondo e tappare a tutti la bocca”– e altre frange di estrema destra, che si sono uniti alla protesta contro l’imposizione delle regole per prevenire la diffusione del Covid e l’esistenza del virus stesso. Nonostante il movimento si riconosca nell’avversione verso le mascherine, causa di malattie peggiori tra cui il cancro, per l’esposizione a una maggiore quantità di anidride carbonica, e simbolo di oppressione della libertà individuale, diverse persone, soprattutto anziane, hanno deciso di indossarla comunque. “Il fatto che sia qui oggi non significa che debba rischiare di ammalarmi” o “Prevenire è meglio che curare ” ha detto qualcuno. Una contraddizione che è stata giustificata dalla partecipazione alla manifestazione per protestare contro il governo che comunque starebbe facendo allarmismo ingiustificato, manipolando il popolo con la paura per controllarlo e schiavizzarlo. Poi anche le accuse contro il Papa e il Presidente della Repubblica, mentre venivano sventolate bandiere tricolore accanto a foto di Donald Trump e striscioni con gli slogan più diversi, come “Noi siamo il popolo”, “Verità”, “I vaccini fanno male”. Non sono mancati i riferimenti a questioni che sarebbero totalmente lontane da tematiche del Covid, quali il 5G e l’inversione dei campi magnetici terrestri.

Alcuni degli slogan dei manifestanti

Cosa spinge i negazionisti a riconoscersi.

Complice dell’emersione di teorie negazioniste è stata, probabilmente, la confusione sulla natura del coronavirus, vista non come una conseguenza normale del ritrovarsi di fronte ad una malattia nuova. Tra le stesse autorità sanitarie nazionali e internazionali esistono pareri discordanti ed ecco perché viene fuori il pensiero di «un complotto per la nuova dittatura sanitaria». Le dichiarazioni di primari di grandi ospedali, come il dottor Zangrillo, sulla scomparsa a livello clinico, del virus, non fanno che rafforzare la sicurezza di queste persone nell’asserire che “allora il Covid non è mai esistito” o “è stato creato in un laboratorio cinese”. Un altro punto fondamentale per i protestanti è la celerità con cui, gli Stati Uniti in particolare, hanno promesso un vaccino in tempi più brevi del normale, anche per quanto riguarda la diffusione su scala mondiale. Da ciò scaturisce il sospetto di esser trattati come cavie, venendo esposti senza alcun ritegno a grossi rischi, per una cura che in realtà sarebbe un potente veleno per decimare la popolazione o, secondo altri, per iniettare particelle manovrabili attraverso la connessione 5G e quindi controllare le persone. L’indignazione per la ricerca di un vaccino, ma anche il no alle mascherine a scuola e all’educare i bambini alle nuove norme, sono le motivazioni principali che mobilitano il “Popolo delle mamme”, che su facebook conta 24mila membri per la pagina “Salviamo i bambini dalla dittatura sanitaria”.

Alcuni del “Popolo delle mamme”

Difendere la libertà personale, anche a costo di limitare quella degli altri.

Tra i vari partecipanti più famosi, la parlamentare Sara Cunial (ex 5 Stelle, ora passata a Gruppo Misto) è saltata addosso all’inviato della trasmissione Piazza Pulita, Alessio Lasta, provando a baciarlo per dimostrare, con fare provocatorio, che il virus non esiste e, dunque, di avere il diritto di non indossare mai la mascherina. L’inviato ha cercato di scansarla gridando “La smette con ste buffonate?” La Cunial è stata al centro dell’attenzione nei mesi scorsi, perché sorpresa in auto lungo la Via del Mare in direzione Ostia in pieno lockdown, venendo multata per non aver avuto ragioni valide che motivassero lo spostamento. Sostenitrice di varie teorie che riguardano anche Bill Gates, ha definito i vaccini “genocidio gratuito”. Un modo inusuale di dimostrarsi paladini della difesa della libertà individuale, costringendo chi abbia capito quanto pericoloso sia il Covid a preoccuparsi ancor di più della propria salute. Questo è accaduto a Roma, ma non è un unicum, poiché molte persone anche riconoscendo l’esistenza del virus, si concedono un atteggiamento rilassato nei confronti delle regole durante la quotidianità, schernendo, perché esagerato, chi osserva le misure di prevenzione come se ancora fossimo a marzo.

 

Slogan contro il distanziamento sociale

Il parere degli psicologi.

