Corsi liberi: moduli e informazioni

https://www.comesistudia.it/

Il nostro Ateneo consente agli studenti iscritti a un corso di studi di laurea o di laurea magistrale di seguire singoli insegnamenti presso altri corsi di laurea, sostenere i relativi esami e ricevere regolare attestazione. Questi corsi risultano utili a chi deve accumulare CFU curriculari per il conseguimento del titolo di studio.

Il voto degli esami sostenuti sarà espresso in trentesimi ma non verrà calcolato nella media.

Per avere la possibilità di frequentare questi corsi è necessario presentare il modulo (trovate il link alla fine dell’articolo) di richiesta di partecipazione al Coordinatore del vostro corso di studi e al Coordinatore del corso di studi che include la materia libera o extracurriculare che si desidera frequentare.

Non è possibile frequentare più di due materie per ciascuno anno accademico, e la scelta deve essere coerente con il proprio percorso accademico.

Se si scelgono materie appartenenti a corsi di studio a numero programmato con obbligo di frequenza è possibile presentare il modulo entro il 29 novembre 2019; per le materie del secondo semestre la scadenza è fissata per il 31 gennaio dell’anno accademico in corso.                                                                                                                      Se le materie scelte sono incluse in corsi di studio ad accesso libero le istanze possono essere presentate in qualunque momento. Gli esami relativi alle materie scelte possono comunque essere sostenuti a partire dalla prima sessione utile dopo l’inserimento dei dati sulla piattaforma ESSE3.

In particolare da quest’anno è possibile il riconoscimento dei crediti utili in caso di ammissione al corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia, agli studenti che hanno superato le materie di questo elenco:  https://www.unime.it/pdf

Se siete interessati a tali corsi e volete maggiori informazioni potete consultare il sito https://www.unime.it/.

Il modulo di richiesta potete trovarlo anche qui: https://www.unime.it/pdf.

Federica Cannavò

Riaperture termini per l’ammissione ai corsi di laurea

 

Riaperti i termini per l’ammissione per i seguenti corsi di laurea con le relative date di scadenza:

  • SCIENZE MOTORIE, SPORT E SALUTE con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info e-mail areamedica2@unime.ittel. 0906768554-8555-6494

 

  • FARMACIA con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info e-mail areamedica2@unime.ittel. 0906768554-8555-6494

 

  • CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info e-mail areamedica2@unime.ittel. 0906768554-8555-6494

 

  • SCIENZE BIOLOGICHE con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info e-mail scienzeetecnologie@unime.it tel.090/6768514-5-6

 

  • SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE CLINICHE E PREVENTIVE con pre-immatricolazione dalle ore 13.00 del 05/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/2019 — per info:  e-mail areeumanistiche@unime.ittel. 0906768512

 

  • LINGUE, LETTERATURE STRANIERE E TECNICHE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info: e-mail areeumanistiche@unime.it  – tel. 0906768511

 

  • SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (sede di Messina) con pre-immatricolazione dalle ore 13.00 del 05 /11/19 e scadenza alle ore 16.00 del 12/11/19 — per info: e-mail: areeumanistiche@unime.ittel. 090/6768512

 

Ammissione al Corso di Laurea:

– per via telematica

-procedura di pre-immatricolazione online con Esse3 secondo le istruzioni indicate > https://unime.esse3.cineca.it

 

Posti diponibili per CDS:

  • Scienze motorie, sport e salute: 29
  • Farmacia: 14
  • CTF: 24
  • Scienze biologiche: 152
  • Scienze e tecniche psicologiche cliniche e preventive: 40
  • Lingue, letterature straniere e tecniche della mediazione linguistica: 22

 

Jessica Cardullo

 

 

 

 

Elezioni di tre rappresentanti del personale Tecnico-Amministrativo

Si aprono le votazioni telematiche per eleggere  di tre rappresentanti del personale Tecnico-Amministrativo e dei lettori e collaboratori esperti linguistici in seno al Senato Accademico, per il triennio 2019/2022.

