#EleUnime2023: il grande vincitore di quest’anno è l’assenteismo

#ELEUNIME2023 Quest’anno i rappresentanti degli studenti sono stati scelti da meno del 18% dell’intera comunità studentesca. Un’affluenza ancor più bassa rispetto a quella delle elezioni del 2019, quando il dato sull’affluenza generale ammontava al 26,70%.

 

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Un nuovo modo di votare

I dati si riferiscono alle prime elezioni post-Covid con modalità mista: registrazione puramente in presenza, mentre per votare è stato elaborato un software apposito dal consorzio Cineca che, tramite un log-in su credenziali personalizzate ed assegnate direttamente alla registrazione, ha permesso a ciascun elettore di selezionare comodamente con un click il candidato desiderato – oppure, di lasciare la scheda in bianco con omonimo tasto.

Dopo due giorni di intense votazioni, peraltro in piena sessione estiva, lo scrutinio è avvenuto venerdì pomeriggio ed è stato relativamente.. breve. Infatti, gli scrutinatori hanno conteggiato appena 4602 schede, su una totalità degli aventi diritto di 25720. Ma osserviamo nel dettaglio i dati relativi a quelle giornate e, soprattutto, ai risultati. 

affluenza
© UniVersoMe – Valeria Bonaccorso

La lista

Agli Organi Superiori, O.R.U.M. si riconferma la grande vincitrice di quest’anno – e anche l’unica! Viene meno la seconda qualificata del 2021, Genesi, le cui componenti sono in parte confluite in O.R.U.M. (come Atreju – La compagnia degli studenti e UDU – Unione degli Universitari). 

La lista ha trionfato al Senato Accademico quanto al CdA, nonché allo CSASU (vale a dire, il Comitato Sovrintendente alle Attività Sportive Universitarie), con un totale di 7186 voti. Oltre agli O.S., O.R.U.M. ha conquistato il CdA dell’Ersu. 

Tuttavia, anche per O.R.U.M. l’assenteismo si è fatto sentire: per fare un veloce paragone, il primo eletto al Senato (dell’Associazione Morgana) è salito con 846 voti, 254 voti in meno rispetto all’ultimo eletto del 2021, con 1100 voti. 

Ai Dipartimenti le cose sono andate diversamente, con una ramificazione di candidati che hanno scelto di non unirsi ad O.R.U.M. per correre ai Dipartimenti e ai CdL. Forte la presenza di Morgana, sia con ORUM che senza. 

Il candidato emergente: la scheda bianca

Se da un lato cala l’affluenza, dall’altro aumentano le astensioni: 3060 nel 2023, contro le 1277 del 2019 e le 821 del 2021*. Questa la somma delle schede bianche sul totale delle preferenze esprimibili, nel segno dell’espressa volontà di non scegliere: un voto assolutamente valido, con cui l’elettore dichiara di astenersi dall’esprimere una preferenza e di accettare il risultato che si calcolerà sulla base dei restanti voti positivi. 

Fila per votare, seggio del Rettorato. Fonte: Unime.it

*I dati sulle schede bianche attengono al calcolo delle singole schede bianche nei vari organi collegiali, compresi il CdD di Ricercatori e Specializzandi, ad esclusione dei singoli Corsi di Laurea. I dati attengono ai decreti di nomina dei Rappresentanti degli studenti del 2019 e del 2021, mentre quelli del 2023 attengono allo spoglio avvenuto in diretta tramite la piattaforma Teams.

Rappresentanza di genere

Analizziamo il trend relativo alla rappresentanza di genere negli organi collegiali.

Agli Organi Superiori la rappresentanza femminile si abbassa leggermente rispetto al 2021, arrivando al 22.2% (-11.1%) con due candidate elette su un totale di nove. Si conferma la sottorappresentanza femminile al Senato: nel 2021 e nel 2023 solo una Senatrice su cinque (nell’annata 2021, alla decadenza del Sen. Gullifà era subentrata la Sen. Parisi). Nel 2019, nessuna Senatrice.

Ai Dipartimenti, da un iniziale 44.4% nel 2019 si passa ad un 51.81% del 2021*, ove il genere più rappresentato era quello femminile… ++IN AGGIORNAMENTO++

*I dati attengono ai decreti di nomina dei Rappresentanti degli studenti del 2019 e del 2021. Il calcolo si è basato sul numero di seggi ricoperti da donne rispetto al totale dei seggi complessivi. I dati del 2023 attengono allo spoglio avvenuto in diretta tramite la piattaforma Teams.

#EleUnime2023: la campagna elettorale

La campagna elettorale, ancor prima di iniziare, ha riscontrato alcuni problemi. Come lamentato da UDU Messina in un post di Instagram, il regolamento elettorale di quest’anno non presentava la norma sui 45 giorni di preavviso prima del voto, lasciando solo dieci giorni per la presentazione delle liste a partire dalla data di pubblicazione del decreto. Ciò ha dato il via ad una campagna elettorale flash, estremamente social ed, in certi casi, ad una vera e propria caccia al candidato necessario a raggiungere il minimo per la presentazione della lista. 

La presentazione dei singoli candidati ha avuto formalmente inizio ai primi di giugno, quando i social hanno iniziato ad essere tempestati da foto di candidati e programmi elettorali. 

Iperconnessi, ma distanti

Il sofisticato software segna la prima sperimentazione dell’eredità del periodo pandemico, che ha permesso all’Ateneo di unire alla votazione in presenza – fondamentale presidio di democrazia e legittimità del voto – la modalità online, già adottata nel 2021. Nonostante la sveltezza che si presupponeva portare con sé, non sono mancati i problemi, che hanno generato lentezza generale e lunghe file di persone accaldate e nervose negli atrii dell’Ateneo in attesa di votare. Così, prontamente, è stato disposto l’allestimento rapido di nuovi seggi per permettere alla comunità studentesca di votare più speditamente. 

elettore al seggio elettorale
Registrarsi al seggio elettorale del Rettorato. Sullo sfondo, fila per il voto. Fonte: Unime.it

Ciononostante, il dato sull’affluenza non è cambiato. Si direbbe che l’elettore, dopo aver sperimentato la comodità della votazione da casa, difficilmente sia riuscito a distaccarsene per tornare alla normalità. Ma ciò che ha giustificato una situazione di emergenza non può costituire un annoso precedente, col rischio di allontanare sempre più la comunità studentesca dalla realtà di Ateneo, che è – e dev’essere – una realtà dinamica, solidale e presente

Ma bando alle ciance: la sfida principale dei nuovi rappresentanti sarà proprio quella di riavvicinare lo studente alla realtà universitaria che lo circonda, affinché la volontà studentesca possa ritrovare un’ampia e partecipata rappresentazione. Per questa ed altre ragioni, noi di UniVersoMe non possiamo che augurare: Buon lavoro, Consiglieri e Senatori!

