Sensibilizzare sulla violenza di genere con “NON GENERI-AMO VIOLENZA”

Giovedì 16 maggio, nella libreria Colapesce in via Mario Giurba, si è svolto un incontro mirato alla sensibilizzazione del pubblico dal titolo “NON GENERI-AMO VIOLENZA”, un laboratorio sulla parità di diritti e sulla violenza di genere organizzato da AEGEE Messina e da due membri del SISM: Daniela Guiso e Davide Spadaro. L’esposizione era molto coinvolgente per i presenti, iniziando con Francesco Campione, presidente dell’associazione AEGEE Messina che chiedeva quali categorie fossero da non discriminare, per poi procedere con un’esperta sulla violenza di genere, Costanza Matafù, che ha convolto in un dibattito su ciò che può portare una persona ad essere violenta, per poi raccontare che ognuno ha un proprio vissuto e delle proprie esperienze, che nel bene o nel male modificano la visione soggettiva di normalità. Con ciò non si giustifica o legittima la violenza, ma la si comprende per poi ugualmente condannarla.

Un altro punto importante, spiegava Matafù, è il ruolo dei media. Quando ad esempio si incorre in un episodio di violenza, dai giornali viene descritto non come un evento sporadico e circoscritto, ma come se ciò avvenisse di continuo, etichettando come abusato ed abusante gli ipotetici soggetti in questione, così creando un meccanismo per il quale chi è stato abusato socialmente verrà visto con occhi diversi che vanno dalla pena alla calunnia e con occhi ancora più diversi chi ha compiuto il gesto precludendogli la possibilità di redimersi. È importante quindi evitare le etichette.

L’evento si è concluso con la spiegazione di un video, dove i protagonisti erano due persone ed una tazzina di tè. Il significato è che in alcune occasioni una persona gradisce del tè, altre volte no, ed è suo diritto dire di no. Se prima sembrava gradisse il tè o avesse anche espresso esplicitamente di volere il tè, è un suo diritto dire di no qualora avesse cambiato idea. Questo per comprendere il consenso per quanto riguarda il sesso.

Si allega qui di seguito il link del video in modo che si possa comprendere meglio: https://youtu.be/oQbei5JGiT8. I sottotitoli si possono inserire premendo i tre puntini in alto a destra dal cellulare.

L’incontro si è rivelato molto formativo ed educativo.

Alberto Cavarra

“Era Allegri”: termina qui il sodalizio tra il tecnico e la società bianconera

 

Dopo la delusione in Champions con la clamorosa sconfitta da parte della Juventus contro l’Ajax, che determinò l’eliminazione dalla competizione, l’allenatore fu subito messo sotto accusa da parte di tutti i tifosi bianconeri con il desiderio di un cambio di panchina per la prossima stagione.

Le prime dichiarazioni dopo questo evento sambravano aver escluso tutte le possibilità che il mister Massimiliano Allegri potesse allontanarsi dalla panchina bianconera, quasi certo di starci almeno per un altro anno.

Dichiarazioni smentite in quanto Massimiliano Allegri la prossima stagione non sarà più allenatore della Juventus.

La notizia è stata data dopo un incontro con lo stesso mister e i vertici della società biancora, ossia Agnelli e Nedved, che hanno preferito chiudere un ciclo abbastanza vittorioso per farne iniziare un altro ricco di ulteriori successi.

Nonostante la decisione presa, mister Allegri si è confermato un grande uomo sia dentro che fuori dal campo; infatti le statistiche dicono che alla Juventus lui abbia vinto: 5 scudetti, 4 coppe italia, 2 supercoppe italiane e ha conquistato addirittura 2 finali di Uefa Champions League, collezionando in 269 partite 191 vittorie, 40 pareggi e 38 sconfitte con un totale di 523 gol fatti e 205 subiti.

Ogni giocatore ha infatti ringraziato il mister per il suo operato, da Chiellini a Cristiano Ronaldo che ha avuto, purtroppo, l’opportunità di averlo come allenatore solo per un anno.

Comunque sia, tra chi ha elogiato Allegri e chi lo denigrava, possiamo dire che ha dimostrato di essere un allenatore valido e non possiamo che augurargli il meglio per una nuova stagione da allenatore, anche se non della Juventus. In bocca al lupo Max.

