Oggi la presentazione del Rapporto di Ricerca: “Turismo delle radici e promozione all’estero dei prodotti agroalimentari italiani. Un focus sul settore olivicolo oleario”

Oggi, alle ore 15.00, si terrà un seminario per la presentazione del Rapporto di Ricerca intitolato “Turismo delle radici e promozione all’estero dei prodotti agroalimentari italiani. Un focus sul settore olivicolo oleario”, presso l’Aula Magna del Rettorato in Piazza Pugliatti. L’evento si inserisce nel contesto delle celebrazioni dell’Anno del Turismo delle Radici, proclamato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Rappresenta, inoltre, un’importante occasione per confrontarsi sulle strategie di promozione internazionale dei prodotti agroalimentari italiani, con un’attenzione particolare al settore olivicolo e oleario, e per approfondire il ruolo del turismo delle radici nel valorizzare e commercializzare le eccellenze italiane all’estero.

Origine e scopo della ricerca

La ricerca mira ad indagare sul fenomeno della promozione delle produzioni agroalimentari italiane all’estero, ma anche sull’interesse delle attività olivicole dal punto di vista turistico e, in particolare, dal punto di vista di coloro che hanno legami profondi con l’identità culturale italiana. A tal proposito, giocano un ruolo determinante i turisti delle radici, ovvero emigrati e loro discendenti che vogliono ricongiungersi con la terra d’origine propria o della famiglia durante le vacanze.  L’idea di approfondire questi fenomeni nasce da una riflessione che i dati dell’ Enit-Agenzia Nazionale del Turismo hanno alimentato. Il 30% del turismo delle radici, equivalente a circa 3 milioni di viaggiatori, copre infatti un target che va dai 25 ai 34 anni (25,7%) e dai 55 ai 64 anni (24%). Ciò genera un indotto economico di interesse che si stima abbia mosso oltre 4,2 miliardi di euro nel 2021.

L’evento

Organizzato dal Consorzio Messina Tourism Bureau (Università di Messina e Città Metropolitana di Messina), l’evento è aperto a tutti gli studenti e le studentesse universitarie, nonché a docenti universitari, istituzioni locali e metropolitane, cultori delle discipline turistiche ed enogastronomiche, professionisti e operatori turistici, produttori e imprenditori della filiera corta, e a tutti coloro che operano nel settore delle aree rurali. Ad illustrare il rapporto saranno il Prof. Carlo Vermiglio dell’Università di Messina e coloro che hanno realizzato la ricerca: la Prof.ssa Sonia Ferrari e la Dott.ssa Tiziana Nicotera dell’Università della Calabria, e la Dott.ssa Gabriella Lo Feudo del CREA. I lavori saranno infine moderati dall’Avv. Gaetano Majolino, presidente del Consorzio, mentre le conclusioni affidate al Prof. Filippo Grasso dell’Ateneo Peloritano.

Locandina dell’evento, fonte: unime.it

Antonino Nicolò

L’indagine sulla Ministra del Turismo Daniela Santanchè

Daniela Santanchè negli ultimi giorni è stata al centro di accuse riguardanti le sue aziende. A farne luce un’inchiesta fatta dal programma televisivo “Report” condotto da Sigfrido Ranucci.

Carriera politica

La sua carriera politica inizia nel 1995 con Alleanza Nazionale, successivamente fonda il Movimento per l’Italia, alleato con il centrodestra.  Nel 2010 entra nel governo Berlusconi come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e nel 2013 è rieletta in Parlamento con il Popolo della Libertà. Nel 2017 entra a far parte di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni la nomina Portavoce regionale in Lombardia. Dal 2022 è a capo del Ministero del Turismo.

Anche imprenditrice

Nel 1990 nasce la “Dani Comunicazione Srl”, specializzata in pubbliche relazioni e organizzazione di eventi.

A fianco di Flavio Briatore, apre il Billionaire in Costa Smeralda e – sempre in società con quest’ultimo, Marcello Lippi e Paolo Brosio – inaugura il Twiga Beach ClubLippi e Brosio si sono poi dissociati.

Inoltre, occorre ricordare che lo stabilimento pagava allo Stato diciassette mila euro di concessioni a fronte di quattro milioni di fatturato.

È proprietaria del gruppo “Ki group” e dell’azienda editoriale Visibilia.

“Open to fallimento”

Questo, il titolo dato all’inchiesta fatta da Report, un chiaro rimando alla campagna per il turismo “Open to Meraviglia“.

Il reportage si concentra sulla gestione delle società Ki Group e Visibilia.

La Ki Group, attiva nel settore alimentare biologico, è stata acquistata nel 2006 insieme all’ex compagno Canio Mazzaro.

Secondo quanto riportato da “Report”, tra il 2018 e il 2019, avrebbe accumulato debiti nei confronti dei fornitori per un ammontare di otto milioni di euro. Questa situazione finanziaria ha creato difficoltà per l’approvazione dei bilanci. Per cercare di appianare la situazione è stata creata una nuova società: Ki Group srl, l’obiettivo era lasciare i debiti alla società madre. 

Comportamenti poco trasparenti

Questo però non ha del tutto risollevato la situazione, in quanto alcuni dipendenti sono in attesa di ricevere il TFR  – Trattamento di Fine Rapporto – e alcune aziende fornitrici tra cui la AT&B, sarebbe stata costretta a cedere in affitto all’azienda di Santanchè il marchio Verde Bio per una cifra molto vantaggiosa.

Sempre secondo “Report”, alcuni ex dipendenti hanno lamentato una scarsa trasparenza nella gestione patrimoniale della Ki Group, attraverso cui sarebbe stato pagato un appartamento a Milano per un costo annuo di cento mila euro. L’alloggio era stato registrato come «ufficio di rappresentanza». 