Valeria Bonaccorso

ACR Messina iscritto alla Serie C, ma il futuro resta incerto

L’estate è appena iniziata e i tifosi dell’Acr Messina si apprestano a vivere mesi roventi, non solo per colpa delle temperature torride, ma per la situazione di incertezza nella quale si trova la società giallorossa che, nonostante l’avvenuta iscrizione al campionato di Lega Pro, non sa quale sarà il suo futuro in vista della prossima stagione sportiva.

I fatti

Dopo un finale al cardiopalmo conclusosi con la salvezza ottenuta soltanto nei playout vinti dalla squadra guidata da Ezio Raciti a discapito Gelbison, e la conseguente permanenza in Lega Pro, il club peloritano ha vissuto settimane di incertezza con la paura della mancata iscrizione più volte minacciata dal Presidente Pietro Sciotto.
Una situazione complicata che ha tenuto col fiato sospeso tutta la città e che si è risolta, fortunatamente, nel migliore dei modi, visto che la società ha presentato in tempo tutti i documenti utili per l’iscrizione al girone C del campionato.

Pietro Sciotto – fonte: messinasportiva.it

Cosa è successo

A confermare i rumors dei mesi scorsi, appena terminata la stagione, è stato il Presidente Sciotto, il quale ha dichiarato la propria volontà di non continuare a essere il N° 1 della società giallorossa e di essere disposto a cedere definitivamente il club.
Fin qui tutto bene; anche perché l’interesse dell’imprenditore Fabrizio Mannino faceva ben sperare. Tuttavia, nonostante una presunta offerta di circa 3 milioni di euro da parte di quest’ultimo (notizia però smentita dalla società stessa) e vari incontri tra le parti, con la presenza anche del Sindaco Basile, i due soggetti non sono riusciti a trovare un accordo.

Ciò ha spinto Sciotto, il 15 giugno, a comunicare alla stampa l’intenzione di non iscrivere il club tra i professionisti abbandonandolo così al proprio destino e scatenando l’ira dei tifosi biancoscudati che hanno inveito, soprattutto sui social network, contro il Presidente e la società.

Il comunicato del Presidente dell’ACR Messina

Il Presidente Pietro Sciotto ritiene opportuno intervenire per precisare alcuni aspetti importanti in un momento fondamentale per il futuro del Messina, riguardanti gli incontri in corso con Fabrizio Mannino che ha manifestato l’interesse ad acquisire la società.
Dopo un primo contatto avvenuto lunedì scorso, due giorni fa il presidente Sciotto si è confrontato con i rappresentanti del signor Mannino, impossibilitato ad essere presente per un improvviso improrogabile impegno a Palermo. Nello spirito della massima collaborazione, il presidente Pietro Sciotto ha esaminato una bozza di massima, scritta a penna, che prevedeva gli aspetti essenziali di un accordo mirato a concretizzare il passaggio di quote dell’Acr Messina, riservandosi di valutarla per dare una risposta ieri e chiedendo, alla parte potenzialmente acquirente, di esibire adeguate garanzie al documento preparato in bozza.
Purtroppo, dopo l’ulteriore contatto avvenuto ieri, il signor Mannino non ha fornito alcuna garanzia e non ha sottoscritto alcun accordo, neppure preliminare, nemmeno sulle proposte da lui formulate.
Pertanto, la trattativa può considerarsi chiusa.
Il presidente del Messina Pietro Sciotto, come affermato ripetutamente da tempo, e da ultimo lo scorso 24 maggio, con grande rammarico e dolore, non iscriverà la squadra al prossimo campionato.

Il cambio di rotta

Quando tutto sembrava perduto, però, martedì la società tramite il proprio profilo ufficiale ha sorpreso tutti annunciando di aver completato l’iter per l’iscrizione, presentando tutti i documenti necessari agli uffici competenti della Lega Pro.

Acr Messina comunica di aver prodotto ed inoltrato alla Lega Pro tutta la documentazione richiesta dalla normativa federale per l’iscrizione al campionato di serie C 2023/24 entro i limiti temporali.

Messina vs Gelbison – fonte: Facebook

 

Le reazioni

Non si sono fatte attendere le reazioni della Messina calcistica che, nonostante l’antipatia verso il Presidente, ha espresso la propria gioia nell’apprendere una notizia così importante.

Mentre il Sindaco Federico Basile, ai microfoni di messinasportiva.it, si è detto felice per la decisione assunta, affermando:

Avevo spronato il presidente Sciotto sabato scorso, ma non abbiamo avuto altri contatti in una giornata convulsa. Ho appreso ufficiosamente che tutto è andato per il meglio. Sono soddisfatto e contento della scelta della proprietà che ha iscritto la squadra in Serie C consentendo alla città di Messina di non perdere il professionismo. È stato un autentico atto d’amore da parte del presidente che va ringraziato per aver salvato il Messina sul campo e anche fuori dal campo

Tifosi Messina – fonte: Facebook

Quale futuro per l’ACR Messina?

Scongiurata, quindi, la possibilità di scomparire e ripartire dai dilettanti, il futuro dell’Acr resta comunque incerto. Si dovrà capire se Sciotto voglia continuare la propria avventura in riva allo Stretto per il settimo anno consecutivo, nonostante le numerose difficoltà da affrontare, oppure la proposta di cessione resterà invariata finché non arriverà un’offerta giusta che possa garantire al calcio messinese la stabilità e le certezze di cui ha bisogno per ritornare a sognare in grande.

 

Giuseppe Cannistrà

Il Tezenis Summer Festival arriva a Messina: un’estate a ritmo di musica

Inizia domani, 16 giugno, la lunga e ricca estate che vedrà Messina palcoscenico di concerti ed eventi che faranno cantare, ballare e divertire i cittadini della città metropolitana pronti a scatenarsi a ritmo di musica: ad aprire le danze, il tanto atteso Tezenis Summer Festival.

Il Tezenis Summer Festival

Si svolgerà domani alle ore 20:00 in Piazza Duomo lo show musicale promosso da Radio 105 e dall’Amministrazione comunale nell’ambito del piano promozionale e di comunicazione “Messina Città della Musica e degli Eventi”. Lo spettacolo permetterà alle migliaia di persone che affolleranno la Piazza e le zone limitrofe di ascoltare le decine di artisti italiani e internazionali che durante la serata si esibiranno sul palco. Il festival sarà gratuito ma con capienza limitata a 9.400 persone. Inoltre, ingressi e uscite avverranno attraverso dei varchi prestabiliti.
A condurre lo spettacolo saranno Mariasole Pollio, attrice e conduttrice italiana che vanta ruoli di spicco in varie fiction tv (tra le quali Don Matteo) e che ha già condotto la scorsa estate il Coca-Cola Summer Festival; e Rebecca Staffelli, conduttrice e speaker radiofonica di Radio 105.

