Il Giorno dei Morti in Sicilia

Non vive ei forse anche sotterra, quando
Gli sarà muta l’armonia del giorno,
Se può destarla con soavi cure
Nella mente de’ suoi? Celeste è questa
Corrispondenza d’amorosi sensi.

Dei sepolcri, Ugo Foscolo

 

In Sicilia, il pellegrinaggio al cimitero del 2 novembre è sacrosanto. Nell’ottica di una sorta di religione della famiglia, risulta essere fondamentale affinché gli antenati ricevano i meritati ossequi.

Non è, però, una sola questione di dovere e di rispetto quella che ci spinge nei luoghi dell’eterno riposo: la celebrazione dei defunti è pregna di significato e sentimento e parte importante della nostra tradizione.

Si dice delle tombe che siano fatte per i vivi, quanto più per i morti: un mezzo fisico per perpetuarne la memoria, in una continuità di affetti che rende l’uomo immortale.

❝ Chi vive nel cuore di chi resta non muore ❞

Il ricordo di chi ci ha lasciati è purtroppo alquanto labile nelle menti dei bambini, e le visite al camposanto lugubri e angosciose anche per i più grandi.

Da secoli, quindi, noi siciliani siamo ricorsi ai più vari stratagemmi per permettere che il legame con il passato non svanisse.

Dolciumi, giocattoli e monete spianano la strada per il nostro cuore, rendendo gioioso quello che, dal nome stesso, tutto suggerisce tranne che felicità: il Giorno dei Morti.

 

Il Giorno dei Morti

… a Messina

Frutta martorana
Fonte: Valeria Vella ©, 2023

È usanza a Messina, nella notte che precede il 2 novembre, che i bambini sistemino un bicchiere ricolmo d’acqua accanto ai propri letti, affinché i morticini possano abbeverarsi e ristorarsi dopo tanto vagare.

Per la gentile premura, le anime beate non mancano mai di lasciare, al loro passaggio, sorprendenti doni con cui allietarne il risveglio.

Non sono soltanto i balocchi ad essere ambiti: gli zuccheri non devono mai mancare!

In questo, la nostra isola offre le leccornie più disparate.

Ossa dei Morti
Ossa dei Morti
Fonte: https://blog.giallozafferano.it/passioneperilcibo/wp-content/uploads/2015/10/ossa-dei-morti-V.jpg

Se la frutta martorana è il dolce per eccellenza di questa ricorrenza in tutta la Sicilia, i messinesi possono vantare nel loro repertorio una specialità tutta loro: le ossa dei morti.

Da non dimenticare, inoltre, le nzuddi!

La parte più divertente di ricevere questo ben di Dio?

Trovarlo.

… ad Agrigento

U cannistru
U cannistru, con dentro taralli, ciambelli allatti, nzuddi e frutta martorana 
Fonte: Valeria Vella ©, 2023

Anche qui, la caccia al tesoro è all’ordine del giorno.

Grandi e piccini, appena svegli, balzano fuori dai propri giacigli, carici di impazienza ed entusiasmo per ciò che li aspetta: la ricerca du cannistru.

U cannistru è un cesto di vimini, come tanti se ne vedono. Questo, però, ha una particolarità; non viene usato per portare panni o pagnotte, ma è stracolmo di cioccolato, caramelle e biscotti, accompagnati alla classica frutta martorana.

Ad Agrigento, sono i taralli e le ciambelli allatti a fare da principi.

Taralli del Giorno dei Morti Fonte: Valeria Vella ©, 2023

 

 

A vegliare sui pargoletti vi sono, infine, i ritratti, scatti dei defunti imbastiti fra i vari ninnoli, che consentono loro di prendere familiarità e riconoscere gli artefici di quei regali.

Scovato il bottino e fatta razzia di saccarosio, non resta alle madri che appropriarsi di quel canestro per il proprio piacere.

 

… a Palermo

❝ Armi santi, armi santi 
Io sugnu unu e vuatri siti tanti:
Mentri sugnu ‘ntra stu munnu di guai 
Cosi di morti mittitiminni assai ❞

A Palermo si suole cantare questa filastrocca, un invito ai morti di essere generosi ad elargire omaggi.

Palermo, quindi, non fa eccezione e, come le altre città sicule, per il Giorno dei Morti si rimbocca le maniche e dà il suo meglio.

Una cosa è certa: i giocattolai possono restare tranquilli.

Anche nel capoluogo, si evince, giochi – e dolciumi – sono una costante. Come per la sorella Agrigento, è tradizione preparare u cannistru.

Qui, però, fa bella mostra di sé, solitamente posta al centro, la pupaccena o pupa i zuccaro, una statuetta di zucchero raffigurante dame, ballerine, pastorelle, contadini, cavalieri o eroi.

Per garantire che ai frugoletti non manchi la loro dose di frutta, ecco aggiunti fichi secchi, melograni, noci e castagne.

 

… a Catania

Se fino ad ora abbiamo visto i defunti nelle vesti di un Babbo Natale funereo, un Jack Skeletron che ce l’ha fatta, per la città etnea è un altro bel paio di maniche: quelle di Robin Hood.

È credenza, infatti, che i morti, nel loro giorno, derubino i pasticceri e i giocattolai più ricchi per donarne i profitti ai bambini.

Chiaramente, i regali non sono davvero frutto di un saccheggio, né tantomeno hanno come messaggero un viaggiatore dall’oltretomba. Bisogna sempre e solo ringraziare mamma e papà.

In passato, vi era un luogo dove i genitori solevano acquistarli: Piazza Vittorio Emanuele, da tutti chiamata a tal proposito a chiazza de motti.

Fra le bancarelle, esposti in attesa di deliziare i palati: ossa di morto, rame di Napoli e nzuddi.

Rame di Napoli
Rame di Napoli
Fonte: https://www.raciliashop.com/wp-content/uploads/2023/04/Rame-di-Napoli-catanesi.webp

Chissà che, invece, questa festa non l’abbiano inventata dentisti e dietologhi!

Valeria Vella

Fonti: https://www.palermoviva.it/la-festa-dei-morti/
https://www.mimmorapisarda.it/Morti.HTM#:~:text=La%20tradizione%20vuole%20che%20nella,e%20che%20li%20abbiano%20pregati.

Funghi, castagne e rock’n’roll: gli ingredienti vincenti per emergere

Lo scorso weekend si è svolta a Salice, villaggio appartenente alla VI circoscrizione del Comune di Messina, la prima edizione della manifestazione “Casali Peloritani in Musica”: una serata all’insegna del buon cibo e dell’ottima musica, caratterizzata dalla voglia di riscatto delle piccole comunità che hanno contribuito alla riuscita dell’evento.

Organizzato dalla Pro Loco “Casali Peloritani” in concorso con l’Assemblea Regionale Siciliana, la Parrocchia di Salice e con il Centro di Cultura Micologica di Messina, un semplice sabato di ottobre si è trasformato in un momento di festa per grandi e piccoli.