Visibilia Editore

È un’azienda di comunicazione quotata in Borsa fondata a metà degli anni novanta, di cui la Ministra è stata azionista principale fino a metà ottobre e Presidente fino a gennaio 2022.

Uno dei dipendenti, sotto anonimato, ha raccontato che una collega sarebbe stata inserita in cassa integrazione a zero ore, ma in realtà avrebbe continuato a lavorare.

I debiti societari di Visibilia sono arrivati all’attenzione della Procura di Milano. Lo scorso novembre, i pubblici ministeri milanesi hanno rinunciato alla richiesta di liquidazione giudiziale presentata contro Visibilia, in quanto l’azienda aveva saldato il proprio debito nei confronti dello Stato per circa 1,4 milioni di euro.

Nell’inchiesta è saltato fuori anche il nome del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, dal momento che è stato l’avvocato dell’azienda Visibilia, oltre ad aver svolto operazioni per il fondo Negma, con sede a Dubai (stesso fondo che ha acquistato obbligazioni in Visibilia per tre milioni di euro convertendoli poi in azioni quando il titolo era basso e rivendendole a prezzo alto).

Daniela Santanchè smentisce tutto

Oltre ad aver smentito i fatti, si è detta pronta a querelare la trasmissione. Report, dal canto suo, conferma la veridicità dei fatti.

Non me l’ha chiesto Giorgia Meloni di andare in Parlamento. L’ho deciso io e risponderò puntualmente su ogni questione sollevata. Anzi devo dire che il mio partito Fratelli d’Italia me lo ha sconsigliato di presentarmi in Senato, perché teme costituisca un precedente.

Daniela Santanchè verrà ascoltata in Senato mercoledì 5 luglio.

Per Carlo Calenda – fondatore del partito Azione – queste accuse non possono non avere un seguito:

Dipendenti non pagati, TFR non erogati e cassa integrazione usata in modo fraudolento non sono accuse che possono essere lasciate cadere nel vuoto da parte di un ministro

La pensa diversamente il vicepremier, ministro e leader della Lega Matteo Salvini:

Se la politica dovesse lavorare in base alle inchieste di Report e Fatto quotidiano saremmo la Repubblica delle banane. Do massima fiducia ai colleghi in carica

Gabriella Pino

Savoca, il borgo medievale tra storia e tradizioni

Con agosto alle porte siamo entrati nel cuore dell’esate, stagione prediletta per godersi le bellezze della nostra terra. Oggi continuiamo il viaggio tra le meraviglie della provincia di Messina, facendo tappa a Savoca, piccolo comune medievale dalla storia ricca e travagliata.

La chiesa di San Nicolò – Fonte: ioamolasicilia.com

Le origini di Savoca

Arroccata sopra un colle bivertice roccioso prospiciente il litorale ionico sorge Savoca, il cui nome deriva dalla pianta di Sambuco (in dialetto savucu); altre ipotesi riportano che Ruggero II fondò la città nel 1134, con il titolo di Baronia, “Terra ferace di gagliardi ingegni”. È definita anche “paese dalle sette facce” perché da qualsiasi parte si guardi l’orizzonte offre scenari sempre nuovi; un detto popolare infatti descrive così il borgo: “Supra na rocca Sauca sta, setti facci sempri fa”. Savoca è anche un borgo d’arte inserito nel circuito de I borghi più belli d’Italia. Esso conserva nel proprio territorio ciò che richiama alla mente di un passato di origine medievale, rinascimentale e barocco. Savoca fa parte del comprensorio turistico della Valle d’Agrò ed è anche comune aderente all’Unione dei comuni delle Valli joniche dei Peloritani.

Il borgo medievale di Savoca – Fonte: sicilyspot.altervista.org

La storia di Savoca

Al principio Savoca si sviluppò urbanisticamente attorno alla “Rocca di Pentefur”, alla cui vetta, al tempo dominazione araba, sorse un castello ancora oggi chiamato inesattamente “Castello saraceno”. Nei secoli XIV e XV edificarono molte chiese, fra le quali quella imponente di Santa Lucia; crollata nel 1880 in seguito ad una frana; sono stati i  Domenicani ad aver dato vita al culto di Santa Lucia. La terra di Savoca assistette sempre da protagonista agli avvenimenti di storici che interessarono la città di Messina. Si ricorda fieramente dagli storici locali “L’atto di capitolazione della terra di Savoca dinanzi alle armi francesi”, redatto mentre era in corso la ribellione di Messina contro la Spagna. Nel 1948 Savoca riottenne la sua autonomia da S. Teresa di Riva, persa nel periodo fascista.

La festa patronale

Nell’anno 1465 è stato costruito il Convento dedicato a Santa Lucia, patrona del paese. Si immagina che la maestosa chiesa di S. Lucia, il cui crollo risalirebbe all’anno 1880, fu costruita almeno un secolo prima: essa possedeva nove altari e cinque sepolture.

La ricorrenza di S. Lucia ricade il 13 dicembre, giorno in cui a Savoca si svolgono importanti funzioni religiose; la festa patronale, si svolge però la seconda domenica di agosto e attira migliaia di devoti e turisti.

Viene celebrata principalmente in due momenti: la processione del simulacro della Santa per le vie del centro storico e la rappresentazione vivente in costumi d’epoca di alcune scene del martirio a cui fu sottoposta Santa Lucia dal governatore romano Pascasio nel 303 d.C. I personaggi principali sono: Lucia, raffigurata da una bambina in candida veste portata a spalla da un uomo;  “U Diavulazzu” vestito di rosso, indossa una maschera di legno antica e “tenta” Lucia, agitando una forcella;  i Giudei; il tamburino e due vacche addobbate con nastri e guidate da un uomo in costume d’epoca: “il bifolco”. Alle vacche è collegata una fune “tirata” dal “popolaccio”; questa scena si conclude con la fuga delle “vacche” del “diavulazzu” e dei “Giudei” che rappresentano le forze del male, testimoniando la vittoria del bene: “La Lucia” sul male.