Sarà che una situazione così traumatica come il lockdown abbia sconvolto alcune persone più di altre, suscitando una reazione che le spinge a negare la realtà. Un meccanismo naturale che mette in atto la nostra psiche davanti al pericolo, quando, invece di accettare e affrontare una realtà dura, cerca una via di uscita a tutti i costi. Ecco che, da un lato, abbiamo politici che cercano di risollevare la gente con messaggi propositivi e dall’altra i negazionisti che preferiscono -involontariamente – credere che dietro a tutto ciò ci sia un motivo, un complotto, per quanto ciò possa essere crudele. Una spiegazione per non arrendersi e realizzare che si è vulnerabili in situazioni che sfuggono al nostro controllo, che non siamo invincibili e che possiamo combattere la guerra contro il nemico invisibile solo con responsabilità e buon senso.

Rita Bonaccurso

 

 

Indiegeno day 2: la musica non si ferma

Elodie, Indiegeno 2020

Come ormai consuetudine nella stagione estiva, anche quest’anno noi di UniVersoMe abbiamo seguito l’Indigeno Fest, scegliendo di sostenere un settore – quello musicale – che ad oggi fa ancora fatica ad uscire dalla crisi scaturita dall’emergenza sanitaria, in qualità di spettatori.

Elodie, Indiegeno 2020 

Ma eccoci qua pronti a raccontarvi ancora una volta la serata del 5 agosto 2020, svoltasi in una location d’eccezione, il Teatro Greco di Tindari, preceduta dalla nottata di apertura che ha visto esibirsi il vincitore dello scorso festival di Sanremo, Diodato. Nonostante la minaccia di pioggia – concretizzatasi solo in parte – lo show parte subito con il nome più noto: Elodie. Reduce dalla pubblicazione del suo ultimo album  “This is Elodie” (2020), l’artista romana mette in scena uno spettacolo coinvolgente, supportata anche dalle sue bravissime coriste. Tantissimi i successi portati sul palco, da pezzi recentissimi, come la hit dell’estate Guaranà, ai grandi tormentoni che hanno animato la bella stagione negli anni precedenti, come Nero Bali e Margarita. 

Ciclone il pezzo più apprezzato e ballato dal pubblico, che ha richiesto anche un bis a gran voce. Nonostante il clima non propriamente estivo, con la sua voce poderosa – anche se lievemente sottotono – è riuscita a scaldare gli spettatori con tanti cavalli di battaglia ma anche cover e pezzi meno conosciuti. Molto divertenti alcuni siparietti con in membri del suo entourage: Elodie ha ammesso candidamente di non ricordare spesso gli “attacchi” delle canzoni e ha chiesto l’aiuto della DJ alle sue spalle, suscitando l’ilarità degli spettatori e contribuendo a creare un clima quasi amichevole con il pubblico.

Elodie e le coriste, Indiegeno 2020 

Dalla sua uscita di scena in poi la serata si “normalizza”: in tanti lasciano il Teatro nonostante i ripetuti appelli degli

organizzatori.

Davide Shorty, Indiegeno 2020

Noi non demordiamo ascoltiamo piacevolmente il secondo artista in programma, Davide Shorty. Un mix di sonorità rap, hip-hop e testi quasi “cantautorali”: il cantante siciliano è a proprio agio sul palco e riesce a coinvolgere il pubblico. Degna di nota una riflessione sul razzismo e i recenti fatti accaduti negli USA, tutta in rima ed a cappella. Prima di lasciare il palco regala anche qualche inedito, scritto e ideato durante il lungo periodo di quarantena, oltre a brani tratti da Straniero (2017) e Terapia di Gruppo (2018, in collaborazione con Funk Shui Project).

Blank, Indiegeno 2020

A chiudere la serata Blank, giovanissima ragazza di origine messinese e artista emergente della scena indie: emozionantissima di cantare nella sua città natale, ci regala anche l’inedito Pare, tra le canzoni che più ci hanno convinto.

È stato sicuramente un Indiegeno diverso dal solito: molto più “posato” per necessità, con gli spettatori seduti per gran parte del tempo. Ma, ad ogni modo, tutte le difficoltà per organizzare in questo anno particolarmente complesso un evento del genere sono state ripagate dalle esibizioni degli artisti.

Forse poco oculata la scelta di invertire la scaletta originaria, facendo esibire Elodie per prima.

E probabilmente le stesse difficoltà, menzionate qualche riga sopra, sono state sofferte sia dagli artisti che dagli organizzatori e messe in scena un po’ troppo: smorzare gli animi a uno spettacolo musicale che, per definizione, ha un animo leggero, ha fatto sì che il pubblico fosse un po’ frenato. Possiamo e dobbiamo tuttavia comprendere lo stato d’animo di tutti gli addetti ai lavori e dei cantanti stessi, che abbiamo visto tenere tanto alla riuscita dell’evento. L’Indiegeno ha comunque dimostrato che è possibile ripartire in sicurezza anche nel settore musicale e che un nuovo modo di concepire i festival, sfruttando magari le splendide location all’aperto di cui siamo ricchi in Sicilia (come in tutta Italia), può far sì che il mondo della musica non rimanga bloccato, e con lei le nostre emozioni.

