Trump e la regina Elisabetta celebrano i 75 anni del D-Day

 

I leader del mondo occidentale radunati attorno a una regina di 93 anni per rendere forse l’ultimo tributo, in piedi e con gli occhi lucidi, ai titani superstiti ormai ultranovantenni del D-Day. Si è chiusa così la visita di Stato nel Regno Unito di Donald Trump, debordante presidente-tycoon che per qualche ora ha dovuto cedere la prima fila del proscenio, ma ha suggellato in gloria una tre giorni da archiviare nella sua ottica sicuramente come un successo: segnato dal tappeto rosso che un governo britannico in piena transizione gli ha concesso aggrappandosi alla sua sponda per il dopo Brexit e ai fasti d’immagine dell’accoglienza in pompa magna del protocollo regale di casa Windsor.

Tra lezioni di storia, momenti di intrattenimento e solenni tributi alla memoria, la cerimonia ha coinvolto truppe, danzatori e bande militari, per concludersi con uno spettacolo di aviazione. Veri protagonisti dello spettacolo sono stati i veterani ormai anziani sopravvissuti a quella decisiva campagna militare i quali hanno dichiarato di essere alquanto sorpresi di tutta questa attenzione: fecero semplicemente il loro lavoro. “Ero solo una piccola parte in una macchina molto grande”, ha detto il 99enne John Jenkins, veterano di Portsmouth mentre riceveva una standing ovation. “Non dimentico mai i miei compagni perché eravamo qui tutti insieme”, ha proseguito. “È giusto che il coraggio e il sacrificio di così tanti sia onorato dopo 75 anni. Non dobbiamo mai dimenticare.”

Jenkins era tra i 300 veterani della seconda guerra mondiale, di età compresa tra 91 e 101, che hanno partecipato alla cerimonia a Portsmouth, la città portuale inglese da dove molte truppe si sono imbarcate il 5 giugno 1944 destinazione Normandia. La 93enne regina, che durante la guerra servì come meccanico dell’esercito, ha ricordato che alla commemorazione del 60esimo anniversario 15 anni fa, molti pronosticavano che sarebbe stato l’ultimo di questi eventi: ” Ma la generazione del tempo di guerra la mia generazione – è resiliente“, ha detto. “L’eroismo, il coraggio e il sacrificio di coloro che hanno perso la vita non saranno mai dimenticato. È con umiltà e piacere, per conto dell’intero paese anzi di tutto il mondo libero che io dico a tutti voi grazie.” L’evento, che ha dato il via due giorni di celebrazioni per l’anniversario del D-Day, ha reso omaggio alle truppe che cambiarono la storia consentendo agli Alleati di combattere nella Francia occupata dalla Germania. Il D-Day vide più di 150.000 truppe alleate trasportate da 7.000 imbarcazioni sbarcare sulle spiagge della Normandia nel nord-ovest della Francia il 6 giugno 1944. La battaglia di Normandia, nome in codice Operazione Overlord, fu un punto di svolta nella guerra, e contribuì in modo determinante a provocare la sconfitta della Germania nazista nel maggio 1945.

La cerimonia di mercoledì ha riunito presidenti, primi ministri e altri rappresentanti dei paesi che hanno combattuto al fianco della Gran Bretagna in Normandia: Stati Uniti, Canada, Australia, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lussemburgo, Danimarca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia e Polonia. Alla commemorazione ha partecipato anche l’attuale leader del Paese che allora era il nemico da battere, la cancelliera tedesca Angela Merkel. Un simbolo della riconciliazione postbellica in Europa. Viceversa il presidente russo Vladimir Putin, che aveva partecipato alle commemorazioni del 70esimo anniversario in Francia cinque anni fa in ricordo del contributo decisivo dell’Unione Sovietica alla vittoria degli alleati contro il nazismo sul fronte orientale, questa volta non è stato invitato. Donald Trump ha letto per l’occasione la preghiera che il presidente Franklin D. Roosevelt pronunciò in un appello radiofonico del 6 giugno 1944, in cui esaltava l’arduo compito davanti a cui le truppe alleate si trovavano.