La festa di Santa Lucia – Fonte: siciliainfesta.com

Meta turistica

Savoca è famosa anche per essere stata scelta come set di numerosi film di grande successo, come il Padrino (1971) di Francis Ford Coppola; le riprese interessarono la chiesa di San Nicolò, le vie del Centro storico e il Palazzo Trimarchi, sede del Bar Vitelli, che mantiene ancora oggi l’insegna e le caratteristiche architettoniche di quando furono girate le scene del film.

Il Bar Vitelli – Fonte: siciliaescursioni.com

La storia, il paesaggio dalle “sette facce”, la realtà monumentale, le leggende e le tradizioni popolari, che ancora si possono apprendere, costituiscono un unicum irripetibile di Savoca, dove ogni pietra racconta una storia peculiare.

 

Marika Costantino 

Fonti:

comunesavoca.gov.it

wikipedia.org/wiki/Savoca

Le 5 località più belle della città metropolitana di Messina pt.2: la zona ionica

Torna con il secondo appuntamento il nostro carosello turistico messinese: dopo le località tirreniche, stavolta ci occuperemo della zona ionica. Tra noto e celato, passando da mari, distese verdi e piccole cittadine, eccola qui la sublime trinacria, sempre pronta ad accogliere, costantemente pronta a stupire, culla di semplicità e contemporaneamente di cultura.
Di seguito le 5 località ioniche più belle della città metropolitana di Messina, spalancate gli occhi e… buon viaggio!

Taormina: il comune più famoso della regione

Tutto il mondo conosce Taormina, ma siamo davvero sicuri, almeno noi isolàni, di conoscerla abbastanza? Ci siamo stati almeno una volta: Corso Umberto tappeto rosso del centro storico, il maestoso Duomo, piazza IX Aprile per godersi la vista panoramica. Ce ne sarebbero tanti di frammenti da elencare, se consideriamo i luoghi limitrofi anche l’isola Bella e Castelmola.
Eppure siete mai stati ai giardini pubblici a godervi, per esempio, un arieggiato pranzo al sacco? La villa comunale, in origine, era di proprietà di una facoltosa donna inglese appassionata di uccelli, la quale decise di costruire diverse strutture al suo interno, tra cui mangiatoie e cassette per i nidi. Un armonioso cinguettio vi accompagnerà lontano dalla folla del centro storico, all’ombra di fruscianti alberi verdi.
Fra le vostre memorie però non dimenticate il teatro greco di Taormina, seppur conosciuto da molti perfettamente, non finisce mai di spezzare il fiato, che sia per un concerto, una tragedia o una visita archeologica.

Villa Comunale di Taormina – Fonte: rivierazzurraolivieri.it

Giardini Naxos, le incantevoli spiagge e la Nike

A poca distanza da Taormina, un altro comune molto amato dai turisti e dai siculi stessi è senza dubbio Giardini Naxos. Fino al 1970 circa questo era un tranquillo comune di pescatori, mentre ora è un centro di movida e ritrovo giovanile, pur conservando importanti pezzi di storia.

Amatissima la spiaggia di Recanati, ma meritano senza dubbio una visita anche la meravigliosa spiaggia di Porticciolo di Saia e la spiaggia di Schisò.

A Capo Schisò è conservata la Nike. La scultura, opera di Carmelo Mendola nel 1965, è ispirata alla Nike di Samotracia ospitata dal Museo del Louvre e raffigura la dea messaggera della vittoria. Una seconda copia della statua è stata collocata nel 1980 a Calcide Eubea, a simboleggiarne il gemellaggio. Un assaggio di Grecia in questo paese che poco ha da invidiare ad altri.

Nike di Capo Schisò – Fonte: commons.wikimedia.org

Forza d’Agrò, il suo borgo e le testimonianze architettoniche

Secondo i dati sono meno di 900 gli abitanti di questo paese medievale, un incantevole borgo a 420 metri di quota, incastonato tra colli e mar Ionio. Fu fondato nel X secolo ed è casa di interessanti testimonianze architettoniche, quali la Chiesa Madre dedicata alla Santissima Annunziata, il Convento Agostiniano, lo spagnoleggiante Palazzo Miano e i ruderi del Castello Normanno.
Il castello divenne nella seconda metà del XIX secolo e per circa un secolo il cimitero del paese, che, essendo attualmente in via di smantellamento, rende la visita ancor più suggestiva, seppur potenzialmente pericolosa a causa della sua decadenza e della mancanza di manutenzione. Ci si accede tramite una lunga e ripida scalinata in pietra e all’interno della cinta muraria sono ancora visibili i resti della chiesa del S.S. Crocifisso e gli alloggi dei soldati.

Castello Normanno di Forza d’Agrò – Fonte: ttravelguy.wordpress.com

Sant’Alessio Siculo e il suo Castello

Sant’Alessio Siculo si erge ai piedi del monte Tauro ed è delimitato a nord del torrente Agrò e ad est dallo Ionio. La bellezza del paese è contornata principalmente dal castello di Capo Sant’Alessio, edificato dai saraceni appena conquistata la Sicilia, poi andato in rovina nella tarda epoca normanna, successivamente riqualificato in epoca aragonese. Del periodo saraceno rimangono alcune tracce nel quartiere vecchio, immediatamente sottostante al promontorio su cui sorge Forza d’Agrò.
Nel quartiere della Madonna del Carmelo, invece, si trova una chiesa risalente al periodo normanno. In più il paese ospita la Villa Genovesi. Un luogo insomma attraversato da molte culture, ognuna, a suo modo, da ricordare.

