Delitto di benvenuto: Cristina Cassar Scalia presenta il suo nuovo giallo all’Università di Messina

Mercoledì 25 giugno ore 17, presso l’Aula Magna del Rettorato, si terrà un evento letterario di grande rilievo: la presentazione del nuovo romanzo giallo di Cristina Cassar Scalia, Delitto di benvenuto: Un’indagine di Scipione Macchiavelli, edito da Einaudi Stile Libero.

Dopo i saluti istituzionali della Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari, e di Daniela Bonanzinga (Libreria Bonanzinga), la scrittrice dialogherà con i redattori di UniVersoMe e con gli studenti dell’Ateneo. A moderare l’incontro sarà il giornalista Massimiliano Cavaleri, direttore artistico del Marefestival Salina – Premio Troisi.

In questa occasione, Cristina Cassar Scalia sarà anche insignita del Premio Massimo Troisi 2025, sezione “Scrittori”, a riconoscimento del suo talento narrativo e del contributo significativo al panorama letterario italiano contemporaneo.

Cristina Cassar Scalia: l’autrice e le sue opere

Cristina Cassar Scalia è oggi una delle voci più interessanti e amate della narrativa noir e gialla italiana. Medico oftalmologo di professione, ha conquistato il pubblico e  la critica grazie a uno stile raffinato e a una trama sempre avvincente, che mescola sapientemente tensione, ironia e profonda conoscenza del tessuto sociale siciliano.

È conosciuta soprattutto per la serie dedicata al vicequestore Vanina Guarrasi, ambientata a Catania, iniziata con Sabbia nera (2018) e proseguita con titoli di successo come La logica della lampara, La salita dei saponari, Il talento del cappellano, La carrozza della Santa, fino a Il Re del gelato e da La banda dei carusi. I suoi romanzi si distinguono per l’intreccio solido, il realismo delle indagini e la cura della lingua.

Con Delitto di benvenuto, Cassar Scalia inaugura una nuova serie e un nuovo protagonista: Scipione Macchiavelli, un giovane funzionario di Pubblica sicurezza trasferito da Roma a Noto, cittadina barocca che farà da scenario alle sue prime indagini. Si tratta di una svolta narrativa che testimonia la continua evoluzione dell’autrice, capace di rinnovarsi pur mantenendo intatti il rigore investigativo e l’ambientazione mediterranea che l’hanno resa celebre.

Un evento tra cultura e passione per la lettura

L’incontro all’Università di Messina non sarà solo un’occasione per conoscere più da vicino l’autrice e il suo nuovo romanzo, ma anche un momento di condivisione culturale e dialogo intergenerazionale: i protagonisti del dibattito saranno infatti anche gli studenti, veri lettori del presente e del futuro.

L’appuntamento del 25 giugno si inserisce in un percorso virtuoso di promozione della lettura e della cultura del giallo, che negli ultimi anni ha trovato nuove energie proprio attraverso autrici come Cristina Cassar Scalia.

Gaetano Aspa

#SHOCKINMYTOWN: Tra fumetti, giochi e cultura pop, l’Anima di Battiato guida Etna Comics 2025

Giunge alla sua XIII edizione annuale, Etna Comics, il più grande festival del Sud Italia che lo scorso anno ha sfiorato le 100 mila presenze in quattro giorni.

Dal 30 maggio al 2 giugno 2025, il centro fieristico Le Ciminiere di Catania sarà, ancora una volta, luogo di ritrovo per appassionati di fumetti, cosplay, collezionismo, videogiochi, cinema, serie TV e molto altro ancora.

Ma c’è una novità! Quest’anno la location storica si espanderà, integrando due nuove zone: Piazzale Giovanni XXIII e il Palazzo delle Cultura (facilmente raggiungibile tramite una navetta gratuita).

Il manifesto

Il manifesto di questa imminente edizione del festival, firmato dalla matita del fumettista sardo Igort, è una dedica d’amore a Franco Battiato, e alla sua “La cura”.

«Attraverso questo manifesto vogliamo celebrare il genio e l’eredità di Battiato, affinché le nuove generazioni possano continuare a lasciarsi ispirare dal suo percorso unico e irripetibile.» Ha detto il direttore dell’Etna Comics, Antonio Mannino. «Catania gli deve tanto e noi, nel nostro piccolo, vogliamo rendere omaggio a chi ha saputo dare voce all’anima della nostra terra come pochi altri nella storia».

Il Maestro, gigante del cantautorato italiano e indiscusso Poeta dell’Anima, nato a Ionia (oggi Riposto), in provincia di Catania, il 23 marzo del 1945, verrà omaggiato, a distanza di quattro anni dalla sua scomparsa, anche da Panini, che distribuirà in anteprima assoluta a Etna Comics 2025 – presso lo stand Panini Comics Italia (#AreaComics) – il numero 3627 di Topolino Magazine, a lui dedicato. La storica rivista a fumetti infatti, ricorderà Battiato con una cover variant in edizione limitata, disegnata da Alessandro Pastrovicchio, in richiamo dell’iconica copertina dell’album La voce del padrone.

Il festival

Il Festival internazionale del fumetto, del Gioco e della Cultura Pop, vanterà anche quest’anno la presenza di numerosissimi ospiti. Tra i più attesi: Yumiko Igarashi, mangaka giapponese, autrice di Candy Candy, Georgie e Anna dai Capelli Rossi, Devon Murray, attore irlandese conosciuto per il ruolo di Seamus Finnigan nella serie cinematografica di Harry Potter, e Francesco Vairano, doppiatore, dialoghista e attore, nonché voce italiana di Severus Piton in Harry Potter e Gollum ne Il Signore degli Anelli. Durante la kermesse, gli appassionati potranno incontrare Alex Saviuk, uno dei più importanti disegnatori di Spider-Man, per la prima volta in Italia.