La cerimonia si è conclusa con la cantante Sheridan Smith che ha eseguito la celebre canzone del tempo di guerra “We’ll Meet Again” che molti dei veterani hanno cantato in coro. Poi gli Spitfire della seconda guerra mondiale e le frecce acrobatiche della Royal Air Force hanno sorvolato il luogo della celebrazione .

https://twitter.com/UniVersoMessina/status/1136634325510889472

Antonio Gullì

The Voice Of Italy, vince Carmen

Ieri sera, 4 giugno, è andata in onda la finale di the voice of italy, che è stata divisa attraverso tre manche: la prima dedicata ai duetti, la seconda ai brani cover, concludendo con gli inediti dei finalisti.

Nel corso della puntata, il palco ha ospitato vari ospiti tra cui Arisa, Holly Johnson, Lizzo, Lost frequencies, Planet Funk e Shaggy.

La sedicenne Carmen, che fino all’ultimo ha mostrato il suo talento scontrandosi con gli altri finalisti del talent, si è aggiudicata il primo posto, ma in quanto minorenne a causa dell’orario di chiusura del programma, ha dovuto rinunciare al suo momento di gloria sul palco collegandosi brevemente dal suo albergo per un saluto.

Il premio le sarà consegnato fisicamente dal suo coach, Gigi D’alessio, che lo ha ritirato al suo posto dalle mani di Simona Ventura.

Inoltre, è stato ripetuto più volte nel corso della finale, toccherà alla Universal Music Italia, che ha messo in palio a «The Voice Of Italy» un contratto discografico, provare a realizzare il suo sogno: un disco… poi chissà.

 Eleonora Genovese

Cibo “sano e biologico”: ecco come gli elenchi degli ingredienti ingannano i consumatori

Quante volte ci rassicuriamo di mangiare cibo sano, o meno nocivo di altri, perché riportano sull’etichetta slogan come “Naturale” o “Biologico“. Oppure leggendo gli ingredienti troviamo basse quantità di zucchero o la presenza di cereali e bacche che ci rassicurano circa la salubrità del prodotto.

In realtà tutto questo ci dovrebbe far star altro che tranquilli, poiché risultano essere tutti trucchi, sapientemente studiati dai produttori, ai fini di marketing.

Il punto è proprio questo: i prodotti vengono presentati come salutari non perché danno realmente giovamento alla salute del consumatore ma per migliorare le vendite dei produttori. E’ proprio partendo da questo monito che bisogna capire la realtà che sta dietro determinate etichette ed elenchi di ingredienti.
Ciò che ci rassicura, probabilmente, è il fatto che i produttori alimentari sono tenuti, per legge, a riportare sulle schede nutrizionali informative dei loro prodotti, tutte le sostanze contenute al loro interno, ma in realtà esistono dei trucchi nel commercio alimentare, in grado di camuffare, omettere, imbellire alcune realtà che ci farebbero desistere dall’acquisto.
Ecco allora alcuni dei più comuni trucchi usati dalle aziende alimentari, per ingannare i consumatori.
Dividere gli zuccheri presenti tra molti ingredienti così che la loro quantità non compaia nei primi tre dell’elenco ( che riportano le quantità maggiori). Per esempio un’azienda può usare una combinazione di saccarosio, fruttosio, sciroppo di cereali, sciroppo di grano, zucchero di canna non raffinato, destrosio e altri zuccheri per essere sicura che nessuno di essi sia presente in quantità sufficienti da arrivare nelle prime posizioni dell’elenco.
Questo inganna il consumatore sul fatto che il prodotto non sia fatto principalmente da zucchero, mentre in realtà i principali ingredienti potrebbero essere differenti tipologie di zucchero.
Gonfiare l’elenco con minuscole quantità di ingredienti ridondanti, principalmente presenti nei prodotti per la cura personale. Ad esempio in uno shampoo le aziende possono dichiarare che il prodotto sia alle erbe quando in realtà ne presenta una quantità quasi inesistente.
Nei prodotti alimentari le aziende gonfiano la lista degli ingredienti con salutari bacche o erbe che molto spesso sono presenti solo in piccolissime quantità. Alla fine la presenza degli ingredienti della” spirulina”, il superfood benefico del momento, non è abbastanza elevata per produrre reali effetti sulla salute.
Questo trucco è chiamato “etichetta imbottita” ed è comunemente usato dai produttori di “junk-food“(cibo spazzatura), che vogliono saltare illegittimamente sul carro dei prodotti biologici.

