Tutto il cuore del CUS UniMe

Una partita bellissima. Una partita perfetta. Una vittoria di grande cuore. E’ così che possiamo sintetizzare il super derby di categoria tra SC Sicilia e Cus Unime, attesissimo match che vede tra gli spalti anche un cospicuo e numeroso pubblico. Sedicesima giornata di campionato: alle ore 16:30 di domenica 12 marzo al campo “Marullo” di Bisconte, il Sig. Aliquò di Messina dà il via a una sfida che vale le zone altissime della classifica.

Primo tempo: nello studiarsi attentamente, le due compagini non rinunciano a qualche sporadico attacco, creando addirittura limpidissime occasioni da gol ma senza essere  capaci di capitalizzarle. Ci prova  per primo il Cus Unime che a seguito di una corta respinta in area di rigore si divora il vantaggio con Oliva, il quale spara alto a tre metri dalla linea di porta. Risponde poco dopo l’SC Sicilia prima con Bengala su punizione e con Centorrino poi, ma un superlativo Zito nega a entrambi la gioia del gol con due splendidi interventi. Ma a fallire la più ghiotta occasione per i padroni di casa è Cosmin, sempre sul seguire dell’azione precedente. Il giovanissimo e funambolico trequartista dell’SC pecca e non poco d’imprecisione su quello che poteva essere il tap-in del vantaggio, sparando, anch’egli, alto sopra la traversa.

Quasi sul finire della prima frazione di gara, l’SC Sicilia regala letteralmente la rete del vantaggio al CUS Unime. E’ infatti Nucera il più lesto ad approfittare di una clamorosa incomprensione tra Bengala e l’estremo difensore di casa Lucchesi. L’attaccante degli universitari non può fallire a porta vuota ed è 1-0 a un minuto dal duplice fischio arbitrale.

 

Secondo tempo: pronti e via il CUS riparte più forte di prima e dopo appena tre minuti trova il raddoppio grazie a una staffilata potentissima dai 25 metri di Papale che sorprende Lucchesi. 2-0 e la partita comincia a prendere una determinata piega in favore degli ospiti. Tuttavia l’SC Sicilia non getta la spugna, anzi prova in tutti i modi a riacciuffare il risultato. Al 25esimo di minuto, infatti, i padroni di casa accorciano le distanze. La rete del 2-1 è di Cariolo che svetta di testa su una sponda dopo il calcio d’angolo. Mister Creazzo, così, decide giustamente e inevitabilmente di inserire tutte le punte di cui gode la sua squadra per passare a un modulo a dir poco spregiudicato, esponendosi alle ripartenze ospiti e mettendo a rischio la fase difensiva.

Nei restanti venti minuti il Cus Unime deve innalzare un muro davanti alla propria area di rigore, muro che regge fino al triplice fischio grazie a una superba prova di nervi e di concentrazione di tutto il reparto difensivo e grazie anche allo spirito di sacrificio di tutti gli undici in campo e dei subentrati.

Dopo cinque minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine dell’incontro: 1-2 e tre punti d’oro per il Cus Unime, che porta a casa la terza vittoria consecutiva e fa un importante balzo in avanti in classifica in prospettiva della fase finale del campionato. Nella prossima partita, domenica 19 marzo alle 16,30, il Cus Unime affronterà il Casalvecchio tra le mure amiche del “Bonanno”, in cerca di quella continuità di risultati necessaria per ottimizzare il proprio obiettivo stagionale.

 

Classifica:

Lipari 33

CUS Unime 32

SC Sicilia 30

Real Zancle 29

Fasport 28

Arci Grazia 27

Casalvecchio 21

Kaggi* 20

Stromboli 20

Città di Antillo 13

Cariddi* 11

Malfa 9

 

*Una partita in meno.

 

 

FORMAZIONE CUS (4-4-2): Zito 1; Rodà 2, Iacopino 4, D’Agostino 3, Arena 5; Papale 7, Monterosso 6, Lombardo 8, Insana 11; Nucera 10, Oliva 9.

 

Panchina: Faranda, Russo, Costa, Cardella, Tiano, Singh, Creazzo.

Allenatore: Smedile.

 

PAGELLE:

 ZITO 6.5 Ha il merito di effettuare una doppia parata prodigiosa sullo 0a0 che avrebbe potuto cambiare l’inerzia del match. Per il resto ordinaria amministrazione. Può poco o nulla sul goal che accorcia le distanze, condizionato da un errore di disattenzione della difesa. PROVVIDENZA

 

ARENA 6.5 Galvanizzato dalle presenze rosa sugli spalti, dopo un primo tempo in cui pensa più a sparacchiare palloni a casaccio nell area di rigore avversaria, fa valere il suo strapotere fisico nella ripresa, arando la fascia sinistra, talvolta peccando di superbia. USAIN BOLT  

 

