CUS Unime insaziabile. Vittoria e conquista matematica del primo posto

CUS Unime – Pallanuoto
Ennesima vittoria del team universitario che supera a domicilio la Waterpolo Catania e raggiunge la matematica certezza del primo posto nel girone.

Ennesima prova di forza del CUS Unime che torna dalla piscina Nesima di Catania con la tredicesima vittoria su altrettanti incontri disputati. Il 12-7 finale con il quale i messinesi regolano i padroni di casa della Waterpolo Catania vale tre punti utili non solo ad allungare la striscia di vittorie in questa stagione ma anche, e soprattutto, a raggiungere la matematica certezza del primato nel girone 4 di Serie B con ben 4 turni d’anticipo. Un’altra perla della squadra allenata da Sergio Naccari che, come suo solito, confeziona la vittoria già nei primi due quarti dell’incontro. Parte bene la squadra di casa che tra primo ed inizio del secondo quarto costringe gli ospiti ad inseguire.

Il primo vantaggio catanese, siglato da Viola a meno di un minuto dall’inizio del match, resiste quasi per tutta la prima frazione di gioco fino a quando De Francesco, a 1.09 dalla prima sirena, riporti le due squadre in equilibrio. Prima dell’intervallo di nuovo avanti la Waterpolo con Privitera e di nuovo pari a 6 secondi universitario dalla fine ancora con De Francesco. L’equilibrio nel punteggio rimane invariato sino alla metà della seconda frazione, quando Viola sigla il temporaneo 3-2 per Catania; si tratta, però, dell’ultimo squillo della compagine di casa che rimarrà a bocca asciutta sino alla quarta frazione subendo la veemente reazione dei cussini che nel giro di 12 minuti piazzano un break di 7-0 che spegne qualsiasi velleità della squadra di casa. Ci pensa prima Balaz a pareggiare (3-3) poi, prima del cambio vasca, il CUS ne fa altri tre con De Francesco (per lui tripletta personale) ed ancora due volte con Balaz per il momentaneo 6-3. La carica agonistica della capolista prosegue anche nella terza frazione e porta ad altre tre marcature griffate da Russo, Aiello e Cusmano che valgono il +6 cussino e la chiusura definitiva dei giochi. Nell’ultima frazione, complice anche un fisiologico calo di tensione da parte dei messinesi, arriva la reazione d’orgoglio della Waterpolo che piazza quattro reti (Arnaud, Faro, Privitera, Arena), utili solamente a rispondere ad altre tre marcature dei cussini (doppietta di Giacoppo e Aiello) ed a contenere il passivo.

Waterpolo Catania – CUS Unime: 7-12 (2-2, 1-4, 0-3, 4-3)

Waterpolo Catania: Pellegrino, Arnaud 1, Viola 2, Faro 1, Vinci, Torrisi, Arena B., Cammino, Privitera 2, Anfuso, Arena A. 1, Scicali, Sfogliano.
CUS Unime: Spampinato, Russo 1, Maiolino, De Francesco 3, Giacoppo 2, Condemi, Cusmano 1, Aiello 2, Ambrosini, Naccari F., Vinci, Balaz 3, Cama.

Arbitro: Palmieri

“Maledette rockstar” dei Maisie. L’intervista alla band cult messinese

Se abbiamo atteso più di tre mesi dall’uscita ufficiale per parlare del nuovo disco doppio dei Maisie la ragione ha anche a che fare con quella disposizione oculata all’ascolto della quale alcune opere, più di altre, necessitano. 

Del resto, la band nata a Messina negli anni ’90, grazie all’estro di Cinzia La Fauci e Alberto Scotti, legati artisticamente fin da quando insieme bazzicavano le aule della facoltà di Lettere, ha lasciato passare un discreto numero di anni prima di presentare finalmente il seguito di Balera Metropolitana (2009).

Maledette rockstar affida alla beffa e alla provocazione una chiave che assume forma palpabile nella sua stessa intelaiatura: 148 minuti di musica diluiti in 31 canzoni infarcite di influenze nate dalla collaborazione con un eclettico collettivo di musicisti (settanta) di estrazione ed esperienze diverse. Le intenzioni appaiono in quest’ottica cristalline: prendersi gioco e osteggiare le abitudini superficiali che oggi infuriano nell’ascoltatore distratto. Al lungo arco di tempo, in pratica quasi decennale, che c’è voluto per trovare la fisionomia definitiva, all’esigenza di smussare, rifinire con perizia ossessiva e rivedere e mettere in discussione ogni dettaglio, alle sottili limature e cesellamenti per arrivare a definire un lavoro ricco e praticamente onnivoro che trasborda, fino all’eccesso, di temi e riferimenti, fa da parallelo l’insofferenza nei confronti della catastrofica eclissi dei modelli di riferimento e delle icone nella moderna società capitalista 2.0 (si vedano “Un programma politico sintetico, inefficace ma divertente”, “Ammazza il corvaccio”, “Folkpolitik”). E così, attraversando l’Italia, ci si ritrova al cospetto di una schiera di bislacchi personaggi caricaturali che mettono in scena asfissianti luoghi comuni, figure del divino stravolte e per finire citazioni e richiami costanti, ovviamente rielaborati, alla musica italiana (basti scorrere i titoli: “Dio è morto” “Vincenzina e il call center” la canzone di Marinella”).

