Catalfo: “Sia l’ultimo Primo Maggio senza salario minimo”. Ecco come si è svolta la Festa dei Lavoratori

Prima della fine della legislatura dobbiamo varare il salario minimo. Mi auguro che il Primo Maggio del 2022 sia l’ultimo in Italia senza una legge sul salario minimo.

Queste le parole dell’ex ministra del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo, attuale senatrice per il MoVimento 5 Stelle. Un Primo Maggio che ha invitato alla riflessione sulla necessità, di cui si è tornati a parlare solo di recente, di un salario minimo; nonché, di maggiori misure di sicurezza per i lavoratori contro il fenomeno delle morti bianche sul lavoro. Ed incalza la madre di Luana D’Orazio, operaia di 22 anni morta di lavoro appena un anno fa: «Non c’è nulla da festeggiare. I lavoratori, invece di festeggiare, scendano in piazza».

I sindacati ad Assisi e le altre manifestazioni

Quest’anno i sindacati più rappresentativi a livello nazionale, CGILCISL UIL, si sono riuniti a Piazza San Francesco ad Assisi in occasione della Festività dei Lavoratori, ma anche per chiedere la fine del conflitto in Ucraina che dilania il Paese da febbraio.

Altre richieste che arrivano dai sindacati sono quelle di un confronto con l’attuale compagine governativa prima dell’emanazione di un decreto contenente aiuti a famiglie ed imprese, tanto necessari in seguito all’inflazione nonché all’aumento delle bollette soprattutto del gas (come conseguenza del conflitto avviato con la Russia).

Intanto, a Milano ha sfilato «Primaggia, corteo precari e antagonisti», con lo slogan Strike the war (“Boicotta la guerra”) che svetta tra i vari cartelli, alcuni di questi con scritto: «Non pagheremo noi la vostra guerra». Ed anche qui si richiede l’imposizione di un salario minimo di almeno 15 euro all’ora, come avviene già in molti Paesi europei. Invece, una manifestazione degli antagonisti a Torino è stata bloccata dalle forze dell’ordine:

L’intervista del Fatto Quotidiano a Scarpetta, OCSE

Il direttore del dipartimento lavoro ed affari sociali dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) Stefano Scarpetta è stato intervistato dal Fatto Quotidiano circa la situazione del lavoro in Italia. Tra i vari argomenti, si è parlato anche di record del precariato e di salario minimo legale.

Le ore lavorate sono di meno e, a fronte dell’incertezza sulla ripresa ulteriormente aumentata dalla guerra, i datori tendono ad assumere con contratti a tempo determinato, anche di breve durata e in alcuni casi a tempo parziale.

Ha affermato Scarpetta, per poi ricordare la diminuzione del 2,9% dei salari medi avuta in Italia negli ultimi tre decenni, contro un aumento del 30% in Francia e Germania e del 40% negli Stati Uniti.

Sul salario minimo non ci siamo proprio, secondo il direttore OCSE, che parla della necessità di una soglia minima che rispetti la dignità del lavoro, principio cardine della materia ribadito anche dall’articolo 36 della Costituzione. Ed aggiunge: la contrattazione collettiva non ne uscirebbe indebolita. Dopotutto, l’introduzione graduale in Germania già dal 1997 non ha mostrato effetti negativi sotto questo punto di vista. Sempre per Scarpetta, poi, bisognerebbe riconciliare un minimo retributivo netto per il lavoratore con il contenimento del costo del lavoro che grava sulle imprese (Il Fatto Quotidiano) in modo tale da non scoraggiare l’occupazione.

Scontro tra Confindustria e Ministro del Lavoro

Alcuni giorni fa il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha ribattuto alla richiesta del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, che chiedeva di subordinare alcuni benefici per le imprese all’aumento dei salari da parte di queste ultime. «Un ricatto», per il Presidente di Confindustria ed accusa il ministro di anti-industrialismo. Arriva il botta e risposta del ministro: «Se significa chiedere qualcosa non è patto, ma patto è se ognuno mette una disponibilità». In sostanza, il rappresentante degli industriali dà un no secco all’aumento dei salari, ma chiede il taglio del cuneo fiscale. E presenta i progetti a Palazzo Chigi. «Proposta ridicola», rincara il Ministro.

Il convegno di Fratelli d’Italia in occasione del Primo Maggio

E di taglio al cuneo fiscale si parla anche nel “Programma per un conservatore” di Fratelli d’Italia e presentato in occasione del convegno tenutosi ieri. Convegno che ha visto come ospiti alcuni imprenditori con le proprie testimonianze sugli effetti negativi della pandemia. Tra le proposte, anche smartworking per le donne con figli sotto ai 16 anni almeno 3 giorni a settimana e sgravi contributivi per i relativi datori.

