Qual è il trend della moda autunno inverno 2018-2019?

Molti di noi, amanti della moda,  ogni stagione si chiedono cosa farà tendenza e cosa no. Ed io sono qui proprio per rispondere a questa vostra domanda.

Dunque qual è il trend della moda Autunno Inverno 2018-2019?

In queste ultime sfilate molti stilisti come Versace, Prada e Max Mara hanno scelto di riproporre nelle passerelle delle loro sfilate alcuni abiti in tartan, ma optando versioni di colori più sgargianti e variazioni sulla fantasia.

Innanzi tutto cos’è il “tartan”?

Il tartan è un particolare disegno dei tessuti in lana scozzesi. Il kilt, il tipico gonnellino scozzese, è realizzato in tartan e difatti questo tessuto è considerato un simbolo tradizionale della Scozia.

Alcuni degli stilisti, dunque,  hanno voluto riprendere la fantasia rimanendo molto vicini all’originale, come ad esempio Dior che propone una versione molto simile al kilt, variandone solo i colori e abbinando la gonna ad una camicia e a degli stivali di pelle nera.  Al contrario, altri designer, come Prada, hanno mutato la fantasia ingrandendola e scegliendo colori più brillanti. Max Mara, invece suggerisce una gonna lunga che ricorda la coperta invernale sia per il motivo che per il tessuto.

Sebbene non tutti apprezzano l’alta moda proposta nelle sfilate,  anche nella moda prêt-à-porter, ovvero,  gli abiti realizzati e venduti in taglie standard, troviamo il tartan.  Basta infatti andare in giro o più semplicemente collegarsi in qualche negozio online,  per  accorgersi come questa fantasia si sia intrufolata nella moda di tutti i giorni, dalle gonne più corte, che riprendono fedelmente il kilt scozzese, alla gonna midi e ai cappotti o alle sciarpe.

Se volete qualche consiglio per azzardare un vostro outfit ecco qui sotto una foto con qualche idea a cui potete ispirarvi.

Da sinistra: sciarpa grafica a maglia leggera; a seguire cappotto senape in tartan;maglione con rivisitazione della fantasia scozzese in chiave pop abbinata ad una mini skirt a vita alta navy; giacca in stile smoking dress rossa, con bottoni d’orati; infine, gonna di flanella in tartan blu  con doppia fibbia sul fianco completato da un dolcevita nero.

 

Andrea Sangrigoli

 

 

-1 al TEDxCapoPeloro

Parte il conto alla rovescia per TEDxCapoPeloro, evento senza precedenti per la città di Messina, dove farà tappa per la prima volta domani, sabato 24 novembre a partire dalle 14:15 fino a tarda serata. Avrà luogo presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – Istituto Marino di Mortelle sito in Via Torre Bianca, Pad. 4, Mortelle, Messina ME.

Molti lettori sapranno già su cosa verterà questa iniziativa, ma altri magari ne staranno venendo a conoscenza adesso leggendo questo articolo. Il nome vi incuriosisce e siete interessati a sapere di cosa si tratta? Allora continuate a leggere per scoprirne i dettagli! E soprattutto, se siete appassionati di scienza, vicini al tema della ricerca e avete sete di conoscenza in tutti i campi del sapere (dalla tecnologia all’area umanistica), vi consigliamo di affrettarvi ad acquistare i biglietti al seguente link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-tedx-capo-peloro-upwelling-50828073135. Le vendite termineranno tra poche ore! Inoltre, per gli studenti universitari è prevista un’agevolazione ad un prezzo speciale. Basterà semplicemente comprovare l’effettiva iscrizione all’Ateneo al momento della registrazione.

Entriamo nel merito dell’evento: in cosa consiste TEDxCapoPeloro?

TED (Technology, Entertainment, Design) è un’organizzazione no-profit che ha come obiettivo la condivisione di “idee che meritano di essere diffuse”. Nel suo evento annuale, TED mette insieme i principali pensatori e innovatori del mondo che raccontano le loro idee e le loro esperienze in presentazioni di massimo 18 minuti.

La conferenza annuale di TED si tiene a Long Beach in California ma, proprio per poter condividere idee anche fuori dai confini americani, l’organizzazione ha lanciato un programma di eventi locali, chiamato TEDx (dove la “x” indica un evento organizzato in modo indipendente). L’obiettivo di un TEDx, quindi, è quello di dare a livello locale la possibilità di vivere un’esperienza simile a quella di una conferenza TED.

Al TEDxCapoPeloro saranno presenti cinque speaker che hanno tutti un legame con Messina e la Sicilia. Ognuno di loro interpreterà il concetto di upwelling, tema di questo TEDx, secondo la propria esperienza personale e professionale, con l’obiettivo comune di ispirare ed emozionare i partecipanti, facendo vedere loro il mondo da un altro punto di vista.

