Juventus nell’occhio del ciclone: aperta inchiesta per falso in bilancio

Un vero e proprio terremoto nel mondo della Juventus e stavolta non si parla  di insuccessi sportivi: la Procura di Torino ha accusato la società di falso in bilancio, reato che, nel caso venisse confermato, potrebbe avere gravi ripercussioni anche sul fronte economico e legale.

 

Il blitz alle sedi della società

Lo scorso venerdì si è assistito a un vero e proprio blitz della Guardia di Finanza alle sedi del club a Torino e a Milano, per acquisire documenti relativi agli ultimi tre anni. Lo stesso presidente, Andrea Agnelli, il suo vice, Pavel Nedved, e l’ex direttore sportivo Fabio Paratici sono finiti sul taccuino degli indagati ufficialmente per false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’inchiesta, denominata “Prisma”, è stata avviata già dallo scorso maggio dai pubblici ministeri del Gruppo dell’Economia ed è coordinata dai procuratori Mario Bendoni, Ciro Santoriello e Marco Gianoglio. Essa prevedeva la raccolta di materiale documentario e sonoro (come intercettazioni). Questa si va a unire alle indagini già note di enti come Consob e Conisoc.

 

Fonte: Gazzetta.it

 

La questione verte fondamentalmente sul nodo di plusvalenze fittizie, necessarie a sanare i conti del bilancio, ipervalutando determinati calciatori. Sono emersi 62 casi totali oggetto di indagine, di cui 42 riguardano il club bianconero per un totale di 282 milioni scaturiti. Dalle prime stime investigative, si parla movimenti illeciti superiori a 50 milioni di euro. Nello specifico risaltano all’occhio operazioni di mercato importanti come lo scambio Pjanic – Arthur con il Barcellona o la cessione di Joao Cancelo al Manchester City, passando poi per acquisti e cessioni minori ma che rientrano comunque nei casi sotto osservazione. Bilancio comunque profondamente in negativo dato l’ingente investimento dovuto all’acquisto di Cristiano Ronaldo, che si è rivelato infruttuoso per le casse bianconere, portando evidentemente gli stessi dirigenti a correre ai ripari nei limiti del possibile, tant’è che era stato approvato un aumento di capitale pari a 400 milioni con il sostegno della società finanziaria Exor.

Secondo l’accusa, ad esempio, i 209 milioni di perdite del 2020 sarebbero diventati 89 proprio grazie a questo sistema basato sulle plusvalenze che ha alterato i conti. Era una conseguenza prevedibile, ma con l’uscita della notizia dell’indagine in questione le quotazioni in borsa della Juventus hanno subito un brusco calo con un trend difficile da invertire nel breve periodo.

 

Fonte: Torino.corriere.it

 

Le possibili conseguenze

In merito alla giustizia sportiva sono state avallate diverse ipotesi. Quella che circola maggiormente nelle ultime ore è la proposta del Codacons che, in virtù delle accuse mosse contro il club, prevede di presentare un esposto alla Procura Federale, chiedendo la revoca degli ultimi titoli vinti e la retrocessione nella serie cadetta. Resta solo un’ipotesi lontana dato che l’associazione è spesso autrice di “sentenze” esagerate.  Molto più plausibile una penalizzazione e un’ingente ammenda.

Dal punto di vista penale, in caso di accertamento di responsabilità soggettiva, saranno gli stessi dirigenti societari a rischiare delle conseguenze dal punto di vista personale.

 

Plusvalenze, un tema scottante

L’argomento plusvalenze è in ogni caso un tema molto complesso sul quale indagare: non esiste infatti un criterio oggettivo per determinare il valore effettivo di un calciatore e di conseguenza i prezzi d’acquisto possono subire diverse variazioni a seconda di diversi parametri (età, prestazioni, caratteristiche individuali, situazioni contrattuali ecc…). In linea di massima è una valutazione soggettiva, influenzata sì da tali parametri, ma anche da considerazioni varie dettate dalle società in questione. I prezzi di vendita quindi potrebbero risultare “gonfiati” in certi casi, ma in base a ciò che è stato detto prima non è possibile infliggere sanzioni, a meno di intercettazioni che accertino determinati accordi diretti tra società, uniche prove inconfutabili.

Nel 2008 Inter e Milan vennero prosciolte da accuse analoghe ma potrebbe esserci qualcosa in più stavolta, la situazione è ancora incerta e in evoluzione. Sono coinvolte in merito alle altre operazioni di mercato, seppur in misura nettamente minore, anche altre società come Napoli (nella contorta vicenda che ha portato all’acquisto di Osimhen), Sampdoria, Parma, Chievo e Pescara.

 

Fonte: Corriere.it

 

Che questa sia solo la punta dell’iceberg e sotto si nasconda qualcosa di più scabroso, che potrebbe scombinare gli equilibri del calcio e non solo? Solo il tempo potrà dirlo. Il calcio sarà anche “solo” uno sport, ma può arrivare a condizionare l’economia e la stabilità di un intero Paese.