Rebecca Staffelli e Mariasole Pollio – fonte: Instagram

I cantanti

A esibirsi saranno volti noti e nuovi del panorama musicale italiano e non solo.
Tra gli artisti più attesi c’è sicuramente la “cantante del momento”: Annalisa. Venuta alla ribalta dopo la partecipazione al talent show Amici nel 2011, la cantante ligure sta vivendo il momento più splendente della propria carriera dominando le classifiche musicali con i brani Bellissima, Mon Amour e Disco Paradise, quest’ultimo cantato insieme al rapper Fedez e agli Articolo 31.

Annalisa – fonte: Instagram

Fermento anche per vedere e ascoltare artisti del calibro di Elettra Lamborghini e Rocco Hunt, ormai due figure di spicco del panorama pop italiano. Attesa anche per le esibizioni di Ana Mena, Emma, Capo Plaza, Irama, Rose Villain, Rkomi e molti altri che movimenteranno la serata con le loro hit.
A completare il tutto ci saranno anche le performance di alcuni dei grandi protagonisti dell’ultimo Festival di Sanremo: Colapesce e Dimartino, Rosa Chemical e Mr. Rain.
Spazio anche per alcuni volti emergenti come Piccolo G e Wax che hanno partecipato all’ultima edizione di Amici.

L’elenco completo: Alvaro de Luna, Ana Mena, Annalisa, Ava, Anna & Capo Plaza, Benji + Finley, Berna, Biondo & Astol, Colapesce Dimartino, Elettra Lamborghini, Emma, Federica, Il Pagante, Il Tre, Irama, Leo Gassman, Lorenzo Fragola & Mameli, Mr. Rain, Myss Keta, Piccolo G, Rkomi, Rocco Hunt, Rosa Chemical, Rose Villain, Silent Bob & Sick Budd, Wax.

Dopo Messina, le altre date del Festival saranno il 23 giugno a Paestum e il 30 giugno a Genova.
L’evento verrà trasmesso in diretta su Radio 105, Radio 105 TV (canale 66), app e live sui social di Radio 105.

Ordinanze e divieti

Mappa del centro storico di Messina. Fonte: geoplan.it

Alla luce della numerosa affluenza, come riportato dalla Gazzetta del Sud, in molte vie limitrofe Piazza Duomo vigerà il divieto di sosta, con zona rimozione coatta, dalle ore 15:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato e di transito veicolare, dalle 17:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato, nelle seguenti strade:
a) controviale sud di piazza Duomo, compreso tra via Università e corso Cavour;
b) via Università, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
c) via Venezian, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
d) corso Cavour nel tratto compreso tra le vie San Camillo e della Zecca;
e) tutta l’area di piazza Antonello;
f) via Loggia dei Mercanti nel tratto compreso tra via Colombo e corso Cavour;
h) via Colombo nel tratto compreso tra le vie Consolato del Mare e Loggia dei Mercanti;
i) via Consolato del Mare nel tratto compreso tra via Argentieri e piazza Antonello;
j) via Sant’Agostino nel tratto compreso tra piazza Antonello e via Oratorio della Pace.

Inoltre, il sindaco della città metropolitana, Federico Basile, tramite l’ordinanza n. 115 del 13 giugno 2023 ha vietato la vendita di bevande alcoliche superiori al 5% e la vendita di bevande o di qualsiasi altro prodotto in lattine e/o contenitori di vetro – di cui viene comunque vietato l’utilizzo anche se di provenienza personale – all’interno del perimetro di Piazza Duomo e nelle aree limitrofe. Il divieto scatterà dalle 19 di venerdì 16 giugno alle 01.00 di sabato 17 giugno.

L’estate in musica continua: RDS Summer Festival 2023

Il Tezenis Summer Festival non sarà l’unico evento musicale che si svolgerà in città durante l’estate. Infatti, il 21 e 22 luglio andrà in scena un altro festival: RDS Summer Festival 2023, che si svolgerà a Capo Peloro e porterà sul palco artisti del calibri di AKA 7even, Baby K, M¥SS KETA, Coma_Cose, Tommaso Paradiso e molti altri.

Fonte: rds.it

Altri concerti estivi a Messina

Non finisce qui! Il 4 luglio Tiziano Ferro si esibirà presso lo Stadio Franco Scoglio (San Filippo). Il 26 sarà la volta di Fabri Fibra che darà vita al suo show presso l’Arena Capo Peloro. Infine, il 30 luglio toccherà ai Pinguini Tattici Nucleari che, sempre al Franco Scoglio, si esibiranno nell’unica tappa del loro tour prevista in Sicilia.

Giuseppe Cannistrà

Messina, traguardi nella smart mobility! Presto noleggiabile una flotta di mezzi elettrici

Messina ha raggiunto un importante traguardo nel campo della smart mobility! Cioè della mobilità sostenibile e flessibile.
Presto, già nei prossimi giorni o al principio del prossimo mese, la città verrà disseminata da bici e monopattini elettrici, noleggiabili da chiunque a costi esigui.

L’obiettivo dell’amministrazione comunale è mettere Messina al passo di altri grandi centri cittadini d’Italia, creando alternative “futuribili” ai classici mezzi di trasporto. Scopriremo se il progetto sarà all’altezza! Intanto, di seguito, ulteriori informazioni per capirne di più e convincersi, magari, che i monopattini non sono così difficili da guidare.

Messina: più di ottocento mezzi per un piano in grande

Riporta le informazioni LetteraEmme. La mobilità messinese diventerà “smart” grazie all’influsso di ben nove società che, insieme, metteranno a disposizione più di ottocento mezzi (suddivisi in circa seicento monopattini e duecento e-bike). 

L’unica società messinese coinvolta è la “Verde Mercurio”, che è nata due mesi fa proprio allo scopo di introdurre il bike sharing locale e renderà attivi 50 mezzi (36 monopattini e 14 E-Bike) con il marchio “Elerent”.

Rappresentiamo una società messinese che si occupa di micromobilità sostenibile. La nostra azienda offre un servizio di noleggio monopattini a propulsione prevalentemente elettrica e biciclette a pedalata assistita con sistema free floating, modalità adottata nei principali comuni italiani.
Opereremo in tutto il comune messinese. Inoltre nella stagione estiva abbiamo già previsto un integrazione di altri mezzi nei comuni limitrofi.

Ha fatto sapere tramite una nota.

Le altre società coinvolte sono invece: la Ridemovi di Milano, Drivio di Pettoranello del Molise e la Bit Mobility di Bussolengo (operatore attivo a Reggio Calabria) per un totale di 182 monopattini e 139 bici elettriche; la Voi Technology di Milano per 182 monopattini e 14 bici, la Emtransit di Milano per 91 monopattini e 14 bici, Toogo di Patti per 36 monopattini e 14 bici, Lime  per le stesse risorse e Vento per 73 monopattini e 14 bici.