L’upwelling è il tema del TEDxCapoPeloro che prende spunto dal fenomeno dell’incontro tra correnti marine calde e fredde, che causa la risalita in superficie delle acque abissali e delle rare forme viventi che le abitano. L’upwelling si verifica anche nello Stretto di Messinadove si incontrano Mar Jonio e Mar Tirreno.

Prendendo ispirazione dall’immagine dell’incontro tra due o più elementi come punto di partenza per la nascita di qualcosa di nuovo, abbiamo scelto di focalizzare l’evento proprio sull’importanza di far emergere in superficie idee, progetti ed energie utili a rendere vivo il territorio.

TEDxCapoPeloro 2018 è tutto questo e molto altro.

Ad organizzare il TEDxCapoPeloro una crew di ragazzi dell’associazione Startup Messina, un gruppo di persone che crede fortemente nella diffusione delle idee come crescita personale e della comunità.

Ad analizzare, capire, trasmettere e divulgare il tema dell’upwelling, sia come fenomeno oceanografico sia come metafora (emblema di un meccanismo che innesca un circolo di idee motore di azioni e sinergie), collaborerà la tesata giornalistica universitaria UniVersoMe, che rientra tra i media partner del TEDxCapoPeloro 2018.

Seguite i canali social di UniVersoMe (Facebookhttps://www.facebook.com/UniVersoMessina/ ; Instagram: https://instagram.com/uvm_universome?utm_source=ig_profile_share&igshid=1ox9sjdjn2dda ) per restare aggiornati su contenuti inediti, foto dal vivo, news e articoli di commento e approfondimento.

Per maggiori informazioni si invita a consultare il sito tedxcapopeloro.com

Non mancate!

Giusy Boccalatte

Domani la quarta edizione dell’atteso Pharmaparty

Torna il mercoledì delle feste universitarie, questa settimana con la quarta edizione della festa targata Pharma Party, dedicata agli studenti del corso di laurea in farmacia, e non solo! Gli organizzatori hanno in serbo tante sorprese per voi ospiti, tra cui shot serviti in modi singolari e inediti in linea con il tema dell’evento, un dj team d’eccezione e tanto altro, nella location del Palcò. Non si deluderanno le vostre aspettative! Per consentire al numero più ampio possibile di partecipanti di raggiungere l’evento, sono state messe a disposizione delle navette con partenze dai seguenti poli con la rispettiva tabella oraria:

• 22:40 Papardo
• 23:00 Annunziata
• 23:10 Caronte
• 23:20 Piazza Duomo

L’arrivo al Palcò è previsto per le 23:30. Al termine della serata il bus effettuerà il ritorno seguendo il percorso inverso. Per potere usufruire del servizio occorre prenotarsi esclusivamente via Direct alla pagina Instagram https://www.instagram.com/pharmaparty o via Messenger alla pagina Facebook https://www.facebook.com/pharmapartyunime/ scrivendo cognome, nome e fermata in cui si vuole salire sul Bus. La prenotazione sarà effettiva al momento della consegna della quota.

A rendere ancora più divertente e dinamica la serata contribuiranno i collaboratori della testata giornalistica universitaria UniVersoMe, media partner dell’evento, che vi stupiranno e vi metteranno alla prova con interviste e domande un po’…particolari. Vi diamo solo un indizio: non fatevi trovare impreparati e ripassate!

Agli sbadati e ai ritardatari ricordiamo di affrettarsi ad acquistare le ultime prevendite rimaste rivolgendovi ai referenti, di cui è possibile individuare i contatti telefonici nell’immagine allegata.

Per ulteriori informazioni si invita a visitare la pagina dell’evento.

Giusy Boccalatte

Studenti, competenze e lavoro al centro dell’ISM 2018

A una settimana di distanza dalla conclusione dei lavori dell’ISM 2018 (International Skills Meeting – Rassegna internazionale delle competenze 2018) è tempo di bilanci e resoconti, che noi redattori della testata giornalistica universitaria UniVersoMe possiamo delineare anche attraverso la molteplicità delle prospettive assunte da una parte degli uditori a cui si indirizzava l’evento, cioè la comunità accademica. Vi raccontiamo dunque in cosa è consistito, come si è svolto e quale impatto ha avuto sui principali destinatari a cui intendeva rivolgersi.

La rassegna internazionale delle competenze è stata realizzata da un’idea dell’Associazione Bios, unitamente alla sinergia e alla collaborazione delle partnership con i seguenti enti: Centro Orientamento e Placement dell’Università di Messina, Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Messina. Le attività si sono dislocate presso le aule dei quattro edifici del presso centrale dell’Università degli studi di Messina (Rettorato, Giurisprudenza, Economia).