Tra gli ultimi ospiti annunciati ci sono: Wallie, Quasirosso, Labadessa, Lorenzo Longoni, Claudio Giovannesi e Tom Wänerstrand, uno dei 25 illustratori originali di Magic – The Gathering.

Tornerà anche il “Capitano” Giorgio Vanni che, domenica 1 giugno alle 20:30, sarà protagonista di un concerto live in occasione del Premio Angelo D’Arrigo (per accedere all’evento non dimenticate di munirvi dell’apposito braccialetto, disponibile al Pad. F.1 presso lo stand della Fondazione!).

Con un programma ricco di attività, tornei, concerti, firmacopie, workshop, proiezioni, mostre e nuove aree tutte da esplorare, il 30 maggio è ormai alle porte.

E tu, ci sarai?

Informazioni

I biglietti e gli abbonamenti per la manifestazione sono disponibili online! Per info e acquisto: https://www.etnacomics.com/ticket-online

Di seguito gli orari del festival:

Area espositiva dalle ore 10:00 alle ore 20:00

Area palco dalle ore 16:00 alle ore 21:00

 

Alcuni eventi che segnaliamo:

  • 30 MAGGIO 14:45 Cerimonia di inaugurazione Etna Comics 2025 con Igort, Val Romeo, Antonio Mannino, Alfio Cosentino
  • 30 MAGGIO 16:00 Un mondo di rose fiorite: incontro con la regina degli shojo, con Yumiko Igarashi.
  • 30 MAGGIO 15:00 “Tra maschere e mondi: ruoli in gioco” con Camihawke, Chiara Lipari.
  • 31 MAGGIO 11:30 Incontro con POW3R
  • 31 MAGGIO 12:00 The Amazing Alex-Saviuk
  •  31 MAGGIO 16:00 UltraLove – Presentazione del festival dedicato ai corpi liberi e liberati Con Fumettibrutti, Ester Cardella, Floriana Grasso e Massimo Ferrarotto
  • 31 MAGGIO 17:00 Absolute Batman: Il Cavaliere Oscuro del nuovo millennio, incontro con Nick Dragotta
  • 1 GIUGNO 12:00 Panel MACCIO CAPATONDA: comicità, satira e televisione
  • 1 GIUGNO 17:00 Dirt, che ne pensi? Incontro con l’autore Giulio Rincione.
  • 1 GIUGNO 18:00 Marco Merrino / Daniele Simonetti / Ciccio Merrino – I POLTERGUYS!
  • 1 GIUGNO 20:30 Evento Premio Angelo D’Arrigo – Concerto di Giorgio Vanni live
  • 2 GIUGNO 14:00 Sala Galatea Intervista a Cliff Wright
  • 2 GIUGNO 16:00 Proiezione IN ANTEPRIMA dei primi due episodi della nuova serie tv IL BARACCHINO
  • 2 GIUGNO 16:00 Contest Gran Cosplay Contest 
  • 2 GIUGNO 20:30 Premiazione Gran Cosplay Contest

Area Altri Mondi

 

Programma completo: https://www.etnacomics.com/programma-30-maggio-2025

Fonte: https://www.etnacomics.com/home

 

Valeria Giorgianni

Lilo & Stitch (2025): più Live-Action così, Disney!

Un live-action tratto dal classico Disney divertente ed emozionante che trova un compromesso con la modernità, riuscendo a conversare lo spirito del cartone. Da vedere! Voto UvM: 4/5

Lilo & Stitch” è un film del 2025 diretto da Dean Fleischer Camp. Nel cast sono presenti Maia Kealoha, Sydney Elizabeth Agudong, Chris Sanders (che presta la voce a Stitch nella versione originale, come nella versione animata), Zach Galifianakis, ecc. È il Remake In Live-Action di “Lilo & Stitch”, l’omonimo film d’animazione uscito nel 2002.

Trama

Una solitaria bambina hawaiana di nome Lilo (Maia Kealoha), sorellina della giovane Nani (Sydney Elizabeth Agudong), stringe un forte legame di amicizia con un alieno, l’esperimento 626 di nome Stitch, credendo si tratti di un cane ma che in realtà è stato creato dallo strambo scienziato Jumba Jookiba per essere un’arma di distruzione planetaria ed è giunto sulla Terra per sfuggire al suo controllo. Ora Stitch dovrà vedersela sia con gli umani che con gli alieni che lo inseguono, ma la permanenza sulla Terra e la compagnia della sua famiglia adottiva lo aiuteranno a scoprire il valore dell’amicizia e della famiglia.

 

Il fenomeno dei live-action Disney, tra alti e bassi

La Disney continua a realizzare Live-Action tratti dai suoi Classici, che hanno segnato l’infanzia (e non solo quella) di tante generazioni. Le nuove versioni non hanno soddisfatto pienamente il pubblico, arrivando anche a sfiorare il pregiudizio. Questo ha anche creato una sorta di paradosso: se sono completamente identici, non hanno molto senso. Qualora invece, risultino totalmente diversi dagli originali, non hanno senso ugualmente. Però, ci sono due aspetti oggettivi: i classici animati resteranno un passo avanti ed è giusto che i remake abbiano una propria impronta.