D’AGOSTINO E IACOPINO 7: Partita quasi impeccabile quella della strana coppia. Se per quanto riguarda il secondo non ci stupiamo ormai più, fa piacere esaltare la prova del primo che dopo un coma etilico sfiorato settimana scorsa, viene lanciato dal primo minuto con un solo compito: SPAZZARE. Partita perfetta quella della coppia centrale che stupra Centorrino e compagni. IL BRUTTO E IL CATTIVO 

 

RODA’ 6.5  Non sarà sicuramente bellissimo da vedere ma va apprezzato per il cuore e la grinta che ci mette ogni partita. Benissimo nel primo tempo dove, con una meravigliosa e sontuosa diagonale, salva alla grande su un Centorrino involato in porta, in apnea nel secondo tempo dove soffre un po’ prima del giusto cambio. BRAVEHEART

 

INSANA 6.5 Guardandolo in faccia, non penseresti che possa avere tutta questa grinta in corpo. Non molla un contrasto e corre come un disperato per dare il suo apporto sia in fase difensiva che offensiva. Il Mister apprezza la sua grande generosità e decide di spostarlo come un jolly in più ruoli durante la partita. MULTITASKING

 

PAPALE 7 Un primo tempo timidino a cospetto di una grande ripresa nella quale fa valere tutti i suoi grandi mezzi tecnici e mette una sentenza sul match con una rasoiata di sinistro che coglie impreparato il portiere avversario. Bellissimo il coast to coast sua fascia destra con la quale semina la difesa del Sc per poi sciupare di poco la doppietta personale. DIESEL

 

MONTEROSSO 5 È forse quello che ha più deluso nella partita di ieri. Un primo tempo da spettatore non pagante nel quale fatica a trovare posizione e tempi di gioco. Leggera ripresa nel secondo tempo ma l’età avanza inesorabilmente ed è giusto il cambio. PROSSIMO DIRIGENTE DEL CUS

 

LOMBARDO 6-  Partita nella quale fatica a prendere in mano il centrocampo, un po per colpa sua, un po perché la passa circola poco in mezzo al campo. Ha il merito di dare il via all’azione rocambolesca dalla quale nasce il vantaggio, ha il demerito di dimenticarsi di salire dopo il calcio d’angolo che riapre la partita. DOUBLEFACE  

 

NUCERA 6.5 Lestissimo ad approfittare della marmellata difensiva dalla quale scaturisce il vantaggio. La sua partita per il resto è fatta di luci e di ombre. Delizioso in alcuni agganci e cambi di gioco con i quali dimostra di essere di ben altra categoria,  irritante talvolta quando si complica la vita con la palla nei piedi. MAURO ZARATE

 

OLIVA 7.5 Chiave fondamentale della partita il suo lavoro spalle alla porta, in mezzo a due difensori tutt’altro che dolci e pacati. Partita di grandissimo sacrificio e anche di giocate di qualità quella di Oliva, lanciato nella mischia per non far rimpiangere Fausto, ci riesce alla grande tenendo su un attacco privo del suo bomber principale. Manca solo il goal alla sua prestazione preziosa e di sacrificio. EROICO

 

RUSSO 6 Pochi minuti per lui, giusto il tempo per aizzare una rissa preziosa per far perdere tempo e lucidità agli avversari. SAGGIO RIBELLE

 

SINGH 6+ Anche per lui uno scorcio di partita nel quale mette tutto se stesso, con qualità ma soprattutto con grandissima generosità. Nonostante i minuti disputati con la maglia del Cus dimostra sempre grande attaccamento alla maglia e questo gli fa onore anche per il futuro del campionato. A BUON RENDERE

 

TIANO 6- Ci si aspetta di più sinceramente ma a dire il vero non entra benissimo in partita, commette qualche fallo ingenuo e non riesce a mettere ordine in mezzo al campo. FUORIFASE 

 

CREAZZO 6 Al rientro dopo la luna di miele, il cigno disputa uno scorcio di partita nel quale mette in mostra le sue doti di corsa e pressing asfissiante che lo contraddistinguono. È l’ennesima dimostrazione della profondità della rosa del Cus che si permette di tenere in panca un’arma importante. ASSO

 

SMEDILE 7 Partita vinta dal gruppo e non si può nascondere il merito di una persona, ancor prima che un allenatore, che sta mettendo anima e corpo in questa squadra. Dietro a questo successo e all’ottima stagione cussina c’è sicuramente la sua mano. DIRETTORE DORCHESTRA

 

Mirko Burrascano

Roboante CUS

 

Nella quindicesima giornata del campionato di Terza Categoria di Messina, il Cus Unime viene ospitato dal Malfa, fanalino di coda della classifica, nell’isola di Salina. Match importante per gli universitari che non possono permettersi di perdere il passo delle compagini dell’alta classifica. La partita viene diretta dal Sig. Muscherà di Messina con inizio alle ore 10,30.

Il viaggio all’alba in aliscafo è sempre traumatico per chi deve andare a disputare 90 minuti di grande intensità, tuttavia i ragazzi del Cus mantengono alta la concentrazione consapevoli dell’importanza fondamentale della posta in palio in questa partita.

