Egitto: morti e feriti dopo il crollo di un palazzo di 13 piani

Paura e disperazione. Sono questi i sentimenti che nella tarda mattinata di ieri hanno scosso gli abitanti di Alessandria d’Egitto quando un palazzo di 13 piani è crollato su sé stesso intrappolando decine di persone che si trovavano al suo interno.

Il crollo

Il tragico evento è accaduto nel distretto di El-Montazah, precisamente nella zona di Sidi Bishr, nella parte orientale della città. Il crollo improvviso ha coinvolto anche le auto parcheggiate nelle vicinanze e quelle di passaggio. Alcune sono rimaste schiacciate dalle macerie; inoltre, alcuni detriti che hanno colpito degli oggetti infiammabili vicini hanno provocato un incendio che fortunatamente è stato domato in poco tempo dai pompieri. Molti palazzi vicini a cui era collegato l’immobile sono stati danneggiati e di conseguenza fatti evacuare.

Come si legge dalle informazioni riportate sul sito Youm 7 al piano terra del palazzo si trovava un supermercato, mentre gli altri piani erano abitati da residenti locali e alcuni appartamenti venivano utilizzati come case vacanza e affittati ai turisti durante la stagione estiva, quindi con molta probabilità ci sarebbero vittime straniere.

Soccorritori – fonte: skytg24.it
Le dichiarazioni

L’ultimo piano dell’edificio aveva un ordine di demolizione e l’intera proprietà era stata esaminata dal comitato incaricato di ispezionare gli edifici a rischio crollo.

Secondo le autorità locali, l’immobile costruito negli anni ’70 era già noto per via di alcune sopraelevazioni non a norma e, di conseguenza, si sarebbe dovuto abbattere e rimuovere l’ultimo piano. 
Il governatore locale Muhammad al-Sharif, tramite un comunicato stampa, ha inoltre confermato la presenza di vittime sotto le macerie del palazzo. I soccorritori e le forze dell’ordine sono già in stato d’allerta per individuare possibili sopravvissuti e trasportarli agli ospedali più vicini.

La sottosegretaria del ministero della Salute, Amira Tahio, ha confermato in un’intervista telefonica con il canale Al-Hadath la presenza certa di quattro feriti. Si tratta di persone di passaggio colpite dai detriti e già ricoverati in ospedale. Il più grave ha riportato la rottura di una gamba, mentre gli altri presenterebbero solo lievi escoriazioni.

Secondo il sito egiziano di informazione online Al-ahram, la Decent Life Foundation ha annunciato che fornirà un risarcimento finanziario di 25.000 EGP (lira egiziana) alle famiglie delle vittime del disastro.

Le indagini

Una squadra della pubblica accusa ha ispezionato la scena e ha incaricato la protezione civile e i funzionari municipali di mettere in sicurezza l’area e le proprietà adiacenti, se necessario,

Intanto, il pubblico ministero ha sequestrato l’edificio e avviato un’indagine per determinare la causa dell’incidente ed esaminare il fascicolo relativo alle precedenti prescrizioni per il palazzo. Le prime indiscrezioni parlano di una “spaccatura verticale” della struttura prima del definitivo crollo.

Soccorritori Alessandria d’Egitto – fonte: skytg24.it

I precedenti

Non è la prima volta che un evento del genere si verifica nella nazione egiziana. Due anni fa, nel 2021, nella capitale Il Cairo un palazzo di 10 piani crollò su sé stesso causando la morte di 25 persone e più di 70 feriti. Anche in quel caso era stato segnalato un abuso edilizio, visto che al palazzo erano stati aggiunti illegalmente ben quattro piani.

Sviluppi

Le ricerche che si sono protratte per tutta la notte hanno permesso ai soccorritori di estrarre il primo corpo senza vita che si trovava sotto i cumuli di macerie. Altre due persone, invece, sono state individuate ed estratte vive.

Ci vorrà molto tempo per individuare la presenza di altri corpi o sopravvissuti sotto i resti del palazzo. Per questo, squadre di volontari e soccorritori professionisti sono arrivati anche dalle provincie limitrofe, in quella che ormai è diventata una corsa contro il tempo tra la vita e la morte.

Giuseppe Cannistrà

ACR Messina iscritto alla Serie C, ma il futuro resta incerto

L’estate è appena iniziata e i tifosi dell’Acr Messina si apprestano a vivere mesi roventi, non solo per colpa delle temperature torride, ma per la situazione di incertezza nella quale si trova la società giallorossa che, nonostante l’avvenuta iscrizione al campionato di Lega Pro, non sa quale sarà il suo futuro in vista della prossima stagione sportiva.

I fatti

Dopo un finale al cardiopalmo conclusosi con la salvezza ottenuta soltanto nei playout vinti dalla squadra guidata da Ezio Raciti a discapito Gelbison, e la conseguente permanenza in Lega Pro, il club peloritano ha vissuto settimane di incertezza con la paura della mancata iscrizione più volte minacciata dal Presidente Pietro Sciotto.
Una situazione complicata che ha tenuto col fiato sospeso tutta la città e che si è risolta, fortunatamente, nel migliore dei modi, visto che la società ha presentato in tempo tutti i documenti utili per l’iscrizione al girone C del campionato.

Pietro Sciotto – fonte: messinasportiva.it

Cosa è successo

A confermare i rumors dei mesi scorsi, appena terminata la stagione, è stato il Presidente Sciotto, il quale ha dichiarato la propria volontà di non continuare a essere il N° 1 della società giallorossa e di essere disposto a cedere definitivamente il club.
Fin qui tutto bene; anche perché l’interesse dell’imprenditore Fabrizio Mannino faceva ben sperare. Tuttavia, nonostante una presunta offerta di circa 3 milioni di euro da parte di quest’ultimo (notizia però smentita dalla società stessa) e vari incontri tra le parti, con la presenza anche del Sindaco Basile, i due soggetti non sono riusciti a trovare un accordo.