“Take your future now” – il motto che ha caratterizzato la manifestazione che si è tenuta nei giorni 6, 7 e 8 novembre 2018 – è già indicativo dell’essenza su cui si è fondato il progetto e del significato ultimo che si ambiva a trasmettere. Il monito vuole esortare i giovani a prendere in mano la propria vita con consapevolezza, ad essere artefici attivi e attori protagonisti del proprio avvenire, costruendo il proprio futuro e investendo le proprie forze ed energie verso la realizzazione personale, sia umana sia professionale. Questa tematica è stata anche il fil rouge delle tre giornate in cui si è articolato l’ISM 2018, ognuna focalizzata sulla trattazione di un argomento in particolare, su cui vertevano vari appuntamenti quotidiani, come: le consuete plenarie introduttive di apertura, i seminari, le tavole rotonde, gli workshop, le simulazioni, e i concerti finali a cura del Conservatorio “A. Corelli”.

Durante il primo incontro inaugurale sono intervenute varie personalità coinvolte nell’organizzazione dell’evento. Le attività si sono avviate con i saluti istituzionali del rettore Salvatore Cuzzocrea, che si è fatto portavoce e fermo sostenitore dell’iniziativa che ha deciso di ospitare presso i locali dell’Università, affinché possa risaltare la qualità, la varietà e la validità dell’offerta didattica proposta dall’Ateneo, in preparazione alla scelta che gli studenti del quinto anno di liceo si accingeranno a fare riguardo al proseguimento del loro percorso di studi. Di fatto gran parte del pubblico a cui l’ISM si proponeva di indirizzarsi, è stato caratterizzato da studenti delle scuole, al fine di guidarli verso un criterio di analisi delle opportunità formative che possa permettere loro di capire la strada di apprendimento più adatta da intraprendere. A tale scopo infatti, nel cortile dell’Ateneo è stata allestita appositamente per quelle giornate un’area dedicata all’orientamento universitario che, attraverso i padiglioni dei vari dipartimenti e corsi di laurea, mirava ad informare e presentarne il funzionamento. È stato possibile registrare una partecipata affluenza di tantissimi diplomandi che si sono avvicinati agli stand esponendo domande e richieste con entusiasmo e interesse.

Nel corso dell’inaugurazione, così come per tutta la durata dell’evento, è stato presente anche Carmelo Lembo, Presidente dell’Associazione Bios, che ha spiegato come l’ISM 2018 si attesta all’interno di un più largo progetto denominato ItsTIME, volto a “promuovere il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche, avvicinare i giovani al mercato del lavoro, sostenere la mobilità lavorativa nazionale e internazionale e l’autoimprenditorialità”. Proprio a tal proposito la rassegna si prefiggeva di agevolare anche un pubblico costituito da laureandi e laureati che si stanno affacciando o che si approcceranno presto alla ricerca del lavoro. Un’altra zona del cortile dell’Ateneo infatti è stata preposta al recruitment e all’orientamento lavorativo attraverso la possibilità di rilasciare il proprio CV o effettuare colloqui con alcune aziende, imprese ed enti no-profit. Ciò che ha accomunato il binomio scuola – università è stato voler instradare queste due tipologie di platea verso l’individuazione delle competenze che è necessario acquisire e conseguire per far fronte a un mondo del lavoro sempre più competitivo e concorrenziale. In una società odierna in costante dinamismo e in un’epoca storica pervasa dal costante progresso tecnologico, occorre adattarsi e adeguarsi, dato che al cambiamento sociale ne consegue inevitabilmente uno professionale, che prevede e richiede nuove competenze. Proprio per chiarire questi aspetti e consentirne l’accessibilità ai giovani, sono stati pensati una serie di seminari e workshop tenuti da rappresentanti di consorzi e associazioni, personalità di spicco a livello nazionale e internazionale nei settori della ricerca e della mobilità, e docenti universitari. Oggetto di questi incontri è stato il confronto su un’eterogeneità di temi: dalla prorompente attualità al campo squisitamente scientifico, dalle dissertazioni settoriali per finire con i dibattiti di carattere umanistico.

Stando alle testimonianze riportate dagli studenti, queste occasioni di apprendimento hanno tutte fornito spunti di riflessione e si sono rivelate altamente costruttive. Per approfondire, si rimanda all’elenco completo delle attività che può essere visionato nel sito www.ism2018.eu. Di seguito se ne menzionano alcune a titolo esemplificativo. Ha riscosso risvolti molto positivi la guida per la compilazione di un curriculum vitae efficace, tenuto da un referente per le risorse umane del consorzio interuniversitario AlmaLaurea, che tra gli altri suggerimenti ha fatto riferimento all’importanza delle competenze digitali e informatiche, a quelle linguistiche e al valore di quelle trasversali (le cosiddette Soft Skills). Queste ultime fanno proprio la differenza nell’ambito di una selezione professionale, e solitamente possono essere imparate ed esercitate non soltanto attraverso le esperienze lavorative, ma anche mediante le attività di volontariato e i viaggi di studio all’estero. Per competenze trasversali si intende: abilità comunicative, problem solving, lavoro di squadra, empatia, intelligenza emotiva, capacità relazionali, imprenditorialità e così via. Altrettanto interessante è stato il seminario riguardo al riconoscimento delle fake news, su cosa sono e come evitare di farsi ingannare e manipolare dalla distorsione delle notizie e dalla disinformazione. Una delle soluzioni è accertarsi sempre dell’attendibilità e affidabilità delle fonti confrontando i diversi contenuti che ricerchiamo e che ci viene proposto di leggere, e diffidando delle ipotesi infondate e incerte.