Com’è bello il mondo nuovo che stiamo costruendo (…) Un mondo senza conflitti sociali né noiosi dubbi esistenziali

 

Distribuito da Audioglobe per la storica etichetta indipendente Snowdonia, fondata come fanzine negli anni ’80 e gestita da Cinzia e Alberto, prodotto da La Zona, la title track è accompagnata da un video realizzato dal collettivo messinese La Maladolescenza. Il duo, che è il nucleo fondatore, si è allargato nel corso degli anni fino a comprendere, nella formazione attuale, 15 musicisti oltre a 60 ospiti che hanno collaborato, come si è detto, alle canzoni del disco.

 

Per meglio raccontare l’avventura dei Maisie, nonché la lunga realizzazione di Maledette rockstar, abbiamo domandato alcune cose a Cinzia La Fauci e al produttore Emiliano Rubbi.

 

I Maisie sono una band che non può essere accostata a un retroterra agganciato alla provincia, ma per la complessità e molteplicità di moduli stilistici si collega a una dimensione che va fuori dai limiti angusti di qualsiasi geolocalizzazione, eppure la vostra storia è partita proprio da questa città. Cinzia, ti va di narrarci come e quando ha preso vita l’idea di avviare questa collaborazione con Alberto? Che opportunità offriva Messina a due ragazzi che volevano ritagliarsi uno spazio originale e assolutamente personale nel mondo della musica?

Amo moltissimo la mia città, i paesaggi, il clima, il mare e so che posso dirti che la stessa cosa vale per Alberto. Siamo assolutamente messinesi nell’anima, NEL MODO DI CUCINARE, NEL MODO DI SCHERZARE e anche le caratteristiche del messinese che non ci sono proprie, le conosciamo e, affettuosamente, le riconosciamo come tipiche. Ma, premesso questo, Messina culla per la musica dei Maisie e per la Snowdonia, lo è stata in senso trasversale. Ovvero: probabilmente, se ci fosse stata una grande e bella offerta musicale, culturale e artistica nella nostra città, negli anni novanta, saremmo stati felici di fruirne come utenti/ascoltatori/spettatori e, forse, non avremmo creato la Snowdonia dischi nella cui prima pubblicazione antologica riunimmo tutti i musicisti strani, sperimentali, d’avanguardia allora presenti in Italia e con la quale, insieme a un’etichetta francese, pubblicammo il primo disco dei Maisie.
Il fatto che non ci fosse una cosa che ci soddisfacesse o che ci stimolasse in modo non canonico e originale, ci ha spinto a crearcela e a farla come desideravamo fosse: strana, sperimentale, bizzarra, impavida.
Una cosa simile mi ha detto, una ventina di anni fa, il direttore di una nota rivista musicale: “Se in una città di provincia ci fossero stati molti concerti belli da vedere e luoghi interessanti da frequentare, probabilmente non esisterebbe il mio giornale.”
Ci siamo trovati a condividere questa sensazione: la provincia, rispetto alla metropoli, ha dei lati negativi e dei limiti, ma alla fine, se hai creatività e fermento interiore, questo ti spinge a costruire. Abbiamo uno spirito avventuroso, eravamo e siamo grandi ascoltatori di musica e grandi mangiatori di “menze con panna e brioscia”!

 

Due canzoni in particolare, le differenti versioni di N.79 – Istituto Marino (via Ortopedico) – dove c’è anche la presenza del cantautore Mario Castelnuovo – contenute nell’album Balera Metropolitana, evocano e mostrano anche chiari riferimenti (la linea autobus N.79 che porta a Ganzirri) a scenari dello stretto. Che cosa raccontano?

Il messinese pendolare sui bus ATM, proveniente dalla zona nord di Messina, sa benissimo cosa sia il 79 via ortopedico. È uno dei due bus che ti portano dalla stazione a Ganzirri (l’altro è 79 via pantano). Innanzitutto per me (Cinzia) è sempre stato uno dei tour più belli che potessi far fare agli amici che venivano da fuori: prendere il 79 al duomo, fare tutta la litoranea, godendosi il mare e lo stretto e, finale fantastico, il giro del lago! Insieme alla traghettata, è stato il mio concetto di mini crociera messinese sui mezzi pubblici :-).

La storia narrata nella canzone è quella di un manovale che prende l’autobus 79 non per andare al mare e nemmeno per godersi il paesaggio, ma per andare a lavorare, prendendolo ogni giorno, avanti e indietro, cosa che fanno in tanti a Messina. Ma in verità lui bada con attenzione al paesaggio, alle persone e soffre di non potersi soffermare, di non poterne godere, di non poter sentire davvero l’odore e la lentezza della natura che lo circonda. È un artista che fa il manovale per necessità, perché nella nostra epoca è difficile vivere della propria arte e, dice la canzone, sarebbe bello se gli strumenti ci facessero campare e potessimo cantare di questo mare.