Piero Cento

Le Star di Hollywood condannano la legge che vieta l’aborto in Alabama

Lady Gaga e Chris Evans sono solo due delle Star che hanno commentato la decisione del Senato dell’Alabama che ha portato all’approvazione di una legge che regola l’aborto nello Stato in modo molto restrittivo.

Le nuove norme, se non verranno bloccate in tempo, potrebbero portare a sentenze che prevedono un minimo di 10 anni di carcere per i medici che praticano l’aborto in ogni fase della gravidanza, arrivando persino a una possibile pena massima che prevede l’ergastolo o 99 anni dietro le sbarre.

Alcuni politici dello stato, inoltre, avevano provato a far approvare un emendamento che permetteva l’aborto in caso di violenza sessuale o gravidanza causata da un incesto, senza però riuscire a ottenerne l’approvazione.

Le uniche eccezioni sono quelle legate ad anomalie letali nel feto o nei casi in cui la gravidanza mette a rischio la vita della madre.

Lady Gaga ha reagito all’approvazione della legge condannandola in modo deciso, ribadendo quanto sia terribile il fatto che non preveda l’esclusione delle donne che hanno subito violenza sessuale, rapporti non desiderati o incestuosi.

A sconvolgere la popstar è anche il punto in cui si specificano le possibili pene per i medici, punibili in modo più severo rispetto ai violentatori.

Chris Evans, interprete di Captain America, ha aggiunto: “Questo è assolutamente incredibile. Se non si è preoccupati di Roe v Wade non siete attenti. Questo è il motivo per cui votare è importante!“.

Sarah Silverman ha aggiunto: “27 uomini bianchi hanno appena deciso cosa possono o non possono fare le donne dell’Alabama con i loro corpi e con le proprie vite. (Gli uomini causano il 100% delle gravidanze indesiderate)“.

La regista Ava DuVernay ha aggiunto: “Non passate oltre dopo aver letto questa notizia come se tutto fosse normale. Non scuotete la testa pensando all’Alabama e poi continuate la vostra giornata come se niente fosse. Rendetevi conto che questo è un avvertimento. Si tratta dell’Alabama e dell’aborto oggi, domani toccherà a voi e ai vostri diritti. Il vostro silenzio non vi salverà. Quindi parlate“.

Piper Perabo ha invitato i suoi follower ad agire e a sostenere le donne che saranno in difficoltà a causa della nuova legge.

Patton Oswalt ha aggiunto: “Sì, le notizie che arrivano dall’Alabama stasera sono orribili. Gli stupratori rischiano meno anni di carcere rispetto a un dottore che compie un aborto su una vittima di violenza“.

Qui di seguito i link delle star :

 

Andrea Sangrigoli

Messina: riapre la galleria San Jachiddu

 

 

La galleria San Jachiddu a Messina, sarà nuovamente accessibile da oggi 17 maggio fino al 3 giugno, nella fascia oraria dalle 7 alle 21.

Resterà chiusa, per motivi di sicurezza, la notte, la domenica e i festivi.

Una decisione che arriva dopo vari disagi e a seguito di proteste da parte degli automobilisti, che hanno subito le conseguenze della chiusura h24 della galleria.

La riapertura è condizionata al rispetto di alcune prescrizioni di sicurezza che verranno garantite dalla Polizia Municipale.

Si ricorda che la galleria è interdetta ai motocicli, ai mezzi pesanti, agli autobus e ai mezzi che trasportano merci pericolose; inoltre, è sottoposta al limite di veloctà di 40km/h e al divieto di sorpasso. Per assicurare il massimo rispetto delle limitazioni saranno posizionati numerosi posti di blocco.

I lavori, motivo della chiusura iniziale della galleria, sono stati pertanto rinviati e riprenderanno il 4 giugno.

                                                                  Dalila De Benedetto

I fratelli Sister

Il western non è morto. Voto UvM: 3/5

 

 

 

Fin dal titolo, che richiama il nome “di battaglia” dei due protagonisti, il nuovo film di Jacques Audiard tocca le corde dei rapporti familiari.