Ciò ha spinto Sciotto, il 15 giugno, a comunicare alla stampa l’intenzione di non iscrivere il club tra i professionisti abbandonandolo così al proprio destino e scatenando l’ira dei tifosi biancoscudati che hanno inveito, soprattutto sui social network, contro il Presidente e la società.

Il comunicato del Presidente dell’ACR Messina

Il Presidente Pietro Sciotto ritiene opportuno intervenire per precisare alcuni aspetti importanti in un momento fondamentale per il futuro del Messina, riguardanti gli incontri in corso con Fabrizio Mannino che ha manifestato l’interesse ad acquisire la società.
Dopo un primo contatto avvenuto lunedì scorso, due giorni fa il presidente Sciotto si è confrontato con i rappresentanti del signor Mannino, impossibilitato ad essere presente per un improvviso improrogabile impegno a Palermo. Nello spirito della massima collaborazione, il presidente Pietro Sciotto ha esaminato una bozza di massima, scritta a penna, che prevedeva gli aspetti essenziali di un accordo mirato a concretizzare il passaggio di quote dell’Acr Messina, riservandosi di valutarla per dare una risposta ieri e chiedendo, alla parte potenzialmente acquirente, di esibire adeguate garanzie al documento preparato in bozza.
Purtroppo, dopo l’ulteriore contatto avvenuto ieri, il signor Mannino non ha fornito alcuna garanzia e non ha sottoscritto alcun accordo, neppure preliminare, nemmeno sulle proposte da lui formulate.
Pertanto, la trattativa può considerarsi chiusa.
Il presidente del Messina Pietro Sciotto, come affermato ripetutamente da tempo, e da ultimo lo scorso 24 maggio, con grande rammarico e dolore, non iscriverà la squadra al prossimo campionato.

Il cambio di rotta

Quando tutto sembrava perduto, però, martedì la società tramite il proprio profilo ufficiale ha sorpreso tutti annunciando di aver completato l’iter per l’iscrizione, presentando tutti i documenti necessari agli uffici competenti della Lega Pro.

Acr Messina comunica di aver prodotto ed inoltrato alla Lega Pro tutta la documentazione richiesta dalla normativa federale per l’iscrizione al campionato di serie C 2023/24 entro i limiti temporali.

Messina vs Gelbison – fonte: Facebook

 

Le reazioni

Non si sono fatte attendere le reazioni della Messina calcistica che, nonostante l’antipatia verso il Presidente, ha espresso la propria gioia nell’apprendere una notizia così importante.

Mentre il Sindaco Federico Basile, ai microfoni di messinasportiva.it, si è detto felice per la decisione assunta, affermando:

Avevo spronato il presidente Sciotto sabato scorso, ma non abbiamo avuto altri contatti in una giornata convulsa. Ho appreso ufficiosamente che tutto è andato per il meglio. Sono soddisfatto e contento della scelta della proprietà che ha iscritto la squadra in Serie C consentendo alla città di Messina di non perdere il professionismo. È stato un autentico atto d’amore da parte del presidente che va ringraziato per aver salvato il Messina sul campo e anche fuori dal campo

Tifosi Messina – fonte: Facebook

Quale futuro per l’ACR Messina?

Scongiurata, quindi, la possibilità di scomparire e ripartire dai dilettanti, il futuro dell’Acr resta comunque incerto. Si dovrà capire se Sciotto voglia continuare la propria avventura in riva allo Stretto per il settimo anno consecutivo, nonostante le numerose difficoltà da affrontare, oppure la proposta di cessione resterà invariata finché non arriverà un’offerta giusta che possa garantire al calcio messinese la stabilità e le certezze di cui ha bisogno per ritornare a sognare in grande.

 

Giuseppe Cannistrà

Innamorarsi di nuovo

Costantemente
Con gli occhi pieni di sogni
Con gli occhi pieni di lei
Un sorriso sul volto
Solo si disegna
Costantemente
Vibra il cuore e va
A ballare felice ove nessuno lo vede
Mentre negli occhi suoi profondi
Beato lentamente mi perdo
Mentre la dolcezza del suo animo
Tacita mi solletica
Mentre attorno a noi il mondo
Seguitava i suoi giri
Noi la meraviglia della nostra danza
Delicati proseguiamo
Soli in una piazza gremita di nulla
Soli mentre il resto dell’universo scompare
Costantemente
Il desiderio di averla tra le braccia
Dei miei baci farle dolce dono
Costantemente
Volano alti il cuore e la mente
Nel trapunto romantico cielo
Di stelle e di sogni
Mentre la voce sua calda
Delicata mi parla
Mentre l’onda dei suoi capelli corti
Silente contemplo
Mentre il suo solo radioso sorriso e la sua risata
All’istante in ogni momento mi accendono
Di nuovo mi innamoro

Un nuovo testo per regolare le intelligenze artificiali

Pochi giorni fa, a Strasburgo, il Parlamento Europeo ha approvato l’Artificial Intelligence Act (AI Act), il nuovo regolamento riguardante le intelligenze artificiali, accolta con 499 voti favorevoli, 28 contrari, e 93 astenuti.

Fra le proposte: l’istituzione di quattro livelli di rischio, il divieto per l’utilizzo di sistemi di Intelligenza artificiale per la sorveglianza biometrica nei luoghi pubblici e per la polizia predittiva. Sotto regolamentazione anche ChatGpt, con l’obbligo di dichiarare se un contenuto è stato generato dall’AI.

computer AI
Fonte: pexels

Intelligenze artificiali: standard Europei

Fra gli obiettivi prioritari che l’UE ha voluto assicurare fanno riferimento agli standard che i sistemi di intelligenza artificiale devono sottostare in termini di sicurezza, trasparenza, tracciabilità, soprattutto non discriminatori e rispettosi dell’ambiente. Il suo utilizzo sotto stretta supervisione degli esseri umani, per evitare conseguenze irreversibili.