Primo tempo: partenza forte del Cus che passa subito in vantaggio grazie a una conclusione di Insana da fuori area con la complicità di un’incertezza dell’estremo difensore eoliano. Al ventesimo, però, il Malfa trova il pari con un tocco sotto misura sugli sviluppi di un calcio d’angolo ad opera di Di Losa. Prima del termine della prima frazione di gara, nuovo vantaggio Cus firmato Oliva. Il nuovo acquisto della formazione dell’Università di Messina, riesce a controllare e domesticare una sporca palla all’interno dell’area di rigore e avversaria e conclude a rete con un preciso destro sotto la traversa. 2 a 1 e duplice fischio del direttore di gara.

Secondo tempo: dagli spogliatoi, per i primi 15 minuti esce una sola squadra ed è il Malfa. I padroni di casa riescono a trovare prima il pari con De Losa A. e subito dopo il vantaggio con Pirera che sfrutta una sciagurata uscita di un incerto Faranda. La tensione inevitabilmente aumenta. Tra il secondo e il terzo gol il Cus fallisce la sua probabile terza rete con Tiano, il quale si fa respingere il rigore da Di Cosa D..

Nella parte finale della partita il Cus Unime tira fuori l’orgoglio e rifila ben tre reti in trenta minuti ai padroni di casa. Reti di Stassi (sinistro a giro sul secondo palo dal limite dell’area), Papale (su meraviglioso assist di tacco di Stassi, che gli spiana un’autostrada verso il gol) e Iacopino, che trasforma il rigore della vittoria. Nel finale da segnalare il rigore fallito da parte di Martino per il Malfa, che centra il palo invece di rendere meno amaro l’ennesimo scivolone casalingo e l’espulsione (dubbia) di Stassi, che sarà costretto a saltare la prossima sfida contro la Sc Sicilia, in un derby messinese che promette emozioni.

Nonostante una partita non perfetta dal punto di vista del gioco a causa delle oggettive difficoltà del campo “Tre Pietre” di Malfa e del difficile viaggio in aliscafo, il Cus Unime si aggiudica 3 punti e torna a suonare la carica per il vertice della classifica, che oggi, a 7 giornate dal termine, dista appena un punto.

Prossima partita, dunque, al Marullo di Bisconte, Camaro, sabato 11 marzo alle 16,30 contro la Sc Sicilia: sfida che varrà tanto se non tantissimo per le sorti di questo fantastico campionato.

Formazione Cus (4-3-3): Faranda1; Rodà 2, Iacopino 4, Occhipinti 5, Cardella 3; Lombardo 8, Tiano 10, Monterosso 6; Insana 11, Oliva 9, Papale 7.

Panchina: Zito, D’Agostino, Costa, Al Hunaiti, Stassi.

Allenatore: Smedile.

PAGELLE:

Faranda voto 4: Assente dal campo da 2 anni, ne aspetterà altri 2 per ripresentarsi nuovamente. Legge malissimo ogni traiettoria possibile e ogni qualvolta la palla raggiunge la sua area di rigore, mister e compagni vengono assaliti da brividi lungo la schiena. La sua mossa migliore è quella di chiedere il cambio per il bene comune. “ANCHE QUESTO DIMOSTRA CHE SONO IL MIGLIORE

Roda’ voto 6: Dopo essersi esibito sull’aliscafo in versione “lap dance” , da bravo pastore si accorge subito che le reti del campo sono basse e che senza palloni avremmo vinto a tavolino. Nonostante i propositi non fossero dei migliori, svolge una partita pulita e senza “maschiate” da ricordare. ONESTO

Iacopino voto 7: Appena arrivato a Malfa gli avversari lo salutano col bacio, scambiandolo per un pastore di Alicudi. In campo la situazione è ben diversa, il capitano picchia e detta legge come suo solito, impreziosendo la sua prestazione con il sigillo finale. YATI

Occhipinti voto 5: Direttamente dal paese del commissario Montalbano, dove millanta di essersi allenato in questo periodo di ritiro spirituale, il buon Occhi si presenta a Malfa in condizioni psicofisiche da dimenticare. Parecchie volte in apnea nel primo tempo, la combina grossa regalando il calcio d’angolo dal quale nasce l’1a1. Finge palesemente un infortunio, per poter meditare sul profondo senso della vita osservando il mare. SAGGIO

Cardella voto 5: Ha l’alibi sacrosanto di giocare fuori ruolo, ha l’alibi meno sacrosanto di pesare più dello chef Cannavacciuolo, pur essendo a dieta dal 2008. In campo si trova spesso spaesato, talvolta poco aiutato da Papale in fase difensiva. E se il male minore fosse stato Costa? MISTERO

Lombardo voto 5.5: Arriva all’appuntamento carico a mille con almeno 8 hashtag per abbellire le sue storie. In campo perde un po di smalto anche a causa delle condizioni della partita che non favoriscono le sue geometrie. Poco importa, Picciolo si scatena con la macchina fotografica e lo immortala in tutto il suo splendore, garantendogli anche per oggi i suoi molteplici likes. #Calciopassione