 

 

Sebastiano Morabito

Caso Suarez. Anche Paratici e la Juve indagati dalla Procura di Perugia

A distanza di mesi si riaccendono nuovamente i riflettori sul caso Suarez. L’attaccante uruguayano, trasferitosi prima della fine della sessione di calciomercato estivo dal Barcellona all’Atletico Madrid, è stato molto vicino alla Juventus. Per concretizzare il suo passaggio al club bianconero però era necessario che l’attaccante ex Barcellona ottenesse la cittadinanza italiana sfruttando quindi le origini italiane della consorte. A tal fine il calciatore ha sostenuto gli esami di lingua italiana all’Università per Stranieri di Perugia. Come sappiamo però non solo il trasferimento non si è concretizzato ma sulla vicenda si sono interessati, oltre alla stampa sportiva, anche e soprattutto la Procura della Repubblica di Perugia e la guardia di finanza.

Suarez a Perugia per sostenere l’esame, fonte: juvelive.it

Cos’è successo il 17 settembre

Il pomeriggio del 17 settembre Suarez arriva con un aereo privato a Perugia. Si reca presso la sede dell’Università e sostiene l’esame di italiano. Il superamento di questo esame è uno dei presupposti per ottenere il passaporto comunitario e poter essere tesserato dalla Juventus come cittadino comunitario e non extracomunitario. La prova viene superata in appena 12 minuti e riceve immediatamente il diploma. Diploma che, come emergerà successivamente, era stato già preparato due giorni prima. A insospettire i finanzieri non solo la modalità con cui si è svolta la prova ma anche stesso il fatto che l’Ateneo ha rilasciato immediatamente il diploma. Di solito, infatti, ci vogliono tra i 20-40 giorni.

 

I risultati delle intercettazioni e delle indagini

Teoricamente gli esami sono stati “brillantemente” superati da Suarez, ma in realtà da alcune intercettazioni è emerso che non è andata proprio così.

Il club di Torino, infatti, avrebbe interferito per rendere più semplice l’iter. I contenuti della prova “farsa” per la conoscenza della lingua italiana sarebbero stati “preventivamente comunicati … giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame”. Da quanto emerge dalle intercettazioni, e dagli ulteriori accertamenti condotti dalla guardia di finanza, il rilascio del diploma avrebbe reso tutte le parti contente. L’esito favorevole degli esami avrebbe garantito non solo il passaggio del cartellino del calciatore ma anche un positivo ritorno d’immagine per l’Università.

 

Suarez con i dirigenti dell’Unistrapg, fonte:cronachedellacampania

 

Il (mancato) ritorno d’immagine dell’Università …

Oltre al costo dell’esame e della preparazione, circa 1.700 euro, i dirigenti universitari  avrebbe incassato l’accordo con la Juve per far sostenere lo stesso esame a tutta la squadra Primavera. Un innegabile vantaggio in termini pubblicitari che avrebbe sicuramente aiutato l’ateneo umbro. Da anni l’Università per Stranieri di Perugia vive una costante decrescita della sua popolazione studentesca. La partnership con un logo con un forte appeal globale, data anche la vocazione internazionalistica che l’università si prefigge, avrebbe certamente aiutato ad invertire questa tendenza. Invece il caso Suarez non solo non ha avuto gli effetti sperati ma ha anche portato l’attenzione su un ulteriore questione: la distribuzione dei finanziamenti pubblici.

 

… e le contestazioni sui finanziamenti pubblici

Nonostante il dimezzamento degli studenti rispetto a 15 anni fa l’ateneo perugino è ancora al primo posto nel rapporto tra il Fondo di finanziamento ordinario 2020 e il numero di iscritti. Anche quest’anno ha incassato, infatti, più del doppio della media nazionale: 12.758 euro pro capite contro una media nazionale di circa 5mila. La richiesta avanzata dai rettori delle università che si sono dimostrate più attrattive è quella che vi sia una riforma dei criteri di distribuzione dei fondi pubblici in modo tale da sostenere quelle realtà in crescita. Richiesta pervenuta e accolta dal ministro ministro dell’Università, Gaetano Manfredi che ha sottolineato come verrà inserito come nuovo criterio quello del rapporto docente/studente.

 

Misure cautelari per i dirigenti dell’Unistrapg

Dopo le perquisizioni e i sequestri avvenuti giorno 22 settembre, 5 giorni dopo l’esame, le indagini della guardia di finanza sono proseguite. Nella giornata di ieri è stata disposta come misura cautelare interdittiva la sospensione per otto mesi dei presunti corrotti. A questi, la Rettrice Giuliana Grego Bolli e il direttore generale Simone Olivieri si aggiunge un terzo indagato: il professor Lorenzo Rocca, membro della commissione che ha valutato con esito positivo l’esame dell’uruguayano per il rilascio del B1. Sono contestati i reati di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici.

 

Il coinvolgimento della Juventus

Ma anche per la Juventus si prospettano scenari alquanto tranquilli. Un comunicato sul sito ufficiale del club bianconero conferma la notifica dell’informazione di garanzia al dirigente Fabio Paratici. Il reato contestato è il 371 bis c.p. “false dichiarazioni al pubblico ministero”. Il dirigente avrebbe dichiarato davanti ai p.m. di non essere intervenuto nell’organizzazione della prova. Cosa che, non solo sembra essere avvenuta, ma è stata realizzata anche sfruttando rapporti di amicizia con il Ministro dei Trasporti Paola de Micheli per ottenere i contatti a cui rivolgersi.

 

Fabio Paratici e Paola de Micheli fonte: il Corriere

Filippo Giletto