Se si realizza un remake, si cerca sempre di riproporre quella storia ma non verrà mai completamente identico all’originale. Ma è giusto così, perché chi realizza un film è sempre un autore e deve sempre lasciare una propria impronta. La differenza sta nel modus operandi adottato e non è vero che tutti i remake sono fatti allo stesso modo. Alcuni sono riusciti bene (es. Aladdin nel 2019); altri hanno diviso l’opinione pubblico (es. La Sirenetta nel 2023); altri hanno puntato sull’approfondimento di alcuni personaggi (Mufasa); altri sono stati un disastro (il recente Biancaneve). Adesso, è il turno di un remake su uno de i Classici Disney più amati di tutti i tempi: Lilo & Stitch.

Lilo & Stitch. Fonte: Cineocchio

 

Più live-action come Lilo e Stitch

Dopo la visione di questo remake, si può constatare che si ha davanti uno dei live-action Disney più carini e più riusciti di questo filone. Se si conosce a memoria il cartone animato del 2002, il remake non deluderà e farà anche salire la nostalgia ai fan di lunga data. Oppure, se i probabili nuovi fan si vedono direttamente il Live-Action senza aver visto la versione precedente, dopo avranno sicuramente voglia di recuperarlo. Ancora meglio, se si è proprio scettici nei confronti dei Live-Action in generale, questo di “Lilo & Stitch” (2025) ha tutte le carte in tavola per far abbattere il scetticismo di alcune persone diffidenti.

“Lilo & Stitch” è il Live-Action giusto per far ricredere su questo e dimostrare anche ai più scettici che se si mette passione ed impegno, il risultato può essere solo sorprendente. Fa esattamente quello che pochissimi Live-Action sono riusciti a fare finora, senza rincorrere la nostalgia ma addirittura venire incontro ad essa e abbracciarla forte. E’ un film fatto proprio da chi adora il cartone e trova un compromesso con ogni generazione, risvegliando il bambino interiore alle vecchie generazioni e attirando i bimbi e i ragazzini di oggi.

Stitch
Fonte: comingsoon

Lilo e Stitch e co. hanno sempre lo stesso carisma

“Lilo & Stitch” è uno dei Classici Disney più amati di tutti i tempi e ci vorrebbe una lunga lista per elencare le motivazioni, ma ci si sofferma sui più importanti. Appartiene ad una delle epoche d’oro della Disney, dove le storie divertivano ed emozionavano (ancora oggi). C’era anche lo spazio per dei bei messaggi, sempre attuali, e la possibilità di scoprire ed affezionarsi a dei personaggi divenuti iconici, nel tempo. “Lilo & Stitch” non è da meno, anzi è uno di quelli che riescono bene nell’impresa.

Lilo è una bambina stramba, ma in realtà è molto dolce e ha tanto amore da dare e sente il bisogno di riceverne, a sua volta. Sente molto la solitudine e soffre molto la perdita dei genitori. Dall’altra parte, c’è Stitch, un alieno tanto selvaggio quanto coccoloso, che scappa dai suoi creatori e cerca di sopravvivere e trovare una propria dimensione. Inizialmente, pensa che la soluzione sia un altro luogo fisico ma in realtà la sua dimensione è metaforico e una casa con le persone che ama e che lo amano, a sua volta.

Imparerà ad essere più umano degli uomini stessi e a conoscere i sentimenti. Lilo e Stitch sono completamente diversi solo nell’involucro, ma in realtà entrambi sono più simili di quanto sembrano e vogliono solo essere accettati. Questo rende la loro amicizia completa e unica e in questo remake, è pure più approfondita rispetto alla versione di “Lilo & Stitch” uscita nel 2002. C’è anche un’altra grande protagonista verso cui provare empatia: Nami, la sorella maggiore di Lilo che ha messo da parte sé stessa per lei. Una ragazza che lotta contro tutti e soprattutto, contro la paura di perdere anche Lilo, visto la dipartita dei suoi genitori.

Fonte: Nerdface.it

“Ohana” significa “Famiglia”. Lo spirito di Lilo e Stitch resta intatto

“Lilo & Stitch” è una storia che bilancia divertimento e dramma, lasciando spazio anche per la tenerezza. Ma la cosa importante sta nell’insegnamento del valore dell’amicizia e della famiglia, dell’accettazione e dell’emarginazione, a prescindere se si è umani o alieni. Il remake ripropone tutto questo, senza cascare nella superficialità e rimanendo nella semplicità. Trova il giusto compromesso con la modernità e ha delle sottili differenze che non stonano. Ma tralasciando quelle, la nuova versione conserva comunque la trama e lo spirito del film. I puristi potrebbero storcere il naso su queste differenze, ma il remake ha sempre una sua impronta e non è detto che alcuni elementi presenti nel cartone animato avrebbero funzionato allo stesso modo in live-action. Però, si sta parlando di differenze così poco importanti e la storia resta sempre la stessa, ossia divertente e commovente.

Il messaggio è sempre lo stesso e ci sta riproporre le stesse tematiche affrontate nella versione di “Lilo & Stitch” del 2002, oggi più che mai in una società che sembra che abbia dimenticato il valore di tali tematiche. E’ un film per famiglie è quello giusto per riproporle, con un linguaggio semplice, divertente e commovente. Anche perché, parte tutto da esse.

Ohana significa famiglia e nessuno viene abbandonato o dimenticato.

Un altro punto a favore nel remake sta nel cast, che comprende attori risultati adatti per i personaggi umani e il personaggio di Stitch risulta sempre coccoloso e tenero. La colonna sonora è praticamente la stessa, ma la CGI non è curatissima per gli alieni comprimari come lo è stata per Stitch, ma per alcuni di loro si è trovata una soluzione alternativa (rientra tra le differenze che non stonano) per non ricorrere troppo ad essa.

Da vedere assolutamente in sala.