Messina
Monopattini elettrici. Fonte, Pixabay

Ma come funzionerà il nuovo servizio?

Il sistema di gestione dei dispositivi elettrici a noleggio sarà completamente informatizzato. Tramite apposita app, l’utente potrà visualizzare il numero e la locazione dei mezzi, poi eventualmente prenotare, pagare, sbloccare e, al termine dell’utilizzo, ribloccare un mezzo.

Non è previsto un limite temporale di fruizione e il limite spaziale corrisponde al perimetro della città. Il sistema è “free floating” , cioè senza dotazione di attrezzature per custodia, il che permette di lasciare il dispositivo elettrico anche in un punto diverso da quello di prelievo. 

I gestori dovranno garantire un call-center in lingua italiana e inglese a supporto dell’utenza. A loro carico sono anche le spese di ricarica delle batterie. Monopattini e biciclette potranno sostare solo negli stalli riservati a ciclomotori e motocicli.

Non sono ancora state rese note le tariffe di noleggio. In altre parti del Paese comunque si paga un euro per sbloccare un monopattino più una cifra a tempo compresa tra i 15 e i 29 centesimi al minuto. 

Un progetto innovativo… l’attenzione di UniMe 

Sul progetto ci vede lungo anche UniMe! Che ad esso ha voluto dedicare una parte dell’informazione accademica della sua “Scuola Di Eccellenza”. 

La Scuola di Eccellenza promossa dalla nostra Università, giunta nel 2023 alla sua sesta edizione, consiste in una serie di sei percorsi formativi che gli studenti presentanti particolari requisiti di merito possono scegliere di seguire.

Ed è proprio uno di questi percorsi formativi che analizza da vicino il tema della smart mobility, il suo nome è “ICT e sistemi di trasporto innovativi: concept, organizzazione, responsabilità” ed è tenuto dai professori Ingratoci e Villari.

Gabriele Nostro

Messina, cambiano le regole per i locali: è un assist alla movida!

Con l’arrivo dell’estate, ci sarà più caldo, si vivrà più tempo libero, e, a Messina, rinascerà la movida balneare e serale!

In vista delle esigenze per la bella stagione, l’amministrazione ha già emanato delle ordinanze. Quali novità coinvolgeranno la città dal 1°giugno fino al 30 settembre 2023? 

Messina, il contenuto dell’ordinanza: si potrà ballare anche di lunedì

Riporta le informazioni La Gazzetta del Sud. Lo scorso 30 maggio, il sindaco di Messina Federico Basile ha firmato una nuova ordinanza, la numero 105. Questa, rimodulando il contenuto di una precedente ordinanza (la numero 67), ha dettato diverse linee guida e diversi orari per l’attività di intrattenimento musicale negli esercizi pubblici.

Lo scopo dell’atto è evidentemente quello di adeguare le possibilità dei locali notturni alle abitudini sociali che verranno. L’ordinanza, comunque, sembra poter appagare insieme gli animi giovanili, le esigenze degli imprenditori e quelle dei residenti nei pressi dei luoghi della movida.

Il principale stravolgimento presentato dall’ordinanza riguarda la concessione agli operatori del settore di organizzare attività che prevedono musica anche il lunedì.

Oltre questo, è stato sancito che gli esercenti di distributori automatici di bevande h24, dalle ore 19, potranno vendere i loro prodotti da asporto, ma solo attraverso bicchieri monouso e, dalle ore 23 alle ore 7.00, dovranno invece disattivare la distribuzione di bevande alcoliche. 

Inoltre, i gestori degli esercizi commerciali dovranno garantire la presenza, negli ambienti di svago, di appositi contenitori per la raccolta differenziata e dovranno mantenere l’igiene delle aree limitrofe.

Infine, è stata disposta la tolleranza massima di 20 minuti, dopo il limite orario prestabilito, per permettere lo stop dell’attività sonora, presso i locali adibiti. Tali 20 minuti potranno essere sfruttati per operare lo sfollamento dei clienti in sicurezza.

Messina
Movida. Fonte: StrettoWeb

Il sindaco Basile: “L’estate messinese sarà ricca di eventi” 

Il sindaco Federico Basile ha così commentato la firma dell’ordinanza:

Con l’imminente arrivo dell’estate crescerà considerevolmente il numero di giovani che frequenteranno gli spazi all’aperto e i locali cittadini, per lo più nelle ore serali. Il nuovo provvedimento mira a tutelare il loro intrattenimento e l’attività degli esercizi commerciali, evitando che il comportamento di pochi irrispettosi possa nuocere alla collettività. L’estate messinese sarà ricca di eventi e di opportunità di divertimento senza che queste ledano la quiete pubblica. Confidiamo nella collaborazione di tutti al fine di assicurare un’estate serena ai residenti e ai turisti presenti in Città per garantire la sicurezza e tutelare il decoro urbano.

Gabriele Nostro

Torre Faro: da traliccio della luce a simbolo di una città

Che cos’è il Pilone di Torre Faro?

Il Pilone di Torre Faro, nato come semplice traliccio della luce con lo scopo di trasferire l’energia elettrica dalla Sicilia alla Calabria (nella quale si trova un secondo Pilone, leggermente più piccolo ma posizionato ad un’altezza maggiore dal livello del mare), oggi è un importante simbolo per la città di Messina che, soprattutto durante la stagione estiva, si popola di giovani e di turisti. Da qui nasce la necessità di rendere questa struttura una vera e propria destinazione.

Nonostante ciò esso, insieme a tutta la frazione che lo ospita, si presenta in uno stato di abbandono in quanto poco attenzionato dall’amministrazione locale a causa della sua lontananza dal centro della città.

Pilone di Torre Faro. Vista dai Laghi di Ganzirri
Pilone di Torre Faro. Vista dai Laghi di Ganzirri. Fonte: riservacapopeloro.com

Storia e turismo

Progettato nel 1948 e costruito tra il 1951 e il 1955, venne ufficialmente inaugurato il 15 maggio 1956, in occasione dell’anniversario dell’autonomia della Regione Sicilia.

Alto ben 232 metri (in confronto a quello calabrese di 224 metri) e con una piattaforma in calcestruzzo armato formata da quattro cassoni che arrivano fino a 20 metri sotto il livello del mare, esso vinse il premio Aniai 1957 per la miglior realizzazione di ingegneria elettronica italiana.

Nel 1985 la sua funzione venne sostituita da un collegamento sottomarino, per cui nell’estate del 1999 venne dismesso. Nonostante esso non abbia più nessun utilizzo, fu deciso di non demolirlo, anzi, nel dicembre dello stesso anno iniziarono i progetti volti a valorizzarlo come elemento simbolo della città messinese ed entrò a far parte del patrimonio comunale. Tra le principali attività fin ora proposte, anche se attuate per un breve periodo e successivamente bloccate a causa di processi burocratici, ci sono un impianto di illuminazione lungo tutta la struttura e la possibilità per i visitatori di salire fino in cima per godere del suggestivo paesaggio dello Stretto.