Si può votare nei giorni 26 e 27 novembre 2019, gli orari di apertura e chiusura dei seggi  va dal numero di  ubicazione dei seggi stessi, nonché alla nomina dei loro componenti, verranno espresse con un successivo Decreto.

Tutti quelli che  intendono proporre la propria candidatura dovranno presentarla con l’apposito  modulo e presentarla presso l’Unità Operativa Procedure Elettorali dell’Ateneo, entro le ore 12 di giovedì 7 novembre 2019. Tutte le richieste presentate saranno ammesse o escluse dalla Commissione Elettorale e gli elenchi degli elettori saranno resi pubblici mediante pubblicazioni sul sito web dell’Ateneo entro venti giorni dalla data del presente Decreto.

Modulo: https://www.unime.it/sites/default/files/D.R._indizione_elezioni_PTA_2019-2022_0.pdf

 

Carmela Caratozzolo

Se rimani non giudichi, se te ne vai non giudichi

Una delle poche certezze che ha Messina è la retorica di fine estate. C’è sempre il poeta polemico di turno, la scrittrice nostalgica, lo zio d’America che sentenzia, sul finir di Agosto. Molte testate dello Stretto hanno preso questa abitudine – noi forse l’abbiamo addirittura iniziata questa tradizione – di pubblicare le lettere “rendiconto” delle condizioni e delle sensazioni che si provano quando si ritorna e si parte da Messina. 
Quando si supera la soglia dei 30 giorni di permanenza in quel di Zancle, scatta l’impellente necessità delle parole di farsi spazio tra le dita.

Premetto che questo filo narrante di analisi di critica costruttiva riguardo i movimenti migratori dal Sud non era stato deciso ma si è creato da solo: già da Settembre avevo in mente di affrontare tale argomento dal punto di vista “interno”, mentre il mio collega Alessio Gugliotta, penna dell’editoriale precedente, ha riportato nero su bianco dati rilevanti e critici della nostra attuale comunità, senza esserci messi d’accordo.

Che il mio discorso non venga travisato perché riconosco esserci tanti, troppi punti di vista: chi voglio affrontare sono quei cittadini che rimangono ma puntano il dito senza fare distinzione, sostenendo che tutti coloro che se ne sono andati siano deboli. Le ragioni dell’emigrazione sono diverse e personali, chi si permette di giudicare chi rimane sbaglia, sopratutto se ha avuto l’opportunità di andarsene senza la necessità di farlo, e viceversa chi rimane pur avendo la possibilità di andarsene ma preferisce giudicare come moralmente scorretto chi riempie la valigia. Questa forma di bullismo antiquata e sempre più ancorata nel dilagante malcontento generale che sconvolge i rapporti sociali, alimenta l’aggressiva reazione di una parte di nazione che viene illusa continuamente come se fosse drogata. Ed il primo punto di riflessione che sorge spontaneo è: quanto noi giovani meridionali subiamo e soffriamo le condizioni precarie offerte dalla nostra terra? I punti di vista sono infiniti, e più che opinioni sono critiche elevate a giudizi supremi che vanno in netto contrasto tra loro.

Partendo da chi sceglie di rimanere: mi chiedo perché chi rimane è meglio di chi se ne va? L’assunto incontestabile che ognuno è artefice del proprio destino nel momento in cui prende una decisione deve essere il sottofondo di lettura di questa opinione, cari lettori.