I visitatori hanno gustato una varietà di prodotti tipici: strozzapreti ai funghi, mostarda e castagne accompagnati da vino e biscotti artigianali, il tutto di provenienza locale. Ad arricchire l’atmosfera, il gruppo musicale dei Bezz Bizz, che hanno sfoderato un repertorio di grandi classici degli anni ’80-’90 facendo ballare e cantare le vecchie e nuove generazioni.

I funghi : un mondo da scoprire

A dare inizio all’evento l’inaugurazione della mostra micologica, dove gli appassionati (e non solo) sono stati accolti da diverse specie di funghi: dalla più velenosa alla più stramba, tutte provenienti dai Colli San Rizzo. Sotto la direzione del micologo Vincenzo Visalli, interessatosi per caso a quella che è la disciplina della micologia, la mostra ha rappresentato un exursus sull’importanza dei funghi in natura, un ruolo fondamentale che molti disconoscono.

Fu proprio Visalli a portare questa cultura a Messina e a diventare il presidente della prima associazione micologica nella città. Prima del 1971, infatti, il Sud non vantava grandi conoscenze in materia.

Nel 1988 – racconta con orgoglio Visalli – nacque l’idea di creare un disegno di legge che poi si tramutò nella legislazione ancora vigente sulla raccolta e commercializzazione dei funghi che fino ad allora non esisteva. «Purtroppo, col tempo, questa passione sta scomparendo. Conoscere i funghi è necessario perché ci sia la vita sul pianeta Terra» dice con un sottile velo di malinconia negli occhi. E aggiunge: «I funghi non sono solo esseri vegetali, come crediamo, ma nel DNA appaiono più vicini a noi essere umani che alle piante; tant’è che per nutrirsi devono trovare sistemi nutritivi differenti in quanto non presentano la clorofilla».

Esempio di fungo fuori stagione a causa del cambiamento climatico
Esempio di Coprinus Comatus

E anche i funghi testimoniano gli effetti del cambiamento climatico sulla flora locale: lungo la tavolata erano presenti alcune specie piuttosto rare che solitamente nascono solo in estate. Inoltre, risulta complicato stilare una lista di possibili varietà in via di estinzione proprio perché tuttora alcune di esse sono sconosciute, mentre altre esistono da secoli, come il Coprinus Comatus che – piccola curiosità – contiene inchiostro e per questa ragione veniva utilizzato nell’antichità dagli scrivani. 

Parole d’ordine: valorizzare e promuovere

La Pro loco nasce a dicembre del 2022. Costituita da ben quattordici casali della zona nord “sospesi tra mare e cielo nel verde dei peloritani“, punta a divenire un esempio di impegno e solidarietà per le comunità che la compongono. Lo scopo è «quello di acquisire uno sviluppo nell’ambito turistico coinvolgendo le associazioni del territorio», come afferma il presidente Salvatore Feminò. Nonostante sia nata da pochi mesi le idee sono tante,  «eventi come questo servono per fare in modo che le persone prendano coscienza delle realtà che ci sono, per entrare in quella mentalità di sviluppo attivo

Le iniziative non mancano: per esempio, è attualmente attivo un corso tenuto dall’università di Messina per diventare guide ambientali escursioniste, investendo così sulla formazione per rendere fruibili i percorsi turistici naturalistici. In programma anche una manifestazione l’11 novembre per festeggiare San Martino al Forte dei Centri, «L’obiettivo di fondo è quello di dare valore ai luoghi di cui disponiamo, valorizzandoli; essere custodi di identità e di tradizioni e per farlo bisogna costruire assieme. La collaborazione è fondamentale per andare avanti.»

Salvaguardare i borghi con l’aiuto dei giovani

L’Associazione Borghi più Belli di Sicilia proprio alcuni giorni fa ha evidenziato una grande problematica: quella dello spopolamento delle aree interne. Gli abitanti diminuiscono a vista d’occhio con conseguenze inevitabili.  Negli ultimi anni i borghi hanno incrementato il turismo e alcune aree sono state riqualificate, rischiando però di vanificare tutti gli sforzi compiuti dalle piccole realtà.

La Pro Loco “Casali peloritani” si impegna ad «Avvicinare e coinvolgere i ragazzi e le ragazze alla propria terra, rendendoli in primo luogo protagonisti, mettendo in atto quella cooperazione con le altre associazioni di volontariato di cui disponiamo».

A tal proposito, un esempio di amore e dedizione è quello dei volontari del gruppo “CuriAmo Salice“, presenti alla manifestazione, che dal 2020 si impegnano attivamente per migliorare il villaggio e con idee originali hanno dato il via ad un’opera di pulizia di alcuni scorci che erano andati dimenticati. «Da tre anni abbiamo deciso di rimboccarci le maniche, piano piano abbiamo dato vita a tante creazioni. Passeggiando per il paese troverete: vasetti colorati, poesie, murales e angolini dove poter sostare in tranquillità. Inizialmente scendevamo in campo solo durante le festività come Natale o Carnevale, oggi cerchiamo di essere presenti sempre quando possiamo. Non siamo tantissimi, chiunque voglia darci una mano può farlo».

Serena Previti

Vincenzo Consolo: il racconto della Sicilia

Vincenzo Consolo, celebre autore italiano del Novecento, riveste un ruolo centrale nella storia letteraria italiana grazie alla sua abilità di mescolare una rara complessità stilistica con temi sociali di grande rilevanza.

La vita

Nato il 18 febbraio 1933 a Sant’ Agata Militello, in provincia di Messina, Consolo ha trascorso gran parte della sua vita esplorando e interpretando le complesse dinamiche culturali, sociali e politiche della sua terra d’origine.

L’educazione di Consolo inizia con gli studi in Giurisprudenza all’ Università Cattolica di Milano, per poi concludersi all’ Università degli Studi di Messina. Questo percorso formativo non solo lo ha introdotto al mondo dell’analisi critica e del pensiero giuridico, ma gli ha anche fornito una base solida per la sua futura carriera di scrittore impegnato nella denuncia del contesto sociale in cui si trova.

Dopo la sua formazione, egli ha trascorso un periodo dedicato all’ insegnamento, ma è stato il suo esordio letterario, avvenuto nel 1963 con il romanzo “La ferita dell’ aprile“, a catturare l’ attenzione del pubblico e dei critici. Questo romanzo segna l’ inizio di una carriera letterario prolificamente acclamata.

Nel 1968 Vincenzo Consolo decide di stabilirsi definitivamente a Milano, dove intraprende una seconda carriera come giornalista presso la Rai. Questa fase della sua vita contribuisce a plasmare ulteriormente la sua comprensione di temi sociali e politici dell’ Italia del Novecento.