Castello di Capo Sant’Alessio Siculo – Fonte: bandw.it

La riserva naturale orientata Fiumedinisi e Monte Scuderi

La Riserva naturale orientata Fiumedinisi e Monte Scuderi è un’area naturale protetta istituita nel 1998 che si estende nei territori di Alì, Fiumedinisi, Italia, Monforte San Giorgio, Nizza di Sicilia, San Pier Niceto e Santa Lucia del Mela, comuni della provincia messinese sullo Ionio. È gestita dal Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali.

Bellissima riserva, pulita, dove la natura regna sovrana, purtroppo dai molti poco nota. Regala non poche sorprese all’appassionato naturalista: esemplari di erica arborea ai piedi di Monte Scuderi, boschi di tutte le specie di roverella conosciute in Sicilia, le fiumare e l’infinità di ciottoli di diversa origine minerale, sono solo alcuni dei punti di forza di quest’attrazione turistica Peloritana.
Percorrerla è senz’altro un ottimo modo di respirare aria verde di cui lo smog e il caos delle città spesso ci privano.

Riserva naturale orientata Fiumedinisi e Monte Scuderi – Fonte: rivierazzurraolivieri.it

 

 

Corinne Marika Rianò

Nuovo accordo Ue: consentito il turismo ai vaccinati, ma il green pass europeo è ancora in trattativa. In Sicilia nuove iniziative sulle vaccinazioni

Fonte: Il Messaggero

Gli Stati membri dell’Unione Europea permetteranno – in seguito ad un accordo preliminare raggiunto dagli stessi – i viaggi turistici ai cittadini dei Paesi che non fanno parte dell’Unione: lo ha annunciato, ieri 19 maggio, il portavoce della Commissione Europea Christian Wigan, mentre è ancora aperta la disputa tra Consiglio ed Eurocamera, per l’accordo sul pass vaccinale Covid per i viaggi degli europei nell’Unione.

A livello locale, invece, arriva la nuova iniziativa ‘’Proteggi te e i nonni’’ promossa dalla Regione siciliana per dare ulteriore impulso alla campagna vaccinale nell’Isola.

L’Ue approva la proposta della Commissione

L’accordo raggiunto dall’Unione riguarda la proposta avanzata dalla Commissione il 3 maggio, ovvero, quella di ammettere l’ingresso nei Paesi dell’Unione per fini turistici, a tutti i visitatori che potranno dimostrare di aver completato, 14 giorni prima del viaggio, tutto il processo di vaccinazione anti-covid, con uno dei vaccini autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA).

I vaccini attualmente autorizzati sono: Pfizer-BioNTech, AstraZeneca, Moderna e Johnson & Johnson. Mentre non sono autorizzati né il vaccino russo Sputnik V né quelli cinesi di Sinovac e Sinopharm.

Fonte: Fanpage

Wigand ha detto che i membri del COREPER (Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea) hanno approvato la proposta della Commissione, che dovrà però essere ora adottata dal Consiglio Europeo ed, in seguito, anche dai governi dei singoli paesi.

L’annuncio è stato accolto favorevolmente al Parlamento europeo dal capogruppo socialista, Iratxe Garcia, che all’Europarlamento rilascia le seguenti parole:

«Qualsiasi accordo che miri a normalizzare la situazione … con tutte le garanzie sanitarie, ovviamente, e con il supporto di medici esperti e ricercatori … penso sia positivo».

Le specifiche dell’accordo

La trovata intesa tra gli ambasciatori europei prevede la raccomandazione ai governi dei singoli Paesi di rimuovere le restrizioni vigenti nei confronti dei turisti extra-Ue (provenienti da fuori dell’Unione) ed il permesso, all’arrivo, delle persone vaccinate con i sieri approvati dall’EMA.

Il Consiglio ha poi deciso di espandere la lista di Paesi – che non fanno parte dell’Unione – da considerarsi con una buona situazione epidemiologica e dai quali sono permessi i viaggi per motivi turistici.

La lista verrà stilata «sulla base di nuovi criteri» benché questi ultimi non siano ancora del tutto chiari, secondo quanto detto da Wigand. Con le nuove regole, comunque, si dovrebbe compiere un significativo salto da 25 a 75 Stati che riceveranno il nullaosta, qualora dovessero registrare 75 casi Covid ogni 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni.

Ha poi aggiunto che, al fine di limitare il rischio che nuove varianti del coronavirus facciano il loro ingresso nell’Unione Europea, «è stato previsto un meccanismo di freno di emergenza, che consente ai Paesi di agire rapidamente e in modo coordinato» per ripristinare le restrizioni.

Nuovi spostamenti consentiti

Finora gli arrivi da paesi terzi nell’Unione Europea sono il più delle volte proibiti per motivi che non siano di salute, lavoro e necessità. Ma laddove la situazione epidemiologica risulta essere particolarmente buona, indipendentemente dalla situazione vaccinale del viaggiatore, gli spostamenti verso l’Unione sono consentiti ai cittadini.

Otto sono i Paesi da cui è attualmente possibile partire anche per altri motivi, non necessariamente prioritari: si sta parlando di Israele, Australia, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Corea del Sud, Thailandia e Cina (per quest’ultima solo se confermata la reciprocità per i turisti europei). Chiunque arrivi deve comunque presentare il risultato negativo di un test o, se le regole del Paese d’ingresso lo prevedono, sottoporsi ad un periodo di quarantena.