Ho notato che chi continua a vivere al Sud è sinonimo di chi crede nel territorio, di chi non abbandona le radici, di chi lotta, di chi ha sani principi. Sono quelli del “nonostante tutto”, del “il problema non è la mia città ma i cittadini, le istituzioni”, del “io amo la mia cittàslogan che ormai hanno perso identità. Come in questa lettera l’autrice sente la necessità di dire la sua che lievemente sfocia nell’accento sulla mancata valorizzazione del territorio. Io stessa mi sono ritrovata a scrivere qualcosa su quello che di buono c’è, che può aiutarci a vivere armoniosamente un luogo indipendente e selvaggio, ma la dura verità che noi non accetteremo mai è che viviamo una terra che sta implodendo e continuerà  fino a quando non si inizierà a fare fronte comune.

Non è giusto che io mi debba sentire in colpa perché sono figlio del mondo e come tale voglio conoscerlo. Se la mia colpa è quella di scegliere di essere chi non posso essere dove sono nato, devo obbligarmi ad essere chi non sono perché altrimenti sono un disertore delle radici?

Perché deve essere visto come una sconfitta andarsene? Siamo figli di questa terra, cittadini del mondo e come tali abbiamo l’obbligo morale di conoscerlo, visitarlo, esprimere il meglio di noi stessi attraverso la conoscenza del nostro ecosistema, un luogo che stiamo pian piano distruggendo a causa di una radicalizzazione controproducente. Tutte le buone intenzioni si trasformano in ipocrisia. É una croce per tutti il prendere una valigia e partire senza sapere come andrà, con la consapevolezza che quel biglietto di andata non avrà un ritorno. 

La più grande paura dei “terroni” è il cambiamento, un cambiamento che perde di significato nel momento il cui viene bloccato in tutti i modi. Si ne sono consapevole, subiamo ingiustizie e vessazioni solo per il fatto di essere nati in un punto geograficamente troppo ricco per poter essere appieno sfruttato, è un territorio scomodo per il Mangiafuoco di turno. 

Forse c’è troppa carne sulla brace, ma ciò che vorrei “mangiaste” è solo l’atteggiamento supponente e presuntuoso che ognuno di noi ha nei confronti di novità che vediamo solo dall’esterno o che, peggio, influenziamo con le nostre esperienze elevandoli a concetti supremi. 

Il confronto è le fondamenta di una comunità che vuole crescere, migliorarsi e cambiare ciò che di male c’è. 

Proprio ieri su Repubblica di Bari è stata pubblicata questa pillola 

https://bari.repubblica.it/cronaca/2019/11/02/foto/murales-240066470/1/#1 

L’opera artistica dello street artist Daniele Geniale è stata realizzata e dedicata a chi è costretto a lasciare la propria terra per ragioni di lavoro, e solo loro riconoscono il motivo della coraggiosa decisione. 

 

 

Immagine in evidenza: fonte La Repubblica, Bari

 

Giulia Greco

Borsa di Studio EF da 10.000 Euro

Hai sempre voluto studiare all’estero, fare nuove esperienze lavorative e culturali? Con la Borsa di Studio EF dal valore di 10.000 euro, adesso puoi!

Cos’è EF Education Italia?

EF Education First è un’organizzazione leader nel mondo delle vacanze studio all’estero, che dal 1965 offre l’opportunità di scoprire nuove culture, di perfezionare competenze linguistiche e di svolgere un’esperienza in ambito lavorativo.

Borsa di studio – cosa include

La Borsa di Studio EF comprende:

  • Un corso di inglese di 4 settimane
  • Un programma di stage di 4 settimane
  • Volo per la destinazione EF scelta
  • Alloggio presso una locale famiglia ospitante o presso un Campus EF
  • Mezza pensione o pensione completa in base alla destinazione scelta

Destinazioni

Le destinazioni EF sono in tutto il mondo: Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Malta, Canada, Costa Rica, Francia, Spagna, Messico, Portogallo, Germania, Irlanda, Giappone, Cina, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Russia.

Chi ha diritto alla Borsa di Studio EF?

Questa borsa di studio è rivolta a tutti gli studenti italiani attualmente iscritti ad un corso di laurea in una università in Italia.