Tiano voto 6: Partita non alla sua altezza, penalizzato anche lui dal contesto e dai pochi spazi a sua disposizione. Come ogni partita timbra il cartellino alla voce risse sfiorate. Poco freddo dagli undici metri e da la’ si spegne la luce. Mezzo voto in più perché in questo momento si starà inginocchiando sui ceci per punirsi. EMO

Monterosso voto 5.5: Arrivato a Malfa con gli occhi di chi è di nuovo, alla veneranda età di 40 anni, in gita scolastica. La sua partita non è però di quelle da ricordare negli annali, alcuni errori in fase di impostazione e molta macchinosita’. ER MOVIOLA

Insana voto 6.5: Si presenta a Malfa con un colorito che ricorda la Mozzarella di Battipaglia e un timbro dello 090 sul collo che non preannunciano nulla di buono. Tuttavia è tra quelli che si distinguono per sacrificio e qualità. CASPER

Papale voto 6.5 – Nel primo tempo si nota solo per le sue scarpe color evidenziatore che acciecano i gabbiani vicini. Sale in cattedra nel secondo tempo, prima bruciando i guantoni del portieri avversario, poi facendo assist e goal decisivi per il risultato finale. Dai suoi piedi sembra poter nascere sempre qualcosa. TIRO DEL DRAGONE

Oliva voto 6,5: Dopo aver stabilito il record di Travel Gum masticate, Peppe scende in campo con molta generosità e risulta determinate sia per il goal siglato , sia per aver tenuto su da solo un reparto contro i Pastori Malfesi. AGNELLO SACRIFICALE

Stassi voto 7: E’ l’arma spaccapartita e risulta devastante per qualità e mezzi tecnici. Fondamentale nella rimonta, entra in tutte le occasioni da goal. Peccato per la solita ingenua espulsione che gli farà saltare il Big Match contro l’Sc Sicilia. MIMMO BERARDI

D’Agostino voto 3: Inaccettabile puzzare di Negroni alle 6 di mattina sull’aliscafo. Sbiascica come se non ci fosse un domani, viene coinvolto spesso da sbalzi di umore che destabilizzano i compagni. Tenetelo d’occhio, questo è un potenziale Serial Killer. CRIMINAL MINDS

Zito voto 6

Osama voto 6

Mister Smedile voto 6: Tante defezioni lo condizionano nello schierare l’11 migliore ma lui ci mette del suo schierando un centrocampista ciccione a terzino sinistro. Poi ti giri in panchina e vedi D’Agostino che parla da solo e quel Costa che grida vendetta. Forse non aveva altre scelte. GIUSTIFICATO A META’

Mirko Burrascano

Dal Doodle di Google alla Giornata dei Giusti: scopriamo insieme il 6 marzo 2017

 

 

 

 

 

 

Il problema non è fare la cosa giusta. È sapere quale sia la cosa giusta.

(Lyndon Baines Johnson)

 

Esistono ben 1052 siti in tutto il mondo considerati Patrimonio dell’Umanità (secondo l’UNESCO). Tra questi, uno, oggi 6 marzo 2017, viene ricordato dal Doodle di Google: Il Parco Nazionale di Komodo.

Con un piccolo test, il doodle, mette alla prova le nostre conoscenze riguardo, per l’appunto, un animale molto particolare: il Komodo.

I Draghi di Komodo sono delle lucertole originarie dell’Indonesia e sono cento volte più grandi delle lucertole più piccole che esistono: possono raggiungere i tre metri di lunghezza e hanno una coda lunga tanto quanto il corpo.

Oggi, 37 anni fa, fu inaugurato il parco che ospita, appunto, questi antichi animali e li protegge. Ma non illudetevi: sono antipatici, un po’ aggressivi e mangiano cadaveri. Insomma, non esattamente tra le specie più simpatiche del regno animale.

6 Marzo 2017. Tra due giorni, l’8 marzo (ndr), è la festa della donna. Il 4 marzo è stato il compleanno di Lucio Dalla. Il primo del mese il suo anniversario di morte.

Ogni giorno c’è un santo, un onomastico, un compleanno, un anniversario o una ricorrenza.

6 Marzo 2017. Vorrei che l’abbiate, per sempre, ben impressa in mente questa data. Correva il 10 maggio del 2012 quando, essa, divenne importante. Il 10 maggio 2012 il Parlamento Europeo ha approvato, con 388 firme, la proposta di Gariwo di istituire, il 6 marzo, una Giornata europea dedicata ai Giusti per tutti i genocidi. Dal 6 marzo 2013 celebriamo quindi l’esempio dei Giusti per diffondere ovunque i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà.

Le persone Giuste, umane. Chi sono i Giusti? Sono quelle persone che, nonostante il momento storico che stanno vivendo, si ribellano in nome della giustizia. È dedicata a quelle persone che hanno combattuto contro le ingiustizie, ingiustizie dettate dalla religione, dalla politica, dall’essere umano che non sempre sa rispettare gli altri esseri umani.

