Lotta al fumo: una proposta del Ministro della salute vorrebbe vietarlo anche all’aperto

Il Ministro della salute Orazio Schillaci, consacrato da una buona parte del governo, continua la propria crociata contro il fumo; sia esso proveniente dalle sigarette “tradizionali”, dalle sigarette elettroniche (e-cig) o dalle sigarette a svapo (Iqos e simili). Da sempre, studi scientifici dimostrano quanto dannosa possa essere l’inalazione, attiva o passiva, dei fumi provenienti da ogni tipo di sigarette. A tal ragione, la lotta organizzata da Schillaci si propone di generare una nuova cultura popolare, che stigmatizzi l’assimilazione di tali sostanze tossiche e prediliga il benestare comune. Vediamo ora come il Ministro crede di annientare le attuali abitudini: cos’ha già compiuto e cos’ha da definire a compimento.

Sigarette elettroniche: “Allargare il divieto nei luoghi pubblici”

Riporta le informazioni Tgcom24. L’uso delle sigarette “tradizionali” era diversamente regolamentato dall’uso delle sigarette elettroniche. Verso la fruizione delle prime la legislazione era parecchio stringente; verso la fruizione delle seconde meno. Uno status quo che Schillaci e vicini hanno avuto la brama di ristrutturare. Il medico, infatti, nel corso di un’audizione in Commissione Affari sociali della camera, ha fatto sapere di voler ritoccare la legge Sirchia, vecchia di vent’anni, per allargarne i vincoli:

Intendo proporre l’aggiornamento e l’ampliamento della legge 3/2003 per estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza; eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori in locali chiusi; estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti come sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato; estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina.

Prima di oggi, per l’appunto, era vietato usare le sigarette elettroniche solo all’interno di aerei, treni, navi, scuole, centri per l’impiego, ospedali, centri di detenzione e altre sedi istituzionali. Era legittimo, per gli imprenditori della gastronomia, adibire nei propri locali “sale fumatori”. Ed era legittimo, per gli imprenditori del settore, fare pubblicità, in maniera diretta o indiretta, delle sigarette di ultima generazione.

Fumo
Fumo. Fonte:Flickr

Fumo, obbiettivo: mai più all’aperto!

Dopo un primo “colpo medio”, ecco il “colpo basso” per mandare giù l’estesa categoria dei fumatori. In seguito all’appianamento legislativo, i tecnici della Salute hanno scelto di rivedere anche il diritto di fumo negli spazi sconfinati.

Il provvedimento in bozza prevede che non si possa più accendere né una sigaretta né una e-cig nei tavoli all’aperto di bar e ristoranti, così come alle fermate di metro, bus, treni e traghetti. L’obbiettivo terminale, presumibilmente, sarà quello di eliminare totalmente la pratica del fumo all’aperto.

Bar, ristoranti e fermate dei mezzi pubblici sono infatti da considerare come aree di aggregazione (in cui potrebbe essere giusto porre attenzione al fenomeno dell’aspirazione passiva del fumo). Ma chissà se presto verranno considerate -nell’accezione ora individuata- “aree di aggregazione” tutte le zone al di fuori delle mura domestiche. Il futuro starà alla sensibilità, riguardo al tema, del governo.

 Fumo, quanto costa un’infrazione

La multa per chi trasgredisce ai nuovi divieti è di 275 euro, ridotta del 50% se pagata entro sessanta giorni dall’avviso di sanzione. La stessa  somma che è da più tempo prevista per chi infrange il divieto di fumo tradizionale al chiuso.

L’ammenda può essere commutata solo dai vigili urbani o dalle forze dell’ordine. I gestori dei locali avranno il compito di notificare loro l’infrazione.

Si rileva che la legge Sirchia non è stata trasgredita molte volte negli ultimi venti anni. Plausibilmente per il basso numero di segnalazioni da parte degli addetti piuttosto che per la scarsità delle disobbedienze.

Gabriele Nostro

 

Sigaretta elettronica: sicuri che sia davvero innocua?