Si è discusso tanto di regolamentare anche dei metodi d’utilizzo dell’intelligenza artificiale per combattere la discriminazione digitale, prevenendo la disinformazione e limitando l’utilizzo di deepfake: una tecnica basata su machine learning che permette di manipolare immagini al computer, spesso impiegata nella creazione di fake news.

“Un primo passo verso il futuro”, come afferma il Presidente di PTP Privacy Tech Professionals Rocco Panetta:

“Si tratta di una prima regolamentazione sull’intelligenza artificiale, una regolamentazione che copra da qui in avanti tutto quello che l’AI potrà anche generare e produrre, ma è parzialmente vero che sia la prima perché al momento non siamo senza rete. Abbiamo infatti già una o più regolamentazioni in grado di disciplinare l’intelligenza artificiale a partire dal GDPR e tutte le norme collegate”.

I quattro livelli di rischio delle intelligenze artificali

I fornitori e coloro che utilizzano i sistemi IA, nelle loro attività, devono prendere in considerazione un nuovo approccio basato sul rischio che può generare. Vietati, quindi, quei sistemi di IA con un livello di rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone.

  • Rischio inaccettabile

Quei sistemi considerati una minaccia per le persone e, quindi, vietati. Sono inclusi:

  1. Manipolazione cognitivo-comportamentale di persone o specifici gruppi vulnerabili
  2. Punteggio sociale: classificare le persone in base al comportamento, allo stato socio-economico o alle caratteristiche personali
  3. Sistemi di identificazione biometrica remota e in tempo reale
  • Rischio alto

Quei sistemi che incidono negativamente sulla sicurezza o sui diritti fondamentali. Sono divisi in:

  1. Sistemi di intelligenze artificiali utilizzati nei prodotti soggetti alla legislazione dell’UE sulla sicurezza dei prodotti.
  2. Sistemi di AI che rientrano in otto aree specifiche che dovranno essere registrate in una banca dati dell’UE:
  1. Identificazione biometrica e categorizzazione delle persone fisiche
  2. Gestione e funzionamento delle infrastrutture critiche
  3. Istruzione e formazione professionale
  4. Occupazione, gestione dei lavoratori e accesso al lavoro autonomo
  5. Accesso e fruizione dei servizi privati essenziali e dei servizi e benefici pubblici
  6. Applicazione della legge
  7. Migrazione, asilo e gestione dei controlli alle frontiere
  8. Assistenza nell’interpretazione giuridica e nell’applicazione della legge.

Tutti i sistemi di Intelligenza Artificiale ad alto rischio saranno valutati prima di essere immessi sul mercato e anche durante il loro ciclo di vita.

  • Rischio limitato

I sistemi di Intelligenza Artificiale che comportano un rischio limitato dovrebbero comunque rispettare requisiti minimi di trasparenza che consentiranno agli utenti di prendere decisioni informate. Dopo aver interagito con le applicazioni, l’utente potrà quindi decidere se desidera continuare a utilizzarle.

Gli utenti dovrebbero essere informati quando interagiscono con l’IA, includendo, quindi, i sistemi di intelligenza artificiale che generano o manipolano contenuti di immagini, audio o video.

  • Rischio minimo

I sistemi IA che prevedono un rischio minimo non sono del tutto regolamentati, ma dovranno osservare obbligatoriamente i principi di trasparenza, di privacy e data protection. Sebbene molti sistemi di intelligenza artificiale comportino un rischio minimo, dovranno essere comunque valutati.

livelli rischio IA
Piramide con i quattro livelli di rischio. Fonte: startmag

I divieti agli usi e abusi di ChatGPT

Tra gli articoli del regolamento, il Parlamento Ue ha promosso il divieto tassativo all’uso intrusivo e discriminatorio dell’intelligenza artificiale: tra questi, i sistemi di identificazione biometrica remota “in tempo reale” e “a posteriori” negli spazi pubblici e il cosiddetto “scraping“, ovvero l’estrazione non mirata di dati biometrici da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale basati su caratteristiche sensibili (il genere, l’etnia, la religione e l’orientamento politico).

Non solo: il testo respinge anche i sistemi di polizia predittiva, fondati su profilazione, ubicazione o comportamenti criminali passati, e i programmi di riconoscimento delle emozioni sfruttati dalle forze dell’ordine nei luoghi di lavoro, negli istituti d’istruzione e alle frontiere.

In questa prospettiva, per promuovere l’innovazione dell’AI e sostenere le piccole e medie imprese, i deputati hanno aggiunto delle esenzioni per le attività di ricerca e i componenti dell’AI forniti con licenze open source, a codice sorgente aperto. Vengono ulteriormente promossi i cosiddetti sandbox normativi, o ambienti di vita reale, istituiti dalle autorità pubbliche per testare l’intelligenza artificiale prima che venga implementata.

In materia di ChatGPT, i parlamentari puntano a rafforzare il diritto dei cittadini di presentare reclami sui sistemi di intelligenze artificiali e ricevere spiegazioni delle decisioni basate su sistemi ad alto rischio che incidono in modo significativo sui loro diritti fondamentali. Riformato anche il ruolo dell’Ufficio AI dell’Ue, che avrà il compito di monitorare l’attuazione del regolamento sull’AI.

Il regolamento specifica che il sistema di AI generativa dovrà rispettare i requisiti di trasparenza: per farlo, sono tenuti a rendere noto tramite una dichiarazione che “i contenuti sono stati generati dall’IA”. Questo permetterà di distinguere le immagini deepfake da quelle reali, contrastando anche la produzione e diffusione di contenuti illegali.

Victoria Calvo

Il Tezenis Summer Festival arriva a Messina: un’estate a ritmo di musica

Inizia domani, 16 giugno, la lunga e ricca estate che vedrà Messina palcoscenico di concerti ed eventi che faranno cantare, ballare e divertire i cittadini della città metropolitana pronti a scatenarsi a ritmo di musica: ad aprire le danze, il tanto atteso Tezenis Summer Festival.