Nascondere ingredienti dannosi dietro nomi dal suono innocente. L’estremamente cancerogeno nitrito di sodio (conservante E250), sembra perfettamente innocente ma è dichiaratamente causa di tumori al cervello, cancro al pancreas, colon e molti altri tipi di cancro.
“Carminio” suona come un’innocente colorante per alimenti, ma in realtà è fatto con le carcasse frantumate di scarafaggi rossi della cocciniglia. Naturalmente nessuno mangerebbe yogurt alle fragole se sulla etichetta leggesse “colorante rosso per alimenti a base di insetti“.
Allo stesso modo “estratto di lievito” suona abbastanza salutare ma in realtà è un trucco per nascondere il glutammato monosodico (sale di sodio dell’acido glutammico).
Essere ingannati dal nome dei prodotti, i quali includono sapientemente parole che descrivono ingredienti in realtà assenti all’appello. Un cracker al formaggio non deve necessariamente contenere formaggio, un prodotto alla frutta, può benissimo non contenere una sola molecola di frutta. In sostanza, i nomi sono creati per vendere i prodotti giocando su banali associazioni mentali, e non per descrivere gli ingredienti contenuti in esso.
La lista degli ingredienti non include gli inquinanti chimici, metalli pesanti, bisphenol- A, PCBs, perclorato o altre sostanze tossiche trovate nei cibi. Il risultato è che le etichette non elencano quello che in realtà c’è nei cibi, ma soltanto quello che, i produttori, vogliono che tu creda ci sia.


Manipolare le quantità delle porzioni per nascondere ingredienti nocivi. La FDA(Food And Drug Administration) ha creato un sotterfugio per (non) riportare gli acidi grassi nell’etichetta: ogni cibo che contiene fino a 0.5 grammi di acidi grassi per porzione, è permesso dichiararlo, sull’etichetta, a contenuto ZERO di acidi grassi, secondo la logica della proporzione FDA dove 0.5=0.
Sfruttando questo trucchetto, le aziende arbitrariamente riducono le porzioni dei loro cibi a livelli ridicoli, quanto serve per tenere gli acidi grassi sotto lo 0.5 grammi per porzione, così da poter dichiarare in grande sulla confezione “ZERO Acidi Grassi“. Se un biscotto contiene 0.5 acidi grassi, il produttore può dichiarare che l’intero pacco di biscotti è “SENZA Acidi Grassi”. In realtà il pacco può contenere 30 biscotti, che porta a 15 grammi di acidi grassi saturi totali per l’intero pacco.
Le richieste per elencare gli ingredienti nei cibi fu prodotto da uno sforzo congiunto tra il Governo e l’industria privata. Inizialmente le aziende alimentari non volevano fosse obbligatorio indicare tutti gli ingredienti. Chiesero che gli ingredienti fossero considerati “proprietà riservata”, e che elencarli, svelando così i loro segreti modi di produzione avrebbe distrutto i loro affari.
In Europa, sino all’emanazione del Regolamento UE n. 1169/2011, l’etichettatura nutrizionale era facoltativa, a meno che sulla confezione o nella pubblicità del prodotto alimentare si facesse riferimento a specifiche indicazioni nutrizionali. Il Regolamento ha dato inizio, il 16 dicembre 2014, ad un periodo transitorio nel quale i prodotti che fino a quel momento erano obbligati ad indicare in etichetta le informazioni nutrizionali dovevano adeguare le indicazioni presenti alle nuove disposizioni. Dal 16 dicembre 2016 invece tutti gli alimenti hanno dovuto riportare l’etichetta nutrizionale.