Secondo una simulazione circolata tra i diplomatici a Bruxelles, poi, sulla base dei nuovi criteri rientrerebbero nell’elenco anche Giappone, Marocco, Albania, e Regno Unito, ma non gli Stati Uniti (la cui soglia va ben oltre). Ciononostante, il premier britannico Boris Johnson continua a ribadire le sue raccomandazioni per i cittadini inglesi di non viaggiare per turismo nei 170 Paesi e territori inseriti nella cosiddetta ‘’lista arancione’’, comprendente pressoché tutta l’Ue (Italia inclusa) ad esclusione del Portogallo.

Green Pass europeo

Fonte: Il Messaggero

L’Unione Europea si sta organizzando affinché sia possibile realizzare un sistema che permetta di muoversi nei Paesi europei tramite un green pass europeo dei viaggi, che consista in un semplice QR Code.

Il Certificato EU Covid-19 – documento che attesta se una persona ha completato l’intero ciclo vaccinale contro il Covid-19 oppure se è guarita dall’infezione – dovrebbe essere già disponibile entro giugno, sia in versione fisica che digitale.

Tuttavia, le istituzioni Ue sono ancora in trattativa per via di alcuni punti che ostacolano il raggiungimento di un accordo finale. Tra questi, il prezzo dei test PCR (test molecolare che evidenzia la presenza di materiale genetico del virus), alto, soprattutto per i giovani, ma necessario ai fini dell’ottenimento del green pass.

«Abbiamo bisogno di un certificato a livello europeo, altrimenti rischiamo di avere una frammentazione dei documenti e questo non è nell’interesse di nessuno in Europa. Ecco perché abbiamo bisogno di un certificato. Ma per il Parlamento è chiaro che il certificato deve significare qualcosa, deve significare che le persone hanno il diritto di viaggiare nell’UE, che ha libertà di movimento», afferma il leader del gruppo PPE Manfred Weber.

‘’Proteggi te e i nonni’’, l’iniziativa siciliana

Dopo l’avvio alle prenotazioni vaccinali per gli over 40 e i diversi open day degli ultimi giorni, la Regione Sicilia presenta un nuovo progetto intitolato ‘’Proteggi te e i nonni’’, indirizzato agli ultra 80enni e ad i loro accompagnatori (anche più di uno) over 18, non necessariamente legati da un vincolo di parentela.

Fonte: Antenna Uno Notizie

Da venerdì 21 a domenica 23 maggio, gli interessati potranno presentarsi in tutti gli hub provinciali della Sicilia per ricevere il vaccino anti-covid, senza che sia necessaria alcuna prenotazione. Sarà loro riservata un’apposita corsia in modo tale da ridurre i tempi di attesa. Per gli accompagnatori verranno utilizzati, previa adesione volontaria, vaccini “a vettore adenovirale’’ (vale a dire Johnson & Johnson o AstraZeneca).

Nel frattempo, in provincia di Messina, è già in corso la nuova iniziativa “on the road’’, che prevede il giro di un camper ‘’anti-covid’’ tra tutti i piccoli paesini del messinese, per portare il vaccino praticamente sotto casa dei residenti. La prima tappa si è svolta lo scorso 18 maggio a Roccafiorita. Per sapere le successive tappe è possibile cliccare sul seguente link: https://normanno.com/attualita/vaccini-a-km-0-nella-provincia-di-messina-arriva-il-camper-anti-covid/ .

Gaia Cautela

In onore di Antonello da Messina: la “Mostra Antonelliana” e l’Istituto “Antonello”

Oggi, 30 marzo, ricade il 68esimo anniversario dell’inaugurazione di uno degli eventi di portatatta internazionale dei favolosi anni ’50 messinesi: la “Mostra Antonelliana” del 1953, dedicata, appunto, al grande Antonello da Messina. In questo articolo ripercorriamo le tappe salienti di questa manifestazione.

Al pittore è stata dedicata, inoltre, una delle storiche scuole messinesi; stiamo parlando dell’Istituto di Istruzione Superiore “Antonello”, alla ribalta in queste setimane per una polemica imbastita da un consigliere comunale. Senza scendere nei dettagli della diatriba, questo articolo vuole sottolineare l’importanza di questo istituto nella storia e nella cultura della nostra città.

La “Mostra Antonelliana” del 1953

Di una possibile mostra dedicata ad Antonello si iniziò a parlare già nel 1949, come si evince da un articolo del Notiziario d Messina. In realtà il comitato organizzativo si costituì solo qualche mese dopo.

Inizialmente legata alla riapertura del Museo regionale, chiuso al pubblico nel 1946, la mostra, alla fine, fu allestita nell’ala est del piano nobile del Palazzo Municipale.

Foto storiche e il bollo della Mostra Antonelliana – Fonte: tempostretto.it

La cerimonia di inaugurazione fu un grande evento. Inizialmente fu scoperto il busto di Antonello, ancora presente sulla scalinata principale del Municipio. Poi si susseguirono gli interventi istituzionali, davanti ad una sala gremita; tra i più importanti citiamo l’intervento di Salvatore Pugliatti – presidente del Comitato esecutivo e vero deus ex machina della mostra –  e quello del sindaco Carmelo Fortino, che, inoltre, diede lettura a un messaggio del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, assente a causa di doveri dell’ufficio. L’ultimo intervento – il più atteso – fu del Ministro della Pubblica Istruzione Antonio Segni, che concluse il suo contributo inaugurando ufficialmente la mostra.