(fonte: ilgiornale.it)

Fredda i rapporti con la Lega di Salvini una Giorgia Meloni che si dice pronta a governare anche senza un’alleanza. In occasione del Primo Maggio, il Leader leghista Matteo Salvini ha «dedicato una preghiera ed impegno» ai morti sul lavoro, auspicandone la prevenzione.

Le parole di Mattarella

L’integrità della persona e della salute dei lavoratori è parte essenziale della visione che ispira il nostro patto costituzionale

Ha ricordato il Presidente della Repubblica nel suo discorso in occasione della Festa dei Lavoratori. «Nei momenti di difficoltà, occorre che le aziende rifuggano dalla tentazione di ridurre le spese per la sicurezza».

Valeria Bonaccorso

Bombe carta e petardi in Val di Susa: attivisti NoTav attaccano la polizia

Nella giornata di ieri mattina un gruppo di 250 attivisti No Tav ha lanciato l’offensiva. Secondo le fonti investigative, gli attivisti si sono separati in diversi gruppi per raggiungere il cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. Qui, tra i boschi della Clarea, si sono preparati per il loro attacco. Bombe carta e petardi sono state lanciati contro i reparti mobili delle forze dell’ordine. In risposta sono stati lanciati gas lacrimogeni.

ora e sempre no tav
(Fonte: notav.info)

L’obiettivo della folla: superare gli schieramenti dei carabinieri e della polizia per raggiungere i cantieri.

I No Tav

Nella giornata di ieri sono intervenuti anche i leader storici del movimento NoTav come Alberto Perino e Nicoletta Dosio. L’appuntamento al campo sportivo di Giaglione, in Val di Susa, è stato convocato dopo la ripresa dei lavori di allargamento del cantiere di Chiomonte.

Manifestanti No Tav in Val di Susa
Manifestanti No Tav in Val di Susa (Fonte: legambiente.it)

Una manifestazione contro i lavori di devastazione della Val Clarea e contro la militarizzazione del territorio.

Questo è quanto affermano ad alta voce i No Tav che da anni criticano la realizzazione di infrastrutture per l’alta velocità ferroviaria. Il motivo? Il costo proibitivo e soprattutto l’impatto ambientale.

Il gruppo ha lanciato bombe carta e petardi contro i reparti mobili delle forze dell’ordine, al cancello del sentiero “Gallo-Romano” che sbarra l’accesso all’area di cantiere di Chiomonte, allargato nei giorni scorsi per i lavori della nuova Torino-Lione.

Ci sono stati due feriti tra le forze dell’ordine che hanno risposto con lanci di lacrimogeni. Al momento, non è stata data notizia di fermi.

La Tav avanza verso Torino

Il 26 agosto scorso è stato approvato il progetto preliminare dei lavori intorno alla Torino-Lione.

Nella lista dei lavori già assegnati ci sono:

  1. Le cavità di interscambio a Chiomonte (40 milioni)
  2. I monitoraggi ambientali dei cantieri italiani (16,3 milioni)
  3. La direzione lavori per la valorizzazione dei materiali di scavo (8,5 milioni)
  4. Il coordinamento delle attività per la sicurezza degli addetti sui cantieri in fase di progettazione (7,8 milioni)
  5. E 5,4 milioni impegnati per la protezione dei cantieri italiani

Sono 35 le imprese impiegate con quasi 700 addetti perlopiù sul versante francese, mentre, sono 6 le imprese messe in moto a Chiomonte con, attualmente, una quarantina di addetti impiegati.

Come previsto dalla variante approvata dal Cipe nel 2018, sarà il cantiere della Maddalena a ospitare la principale area di lavori per lo scavo del tunnel di base in territorio italiano, opera che vale 8,6 miliardi nel suo complesso.

Secondo quanto stabilito dall’accordo –Grant Agreement– sottoscritto con Francia e Unione Europea, a inizio 2021 si dovrebbe tornare a scavare in Val di Susa per realizzare le nicchie di interscambio all’interno dell’attuale galleria geognostica.

I Si TAV

E se da una parte l’azione dei contestatori si fa strada con la mobilitazione e con risvolti violenti, non mancano le manifestazioni a favore della grande opera.

Torino sarà bellissima e ci sarà lavoro e speranza per tutti. Altrimenti sarà bellissima solo per quella parte di città che sta bene.

Questo è quello che afferma Mino Giachino, leader e fondatore dei Si TAV Si, riunitisi ieri mattina in piazza Castello a Torino.

Manifestanti Si Tav a Torino
Manifestanti Si Tav a Torino (Fonte: torino.repubblica.it)

Per coloro che sostengono il cantiere del futuro, la Tav ci metterà in rete con il mercato mondiale e con l’economia globale. Continua Giachino: “Dire no alla Tav, vuol dire negare lavoro e speranza di futuro”.

Ai giovani che vanno a protestare davanti al cantiere suggerisce di  far fronte comune e mettere insieme le loro energie per costruire il futuro.

Maria Cotugno