Giusi Villa

 

Summer Bucket List 2019 – Cos’è e perché dovresti farne una

 

Hai mai sentito parlare di Summer-bucket list?

Suona strana, ma è semplicemente una frase usata nel mondo anglosassone per indicare una lista di cose da fare in estate, se sei uno studente dovresti provarla!

Perchè dovresti fare la tua Bucket List? 

Ti starai sicuramente chiedendo perché dovrebbe interessarti buttar giù una lista di cose banali o fantasiose da fare nella tua vita… a te piace la libertà, non vuoi seguire stupide liste e sentirti costretto a fare una cosa!

Questa lista la crei per te stesso, non serve per ingabbiarti, ma per goderti intensamente ogni attimo di questa estate.

Dovresti  ideare  la tua bucket list personale per una serie di motivi:

  • Pensare a cosa vuoi mettere nella lista aiuta a fare chiarezza, le esperienze imperdibili, ciò che ogni estate ti prometti di fare ma che alla fine non fai mai.
  • Una bucket list ti farà sentire ulteriormente motivato a trasformare anche una giornata grigia e insignificante in un giorno incredibile da ricordare per il semplice fatto che hai imparato qualcosa di nuovo, magari proprio quel qualcosa che da tempo volevi provare.
  • Organizzare i vari elementi sulla lista può aiutare a concentrarti su qualcosa di piacevole e positivo, dimenticando la monotonia della quotidianità.
  • È divertente completarne ogni punto, ma sopratutto la bucket list racconta tantissimo di te e della tua personalità.
  • Ti fa riflettere sul tempo che passa. Quante cose rimandi ogni giorno? Quanto tempo che si sgretola a vuoto mentre invece avresti potuto utilizzarlo.

 

Sei pronto? Ecco una SUMMER BUCKET LIST 2019 da dove potrai prendere spunto per la tua.

  1. Abbronzarsi (quest’anno per davvero).
  2. Fare una passeggiata di sera in riva al mare.
  3. Andare a cavallo (da provare!).
  4. Fare un falò.
  5. Andare ad un concerto.
  6. Fare un pic-nic.
  7. Fare il bagno di mezzanotte.
  8. Lanciare una lanterna cinese.
  9. Vedere l’alba.
  10. Dormire in tenda.
  11. Concedersi una giornata al centro benessere.
  12. Battaglia con le pistole d’acqua.
  13. Fare un tatuaggio all’hennè.
  14. Salire su un faro.
  15. Andare in un parco avventura.
  16. Guardare il tramonto.
  17. Visitare un museo.
  18. Trascorrere una sera a cercare le costellazioni.
  19. Andare al cinema.
  20. Fare una passeggiata su un motoscafo di sera.
  21. Vedere un lago.
  22. Andare in montagna.
  23. Fare l’artista di strada per un giorno.
  24. Trovare un Taco e mangiarlo.
  25. Vedere una cascata.
  26. Comprare un bonsai.
  27. Fare un viaggio on the road.
  28. Partecipare ad un provino.
  29. Meditare all’aperto.
  30. Scrivere un diario.
  31. Scrivere una canzone.
  32. Provare qualcosa di estremo.
  33. Sconfiggere una delle tue paure.
  34. Vedere il fondale marino da vicino.
  35. Creare un calendario con tutte le foto per ogni punto di questa lista.
  36. Festeggiare qualcosa.
  37. Organizzare una grigliata.
  38. Vedere una tartaruga marina.
  39. Partecipare ad una gara di cibo.
  40. Scrivere un messaggio dentro una bottiglia e lanciarlo in mare.
  41. Provare il giardinaggio.
  42. Andare a pesca.
  43. Cantare in pubblico.
  44. Valutare l’applicazione WATTPAD e caricare una storia.
  45. Vedere una serie tv.
  46. Passeggiata con la bici.
  47. Comprare e leggere un libro.
  48. Salire in cima agli alberi.
  49. Creare una box dei ricordi di questa lista.
  50. Ballare sotto la pioggia d’estate.
  51. Far volare un aquilone.
  52. Sparare e centrare qualcosa.
  53. Andare ad uno dei festival estivi.
  54. Colorare i capelli per un giorno di un colore imbarazzante.
  55. Abbandonare la tecnologia per un giorno.
  56. Andare a correre all’alba.
  57. Dormire su un’amaca.
  58. Svegliarsi all’alba per passeggiare sulla spiaggia.
  59. Fare un giro sulla ruota panoramica.
  60. Uscire una sera con la parrucca azzurra.
  61. Organizzare un Party.
  62. Praticare surf.
  63. Vedere un campo di girasoli.
  64. Provare uno sport mai fatto prima.
  65. Creare una scultura di sabbia.
  66. Mangiare quanti più gelati possibile.
  67. Vedere un temporale estivo.
  68. Fare i gavettoni.
  69. Mangiare un anguria intera.
  70. Un giro sulle montagne russe.
  71. Andare all’acqua park.
  72. Andare al luna park.
  73. Andare in campeggio.
  74. Creare una playlist dell’estate.
  75. Andare al bowling.
  76. Tuffarsi da uno scoglio.
  77. Andare in canoa.
  78. Provare un Pedalò.
  79. Camminare su un molo.
  80. Imparare a suonare uno strumento.