Uno dei momenti più significativi nella vita di Consolo è stato il suo ruolo come consulente editoriale presso la casa editrice Einaudi a partire del 1977. Questa posizione gli ha permesso di collaborare con alcuni dei più grandi protagonisti de Novecento, quali Italo Calvino, Leonardo Sciascia e Lucio Piccolo.

 

Vincenzo Consolo
Vincenzo Consolo. Foto di ©Giuseppe Leone. Fonte: larepubblica.it

La scrittura

La scrittura di Vincenzo consolo è strettamente intrecciata con il contesto sociale in cui ha vissuto gran parte della sua vita: la Sicilia. Questa Regione, caratterizzata da una profonda contraddizione tra la ricca tradizione culturale e le complesse problematiche sociali, politiche ed economiche che la interessano, è stata una fonte inesauribile di ispirazione per l’autore e la sua opera è intrisa di un profondo senso di impegno sociale. Nei suoi romanzi la Sicilia diventa una protagonista in sé, riflettendo le unicità, le bellezze e le sfide che caratterizzano questa terra unica.

Le opere principali

Tra le opere più significative di Consolo troviamo:

  • Il sorriso dell’ ignoto marinaio” (1976) racconta la storia di un ragazzo siciliano che intraprende un viaggio in nave nella speranza di una vita migliore, e affronta argomenti estremamente delicati come l’emigrazione. 
  • Retablo” (1987) offre una comparazione più ampia tra la Sicilia, L’ Italia e l’Europa, evidenziando le connessioni e le diversità culturali.
  • Le pietre di Pantalica” (1988), romanzo che narra la storia di un giovane siciliano che torna nella sua terra d’origine dopo un’ esperienza a Milano, mettendo in discussione ed esplorando il tema dell’ identità culturale.
  • Nottetempo, casa per casa” (1992) è un romanzo profondamente riflessivo che esamina le trasformazioni sociali, economiche e politiche della Sicilia di quel tempo.

 

 

(Vincenzo Consolo parla di Sciascia)

I premi e i riconoscimenti:

Le opere di Vincenzo Consolo hanno ricevuto riconoscimenti di alto prestigio, tra cui:

  • il Premio Pirandello, nel 1985, con il romanzo “Lunaria
  • il Premio Strega, nel 1992, per il romanzo “Nottetempo, casa per casa
  • il Premio Unione Latina, nel 1994, per il romanzo “L’olivo e l’olivastro
  • la Laurea Honoris Causa in Filologia moderna dell’ Università degli Studi di Palermo nel 2007.

Inoltre si sono tenuti numerosi convegni e incontri dedicati alle produzioni letterarie.

Oggi

Oggi l’eredità culturale di Vincenzo Consolo è più viva che mai. Le sue opere hanno radicalmente segnato la letteratura contemporanea italiana e sono state tradotte in numerose lingue straniere, in modo che lettori di tutto il mondo possano apprezzarne la profondità e la bellezza.

A Sant’ Agata Militello, suo paese d’ origine, è stata a lui dedicata la piazza principale del centro storico e delle sale all’interno del prestigioso Castello Gallego, contenenti una mostra fotografica, degli scritti originali e degli oggetti di vita privata dell’ autore. 

La sua eredità culturale è una testimonianza duratura nel tempo del potere che la letteratura ha nel cogliere la complessità della storia e della società.

 

Antonella Sauta

Fonti:

https://vincenzoconsolo.it/

https://www.treccani.it/enciclopedia/vincenzo-consolo_%28Dizionario-Biografico%29/

A Messina novità green: arrivano monopattini e bici elettrici

La rivoluzione sostenibile sembra essere iniziata anche per Messina, che con l’arrivo di 70 monopattini e 20 biciclette elettriche segna la propria svolta green. Il 14 ottobre in Piazza Duomo è avvenuta la consegna dei 90 mezzi a pedalata assistita da parte della società, la “Verde Mercurio“, che per prima curerà il servizio di sharing ovvero il fenomeno in base al quale i trasferimenti da un luogo ad un altro, avvengono con mezzi e veicoli condivisi. Presenti il sindaco Federico Basile, il quale ha “battezzato” uno dei veicoli, il vicesindaco Salvatore Mondello, il direttore generale Salvo Puccio, l’assessore  Massimo Finocchiaro ed un gruppo di consiglieri comunali della maggioranza politica. L’obiettivo è arrivare a 1.000 monopattini e 500 bici elettriche, previste anche delle convenzioni, in primis per gli studenti universitari, che arriveranno presto.

Come funziona il servizio?

Il primo passo per usufruirne è molto semplice: scaricare l’app Elerent, il pagamento avverrà tramite carta di credito o la prepagata, anche i tabacchini saranno muniti di prepagate specifiche. Il costo è di venticinque centesimi al minuto, trenta centesimi per la bici, con un euro di sblocco, i primi dieci minuti saranno gratuiti e  per utilizzarli bisogna aver compiuto la maggiore età. L’autonomia è di 40 chilometri, circa due ore consecutive.

L’utente, per avviare il mezzo, dovrà scannerizzare il QRcode posto su di esso tramite l’app, dove troverà una mappa su cui saranno segnalate le aree di sosta predisposte (colorate in blu) dove lasciare il mezzo scelto una volta terminato l’utilizzo. Ciò comporta l’esclusione di alcune zone, soprattutto periferiche, ove il veicolo automaticamente si spegnerebbe. Inoltre, nelle zone “di esclusione” non sarà possibile terminare il noleggio e si continuerà a pagare, strategia effettuata per evitare che vengano abbandonati ovunque a discapito della sicurezza cittadina. 

Il commento del sindaco di Messina

Stiamo dando spazio ad un sistema di mobilità alternativo all’autovettura che può funzionare, stiamo realizzando le piste ciclopedonali, riusciremo a cambiare insieme le modalità.  Le aeree lavoreranno sia sui parcheggi di  interscambio, sia sulle zone più turistiche come Piazza Duomo, Piazza Unione Europea – la più frequentata dai croceristi – la Stazione e tutti i punti più importanti.  

Perché scegliere i mezzi elettrici?

fonte pixabay

Non è più così raro avvistare monopattini e biciclette in giro per la città, sono tanti i messinesi che preferiscono questo tipo di mezzi per spostarsi tra le vie trafficate di Messina. Chi per animo ecologista, chi per non affannarsi già dal mattino alla ricerca di un parcheggio, predilige acquistare questo mezzo di trasporto alternativo. Ma in considerazione dei costi non sempre abbordabili il noleggio risulta essere una soluzione più che valida. Vediamo nel dettaglio alcuni motivi che potrebbero invitare alla conversione alla mobilità agile:

  • Si ridurrebbe l’inquinamento dell’aria, non emettendo CO2 e polveri sottili e tutelando la salute e l’ambiente;
  • Sono facili da trasportare a mano, nel caso in cui il loro utilizzo non sia consentito (una chicca per i pendolari);
  • Risultano essere i mezzi più economici, in quanto i prezzi sono molto contenuti.
  • Possono raggiungere un velocità tale (il limite è 20km/h) da dimezzare il tempo che solitamente si impiega a piedi o con i bus per spostarsi da una parte all’altra della città;
  • Possibilità di accedere alle piste ciclabili e sfuggire al traffico;
  • Allenamento della gran parte dei muscoli addominali per mantenere l’ equilibrio.