In totale erano esposti 142 dipinti, 18 dei quali erano certamente riferibili ad Antonello da Messina – tra le tante: l’Annunciata, esposta alla Galleria regionale a Palermo – e 9 erano a lui attribuiti. Purtroppo furono negati i prestiti dei suoi capolavori ubicati nella National Gallery di Londra – come il San Girolamo nello studio e l’Autoritratto col berretto rosso –  e di altre opere, come il San Sebastiano di Dresda e il Ritratto Trivulzio dei Musei Civici di Torino.

L’Annunciata di Palermo (1476) di Antonello da Messina – Fonte: wikipedia.org

L’altra parte della mostra era dedicata alla pittura del ‘400 siciliano e si concludeva con i dipinti messinesi degli artisti antonelliani.

Numerose furono le personalità illustri che visitarono la mostra; tra le tante è opportuno segnalare la presenza di Giorgio La Pira, dello scrittore Leonardo Sciascia e del leader del PCI Palmiro Togliatti.

La mostra, inizialmente prevista per tre mesi – dal 30 marzo al 30 giugno -, si concluse il 31 agosto, a causa dell’ingente flusso di visitatori.

L’Istituto d’Istruzione Superiore “Antonello”

La scuola nasce nel 1861 come Regia Scuola Tecnica Governativa e solo nel 1885 prende il nome di “Antonello“.

A causa del rovinoso terremoto del 1908 e dei due conflitti mondiali, l’istituto è costretto a cambiare locazione più volte; nonostante ciò riesce a conservare l’attività scolastica.

Come testimoniato da documenti presenti negli archivi dell’istituto, l“Antonello” annovera, tra gli studenti che hanno frequentato la scuola, personaggi illustri che hanno contribuito alla crescita sociale e culturale della città di Messina e non solo; tra i più celebri ricordiamo Salvatore Quasimodo, Salvatore Pugliatti e Giorgio La Pira.

Con la riforma della scuola media unificata  (legge 31-12-1962) gli iscritti crescono sensibilmente e ciò porta ad una radicale trasformazione della scuola; nasce, così, l’Istituto Professionale di Stato per il commercio, nei locali di Via della Zecca n°68, con sedi coordinate di Milazzo, Letojanni e Naso.

Nel 1993, l'”Antonello” adotta la sperimentazione del ” Progetto 92 ” diventando così Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali e Turistici.

Nel 1999 grazie all’istituzione dell’indirizzo “Alberghiero e della Ristorazione”, l’istituto ottiene un forte incremento delle iscrizioni ed il trasferimento negli spaziosi locali di Viale Giostra n°2, dove si trova ancora oggi.

L’Istituto “Antonello” nella sua collocazione attuale – fonte: tempostretto.it

Negli ultimi vent’anni la scuola ha saputo creare una fitta rete di relazioni con associazioni del settore, enti ed istituzioni, sia a livello nazionale che internazionale.

Ad oggi  l’istituto conta circa 1000 alunni per un totale di 55 classi ed è attualmente sotto la guida della dirigente scolastica Laura Tringali, assessora alla pubblica istruzione del Comune di Messina.

 

Emanuele Paleologo, Mario Antonio Spiritosanto

 

Fonti:

http://www.iisantonellomessina.it/

Messina negli anni Quaranta e Cinquanta, Istituo di Studi Storici Gaetano Salvemini – Messina, Atti di Convegno 1998, Sicania, Messina

Immagine in evidenza:

Il celebre “San Girolamo nello Studio” (1474-1475 circa) di Antonello da Messina – Fonte: larchitetto.it

 

Bonus vacanze 2020: via dall’1 luglio

A seguito del duro colpo incassato dal settore turistico dovuto all’emergenza Corona virus, il governo nella giornata dello scorso 17 giugno ha discusso di una manovra dal valore di 2,4 miliardi di euro prevista dal ” Decreto rilancio”, fornendo maggiori dettagli su come ricevere il famoso “Bonus vacanze”. Bonus da spendere esclusivamente in Italia nelle strutture alberghiere, B&b e agriturismi, valido dal 1 luglio fino al 31 dicembre del 2020.

Ma procediamo per ordine e vediamo i principali passaggi per giovare di questo contributo  previsto dal governo per il rilancio del turismo.Come sta il nostro mare? Ecco i dati dei comuni delle coste ...

Chi ne ha diritto?

Possono usufruire del bonus tutte le famiglie con ISEE ( indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 40.000 mila euro. Dunque chiunque faccia parte del nucleo familiare in questione (per la quale è stata fatta richiesta) è libero di usarlo. Il bonus  che si percepisce varia a seconda del numero di componenti della famiglia, si parte da una somma minima di 150 euro per le famiglie composte da una sola persona, 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone, infine 500 euro per le famiglie con un numero di componenti maggiore a due. Ovviamente ci sono alcune accortezze da rispettare: viene offerto solo in formato digitale ed è utilizzabile una sola volta da un solo componente del nucleo familiare, componente che può essere anche diverso da chi ha effettuato la richiesta per ottenerlo.

Modalità di spesa previste

Questa agevolazione può essere usata in via esclusiva per pagare servizi offerti da agriturismi, B&B e hotel presenti in Italia. L’ 80%  del valore del bonus è utilizzabile come sconto al momento del pagamento in albero o comunque nelle strutture previste, il restante 20%  diventa una detrazione d’imposta (importo che il contribuente può detrarre dall’imposta lorda, calcolata in base alle risultanze della propria dichiarazione dei redditi, al fine di ottenere l’ammontare netto dell’imposta dovuta all’erario) sulla dichiarazione dei redditi dell’anno 2021. In poche parole se si dispone di un bonus di 500 euro, 400 euro di questa somma possono essere utilizzati per il pagamento dell’albergo, mentre i restanti 100 euro potranno essere detratti nella dichiarazione dei redditi 2021. Il bonus non potrà essere usato con pagamenti effettuati tramite piattaforme digitali o siti internet (esempio AirBnb o Booking.com), il pagamento dovrà essere effettuato direttamente alla struttura alberghiera o attraverso agenzie di viaggio e tour operator. Le spese dovranno essere sostenute in un’unica soluzione, inoltre non si potrà impiegare la somma di denaro prevista in strutture diverse ma esclusivamente in un’unica struttura.Verso l'estate: sanificazione di lidi e campeggi al via nel Lazio ...