Come candidarsi

Per partecipare è necessario inviare un saggio di max 800 parole che risponda alle tre domande seguenti:

  1. Perché hai scelto il tuo attuale corso di laurea?
  2. Perché reputi di essere la persona più adatta a ottenere la Borsa di Studio EF?
  3. In che modo la Borsa di Studio EF offrirà benefici ai tuoi studi e alla tua carriera?

Il saggio DEVE ESSERE INVIATO entro e non oltre il 31 marzo 2020.

 

-> Invia la tua candidatura qui: https://efeducation.wufoo.com/forms/z1hc39et0hynwob/?_ga=2.226006867.817828268.1572297952-654318859.1572297952

 

Jessica Cardullo

Emigrazione giovanile: l’orfanotrofio messinese

Forse fino ad ora non abbiamo avuto neanche la percezione della gravità del problema, […] l’importante è non lasciarsi prendere dalla sfiducia e dalla convinzione che questa città è ormai irredimibile e l’unica soluzione è andare via.

Questo il commento del Prorettore Vicario Prof. Giovanni Moschella sulla Gazzetta del Sud, dopo aver letto che la Sicilia presenta la più alta incidenza in Italia (38%) di NEET, cioè soggetti non impegnati nello studio, né nel lavoro né nella formazione. 

Si sente spessissimo, in TV e sui giornali, argomentare sullo spopolamento del Mezzogiorno italiano, ed è da Garibaldi che si parla di questione meridionale (oramai più lunga di Beautiful). Purtroppo a volte l’eccesso di dati, notizie ed opinioni non fa altro che confondere il fruitore dell’informazione, finendo così per rendere il cittadino disinformato. Cerchiamo di identificare le cifre che meglio descrivono il fenomeno, qui sulle sponde della città dello Stretto:

  • Nel 2010 la popolazione messinese si attestava sulle 247 mila unità, ad oggi i residenti sono 231 228 (perdiamo 1600 residenti all’anno). Se non cambierà nulla, secondo le previsioni, nel 2030 saremo 221 mila
  • Nel 2018 sono morte 891 persone in più di quante ne sono nate
  • Ad oggi 1 messinese su 4 è disoccupato
  • Nel 2018 nell’intera provincia di Messina la disoccupazione giovanile (15-24 anni) era al 60%; quinta provincia d’Italia
  • Sempre l’anno scorso l’età media dei messinesi è stata 44,8 anni, con ¼ della popolazione sopra i 65 anni
  • Dal 2008 al 2017 sono emigrati ben 4 mila giovani tra i 18-30 anni

Insomma, siamo di fronte ad una catastrofe. Questi dati fotografano una città anziana, stantia e manchevole, dove quei giovani che non vanno in quiescenza da NEET finiscono per emigrare verso nord o verso l’estero. Abbiamo già perso la spina dorsale della città del domani, sopratutto se consideriamo che quei 4 mila tra i 18-30 anni diventano più di 5 mila se ci si sposta sulla fascia 26-35 anni.

Fonte: turismo.it

La stampa locale non è rimasta in silenzio e da anni denuncia la realtà in cui verte la città. Dapprima la preoccupazione di D’Amico sulla GdS, poi Caspanello su LetteraEmme che non manca di definire Messina “Una città che premia la mediocrità e mortifica il merito, una città in cui le frequentazioni sono più importanti del curriculum e il cognome che porti determinerà il tuo ruolo nella società”.

Le istituzioni, le associazioni ed i sindacati più che rispondere, hanno commentato l’evoluzione della vicenda nella maggior parte dei casi, seppur con delle dovute differenze. Il segretario generale della CGIL di Messina Giovanni Mastroeni  ha accolto così a settembre in città Maurizio Landini, segretario generale della CGIL: “La situazione è drammatica, bisogna ripristinare le condizioni minime di fiducia e di speranza perché si possa immaginare ancora un futuro per Messina sulle rive dello Stretto. Se non si ferma questa emorragia demografica, se le migliori intelligenze vanno a cercare fortuna altrove se non si crea un minimo di sviluppo e nuovo lavoro la città e il nostro territorio soffocheranno”.