In Maledette rockstar e in dischi precedenti, almeno a partire dal bellissimo Morte a 33 giri, una menzione specialissima va rivolta alla straordinaria versatilità delle voci femminili, uno degli elementi che danno una forte identità all’album. Come si è svolta la tua collaborazione con Carmen D’Onofrio?

È verissimo che le voci sono una delle cose alla quale dedichiamo più tempo, passione e cura. Io e Alberto siamo innamorati della melodia, dei giochi vocali, dei cori, dei controcanti e anche delle belle voci, non solo in senso tecnico ma anche e soprattutto espressivo. E se progetti una struttura complessa, devi poi farla suonare bene e al tempo stesso leggera. Non deve sentirsi “fatica” nel risultato, perché altrimenti poi si avverte nell’ascolto: devono avvertirsi gioia e bellezza. L’entrata di Carmen nel gruppo è stata assolutamente inattesa e gioiosa: eravamo in studio a Napoli per registrare Morte a 33 giri e Carmen era la fidanzata del fonico, all’epoca. Mentre cantavo e preparavo le voci, Carmen, che è molto espansiva, nonché cantante molto brava tecnicamente, si prodigava con gioia a darmi consigli sulle voci e sui cori. A quel punto, visto che, mentre provava, mi piaceva tantissimo come cantava e come venivano le canzoni, immediatamente, io e Alberto, abbiamo pensato di invitarla a cantare con me nel disco. Abbiamo diviso le canzoni, le parti, ed è nata la collaborazione. Poi proseguita davvero con grande entusiasmo e impegno: Carmen, insieme a me ed Alberto, è stata sempre presente, con energia, entusiasmo e impegno, mettendo davvero anima e sangue nei Maisie. Come me, per cantare nei nostri dischi, è partita, ha preso aerei, treni, ha viaggiato tantissime volte e insieme abbiamo lavorato anche 12/15 ore al giorno per finire le canzoni e farle suonare come volevamo che fossero.

Insieme ad Alberto gestite da anni anche un’etichetta, Snowdonia, che oramai da decenni costituisce un punto di riferimento riconosciuto e di spessore per la musica indipendente in Italia. Puoi dirci brevemente la sua storia e quali sono gli artisti che ha ospitato?

Come ti dicevo prima, Snowdonia è nata anche grazie a Messina 🙂
Volevamo uno luogo dove poter ospitare le diverse energie belle che circolavano in Italia, le nostre e quelle di tanti ottimi gruppi italiani: in quel periodo tanti dicevano che in Italia non succedeva nulla e noi, ascoltatori attenti nonché giovani esploratori, sapevamo che non era veramente così.
Si dovevano solo unire i puntini tra le diverse realtà sparse per la penisola, perché l’uno conoscesse l’altro!! Allora nel 1997, contattammo una ventina di gruppi d’avanguardia, free jazz, sperimentali, bislacchi, elettronici che conoscevamo per vie traverse, e mandammo agli uni la cassetta degli altri, facendoli conoscere e, infine chiedemmo ad ognuno un brano inedito, che pubblicammo in un’antologia, “Orchestre meccaniche italiane”.
Era l’attestazione di esistenza di una scena e poi divenne l’atto di nascita e rinascita di una nuova scena italiana. Mandai, con grandissima faccia di suola, la compilation a grandissimi musicisti internazionali, tra cui John Zorn, nonchè ai migliori giornali di musica: Rockerilla, Rumore, Mucchio Selvaggio e il neo nato Blow up. Non volevo una recensione partigiana sulla Gazzetta del Sud o qualcuno che dicesse “bravi e giovani artisti emergenti”, volevo un serio giudizio sulla musica da chi si intendeva davvero di musica. Anche una stroncatura, ma da chi davvero ascoltava musica. Non sapevamo come sarebbe andata, ma le risposte furono, fin dal primo disco, entusiastiche.
Pensa che John Zorn mi telefonò a casa da New York per farci i complimenti e per proporci la produzione di uno dei musicisti della nostra compilation, Sprut. Di fatto, è storia: il primo musicista italiano mai pubblicato per la prestigiosa Tzadik di New York è proprio Sprut!
I musicisti con cui abbiamo collaborato negli anni sono numerosissimi e di diversissime estrazioni musicali e nazionalità: Arto Lindsay, Otomo Yoshihide, Trumans Water, Nick Didowsky, Roy Paci, Gianni Gebbia, Fred Casadei, Stefania Pedretti, Bugo, Bruno Dorella, Flavio Giurato, Amy Denio, Mario Castelnuovo, Franck Chicken, Giovanni Lindo Ferretti… già solo nel disco dei Maisie appena uscito abbiamo collaborato con ben 70 musicisti, tra i quali: Alvaro Fella (Jumbo), Claudio Lugo (Picchio dal pozzo), Maurizio Di Tollo (Finisterre, Distillerie di Malto, Moongarden, Maschera di Cera, Hostsonaten), Stefano Agnini (la Coscienza di Zeno, La curva di Lesmo, Il cerchio medianico), Marco Bertoni e Lucio Ardito (Confusional Quartet), Piotta, Simon Balestrazzi (T.A.C.), Antonio Gramentieri (Sacri Cuori), Ausonio Calò (Le Masque), Vittorio Nistri (Deadburger), Claudio Milano (NichelOdeon), Diego Palazzo (Egokid), Dario D’Alessandro (Homunculus res), Domenico Salamone (Airfish), Dino Draghen e Prete Criminale (Klippa Kloppa), Manitù Rossi (Le Forbici di Manitù), Andrea Lovito (Ance), Zap Zappis (3chevedonoilrE) e tanti, tanti altri. Che non si dica però che non suoniamo con i messinesi: in questo disco suona con noi anche un musicista nostro concittadino, Massimiliano Raffa (Johann Sebastian Punk).