Analizziamo anche l’altra faccia della medaglia

Come in ogni realtà non è tutto oro ciò che luccica, i presupposti dell’iniziativa sono ottimi e Messina non potrà che ottenerne benefici, però, abbiamo il dovere di osservare nel complesso anche alcune problematiche che potrebbero venirne fuori. Giuliano Frittelli, responsabile dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sottolinea come questi mezzi possano intralciare i marciapiedi e quindi essere una “trappola mortale” per chi, avendo problemi di vista, potrebbe inciamparci per via della loro forma insolita. Sono silenziosi e questo potrebbe rappresentare un’altra minaccia per i pedoni ipovedenti e non.

Sono tante le città che ne hanno vietato l’utilizzo come ad esempio Parigi, oppure li hanno diminuiti drasticamente come accaduto a Roma a causa dei tanti incidenti registrati negli ultimi anni.

Dunque la sicurezza stradale, oltre quella ambientale, dovrebbe essere la priorità con l’augurio che gli organi competenti stabiliscano regole, obblighi e doveri chiari e che che gli utenti che ne vorranno approfittare siano responsabili degni della loro scelta.

Serena Previti

Fine degli UniMe Games 2023: il nostro resoconto

Siamo giunti purtroppo alla fine degli UniMe Games 2023, la seconda edizione dell’evento che ha avuto il merito di riunire studenti di tutti i dipartimenti del nostro ateneo all’interno della Cittadella Sportiva. Dal 6 all’8 Ottobre sono state innumerevoli le competizioni, le redbull sorseggiate, i degni vincitori e gli sconfitti a testa alta.

Unime Games 2023: disabilità e inclusione

Un fine settimana ricco di emozioni dove, accanto ai talenti sportivi del nostro Ateneo, hanno fatto da protagoniste anche tematiche importanti quali la disabilità e l’inclusione. Un’importante novità a tal proposito è stata l’idea di Monica Morabito, con il progetto “Try this ability”, grazie anche all’aiuto dell’atleta Antonella Rigano e di una rappresentanza di giocatori professionisti della Mediterranea Eventi. Questo progetto ha fatto sì che chiunque potesse cimentarsi in alcune discipline paralimpiche per comprendere a pieno cosa significhi nella pratica avere una disabilità. A tal proposito risulta essere rilevante l’intervento in Radio UVM della Prof.ssa Fiammetta Conforto, Delegata del Rettore ai Servizi Disabilità e DSA.

Fine degli UniMe Games 2023
Le attività inclusive degli UniMe Games 2023
Fonte: Giulia Cavallaro

I risultati

Venendo ai vincitori, quasi vincitori e vinti, a conseguire il maggior numero di medaglie d’oro possibili è stata la facoltà di Patologia umana dell’adulto e dell’età evolutiva “Gaetano Barresi” (Pat). Ha vinto nel calcio, nel basket, nel podismo e nel nuoto. Ha ottenuto anche l’argento nel tennis, dove però la prima posizione è stata meritatamente conquistata da Giurisprudenza (Giuri). L’oro della pallavolo è andato alla facoltà di Scienze chimiche-farmaceutiche (Chibiofarm).

Ecco i podi delle varie discipline:

  • Calcio: 1. Pat; 2. Vet; 3. Giuri. Miglior giocatore: Luca Carbolai (Pat).
  • Basket: 1. Pat; 2. Mift2; 3. Ing. Miglior giocatore: Costanza Carmineo (Pat).
  • Pallavolo: 1. Chibiofarm1; 2. Biomorf1; 3. Dimed1. Miglior giocatore: Gabriele Rizzo (chibiofarm).
  • Podismo: 1. Pat2; 2. Chibiofarm2; 3. Mift. Migliori tempo: Salvatore Di Simone (Pat).
  • Tennis: 1. Giuri; 2. Pat; 3. Mift. Migliori tennisti: Fabrizia Cambria (Giuri) e Andrea Antonucci (Pat).
  • Nuoto: 1. Pat; 2. Biomorf; 3. Ing. Miglior nuotatore: Paul Mihailescu (Chibiofarm).

La cerimonia di premiazione

La cerimonia di premiazione si è svolta sempre all’interno della Cittadella, nello specifico nel suo anfiteatro alle ore 19 di domenica. Innumerevoli gli interventi, ricordiamo quelli della Prof.ssa Graziella Scandurra, dell’Avv.ssa La Rosa, della Prof.ssa Roberta Salomone, della Prof.ssa Candida Milone, infine di Luca Famà, presidente di Crescendo Incubatore e Raouf Abdul Mastan presidente di Student Ambassador.

Subito dopo la premiazione, il dj set di Giovanni Grasso ha aperto le danze facendo ballare tutti- vincitori e non- nel cortile dell’impianto di pallavolo dove, nei due giorni precedenti, ci sono stati gli stand di UniVersoMe e Crescendo Incubatore.

Il bilancio è stellare: un evento completo dove divertimento e sportività hanno camminato di pari passo con tematiche importanti. Gli UniMe Games infatti non sono soltanto divertimento, ma anche riflessione e presenza. Riflessione e presenza per la nostra città, ma soprattutto per chi ci sta intorno. “Try this ability” è stato uno dei momenti più commoventi dell’intero evento, tanto quanto parlare con gente affetta da disabilità che ci ha ribadito quanto sia importante che lo sport sia inclusivo.

Ricordiamoci che soltanto capendo l’altro e “provando le sue abilità” possiamo stargli realmente al passo e aiutarlo. Ricordiamoci che lo sport unisce e la nostra università ha importanti risorse da offrirci.

La fine degli UniMe Games 2023 ha fatto scendere a tutti una lacrimuccia, attendiamo quindi, sentendoci tutti più vicini che mai, con ansia la terza edizione. Alla prossima!

Isabel Pancaldo

Sport e Messina, un connubio inaspettato: tante iniziative gratuite per i giovani

Messina si impegna nella promozione dell’importanza dell’attività fisica e dello sport a tutte le età. Impegno dimostrato dai diversi impianti sportivi, presenti sul territorio, messi a disposizione della comunità messinese.

A luglio 2023 sono stati inaugurati gli impianti sportivi di Villa Dante (che si trova qui!), location simbolo di Messina che attraverso la riqualificazione ha ripreso vita. Un’esperienza sportiva, quindi, immersa nella natura. I campi da padel, da tennis e da calcio a 5 sono aperti a tutti e sono usufruibili su prenotazione. L’aspetto fondamentale è che, l’amministrazione comunale, sin dall’inaugurazione ne ha previsto l’utilizzo gratuito. Possibilità adesso estesa fino al 31 dicembre 2023.