 

Giorgio Maria Aloi

Votare o non votare? Il futuro della democrazia è nelle nostre mani

In quest’epoca, in cui l’indifferenza politica sembra contagiosa e il cinismo serpeggia tra le pieghe della società, è più urgente che mai riaffermare un principio tanto semplice quanto rivoluzionario: votare è un atto di responsabilità civile, di libertà e di dignità. Non è un semplice diritto individuale, ma il cuore pulsante della democrazia stessa.

Dalle origini della democrazia alla conquista del suffragio universale

Lo sapevano bene gli antichi ateniesi, tra i primi nella storia a costruire un sistema politico fondato sulla partecipazione dei cittadini. Nel celebre discorso funebre riportato da Tucidide, Pericle ricordava con fierezza che “qui ad Atene noi facciamo così”, ognuno partecipa alla vita pubblica, ognuno contribuisce alle decisioni comuni. Non era solo retorica. L’assenza di impegno civico era vista come una forma di ignoranza, una rinuncia alla propria identità di cittadino.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo,
ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una
politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della
democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà
sia solo il frutto del valore.

Ma la democrazia ateniese era imperfetta e limitata, riservata a una minoranza. Ci vollero secoli di lotte, rivoluzioni e sangue versato perché l’ideale democratico potesse diventare diritto di tutti. Dalla Magna Charta del 1215, che per la prima volta limitava il potere assoluto del sovrano, alle rivoluzioni americana (1776) e francese (1789), il concetto di sovranità popolare iniziò a prendere forma. Fu un lungo cammino, segnato da contraddizioni, tradimenti e progressi lenti.

Le democrazie moderne, nate tra Otto e Novecento, si sono costruite sull’estensione progressiva del suffragio: prima agli uomini non proprietari, poi alle donne, infine a tutti i cittadini adulti. In Italia, il suffragio universale arriva solo nel 1946, quando per la prima volta anche le donne votano per scegliere tra monarchia e repubblica. Quel giorno — il 2 giugno — non è soltanto una data simbolica, è la nascita concreta della nostra democrazia. Migliaia di italiani e italiane, molti dei quali avevano combattuto nella Resistenza o subito le privazioni del fascismo e della guerra, andarono a votare con la consapevolezza che quel gesto segnava un nuovo inizio.

L’ombra dell’astensionismo: una democrazia in crisi

Eppure oggi, in un tempo di apparente abbondanza e di saturazione informativa, molti considerano il voto superfluo. Si dice che “tanto non cambia nulla”, che “sono tutti uguali”, che “la politica è lontana dalla vita reale”. Ma è proprio questo distacco a permettere che decisioni fondamentali vengano prese senza il nostro contributo. Il disinteresse è terreno fertile per l’autoritarismo, per la deriva tecnocratica o per la manipolazione populista.

Dietro ogni scheda elettorale c’è un’idea potente, quella di essere parte di un destino comune. Quando votiamo, stiamo dicendo che ci importa di ciò che accade attorno a noi. Che crediamo, nonostante tutto, nel cambiamento possibile. Che non vogliamo lasciare le chiavi della casa comune in mano a chi urla più forte o a chi meglio cavalca la rabbia.

Ma il voto non si esaurisce nella scelta di un rappresentante. Tra le più alte espressioni di democrazia diretta c’è il referendum: lo strumento attraverso cui non deleghiamo, ma decidiamo. È il momento in cui la Repubblica ti chiama per nome e ti dice adesso tocca a te.

Partecipare ai referendum è fondamentale. Non stai scegliendo chi dovrà poi deliberare, stai dicendo tu cosa è giusto, cosa deve restare e cosa deve cambiare. È la forma più limpida e immediata di sovranità. Quando rinunciamo, lasciamo che altri parlino al nostro posto. Se non vai a votare, stai regalando potere a chi preferisce l’immobilismo. Non è un caso che, spesso, chi vuole impedire un cambiamento promuove l’astensione, confidando nel mancato raggiungimento del quorum.

Un referendum non capita tutti i giorni. Arriva quando le questioni sono cruciali, quando la posta in gioco riguarda la struttura stessa della nostra convivenza. Ignorarlo è come avere un biglietto vincente e lasciarlo scadere per pigrizia. Anche la scheda bianca, se sei indeciso, è un segno e vale più dell’assenza. È la prova che ci sei, che ti sei assunto la responsabilità di essere parte.

Le cause dell’astensionismo: tra sfiducia e disillusione

Le conquiste democratiche non sono mai eterne. La storia ce lo insegna con la voce spezzata di chi ha lottato per ottenere ciò che oggi diamo per scontato: le donne che hanno preteso il diritto di voto, gli operai che hanno scioperato per avere rappresentanza, i partigiani che hanno rischiato tutto per la libertà. Non votare è come voltare loro le spalle. È lasciare vuoto il seggio della coscienza.

Un appello alla partecipazione: il coraggio di esserci

Il voto, dunque, è un gesto semplice ma radicale. È dire “io ci sono”, accettare il privilegio e l’onere della scelta. È piantare un seme, sapendo che anche se il raccolto non sarà immediato, ogni democrazia si costruisce con la fatica lenta dei gesti quotidiani.

Perché votare è un dovere, ma è anche un dono. E ogni volta che ci viene data la possibilità di esercitarlo — sia in un’elezione che in un referendum — abbiamo l’occasione di ricordare a noi stessi e agli altri che la libertà non è mai garantita, ma si rinnova ogni giorno, ogni volta che entriamo in una cabina elettorale.

Perché, come ci ha insegnato Pericle, “il segreto della felicità è la libertà, e il segreto della libertà è il coraggio.”
E oggi, quel coraggio si chiama partecipazione. Non sprechiamolo.

Gaetano Aspa

La flotta russa che soccorse Messina nel 1908

Messina, 28 Dicembre 1908.