Progetti di valorizzazione futuri

L’associazione Proloco Capo Peloro, che da anni opera sul territorio in cui è ubicato il Pilone, si è dimostrata aperta ad una collaborazione con l’ Università degli Studi di Messina, chiedendo direttamente agli studenti di proporre un insieme di attività realizzabili per dare una nuova vita alla struttura e alla zona circostante ad essa. A seguito di ciò, gli studenti hanno accolto con entusiasmo il progetto e si sono suddivisi in team.

Il Team SBC (di cui faccio parte) ha mostrato particolare interesse al contesto in cui si trova Torre Faro e tutta la città messinese, comprendendo che probabilmente la sua più grande difficoltà è la lontananza dal quadro tipico siciliano composto da arte e cultura millenaria di cui a Messina non c’è quasi più traccia. Conseguentemente, credo che la scelta ottimale sia operare attraverso la congiunzione tra tradizione e modernità, di cui si contraddistingue questa città emblematica.

Pilone di Torre Faro. Vista dall'alto
Pilone di Torre Faro. Vista dall’alto. Fonte: messinaoggi.it

Testimonianze degli abitanti

Dopo aver condotto delle analisi sul posto ed essermi interessata alla popolazione locale, riporto alcuni frammenti di interviste che mi hanno particolarmente colpita:

“All’inizio è stato un disastro per il Paese, poi ha avuto un impatto positivo soprattutto per l’economia e per i pescatori. i pescatori quando andavano a mare prendevano il Pilone come punto di riferimento.” 

“Per come è composto questo Paese potrebbe essere il più bello del mondo, ma è abbandonato. Se facessero dei lavori non ci sarebbe posto più bello di questo. Qui può nascere un cosa immensa.”

“Se facessero qualcosa per valorizzarlo sarebbe un impatto positivo per il lavoro giovanile e per il turismo. Le opere pubbliche che portano lavoro e turismo devono essere sempre ben accolte.”

“Ormai siamo abituati, questo è il nostro simbolo, senza Torre Faro non sarebbe la stessa.”

Conclusioni

Oggi il Pilone di Torre Faro si presta ad essere meta di piccoli flussi turistici grazie alla crescente realizzazione di eventi come festival musicali. Aiutata dal meraviglioso panorama dello Stretto, questa piccola frazione messinese può puntare ad essere un’importante destinazione destagionalizzata e internazionale.

Antonella Sauta

Fonti:

https://www.ganzirri.it/

https://www.letteraemme.it/maipiuscempi-il-pilone-di-torre-faro-e-le-sue-immense-potenzialita-non-sfruttate/

Piazza Lo Sardo meglio conosciuta come Piazza del Popolo

Le origini del nome 

Piazza sorta al centro della città, il cui portico venne ricostruito dopo il terremoto, nel 1925 da Ernesto Basile e che ha fatto la storia tra le generazioni messinesi, Piazza del Popolo ha una forma circolare, collega diverse vie messinesi, tra cui via Porta imperiale, via Santa Marta, via Antonino Martino, via Cernaja, Via Rifugio dei Poveri, Via Girolamo Conti, ed è la piazza più grande di tutta la città.

 

Francesco Lo Sardo.
Fonte: ASSOCIAZIONE CONCETTOMARCHESIGALLARATE
Francesco Lo Sardo.
Fonte: Associazione Concetto Marchesi Gallarate

 

Conosciuta da tutti come Piazza del Popolo, questa agorà messinese, conserva nel nome la sua funzione di punto d’incontro per i messinesi, ma, in realtà, ha conosciuto diversi nomi nel corso della storia: durante il ventennio fascista, per esempio, con una delibera comunale prese il nome ufficiale di Piazza XXVIII ottobre per omaggiare la marcia su Roma; dieci anni dopo, il comune abbandonò ogni riferimento al fascismo e di conseguenza cambiò il nome con la delibera del 1944 in Piazza del Popolo Francesco Lo Sardo, in onore del deputato comunista, fervido oppositore fascista della Sicilia del tempo.

 

 

La struttura della Piazza

Oggi Piazza del Popolo è al centro di grandi progetti di restyling, ma l’architettura originaria prevedeva al centro della piazza la fontana ottocentesca in pietra calcarea che oggi si trova a Granatari; le vie, poi, confluivano al centro della piazza in cui vi era uno dei più grandi e caratteristici mercati messinesi di prodotti locali e manufatti artigianali.

Una piazza che zampillava di gioia e convivialità condivisa, assaggi di prodotti tipici siciliani come gli agrumi,  mentre ci si imbatteva nell’anziano di paese che intrecciava un paniere.

 

Progetto di restyling

Il progetto Piazza del Popolo.
Fonte: Normanno
Il progetto Piazza del Popolo. Fonte: Normanno.com

 

Piazza del Popolo ospita diversi ristoranti, trattorie, caffetterie e negozi vari,  ed è  oggi al centro di un progetto di restyling che impegna l’attuale giunta comunale.

Per un progetto dalla cifra di circa 403 mila euro, inaugurato dall’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Mondello, si prevede di recuperare la pavimentazione a raggiera utilizzando mattonelle in pietra lavica, mentre la parte centrale sarà decorata con ciottoli di fiume; si pensa poi a rimodernare le bordature medievali di pietra calcarea di Modica con lo scopo di renderle antiscivolo, ad aggiungere sedili, posizionare grandi fioriere e progettare un sistema per facilitare il fluire dell’acqua piovana. Inoltre, la zona dei portici sarà ripristinata sostituendo la pavimentazione con mattonelle di origine vulcanica di colore bianco dopo aver ripulito il sottofondo della odierna pavimentazione.

Anche il sindaco di Messina, Federico Basile, è orgoglioso di far sapere alla comunità cittadina che la giunta comunale è impegnata in questo progetto di riqualificazione ed esorta ad andare avanti insieme.

Per questo progetto si gioca in casa, infatti anche la ditta che si occuperà della riqualificazione della piazza é una ditta della provincia di Messina, la Mondello costruzioni Srl di Sant’Angelo di Brolo.

Purtroppo Piazza del Popolo negli ultimi decenni ha vissuto in uno stato di abbandono e degrado, passando dalla piazza per il popolo alla piazza dell’indifferenza, evitata dai messinesi. 

Questo progetto di restyling ha regalato un barlume di speranza a tutti i cittadini ma soprattutto a quei residenti  che sperano di poter nuovamente affacciarsi dai loro balconi e rivivere il fascino della piazza che ha fatto la storia a Messina.