Lo fa evidenziando il portato ironico del cognome, Sisters, intrepretati da John C. Reilly e Joaquin Phoenix, una coppia di famigerati e scombinati fratelli assassini dell’Oregon, assoldati da un Commodoro, impegnati a seguire a distanza un investigatore privato un po’ depresso, John Morris (Jake Gyllenhaal).

 

 

Da buon autore cinefilo, Audiard ribadisce quanto sia ancora vivo e vivido il western, e lo fa a partire da quelle che sono state nel corso dei decenni considerate le fasi pionieristiche del genere, da Anthony Mann, a Clint Eastwood a Tommy Lee Jones, tenendo nella mente e negli occhi anche materiale non strettamente western, com’è la l’arte visiva di Paul Thomas Anderson.

Pieno di humor nero e di profondità insospettabili, di caratteri truculenti e avventure memorabili, il western di Audiard riprende i codici del genere per deviarli come un treno impazzito nell’America della corsa all’oro.

In realtà, dopo una lunga parentesi da cercatori d’oro, la storia indaga, nella maniera più complessa possibile, la vita dei Sisters Brothers, dalle profonde contraddizioni che li uniscono, valicando il legame di sangue legato ai rimpianti dell’adolescenza, al what’s next di una condotta il cui esito non potrà che essere la morte o l’essere braccati a vita.

 

 

Momento chiave per la comprensione dei personaggi, è quello del sogno di Eli, che rievoca l’uccisione del padre da parte del fratello Charlie come se fosse uno spettacolo di ombre cinesi.

Racconto che mette alla prova le identità dei suoi protagonisti, le fa vacillare, ne mette in discussione la mascolinità oltre che la maturità; racconto che mina continuamente la necessità di agire fuori dalla legge, o ai suoi margini, a servizio di un padre putativo spietato avendo fatto fuori quello naturale.

I Sisters non sono gli unici ad aver rescisso dalla propria vita la figura paterna, anche Morris e Kermit confessano di aver rotto ogni rapporto con la famiglia d’origine.

Da loro due, svuotati, sradicati, transitano le ipotesi di una società diversa, utopica, antitetica rispetto a quella in cui si muovono i brothers.

Il western non è morto, viva il western.

 

Antonio Mulone

Green Energy: in Italia crescono le energie rinnovabili

Crescono le rinnovabili nel nostro paese, superati anche gli obiettivi europei in materia di consumi energetici coperti da fonti verdi (settori elettrico, termico e trasporti)  nel 2018, il 18,1% del fabbisogno energetico totale viene da fonti rinnovabili e il 34,4% di consumi di energia elettrica è coperta da impianti di produzione a fonti rinnovabili.

Inoltre le attività portate avanti dal Gestore dei Servizi Energetici hanno consentito nel 2018 di risparmiare 45 milioni di tonnellate di anidride carbonica e quasi 117 milioni di barili equivalenti di petrolio e attivare investimenti nel settore green per circa 2,6 miliardi di euro.

Cresce la produzione idroelettrica, presso la sede del Gse, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo economico, Davide Crippa.

Lo scorso anno, i 54,4 gigawatt (1 GW in più rispetto al 2017) di potenza istallata, per oltre 800mila impianti, hanno generato 114,7 terawattora di energia elettrica, incrementando così la produzione a fonti rinnovabili  in Italia di 11 TWh rispetto al 2017, principalmente grazie all’idroelettrico.

Complessivamente nel 2018 le attività del Gse hanno consentito di destinare alla promozione della sostenibilità circa 15,4 miliardi di euro, di cui 11,6 miliardi per l’incentivazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, 1,7 miliardi ascrivibili all’efficienza energetica e alle rinnovabili termiche, 600 milioni relativi ai biocarburanti e 1,4 miliardi riconducibili ai proventi derivanti dall’Ets (Emission Trading Scheme), il sistema di scambio di quote di emissioni di gas serra della Ue.

Fortunato Grillo

SOS Erasmus #3: la compilazione del Learning Agreement

erasmus learning agreement

In questo terzo articolo di “SOS Erasmus” parleremo del Learning Agreement, il piano di studi che verrà pattuito tra te, l’Università di Messina e l’Università ospitante. Ti spiegherò cos’è, come funziona e come si compila.

 

Cos’è il Learning Agreement?

Il Learning Agreement è il piano di studi che verrà pattuito tra te, l’Università di Messina e l’Università ospitante.