Secondo l’Indice di Sportività de Il Sole 24 Ore, che prende in considerazione 32 indicatori raggruppati in 4 categorie: struttura e organizzazione del sistema sportivo, sport di squadra, discipline individuali e relazioni dello sport con l’economia e la realtà sociale, Messina risulta la migliore tra le province siciliane, un risultato sorprendente.

Come prenotarsi?

È possibile prenotarsi, per usufruire dei campi da padel, da tennis e da calcio a 5 nell’incredibile spazio verde di Messina,  andando sul portale di Messina Social City, ente strumentale del Comune di Messina volto alla gestione e produzione dei servizi sociali sul territorio. Sarà sufficiente cliccare su questo link e inserire i propri dati (nome, cognome, codice fiscale) selezionando la data e l’orario in cui si intende usufruirne.

Giochi senza Quartiere: la sfida tra le Municipalità della città di Messina

L’impegno della città di Messina nella diffusione del valore dello sport è, altresì, dimostrato anche dalle iniziative realizzate dal Comune. Una di queste è Giochi senza Quartiere, una sfida tra le sei Municipalità della città. Tale manifestazione sportiva, nata nel 2022 e riproposta quest’anno, attraverso vari giochi come padel, calcio balilla, basket, tiro alla fune ecc coinvolge tantissime persone di diverse età. I partecipanti sono divisi in squadre pronti a cimentarsi nelle varie attività. La Municipalità vincitrice otterrà un trofeo che potrà esporre, fino all’edizione successiva, nella propria sede. Alla manifestazione sono dedicati diversi giorni e la finale si terrà a Villa Dante. L’edizione di quest’anno si concluderà domenica 22 ottobre 2023 dalle 9:30.

La prima edizione è stata vinta dalla II Municipalità di Messina.

SSD UniMe: Società Sportiva Dilettantistica dell’Università di Messina

La SSD UniMe è la società che gestisce direttamente gli Impianti Sportivi della Cittadella Sportiva Universitaria, del Centro Equitazione presente presso il Polo Universitario Annunziata, del Complesso Sportivo Primo Nebiolo e di Palazzo Mariani, proprietà dell’Università degli Studi di Messina. Gli studenti in regola con l’iscrizione all’Università hanno la possibilità di frequentare gratuitamente tutte le attività e i servizi messi in atto dalla SSD UniMe. Andando sul sito è possibile prendere visione delle molteplici attività sportive alle quali poter accedere.

Fonte: Freepik

SKILL IN- Lo Sport per tutti

Particolare rilievo assumono le iniziative previste per le persone con disabilità. È previsto un settore sportivo per atleti con disabilità denominato “SKILL IN- Lo Sport per tutti”. Tale settore nasce dall’intento di promuovere la cultura dell’ inclusione. Il progetto SKILL IN è stato sviluppato dalla Prof.ssa Fiammetta Conforto, Delegato del Rettore ai Servizi disabilità e DSA, assieme con il Prof. Carlo Giannetto, Professore associato del Dipartimento di Economia e Vicepresidente del Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo, e la Prof.ssa Marika Margiotta, Coordinatrice del settore sportivo SKill In, con la collaborazione di Francesco Giorgio, Delegato provinciale del Comitato Italiano Paralimpico (CIP).

Sono diversi i sport attivi: nuoto, ginnastica artistica, baseball per ciechi, canottaggio, tiro con l’arco ne sono solo alcuni esempi.

Un’iniziativa di grande valore. Lo sport unisce, include, realizza sogni e speranze, supera i limiti e le barriere, lo sport è davvero per tutti e di tutti.

Come partecipare gratuitamente alle attività sportive della SSD UniMe?

Tutti gli studenti regolarmente iscritti possono usufruire gratuitamente di tutti gli impianti sportivi. Le modalità per iscriversi sono descritte sul sito della SSD UniMe, accedendo tramite il seguente link e compilando l’ apposito form.

Sarà necessario attendere l’accettazione della pre-iscrizione, a seguito della quale sarà possibile recarsi presso la Segreteria Centrale della SSD UniMe ed effettuare l’iscrizione alla Società Sportiva. Sarà possibile frequentare una sola attività al giorno e  ci si potrà prenotare fino ad 1 ora prima rispetto all’orario del corso o dell’attività che si desidera frequentare.

Grazie al Comune di Messina e all’Università di Messina ogni cittadino e ogni studente, senza esclusioni, potrà vivere una Messina all’insegna dello sport.

  Marta Zanghì

Isabella Tomasi e la lettera del Diavolo

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nobile letterato siciliano del Novecento, tramite il valido contributo rappresentato dal suo emblematico romanzo Il Gattopardo, segna significativamente quello che è il panorama culturale della Sicilia del tempo, diventandone figura di spicco e fiero vessillo.

Il suo albero genealogico vanta illustri personalità, quali diplomatici, scienziati, cardinali e perfino una venerabile  suor Maria Crocifissa della Concezione, al secolo Isabella Tomasi. Una figura controversa da cui diversi scrittori traggono ispirazione, incluso lo stesso Tomasi, il quale ne omaggerà la memoria ritraendola nei panni della beata Corbera.

Scopriamo insieme la curiosa quanto macabra vicenda che la vede protagonista!

La vita da santa e la lotta contro il male

Isabella Tomasi, secondogenita del duca di Palma e principe di Lampedusa Giulio Tomasi, cresce in un ambiente rigorosamente cattolico. Non le viene mai tenuto segreto ciò a cui è destinata: così come il fratello, Giuseppe Maria, e le sorelle, Francesca e Antonia, Isabella avrebbe perso i voti e dedicato la vita al Signore, in un percorso che, più che alla santità, mirava alla legittimazione sociale della famiglia.

Divenuta suor Maria Crocifissa, sono svariate le doti soprannaturali che comincia a manifestare: carismi, estasi, visioni. Un dono di Dio e un ponte attraverso il quale riesce più volte a stabilire un contatto con la Madonna e l’Angelo custode

I poteri che ha ricevuto per grazia divina, però, non mancano di renderla vulnerabile oggetto di malevole attenzioni. Fino alla sua morte, il Diavolo cercherà di plagiarla, tentandola e vessandola con ogni suo mezzo.

 

Isabella Tomasi e la lettera del Diavolo
Isabella Tomasi attaccata dal Diavolo
Fonte: https://www.lasiciliainrete.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/letteradeldiavolo2.jpg

 

È proprio in una simile circostanza che, l’11 agosto 1676, nel monastero di Palma di Montechiaro, viene scritta la Lettera del Diavolo.

La lettera del Diavolo

Quella notte, sola nella sua stanza, è in procinto di scrivere una relazione al padre confessore, quando alcune entità le si manifestano.

«Una gran numerosità di furibondi spiriti maligni, mandati per ordine di Lucifero infernale» si sarebbero impossessati di lei, facendone un misero corsiero: il suo corpo usato come canale per elargire un messaggio contro la Maestà Divina.