La testata giornalistica universitaria UniVersoMe è stata official media partner Radio/tv in occasione di un evento di tale portata. Alcuni studenti che collaborano al progetto si sono occupati di realizzare delle interviste alle figure ospiti, professori e professionisti, che saranno presto trasmesse in occasione del lancio della nuova Unit Web TV, con l’obiettivo di divulgare ed estendere il più possibile all’intero corpo studentesco le risposte a dubbi e curiosità collettive, soprattutto di coloro che non hanno potuto assistere in prima persona a ogni fase della rassegna.

Il numero elevatissimo di presenze che si stima essere stato pari a 5.000 studenti, dimostra come la riuscita dell’ISM si deve all’esigenza dei giovani di voler conoscere e sapere, e conferma un’efficiente programmazione che ha puntato alla creazione di momenti di formazione interdisciplinare. Ci auspichiamo che l’appuntamento vada alle prossime edizioni!

Giusy Boccalatte

Workshop “L’accoglienza infermieristica e il patto infermiere cittadino tenuto da Docenti del DIMED: dipartimento di Medicina Clinica e sperimentale”

All’ “INTERNATIONAL SKILLS MEETING – RASSEGNA INTERNAZIONALE DELLE COMPETENZE” svoltosi a Messina nei giorni 6-7-8 Novembre 2018  presente anche il “Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale” con i docenti medici, docenti infermieri, studenti di infermieristica e ovviamente tanti studenti provenienti dalle scuole medie superiori della città financo dalla provincia e dall’area metropolitana dello stretto,  i quali affascinati dagli argomenti trattati non hanno fatto mancare la loro linfa vitale ed energica, utile alla vita comunitaria d’ateneo.

La Prof.ssa Caruso e la Prof.ssa Calatozzo hanno dato ampio spazio alla figura dell’ infermiere professionista, delucidando ampiamente le competenze dell’infermiere e il concetto di empatia, nonché alcune delle manovre di approccio con il possibile utente/paziente. Presenti in aula anche i Professori Giuseppe Maurizio Campo e Giovanni Crea.

Al giorno d’oggi, per intraprendere questa professione, è quanto più necessaria una predisposizione all’ascolto, che consiste nell’essere empatici verso il nostro prossimo, ancor più in una società “distratta” come la nostra, dove vige l’indifferenza verso gli altri. Ecco che la figura dell’infermiere, o meglio, di chi in generale voglia affacciarsi al mondo dell’assistenza, deve far propri i valori di solidarietà, umanità e amore empatico, a priori, come fosse un legame imprescindibile. Per “amore” si intende quello che nella vita bisognerebbe avere nel prendersi cura degli altri sotto tutti i punti di vista, anche in modo assistenziale. I concetti di aiuto e del mettersi a disposizione degli altri sono quei presupposti che dovrebbero animare qualsiasi aspirante infermiere, ancor prima dell’essere un professionista della salute.

 

L’infermiere, che viene riconosciuto come operatore sanitario dal decreto ministeriale 739 del 1994, e che da pochissimo si vede attribuito il passaggio dal Collegio IPASVI (Infermieri Professionali Assistenti Sanitari Vigilatrici d’ Infanzia ) a Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI), fa della sua professione uno stile di vita, sua e degli altri, in una società in cui mai prima di adesso la sua figura è tanto richiesta.

Ai ragazzi che hanno avuto il piacere di essere ospiti del Dipartimento di Medicina Clinica e sperimentale e più in generale delle iniziative d’ateneo, vanno i nostri più sinceri auguri per un futuro ricco di luce, la stessa che anche noi sperammo, perseguimmo, e trovammo. Luce a voi futuro dell’ateneo Messinese e di questa nostra Italia!

A supporto della kermesse, instancabili, presenti, attenti e costanti i ragazzi di UniVersoMe, che in tutte le sue componenti hanno dato risalto alle attività e a tutti i singoli aspetti della manifestazione.