Elena Zappia

Fonti:

https://messina.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2022/09/02/messina-parte-il-restyling-di-piazza-del-popolo-obiettivo-ridarle-dignita-e-decoro-9dc1fe49-dfbd-4708-b2d7-e850f424ca43/#:~:text=Piazza%20del%20Popolo%2C%20intitolata%20al,botteghe%20collocate%20lungo%20i%20portici.

https://normanno.com/attualita/messina-consegnati-i-lavori-per-il-restyling-di-piazza-del-popolo-il-progetto/

https://www.tempostretto.it/news/toponomastica-piazza-popolo-piazza-sardo-origini-nome-storia-sito.html

Messina nel 1780: il quartiere “I Banchi”

Ritorna l’appuntamento dedicato al viaggio nella Messina del 1780. L’architetto Giannone oggi ci accompagna nel quartiere “I Banchi”.

 Il quartiere

Il nome deriva dai negozi e dalle attività commerciali che prosperavano nella strada prospicente il porto, quella che dopo il 1783 assunse il nome di via Ferdinandea e successivamente via Garibaldi. Il tratto della banchina era denominato “Piano della Dogana Vecchia”: in questo luogo il molo si allargava creando un piazzale che all’epoca delle fortificazioni di Carlo V, ospitava, oltre alle attività doganali, diversi fondaci e la forca.

Nel 1554 su decisione del viceré Juan de Vega, tutta l’area venne bonificata attraverso un mirato intervento urbanistico, che ebbe come apice la realizzazione della Fontana di Nettuno. La costruzione della Palazzata del Gullì nel 1623 contribuì ad elevare ulteriormente la dignità dell’area.

Dopo il 1783 l’intero fronte portuale venne ricostruito secondo le linee neoclassiche del Minutoli, autore della nuova Palazzata e del Palazzo Municipale, distrutti nel 1908.

Mappa del quartiere “Banchi” – Fonte: “Messina nel 1789. Viaggio in una capitale scomparsa” ©Luciano Giannone, 2021

Fontana di Nettuno

Fu proprio l’ultima opera messinese di Giovannangelo Montorsoli che terminò la realizzazione del gruppo scultoreo, in appena un anno. La fontana si innalza su un grande basamento ottagonale composto da tre gradoni, con due lati opposti allungati lungo l’asse parallelo all’andamento della banchina e i lati obliqui incurvati al fine di generare un profilo ellittico, che consente di posizionare quattro vasche laterali esterne alla vasca principale, sulla quale sono appoggiate.

All’interno della vasca vediamo sorgere il basamento principale, sul quale sono raffigurate le armi asburgiche con il Toson d’oro e le colonne d’Ercole, oltrepassate dall’impero sul quale non tramontava mai il sole.
Agli angoli del basamento sono presenti quattro cavalli, mentre, sopra di esso sorge la statua del dio Nettuno: il progenitore della città è raffigurato in una posa plastica e imperturbabile, mentre al di sotto troviamo i mostri marini di tradizione omerica, Scilla e Cariddi, responsabili dei vortici marini e della turbolenta natura del territorio.

Durante la rivolta antiborbonica del 1848 la statua di Scilla subì un danneggiamento dopo essere stata colpita da
una cannonata, venne realizzata una copia da parte di Letterio Subba e sostituita, mentre l’originale trovò collocazione presso il Museo Regionale. Nel 1887 anche il Nettuno venne sostituito da una copia eseguita da Gregorio Zappalà.
Nonostante la furia del sisma e del maremoto del 1908 la fontana non riportò danni considerevoli; nel corso
della nuova sistemazione urbanistica seguita alla ricostruzione della città essa venne spostata di circa 500
metri e posta presso la foce del torrente Boccetta, di fronte alla prefettura;

Messina nel 1780
La fontana del Nettuno in uno scatto di G. Welbatus 1880 ca – Fonte: “Messina nel 1780. Viaggio in una capitale scomparsa” ©Luciano Giannone, 2021

Fontana del Nettuno
La Fontana del Nettuno oggi – ©Silvia Molino, Messina 2022

Palazzo senatorio

Architetto della fabbrica fu il messinese Giacomo del Duca, allievo di Michelangelo, il quale era succeduto al Calamech come architetto della città nel 1589. Il suo progetto prevedeva la costruzione di un imponente prospetto a due piani, scandito da nove campate separate da due possenti paraste. Furono anche tamponate le aperture del piano terra e sostituite da grandi finestre inferriate.

Le aperture nel piano superiore presentavano altrettanti balconi e le paraste assumevano elementi di ordine ionico. Le fattezze dell’edificio possono essere descritte con discreta affidabilità grazie alla netta coincidenza dei numerosi disegni del prospetto, dei quali quelli con la maggiore dovizia di particolari sono le incisioni del Sicuro e di Pompeo Schiantarelli.

Divenne consuetudine, data l’importanza assunta dall’edificio, che le riunioni del senato dovevano tenersi al suo interno, prima della costruzione del nuovo edificio in Piazza Duomo.  A partire dal 1602, fu trasportato al suo interno anche il tesoro pubblico della Tavola Pecuniaria.

Francesco Sicuro, Palazzo Senatorio, in Vedute e prospetti della città di Messina, 1768 – Fonte: ©Luciano Giannone, 2021

Loggia dei mercanti

Di questa loggia non rimangono attendibili testimonianze grafiche, eccetto una desolante raffigurazione di Henry Tresham dell’area dell’attigua Porta appena dopo il sisma del 1783, nella quale sono visibili i suoi ruderi; resta però una completa descrizione effettuata da Gallo, che unita alla Pianta dell’Arena, che rappresenta la posizione dei pilastri, costituisce una solida base per ipotizzare i lineamenti dell’edificio:

“Essendo dunque questo Palazzo passato ad altro uso, si accomodò collaterale allo stesso in miglior forma altra bellissima Loggia per comodo dei Negozianti; essa viene la metà coverta sotto le volte sostenute da un alta, e grossa colonna di pietra fasciata, sù della quale, e di due gran pilastri laterali di ugual la-voro, si appoggiano due archi, che sostengono la fabbrica superiore. Resta essa tutta circondata da un bellissimo, e spazioso sedile di marmo serrato da tutte le parti con lungo filo di balaustri di ferro, ed in uno degli angoli li fa difesa una bellissima colonna di porfido di molto pregio. Si perfezionò questa Loggia nel 1627”.

Lo stesso autore rappresenta una lapide posta in corrispondenza della Loggia esaltante i commerci della città con i mercanti di tutto il mondo.
Nel 1753 fu apposto al di sopra di un fornice un medaglione marmoreo raffigurante il Duca Eustachio di Laviefuille, vicerè di Sicilia, opera di Giuseppe Buceti, oggi costudita presso i depositi del Museo e fino al 2002 collocata presso il Palazzo dell’INA.
Il terremoto del 1783 danneggiò gravemente la Loggia, le cui rovine rimasero visibili fino al 1810, quando vennero demolite per far posto al nuovo Palazzo Municipale.