Viene ritrovata dalle altre monache a terra, svenuta, il viso imbrattato di inchiostro e della carta alla mano.

Scritta in una lingua sconosciuta e incomprensibile, un misto di greco, latino, cirillico e runico, l’unica parola leggibile in essa risulta essere “Ohimè”, nata dal tentativo della donna di opporsi alla volontà di quei demoni.

Più volte nel corso dei secoli si è tentato di decifrarne il contenuto; tuttavia, nessun linguista è ancora riuscito nell’intento. Secondo la stessa Maria Crocifissa la missiva esorterebbe Dio a lasciare gli uomini ai loro peccati e all’eterna dannazione.

La lettera del Diavolo
La lettera del Diavolo
Fonte: https://www.agrigentodoc.it/wp-content/uploads/2018/02/Lettera-del-Diavolo.jpg

 

Santità o pazzia?

Nel 2017, un gruppo di fisici e informatici catanesi, sottoponendo il testo a complessi algoritmi di decifrazione, sembra arrivare ad un punto di svolta. Il risultato della loro analisi rivela come l’alfabeto usato dalla suora sia stato inventato da lei: Ogni simbolo è ben pensato e strutturato. Ci sono segni che si ripetono, un’iniziativa forse intenzionale e forse inconscia” è la loro conclusione.

La perizia, inoltre, pare dimostrare che la donna soffrisse di problemi psichiatrici, forse un disturbo bipolare, scatenato o acuito dalla vita monacale.

Se sia santità o pazzia, non possiamo decretarlo con certezza.

La lettera, custodita nel monastero benedettino di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, continua, però, a suscitare interrogativi nei più curiosi.

❝Non mi domandate di questo per carità che non posso in verun modo dirlo, e nemmeno occorre dirlo io, che verrà tempo che il tutto udirete e vedrete.❞ 

Monastero di clausura delle Benedettine di Palma di Montechiaro
Monastero di clausura delle Benedettine di Palma di Montechiaro
Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/9f/Monastero_delle_Benedettine_-_Palma_di_Montechiaro.jpg/1600px-Monastero_delle_Benedettine_-_Palma_di_Montechiaro.jpg

 

Valeria Vella

Fonti:

https://www.santiebeati.it/dettaglio/91484

https://it.wikipedia.org/wiki/Isabella_Tomasi

#EleUnime2023: il grande vincitore di quest’anno è l’assenteismo

#ELEUNIME2023 Quest’anno i rappresentanti degli studenti sono stati scelti da meno del 18% dell’intera comunità studentesca. Un’affluenza ancor più bassa rispetto a quella delle elezioni del 2019, quando il dato sull’affluenza generale ammontava al 26,70%.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da UniVersoMe (@uvm_universome)

 

Un nuovo modo di votare

I dati si riferiscono alle prime elezioni post-Covid con modalità mista: registrazione puramente in presenza, mentre per votare è stato elaborato un software apposito dal consorzio Cineca che, tramite un log-in su credenziali personalizzate ed assegnate direttamente alla registrazione, ha permesso a ciascun elettore di selezionare comodamente con un click il candidato desiderato – oppure, di lasciare la scheda in bianco con omonimo tasto.

Dopo due giorni di intense votazioni, peraltro in piena sessione estiva, lo scrutinio è avvenuto venerdì pomeriggio ed è stato relativamente.. breve. Infatti, gli scrutinatori hanno conteggiato appena 4602 schede, su una totalità degli aventi diritto di 25720. Ma osserviamo nel dettaglio i dati relativi a quelle giornate e, soprattutto, ai risultati. 

affluenza
© UniVersoMe – Valeria Bonaccorso

La lista

Agli Organi Superiori, O.R.U.M. si riconferma la grande vincitrice di quest’anno – e anche l’unica! Viene meno la seconda qualificata del 2021, Genesi, le cui componenti sono in parte confluite in O.R.U.M. (come Atreju – La compagnia degli studenti e UDU – Unione degli Universitari). 

La lista ha trionfato al Senato Accademico quanto al CdA, nonché allo CSASU (vale a dire, il Comitato Sovrintendente alle Attività Sportive Universitarie), con un totale di 7186 voti. Oltre agli O.S., O.R.U.M. ha conquistato il CdA dell’Ersu. 

Tuttavia, anche per O.R.U.M. l’assenteismo si è fatto sentire: per fare un veloce paragone, il primo eletto al Senato (dell’Associazione Morgana) è salito con 846 voti, 254 voti in meno rispetto all’ultimo eletto del 2021, con 1100 voti. 

Ai Dipartimenti le cose sono andate diversamente, con una ramificazione di candidati che hanno scelto di non unirsi ad O.R.U.M. per correre ai Dipartimenti e ai CdL. Forte la presenza di Morgana, sia con ORUM che senza. 

Il candidato emergente: la scheda bianca

Se da un lato cala l’affluenza, dall’altro aumentano le astensioni: 3060 nel 2023, contro le 1277 del 2019 e le 821 del 2021*. Questa la somma delle schede bianche sul totale delle preferenze esprimibili, nel segno dell’espressa volontà di non scegliere: un voto assolutamente valido, con cui l’elettore dichiara di astenersi dall’esprimere una preferenza e di accettare il risultato che si calcolerà sulla base dei restanti voti positivi. 

Fila per votare, seggio del Rettorato. Fonte: Unime.it

*I dati sulle schede bianche attengono al calcolo delle singole schede bianche nei vari organi collegiali, compresi il CdD di Ricercatori e Specializzandi, ad esclusione dei singoli Corsi di Laurea. I dati attengono ai decreti di nomina dei Rappresentanti degli studenti del 2019 e del 2021, mentre quelli del 2023 attengono allo spoglio avvenuto in diretta tramite la piattaforma Teams.

Rappresentanza di genere

Analizziamo il trend relativo alla rappresentanza di genere negli organi collegiali.

Agli Organi Superiori la rappresentanza femminile si abbassa leggermente rispetto al 2021, arrivando al 22.2% (-11.1%) con due candidate elette su un totale di nove. Si conferma la sottorappresentanza femminile al Senato: nel 2021 e nel 2023 solo una Senatrice su cinque (nell’annata 2021, alla decadenza del Sen. Gullifà era subentrata la Sen. Parisi). Nel 2019, nessuna Senatrice.

Ai Dipartimenti, da un iniziale 44.4% nel 2019 si passa ad un 51.81% del 2021*, ove il genere più rappresentato era quello femminile… ++IN AGGIORNAMENTO++

*I dati attengono ai decreti di nomina dei Rappresentanti degli studenti del 2019 e del 2021. Il calcolo si è basato sul numero di seggi ricoperti da donne rispetto al totale dei seggi complessivi. I dati del 2023 attengono allo spoglio avvenuto in diretta tramite la piattaforma Teams.