Emanuele Chiara, Antonio Nuccio

Foto di Martina Galletta

5 grandi viaggi letterari: l’estate a portata di libro

In un mondo diventato così piccolo da sembrare uno di quei souvenir a sfera che giriamo e rigiriamo nel palmo della mano, è sicuramente molto più facile andare in vacanza, anche virtualmente vista l’attuale situazione a livello mondiale. I mezzi di comunicazione hanno da tempo accorciato le distanze, voli low-cost ci permettono di spostarci anche all’estero a basso prezzo e – nell’ipotesi meno fortunata – app come Google Maps ci proiettano negli angoli più nascosti di qualsiasi città del mondo. Come se non bastasse, i social network ci bombardano costantemente di immagini di realtà esotiche: i templi buddisti della Thailandia, i colori del mar dei Caraibi o le insegne luminose di Times Square non sono un mistero nemmeno per chi non li ha mai visti dal vivo.

Fonte:hotmag.me

Ma come viaggiava l’uomo del passato? Quando non esistevano così tante immagini a portata di mano, l’uomo si affidava al potere dell’immaginazione e le pagine di un buon libro diventavano un comodo ticket to ride verso posti remoti nello spazio e nel tempo. Ora che la sessione estiva volge al termine, salutate per qualche settimana i libri universitari, ma non rinunciate alla letteratura tout court.

Noi di UniVersoMe vi consigliamo 5 libri ideali per queste vacanze estive capaci di farvi conoscere altre realtà.

1) L’amante di Margherite Duras

L’Indocina di una giovane scrittrice

È un’esperienza autobiografica ad alimentare la trama di questo romanzo di Margherite Duras. Pubblicato nel 1984, dallo stile semplice e scorrevole, L’amante rievoca la relazione tra l’autrice francese ancora quindicenne e un cinese ventisettenne di buona famiglia, fonte di scandalo non solo per la differenza d’età, ma anche di classe e di etnia tra i due.

Fonte: Ibs.com

Scritto ora in prima ora in terza persona, il romanzo ci coinvolge quasi come fosse un diario e si trasforma in uno spaccato dell’Indocina francese degli anni ’30: la sua società multietnica ma ancora arretrata, le estati afose e umide sul fiume Mekong, le lampade dalle luci rossastre. Duras dipinge una precisa atmosfera, ma non si dimentica dell’introspezione: il rapporto conflittuale con una madre autoritaria, l’amore viscerale per i suoi fratelli e le prime esperienze sessuali sono confessati con estrema schiettezza.

2) La casa degli spiriti di Isabel Allende

Alla scoperta del Cile

Il romanzo di esordio di Isabel Allende è un misto tra realtà storica e leggenda, fantasia e autobiografia. La casa degli spiriti è la storia di una famiglia dell’America latina che parte dal capostipite, Esteban Trueba self-made man, che dal lavoro in miniera riesce a costruire un vero e proprio latifondo finendo alla nipote Alba, giovane romantica che si ribellerà alla dittatura cilena.

Fonte: feltrinelli.it

I riferimenti alla storia del Cile e soprattutto al regime del generale Pinochet sono evidenti, perciò il romanzo non è solo un viaggio avvincente nell’America Latina, ma anche nella sua storia più recente senza dover riaprire i libri di scuola! Da questo grande classico della letteratura latino-americana è stato tratto l’omonimo film con protagonisti Jeremy Irons, Meryl Streep e Winona Ryder. Un cast stellare, ma una resa troppo piatta del racconto dell’Allende.

3) Le avventure di Gordon Pym di Edgar Allan Poe

Viaggio estremo verso l’Antartide

Fonte: abebooks.it

Il titolo può trarci facilmente in inganno e farci pensare a uno di quei romanzi d’avventura di lupi di mare tipici della letteratura tra Sette e Ottocento. Già l’autore può darci un indizio. Edgar Allan Poe è infatti il maestro del terrore e sebbene la storia di Arthur Gordon Pym che si imbarca clandestino sulla baleniera Grampus non rientri apparentemente nel genere horror, a mano a mano la vicenda prosegue su un crescendo di tensione psicologica e di particolari macabri e assurdi che scioccano il lettore. Un libro per chi non si spaventa dei viaggi estremi della fantasia

4) Sulla strada di Jack Kerouac

Vagabondando attraverso gli States

Siamo davanti a un grande classico della letteratura on the road, il romanzo che ha ispirato e continua a ispirare generazioni di giovani alternativi che, zaino sulle spalle, si mettono per strada senza avere una meta ben precisa, ma alla ricerca di una vita più libera.