La città dorme, silenziosa, immersa nel clima natalizio. I preparativi per la festa di Capodanno sono da poco iniziati. Tutti si preparano ad abbandonare l’anno moribondo, speranzosi, in attesa di quello nuovo.

Ore 05:20. Un violento rimbombo. La terra inizia a tremare, i palazzi si sgretolano. È la furia violenta della natura, rade al suolo una fiorente città, ne stermina i figli.

Poco dopo l’acqua completa l’opera della terra. Il mare si riversa sulla città, travolgendo con furia tutto ciò che incontra. Onde alte fino a 12 metri. Poi, si ritira.

Messina post terremoto del 1908 – Fonte: focus.it

 

Una città un tempo viva, pulsante, adesso è muta. Le macerie fanno da sacrario ai corpi putrefatti. Ce ne sono migliaia. E altre migliaia moriranno ancora, perché i soccorsi arriveranno solo il secondo giorno, perlomeno, quelli del Regno d’Italia.

Al tempo, le comunicazioni erano tardive, si minimizzava la portata della catastrofe, forse nemmeno interessava così tanto. Strade, cavi elettrici, ferrovie: tutto distrutto. La notizia del terremoto di Messina arriva lentamente a Roma, si trascina.

Al largo della costa ionica, una flotta russa intenta in esercitazioni militari, presta immediatamente soccorso. L’ammiraglio Livitinov non aspetta ordini, non chiede ai superiori il permesso.

Le corazzate Slava e Tsesarevich, insieme agli incrociatori BogatyrAmmiraglio Makarov, sbarcano a Messina, portando soccorso, viveri, speranza. Riportano l’ordine, combattono gli infidi sciacalli che piombano sui cadaveri.

 

flotta russa
Monumento dedicato ai soldati russi che aiutarono Messina. Fonte: it.topwar.ru

 

I superstiti sono caricati sulle navi russe e portati a Napoli, lontano da quell’inferno.

Oggi, a quegli uomini che prestarono aiuto ai Messinesi, è dedicato un monumento in un alberato di via Garibaldi.

Cerimonia di Consegna dei Diplomi 2025: celebrare il traguardo al Teatro Antico di Taormina

Anche per il 2025 si rinnova l’appuntamento con uno degli eventi più suggestivi e significativi per la comunità accademica dell’Università degli Studi di Messina: la Cerimonia di Consegna dei Diplomi di Laurea, che si terrà la sera di lunedì 21 luglio nella cornice senza tempo del Teatro Antico di Taormina.

Come ormai da tradizione, l’Ateneo offrirà ai suoi laureati e dottori di ricerca l’opportunità di celebrare in maniera solenne e condivisa il coronamento di un percorso di studio e crescita personale. L’evento è aperto a chi ha conseguito una laurea triennale, magistrale, magistrale a ciclo unico o un dottorato tra maggio 2024 e aprile 2025.

Un Evento Carico di Significato

La cerimonia, che si ispira al modello accademico anglosassone, avrà una durata di circa due ore e rappresenterà, per molti, non solo la conclusione del proprio percorso universitario, ma anche una tappa simbolica densa di emozioni, orgoglio e senso di appartenenza. La scelta del Teatro Antico di Taormina, sito storico e artistico di straordinaria bellezza, aggiunge un valore simbolico unico.

Prenotazioni e Requisiti

Per partecipare è necessario prenotarsi tramite la piattaforma dedicata https://code.unime.it/taormina2025/, attiva dal 13 maggio fino alle ore 23:59 del 13 giugno 2025. L’accesso avviene tramite credenziali SSO, le stesse utilizzate per i servizi digitali d’Ateneo.

È importante prenotare il prima possibile: i posti sono limitati a causa della capienza del teatro e delle normative sull’agibilità. Ogni partecipante potrà essere accompagnato da un massimo di quattro persone. La prenotazione sarà considerata valida solo dopo il pagamento di una tassa di €85 per il rilascio del titolo accademico (se non già corrisposta in precedenza), da effettuare tramite PagoPA su ESSE3.

Toga, Tocco e Biglietti

Nei giorni precedenti la cerimonia, ciascun iscritto riceverà gratuitamente la toga e il tocco da indossare durante l’evento. Al termine della serata, la toga andrà restituita, salvo la possibilità di acquistarla. Contestualmente verranno consegnati i biglietti di ingresso per sé e per gli accompagnatori, nonché i tagliandi utili per usufruire del trasporto, se richiesto.

Servizio di Trasporto

È previsto un servizio gratuito di pullman andata e ritorno con partenza da Messina (Piazza Pugliatti 1) per i laureati e i dottori di ricerca. Gli accompagnatori potranno usufruirne al costo di €15 a persona.

Inclusività e Assistenza

Durante la fase di prenotazione sarà possibile indicare l’eventuale presenza di persone con disabilità, sia tra i laureati che tra gli accompagnatori, per garantire la piena accessibilità e la disponibilità di supporto adeguato.

Informazioni e Supporto

Per qualsiasi chiarimento è possibile scrivere a consegnadiploma@unime.it. È inoltre attivo un Infopoint presso i nuovi locali della ex Biblioteca Regionale, in via dei Verdi, per fornire assistenza diretta agli interessati.

Gaetano Aspa

Thunderbolts*: un viaggio Marvel tra le emozioni umane

La Marvel potrebbe aver creato uno dei film migliori dopo Endgame Voto UVM: 4/5

 

La quinta fase dell’universo cinematografico della Marvel si conclude con il film giusto al momento giusto. Dopo molti bassi e pochi alti, Thunderbolts* regala ai fan una storia in pieno stile Marvel (quello che funziona fino ad End Game) portando sul grande schermo tematiche tanto importanti quanto difficili da affrontare in un cinecomic. E occhio alle scene post credit, fondamentali per il futruro del MCU!