 

Emiliano, come ha preso avvio la tua collaborazione con Alberto e Cinzia? Cosa ti ha spinto a finire nelle maglie un’operazione discografica articolata e folle come quella dei Maisie?

Allora, è andata così: Alberto scrisse su Facebook che cercava qualcuno che gli mixasse il disco. Io lo seguivo da tempo e apprezzavo molto i Maisie, così mi sono proposto. Poi, diciamo, non mi sono limitato ai mix, mi sono allargato un po’, e la nostra collaborazione è partita da lì. Per quanto riguarda cosa mi ha spinto, direi le loro canzoni. Li ho sempre trovati geniali, brillanti, mi faceva piacere essere parte del loro nuovo album. E Alberto e Cinzia sono persone splendide, collaborare con loro è stato divertente e stimolante da tutti i punti di vista.

 

Image credits:

 

  1. Illustrazione di Manfredi Criminale ispirata alla “Donna Pesce”, una delle canzoni del disco, contenuta nel libretto di 56 pagine
  2. Disegno di Sonia La Fauci realizzato per l’album Bacharach for president, Bruno Maderna Superstar! (2003) dei Maisie

 

Eulalia Cambria

 

 

Per la quattordicesima di Serie B il CUS Unime in acqua a Catania

CUS Unime – Pallanuoto

Ad un passo dalla certezza matematica della prima piazza di Serie B, domani i cussini fanno visita alla Waterpolo Catania. All’andata in casa finì 12-3 per gli universitari.

Quattordicesimo turno di campionato per il CUS Unime che, ad un solo punto dalla matematica certezza della prima posizione del girone 4 di Serie B, domani sarà di scena alla piscina Nesima di Catania, ospite della Waterpolo. All’andata il finale alla cittadella sportiva universitaria fu di 12-3 in favore dei gialloblu; dovrebbe essere, quindi, quasi scontato il risultato anche nell’incontro di ritorno, con gli universitari che marciano ad un ritmo impressionante (ormai il muro delle 200 reti segnate è lontano solo 16 lunghezze) e che mirano a chiudere da imbattuti la regular season. Dall’altro lato, però, c’è la Waterpolo Catania, avversario da non sottovalutare e che soprattutto tar le mura amiche ha sempre dimostrato di poter dare filo da torcere a qualsiasi avversario, come dimostra l’8-6 inflitto al Crotone nell’ultima uscita appena 7 giorni fa. Tutti a disposizione di mister Naccari che, per l’occasione, approfitterà per dare minuti ai giocatori meno impiegati e per testare diverse soluzioni di gioco.

Attenzione massima, però, a non sottovalutare l’impegno e non commettere errori di distrazione, come ammonisce il tecnico degli universitari, Sergio Naccari: “Siamo molto determinati a continuare il nostro percorso. Siamo ad un passo dal nostro primo obiettivo di stagione: manca, infatti, un solo punto alla certezza matematica del primo posto in classifica e vogliamo chiudere la pratica prima possibile. Ci piacerebbe, inoltre, rinsaldare il primato per quel che concerne reti segnate e reti subite (184 e 58), ben lontano da tutte le altre squadre del girone. Affrontiamo, però, una squadra spigoloso. Ad inizio stagione era considerato dagli addetti ai lavori come nostra possibile antagonista, sia per la qualità della rosa che per la capacità del loro tecnico. Quindi dovremo stare attenti a partire concentrati e determinati, per mettere in chiaro la nostra superiorità sin dalle prime battute”.

 

OHM Resistenze sociali – il 25 Aprile di Milazzo

OHM – Resistenze sociali è un appuntamento presente ormai da alcuni anni, nato con l’intento di condividere e diffondere le tematiche importanti del territorio siciliano e la necessità di continuare a farlo con maggiore costanza. Un importante momento in cui musica ed arte si uniscono al dibattito. In occasione della ricorrenza del 25 Aprile, i valori di libertà, autodeterminazione, antifascismo, inclusione e condivisione sono stati i protagonisti della manifestazione.