Fonte: 900letterario.it

Ispirato ai viaggi dell’autore attraverso gli States , Sulla strada non ha una trama lineare, ma è una raccolta a tratti caotica di episodi vissuti lungo le strade americane. Ciò può disorientare facilmente il lettore che trova però un appiglio nella simpatia dei personaggi modellati su altrettanti “vagabondi” reali della vita di Kerouac, scrittori beat e non.

Come dimenticarsi di Dean Moriarty? Un esuberante che cerca di dimostrare l’esistenza di Dio mentre guida, uno di

 “quei pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano”.

Non so quanti giorni si impieghino a leggere On the Road, sicuramente molti di meno rispetto a quelli che ci vogliono a guidare realmente dalla east alla west coast. Ma comunque, che sia un mese o una settimana, una volta chiuso il libro, vi mancherà stare accanto a Dean dal lato del passeggero e vi dispiacerà un po’ non averlo come amico.

5) Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino

Un labirinto di storie

Se Sulla strada è quasi un rally spericolato lungo le praterie americane, una corsa mozzafiato da farvi aggrappare con gli artigli ai sedili, il romanzo di Calvino è invece un volo pieno di turbolenze, un libro dalla trama difficilmente definibile. Non esiste un’unica storia dentro Se una notte d’inverno un viaggiatore: si parte dal racconto che dà il titolo al libro, che si interrompe nel punto di massima tensione, proprio quando il lettore è sempre più curioso di scoprire come va a finire.

Fonte. amazon.it

Da qui si dipanano una serie di altri racconti dai generi e dalle ambientazioni più disparate, tutte però incompiute; un labirinto di storie che incastrano il lettore, il quale si ritrova catturato, ansioso com’è, di arrivare al “nocciolo”. In tutto questo non è solo, ma continuamente accompagnato dall’autore che lo chiama in causa già dalla prima pagina:

Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo “Se una notte d’inverno” un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto…

 

Cogliamo perciò l’invito di Calvino ad evadere anche solo per un po’ dalla realtà circostante, a farci condurre sulle vie delle parole in mondi che la nostra immaginazione può sempre creare e ricreare da capo… anche riaprendo lo stesso libro!

Angelica Rocca

Sistema EPI: arriva una piattaforma unificata di pagamenti per l’Europa

Negli ultimi giorni l’acronimo EPI o PEPSI ha dominato la scena europea. Il sistema unificato di pagamento europeo, definito appunto EPI – European Payments Initiative o PEPSI – PanEuropean Payment System Initiative, è un progetto proposto dalla Commissione UE e dalla BCE e promosso da 16 banche continentali di cinque Paesi, ovvero Francia, Germania, Spagna, Belgio e Paesi Bassi per creare una nuova piattaforma unificata di pagamenti. Tra le banche che hanno dato il sì al sistema spiccano gruppi bancari di rilievo, tra cui BNP Paribas, BBVA, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Societé Générale, Unicredit (solo con la controllata tedesca), e molte altre. L’EPI entro il 2022 farà quasi sicuramente concorrenza a Visa, Mastercard, Google Pay, Alipay, Paypal, e altri sistemi di pagamento ampiamente diffusi.

Tra i nomi non figura l’Intesa Sanpaolo, l’UBI Banca e il Banco BPM, seduti inizialmente al tavolo dei lavori ma poi intenzionati ad allontanarsi dal progetto. Tra le motivazioni, soprattutto per Intesa Sanpaolo, non è ben vista la prevalenza di un’impostazione obsoleta di pagamento e l’influenza quasi soffocante della Germania. Si vorrebbe preferire, invece, il modello italiano del Pagobancomat (che consente effettuare operazioni di pagamento presso tutti gli esercizi commerciali convenzionati), non voluto però per il progetto EPI. Inoltre, il sistema EPI era stato inizialmente ideato con una struttura per fare bonifici istantanei in grado di superare il sistema di carte di credito (con uno schema c.d. Sct Inst) , ma ha poi incluso un progetto di carta collegato a Mastercard, quindi quasi del tutto lontano da una matrice totalmente europea.

La BCE, comunque, si mostra con un grande sorriso dopo la notizia, affermando che l’obiettivo dell’EPI sia:

offrire una soluzione di pagamento digitale che possa essere utilizzata ovunque in Europa, […] e che sostituisca il panorama ancora frammentato che esiste attualmente”.