Il Tezenis Summer Festival

Si svolgerà domani alle ore 20:00 in Piazza Duomo lo show musicale promosso da Radio 105 e dall’Amministrazione comunale nell’ambito del piano promozionale e di comunicazione “Messina Città della Musica e degli Eventi”. Lo spettacolo permetterà alle migliaia di persone che affolleranno la Piazza e le zone limitrofe di ascoltare le decine di artisti italiani e internazionali che durante la serata si esibiranno sul palco. Il festival sarà gratuito ma con capienza limitata a 9.400 persone. Inoltre, ingressi e uscite avverranno attraverso dei varchi prestabiliti.
A condurre lo spettacolo saranno Mariasole Pollio, attrice e conduttrice italiana che vanta ruoli di spicco in varie fiction tv (tra le quali Don Matteo) e che ha già condotto la scorsa estate il Coca-Cola Summer Festival; e Rebecca Staffelli, conduttrice e speaker radiofonica di Radio 105.

Rebecca Staffelli e Mariasole Pollio – fonte: Instagram

I cantanti

A esibirsi saranno volti noti e nuovi del panorama musicale italiano e non solo.
Tra gli artisti più attesi c’è sicuramente la “cantante del momento”: Annalisa. Venuta alla ribalta dopo la partecipazione al talent show Amici nel 2011, la cantante ligure sta vivendo il momento più splendente della propria carriera dominando le classifiche musicali con i brani Bellissima, Mon Amour e Disco Paradise, quest’ultimo cantato insieme al rapper Fedez e agli Articolo 31.

Annalisa – fonte: Instagram

Fermento anche per vedere e ascoltare artisti del calibro di Elettra Lamborghini e Rocco Hunt, ormai due figure di spicco del panorama pop italiano. Attesa anche per le esibizioni di Ana Mena, Emma, Capo Plaza, Irama, Rose Villain, Rkomi e molti altri che movimenteranno la serata con le loro hit.
A completare il tutto ci saranno anche le performance di alcuni dei grandi protagonisti dell’ultimo Festival di Sanremo: Colapesce e Dimartino, Rosa Chemical e Mr. Rain.
Spazio anche per alcuni volti emergenti come Piccolo G e Wax che hanno partecipato all’ultima edizione di Amici.

L’elenco completo: Alvaro de Luna, Ana Mena, Annalisa, Ava, Anna & Capo Plaza, Benji + Finley, Berna, Biondo & Astol, Colapesce Dimartino, Elettra Lamborghini, Emma, Federica, Il Pagante, Il Tre, Irama, Leo Gassman, Lorenzo Fragola & Mameli, Mr. Rain, Myss Keta, Piccolo G, Rkomi, Rocco Hunt, Rosa Chemical, Rose Villain, Silent Bob & Sick Budd, Wax.

Dopo Messina, le altre date del Festival saranno il 23 giugno a Paestum e il 30 giugno a Genova.
L’evento verrà trasmesso in diretta su Radio 105, Radio 105 TV (canale 66), app e live sui social di Radio 105.

Ordinanze e divieti

Mappa del centro storico di Messina. Fonte: geoplan.it

Alla luce della numerosa affluenza, come riportato dalla Gazzetta del Sud, in molte vie limitrofe Piazza Duomo vigerà il divieto di sosta, con zona rimozione coatta, dalle ore 15:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato e di transito veicolare, dalle 17:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato, nelle seguenti strade:
a) controviale sud di piazza Duomo, compreso tra via Università e corso Cavour;
b) via Università, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
c) via Venezian, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
d) corso Cavour nel tratto compreso tra le vie San Camillo e della Zecca;
e) tutta l’area di piazza Antonello;
f) via Loggia dei Mercanti nel tratto compreso tra via Colombo e corso Cavour;
h) via Colombo nel tratto compreso tra le vie Consolato del Mare e Loggia dei Mercanti;
i) via Consolato del Mare nel tratto compreso tra via Argentieri e piazza Antonello;
j) via Sant’Agostino nel tratto compreso tra piazza Antonello e via Oratorio della Pace.

Inoltre, il sindaco della città metropolitana, Federico Basile, tramite l’ordinanza n. 115 del 13 giugno 2023 ha vietato la vendita di bevande alcoliche superiori al 5% e la vendita di bevande o di qualsiasi altro prodotto in lattine e/o contenitori di vetro – di cui viene comunque vietato l’utilizzo anche se di provenienza personale – all’interno del perimetro di Piazza Duomo e nelle aree limitrofe. Il divieto scatterà dalle 19 di venerdì 16 giugno alle 01.00 di sabato 17 giugno.

L’estate in musica continua: RDS Summer Festival 2023

Il Tezenis Summer Festival non sarà l’unico evento musicale che si svolgerà in città durante l’estate. Infatti, il 21 e 22 luglio andrà in scena un altro festival: RDS Summer Festival 2023, che si svolgerà a Capo Peloro e porterà sul palco artisti del calibri di AKA 7even, Baby K, M¥SS KETA, Coma_Cose, Tommaso Paradiso e molti altri.

Fonte: rds.it

Altri concerti estivi a Messina

Non finisce qui! Il 4 luglio Tiziano Ferro si esibirà presso lo Stadio Franco Scoglio (San Filippo). Il 26 sarà la volta di Fabri Fibra che darà vita al suo show presso l’Arena Capo Peloro. Infine, il 30 luglio toccherà ai Pinguini Tattici Nucleari che, sempre al Franco Scoglio, si esibiranno nell’unica tappa del loro tour prevista in Sicilia.

Giuseppe Cannistrà

Approvato il DDL contro violenza sulle donne: cosa prevedono le misure

Nel pomeriggio di mercoledì 7 Giugno il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo disegno di legge che introduce misure più dure per contrastare la violenza sulle donne. Tra le nuove misure: priorità nei processi, arresti in “flagranza differita“, braccialetto elettronico applicato di norma e obbligo di rispettare la distanza minima di avvicinamento di 500 metri dalla vittima. Non solo, anche un ampliamento delle fattispecie di reato per cui si possono applicare le misure cautelari, tra cui anche revenge porn e sfregio del viso con l’acido.