Henry Tresham, The Devastation of the Earthquake at Messina, Sicily, particolare delle rovine della Loggia dei Mercanti, 1783 – Fonte: ©Luciano Giannone, 2021

Porta della Dogana Vecchia

Questa era una delle diciotto Porte della Palazzata doveva il suo nome all’antica dogana che sorgeva in prossimità della porta, prima che venisse demolita e sostituita, nel 1539, dalla Dogana Nuova; veniva altresì chiamata volgarmente Porta della Loggia o dei Cappellari.

Nonostante il progetto senza soluzione di continuità del Gullì, insieme alla gemella Porta dei Martoriati, la Porta della Dogana Vecchia era molto dissimile dalle altre porte della Palazzata.

Messina nel 1780
Ricostruzione della Porta della Dogana Vecchia e della Loggia dei Mercanti nel 1780 – Fonte: “Messina nel 1780. Viaggio in una capitale scomparsa” ©Luciano Giannone, 2021

Statua di Carlo III

Carlo III di Borbone conquistò il Regno di Sicilia nel 1735, sottraendola agli Asburgo d’Austria al culmine della Guerra di Successione polacca. Con l’incoronazione a Palermo divenne rex utriusque Siciliae, il 3 luglio dello stesso anno.

Il sovrano nel corso del suo regno si dimostrò benevolo nei confronti della città di Messina. Per manifestare la gratitudine nei confronti di quest’ultimo, il Senato messinese commissionò nel 1756 una statua allo scultore Giuseppe Buceti, sul modello di Giovan Giacomo Caffieri.

La scultura, alta undici palmi e mezzo, venne realizzata a Messina utilizzando il bronzo fuso dalla scultura di Carlo III d’Asburgo, il precedente monarca sconfitto nella guerra di successione. Il basamento marmoreo fu scolpito sul modello di un disegno di Luigi Vanvitelli e la statua venne posizionata di fronte al Palazzo Senatorio.
Il monumento venne distrutto durante i moti antiborbonici del 1848. Ricostruita nel 1858 su differente disegno da parte di Saro Zagari e posta sulla via Ferdinandea. Due anni più tardi, all’ingresso dell’esercito garibaldino in città, venne rimossa e trasportata prima nel cortile dell’Università, poi presso la filanda Mellinghoff, dove rimase fino al 1973, quando venne posizionata definitivamente presso Piazzale Cavallotti.

Messina nel 1780
La Statua di Carlo III oggi – ©Silvia Molino, Messina 2022

Alla prossima!

Terminata anche questa tappa, vi diamo appuntamento alla prossima puntata, in cui “visiteremo” il quartiere “San Giovanni”.

 

Marta Cloe Scuderi

Fonti:

Luciano Giannone, Messina nel 1780. Viaggio in una capitale scomparsa, Giambra Editori, Terme Vigliatore (ME), 2021.

 

TEDX Messina 2023: Kintsugi – Il valore di una storia

Sulle rive dello Stretto è tornato il TEDX ed io, grazie ad UniVersoMe, ho avuto la possibilità di assistere ad un evento di rilevanza sul piano internazionale.

L’edizione del TEDX Messina si è svolta il 15 Aprile all’interno del Cortile Ulisse della stazione centrale di Messina, una location insolita messa a disposizione da Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) (prestigioso main partner dell’evento), che ha dimostrato grande sensibilità verso i temi dell’innovazione e della creatività intesi come motori della crescita dei territori.

Cos’è il TEDX?

Il TED (Technology Entertainment Design) è un evento nato nella Silicon Valley nel 1984 e divenuto nel 1990 una conferenza annuale, principalmente dedicato ad Tecnologia e design per poi includere nella sua sfera di competenza il mondo scientifico, culturale ed accademico.

L’obiettivo degli  eventi targati Ted è condividere “Ideas worth spreading” (idee che vale la pena di diffondere) grazie ovviamente ad ospiti d’onore e ad interventi altrettanto eccezionali. L’evento avvenuto a Messina è il Tedx, ovvero una serie di conferenze organizzate in maniera indipendente ma su approvazione del Ted.com, nel rispetto di alcune condizioni in modo da permettere alle idee di diffondersi ed ispirare cambiamenti in località di tutto il mondo. Tra gli speaker più celebri, il TED ha ospitato l’ex presidente degli USA Bill Clinton, il cofondatore di Wikipedia Jimmy Wales  e i cofondatori di Google Sergey Brin e Larry Page. 

La “rinascita” al centro di quest’edizione

Il pubblico del Tedx

Il tema al centro di questa edizione è il Kintsugi, ovvero l’arte giapponese di riparare oggetti rotti dando loro una nuova vita e rendendoli più forti ed unici.

Gli speaker in questa occasione hanno raccontato le cicatrici e crepe della loro vita, nonché del percorso che hanno compiuto affinché non fossero più qualcosa da cui fuggire e nascondersi, bensì qualcosa da portare con vanto e in bella mostra perché testimoni delle avversità affrontate e superate. Al centro delle esperienze narrate dagli speaker c’è anche Messina, dalla quale si sono allontanati e in qualche caso partendo proprio dalla Stazione Centrale in cui si è tenuto l’evento, nel segno di un territorio che probabilmente ha qualcosa di rotto ma che cerca di capirsi ed apprezzarsi per poter unire quei cocci e risplendere nella sua unicità.

Gli speaker dell’evento

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A dare il via all’evento è stata Barbara Labate; nata a Messina, è fondatrice e CEO di ReStore, azienda leader in Italia nell’e-commerce (spesa online) per la grande distribuzione (GDO). È stata inclusa per due volte tra le 50 “Donne in tech” di maggiore ispirazione in Europa e nel 2020 è stata premiata dal Presidente della Repubblica Mattarella per il Premio Nazionale per l’Innovazione in Italia.

Nel suo talk dal titolo “Vita, Morte e soprattutto miracoli di una startup” ha raccontato con una vena ironica il suo percorso da imprenditrice nel settore delle nuove tecnologie, con le difficoltà  legate alla nascita di una start-up. La pandemia ha dato una grossa spinta economica all’azienda di Barbara che ha assunto un importante ruolo sociale, portando la spesa a casa di chi non poteva uscire dalla propria abitazione.

Anche Francesco Musolino, giornalista messinese e scrittore proposto al Premio Strega 2023 con il romanzo noir Mare Mosso, ha parlato di ferite e del percorso che lo ha portato all’accettazione del dolore come elemento insito nel ciclo delle cose e come questa consapevolezza gli abbia permesso di capire che vivere come un granchio (al riparo grazie al suo guscio) non elimini il dolore, ma ne ritardi solo la venuta.