Come ottenerlo?

Per ottenere il bonus è necessario scaricare l’APP gratuita IO. Attraverso quest’app bisognerà effettuare l’accesso con le credenziali SPID ( Sistema pubblico di identità digitale) che permette di accedere a tutti i servizi online della P.A; o con le credenziali della carta d’identità elettronica, successivamente si dovrà cliccare sulla sezione pagamenti (prevista dall’app) in modo tale da permettere ad IO di verificare se i requisiti dei richiedenti bonus siano conformi con quanto prestabilito. Nel caso in cui si posseggano i requisiti necessari , basterà  inviare la richiesta sempre attraverso l’applicazione e attendere la conferma dell’attivazione del bonus. Se la procedura è andata a buon fine, sempre attraverso la sezione pagamenti dell’app sarà possibile visualizzare il codice ed il QR-code associato, da comunicare all’albergatore al momento del pagamento del soggiorno.

Albergatore e disposizioni

Gli albergatori che decideranno di aderire al bonus dovranno verificare la validità di quest’ultimo attraverso il QR Code associato, accedendo all’apposita area riservata dal sito dell’Agenzia delle Entrate. L’albergatore può recuperare lo sconto ottenuto dal cliente sotto forma di credito d’imposta di pari importo.

Eleonora Genovese

Estate, cultura ed eventi: ecco cosa sta organizzando l’amministrazione comunale

Messina intende ripartire, e vuole farlo in vista dell’estate 2020.
L’amministrazione comunale su questo ha le idee chiare: l’obiettivo è trasformare Messina da città di passaggio a città meta.

A questo proposito gli Assessori Vincenzo Caruso (cultura) e Dafne Musolino (attività produttive) stanno lavorando in sinergia per valorizzare quanto la città può offrire.

La prima mossa è un appello alla cittadinanza con il progetto “VISIT-ME”, un censimento di tutti i siti e luoghi di interesse storico, turistico e naturalistico.
L’obiettivo è fare il punto della situazione su quanto la città possiede, al fine di poter creare dei pacchetti per la promozione del territorio.

Come fare a segnalare un particolare sito o luogo utile allo scopo?

L’appello è rivolto a Associazioni Culturali, Cooperative Sociali, Enti Istituzionali ed Imprenditori titolari o concessionari di siti di interesse turistico (musei, siti storici, palazzi istituzionali), di lidi balneari e referenti di escursioni originali.

Se rientri in queste categorie o conosci qualcuno che vi rientra, è necessario inviare entro lunedì 15 giugno una scheda tecnica all’indirizzo e-mail: vincenzo.caruso@comune.messina.it
Trovate il modello della scheda in questo post, relativo all’ordinanza.

Venerdì 5 giugno invece si è tenuto l’evento digitale “La città dell’estate 2020“, realizzato da E – Motion S.r.l, in diretta su ME Style.

Nella diretta sono stati definiti quelli che saranno gli spazi destinati agli eventi estivi. La regola del distanziamento sociale impone infatti l’utilizzo di spazi aperti.
Si pensa infatti di realizzare due isole pedonali, una in via San Filippo Bianchi e una in via Laudamo.

Altri spazi saranno invece le arene di Villa Dante, Don Blasco e Sperone.
Ancora da definire è invece l’utilizzo dei forti.

Per quanto riguarda gli eventi in sé si pensa alla realizzazione di un percorso turistico, per creare l’opportunità di un particolare giro per le vie cittadine.

A proposito della Vara invece è chiaramente ovvia l’impossibilità di svolgerne le celebrazioni. Tuttavia si pensa di voler montare in maniera statica la struttura sacra e porla alla vista della cittadinanza, in modo da non negare una tradizione così tanto sentita.

Per quanto riguarda le spiagge si insiste sul necessario rispetto delle regole di sicurezza e si sta lavorando a tal proposito.

Infine, un ruolo fondamentale, nell’estate messinese, lo avrà il Teatro Vittorio Emanuele nella creazione di eventi culturali in tutta sicurezza per i mesi estivi.

Intanto gli eventi in streaming continuano.
Ricordiamo la Festa della musica il 21 giugno, ancora in fase di definizione, la quale vedrà protagonisti la musica classica, il Conservatorio Corelli e la banda della Brigata Aosta.

Angela Cucinotta

Il coronavirus non fermerà il turismo a Messina. Il piano dell’assessore Caruso: “La nostra città dovrà diventare una meta per i siciliani”

L’emergenza Coronavirus ha modificato la nostra quotidianità, costringendoci a rinunciare a molte attività anche se adesso, in piena fase due, si pensa già a tornare alla normalità.  Gli esercizi commerciali tornano in attività, noi possiamo iniziare a uscire di casa.

Tuttavia rimangono delle complicazioni, soprattutto a livello economico. In particolare, il settore del turismo è quello che ha subito l’impatto più schiacciate e che continuerà ad assorbirne gli effetti ancora per molto tempo: l’impossibilità di effettuare spostamenti penalizza quelle attività legate all’accoglienza di visitatori, ma non solo.