 

Devo trovare materie identiche a quelle presenti nel mio piano di studi? I crediti devono essere gli stessi?

No. Trovare materie identiche tra l’Università di Messina e l’Università ospitante può rivelarsi un’impresa. Al contempo, non è possibile sostenere materie che non abbiano alcun collegamento con quelle presenti nel proprio piano di studi (a meno che non si tratti di crediti liberi/a scelta dello studente). Le materie devono essere quantomeno simili tra loro.

Sulla questione crediti vige maggior rigidità. È possibile che ti venga consentito di sostenere una materia da 8 CFU al posto di una da 9 CFU (ad esempio). La differenza non deve essere molta; la discrezionalità del coordinatore è in questo caso più ampia. È comunque possibile sostenere più materie da far convalidare come un’unica materia (per esempio sostenere due materie da 6 CFU all’estero per sostituirne una da 12 a Messina).

 

È sicuro che le materie inserite nel Learning Agreement mi verranno convalidate?

Sì. Eventuali valutazione sull’idoneità o inidoneità delle materie che hai scelto dovranno essere fatte prima della firma. Una volta firmato da chi di competenza, ciò che è stato inserito nel Learning Agreement dovrà esserti convalidato al rientro. Il Learning Agreement serve anche a creare questo tipo di garanzia.

 

A chi mi devo rivolgere per la compilazione del Learning Agreement?

In alcuni dipartimenti è necessario presentare i programmi delle materie che si ha intenzione di sostenere all’estero al professore della materia di riferimento in Italia, affinché questo dia il suo “nulla osta”. In altri dipartimenti basta presentare il Learning Agreement al proprio coordinatore Erasmus+. Questo, congiuntamente al vostro coordinatore di Corso di Laurea, valuterà l’idoneità delle tue scelte e delle corrispondenze tra le materie selezionate. Naturalmente è possibile incontrare coordinatori/professori “più rigidi” o “più malleabili”. Generalmente si tende a incentivare i periodi di studio all’estero: se sceglierai le materie da sostenere in maniera coscienziosa il piano ti sarà tranquillamente approvato.

Prima di redigere il Learning Agreement, pertanto, ti consiglio di presentare una bozza al tuo coordinatore Erasmus+. Specifica quali materie hai intenzione di sostenere, con quali hai intenzione di sostituirle, allega i programmi degli insegnamenti. Se il coordinatore approverà la bozza procedi con la compilazione ufficiale del documento.

Il Learning Agreement dovrà poi essere firmato da te, dal tuo coordinatore Erasmus+, dall’Unità Operativa Mobilità Erasmus di Messina e dall’ufficio di competenza Erasmus+ dell’Università ospitante.

 

Quando devo stilare il Learning Agreement?

I dipartimenti dell’Università di Messina hanno scadenze proprie, così come tutte le Università straniere. Devi informarti in maniera autonoma. Ad ogni modo, il piano viene generalmente presentato tra maggio e giugno.

 

Come si compila il Learning Agreement?

Il Learning Agreement è composto da tre parti:

  • “Before the mobility”, da compilare obbligatoriamente prima della mobilità;
  • “During the mobility”, da compilare in caso di cambiamenti al piano di studi;
  • “After the mobility”, da compilare dopo aver sostenuto gli esami.

Comune alle prime due parti è la prima sezione del documento, in cui vengono indicate le tue informazioni, quelle dell’Università di Messina e quelle dell’Università ospitante.

erasmus learning agreement

La compilazione di questa parte è abbastanza intuitiva. Potrebbe essere utile chiarire alcune parti:

  • Study Cicle: va indicato “Bachelor” in caso di laurea triennale, “Master” in caso di laurea magistrale e “Doctorate” in caso di dottorato;
  • Field of education: è un codice che rappresenta il tuo corso di studi. È riportato nel campo “Ambito scientifico” della lista delle destinazioni (link a fine articolo);
  • Erasmus code: è il codice che rappresenta l’Università a livello internazionale. Anche questo è riportato nella lista delle destinazioni, nel campo “Codice istituzione”;
  • Contact person: nella sezione “Sending Institution” puoi riportare i contatti del tuo coordinatore Erasmus o comunque di chi si occupa della tua mobilità; nella sezione “Receiving Institution” va indicata la persona dell’Università ospitante che si occupa delle tue pratiche (generalmente un membro dell’Ufficio Relazioni Internazionali; se non sai chi sia puoi chiedere di specificarlo direttamente a loro).