Filippo Celi

Due su due per il Cus Unime

Cus Calcio UNIME – ©GiuliaGreco

Con una partita in meno e due gare disputate, il Cus Unime Calcio si trova a punteggio pieno. Dopo la vittoria casalinga alla prima giornata per 2-1 sul Real Zancle e il rinvio del match del secondo turno per maltempo, la squadra di Mister Smedile conquista altri 3 punti sulla Saponarese, nuovamente fra le mura amiche del Bonanno.
Un gol per tempo e zero subiti. Questo sarà il risultato finale della terza giornata di campionato per il Cus Unime, un 2-0 firmato Iamonte e Centorrino. Il centrocampista maglia n. 8 sigla la seconda rete della sua stagione in altrettante partite sempre allo stesso modo: un tiro-cross dalla trequarti che assume un’imprendibile traiettoria per i portieri avversari. Nella ripresa, è il bomber n. 9 a trovare la rete dopo un eccellente rinvio con le mani del portiere under, Picciolo, e una improvvisa e geniale verticalizzazione di prima da parte di Alessi. Servirà tutta l’astuzia e l’esperienza di Centorrino per finalizzare il definitivo 2-0, un pallonetto sull’uscita del portiere che si insacca deliziosamente.
Appuntamento domenica prossima per la trasferta a Mazzara Sant’Andrea, contro la squadra Stefano Catania.

 

Cus Calcio UNIME – ©GiuliaGreco

Pagelle:

Picciolo: Splendida partita del portiere gialloblù. Sicuro nelle uscite, bene tra i pali. Spegne più volte i tiri avversari mostrando una sicurezza e temperamento da “over”. Riesce a mantenere inviolata la porta per tutto il match.
Voto: 6,5 IN CRESCITA

Iacopino: Ormai è ordinaria amministrazione per lui. Non sbaglia un colpo. Chiude i battenti della difesa gialloblù senza far entrare una mosca dalle sue parti. Purtroppo Esce per infortunio alla caviglia, ma speriamo che si rimetterà in sesto al più presto. È il pilastro portante.
Voto 6,5 CHIUSO A CHIAVE
(Costa: entra al posto del capitano facendo il suo esordio stagionale. Bene nei minuti finali, riesce a gestire il ruolo con calma senza eccedere nella foga. Voto 6)

D’Agostino: Bella partita d’esordio del nuovo centrale di difesa. Accompagna Iacopino nelle chiusure difensive, ci mette fisico e tenacia riuscendo a limitare gli attaccanti avversari senza cadere in eccessi di frenesia.
Voto 6,5 ACCIAIO

D’amore: Dà una grossa mano in fase difensiva, ma quando c’è da spingere lo fa in modo perfetto dando gas alla manovra d’attacco. Non perde un contrasto, il fisico sommato alla corsa lo fa diventare un avversario ostico da superare.
Voto 6,5 IMPENETRABILE

Papale: Oggi è parso un po’ sulle gambe, colpa del carico fatto solo mercoledì scorso. Bene in fase difensiva, un po’ meno in fase propositiva, le gambe pesanti si facevano appunto sentire. Non sfigura.
Voto 6 STANCO

 

Cus Calcio UNIME – ©GiuliaGreco

Bombaci: Di Ritorno dopo quasi un anno di squalifica, si ritrova in un insolito 442 dove deve combattere gli avversari e le troppe chiamate del mister dalla panchina. Gestisce bene la palla quando funge da play, imposta e richiama l’ordine anche se a volte eccede in foga trovandosi fuori posizione. Deve prendere ancora la giusta confidenza con il terreno di gioco, l’assenza è stata lunga, ma finalmente è tra noi.
Voto 6 BOMBACK
(Amendola: SV)

Maggio: Grande prova di carattere per il nuovo centrale di centrocampo. Bene da fluidificante e bene in fase di contrasto. Mette ordine quando serve, e riesce a tenere bene posizione e tempi del centrocampo per tutti i 90 minuti.
Voto 6,5 CONVINCENTE

Iamonte: Potremmo parlare della solita prova di sacrificio, della corsa e della prestanza fisica a disposizione della squadra. Ma per adesso è coperto da un fascio di luce e tutto quello che tocca si trasforma in goal, che sia un cross, un passaggio o un tiro.
Oggi è toccato ad un lob che si è insaccato in rete; vuoi fortuna, vuoi colpa del portiere, ma un goal è sempre goal.
Voto 7 IN STATO DI GRAZIA
(Lombardo: SV)

Alessi: Oggi in versione esterno di centrocampo è un po’ più distante dall’area di rigore ma sempre in grande spolvero. Funge da stantuffo sulla fascia sinistra giocando con grande sacrificio. Anche se lontano dagli ultimi metri, e anche se non arriva il goal, ci lascia lo stesso lo zampino sfornando un assist al bacio per il raddoppio Gialloblù.
Voto 7 TUTTOFARE
(Creazzo:SV)

Di Bella: Bene nelle sportellate, bene nel dilungare la squadra e nel farla respirare. Sfiora il ritorno al goal ma fallisce clamorosamente un tiro al volo a tu per tu col portiere. Siamo sicuri che si rifarà.
Voto 6 IN ATTESA
(Rizzo: oggi ai box, entra a 25 minuti dalla fine, scalda il sinistro con qualche apertura e qualche tiro da fuori area. Voto 6 VIGILE)