Per questo abbiamo contattato l’assessore alla Cultura, al Turismo e al Brand Messina Enzo Caruso per farci spiegare come l’amministrazione messinese si stia preparando ad affrontare la questione.

Tutto ha inizio dalle Serate della cultura in TV (ne abbiamo parlato qui): l’iniziativa di mostrare, su diverse emittenti locali, dei documentari a proposito di luoghi (anche inediti) della nostra città.

L’idea iniziale parte dal fatto che dopo tanti mesi passati in casa abbiamo bisogno di una “cura”ha sottolineato l’assessore. Se una persona non ha la possibilità di svagarsi, la cultura dovrebbe essere una cura dello spirito. Per risollevare un po’ gli animi, insomma.

Le serate della cultura in TV sono state pensate nell’ottica del servizio alla persona, in questo momento difficile. E anche per sopperire alla mancanza degli eventi dal vivo veri e propri.

Tuttavia, se questa era una delle funzioni manifeste dell’iniziativa, quella latente è ben più articolata. L’assessore spiega infatti che: 

Stiamo per lanciare la campagna pubblicitaria del turismo a Messina: vogliamo portare i siciliani a Messina, conosciuta ormai da tutti come città di passaggio. Vorremmo farla diventare una meta.

Quest’anno non sarà semplice organizzare le vacanze, con tutte le limitazioni in termini di spostamento che stiamo vivendo. In ogni caso, gli spostamenti all’interno della regione sembrerebbero essere consentiti e molti siciliani si sposteranno da una città ad un’altra.

Noi stessi diventiamo consapevoli di quello che abbiamo da offrire. Abbiamo un “tesoro” che non è mai stato sviluppato e messo a sistema – ha aggiunto.

Le nostre spiagge, le nostre colline, i borghi, l’architettura, le fontane, le chiese, le fortificazioni. Il centro storico stesso è sempre stato identificato solo con il campanile. Ma abbiamo tante altre cose che noi stessi non abbiamo mai conosciuto e apprezzato.

Messina si trovava in difficoltà anche prima dell’emergenza Covid-19: la città si spopola sempre più, minando l’economia del territorio.

Messina si è svuotata, e non solo di giovani.

Con la chiusura di tanti uffici pubblici, intere famiglie si sono trasferite. La città è fatta ormai di impiego pubblico, i nostri figli vanno a cercare lavoro fuori. E chi riempie i negozi della città? L’obiettivo è popolarli di gente che viene da fuori per i grandi eventi.

Si pensi alla Vara, al ferragosto messinese o al Natale. L’obiettivo è sfruttare questi eventi come attrattivi: la gente viene a visitare la città e sosta anche per qualche giorno.

In questo modo l’economia di ristoratori, albergatori e imprenditori del settore turismo aumenterebbe.

C’è, poi, anche la questione della tassa di soggiorno che viene usata per sviluppare il settore turistico. Si tratta, nello specifico, di un’imposta di carattere locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d’arte (Wikipedia).

Quella messinese non ha fruttato molto (solo 250 mila euro) e con l’emergenza sanitaria si prevedono scenari peggiori.

Far ricrescere l’economia per ottenere più fondi, da investire poi in turismo: è questo l’obiettivo principe dell’amministrazione comunale messinese che, tra l’altro è l’unica in Italia ad aver promosso la delega dell’assessorato allo sviluppo e promozione delle fortificazioni, pezzi di storia troppo spesso rimangono poco conosciuti. Sul sito del Comune di Messina c’è un’apposita sezione dedicata al Brand Messina, tra cui un percorso di conoscenza dei nostri forti.

Vogliamo far diventare queste fortificazioni dei grandi attrattori, perché sono le più belle terrazze sullo stretto di Messina, ha concluso l’assessore.

Noi di UniVersoMe ringraziamo l’assessore Enzo Caruso per la disponibilità e ricordiamo che nei prossimi giorni ci sarà un nuovo appuntamento su TCF per visitare luoghi inediti della città.

Angela Cucinotta

Messina, Badiazza: al via un progetto per la restaurazione

 

 

Gazzettadelsud.it

 

Un lascito della storia che risale all’XI secolo, la chiesa di Santa Maria della Valle, conosciuta ai più come Badiazza e ubicata nel letto del torrente omonimo. 

Qualche anno fa erano stati conclusi i lavori per renderla raggiungibile, sicura e illuminata, dato che fino a prima era scevra di un tratto che potesse essere definito carrabile. 

Ciononostante, gli interventi da applicare a questo bene architettonico di epoca normanna non sono ancora conclusi. 

In merito una risposta concreta è stata data con la pubblicazione di un bando di concorso volto alla restaurazione, finanziato con 1milione e 600mila euro elargiti dal “Patto per il Sud”. 

«Era un impegno che avevo assunto quattro mesi fa, in un convegno sul lungomare messinese, e lo sto mantenendo: la Chiesa della Badiazza sarà restaurata». Sono state le parole del presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, dopo aver dato il via alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del bando predisposto dalla soprintendente ai Beni Culturali di Messina, Mirella Vinci. 

 

Tempostretto.it

 

Entro 60 giorni sia il progetto di fattibilità tecnica sia quello definitivo dovranno essere completati. 

Successivamente si passerà alla gara d’appalto per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva, la quale sarà affidata a chi avrà già curato quella definitiva. 

“Per questioni di sicurezza, circa due anni fa, è stata chiusa ma adesso, con procedure il più possibile veloci, sarà restituita alla fruizione della comunità locale e potrà tornare ad essere meta di tantissimi turisti. Una nuova tappa del processo di valorizzazione del patrimonio architettonico dell’Isola”, ha poi sottolineato, in merito, Nello Musumeci. 

 

Antonino Giannetto