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Dai primi anni del 2000 ad oggi continua a crescere inesorabilmente l’uso della sigaretta elettronica sia tra i giovani che tra gli adulti.
Se inizialmente la finalità delle e-cig era accompagnare il fumatore verso lo smettere di fumare, in realtà i dati dimostrano che si tende piuttosto a sostituire la sigaretta tradizionale con quella elettronica.
La cosa che desta più preoccupazione è che invece, tra i più giovani, la sigaretta elettronica si è dimostrata un pretesto per iniziare a fumare piuttosto che a smettere, aprendo le porte verso la dipendenza dalla nicotina.

Dritti al punto:

Come funziona e cosa contiene la sigaretta elettronica

Come per la sigaretta tradizionale il processo che permette la formazione del vapore è la combustione. La differenza sostanziale sta nel fatto che si raggiungono temperature più basse riducendo così (parzialmente) il rilascio di sostanze nocive.

Il liquido che viene surriscaldato è formato da glicole propilenico, glicerolo, nicotina (in percentuali variabili) ed aromi a scelta.
Nonostante la svariata gamma di dispositivi sul mercato, ciò che cambia tra sigaretta elettronica tradizionale e le famose marche di cui si sente spesso parlare è semplicemente la composizione dei vapori.
Ad esempio, alcune nuove e-cig sempre più in voga contengono circa 20 mg/ml di nicotina, quantità equivalente ad un intero pacchetto di sigarette.

Sono veramente innocue per la salute?

Un errato pensiero comune vuole che le sigarette elettroniche non siano dannose o che i loro effetti negativi siano trascurabili.
In realtà numerosi studi hanno dimostrato che il fumo elettronico contiene metalli come nichel, rame, zinco, stagno e piombo, composti organici volatili come benzene e toluene, aldeidi come benzaldeide, formaldeide che sono composti cancerogeni accertati.
Per la sua composizione e per il processo di combustione che vi è alla base  è ormai impossibile affermare che questi dispositivi siano sicuri per la salute.

Effetti sull’apparato buccale

Nei fumatori di sigarette elettroniche è stato riscontrato ingiallimento dei denti sanguinamento gengivale.
L’azione del “fumo digitale” provoca anche una riduzione della salivazione con bocca secca e aumento delle infezioni del cavo orale, data la mancata azione antibatterica svolta dalla saliva.
Spesso chi fuma l’e-cig assume l’abitudine/compulsione di mordicchiare il drip tip (bocchino), che causa microfratture dentarie e problemi gnatologici che interessano tutto l’arco della mascella e della mandibola.
Alcuni studi prospettano nei prossimi anni incremento di tumori della lingua e del labbro inferiore legato all’uso della e-cig, a causa del calore generato dalla combustione.
Tuttavia, al momento rimangono ipotesi che verranno eventualmente comprovate successivamente.

Effetti sull’apparato respiratorio

EVALI

Conosciuta anche come ”sindrome dello svapatore”, è una malattia polmonare con clinica estremamente variabile e soggettiva causata dal consumo di sostanze a base di THC (quindi illegali) fumate tramite dispositivi elettronici.
I criteri per fare diagnosi di EVALI sono:

  • presenza di infiltrati polmonari nell’imaging;
  • utilizzo di sistemi elettronici di rilascio della nicotina nei 90 giorni precedenti;
  • assenza di altre possibili cause, quali infezioni, cause cardiache, neoplastiche o reumatologiche.

L’EVALI tra agosto 2019 e febbraio 2020 negli Stati Uniti ha provocato 2,758 casi accertati di malattie polmonari, di cui 64 letali, praticamente una vera e propria epidemia!