Cus Calcio UNIME – ©GiuliaGreco

Centorrino: Anche per lui tante botte e tanta astuzia. Dialoga bene con i compagni di reparto e riesce a far rifiatare la squadra prendendosi falli di furbizia. Entra in campo con tanta voglia di tornare a timbrare il cartellino e si vede. Prima sbaglia un goal clamoroso davanti al portiere, ma la fame che lo pervade è talmente tanta che non se lo fa ripetere due volte e alla seconda occasione utile punisce il portiere avversario con un pallonetto chirurgico tornando finalmente al goal.
Voto 7 AFFAMATO

 

 

Pagelle ideate e scritte da Luigi Lombardo

Mirko Burrascano

Continua l’emergenza migranti: Il caso Malta

I 450 migranti presenti sul barcone partito, probabilmente, da Zuara sono stati trasbordati su due navi militari questa mattina.
Il ministro Salvini mantiene ferma la sua posizione e insiste perché vengano mandati a Malta o tornino in Libia, poiché come ha spiegato in un colloquio con il premier Conte:

“In Italia si arriva solo con mezzi legali. Occorre un atto di giustizia, rispetto e coraggio per contrastare i trafficanti di esseri umani e stimolare un intervento europeo. I migranti si nutrono e si curano tutti a bordo, mettendo in salvo donne incinte e bambini. Non possiamo cedere, la nostra fermezza salverà tante vite e garantirà sicurezza a tutti. Da quando siamo al governo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ci sono stati oltre 27.000 sbarchi in meno. Se vogliamo mantenere questi risultati positivi, non possiamo mostrare debolezze”

Il trasbordo dei 450 migranti è avvenuto questa mattina a Linosa: 176 persone sono state messe sul pattugliatore inglese “Protector” inserito nel dispositivo Frontex, e altre 266 sul “Monte Sperone” della Guardia di Finanza.
Alcune donne e bambini sono stati trasportati a Lampedusa per motivi sanitari.
Le condizioni di salute sono infatti particolarmente gravi per alcuni di loro, dopo estenuanti giorni di viaggio.

Le due navi militari sono ancora in attesa di conoscere il Pos, cioè il porto dove approdare e sbarcare. La Capitaneria di porto di Porto Empedocle sta attendendo notizie dal Centro di coordinamento di Roma.

Dopo lunghe trattative con Malta, che si era occupata coordinamento del soccorso senza però mandare navi e senza dare disponibilità per l’accoglienza sull’isola dei migranti, il governo italiano ha fatto intervenire il pattugliatore della finanza e la capitaneria per scortare il peschereccio.

Benedetta Sisinni

Alluvione in Giappone, sale il numero dei morti

Era da anni che le piogge non causavano danni catastrofici e decine di morti; l’ultimo disastro di notevoli proporzioni che registrò numeri elevati di morti  fu a Hiroshima, nel 2014; ma in questi giorni, durante uno dei mesi più piovosi, il Giappone è sopraffatto da un’ondata di maltempo che fino a ora ha causato oltre 126 morti e bloccato il paese, specialmente nella zona occidentale e centrale, con vie di comunicazione impraticabili e fabbriche costrette a fermare la produzione.

Gli sfollati sono decine di migliaia, mentre gli ultimi bilanci  segnano più di 100 dispersi.  Le autorità hanno ordinato l’evacuazione di circa 5 milioni di persone nelle regioni sud-occidentali del Paese contando 30mila persone ospitate da giorni in centri di accoglienza, allestiti per gestire l’emergenza. Mentre le operazioni di ricerca dei dispersi proseguono, oggi le piogge sono calate d’intensità , ma decine di persone mancano ancora all’appello da quando ha avuto inizio l’ondata di maltempo. Tra forze di difesa e sicurezza, vigili del fuoco e altri agenti sono al lavoro circa 50mila persone per le attività di salvataggio e la ricerca dei dispersi.

Il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, ha spiegato, nonostante la costanza e la determinazione dei soccorritori che il salvataggio delle persone ancora rimaste isolate sta diventando “una corsa contro il tempo”.

E ha annunciato la cancellazione del viaggio già pianificato in Europa e in Medio Oriente, per coordinare al meglio le operazioni di soccorso dopo l’emergenza che ha devastato il versante centro occidentale del Paese.

Il premier sarebbe dovuto partire questo mercoledì per volare prima a Bruxelles, dove era stata concordata la firma per il trattato di libero scambio con l’Unione Europea, e successivamente in visita in Francia, per spostarsi poi in Arabia Saudita ed Egitto, prevedendo il ritorno in Giappone per il 18 luglio.