Il tema della violenza sulle donne in Parlamento

Già nell’agenda politica di governo da qualche mese, le misure volte a contrastare la violenza sulle donne diventano disegno di legge. Ad averne velocizzato l’approvazione il caso di Giulia Tramontano, uccisa a 29 anni dal fidanzato quando era incinta di sette mesi, una fra le quasi 129 donne che nei primi sei mesi del 2023 sono state uccise in Italia.

Il disegno di legge non entrerà subito in vigore, che sarà presto consegnata al Parlamento, per poterla discutere e successivamente approvare. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio dichiara, per quanto riguardano le tempistiche, che:

Il governo chiederà al Parlamento la procedura urgenza per l’approvazione del disegno di legge sulla violenza contro le donne, procederemo nel modo più rapido possibile. Sappiamo che queste cose non possono essere regolate con decreto legge, però vi sarà una corsia preferenziale, una dichiarazione di urgenza. Si tratta di provvedimenti che devono avere l’attuazione più rapida possibile, soprattutto per l’aspetto procedurale

A sostegno del ministro Nordio, la ministra per le pari opportunità e della Famiglia Eugenia Roccella afferma che «queste misure sono utili, ma non bastano: serve un cambiamento culturale. Per questo, con il ministero dell’Istruzione faremo una campagna di informazione, sia sulle nuove norme, sia portando nelle scuole le vittime di violenza per raccontare la loro esperienza».

panchina rossa violenza sulle donne
Una panchina rossa per ricordare tutte le donne vittime di violenza, iniziativa per la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, sito davanti al Palazzo Chigi Zondadari, San Quirico d’orcia (SI). Fonte: wikipedia

  • Rafforzamento delle misure di ammonimento

L’articolo 1 del ddl prevede il “rafforzamento delle misure in tema di ammonimento da parte del questore”, una misura di prevenzione prevista per tutelare le vittime di atti di violenza domestica, cyberbullismo o stalking. Lo scopo è quello di garantire una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione dei processi penali tipici. Ad oggi, si estendono i casi in cui si può applicare l’ammonimento, tra cui i cosiddetti reati-spia, che avvengono nel contesto delle relazioni familiari ed affettive: percosse; lesione personale; violenza sessuale; violenza privata; minaccia grave; atti persecutori; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; violazione di domicilio; danneggiamento.

  • Arresto in flagranza differita

Per flagranza differita si considera “sulla base di documentazione video fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto” [Fonte: Gazzetta Ufficiale]

In virtù di ciò, l’articolo 9 del DLL disciplina l’arresto in flagranza differita prevedendo che anche i video e le foto possano essere utilizzati per far scattare l’arresto in flagranza differita nei casi di maltrattamenti in famiglia.

  • L’uso del braccialetto elettronico

Previsto nel disegno di legge anche l’utilizzo del braccialetto elettronico e al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Mentre prima il braccialetto elettronico veniva applicato solo su richiesta del magistrato, ora lo sarà di norma tranne che il magistrato ritenga che non vi sia una reale necessità, e comunque con il consenso della persona interessata.

In particolare, si disciplina l’utilizzo del braccialetto elettronico con la prescrizione di ”mantenere una determinata distanza comunque non inferiore a 500 metri dalla casa familiare e da altri luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa, salvo che la frequentazione sia necessaria per motivi di lavoro”. Si prevede, inoltre, l’applicazione della misura cautelare in carcere non solo nel caso di trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari ma anche nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti, e per il delitto di lesioni personali.

  • Velocizzazione dei processi

Si assicura, d’altronde, il rapido svolgimento dei processi in materia di violenza sulle donne, ampliando le fattispecie per le quali è assicurata priorità, includendo: costrizione o induzione al matrimonio; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; stato di incapacità procurato mediante violenza; lesione personale. Sarà assicurata priorità anche alla richiesta e trattazione delle richieste di misura cautelare personale.

Non solo: c’è anche l’intenzione di formare dei magistrati che si occupino di violenza sulle donne con continuità. Inizialmente, si cercherà di affidare sempre agli stessi giudici i casi di violenza domestica. In più, è previsto che le donne che subiscono violenza ricevano tempestivamente tutte le informazioni sui centri antiviolenza presenti sul territorio.

Si inserisce, nel Codice di procedura penale, un nuovo articolo, con la previsione che il pubblico ministero abbia un massimo di 30 giorni dall’iscrizione della persona indagata nell’apposito registro per valutare se richiedere l’applicazione delle misure cautelari. Ulteriori 30 giorni al massimo saranno a disposizione del giudice per la decisione sull’istanza. Anche qualora il pubblico ministero non ravvisi i presupposti per la richiesta delle misure cautelari, dovrà proseguire le indagini preliminari.

Victoria Calvo

Ardere

Era la notte buia dei sensi,

Era l’abisso oscuro dei sentimenti,

Era l’etere nero di sangue e di pece,

Era buio fuori, dentro e vuoto intorno.

In quell’attimo tremendo e cruciale

Una melodia risuonava in lontananza,

Echi di passi gitani lanciati in danza,

Coprivano il rumore dei tuoi piedi nudi

Che entravano discreti nel mio disordine.

Nell’ora del crepuscolo mi prendesti le mani,

Lì dove sorgevano le macerie del Christ Le Roi,

Portandomi in dono, eliade, il fuoco sacro degli dei

E le parole sussurrate all’orecchio delle stelle cadenti.

Ardi, mi dicesti, lascia che tutto bruci,

Lascia che ti salvi dalla glaciazione, 

Lasciati consumare fino alle ceneri,

Lasciati, attraverso queste fiamme,

Ardere e ritornare alla vita.