La giornata è iniziata con l’Assemblea Pubblica, a cura della Rete dei comitati territoriali Siciliani e Arci Messina.
E’ stato un momento di riunione di molti gruppi provenienti dall’intero territorio siciliano. Ogni gruppo ha presentato il proprio progetto di resistenza sociale, mettendo in luce la sinergia tra i vari movimenti e la necessità di fare rete, di creare condivisione e collegamenti tra i cittadini.

Il motore del festival è stato lo slogan “No Plastica”, soprattutto per la sensibilizzazione del problema ambientale che affligge la  discarica Armicci di Lentini. Diverse attività si sono svolte ispirandosi al tema, come laboratori per adulti e bambini di sensibilizzazione, creando giochi, oggettistica e arredi con materiali riciclati. Inoltre vi era la possibilità di svolgere lezioni di yoga, passeggiate naturalistiche tra i sentieri del Capo ed ogni tanto si potevano trovare lungo il percorso mercatini di artigianato.

 

OHM – Resistenze sociali è stata promossa dai circoli ARCi “Centopassi” di Torregrotta, “Cohiba” di Barcellona e Senza Confini di Furnari.

 

Insomma, un 25 Aprile all’insegna dei valori fondamentali che hanno reso possibile la celebrazione di questa ricorrenza, per continuare a trasmettere gli ideali che hanno mosso le gesta dei combattenti che si sono spesi per la nostra democrazia, per la resistenza del cittadino, per la libertà dell’individuo.

                                           

Marina Fulco

Foto ©Marina Fulco

Ottimi risultati per il CUS Unime a Catania

CUS Unime – Equitazione

Risultati molto soddisfacenti per gli atleti del Centro Equitazione del CUS Unime. Dal concorso ippico di salto ostacoli ad Arci S. Antonio di Catania arrivano risultati soddisfacenti ed anche alcune belle medaglie per i cussini.

Voglia di sano agonismo e tanto entusiasmo. Questo il piglio che ha caratterizzato la partecipazione dei giovani “cavalieri” del CUS Unime al concorso ippico di salto ad ostacoli promosso dalla SEF Italia e tenutosi domenica scorsa presso il maneggio SISA di Aci S. Antonio. Una bella giornata di gare durante la quale gli atleti del team universitario si si sono messi in evidenza con ottimi piazzamenti in tutte le categorie, premio per l’ottimo lavoro svolto dai tecnici cussini Gaetano Ficarotta e Lotta Svensson. Crescono, dunque, gli atleti del Centro Equitazione cussino e non tardano ad arrivare le belle soddisfazioni, segno che la direzione intrapresa sia quella giusta.


Questi gli atleti che hanno partecipato alla manifestazione ippica per il CUS Unime.
Nella categoria 30 hanno gareggiato Sara Musolino, Giulia Lampo, Martina Taormina, Margherita Raffa, Francesca Colella ed Emma Lisi, tutte brave a completare il percorso con 0 penalità. Nella categoria 60 gli atleti Mycola Sparacino Cenini, Syria Liotta, laura Ragno e Giulia Giordano hanno concluso la gara con 0 penalità mentre Roberta Mannino si è piazzata al 1° posto assoluto della categoria. Nella categoria 90 Enrico Fulci, al termine di un’avvincente barrage, conquista un bel 2° posto. Infine i più esperti Enrico Fulci, Desirè Morabito e Letizia Currò si sono disimpegnati egregiamente nella categoria 100.

Il CUS Unime a Giardini per rialzare la testa. Esordio per il fantasista Andrea Blandini

CUS Unime – Hockey

La terra battuta del Comunale di Giardini ospiterà il quarto incontro del Girone E di Serie B. Cussini chiamati a ritrovare l’appuntamento con la vittoria ma l’incontro non è tra i più agevoli.

Dopo la brutta battuta d’arresto dell’ultimo turno a Ragusa il CUS Unime si rituffa nel campionato con il chiaro interno di recuperare il feeling con la vittoria. Teatro dell’incontro sarà il Comunale Calcarone di Giardini Naxos, dove i gialloblu faranno visita alla GS Raccomandata Giardini per un match, il quarto di Serie B, che rappresenta una vera e propria incognita visto l’andamento delle prime gare del torneo. Dopo due belle prestazioni il CUS è incappato in una sconfitta che ne ha interrotto la corsa e lo ha bloccato a quota 4 punti in classifica. Dall’altro lato, invece, la compagine di casa è uscita dai primi due incontri con le ossa rotte ma rinfrancata nel morale per la prestigiosissima vittoria ottenuta nell’ultima giornata proprio in casa della capolista Ragusa. Sarà una partita, dunque, da giocare con la massima concentrazione per evitare nuovi passi falsi, contro una squadra composta da molti giovani ma anche da alcuni atleti esperti ben abituati alla categoria, come l’allenatore-giocatore Massimo Brunetto. Il dubbio tra le fila universitarie è legato sempre alla presenza del centrocampista Alberto Rinaldi mentre sarà certamente del match l’ultimo arrivato in casa CUS, il forte fantasista etneo Andrea Blandini: un lusso per questa categoria, con tantissimi gol all’attivo in Serie A1 ed A2 con CUS Catania e HCU Catania, molto motivato alla vigilia del suo esordio con il CUS Unime e pronto a dare il proprio contributo.