Fonte: gazzettadelsud.it

L’UniMe intanto non è rimasta a guardare ed ha adottato una serie di misure atte ad incentivare i giovani ad iscriversi nell’ateneo messinese. Studiare ed arricchire il proprio bagaglio permette di trovare (a volte crearsi) un’occupazione, ma purtroppo ai nostri giovani è stato tolto slancio necessario. Così lo sforzo dell’Università di Messina, volto ad eliminare questo disagio, si è concretizzato in misure come la No tax area, ampliata nel nostro ateneo fino alla soglia dei 23 mila euro; le borse di studio e contributi affitto per tutti gli studenti fuori sede; insieme alle convenzioni con le varie società di trasporti.

Ma dove sono le risposte delle altre istituzioni necessarie alla resa appetibile di questa città? Cosa si sta facendo a Messina per creare posti di occupazione?
Qualcuno addirittura dice che a Messina il lavoro c’è ma i giovani non hanno volontà. Magari prima andrebbe definito il concetto di “lavoro” in questa città, a mio parere egregiamente fotografato dal giovane rapper messinese Sciack, che nel suo brano in dialetto “Mah” dice:

Giocunu cu bisognu di cristiani
Du euru l’ura, dudici uri ‘o jonnu
Poi misi in regola p’ tri se vonnu
“N’ videmu dumani?” “se…” se tonnu 

Intanto, in mezzo a tutto questo parlare, le persone vanno via ogni giorno da questo posto, e non mancano di comunicare il loro rammarico tramite le varie testate locali. C’è Miriana su Tempostretto che dice “a Messina manca la civiltà”, c’è Roberta a cui UniVersoMe ha dato spazio prima di tantissimi altri giornali per pubblicare la sua bellissima lettera “Cara Sicilia, sei riuscita a farne scappare via un altro”. Di fatti, da Messina sono andati via così tanti giovani, che da anni esiste una associazione che li rappresenta e ragiona sulle soluzioni che potrebbero riscattare la città che tanto gli manca: i ragazzi di FuoridiME.

Lo spopolamento della città è la principale emergenza che Messina dovrà affrontare nei prossimi anni. I dati del 2018,-commenta Roberto Saglimbeni dell’associazione FuoridiME- in attesa del report Svimez 2019, evidenziano ciò che tutti noi viviamo sulla nostra pelle: Messina è diventata una città “stagionale”, legata al rientro e alla partenza di tutti i suoi figli emigrati altrove. Le conseguenze si riverberano su tutti: l’economia ne risente, le iniziative di chi resta ne risultano penalizzate. Più in generale, Messina appare depressa dall’emorragia cronica che la affligge, privata costantemente di energie, mezzi e persone che le servirebbero per risalire. La situazione è complessa e necessita dell’apporto di tutte le componenti sociali. Creare le condizioni lavorative e culturali perché Messina sia davvero un’alternativa alle più quotate opzioni “fuorisede” e, al contempo, valorizzare chi, da fuori, mantiene il proprio interesse per la città, favorendone il rientro: quest’agenda dovrebbe essere posta in cima ai programmi politici locali.  In mancanza di sensibili inversioni di rotta, la situazione potrà solo peggiorare. D’altronde, lo spopolamento colpisce l’intera area geografica meridionale, nella quale Messina, peraltro, non si distingue per imprenditorialità, innovazione, capacità di attrarre capitali e risorse.

Fonte: letteraemme.it

In tutto questo c’è chi è insorto come chi ha aderito alla manifestazione “Si resti arrinesci”. L’iniziativa ha già ricevuto il sostegno di molte istituzioni locali, ha già coinvolto molti studenti universitari e delle scuole superiori, docenti, associazioni di volontariato e promozione sociale e si pone l’obiettivo di fermare l’emigrazione giovanile in maniera subitanea, mettendo al centro del dibattito pubblico il tema del diritto a vivere nella propria terra.