#EleUnime2023: la campagna elettorale

La campagna elettorale, ancor prima di iniziare, ha riscontrato alcuni problemi. Come lamentato da UDU Messina in un post di Instagram, il regolamento elettorale di quest’anno non presentava la norma sui 45 giorni di preavviso prima del voto, lasciando solo dieci giorni per la presentazione delle liste a partire dalla data di pubblicazione del decreto. Ciò ha dato il via ad una campagna elettorale flash, estremamente social ed, in certi casi, ad una vera e propria caccia al candidato necessario a raggiungere il minimo per la presentazione della lista. 

La presentazione dei singoli candidati ha avuto formalmente inizio ai primi di giugno, quando i social hanno iniziato ad essere tempestati da foto di candidati e programmi elettorali. 

Iperconnessi, ma distanti

Il sofisticato software segna la prima sperimentazione dell’eredità del periodo pandemico, che ha permesso all’Ateneo di unire alla votazione in presenza – fondamentale presidio di democrazia e legittimità del voto – la modalità online, già adottata nel 2021. Nonostante la sveltezza che si presupponeva portare con sé, non sono mancati i problemi, che hanno generato lentezza generale e lunghe file di persone accaldate e nervose negli atrii dell’Ateneo in attesa di votare. Così, prontamente, è stato disposto l’allestimento rapido di nuovi seggi per permettere alla comunità studentesca di votare più speditamente. 

elettore al seggio elettorale
Registrarsi al seggio elettorale del Rettorato. Sullo sfondo, fila per il voto. Fonte: Unime.it

Ciononostante, il dato sull’affluenza non è cambiato. Si direbbe che l’elettore, dopo aver sperimentato la comodità della votazione da casa, difficilmente sia riuscito a distaccarsene per tornare alla normalità. Ma ciò che ha giustificato una situazione di emergenza non può costituire un annoso precedente, col rischio di allontanare sempre più la comunità studentesca dalla realtà di Ateneo, che è – e dev’essere – una realtà dinamica, solidale e presente

Ma bando alle ciance: la sfida principale dei nuovi rappresentanti sarà proprio quella di riavvicinare lo studente alla realtà universitaria che lo circonda, affinché la volontà studentesca possa ritrovare un’ampia e partecipata rappresentazione. Per questa ed altre ragioni, noi di UniVersoMe non possiamo che augurare: Buon lavoro, Consiglieri e Senatori!

Valeria Bonaccorso

ACR Messina iscritto alla Serie C, ma il futuro resta incerto

L’estate è appena iniziata e i tifosi dell’Acr Messina si apprestano a vivere mesi roventi, non solo per colpa delle temperature torride, ma per la situazione di incertezza nella quale si trova la società giallorossa che, nonostante l’avvenuta iscrizione al campionato di Lega Pro, non sa quale sarà il suo futuro in vista della prossima stagione sportiva.

I fatti

Dopo un finale al cardiopalmo conclusosi con la salvezza ottenuta soltanto nei playout vinti dalla squadra guidata da Ezio Raciti a discapito Gelbison, e la conseguente permanenza in Lega Pro, il club peloritano ha vissuto settimane di incertezza con la paura della mancata iscrizione più volte minacciata dal Presidente Pietro Sciotto.
Una situazione complicata che ha tenuto col fiato sospeso tutta la città e che si è risolta, fortunatamente, nel migliore dei modi, visto che la società ha presentato in tempo tutti i documenti utili per l’iscrizione al girone C del campionato.

Pietro Sciotto – fonte: messinasportiva.it

Cosa è successo

A confermare i rumors dei mesi scorsi, appena terminata la stagione, è stato il Presidente Sciotto, il quale ha dichiarato la propria volontà di non continuare a essere il N° 1 della società giallorossa e di essere disposto a cedere definitivamente il club.
Fin qui tutto bene; anche perché l’interesse dell’imprenditore Fabrizio Mannino faceva ben sperare. Tuttavia, nonostante una presunta offerta di circa 3 milioni di euro da parte di quest’ultimo (notizia però smentita dalla società stessa) e vari incontri tra le parti, con la presenza anche del Sindaco Basile, i due soggetti non sono riusciti a trovare un accordo.

Ciò ha spinto Sciotto, il 15 giugno, a comunicare alla stampa l’intenzione di non iscrivere il club tra i professionisti abbandonandolo così al proprio destino e scatenando l’ira dei tifosi biancoscudati che hanno inveito, soprattutto sui social network, contro il Presidente e la società.

Il comunicato del Presidente dell’ACR Messina

Il Presidente Pietro Sciotto ritiene opportuno intervenire per precisare alcuni aspetti importanti in un momento fondamentale per il futuro del Messina, riguardanti gli incontri in corso con Fabrizio Mannino che ha manifestato l’interesse ad acquisire la società.
Dopo un primo contatto avvenuto lunedì scorso, due giorni fa il presidente Sciotto si è confrontato con i rappresentanti del signor Mannino, impossibilitato ad essere presente per un improvviso improrogabile impegno a Palermo. Nello spirito della massima collaborazione, il presidente Pietro Sciotto ha esaminato una bozza di massima, scritta a penna, che prevedeva gli aspetti essenziali di un accordo mirato a concretizzare il passaggio di quote dell’Acr Messina, riservandosi di valutarla per dare una risposta ieri e chiedendo, alla parte potenzialmente acquirente, di esibire adeguate garanzie al documento preparato in bozza.
Purtroppo, dopo l’ulteriore contatto avvenuto ieri, il signor Mannino non ha fornito alcuna garanzia e non ha sottoscritto alcun accordo, neppure preliminare, nemmeno sulle proposte da lui formulate.
Pertanto, la trattativa può considerarsi chiusa.
Il presidente del Messina Pietro Sciotto, come affermato ripetutamente da tempo, e da ultimo lo scorso 24 maggio, con grande rammarico e dolore, non iscriverà la squadra al prossimo campionato.

Il cambio di rotta

Quando tutto sembrava perduto, però, martedì la società tramite il proprio profilo ufficiale ha sorpreso tutti annunciando di aver completato l’iter per l’iscrizione, presentando tutti i documenti necessari agli uffici competenti della Lega Pro.

Acr Messina comunica di aver prodotto ed inoltrato alla Lega Pro tutta la documentazione richiesta dalla normativa federale per l’iscrizione al campionato di serie C 2023/24 entro i limiti temporali.

Messina vs Gelbison – fonte: Facebook

 

Le reazioni

Non si sono fatte attendere le reazioni della Messina calcistica che, nonostante l’antipatia verso il Presidente, ha espresso la propria gioia nell’apprendere una notizia così importante.