Gaetano Aspa

*Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia

India: catastrofe ferroviaria. Deraglia un treno, centinaia i morti e feriti

288 morti e oltre 1000 feriti. È questo il tragico bilancio dell’incidente ferroviario che lo scorso venerdì, 2 giugno, ha sconvolto l’India e tutto il mondo.

Un disastro senza precedenti, verificatosi nello Stato di Orissa, quello che ha coinvolto un treno passeggeri che deragliando ha investito altri due convogli ferroviari, provocando questa immane tragedia nei pressi della città di Balasore.

Incidente ferroviario India – fonte: La Stampa

La tragedia

Secondo le prime ricostruzioni, poco dopo le ore 19, un treno passeggeri, il Coromandel Express con a bordo 1.250 persone, in viaggio tra le città di Shalimar a Chennai ha colpito un treno merci fermo in una stazione nella quale il Coromandel non doveva fermarsi. La violenza dell’impatto – oltre 130 km/h – ha fatto sì che quest’ultimo uscisse dai binari per scontrarsi, sfortunatamente, con un altro treno che viaggiava da Yeswanthpur verso Howrah e che sopraggiungeva, quindi, nella direzione opposta: l’Howrah Superfast Express che trasportava ben 1039 passeggeri.

I soccorsi

Lo scontro è stato devastante”.

Queste le parole di alcuni testimoni che si trovavano nei pressi dell’incidente e che hanno letteralmente visto volare e poi ribaltarsi le carrozze dei treni in questione. Uno scenario a dir poco apocalittico quello che si sono trovati davanti gli oltre due mila soccorritori che sono accorsi sul posto nelle ore successive l’impatto.

Detriti ovunque e corpi senza vita che adesso dovranno essere riconosciuti e riportati alle famiglie affinché venga data loro una degna sepoltura. Per capire la drammaticità dell’evento basti pensare che per trasportare questi ultimi, e anche i feriti, sono state mobilitate non solo tutte le ambulanze ma anche moltissimi autobus della zona.

Le parole del Premier

In seguito all’incidente, il primo ministro indiano Narendra Modi si è subito recato sul luogo e, successivamente, ha rilasciato le prime dichiarazioni tramite un tweet:

Le parole non possono catturare il mio profondo dolore. Ci impegniamo a fornire tutta l’assistenza possibile alle persone colpite. Lodo tutti coloro che lavorano 24 ore su 24, sul campo e aiutano nel lavoro di soccorso”.

Tweet Narendra Modi – fonte: Twitter

Modi ha anche affermato che le indagini saranno portate avanti dal Central Bureau of Investigation, la principale agenzia pubblica indiana di investigazioni che ha subito mobilitato i propri ispettori per verificare come siano andati realmente i fatti.

L’ipotesi dell’errore umano

Tuttavia, nelle ultime ore il The Times of India, citando un rapporto investigativo preliminare, ha riportato che alla base della collisione vi sia un “errore umano” nel sistema di segnaletica. Infatti, secondo il quotidiano indiano il Coromandel era stato autorizzato a circolare sul binario principale ma, successivamente, è stato deviato sulle rotaie dove si trovava il treno merci, andando così a scontrarsi con lo stesso.

Anche Ashwini Vaishnaw, il ministro indiano dei trasporti ferroviari, si è esposto rilasciando una dichiarazione all’Agenzia di stampa Ani:

Abbiamo identificato la causa dell’incidente e le persone responsabili“.

Soccorsi incidente ferroviario India – fonte: Il Post

I precedenti

Non è il primo incidente del genere che si verifica nel paese; la triste lista, purtroppo, è molto lunga.
Prima di questo, l’ultimo disastro ferroviario risale al novembre del 2016, in quell’occasione 147 persone morirono nel deragliamento di un treno nello Stato dell’Uttar Pradesh. Ancor prima nel 1999 due convogli si scontrarono vicino a Kolkata provocando la morte di almeno 285 persone; altre 350 morirono nel 1995 in seguito a un altro scontro a Nuova Delhi. Mentre nel 1981, in quello che viene ricordato come il “disastro ferroviario del Bihar”, sette carrozze di un treno che stava attraversando il ponte sul fiume Bagmanti caddero in acqua a causa di un ciclone, causando oltre 500 vittime.

La speranza non muore mai

In mezzo alle lacrime e alla disperazione di coloro che hanno perso un parente o un amico, tuttavia, c’è spazio anche per un piccolo miracolo. The Times of India, infatti, ha riportato la storia di Helaram Malik, padre di Biswajit Malik, un giovane ventiquattrenne che si trovava a bordo del Coromandel Express al momento dell’impatto. Appena appresa la notizia dell’incidente l’uomo ha viaggiato per ore fino ad arrivare sul luogo del disastro, ma una volta giunto a destinazione non ha trovato nessuna traccia del figlio, neanche all’ospedale. Affranto dalla disperazione si è recato così in obitorio per cercare la salma del giovane. Qui la sorpresa: nonostante le numerose ferite, il ragazzo – creduto deceduto – era ancora vivo pur se privo di sensi. Portato subito in rianimazione, dopo due giorni di cure le sue condizioni sono state dichiarate gravi ma stabili.

Giuseppe Cannistrà

G7 a Hiroshima. Tra gli obiettivi sicurezza, economia e ambiente

Lo scorso 21 maggio si è concluso il summit del G7 nella città di Hiroshima, in Giappone. I leader dei sette Paesi si ritrovano, come ogni anno, a discutere dei temi principali all’ordine del giorno: un probabile inasprimento delle sanzioni contro la Russia per l’invasione in Ucraina, di proposte per l’economia globale e cambiamento climatico.

Cos’è il G7 e perchè l’Italia ne fa parte

Il G7 è un forum intergovernativo delle sette maggiori potenze economiche a livello mondiale dei Paesi avanzati: Francia, Germania, Italia, Canada, Giappone, Stati Uniti e Regno Unito. Alle riunioni annuali sono invitate anche una delegazione dell’Unione europea e altri Paesi fuori dal G7, soprattutto quelli in via di sviluppo.