Fonte: gazzettadelsud.it

Io ho 26 anni, sono sempre stato un ragazzo socievole ed ho avuto la fortuna di incontrare degli amici fantastici lungo il mio percorso. Con alcuni siamo cresciuti insieme e non so come avrei fatto diversamente. Messina ci è sempre stata un po’ ostile, un po’ troppo stretta, ci ha sempre fatto intuire che qui eravamo orfani di un futuro. Ci siamo fatti forza l’un l’altro come una famiglia, come i bambini che stanno negli orfanotrofi. Ci sentivamo figli di un gene marcio, pecore di un pascolo abbandonato, ma c’eravamo l’uno per l’altro. Ora sono rimasto solo io qui, gli altri bambini sono andati tutti via, adottati da un altro futuro, completamente diverso da quello che ci eravamo immaginati. Io oggi, nel picco della mia giovinezza, mi sento così, come l’ultimo dei bambini nell’orfanotrofio.

Giovanni Paolo II disse: “Il futuro inizia oggi, non domani”; speriamo si sbagliasse.

Alessio Gugliotta

 

Bando-70 posti di collaborazione per i servizi di assistenza

PART-TIME STUDENTI: BANDO PER 70 POSTI DI COLLABORAZIONE PER I SERVIZI DI ASSISTENZA A STUDENTI CON DISABILITÀ/DSA.

UniMe ha pubblicato un concorso con 70 posti disponibili per la collaborazione part-time di servizi assistenza a studenti con disabilità e/o DSA.

Il bando afferma pertanto una maggior responsabilità da parte dell’Ateneo di mettere a disposizione la sicurezza a tutti i soggetti con disabilità, di beneficiare di servizi come dei tutor i quali forniranno agli studenti richiedenti assistenza in tutte le attività legate all’apprendimento.

Le candidature devono essere presentate entro l’11 novembre esclusivamente online sulla piattaforma ESSE3, entrando dal proprio profilo al link: https://unime.esse3.cineca.it/.
Tutti gli studenti rientranti idonei saranno collocati in una graduatoria.

Quest’ultima divisa per Dipartimenti e  CdS, ed assegnati in base alle richieste degli studenti aventi diritto al servizio di tutor.

Il tutto potrà svolgersi nell’arco dell’a.a. 2019/2020 e non avere durata complessiva superiore a 150 ore né inferiore a 20 ore.

Per maggior informazioni e/o chiarimenti tutti gli studenti potranno rivolgersi all’Unità Organizzativa “Servizi Disabilità/DSA”:

-sita in Via  Consolato del Mare n.41

– mail: servizi.dd@unime.it

Link per scaricare il bando ufficiale:                                                                                                                http://ww1.unime.it/albo/files/001502281-UNMECLE-7baf8da4-bb27-4580-8da1-a414eaca8391-000.pdf

 

Carmen Caratozzolo

Appelli straordinari

 

Chi ha controllato il calendario didattico del proprio corso di laurea ha probabilmente notato dei piacevoli cambiamenti: sono stati, infatti, aggiunti due nuovi appelli d’esame, uno a novembre e uno i primi giorni di marzo.

Sarà possibile, dal 22 c.m., prenotarsi per l’appello unico della sessione ordinaria di novembre – le cui date d’appello variano nei diversi corsi di laurea.

Da attenzionare che:

  • ci si può prenotare a ciascuno esame fino al giorno prima dell’apertura dell’appello;
  • la sessione straordinaria è riservata agli studenti fuori corso e agli studenti iscritti nell’A.A. 2018-2019 al 3° anno dei Corsi di Laurea triennali e al 2° anno dei Corsi di Laurea Magistrali.