“Ci attende una partita molto complicata – questa l’analisi di Mister Spignolo – già nella scorsa stagione la Raccomandata ci ha castigato di conseguenza dobbiamo essere bravi a non sottovalutare l’impegno. Noi vogliamo riprendere subito il buon cammino delle prime due uscite: la squadra si è allenata bene in settimana ed abbiamo lavorato molto sull’assetto mentale e motivazionale dei ragazzi. Sicuramente l’arrivo di Blandini ci permette di avere una freccia offensiva molto importante al nostro arco e siamo sicuri che ci potrà dare una mano importante”.

Servizio gestito da Università degli Studi di Messina U.Org. Comunicazione Strategica

Piazza Pugliatti n°1 98122 Messina tel. 090 6768960 – 090 6768961

Ancora vittoria per il CUS Unime. Superata l’Acese a Catania

CUS Unime – Pallanuoto

Nel recupero della partita contro la Polisportiva Acese ennesima prova di forza della squadra universitaria che vince 7-5 ed allunga ulteriormente sulle inseguitrici. Sabato alla cittadella arriva l’Etna Waterpolo, attuale seconda forza del torneo di Serie B.

Continua incontrastata la corsa al vertice della formazione universitaria che vince a Catania il recupero contro la Polisportiva Acese ed allunga ulteriormente sul gruppetto che segue: +11 sull’Etna Waterpolo, prossimo avversario dei cussini alla cittadella, e +12 sul Crotone che, però, ha già osservato il turno di riposo previsto dal calendario.

Ancora una volta gli avversari del CUS resistono solamente un tempo; poi i ragazzi allenati da Mister Naccari mettono il turbo e, con un parziale di 6-0, stendono gli Acesi e prendono il largo tra secondo e terzo tempo. Ai padroni di casa restano solo le briciole e, nonostante Strano provi con una tripletta personale ad accorciare le distanze nell’ultima frazione i messinesi chiudono con un’altra vittoria senza particolari patemi.
Apre le marcature la formazione di casa che va a segno con Strano. Vantaggio acese che resiste per diversi minuti prima che i messinesi riescano a colpire con la rete del pari griffata da Ambrosini. Poi è monologo cussino. 3 reti nel secondo (Aiello, Balaz e Ambrosini) ed altrettante nel terzo tempo (Balaz, Aiello e Cusmano), intramezzate dalla rete di Torrisi a 4.08 dalla terza sirena, spianano la strada alla vittoria cussina. strano è l’ultimo ad arrendersi per i suoi e con una tripletta personale nell’ultima frazione prova ad impensierire i gialloblu. Troppo poco, però, per impedire ai cussini di portare a casa l’undicesima vittoria su altrettante gare disputate.

Polisportiva Acese – CUS Unime: 5-7 (1-1, 0-3, 1-3, 3-0)

Pol. Acese: Maiorana, Randazzo, Cardinale, Strano 4, Tagliaferri, Garozzo, Labisi, Torrisi 1, Calà, Schillirò, Zappalà, Muscuso, Vittoria.

CUS Unime: Spampinato, Russo, Maiolino, De Francesco, Giacoppo, Condemi A., Cusmano 1, Aiello 2, Ambrosini 2, Condemi F., Vinci, Balaz 2, Cama.

 

Brusco stop del CUS Unime a Ragusa

CUS Unime – Hockey

Gli universitari rimediano la prima sconfitta stagionale. Pesante il ko in casa dell’HC Ragusa che, dopo le belle prestazioni delle prime due giornate, interrompe la corsa della formazione universitaria.
Il CUS Unime più brutto di questo inizio di stagione rimedia una pesante battuta d’arresto in casa dell’HC Ragusa. Nonostante i pronostici della vigilia indicassero la formazione universitaria come favorita, il campo ha decretato la vittoria dei padroni di casa ragusani, che si sono imposti con un meritato 4-2 finale che ridimensiona la compagine universitaria, presentatasi all’incontro da prima della classe.