Un’ultima missione prima di cambiare vita

Yelena Belova, sorella della compianta Natasha Romanoff, passa la vita ad eseguire missioni clandestine per conto dell’ex direttrice della CIA Valentina Allegra de Fontaine. Le sue giornate sembrano non avere uno scopo reale, e tutto ciò che prova è solo una grande apatia che cerca di annegare nell’alcol e nel lavoro. Un giorno, dopo una visita a Red Guardian suo padre putativo, decide di abbandonare la vita da agente segreto per dedicarsi alle pubbliche relazioni. Prima di ritirarsi però, decide di svolgere un’ultima missione per conto di Valentina.

La missione si rivela essere presto una trappola e la Vedova si ritrova bloccata in un edificio con gli altri agenti che hanno lavorato per Valentina: U.S Agent, Taskmaster e Ghost. Nell’edificio c’è anche un ragazzo che soffre di amnesia di nome Bob. Bob non sembra avere alcun superpotere ma, quando tocca gli altri fa rivivere loro alcuni di momenti più traumatici delle loro vite. Ben presto gli agenti di Valentina si troveranno a dover lottare per la propria vita e per quella dell’intero pianeta contro un’oscura minaccia.

Thunderbolts* Regia: Jake Schreier Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures
Thunderbolts* Regia: Jake Schreier Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures

 

Thunderbolts* è una storia di antieroi

Ciò che il regista Jake Schreier mette in scena con Thunderbolts*, è una storia di antieroi. Yelena, U.S Agent, Ghost, Red Guardian, il Soldato di Inverno e Bob/Sentry hanno tutti in comune un passato burrascoso. Tra chi è stata cresciuta come assassina, chi si è macchiato le mani del sangue di innocenti e chi ha passato la vita a servire il proprio paese per poi essere dimenticato non c’è spazio per veri eroi. E anche Bob/Sentry, ha passato la vita tra l’abuso di droghe e abusi emotivi che lo hanno inevitabilmente segnato. Nessuno è acclamato dalla folla e nessuno ha grandi poteri: sono solo esseri umani armati di pistola e superforza che ogni giorno cercano di affrontare sé stessi e i propri demoni.

 

Un racconto audace ma in pieno stile Marvel

Jake Schreier realizza una delle migliori pellicole dell’universo cinematografico Marvel del post End Game e, per farlo torna al passato. Niente multiverso, niente salti temporali e niente storie di origini. Thunderbolts* al contrario, riprende quella formula rodata del film corale che ha fatto la fortuna di Avengers e de I Guardiani della Galassia. Il regista riprende la stessa struttura vincente dei film di James Gunn e dei fratelli Russo con tanto di omaggi alle loro opere, dirigendo una pellicola dove le interazioni tra i personaggi sono alla base del funzionamento della storia.

Nonostante il dichiarato tono più serio della pellicola, non manca l’umorismo in pieno stile Marvel. A sorreggere la linea comica della pellicola è il Red Guardian di David Harbour, personaggio al quale non mancano anche i momenti di profonda riflessione. Schreier alla rodata formula Marvel aggiunge con audacia, una profonda riflessione sull’animo umano in parte simile a quella vista in Guardiani della Galassia Volume 3.

Thunderbolts* Regia: Jake Schreier Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures
Thunderbolts* Regia: Jake Schreier Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures

L’unione fa la forza

Il più grande pregio di Thunderbolts* è quello di raccontare la storia più umana di tutte. La pellicola di Jake Schreier sfrutta i supereroi, o meglio gli antieroi e Bob, per raccontare l’esistenza dell’animo umano e dei suoi demoni. Solitudine, depressione, alcolismo, vergogna e inadeguatezza sono raccontate attraverso gli antieroi protagonisti della pellicola. Ognuno di noi, chi più chi meno, come i membri dei Thunderbolts, a volte sente un vuoto interiore che alcune volte sembra avere la meglio. Ma allo stesso modo di come i Thunderbolts devono unire le proprie forze per superare gli ostacoli sul loro cammino, da certe situazioni si esce solo con l’aiuto di chi ci è vicino. Un abbraccio può essere il vero superpotere per sconfiggere quel vuoto che a volte ci attanaglia. In fin dei conti, questa pellicola della Marvel altro non è che una storia degli esseri umani dietro la maschera da eroe.

 

Thunderbolts*, un cast centrato guidato da Florence Pugh

La nuova squadra di antieroi trova nel cast uno dei suoi punti di forza. Torna Sebastian Stan nei panni di Backy, con un’interpretazione forse un po’ troppo mono espressiva. Florence Pugh regala un’interpretazione solida e convincente, che consacra ulteriormente l’attrice inglese anche nei ruoli d’azione. David Harbour (Red Guardian) e Wyatt Russell (U.S Agent) si trovano perfettamente a loro agio nel ruolo del super soldato pieno di rimorsi e, Julia Louis-Dreyfus riprende in maniera convincente il ruolo di Valentina Allegra de Fontaine. Bill Pullman, figlio d’arte come anche Wyatt Russell, interpreta un ottimo Bob/Sentry che tornerà nelle prossime pellicole del MCU già dal prossimo Avengers.

Francesco Pio Magazzù

 

Conferenza di Apertura dell’Evento Nazionale Erasmus 2025: un viaggio europeo attraverso gli occhi di Dante

 L’Università degli Studi di Messina è pronta ad accogliere, per la seconda volta, l’Evento Nazionale Erasmus di Primavera, una delle più importanti manifestazioni promosse da ESN Italia (Erasmus Student Network).