Sono quelle persone che non hanno seguito la massa solo perché fosse più sicuro farlo, che hanno deciso di proteggere i più deboli, anche al costo delle loro stesse vite.

Gariwo: è l’acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide, l’ONLUS che ha proposto ed ha ottenuto questa giornata. Ha sede a Milano e riconosce collaborazioni internazionali.

Dal 1999 lavora per far conoscere i Giusti: pensano che la memoria del Bene sia un potente strumento educativo e serva a prevenire genocidi e crimini contro l’Umanità.

Come si muovono? Bonificando e creando parchi, che loro stessi chiamano i Giardini dei Giusti.

Ogni anno, dal 2012, la Giornata dei Giusti esalta un tema che abbia sempre, come obiettivo principale, quello di spronare tutti noi ad affiancare la giustizia, anche se può fare paura, anche andando contro agli ideali della massa.

Quest’anno, 2017, il tema scelto per la cerimonia, al Monte Stella, è: “I Giusti del dialogo: l’incontro delle diversità per superare l’odio”. Tantissime figure parteciperanno alla riunione mondiale che verterà intorno ad esso.

Figure che, probabilmente, la maggior parte di noi, io stessa, disconosceva fino a questo momento: Raif Badawi, ad esempio, un blogger saudita condannato a mille frustate e arrestato per aver espresso le sue idee di laicità dello stato, per essersi ribellato all’idea di Religione che gli stati musulmani impongono.

E, ancora, Lassana Bathily, giovane ragazzo nero, originario del Mali, che ha salvato gli Ebrei durante l’attacco al supermercato Kasher, mettendosi contro i terroristi Islamici, rischiando la sua stessa vita. Pinar Selek, sociologa turca (e queste, QUESTE, sono le donne da cui dovremmo prendere esempio e che dovremmo festeggiare l’8 marzo) attivista per la pace e i diritti umani, che fu arrestata solo perché dichiara a gran voce che tutti, TUTTI, siamo uguali a questo mondo. Mohamed Naceur, guida turistica che ha salvato gli italiani al Bardo.

Ogni regione, città, nazione può, a proprio modo e libertà (soprattutto), celebrare la Giornata dei Giusti: in Sicilia, la città di Palermo è attiva a riguardo, con manifestazioni in tutto il territorio. Ancora, l’Università di Catania. Agrigento: L’Accademia di Studi Mediterranei di Agrigento, in collaborazione con il Parco Valle dei Templi di Agrigento, con la Prefettura di Agrigento, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Agrigento, celebrerà la “Giornata Europea dei Giusti”, al Teatro “Pirandello” e nella Valle dei Templi.

E noi? Siamo dei Giusti, o vogliamo ricordarli? Vogliamo rendere partecipe il nostro territorio messinese, le nostre scuole, la nostra università, di questa giornata? Vogliamo fare parte dei Giusti?

Perché, sinceramente, ci comportiamo da tali? Possiamo dire di essere dei bravi esseri umani?

È facile essere buoni. Difficile è essere giusti.

Elena Anna Andronico

Cyber warfare e diritto internazionale

Negli ultimi anni si è spesso parlato di “attacchi informatici” “cyber guerra” ecco l’occasione adatta per capire qualcosa di più a riguardo!

Lunedì 6 Marzo, presso la Sala Accademia dei Pericolanti, il IV ciclo di seminari organizzato dall’ILSA Chapter Messina sulle attualità del diritto internazionale.
Avrà inizio alle ore 10 con un intervento del prof. Marco Roscini, professore di International Law alla Westminster Law School, sul tema: “Cyber warfare e diritto internazionale”, affrontando quindi l’attualissimo tema delle guerre cibernetiche.
Interverranno i proff. Livio Scaffidi Runchella, ricercatore di Diritto internazionale dell’Università di Messina e il dottore Marco Longobardo (Università di Messina e University of Westminster, London).
I lavori saranno presieduti e moderati dalla  la prof.ssa di diritto interazione dell’Università di Messina Marcella Distefano.

Agli studenti di Giurisprudenza verranno assegnati 0,25 CFU.

 

Arianna De Arcangelis

Snapchat non si arrende e rilancia: avviato l’e-commerce con gli Spectacles

Prima Instagram, poi Facebook e a breve anche Whatsapp. Marck Zuckerberg non ci ha pensato due volte: le piattaforme di sua proprietà non potevano non offrire le Stories.

La novità chiamata Stories è stata introdotta per la prima volta da Snapchat, un servizio di messaggistica fondato nel 2011 apparentemente come tanti altri ma dotato di una peculiarità che in breve ha conquistato i giovani di tutto il mondo: le foto, i video e/o i messaggi che si condividono (si possono anche inoltrare in privato) su Snapchat, infatti, si cancellano dopo 24 ore dalla pubblicazione.