Mentre il Sindaco Federico Basile, ai microfoni di messinasportiva.it, si è detto felice per la decisione assunta, affermando:

Avevo spronato il presidente Sciotto sabato scorso, ma non abbiamo avuto altri contatti in una giornata convulsa. Ho appreso ufficiosamente che tutto è andato per il meglio. Sono soddisfatto e contento della scelta della proprietà che ha iscritto la squadra in Serie C consentendo alla città di Messina di non perdere il professionismo. È stato un autentico atto d’amore da parte del presidente che va ringraziato per aver salvato il Messina sul campo e anche fuori dal campo

Tifosi Messina – fonte: Facebook

Quale futuro per l’ACR Messina?

Scongiurata, quindi, la possibilità di scomparire e ripartire dai dilettanti, il futuro dell’Acr resta comunque incerto. Si dovrà capire se Sciotto voglia continuare la propria avventura in riva allo Stretto per il settimo anno consecutivo, nonostante le numerose difficoltà da affrontare, oppure la proposta di cessione resterà invariata finché non arriverà un’offerta giusta che possa garantire al calcio messinese la stabilità e le certezze di cui ha bisogno per ritornare a sognare in grande.

 

Giuseppe Cannistrà

Il Tezenis Summer Festival arriva a Messina: un’estate a ritmo di musica

Inizia domani, 16 giugno, la lunga e ricca estate che vedrà Messina palcoscenico di concerti ed eventi che faranno cantare, ballare e divertire i cittadini della città metropolitana pronti a scatenarsi a ritmo di musica: ad aprire le danze, il tanto atteso Tezenis Summer Festival.

Il Tezenis Summer Festival

Si svolgerà domani alle ore 20:00 in Piazza Duomo lo show musicale promosso da Radio 105 e dall’Amministrazione comunale nell’ambito del piano promozionale e di comunicazione “Messina Città della Musica e degli Eventi”. Lo spettacolo permetterà alle migliaia di persone che affolleranno la Piazza e le zone limitrofe di ascoltare le decine di artisti italiani e internazionali che durante la serata si esibiranno sul palco. Il festival sarà gratuito ma con capienza limitata a 9.400 persone. Inoltre, ingressi e uscite avverranno attraverso dei varchi prestabiliti.
A condurre lo spettacolo saranno Mariasole Pollio, attrice e conduttrice italiana che vanta ruoli di spicco in varie fiction tv (tra le quali Don Matteo) e che ha già condotto la scorsa estate il Coca-Cola Summer Festival; e Rebecca Staffelli, conduttrice e speaker radiofonica di Radio 105.

Rebecca Staffelli e Mariasole Pollio – fonte: Instagram

I cantanti

A esibirsi saranno volti noti e nuovi del panorama musicale italiano e non solo.
Tra gli artisti più attesi c’è sicuramente la “cantante del momento”: Annalisa. Venuta alla ribalta dopo la partecipazione al talent show Amici nel 2011, la cantante ligure sta vivendo il momento più splendente della propria carriera dominando le classifiche musicali con i brani Bellissima, Mon Amour e Disco Paradise, quest’ultimo cantato insieme al rapper Fedez e agli Articolo 31.

Annalisa – fonte: Instagram

Fermento anche per vedere e ascoltare artisti del calibro di Elettra Lamborghini e Rocco Hunt, ormai due figure di spicco del panorama pop italiano. Attesa anche per le esibizioni di Ana Mena, Emma, Capo Plaza, Irama, Rose Villain, Rkomi e molti altri che movimenteranno la serata con le loro hit.
A completare il tutto ci saranno anche le performance di alcuni dei grandi protagonisti dell’ultimo Festival di Sanremo: Colapesce e Dimartino, Rosa Chemical e Mr. Rain.
Spazio anche per alcuni volti emergenti come Piccolo G e Wax che hanno partecipato all’ultima edizione di Amici.

L’elenco completo: Alvaro de Luna, Ana Mena, Annalisa, Ava, Anna & Capo Plaza, Benji + Finley, Berna, Biondo & Astol, Colapesce Dimartino, Elettra Lamborghini, Emma, Federica, Il Pagante, Il Tre, Irama, Leo Gassman, Lorenzo Fragola & Mameli, Mr. Rain, Myss Keta, Piccolo G, Rkomi, Rocco Hunt, Rosa Chemical, Rose Villain, Silent Bob & Sick Budd, Wax.

Dopo Messina, le altre date del Festival saranno il 23 giugno a Paestum e il 30 giugno a Genova.
L’evento verrà trasmesso in diretta su Radio 105, Radio 105 TV (canale 66), app e live sui social di Radio 105.

Ordinanze e divieti

Mappa del centro storico di Messina. Fonte: geoplan.it

Alla luce della numerosa affluenza, come riportato dalla Gazzetta del Sud, in molte vie limitrofe Piazza Duomo vigerà il divieto di sosta, con zona rimozione coatta, dalle ore 15:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato e di transito veicolare, dalle 17:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato, nelle seguenti strade:
a) controviale sud di piazza Duomo, compreso tra via Università e corso Cavour;
b) via Università, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
c) via Venezian, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
d) corso Cavour nel tratto compreso tra le vie San Camillo e della Zecca;
e) tutta l’area di piazza Antonello;
f) via Loggia dei Mercanti nel tratto compreso tra via Colombo e corso Cavour;
h) via Colombo nel tratto compreso tra le vie Consolato del Mare e Loggia dei Mercanti;
i) via Consolato del Mare nel tratto compreso tra via Argentieri e piazza Antonello;
j) via Sant’Agostino nel tratto compreso tra piazza Antonello e via Oratorio della Pace.

Inoltre, il sindaco della città metropolitana, Federico Basile, tramite l’ordinanza n. 115 del 13 giugno 2023 ha vietato la vendita di bevande alcoliche superiori al 5% e la vendita di bevande o di qualsiasi altro prodotto in lattine e/o contenitori di vetro – di cui viene comunque vietato l’utilizzo anche se di provenienza personale – all’interno del perimetro di Piazza Duomo e nelle aree limitrofe. Il divieto scatterà dalle 19 di venerdì 16 giugno alle 01.00 di sabato 17 giugno.

L’estate in musica continua: RDS Summer Festival 2023

Il Tezenis Summer Festival non sarà l’unico evento musicale che si svolgerà in città durante l’estate. Infatti, il 21 e 22 luglio andrà in scena un altro festival: RDS Summer Festival 2023, che si svolgerà a Capo Peloro e porterà sul palco artisti del calibri di AKA 7even, Baby K, M¥SS KETA, Coma_Cose, Tommaso Paradiso e molti altri.

Fonte: rds.it

Altri concerti estivi a Messina

Non finisce qui! Il 4 luglio Tiziano Ferro si esibirà presso lo Stadio Franco Scoglio (San Filippo). Il 26 sarà la volta di Fabri Fibra che darà vita al suo show presso l’Arena Capo Peloro. Infine, il 30 luglio toccherà ai Pinguini Tattici Nucleari che, sempre al Franco Scoglio, si esibiranno nell’unica tappa del loro tour prevista in Sicilia.

Giuseppe Cannistrà