 

E tu, sei pronto all’arrivo di un’estate divertente?

Carmela Caratozzolo

Frida Khalo – Una biografia di Frida Khalo.

L’icona femminile più misteriosa e amata di sempre. Voto UvM: 5/5

 

 

 

 

Chi è stata veramente Frida Kahlo? Sicuramente vi sarà capitato di sentir parlare di lei. Frida era la “tipica” donna affascinante, amata da Picasso, Breton, anche da Hollywood…

Hayden Herrera, storica dell’arte, la racconta (Frida Khalo – Una biografia di Frida Khalo, Neri Pozza Editore, pag 416, €18): passioni, dolori, l’arte, l’amore nei suoi dipinti, uno sguardo di un icona femminile più misteriosa ed amata di sempre.

Nata nel 1910 a Coyoacan, precisamente in Messico, la nostra Frida a 18 anni è vittima di un incidente stradale, ma la sua esistenza fu segnata oltre che dalle cicatrici, sopratutto dall’arte pura: oltre alla pittura tradizionale dell’800 dei retablos messicani, la sua ispirazione si basava su Bosch, Bruegel, uomini più importanti del suo periodo.

Nel romanzo, la Herrera,  si sofferma proprio sulla sua sofferta ricerca artistica, ma anche sulla passione amorosa e politica, trasposte tutte sulle sue tele, autoritratti e nature morte sensuali.

Dipinti visionari, ossessivi, antropomorfici, “frutto della doppia personalità di Frida”.

Leggendo ,il lettore può capire fin da subito come questa donna poteva essere  candida ma al tempo stesso feroce o ricca di senso dell’umorismo.

 

 

Ma, nonostante tutto, sofferenze incluse, questa  straordinaria pittrice riusciva a far sorgere il lato positivo ed è con questa frase che inizia a raccontare della sua più grande storia d’amore.

 

Frida Khalo – Una biografia di Frida Khalo un coinvolgimento di storie, testimonianze, lettere, pensieri, eventi, appassionando il lettore sempre di più alla scoperta di una lettura ricca di scoperte e misteri.

La Herrera, riesce a descrivere Frida in un modo perlopiù unico nel suo genere: il suo approfondire sui dipinti, sui cambiamenti che l’hanno resa quest’icona di stile e vita. Una lettura intrigante, Frida Khalo – Una biografia di Frida Khalo è adatto a chi ama le biografie ma anche per chi vuol conoscere il mondo di una donna forte, originale diversa, ma sopratutto l’icona dell’arte.