Tale situazione ha suscitato l’appoggio da parte di tutti; in particolar modo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha twittato “Profonda solidarietà al Primo Ministro Abe Shinzo e al popolo giapponese, impegnati in queste ore contro piogge torrenziali che funestano il Paese. Cordoglio per le vittime e i dispersi, Italia è al fianco del Giappone ed è pronta a prestare tutto l’aiuto necessario” .

Anche l’Unione Europea ha espresso la sua piena solidarietà e vicinanza al popolo e alle autorità giapponesi  attraverso una nota dell’alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini e del commissario per gli aiuti umanitari Christos Stylianides “Esprimiamo le nostre condoglianze a tutti coloro che hanno perso i loro caro” continuando “In questo momento i nostri pensieri sono rivolti ai coraggiosi primi soccorritori, ai servizi di emergenza e ai volontari impegnati nelle operazioni di soccorso che stanno facendo tutto il possibile per salvare vite e aiutare le persone bisognose. L’Unione Europea è pronta a fornire assistenza ai nostri amici giapponesi”.

Francesca Grasso

Cosa fare dopo la laurea triennale

“Luglio col bene che ti voglio vedrai non finirà..” cantava così Riccardo Del Turco nel 1968 e sul fatto che non finirà subito questo mese non aveva del tutto torto, una visione di sicuro molto attuale nonostante il mezzo secolo di distanza. A rendere complicate le prime settimane di Luglio sono i social, in particolar modo Instagram, network fotografico in auge di questi tempi, in cui si contraddistinguono principalmente tre tipologie di utenti: i tuoi amici che si fanno foto di gruppo al mare (senza te), i tuoi amici in vacanza all’estero che fanno mille stories (senza te però taggandoti) e tu che non pubblichi foto dall’ ‘82 e leggi questo articolo come intermezzo tra un manuale e l’altro (maledicendo i tuoi amici al mare e all’estero) . Per alcuni potranno anche esser arrivate le vacanze ma abbiate un minimo di pietà dai! Per molti invece, è l’inizio di un tour de force infinito: c’è chi sta affrontando la maturità, chi lavora tutta la stagione estiva, chi tra un esame e l’altro fa esami, e c’è chi si sta laureando. Proprio di quest’ultimi vorrei parlarvi e cercare di fare una panoramica assieme a voi del laureando in triennale. Tre anni passati a studiare più di notte che di giorno, tre anni bevendo più caffè che qualsiasi altra bevanda acqua compresa, tre anni di “accetto dal 18 in su”. Credo che ognuno di voi si possa specchiare almeno in una di queste frasi, ma quella in cui vi riscontrete maggiormente è la seguente: “E ora che faccio? Anno sabbatico, inizio a lavorare o continuo gli studi?”. L’immediato futuro mette paura al neo-laureato che dopo tre anni di fatica nel guadagnarsi un ruolo nel proprio ateneo ed essersi fatto la bellezza di tre amici deve ricominciare tutto da capo.

Oggi cercherò di darvi una guida da seguire per affrontare il post laurea (triennale) senza cadere in preda all’ansia e per capire cosa si vuole fare della propria vita!

  1. AGGIORNATE IL VOSTRO CURRICULUM VITAE

Avete conseguito una laurea in giornalismo, scienze politiche o psicologia? Le grandi multinazionali stanno cercando te altro che non avrete un futuro! Una ricerca EUROSTAT, sistema statistico europeo, afferma che i due piu grandi brand di fast food, rispettivamente McDonald e Burger King assumono dipendenti in possesso dei suddetti corsi di laurea triennale. KFC, dal canto suo, assume personale specializzato ovvero con un titolo di studio magistrale, quindi proseguite gli studi se volete fare carriera. (Proprio per questo mi sono iscritto ad un CdL magistrale in giornalismo).

  1. VIAGGIATE

Viaggiare, prendersi del tempo per se stessi potrebbe aiutare ad allontanare tutte le ansie relative il futuro imminente. Camminate, condivedete la fatica con un amico e ritroverete voi stessi. Assaporate ogni momento del vostro anno sabbatico, provate di tutto, esplorate e mettetevi alla prova, più il cammino è tortuoso ed in salita, migliore sarà la vostra esperienza, non equiparabile con nessun altro percorso formativo-universitario. Vivete a pieno ogni esperienza lavorativa che affronterete, nessun manuale è in grado di formarvi come l’esperienza sul campo.

  1. SFRUTTATE AL MEGLIO I VOSTRI CONTATTI

Avete una cugina che lavora alle Poste Italiane? Uno zio che lavora in ferrovia?

Dal rapporto annuale ISTAT (dati reali) emerge che tra il 2008 e il 2017 l’utilizzo dei canali formali è sceso di 5,4 punti. Le raccomandazioni, la rete di amici, parenti e conoscenze, sono ancora oggi il modo principale per trovare lavoro in Italia. Lo racconta il 90% di coloro che sono alla ricerca di un impiego e la tendenza riguarda anche i laureati: uno su quattro ottiene un posto proprio attraverso le conoscenze. Come aveva suggerito tra le polemiche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, sostenendo davanti agli studenti bolognesi che è meglio “giocare a calcetto” piuttosto che “mandare in giro curricula”. Viva il posto fisso, viva Checco Zalone!