Nato come un’assemblea per il dialogo e il coordinamento in materia economica e finanziaria, il G7 ha esteso i suoi ambiti di intervento riguardanti attività internazionale come l’aiuto allo sviluppo e il contributo alla pace e alla sicurezza globali. Non solo, negli ultimi anni, l’attenzione del G7 si è focalizzata su temi come l’energia sostenibile, la lotta al cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la salute, l’eguaglianza di genere.

Ogni riunione prevede una presidenza a rotazione tra i membri. Il compito della presidenza di turno è quello di proporre le priorità del gruppo, coordinare le attività fra i membri, curare la pubblicazione e la diffusione dei documenti, organizzare le riunioni.

Il G7 ha natura informale: non esiste un segretariato né altre strutture permanenti ad esso dedicate. Le decisioni assunte dal Gruppo non hanno carattere vincolante, seppur influenzano in modo considerevole le politiche dei membri e degli altri Stati del mondo.

leader g7 giappone
Leader del G7 davanti al memoriale della Pace a Hiroshima, Giappone. Fonte: Rainews

Zelensky a Hiroshima

Avuto luogo a Hiroshima 78 anni dopo dal primo bombardamento atomico, il vertice ospiterà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che si è recato in presenza al G7 di quest’anno. I leader hanno espresso ulteriore sostegno a Kiev, impegnata, soprattutto in queste settimane, in una controffensiva militare.

Sul piano degli aiuti, Zelensky ha ottenuto dal presidente americano Joe Biden l’impegno a nuovo pacchetto da 375 milioni di dollari e un’apertura concreta alla cosiddetta jet coalition: la strategia per aiutare Kiev attraverso l’utilizzo degli F-16.

Zelensky non sembra aver ottenuto solo questo: un vertice sulla formula di pace Ucraina potrebbe tenersi a luglio, a 500 giorni dall’inizio della guerra, con la partecipazione dei paesi del G7 e dell’Ucraina. Il presidente ucraino dichiara infatti:

Presto saranno 500 giorni di guerra su vasta scala, già a luglio. È un periodo di tempo simbolico, un buon mese per riunire un vertice sulla formula di pace, un vertice della maggioranza mondiale. Un vertice di tutti che rispetta l’onestà e vuole porre fine a questa guerra. Vi invito a unire gli sforzi congiunti. La formula di pace è stata sviluppata in modo che ciascuno dei suoi punti fosse supportato da risoluzioni delle Nazioni Unite. In modo che tutti nel mondo potessero scegliere il punto che possono aiutare a implementare

Zelensky e Biden al G7
Il presidente Zelensky al vertice G7 di Hiroshima. Fonte: ANSA

I punti salienti

Tra gli ordini del giorno le nuove possibili sanzioni che colpiscono l’economia russa. I leader dichiarano la volontà di rimanere uniti nell’imporre sanzioni coordinate e altre azioni economiche per minare ulteriormente la capacità della Russia di portare avanti la sua aggressione nei confronti dell’Ucraina. L’intenzione sarebbe quella di ampliare le azioni per garantire che le esportazioni di tutti gli articoli usati per l’aggressione russa siano limitati, tra cui le esportazioni di macchinari industriali, strumenti e altre tecnologie che la Russia utilizza per ricostruire le sue macchine da guerra. Non solo, nel mirino anche coloro che operano in questi settori chiave, come quello manifatturiero, delle costruzioni e dei trasporti, e servizi alle imprese.

Inoltre, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha annunciato che si sta lavorando per limitare il commercio dei diamanti russi. Ha fatto sapere che comunicherà ai leader dei Paesi ospiti al vertice l’importanza di applicare le sanzioni per fermare la Russia nella guerra contro l’Ucraina.

Nel corso del suo intervento riguardante l’economia globale, Giorgia Meloni dichiara della necessità di una migliore e più efficace collaborazione con il Sud Globale. Quindi di un lavoro unanime per dare forma a un ordine economico internazionale libero e aperto, concentrarci sull’espansione delle relazioni commerciali, rimanendo fermi sui principi di apertura, trasparenza, concorrenza leale e Stato di diritto.

In più, il presidente francese Emmanuel Macron Francia proporrà un “nuovo patto finanziario internazionale” per la lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici, in un summit che si è tenuto a Parigi il 22 e 23 giugno. La Francia propone un nuovo impegno per mobilitare e liberare risorse. L’obiettivo è anche mobilitare finanziamenti privati per far sì che non si debba scegliere tra lotta alla povertà e lotta per il clima e la biodiversità.

Prossima tappa: G7 in Puglia

L’Italia sarà protagonista della prossima riunione del G7. Il presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni lo ha annunciato al governatore Michele Emiliano, prima della conferenza stampa. Dichiara di aver scelto la regione per ragioni simboliche, perchè “il Sud del mondo sarà centrale, abbiamo scelto la Puglia perché ha un significato simbolico, legato alla posizione geografica.

Proprio per questo, come afferma il presidente della regione:

Ho avuto modo di ringraziarla per il grande riconoscimento che il Governo italiano, con questa scelta, ha dato a noi tutti. Un riconoscimento straordinario del lavoro che la Puglia ha svolto con riferimento al dialogo tra oriente e occidente, in permanente connessione con Papa Francesco, e della nostra capacità di accoglienza di tutti i popoli del mondo. Ci impegneremo con tutte le nostre energie per far fare all’Italia una bella figura

Victoria Calvo

Lo Stato Sociale: la rivoluzione dello “Stupido Sexy Futuro”

 

Lo Stato Sociale torna alla ribalta con un album che torna alle origini, confermandosi la vera anima rivoluzionaria e indipendente della scena musicale italiana. – Voto UVM: 5/5

 

Tornano ad accendersi i riflettori sulla band più irriverente d’Italia, dopo un’attesa durata sei lunghi anni, era infatti il 2017 quando uscì Amore, lavoro e altri miti da sfatare, Lo Stato Sociale torna alla ribalta con un nuovo album d’inediti, Stupido Sexy Futuro

Ma bando alle ciance, immergiamoci all’ascolto e all’analisi di questa nuovo pezzo di rivoluzione

Ma che “Stupido Sexy Futuro”

L’album, pubblicato il 5 maggio sotto la Garrincha Dischi,  si compone di 11 brani, molti dei quali cantati con amici vecchi e nuovi, sono ben 7 le collaborazioni: Management, CIMINI, Drefgold, Mobrici, Naska, Vasco Brondie e Andrea Appino (in qualità di produttore). 