Carmela Caratozzolo

Una visita in Haus of Gaga

Qualche giorno fa Miss Germanotta ha annunciato sul profilo twitter l’apertura, il 30 maggio, dell’Haus of Gaga presso il Park MGM di Las Vegas.

Haus of Gaga sarà un’esposizione di tutti i look più iconici della Star, disegnati e creati dagli stilisti più importanti al mondo. In mostra si potranno ammirare, infatti, gli occhiali  di sigarette che portava nel video musicale di Telephone,  la tuta creata su misura da Donatella Versace per lo spettacolo del Super Bowl del 2017, ma soprattutto sarà esposto anche il famosissimo vestito di carne (ora essiccato) che indossò per gli MTV Video Music Awards del 2010.

Il direttore creativo di tutta la mostra è lo stilista, nonché amico della star, Nicola Formichetti, che è stato incaricato di curarla e allestirla.

Inoltre è lo stesso Formichetti che ha anche lavorato a una linea di prodotti esclusivi in vendita all’interno del salone. Ci sarà ulteriormente un’aria dedicata alla Born This Way Foundation, gestita da Cynthia Germanotta, in cui i visitatori potranno fare una donazione.

 

Qui sotto troverete un video pubblicato dalla stessa cantautrice, per capire come sarà la mostra al suo interno.

 

Andrea Sangrigoli

 

Cannabis Light: divieto della Cassazione

Arriva la decisione da parte della Corte di Cassazione: “è reato commercializzare l’olio e la resina derivati dalla Cannabis“.

La questione era ormai aperta da parecchio tempo e affliggeva centinaia dei venditori di negozi di Cannabis Light che hanno aperto, sempre più numerosi, in tutta Italia.

Una vera e propria lotta alla canapa legale; lo stesso ministro Matteo Salvini, aveva dichiarato il suo intento di voler far chiudere ogni negozio che trattasse la vendita della “demoniaca” sostanza.

Nel 2016 la Cannabis Light era stata dichiarata legale, nei limiti di Thc consentiti dalla legge, e legale era diventata la sua vendita: tabaccherie, bar, supermercati, si occupavano del commercio della suddetta. Ma non solo. La legge aveva portato all’apertura di centinaia di Cannabis Store in tutta Italia, cosa che aveva dato vita ad un giro d’affari non indifferente.

Cosa accadrà adesso a tutti i rivenditori autorizzati?

In aumentano i controlli da parte delle forze dell’ordine, tanti i negozi sottoposti a perquisizioni e sequestri. Qualche store ha già abbassato la saracinesca, qualcuno più coraggioso ha deciso di rischiare finchè la questione non diverrà più chiara.

Infatti, la sentenza della Cassazione risulta ancora inspiegata: sono vietati tutti i prodotti derivati dalla canapa a meno che questi non siano del tutto privi della sostanza “drogante”. Questo limite però, resta soggetto ancora a varie interpretazioni personali, in quanto le motivazioni ufficiali da parte della Cassazione non sono ancora state deposte.

C’è molta incertezza pertanto, riguardo gli sviluppi definitivi dell’intera faccenda.

Benedetta Sisinni

 

 

 

 

 

Quattro squadre inglesi nelle finali delle massime competizioni calcistiche europee

 

En plein dell’Inghilterra calcistica che riesce a portare 2 squadre in finale di Champions League, la quale sarà contesa tra Liverpool e Tothenam Sabato 1 Giugno, e due in finale di Europa League, che si è giocata ieri sera tra Chelsea e Arsenal.

Il calcio Inglese si conferma, come da tradizione, uno dei prodotti sportivi più spettacolari e seguiti di sempre con tanto agonismo, tanta intesitá e squadre che lottano fino all’ultimo minuto senza badare alla differenza di classifica affrontandosi a viso aperto.