Partita quasi perfetta dei ragazzi allenati da Vincenzo Tumino che imbrigliano i cussini e gli impediscono di giocare al meglio. Unica attenuante per gli ospiti le tante assenze: allo stop di Emanuele Rinaldi Mister Spignolo ha dovuto rinunciare all’ultimo minuto a quasi tutta la linea di centrocampo (Francesco Mirone, Francesco Curreli, Aldo D’Andrea e Gerardo Ragonese sono rimasti a casa per diversi motivi) ed ha imbottito la squadra di giovani classe 2001 e 2002. Assenze che, però, non devono servire da alibi per i gialloblu, come sottolinea lo stesso Spignolo: “Le indisponibilità hanno influito tanto sul risultato ed anche i tanti giovani che ho impiegato hanno giocato al di sotto del loro reale valore; certo Ragusa non era un banco di prova semplice da affrontare peer loro ma mi aspettavo di più. La squadra, però, non ha saputo esprimersi come avrebbe dovuto: i ragazzi sono apparsi nervosi sin da subito e solamente qualche intervento provvidenziale di De Domenico è riuscito a rendere il passivo meno pesante. Adesso dobbiamo subito rimettere insieme i cocci e concentrarci per riprendere la nostra corsa già dal prossimo impegno”. Il Ragusa prende in mano le redini del gioco sin da subito, anche se i primi a passare sono i cussini al 13’ con Arena. Pochi minuti dopo i padroni di casa firmano il pari con Italia ed al 23’ arriva anche il sorpasso con Occhipinti. Il CUS tiene botta nonostante la pressione offensiva costante del Ragusa ed al 30’ riesce anche a portarsi sul pari sempre con Arena, abile a sfruttare per la seconda volta una delle poche occasioni da rete dei gialloblu. nel secondo tempo, però, gli iblei aumentano i ritmi e mettono definitivamente sotto i cussini, colpendoli con una doppietta di Comitini che chiude l’incontro sul 4-2.

Prossimi avversario per il CUS Unime sarà la GS Raccomandata Giardini, altra brutta gatta da pelare che, specie in casa, darà filo da torcere a tutte e che ha la necessità di riprendersi immediatamente dalla pesante sconfitta per 6-2 subita per mano dalla nuova capolista del torneo di Serie B, la Polisportiva Valverde.

HC Ragusa – CUS Unime: 4-2 (al 13 Arena, al 16 Italia, al 23 Occhipinti, al 30 Arena, al 51 Comitini al 66 Comitini)
HC Ragusa: Milazzo, Iudice, Aprile, Tumino S., Montes, Italia, Tumino G., Murè, Cintolo, Di Stefano, G, Comitini. A disposizione (entrati) Migliorisi, Sampietro, Occhipinti, Mirabella, Distefano M. Allenatore Signor Vincenzo Tumino.

CUS Unime: De Domenico, Cantale, Arena L., Siracusa, Romano, Spignolo A., Cardella, De Gregorio, Abate, Spignolo L., Arena A disposizione (entrati) Rinaldi S, Auditore S. Allenatore Signor Giacomo Spignolo.
Arbitri: Signori Fresta e Guadagnino di Catania
Note: angoli corti 5 a 2 per il Cus Unime, ammoniti Romano e Cardella del Cus Unime.

 

Quattro chiacchiere con Silvia Russo – Be Art: sii arte, anche tu.

“La percezione del sè: in quanti e quali modi ti definisci? Sai veramente che percezione hai di te? Rifacendoci a Pirandello, noi siamo uno, nessuno e centomila.”
Così si è aperto il secondo evento, tenutosi lo scorso 3 Aprile, del progetto Be Art: una casa da riempire, qualche giovane artista ed il carisma di chi vuole creare una realtà che a tentoni si fa spazio nella città dello stretto.

Dall’idea di Silvia Russo, ragazza di vent’anni dagli occhi sognanti, è nato questo progetto tra il casalingo e bohémien, ed ha tutta l’aria di non volersi fermare.
Tra oggetti dimenticati ed un altro “e anche questa è andata!” abbiamo scambiato quattro chiacchiere.

Cosa ti ha ispirata a creare questo progetto?

Molto semplicemente dovevo arredare questa casa che già avevo ed era completamente vuota; un giorno, al telefono con una mia amica, dicevamo che sarebbe bello arredarla con quello che trovavo, molto “fai da te”. Ho portato un sacco di libri, foto, che in camera non entravano più, e tutto ciò che portavo da vari viaggi. Il mio desiderio era quello di trasformare questa casa in una galleria d’arte, tutto al suo posto. Infatti, una volta sistemata mi rendevo conto che volevo condividere quel che avevo – che poi principalmente sono libri di arte, oggetti particolari, quadretti – con gli altri, ma non volendo “esporre” solo cose mie, ho contattato vari artisti e così è nato tutto. Inoltre avevo visitato diverse mostre che mi avevano ispirata e ho detto: facciamolo.

C’è un pubblico specifico al quale punti?

Mmh, sai non ci ho mai veramente pensato. So, comunque, che ho sempre voluto accogliere gente interessata all’arte, che vuole conoscere, apprendere, mettersi anche in discussione (come ad esempio il tema del secondo evento è stato “la percezione del sé”, un argomento estremamente soggettivo e profondo) . La mia paura era che, soprattutto in una realtà come quella di Messina, ci fossero persone che venissero solo per creare scompiglio, dare fastidio…insomma come diciamo qui, che venissero solo per fare “sciacquazza”. In ogni caso, parlando di età, non ho un prototipo. Certo, è stata una piacevole sorpresa vedere persone adulte che giravano per le stanze, interessate ed entusiaste dell’iniziativa. È un motivo di orgoglio, soprattutto perché non me l’aspettavo.

Hai trovato difficoltà ad inserire questo progetto in una città come Messina?