In quest’album, i regaz tornano più alternativi che mai, come dei veri anti-supereroi della società odierna. 

Infatti, Stupido sexy futuro, si propone come un album che scava dentro, spogliandosi di ogni possibile ipocrisia e senza peli sulla lingua, ironico, dissacrante ma allo stesso tempo intimo, con dei pezzi che colpiscono dritti al cuore. Insomma, il disco racconta il riscatto di quello Stato Sociale che poteva diventare una band commerciale  e quello che ha deciso di essere: un gruppo di ribelli che non vuole conformarsi ai numeri di massa, ai target e soprattutto portare una musica in cui ognuno possa identificarsi, come dichiarato dalla band:

“Il futuro è così: attraente e infame, ti invita ad affrontarlo per poi farti lo sgambetto. Ma il futuro c’è, non siamo senza futuro. Il futuro ci sarà, sarà deludente e allo stesso tempo così dannatamente sexy. Il presente è un futuro che non ce l’ha ancora fatta. Inizia il secondo tempo della nostra vita artistica, quella fase in cui si passa da giovani promesse a soliti stronzi, con un disco che racchiude tutte le cose che non troverete altrove: politico e sentimentale, intimo e sociale, stupido, sexy, futuro. Noi umili emiliani speriamo solo di poter entrare nelle orbite del cuore di qualcuno che vorrà ascoltare”.

Tra polemica, politica e…

Già dal primo brano, Lo Stato Sociale mostra le sue vere intenzioni, con La musica degli sfigati che si avvale della collaborazione dei Management, lancia direttamente l’arco contro il mercato musicale odierno, criticando la musica mainstream e i colleghi che la fanno:

Mi piace la musica sporca, cantata e suonata male
Fatta con tre euro, che ti spacca le orecchie e il cuore
La musica fuori dalle radio, dalle playlist, dalle classifiche virali
Che non parla di quanto scopi, di quanto sei ricco e famoso

Ma non è solo la musica il bersaglio,  sono infatti diverse le tracce che ci riportano indietro nel tempo, a quello Stato Sociale che tanto ci ha fatto innamorare, quelle connotate dalla critica politica. Con Pompa il debito e Anche i ricchi muoiono, due ballate “così indie”, Bebo e Albi sparano a zero: il primo sulle ipocrisie della società odierna, il secondo contro i super ricchi del nostro tempo.

Con Ops, l’ho detto, che si avvale delle voci di Cimini e Drefgold, il brano più dissacrante dell’album, il gruppo bolognese rompe ogni politicamente corretto:

Per la musica ma anche per il successo
Per l’amore ma più spesso per il sesso
Chi parla di famiglia naturale è un gay represso

L’altro pezzo forte dei regaz è l’autoironia, prendendosi in giro in modo intelligente e ponendosi in empatia con l’ascoltatore, è il caso di Vita di m3rda 4ever.

Amore 

Ma, come in qualsiasi album dello Stato Sociale che si rispetti, non poteva mancare l’introspezione intima e romantica del nostro Lodo, che ci regala una nuova Niente di Speciale, con una storia particolare dietro:

Sono stato quattro anni con una ragazza. Ho fatto dei gran casini. L’ho tradita, ho scritto niente di speciale, mi ha chiesto almeno non cantarla tu. Ci siamo amati, ci siamo fatti male. È finita a pochi giorni dal suo compleanno. Preso dal senso di colpa, mi sono rifugiato a Livorno per due giorni. Ho bevuto il mar Tirreno e registrato una canzone per lei da Appino degli Zen. Gliel’ho regalata per il compleanno, con la promessa che non l’avrei mai pubblicata, sarebbe stata solo per lei. Lei l’ha ascoltata e ha detto “già fai i casini, già mi molli, poi mi fai pure la canzone? Allora sei un coglione”. Aveva ragione».

Così Lodo Guenzi racconta via Instagram cose c’è dietro l’ultimo singolo de Lo Stato Sociale. Il brano si intitola Per farti ridere di me e Lodo lo canta con Mobrici.

Un altra canzone strappalacrime, che racconta di tutti gli amici incontrati durante la carriera della band, è Tutti i miei amici,  dove trovano spazio Aimone Romizi, Tommaso Paradiso, Nicolò Carnesi, Andrea Appino, Calcutta, Mirko Bertuccioli, Pupi Avanti.

Per concludere il trittico che parla al cuore, facendoci venire anche velo di nostalgia e amarezza è Senza di noi:

Io non ci so stare senza di noi
Noi anime buone, brutte personе
Chi siamo davvero non ce lo diremo mai
Non ci so starе senza di noi
Noi fatti, falliti, oggetti smarriti in un mare di guai

Nuovo vecchio Stato Sociale

Concludono l’album due brani che ospitano due collaborazioni d’eccezione, Che Benessere !? che si mischia con il punk di Naska,  il brano più “spensierato” e Fottuti per sempre, con Vasco Brondi, che rappresenta un po’ il senso del percorso e il resoconto della vita recente della band.

Insomma, Lo Stato Sociale torna al passato per ritrovare le proprie radici, per non perdersi nella mediocrità della scena musica odierna, una seconda vita per farci vivere e sognare oggi, uno Stupido Sexy Futuro!

 

Gaetano Aspa