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Effetti sulla funzionalità respiratoria

Degli studi condotti su soggetti non fumatori hanno dimostrato una iperproduzione di muco, un aumento della resistenza al flusso nelle vie aeree superiori, un aumento dei livelli di proteina C reattiva (indice di infiammazione) e una riduzione della dilatazione dell’endotelio vascolare.
Questo potrebbe essere attribuibile al glicerolo contenuto nel liquido che, una volta surriscaldato, determina la formazione di acroleina, notoriamente infiammatorio per le vie aeree.
Tutto ciò potrebbe portare a lungo termine ad una riduzione della funzionalità respiratoria e maggiore predisposizione allo sviluppo dell’asma. 

Effetti sull’apparato cardiovascolare

Così come la sigaretta tradizionale, anche quella elettronica contiene la celeberrima nicotina, riconosciuto fattore di rischio cardiovascolare.
Lo studio sul medio-termine, pubblicato dal prof. Manzoli di Ferrara, ha dimostrato che dopo sei anni di follow-up non vi è nessuna riduzione del rischio di malattie legate al fumo (infarto, angina, BPCO, ictus) negli utilizzatori di sigaretta elettronica rispetto ai fumatori di tabacco.
Da ciò si evince che potrebbe non essere sufficiente diminuire la quantità di nicotina per avere dei benefici a livello cardiovascolare.

Intossicazione da nicotina

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha notificato, contestualmente alla diffusione della sigaretta elettronica, un aumento significativo delle intossicazione da nicotina.
Questo fenomeno è tristemente comune in età pediatrica, dato che i bambini, spesso incuriositi dalle cartucce colorate, tendono a ingerire il liquido contenente nicotina, che può essere anche mortale a dosi elevate.
Secondo uno studio pubblicato da Pediatrics nel 2016, le segnalazioni negli USA di intossicazioni da nicotina sono passate da una al mese nel 2010 a 223 al mese nel 2015.
Si ricorda dunque che è fondamentale tenere le cartucce lontano dalla portata dei bambini.

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Tumori

Ad oggi è impossibile avere delle evidenze su patologie neoplastiche, in quanto lo sviluppo di una neoplasia è un processo molto lungo.
Ciò che si può affermare con sicurezza è che il riscaldamento del glicole propilenico e della glicerina presenti nel vapore aspirato può produrre formaldeide e acetaldeide.
Queste sostanze sono considerate cancerogeni certi inseriti nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene dello IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), per cui si ipotizza che possa esserci un rischio neoplastico legato all’utilizzo delle e-cig.

Conclusioni

La sigaretta elettronica resta ad oggi un dispositivo troppo recente per poterlo giudicare in maniera obiettiva, dato che la maggior parte degli effetti si vedono a lungo termine.
Ciò che sicuramente dobbiamo escludere dall’opinione comune è che sia sicura o una valida alternativa allo smettere di fumare.
Il consiglio rimane dunque ”SMETTI DI FUMARE E SE NON FUMI NON INIZIARE!” 

Sofia Turturici

Bibliografia

  • https://www.altroconsumo.it/salute/cura-della-persona/speciali/rischio-fumo-sigarette-elettroniche#:~:text=I%20rischi%20legati%20all’assunzione,sanguigna%20e%20del%20ritmo%20cardiaco).
  • https://www.clinicasst.it/blog/sigarette-elettroniche-tutti-i-rischi-che-possono-causare-alla-salute-dei-denti/
  • http://www.odontoiatria33.it/cronaca/18824/tumore-del-cavo-orale-e-sigarette-elettroniche.html
  • https://oggiscienza.it/2020/02/21/sigaretta-elettronica-svapare-male-effetti-evali/#:~:text=Le%20e%2Dcig%20considerate%20%E2%80%9Cinnocue,termine%20dello%20svapo%20oltre%20EVALI&text=Oltre%202%2C758%20casi%20di%20malattia,febbraio%202020%20negli%20Stati%20Uniti.
  • https://www.amjmed.com/article/S0002-9343(20)30140-6/fulltext
  • https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/la-sigaretta-elettronica-e-meno-pericolosa-della-sigaretta-di-tabacco
  • https://www.cardiologiaoggi.com/sigaretta-elettronica-e-rischio-cardiovascolare/