A inaugurare ufficialmente l’evento sarà una conferenza dal forte valore simbolico e culturale:
“Un viaggio europeo attraverso gli occhi di Dante”, in programma giovedì 22 maggio 2025 alle ore 16:30 presso l’Aula Magna del Rettorato.

Erasmus e Dante: un filo rosso tra cultura e identità europea

La scelta del tema non è casuale. Il viaggio di Dante nella Divina Commedia, denso di incontri, sfide e meraviglia, è stato eletto a metafora ideale dell’esperienza Erasmus: un percorso trasformativo, non solo geografico ma anche umano e spirituale, che attraversa confini e genera consapevolezza. Come la stessa Elisa Contarino, Presidente di ESN Messina ci ha spiegato:

Quest’anno, dopo essere stati scelti per la seconda volta come organizzatori dell’Evento Nazionale di Primavera, volevamo fare qualcosa in più: dare un’anima e un filo conduttore all’esperienza. Abbiamo scelto un tema che fosse profondamente radicato nella nostra cultura ma anche capace di parlare a chi viene da fuori, di accogliere, stupire e ispirare: la Divina Commedia.

Perché proprio questo tema? Perché Dante è uno dei pilastri più importanti della cultura italiana e la sua opera racconta un viaggio che è al tempo stesso fisico, emotivo e spirituale.
Un viaggio ultraterreno, unico, che attraversa luoghi fantastici, affronta sfide, incontri memorabili e momenti di meraviglia. E non è forse questo anche un Evento Nazionale Erasmus?

Abbiamo immaginato di regalare agli studenti internazionali un’esperienza che ricordasse proprio questo: un viaggio simbolico, che li porti a scoprire non solo le bellezze mozzafiato delle Isole Eolie, ma anche a vivere qualcosa di indimenticabile. Un percorso fatto di emozioni, relazioni, scoperta e stupore, che, come il cammino di Dante, inizia con la curiosità e termina con la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di irripetibile.

Perché ogni Erasmus è un piccolo viaggio dantesco, e noi vogliamo che questo evento ne sia la rappresentazione più intensa.

La conferenza vuole dunque essere il punto di partenza di un’esperienza simbolica e concreta insieme, capace di ispirare i giovani europei a riflettere sul valore della mobilità internazionale, dell’incontro tra culture e della crescita personale.

Programma

Dopo i saluti istituzionali della Magnifica Rettrice Giovanna Spatari, del Presidente ARS Gaetano Galvagno e delle principali autorità regionali e locali, prenderanno la parola esponenti del mondo accademico.

Tra i relatori:

  • Dario Caroniti, docente di Storia delle dottrine politiche

  • Michele Limosani, docente di Politica economica e mercati finanziari

  • Giuseppe Ramires, docente di Lettere

A concludere l’incontro saranno:

  • Matilde Quaglia, Presidente ESN Italia

  • Elisa Contarino, Presidente ESN Messina

  • Davide Lo Presti, Capo del Comitato Organizzatore dell’Evento Nazionale

La moderazione sarà affidata al Working Group “Istituzioni” dell’Evento Nazionale Messina 2025:
Alberto Arbuse, Gerlando Sciabica e Silvia Ciocia.

Qual è lo scopo di questo evento?

Ce lo spiega direttamente Elisa Contarino, Presidente di ESN Messina:

Lo scopo dell’Evento Nazionale Erasmus di Primavera 2025 è offrire agli studenti internazionali molto più di un semplice viaggio: vogliamo regalare loro un’esperienza autentica e coinvolgente, che celebri la bellezza e l’identità del territorio che li ha accolti.

Attraverso un ricco programma di attività, tra cui escursioni, attività sportive, esperienze immersive nella natura (kayak, snorkeling, parapendio), visite guidate a Lipari, Panarea e Stromboli, e momenti di incontro interculturale, l’evento mira a promuovere il turismo di bassa stagione nelle Isole Eolie, valorizzando il loro patrimonio naturale, culturale e storico.

Vogliamo offrire un’esperienza a 360°, che permetta di rafforzare il legame tra culture diverse e lasciare nei partecipanti un ricordo entusiasmante della loro mobilità in Italia.

In sintesi, l’obiettivo è far vivere le bellezze del territorio in modo profondo e partecipato, nella cornice della Divina Commedia, trasformando il viaggio in un’avventura memorabile.

Un viaggio che inizia a Messina e attraversa l’Europa

L’Evento Nazionale Erasmus 2025 vuole essere un omaggio al viaggio, alla conoscenza e alla libertà, proprio come quello di Dante. Un cammino che parte dalla Sicilia e porta lontano, lasciando in chi parte – e in chi ospita – il segno indelebile di un’avventura indimenticabile.

Vuoi partecipare alla Conferenza dell’Evento Nazionale Erasmus 2025?

Per motivi organizzativi è richiesta la conferma della presenza entro il 19 maggio, compilando il modulo al seguente link:
👉 https://forms.gle/8qukkn3CErHWA9pD7

L’incontro è valido per il riconoscimento di 0.25 CFU per gli studenti UniMe.

Gaetano Aspa

Santo Versace, il valore delle radici: dal Sud al valore dell’impresa etica

Accompagnati dalle note solenni del Gaudeamus Igitur, l’aula magna dell’Università di Messina ha accolto il Senato Accademico, il Collegio dei Docenti, la Magnifica Rettrice e, tra gli applausi, Santo Versace, protagonista della cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa in Economics, Management and Statistics.