Vi ricordiamo, inoltre, che non sono più previsti i tre giorni per eventuali contestazioni: la verbalizzazione del voto (che continuerà ad essere notificata con email dal sistema ESSE3) coinciderà con la chiusura del verbale.

Per quanto riguarda le nuove date di marzo, si tratta di un appello regolare rivolto a tutti gli studenti.

Per verificare gli eventuali cambiamenti o disponibilità a riguardo,è sempre meglio tener conto del calendario didattico di ogni singolo corso di laurea accedendovi attraverso il link di seguito: http://unime.esse3.cineca.it/ListaAppelliOfferta.do

 

Federica Cannavò

Diario di una fuorisede superstar 10° parte

Il secondo semestre passò veloce, senza nessun evento esilarante. Aveva chiuso con Nico, o meglio, lui aveva chiuso con lei. Senza nemmeno una spiegazione esaustiva, senza neppure una lite decisa, delle domande, delle risposte, aveva semplicemente deciso di tagliarla fuori dalla sua vita. E ci era riuscito. Lei aveva resistito un po’ a non contattarlo, dopo aver superato gli esami e lo stress della sessione invernale, si decise a bussargli a casa.

Lui quel pomeriggio non c’era e i suoi coinquilini, a cui era stato detto di riferirgli il passaggio di Penny lì, non aveva compiuto il compito. Questo lei si ostinava a credere. Ma era molto probabile che lui lo avesse saputo e avesse deciso di ignorare la cosa. Con Oscar si vedeva raramente, e lui si era dimostrato una seccatura sotto innumerevoli punti di vista; era come quella frase sui social “eri meglio come ipotesi”, ogni volta che la leggeva, sorrideva pensando a lui. L’unica cosa ben riuscita di tutto l’anno erano gli esami dati, ne era fiera; i voti alti che aveva preso la incoraggiarono, nel secondo semestre, a studiare di più e con più costanza. Arrivò, perfino, a passare interi weekend a casa sui libri.

La primavera la scoprì così, triste e delusa dalle conoscenze fatte, nascondendo la sua noia e il suo dissenso attraverso un’attenta e scrupolosa preparazione della sessione estiva. I suoi genitori erano molto fieri dei suoi voti, le sue coinquiline erano preoccupate della sua tristezza. Si era chiusa in sé stessa senza neppure accorgersene.

Ilaria Piscioneri

Diario di una fuorisede superstar 9° parte

La mattina dell’esame…

Penelope aveva dormito poco e male, era in piena sessione da settimane, ma l’esame che si sarebbe svolto quella mattina era il più importante dell’anno.

Bevve un sorso di caffè bollente ed ebbe quasi un attacco di gastrite. Aveva la nausea. Neppure il cornetto con cui fece colazione servì a tranquillizzarle lo stomaco. Le sue viscere sembravano un aggrovigliato disastro.

Raccolse i libri, gli schemi, gli appunti, temeva di perdere l’autobus e le altre coincidenze.

Sui mezzi stette con le cuffie alle orecchie, non voleva sentire altri rumori o chiacchiericci inutili.

Arrivò nel corridoio davanti allo studio del Prof., era vuoto; lei era arrivata con un’ora in anticipo, giusto quello necessario a rivedere tutto.

Pian piano, altri studenti cominciarono a prender posto sia sulle sedie che per terra. Cominciarono la mattinata con le solite ansia, le solite frasi, i luoghi comuni.

“Io non so niente, ma come va va”

“Ho studiato tre mesi, è la quarta volta che la provo”

“Se non prendo almeno 29, mi rovino la media”

Penelope stava avendo un attacco nervoso e del Prof. non c’era ancora traccia.

Nico, sebbene frequentassero corsi differenti, aveva in comune con lei quella materia e, quindi, quell’esame.

Arrivò incurante del fatto che fosse l’ultimo, ormai il corridoio era pieno; arrivò ormai incurante di lei…

Ilaria Piscioneri