 

Nella parte Before the mobility devi indicare le materie che hai intenzione di sostenere all’estero (prima tabella), specificando quali materie dell’Università di Messina stai “sostituendo” (seconda tabella).

Vanno specificati: nome della materia, periodo di erogazione (“autumn” per il primo semestre e “spring” per il secondo) e numero di crediti (indicandone il totale).

Nella parte bassa della prima tabella vanno inseriti i link ai programmi delle materie dell’Università ospitante. Più in basso, va indicata la lingua richiesta dall’Università ospitante e il vostro livello (deve essere lo stesso riportato nella domanda di partecipazione al programma Erasmus+). Questo è un esempio:

erasmus learning agreement

 

La parte During the mobility va utilizzata in caso di cambi al piano di studi (ed è molto probabile che ce ne siano).

Nella prima tabella vanno specificate le materie che stai aggiungendo o rimuovendo presso l’Università ospitante, nella seconda le materie che stai aggiungendo o rimuovendo presso l’Università di Messina (come conseguenza del cambio all’Università ospitante).

Può comunque capitare che vengano aggiunte o rimosse materie presso l’Università ospitante e quelle presso l’Università di Messina rimangano invariate (e viceversa) perché le materie rimangono compatibili e non è necessario effettuare cambiamenti da entrambe le parti.

È necessario specificare il motivo del cambio apportato (nel documento è presente una tabella riportante diverse motivazioni possibili). Questo è un esempio:

erasmus learning agreement

Le parti “Before the mobility” e “During the mobility” devono necessariamente essere firmate da te, dal tuo coordinatore Erasmus+, dall’Unità Operativa Mobilità Erasmus di Messina e dall’ufficio di competenza Erasmus+ dell’Università ospitante. Puoi presentare il documento sia via email che in forma cartacea, a discrezione del coordinatore e degli uffici.

 

Nella parte After the mobility vanno riportate le materie sostenute presso l’Università ospitante e il voto ricevuto (prima tabella) e le materie che vanno a “sostituire” presso l’Università di Messina (seconda tabella). Per quanto riguarda i voti che saranno registrati presso l’Università di Messina, lascia gli spazi in bianco. Non sei tu a doverti occupare della conversione dei voti.

Il documento non necessita di essere firmato. Questo è un esempio:

erasmus learning agreement

 

Link utili

 

Francesco D’Agostino

L’università di Messina acquisisce la sede della Banca d’Italia


È ufficiale l’acquisizione dello storico palazzo del 1924 da parte dell’Università degli studi di Messina.

La nuova sede più che centrale situata di fronte alla stazione degli autobus Cavallotti verrà acquisita dall’università come già proposto dal consiglio di amministrazione lo scorso 6 febbraio. Fissato a otto milioni di euro il tetto massimo di spesa per la cessione e gli eventuali interventi di messa in sicurezza.

Il Rettore Prof.re Cuzzocrea si impegna a ridare splendore al palazzo, che ha una superficie lorda di 6.129,02 mq.

Seppure in un primo momento il consiglio di amministrazione non volesse divulgare gli scopi dell’acquisto e l’uso dell’immobile, pare che esso verrà totalmente reso accessibile agli studenti con luoghi d’incontro, una biblioteca e un museo.

Adottando questo edificio l’università si adopera a prendersene cura salvandolo dall’incuria a cui è destinato da anni.

Paola Puleio

“VinciSalvini”, l’iniziativa che riduce la politica a selfie e like

Si rinnova la discutibile iniziativa che mette in palio telefonate e caffè col vicepremier.

Che i Mi piace siano ancora l’epicentro delle piattaforme social è ormai assodato.

Facebook e piattaforme parallele si sono arricchite negli anni di centinaia di funzionalità diverse ma alla fine tutto ci rimanda alla profilazione ansiosa e al massimo coinvolgimento resi possibili da quel pollice all’insù.

Matteo Salvini abile navigatore del web e dei suoi meandri, è tornato a far parlare di sé, nel bene e nel male, con la trovata del “VinciSalvini”.