A introdurre l’evento è stata la Magnifica Rettrice Giovanna Spatari,  che ha poi lasciato la parola al Direttore del Dipartimento di Economia, Michele Barresi. Quest’ultimo ha ringraziato in particolare il prof. D’Amico, che ha creduto e sostenuto con determinazione la proposta, approvata lo scorso settembre.
È seguito l’intervento del prof. Cesaroni, coordinatore del dottorato, che ha presentato il programma con i suoi tre curriculum, sottolineandone la vocazione internazionale.

Laudatio: le “quattro vite” di Santo Versace

Al centro della cerimonia, la laudatio tenuta dal prof. D’Amico, ha ripercorso la biografia di Santo Versace, articolata in quattro fasi fondamentali, da lui stesso descritte in una celebre intervista come “quattro vite”.

1. Le radici: studio, sport e attivismo

Nato a Reggio Calabria nel 1944 (anche se registrato ufficialmente nel 1945), perde in giovane età la sorella maggiore. Dopo il diploma in ragioneria, si dedica al basket a livello agonistico e si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio a Messina, dove partecipa attivamente ai movimenti studenteschi pre-’68. Si laurea con una tesi sugli effetti economici della spesa pubblica, ironizzando sul fatto di essere stato bocciato in Matematica Finanziaria I.
Inizia a lavorare come docente nella sua ex scuola, svolge il servizio militare e assiste il fratello Gianni nel suo primo incarico da designer.

2. La nascita del marchio Versace

Gianni è indeciso se continuare a lavorare per altri o fondare un proprio brand. È Santo a spingerlo, con la visione chiara di un marchio che parlasse al mondo “ma con il nostro accento”.
La loro strategia è rivoluzionaria: ampliano il portafoglio dei loro prodotti con jeans, profumi, arredamento. Nasce l’Universo Versace, un modo nuovo di concepire il lusso. Il successo è straordinario, fino al 1997, anno dell’omicidio di Gianni, evento che segna profondamente l’azienda e la famiglia.

3. L’impegno politico e civile

Dopo la tragedia, Santo prende le redini dell’azienda mentre Donatella assume la direzione creativa. Assume la presidenza della “Camera Nazionale della Moda Italiana”, nel 2008 accetta la candidatura in Parlamento, convinto da Silvio Berlusconi.
Eletto nella circoscrizione Calabria, si distingue per l’attenzione al Made in Italy e ai diritti civili: è il primo firmatario della legge sull’etichettatura dei prodotti italiani.

4. Nuove sfide: investimenti e filantropia

 Degna di nota l’Associazione Altagamma che vide la luce nel 1992. Nacque dalla visione di unire tutte le imprese di settore desiderose di lavorare insieme per portare sempre più in alto il made in Italy. Oggi, Altagamma è divenuta una Fondazione e riunisce 120 aziende.

Nel 2018 cede l’azienda a Michael Kors, decisione difficile ma necessaria per garantire la sopravvivenza e il prestigio del marchio.
Oggi investe in startup giovanili nei settori moda, food e cinema, e guida la Fondazione Santo Versace e Operation Smile, condividendo questa missione con la moglie Francesca. “Non abbiamo figli, ma con la fondazione ne abbiamo molti”, afferma con commozione.

Lectio magistralis: radici, etica e futuro

Nella sua lectio magistralis, Santo Versace ha voluto partire proprio da Messina: “Sono felice perché ricordo la prima volta che, a 18 anni, varcai i cancelli di questa università.”
Ha parlato dell’orgoglio di aver costruito un marchio di alta gamma da italiani del Sud, sfidando stereotipi e pregiudizi, e dell’importanza del contributo di istituzioni rette dal principio del bene comune nella realizzazione dei giovani.

Versace ha ribadito come la vera forza dell’impresa siano i lavoratori: “Gli azionisti cambiano, i dipendenti restano.” Ha poi ricordato il sogno, condiviso con Gianni, di creare un polo italiano del lusso: un’intuizione che, pur non realizzatasi a causa della tragedia del ’97, si sta oggi concretizzando con operazioni come quella del gruppo Prada.

Il messaggio ai giovani: “Amate il lavoro, potete fare tutto”

Versace ha chiuso il suo intervento con un appello accorato alle nuove generazioni del Sud, incoraggiandoli a rischiare e a non sentirsi in difetto rispetto a chi arriva da luoghi notoriamente più ricchi di opportunità. Si rivolge agli studenti di Sicilia e Calabria quando ricorda la Magna Grecia: la sua magnificenza, dice, ha poi superato quella della Grecia stessa. É possibile riuscire a  realizzare i propri sogni, creare startup e innovazione anche qui al sud, ma per farlo bisogna studiare, impegnarsi e amare il proprio lavoro.”

Un messaggio potente, che unisce memoria e visione, esperienza e speranza. L’Università di Messina, che lo ha visto studente e oggi lo celebra come simbolo di eccellenza, è il punto di partenza e arrivo di una storia tutta italiana che guarda al futuro con radici profonde.

Gaetano Aspa

Carla Fiorentino

Sei triste come la sera sul mare

Piangi? Non piangere, amore,
lascia che la sera ci afferri
nel suo grembo d’acqua e cenere.

Le stelle sbocciano e si spengono,
come le rose dimenticate nei giardini
delle case abbandonate.

Sei bella come la luna sullo Stretto,
sei triste come la sera sul mare.

E il treno urlava nelle gole d’ombra,
e il mare si sfaldava in canti di sirene,
e tu ridevi – tu ridevi –
con la bocca rossa di vino.

Fuggire, fuggire,
nel vento salato,
nella notte che trema
di cani randagi e d’asfalto.

Dove sei, dove sono,
se non in un sogno che svanisce
come il fumo d’un falò sulla spiaggia?

 

Gaetano Aspa