I più anziani e famosi social hanno dunque inglobato la funzione principale e caratteristica dell’applicazione creata da Bobby Murphy ed Evan Spiegel. Forte del record ottenuto nell’aprile 2016, quando sono stati visualizzati addirittura 10 miliardi di video, allora la Snap. Inc (società proprietaria del social) per affrontare la concorrenza ha deciso prima di percorrere due strade: quotarsi in borsa e gli Spectacles.

Per l’ingresso a Wall Street servirà ancora un pò di tempo, mentre l’e-commerce targato Snapchat è già realtà. La società a stelle e strisce, infatti, entra nel mercato delle vendite online con gli Spectacles, occhiali hi tech per adesso in commercio solo nel territorio statunitense.

Gli Spectacles sono stati lanciati lo scorso settembre e inizialmente potevano essere acquistati soltanto negli Snapbots, distributori siti nella città di New York. Gli Spectacles permettono agli amanti dei social di registrare e pubblicare video di alta qualità e con un formato vicino al fish eye, che garantisce un campo visivo di 115 gradi. Il costo del nuovo “giocattolino” è di 129,99 dollari, senza contare le spese di spedizione e i tempi di consegna, che attualmente si aggirano sulle quattro settimane.

Francesco Lazzarano

Abbatti lo Stereotipo- Gli studenti di Chimica

Nelle sperdute periferie delle città risiedono dei poli universitari molto particolari (o, per lo meno, nella nostra periferia): i poli scientifici.

Ma non scientifici a caso, proprio scientifici scientifici. Proprio quelli che ti riportano all’era delle medie: matematica, fisica, chimica. Lì, camminano degli zombies nerd, che ripetono a bassa voce e tra sé, formule, radici, calcoli.

In mezzo a questa fauna, alcuni spiccano: hanno i capelli elettrizzati e in aria, sono sporchi in faccia, hanno i camici strappati.

Sono gli studenti in Chimica. Ta ta taaaan. Studiano in padiglioni sotterranei dove ci sono i loro laboratori segreti e, in combutta con i professori, sintetizzano droghe e sostanze che un giorno permetteranno loro di conquistare il mondo.

Ma, c’è sempre un ma, come sempre è arrivata, là dove nessun altro arriva, la rubrica di UniVersoMe Abbatti lo Stereotipo. Abbiamo preso, quindi, un esemplare abbastanza normale: altezza media, donna, bionda, non troppo intelligente (si scherza) e le abbiamo chiesto di aiutarci nell’impresa di sfatare gli stereotipi sul suo corso di laurea.

E quindi? Ci ha detto di . Per cui, ecco a voi, signori, io e la mia amica Chimica che abbattiamo i 5 stereotipi sugli studenti in chimica!

  1. Sono tutti drogati: iniziamo dal nocciolo della questione. Perché, si sa, appena il ragazzo carino di fronte a te, con cui stai prendendo una birra per la prima volta e ti sembra proprio un ammmooooreeee, ti dice che fa chimica, scatta il pensiero:’’ è un cocainomane. Chissà cosa mi ha messo dentro la birra. Aiuto’’.

Per il mondo, Bob Marley è il prototipo dello studente di chimica. Tutti fattoni, don’t worry be happy e ohi maria ti amo. Ma no ragazzi, no no. Intanto, non tutti si sfondano di crocodile sintetizzata nei laboratori universitari e poi, la vera domanda è: ma perché tu che fai giurisprudenza/medicina/agraria/sto cazzo non fumi? Da te i fattoni non ci sono? Questo stereotipo non sta proprio in piedi. Alcuni si rilassano in un modo, altri in un altro.

Ebbasta.

  1. Sono tutti geni pazzi: eeeeeh, ciuffo rosso naso all’insù camice bianco e stivaletti da schiaaaanto!

Cartoon Network docet. Chi non hai mai guardato il laboratorio segreto di Dexter? È per colpa di questo cartone che ci immaginiamo gli studenti in chimica così fiiighi come occhialini sexy e ciuffo rosso Dexter. Ho investigato. Ho buttato giù le librerie di vari amici, ho spostato sedie, cercato bottoni, scomparti segreti. Niente. Nessun laboratorio nascosto. Nessuna sorella stramba, altissima e stupida. Nessun bambino di 12 anni loro nemesi. Gli unici laboratori in cui vanno sono sempre quelli universitari dove ci sono, a malapena, mezza beuta e due palloncini per le feste.

Non sono geni. Non inventano cose strane. Sono un po’ noiosi. Quasi quasi alcuni non capiscono una ceppa di niente e parlano mezzo a rallentatore perché soffrono di disattenzione. Niente pazzia, visioni, invenzioni fuori dal normale. Un po’ di esaurimento da sessione. Che peccato. Una delusione, in realtà.

  1.  Si sentono in Breaking Bad: ovvia conseguenza dei primi due punti. Sono dei geni pazzi e fattoni, non possono che non sentirsi parte di questa serie Tv. Beh, no. È come se io andassi in giro per il Policlinico di Messina a provarci con tutti i neurochirurghi o i chirurghi plastici del policlinico (mi fa giustamente notare la mia amica Alessandra, ndr).