  1. IMPARATE LINGUE

Le lingue oggi giorno sono fondamentali per trovare un impiego, lo si sa. Ma non è importante solo a livello lavorativo, infatti, conoscere più lingue darà maggiore valore al vostro CV. Ecco perché Ibiza rappresenta una meta super gettonata dagli universitari di tutto il mondo, un’occasione di incontri culturali e mille possibilità di incontri formali ed informali in cui le lingue sono le protagoniste indiscusse. Tra l’altro quest’anno si terrà presso il club Amnesia Ibiza un meeting con i massimi esperti di sociolinguistica e si discuterà di pidgin e creoli del Mediterraneo (solo per pochi).

  1. FINGETEVI MORTI

Per ovviare a tutti i problemi di ansia, insicurezza e povertà che il post-laurea implica bisogna fingersi morti proprio come le simpatiche ed intuitive caprette che spopolano nei new digital media oggigiorno. Un metodo semplice ma altrettanto efficace per scappare dalle proprie responsabilità e vivere “senz penzier”.

La soluzione? In realtà non esiste. Bisogna solamente prenderne coscienza della propria volontà e decidere cosa fare seguendo le proprie passioni ed inesguendo i propri sogni, e come diceva Mark Twain: «Tra vent’anni sarai più deluso dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri».

Vincenzo Francesco Romeo

Mentana in aiuto ai giovani aspiranti giornalisti

Ho preso una decisione. Ho detto e scritto tante volte che noi della generazione degli anni 50 e 60 abbiamo potuto realizzare il nostro sogno di fare i giornalisti, quel che è ormai precluso anche ai più bravi tra i giovani di oggi.

Inizia così il messaggio che il giornalista e conduttore Enrico Mentana ha postato sul suo profilo Facebook.

Il direttore del TgLa7 manifesta il suo desiderio di voler dare un’opportunità ai giovani che aspirano ad entrare in questo ambito lavorativo, da cui spesso purtroppo anche i più meritevoli vengono tagliati fuori. Causa, un sistema che non si evolve e resta ancorato al passato.

 Crisi della stampa tradizionale, crollo della pubblicità, abbattimento dei profitti per l’invalersi del web, costo sempre più alto del lavoro giornalistico già in essere in rapporto alle entrate degli editori, e tanto altro. Il risultato però è che noi siamo ancora seduti, tutelati da contratti che ci tutelano, ben pagati, con una cassa sanitaria autonoma e una pensione che ci aspetta. Fuori tanti giovani, potenzialmente più che meritevoli, aspettano in piedi e senza garanzie. E anche lettori e telespettatori sono come noi: del resto un prodotto fatto da sessantenni, con modalità novecentesche, è seguito per consuetudine, tradizione e simili coordinate politico-culturali da un pubblico in cui i giovani proprio non ci sono o quasi.

Qual è allora la decisione di cui parla?

Allora è giunto per me il momento di fare qualcosa di tangibile: far nascere un quotidiano digitale realizzato solo da giovani regolarmente contrattualizzati, magari con la tutela redazionale di qualche “vecchio” a titolo amatoriale (ribaltando la logica dello stage!) che possa riaprire il mercato della scrittura e della lettura giornalistica per le nuove generazioni.

A differenza di tante figure note che hanno manifestato la loro volontà di dare aiuto ai tanti giovani giornalisti bloccati dalla dilagante crisi editoriale, Mentana passa dalle parole ai fatti. Un’idea semplice ma a suo modo sovversiva.

Risultati immagini per mentanaUn giornale online, come forse se ne vedono tanti, ma supportato da uno dei più influenti giornalisti italiani che si occuperà, come ha chiarito sempre nel suddetto post, dei finanziamenti iniziali, perchè si mettono in conto le grandi difficoltà che un’idea del genere incontrerà prima di poter decollare.

Per “il reclutamento” ha affermato di voler chiedere indicazione all’Ordine dei giornalisti e alla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), ma una cosa è certa, sarà la nuova generazione a farla da padrona.

Mentana ha parlato del suo (come di tanti altri) “sogno di fare il giornalista” e adesso riconosce questo desiderio e questo sogno nei giovani, a cui purtroppo la sola passione non basta, e allora ribalta la situazione, i ruoli e prova a restituire ciò che lui e tanti altri hanno già potuto ottenere.

Un gesto di grande sensibilità che, inutile a dirsi, ha acceso la speranza in tutti coloro che ambiscono a questo mondo, studenti di giornalismo, laureati, tirocinanti, che attendono sviluppi, fiduciosi nel “loro direttore”.

Benedetta Sisinni