Le squadre in questione sono il Liverpool di Jürgen Kloop che per il secondo anno di fila agguanta la finale nella massima competizione europea, e il Tothenam di Harry Kane, grande outsider di questo torneo che in maniera rocambolesca riesce a raggiungere una finale che ad inizio stagione sembrava una chimera.

Le altre due squadre sono Chelsea e Arsenal, andate in scena ieri sera contendendosi  l’Europa League con il parziale di 4 a 1 a favore dei blues di Londra.

Ma qual è il segreto del calcio Inglese e cosa possono imparare le società italiane dalla cultura calcistica Inglese?

La fonte primaria del successo del calcio Inglese è la spartizione dei ricavi e dei diritti TV che a differenza dell’Italia, in Inghilterra si suddividono in base alla posizione in classifica raggiunta dalle squadre, dove la prima agguanta 79 milioni e l’ultima classificata 16 milioni; tutto ció mette in condizioni le squadre di migliorarsi migliorando la loro posizione di classifica e implementando l’impegno dei giocatori a raggiungere la posizione più alta possibile.

Un secondo punto è sempre la ricerca dello spettacolo; le squadre scendono in campo affrontandosi con un elevata competitività facendo aumentare notoriamente lo spettacolo così da permettere al campionato di acquisire fans e sponsor al di la dei confini nazionali.

Terzo punto ma non ultimo, sono gli stadi di proprietà, i quali riescono ad aumentare ancora di più gli introiti di una società migliorandola sia tecnicamente sia strutturalmente.

In Italia di ció ne è testimone la Juventus che con uno stadio di proprietà ha guadagni superiori rispetto alle altre squadre, che si stanno comunque attrezzando in tal merito.

Abbiamo tanto da imparare ma i lavori sono già iniziati per far ritornare il calcio italiano ai vecchi fasti glorosi di qualche tempo fa.

Pietro Inferrera

Serie A: termina la stagione 2018/2019

È terminata domenica 26 maggio la stagione 2018/2019 del campionato di calcio italiano Serie A Tim. 38ª e ultima giornata di campionato che ci ha riservato emozioni incredibili, con ben tre squadre che si giocavano due posti per la qualificazione in Champions League (Atalanta, Inter e Milan) e tre squadre che lottavano per la permanenza nella massima serie (Fiorentina, Genoa ed Empoli).

La prima gara di sabato 25 maggio delle ore 18:00 ha visto scendere in campo i giocatori del Frosinone e Chievo, squadre entrambe condannate da tempo alla retrocessione in Serie B, terminata 0-0. Più emozionante invece è stata la gara delle 20:30, dove il Bologna ha ospitato il Napoli di Carlo Ancelotti, terminando la stagione con una grandissima vittoria casalinga per 3-2.

Domenica 26 maggio si è decisa la sorte per alcune squadre, infatti, le partite di rilievo sono state Atalanta-Sassuolo (3-1), Inter-Empoli (2-1), Spal-Milan (2-3), Fiorentina-Genoa (0-0).

Con i risultati sopracitati in Champions si sono qualificate l’Inter e l’Atalanta, mentre soltanto Europa League per il Milan. Per quanto concerne la bassa classifica, Fiorentina e Genoa salve, Empoli condannato alla Serie B.

Le altre partite sono state Torino-Lazio (3-1) con la Lazio vincitrice della Coppa Italia e quindi automaticamente qualificata alla prossima Europa League, Sampdoria-Juventus (2-0) con i bianconeri Campioni d’Italia già da settimane, Cagliari-Udinese (1-2) entrambe le squadre salve, e infine Roma-Parma (2-1). Un’altra stagione calcistica è volata, confermando la Juventus come la squadra più forte in assoluto, il Napoli principale contendente dei bianconeri, l’Atalanta rivelazione del campionato, l’Inter nuovamente con grandi progetti e con una solidità societaria e di squadra in generale, il Milan e la Roma delusioni anche a causa di problemi societari. Bisogna ricordare inoltre che sarà un anno di molti addii, come quello di Allegri in veste di allenatore della Juventus, Spalletti come allenatore dell’Inter e Daniele De Rossi come giocatore e bandiera della Roma. Ci aspetta un mercato caldissimo… teniamoci pronti per la nuova stagione.