È chiaro che io non sono dentro grey’s anatomy e loro non sono dentro breaking bad. Non travisiamo: diciamo che per loro, questa serie tv, è l’apoteosi di quello che vorrebbero essere (e che probabilmente non saranno mai). Anche se, ad onor del vero, molti preferirebbero e si sentono di più proprio dentro Dexter che dentro Breaking Bad e tanti saluti.

  1. Si sentono Onnipotenti: PERCHE’ IO SO COME FUNZIONA LA VITA, IL MONDO, L’UNIVERSO. Siamo solo atomi, orbite, molecole. NOI CONOSCIAMO E STUDIAMO L’ESSENZA DELLA VITA, LA MATERIA.

Ecco, applauso. Dopo i 10 minuti di megalomania pouf, tornano a sbavare davanti alla play station. C’è poco da sentirsi onnipotenti nel sapere che siamo fatti di acqua e altri 4 elementi. Si puliscono il sedere con la carta igienica con la stampa della tavola periodica.

  1. Sono sporchi: sono dei selfisti anonimi anche loro e i loro selfie li ritraggono in laboratorio con gli occhialoni e i camici bianchi. No, non bianchi: grigi e bucati e schifosi. Ma questo non vuol dire che sono tutti sporchi o che sono sempre sporchi. Si sporcano a lavoro e cazzomene di pulire il camice, ma quando tornano a casa si fanno la doccia pure loro. Giurin giurello, fanno profumo. Ricordatevi pure voi di fare la doccia ogni tanto, soprattutto quando avete in programma di prendere un mezzo pubblico AD ESEMPIO.

Un abbraccio

Elena Anna Andronico

Alessandra Frisone

Due team messinesi volano alla finale nazionale, EBEC Italy

Atomic Group”, team composto da Ambra Cancelliere, Maria Orifici, Anna Bonfiglio e Dario Morganti e “gli inCIVILI”, composto da Stellario Marra, Pietro Tripiciano, Gianmarco Amico, Rosella Audino: sono questi i componenti delle due squadre dell’ateneo messinese che hanno vinto il round locale della Competizione Ingegneristica più importante d’Europa, EBEC Messina, rispettivamente per le prove del Team Design e Case Study.

La competizione, giunta alla nona edizione, ha visto coinvolti studenti della facoltà di Ingegneria e di Scienze che si sono sfidati nel corso di due differenti prove: il Case Study, risoluzione di un problema manageriale fornito dall’azienda emergente nel territorio messinese “Innesta” (un incubatore di imprese nato per sostenere e dare nuova linfa vitale all’ecosistema imprenditoriale locale) e il Team Design, ovvero la realizzazione di un prototipo funzionante in un tempo limitato e con  risorse fornite. L’obiettivo di quest’anno è stato quello di creare una struttura usufruendo esclusivamente di pasta, scotch, colla e spago. Quattro ore di grande competizione, in cui ogni team ha messo in campo ingegno e creatività, ma non solo: tanto divertimento e lavoro di squadra hanno caratterizzato questa entusiasmante edizione di EBEC Messina.

 

A decretare i vincitori, una giuria composta da professionisti e soci dell’azienda partner: Giuseppe Arrigo, Marcello Perone e Lillo Giacobbo per Innesta, Gabriel Versaci, rappresentante delll’Ordine degli Ingegneri della provincia di Messina, Paolo Patanè dal Technology Transfer Office, Riccardo di Pietro, Candida Milone, Massimo Villari dall’ Università di Messina.

Le due squadre vincitrici parteciperanno al round nazionale presso il Politecnico di Milano, dal 31 marzo al 2 aprile. In questa occasione si sfideranno tutti i team vincitori provenienti dagli altri cinque atenei italiani coinvolti nella competizione: Roma “La Sapienza”, Roma Tor Vergata, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Federico II di Napoli.

 

Grandi novità sul piano degli sponsor e partner che, quest’anno, hanno sostenuto l’iniziativa dell’Associazione studentesca; si ringraziano, in particolare: Pentel, leader sul mercato globale degli strumenti di cancelleria, MindtheGum, produttore di integratori alimentari per lo studio e anche UniVersoMe, radio ufficiale dell’ateneo messinese, che ha seguito in diretta la competizione. Ultimo ma non per importanza, si ringraziano i patrocini degli Ordini degli Ingegneri, dell’Università di Messina e del comune.


Il project manager, Giuseppe Ipsale, il presidente di BEST Messina, Francesca Callà, e l’associazione tutta, sono molto orgogliosi dei risultati ottenuti: l’evento, unico nel suo genere a Messina, ha avvolto gli studenti con puro entusiasmo in un sano clima di competizione, evadendo dalla routine universitaria.

Laura D’Amico

DÉBÂCLE CUS

Nella tredicesima giornata del campionato di terza categoria il Cus Unime è ospitato dalla capolista Real Zancle, nel campo “Filari” di Rometta. La partita comincia alle ore 15,00 e il direttore di gara Sig. Buda di Messina ha l’importante ruolo di tenere in pugno una partita che può valere una stagione per entrambe le compagini.