Il Covid-19 ha, infatti, accentuato la necessità di concretizzare l’idea.

Posto in essere come soluzione di pagamento paneuropea unificata, tra i servizi offerti fornirebbe carte di pagamento per consumatori e commercianti in tutta Europa, un portafoglio digitale (wallet) – che permette ad un individuo attraverso l’uso di dispositivi elettronici come computer o smartphone di eseguire transazioni online o in un negozio fisico -, bonifici istantanei e invio e ricezione di pagamenti tramite messaggi.

Si potrebbe pensare addirittura di arrivare a coprire il 60% di pagamenti elettronici in Europa, seppur siano previsioni fin troppo ottimistiche.

E’ un sistema del tutto nuovo?

No, già nel 2011 le banche all’interno dell’UE avevano pensato a un sistema simile, chiamato Monnet. Fu abbandonato nel tempo a causa dei contrasti politici.

Quale sarà la reazione dell’Italia?

Sembrerebbe un sistema che possa accelerare un processo di costruzione di una visione unica in Europa dal punto di vista finanziario. L’Italia si troverebbe coinvolta nel sistema una volta approvato e reso operativo tra tutti i Paesi membri.

Già dal 1 luglio la nostra penisola ha visto alcune modifiche nel sistema di pagamenti bancari, vietando a chiunque nel territorio di pagare in contanti per una somma superiore a 2000 euro. Provvedimento sicuramente utile per incentivare pagamenti con carte e bancomat, potrebbe garantire in futuro anche alle piccole imprese degli incentivi per pagamenti digitali. Prima di questo provvedimento il tetto massimo di pagamento in contanti era 3000 euro, adesso quindi inferiore, ma potrebbe scendere fino ad un massimo di 1000 euro dal 1° gennaio 2022.

Saranno questi provvedimenti a garantire una circolazione rapida e sicura di ricchezza nel sistema europeo? L’Europa e l’Italia si troveranno pronti a privilegiare questi nuovi sistemi di pagamento? A queste domande, ad oggi, è difficile rispondere, seppur l’obiettivo comune degli Stati membri sia orientato al progresso anche in campo economico-finanziario e questi strumenti potrebbero costituire una valida risposta.

Contenuto realizzato in collaborazione con Starting Finance Club Messina

Rossana Arcano

Biblioteche UniMe: riapertura delle sale studio

Riaperte le sale lettura di alcune Biblioteche agli utenti istituzionali, accessibili esclusivamente tramite prenotazione giornaliera.

Le sale di lettura e multimediali

Si potrà usufruire del servizio nelle sale e nelle giornate qui sotto elencate:

  • Biblioteca del Polo centrale – Area delle Scienze Economiche (dal lunedì al venerdì);
  • Biblioteca del Polo Annunziata (primo piano) – Sezione umanistica (lunedì e giovedì);
  • Biblioteca del Polo Papardo – Area di Ingegneria (lunedì e mercoledì);
  • Giurisprudenza con accesso lato Rettorato (dal lunedì al venerdì).

Ogni sala sarà aperta dalle 8:30 alle 13:30.

La prenotazione del proprio posto a sedere avverrà tramite l’apposito modulo online.

Norme da seguire per poter usufruire del servizio

Per l’ingresso in biblioteca gli utenti dovranno:

  • essere muniti di mascherina facciale ad uso medico;
  • esibire il modulo di autocertificazione precedentemente compilato, il documento d’identità e la mail di conferma di prenotazione rilasciata dall’App.

I servizi disponibili

Rimane sospeso il servizio di consultazione in sede ma continuano ad essere erogati tutti i servizi digitali e a distanza che possono essere richiesti attraverso il Team SBAServizio di Orientamento e Consulenza bibliografica.

Continuano ad essere disponibili i servizi di prestito e richiesta di articoli cartacei (ne abbiamo già parlato in questo precedente articolo)

Nelle sedi per le quali viene effettuata la richiesta sono presenti postazioni di front office per la consegna e la restituzione dei libri.

La durata del prestito:

  • 1 settimana (senza possibilità di rinnovo) per le opere di consultazione e i testi d’esame.
  • 4 settimane (con possibilità di rinnovo) per le altre pubblicazioni (eccetto i materiali esclusi dal prestito secondo Regolamento).

Link utili: www.unime.it/it/informa/notizie/biblioteche-riaprono-le-sale-lettura

https://www.unime.it/sites/default/files/scheda_individuale_Anamnestica.doc_-_Copia.pdf

Ornella Venuti