Piero Cento

“Gli uomini passano le idee restano” in memoria di Giovanni Falcone

Giovedì 23 maggio, alle ore 10:30, in occasione dell’anniversario della Strage di Capaci, l’Aula Magna del Rettorato ha ospitato la giornata in ricordo di Giovanni Falcone, organizzata dal Centro Studi sulle Mafie dell’Università di Messina.
Dopo i saluti istituzionali del Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea, un breve discorso di elogio per chi onora il proprio mestiere. Ha avuto inizio il dibattito, moderato dal giornalista Nuccio Anselmo, con il Dott. Maurizio De Lucia, Procuratore della Repubblica di Messina e il Dott. Emanuele Crescenti, Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto.

Il tempo del dibattito è stato scandito da 4 video documentario che trattavano del giudice Falcone e della strage di Capaci.

La strage di Capaci fu un attentato compiuto da cosa nostra, commissionato da Totò Riina il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell’autostrada A29, mentre vi transitava la scorta con a bordo il giudice, la moglie e gli agenti di Polizia, sistemati in 4 auto blindate. Oltre al giudice, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Il sicario Giovanni Brusca azionò una carica di cinque quintali di tritolo, che era stata posizionata in una galleria scavata sotto la strada. Pochi istanti prima dello scoppio, Falcone aveva rallentato per prendere un mazzo di chiavi dal cruscotto della macchina. Lo scoppio quindi travolse in pieno solo la prima auto. I tre agenti della scorta morirono sul colpo.
La macchina di Falcone si schiantò contro il muro di cemento e detriti causati dallo scoppio. Il giudice Falcone morì durante il trasporto in ospedale a causa del trauma, causato dall’impatto. La moglie Francesca morì invece in ospedale più tardi. L’agente Costanza, che si trovava nella macchina con il giudice, rimase illeso. Gli agenti della terza automobile, feriti, ma non in pericolo di vita.

I due procuratori sono intervenuti all’incontro elogiando Falcone, parlando di quanto fosse importante come figura oltre che professionalmente, moralmente. Hanno parlato dei moltissimi progressi che sono stati fatti in Sicilia e in Italia nella lotta alla mafia, grazie al quel modo di intervenire impartito da uomini valorosi come Falcone. Si sono pronunciati su Messina e su come la mafia fosse meno violenta. Si era compreso prima delle altre associazioni a delinquere quanto i morti portassero l’attenzione dei media e delle forze dell’ordine, e questo faceva sì che fosse anche più complicato condurre le indagini. Delle parole sono state spese anche riguardo a Barcellona Pozzo di Gotto e a quanto pure lì le indagini abbiano portato a dei risvolti positivi per la giustizia con molti arresti, un approccio alla lotta alla mafia che deve essere intrapreso anche contro le ’ndrine al nord e le camorre. Infine gli ospiti si sono concentrati sui fatti e non sulle supposizioni sollevate ai tempi della strage dalle testate giornalistiche.

Alle 19:30 è stato proiettato presso il Cineauditorium Fasola il film “Il traditore”, film eccezionale sulla vita di Tommaso Buscetta, ex appartenete di cosa nostra, e collaboratore di giustizia grazie al buon rapporto che aveva instaurato col giudice Falcone. Un film di Bellocchio, che ha Buscetta come personaggio protagonista interpretato da Favino. La pellicola ha riscosso moltissimo successo, realizzata bene sopratutto per quanto riguarda le scene del maxi processo, di cui su YouTube si trovano le riprese originali, e mettendo a confronto recitazione e realtà, ci si rende conto della meravigliosa interpretazione di Favino. Viene analizzata una figura che grazie alle sue dichiarazioni fece arrestare moltissimi esponenti di cosa nostra tra cui Salvatore Riina, mandante della strage di Capaci e di altri molteplici omicidi.

Alberto Cavarra