All’inizio pensavo non venisse nessuno: la prima mostra ha avuto un’affluenza che, contro le aspettative, ha superato le 200 persone. È stato pazzesco, io ho provato emozioni per un mese. Sono stata felicissima! Ho comunque notato che sono poche le persone realmente interessate, inoltre con questo progetto mi sono resa conto che abbiamo creato qualcosa di più di una mostra: chi ha partecipato ha visto che cerchiamo di far interagire il pubblico con le opere e con gli artisti (ndr. Durante la prima edizione il pubblico si poteva mettere alla prova sfruttando i propri sensi; durante la seconda era presente una make-up artist, e ad ogni persona si scattava una foto sulla quale una degli artisti vi disegnava sopra). Ho sempre voluto creare un legame tra chi guarda l’opera e chi la crea, già il nome stesso del progetto lo suggerisce: sii arte anche tu.

Hai intenzione di procedere sulla stessa linea, sviluppando il progetto allo stesso modo o…

Ti dirò, ancora non lo so – ancora devo metabolizzare questa – comunque sto iniziando a pensare a qualcosa all’aperto, in un giardino durante il periodo estivo. L’importante è mantenere le radici di questo progetto: “casalingo” ed interattivo.

Gli artisti che hanno partecipato alla seconda edizione di Be Art sono (in ordine alfabetico):

  • Vittoria Abramo aka VITTY – grafica
  • Sofia Bernava – pittura
  • Giuseppe Bongiorno – scultura
  • Manuel Cavalli – disegno
  • Giordana Ciccolo – pittura
  • Carlo Ciliberto – fotografia
  • Davide De Stefano –  fumetto
  • Alessia Giuffrida – fotografia
  • Giulia Greco – fotografia
  • Elena Imbesi – collage
  • Gabriele Ingrassia – disegno
  • Silvia Mancuso – make-up artist
  • Silvia Russo – fotografia
  • Andrea Speranza – disegno
  • Anna Viscuso – pittura tridimensionale
  • Paolo Enrico Zagami – fotografia

Belle cose per bella gente! E con l’augurio che tutto vada per il meglio, non ci resta che aggiornarci sulle pagine Facebook  Be Art (@beartmessina) ed Instagram @officialbeart .

 

 

 

Giulia Greco

 

 

 

Il CUS Unime riprende con una goleada sul San Mauro Nuoto

CUS Unime – Pallanuoto
Con un sonoro 17-4 gli universitari affondando gli ospiti napoletani e riprendono alla grande dopo la sosta. Il San Mauro dura solo un tempo; dalla seconda frazione in poi cussini straripanti.

Ancora una volta un CUS Unime inarrestabile regala ai propri tifosi una goleada e si aggiudica agevolmente la seconda di ritorno del torneo di Serie B. Alla cittadella sportiva universitaria dura solo un tempo la resistenza dei napoletani del San Mauro Nuoto prima di essere piegati agevolmente da De Francesco e compagni che non perdono il ritmo campionato e si confermano per l’ennesima volta macchina da gol (sono ben 8 i marcatori tra le fila dei messinesi); altrettanto impeccabile la fase difensiva dei padroni di casa, capaci di concedere solamente quattro reti alla formazione ospite (arrivate, tra l’altro, nei primi due periodi di gioco).

Subito piede sull’acceleratore per i padroni di casa, avanti nel giro di 3 minuti per 2-0 grazie alla doppietta di Ambrosini. Accorciano i napoletani con Selcia ma messinesi di nuovo sul +2 con De Francesco. Prima della sirena gli ospiti accorciano nuovamente (Tancovi) ed in apertura della seconda frazione riescono addirittura a pareggiare nuovamente con Selcia. Reazione napoletana che, però, non preoccupa il CUS Unime che nel giro di pochi minuti piazza un break di 6-0 che spezza le gambe agli avversari. A segno Russo, Cusmano e Cama (2 ciascuno) ed Aiello. Prima del cambio vasca la rete del San Mauro (Bernaudo) che interrompe il monologo dei gialloblu ma vale solamente come ultima rete degli ospiti. Da qui in poi, infatti, il CUS tiene saldamente in mano le redini del gioco e dilaga nel risultato lasciando a bocca asciutta i napoletani negli ultimi due parziali di gioco. Nel terzo tempo sono tre le reti cussine (Ambrosini, Balaz e De Francesco) mentre sono ben 5 le marcature messe a segno dai padroni di casa nell’ultimo quarto indirizzano il risultato finale sul 17-4. In gol De Francesco, Balaz, Bonansinga e doppietta di Cama.

CUS Unime – San Mauro Nuoto 17-4 (3-2, 6-2, 3-0, 5-0)

CUS Unime: Spampinato, Russo 1, Maiolino, De Francesco 3, Giacoppo, Condemi, Cusmano 2, Aiello 1, Ambrosini 3, Bonansinga 1, Naccari A., Balaz 2, Cama 4.
San Mauro Nuoto: Principe, De Francesco, Esposito, Tancovi 1, Sangermano, Selcia 2, Iaccarino, Stavolo, Cozzolino, Muscerino, Andrè, Bernaudo.

Arbitro: Acierno