Interessante è stato lo speech di Chiara di Maria, responsabile della Circoscrizione Sicilia di Amnesty International, che con il suo talk dal nome “Attivista per i diritti umani o supereroe?”  ha sottolineato che per capire l’importanza dei diritti umani è necessario cambiare la nostra scala valoriale.

Andrea Sposari, street artist, con il suo talk dal titolo “Se solo fossimo più egoisti” ha raccontato come con il muralismo trasforma le cicatrici dei nostri territori in punti di partenza per la loro riqualificazione. Secondo Andrea, essere egoisti non è sempre da condannare, anzi, curare il proprio territorio poiché lo si sente proprio porta benefici a tutta la comunità.

Toccante e d’ispirazione è stato il talk di Nadia Bala dal titolo “Volere è potere“. Nadia ha raccontato la sua storia, quella di una ragazza piena di sogni ed obiettivi che a causa di una malattia congenita rara ha visto tutta la propria crollare. Tuttavia, grazie ad un percorso psicologico Nadia ha ripreso in mano la sua vita e ha realizzato i suoi sogni, diventando mamma ed indossando la maglia azzurra del sitting volley. Nadia ha dimostrato che le cicatrici possono emanare una luce potentissima.

Cosa mi è rimasto?

Per riprendere una frase citata al TED ed attribuita a Winston Churchill, «Mai sprecare una buona crisi». Forse dalla sofferenza e dalle cicatrici può davvero nascere qualcosa di nuovo e di luminoso.

Giuseppe Calì

 

Luigi Ghersi: il ricordo di un grande artista messinese

Il 13 aprile 2022 ci lasciò Luigi Ghersi, grande artista messinese che, grazie al suo stile originale e in grado di distinguersi, svolse una carriera ricca di importanti commissioni pubbliche e riconoscimenti da parte della critica e del pubblico.

Biografia

Nato a Messina nel 1932, si diploma all’Istituto d’Arte di Firenze e si laurea in Giurisprudenza a Palermo.

Per molti anni affianca l’attività artistica con quella giornalistica: nel 1957 fonda a Messina il giornale “La Città” con Eugenio Vitarelli e Giuseppe Loteta.

Trasferitosi a Roma nel 1960, diventa rettore di alcuni settimanali e frequenta alcuni corsi gratuiti dell’Accademia di Belle Arti.

Nel 1974, dopo aver esposto delle opere nella Galleria Due Mondi di Roma e aver ricevuto numerosi apprezzamenti, decise di dedicarsi esclusivamente all’arte. Svolge, quindi, la sua attività tra Messina (Itala) e la Capitale (via Cavour) e si fa conoscere in tutt’Italia e all’estero, esponendo anche a Parigi e a Madrid.

Dopo cinquant’anni torna nella sua città natale, dove muore a 89 anni  lasciando un enorme contributo culturale.

Rapporto con l’arte e con la città

Tramite degli appunti della moglie Linuccia, morta solo quattro mesi prima, è possibile conoscere meglio l’artista e le sue opere, infatti si legge:

Luigi si trova a suo agio nello spazio “illimite”… Secondo lui, i luoghi deputati all’arte non sono né i musei né le mostre: sono le città. La crisi dell’arte comincia quando le città smettono di raccontarsi dalle loro piazze e dai loro muri, quando il tessuto urbano non è più abitato dalle immagini della fantasia e del sogno, dai simboli che riflettono tutto ciò che si agita nel cuore dell’uomo: le sue speranze e il suo destino”.

Così Luigi Ghersi si fa promotore della land-art che caratterizza la Sicilia, proiettandola in un contesto di contraddizione tra l’antico e il moderno.

 

La battaglia sullo Stretto - Scilla
La battaglia sullo Stretto – Scilla. Aula Magna polo Papardo. © Salvatore Donato

Opere

Tra le sue opere più importanti:

La battaglia sullo Stretto- Scilla e La traversata notturna dello Stretto-Le sirene”, pitture murali situate nell’Aula Magna del dipartimento di Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche ed Ambientali dell’Università di Messina (polo Papardo).

Centauromachia, grande bassorilievo in bronzo nell’ospedale Papardo di Messina.

Pegaso, scultura di bronzo per l’Università di Reggio Calabria, esposta nel 2003 all’Università Sapienza di Roma.

Ci sono poi opere non agibili, quali:

L’Agorà, gruppo di sculture per l’Aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo;

Le pitture murali all’interno della Cappella dell’ospedale di Patti.

I numerosi schizzi, studi e disegni preparatori mostrano il percorso dell’artista per arrivare alla propria perfezione stilistica.

La traversata notturna dello Stretto-Le sirene e La battaglia sullo Stretto-Scilla

Opera di oltre 80m, realizzata in circa tre anni di lavoro secondo la tecnica del muro a secco, divisa in due parti:

La prima si ispira al romanzo dell’amico Stefano D’Arrigo “Horcynus Orca”, rappresentando il protagonista  ‘Ndrja Cambrìa che attraversa lo Stretto sulla barca di Ciccina Circè (rappresentata con le sembianze della moglie Linuccia).

Lo stesso autore del romanzo commenta l’opera di Ghersi definendola “qualcosa destinata a durare nel tempo”;

La seconda parte raffigura una battaglia ispirandosi all’evento storico dei Vespri siciliani.

La parte inferiore dei dipinti vede come protagoniste delle figure che richiamano la mitologia classica.

 

La traversata notturna dello Stretto- Le sirene
La traversata notturna dello Stretto – Le sirene, Aula Magna polo Papardo. © Salvatore Donato

Stile

Il suo stile inconfondibile è dato dallo studio approfondito prima dell’arte classica e nello specifico di Michelangelo, e successivamente dei protagonisti delle avanguardie artistiche, primi tra tutti Picasso e Bacon.

Fu egli stesso a definirsi un artista “innaturale”, in grado di fondere la mitologia classica (raccontatagli dal padre e filosofo Guido Ghersi) alla realtà contemporanea.

Ritiene, inoltre, di essere decisamente lontano dalla pittura colta e accademica tipica del Neoclassicismo, in quanto essa è un’arte statica e poco creativa, al contrario il suo atteggiamento nei confronti dell’arte punta ad essere molto aperto ed espressivo.

Premi e riconoscimenti

Tra i vari premi: premio Antonello da Messina (Roma, 1998), premio Anassilaos (Reggio Calabria, 2000), premio Rotary Club di Messina (Messina,2001), premio Orione (Messina,2017).

 

Antonella Sauta

Fonti:

https://messina.gazzettadelsud.it/foto/cultura/2022/04/14/addio-al-messinese-luigi-ghersi-grande-artista-inattuale-32e9f9e5-fffa-46bd-aa69-c17b4f9d70d4/amp/

http://www.rai.tv/dl/sicilia/video/ContentItem-753f5a07-e5e1-4b89-bdf1-75069683c1f5.html