Il ministro dell’Interno nonchè vicepremier si concede ai suoi fan più generosi di like con una telefonata o addirittura trovando il tempo, ogni settimana, di incontrare per un caffè l’utente più attivo e soprattutto veloce degli ultimi sette giorni.

Senza dimenticare le foto dei “fortunati” utenti date in pasto ai suoi 6 milioni di follower.

Per farlo si passa da un sito, vincisalvini.it, che è di fatto un clamoroso aggregatore di informazioni sui suoi fan e potenziali elettori.

L’iniziativa, già scatenata nella precedente campagna elettorale per le politiche, è stata ovviamente ripescata in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio.

Il video quasi autoironico con cui Salvini, cartelletta alla mano, spiega le modalità di partecipazione, finisce poi per accusare “i giornaloni, gli intellettualoni, i professoroni, gli analisti, i sociologi” che senz’altro avranno da ridire sulla farsesca messinscena.

Tralasciando ogni valutazione politica, sociologica, umana ed estetica, ed osservando il fenomeno dalla prospettiva tecnica, Salvini sta producendo un contenuto mediale, che mediante l’engagement verso la piattaforma di facebook, acquisisce dati di contatto diretto che saprà utilizzare al momento giusto, senza intermediari.

Il leader della Lega si rapporta ai social per amplificare e coinvolgere, anche attraverso la polemica più becera così da aumentare ancora di più l’empatia con utenti ed elettori.

La mole di interazioni e la propaganda si enfatizza grazie alla viralità.

E tutto questo gli permette di far atterrare gli utenti in uno spazio mediale dove finalizzare la sua strategia: entrare in contatto diretto ed ampliare il consenso.

E’ legittimo però relegare la politica, nobile arte nel passato recitata da grandi interpreti che hanno lasciato ai posteri idee, concetti e filosofie, ad una triste vetrina social che assume le sembianze di una rete raffazzonata che serve semplicemente ad adescare più pesci possibile?

Antonio Mulone

La rassegna “Leggere il presente” comincia con Gherardo Colombo

L’8 maggio, nell’Aula Magna del Rettorato si è tenuto il primo incontro della rassegna “Leggere il presente”. Ospite dell’Università di Messina è stato il magistrato Gherardo Colombo che, mediante una conversazione su “Il legno storto della giustizia”, libro scritto in collaborazione con il giurista Gustavo Zagrebelsky, ha raccontato cosa significa al giorno d’oggi agire nel mondo variegato della giustizia e in un Paese ingabbiato dalla piaga sociale della corruzione.

Colombo è stato intervistato dal Direttore responsabile del quotidiano “La Sicilia”, il dott. Antonello Piraneo. Sono intervenuti all’iniziativa anche il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea e il Presidente Taobuk, dott.ssa Antonella Ferrara.

Il magistrato Colombo ha sottolineato più volte quanto l’educazione sia determinante per evitare la corruzione nelle istituzioni: fin dalla scuola bisogna evitare di giustificare comportamenti truffaldini da parte degli studenti, che spesso i professori ignorano, per mancanza di voglia. Ci si riferisce ad esempio allo scaricare la versione di latino già fatta da internet. Azioni come queste, ha affermato Colombo, rappresentano un cancello di ingresso verso il pensare che imbrogliare sia corretto.

Ha insistito ancora sul ruolo della scuola, esprimendo la legittima volontà che vengano approfonditi o almeno spiegati i temi come la storia della repubblica italiana, concentrandosi su Tangentopoli e i processi di mani pulite, dato che nei programmi di storia spesso non si arriva a trattare questi argomenti con l’attenuante dei tempi ridotti per le lezioni. Questo già impronterebbe gli studenti appena usciti dal liceo, quindi dopo aver raggiunto l’età per votare, ad essere più informati sul proprio paese, considerato che il ‘92 è abbastanza recente.

Secondo Colombo, urgerebbe anche un modello meno gerarchico nella scuole, in riferimento al rapporto Professore – studente, che potrebbe incentivare maggiore partecipazione e coinvolgimento da parte degli studenti.

In definitiva, dalle parole di Colombo si evince che l’educazione e l’istruzione sono i mezzi più potenti in grado di combattere e contrastare la corruzione.

Alberto Cavarra