Primo tempo nettamente a favore dei padroni di casa che, facendo valere il fattore campo, giocano bene la prima metà di gara, mettendo più volte alle corde la formazione universitaria. Il risultato lo dimostra: 2 a 0 per il Real Zancle, trascinato da una doppietta (meravigliosa) del suo numero 7 Venuti. Prima rete su una punizione di seconda con la complicità di un poco fortunato Battaglia, il quale si fa ingannare sul suo palo. Il secondo gol è da cineteca. Scambio a due e dai 25 metri e Venuti spara un missile imprendibile per chiunque, traversa e gol.

Nel secondo tempo il Cus prova a reagire d’orgoglio e il Real Zancle prova esclusivamente a difendere il doppio vantaggio, riuscendoci anche fortunatamente. Infatti la più nitida occasione per riaprire la partita capita sulla testa di Condò a metà della ripresa, ma la traiettoria della sua incornata da palla inattiva si stampa sulla traversa. I minuti finali scorrono tanto velocemente per il Cus, quanto lentamente per il Real Zancle.

Si conclude dunque 2-0 il big match della giornata, che consegna al Real Zancle 3 punti importantissimi che potrebbero far immaginare un tentativo di fuga in testa alla classifica. Brutta invece la disfatta della formazione di Mister Smedile che soffre dannatamente le pesanti assenze causate dalle squalifiche dopo gli spiacevoli episodi dello scorso turno.

Il Cus Unime adesso deve rialzare la china e ha l’occasione per farlo già domenica prossima, quando in casa (Campo Bonanno, ore 14,30) verrà ospitato il Cariddi, squadra che occupa il penultimo posto della classifica.

Formazione CUS (4-5-1):

Battaglia; Rodà, Iacopino, Arena, Morabito; Condò, Lombardo, Tiano, Papale, Insana; Caputo.

Panchina: Bruno, Russo, Al Hunaiti, Cardella, Creazzo, Singh, Oliva.

Allenatore: Smedile.

 

PAGELLE:

Battaglia 5: Si ritrova in campo senza aspettarselo, dall’infermeria è costretto a catapultarsi in campo, complice l’incidente di Zito e l’ormai consueta assenza e incostanza di Bruno ed è costretto a farlo stando male. Non ha spinta nelle gambe e le misure giuste. Il tutto si traduce in indecisione e timidezza…. SPAESATO

Iacopino 6,5: Solita partita perfetta , prova a tirare su una squadra con l’umore sotto i piedi inseguendo tutti e tutto ciò che si muove e spazzando palloni dovunque, ma ciò non basta. Perde le staffe per 10 minuti nei quali avrebbe falciato anche la gamba di un suo compagno…. FURIOSO

Arena 6: Un centrale anomalo, molta corsa anche da centrale e un po’ troppo avanzato in alcuni momenti, ma non sbaglia quasi nulla . Unica pecca la gamba tesa evitabile che porta al gol dell’1-0, ma questa grinta fa parte del suo gioco…. PRECIPITOSO

Morabito 6: Esordio dopo tanta fatica e tanta dedizione alla maglia del Cus, ma la sfortuna ha voluto metterci lo zampino. Ordinato e concentrato, ma poi è costretto a stendere un avversario e si fa anche male alla spalla. I restanti minuti sono un misto di sofferenza e voglia di non mollare, fino al 45esimo…. STREMATO

Rodà 5,5: Pronti via e spazzata per guadagnarsi il rispetto, poi inizia a soffrire la tecnica dell’avversario, fin quando non comincia ad ascoltare il capitano e riesce a coprire un po’ meglio, senza, però, riuscire a portarsi una tibia a casa…. INOFFENSIVO  

Tiano 6: Primo tempo ampiamente sufficiente, paga la poca copertura dei compagni di reparto e a fine primo tempo resta negli spogliatoi lui, sacrificandosi per tutti….. AGNELLO SACRIFICALE

Lombardo 5,5: Inizia il match con tanta voglia, prende palla la smista bene e lo si vede vincente su alcuni contrasti. Poi segnano gli avversari, perde il compagno di ruolo e si spegne la luce….. ALTALENANTE

Papale 6: Esordio stagionale. Difficile entrate subito nelle dinamiche di una squadra e mettersi nel nucleo delle stesse. Si ritrova in un ruolo non suo e infatti il più delle volte si trova troppo decentrato e tendente sulla fascia, ma ha i colpi per poter incidere nel Cus. Bellissima la conclusione dopo pochi minuti….. SACRIFICATO

Insana 5: Niente, sono troppi gli amari in corpo, meno incisivo del solito, meno dinamico e pochi spunti sulla fascia. Una volta nel match si riesce a smarcare ma gli viene tolta la palla da un distratto Caputo…. INCONCLUDENTE  

Condò 7: Unico oltre al capitano a mettere una grinta inimmaginabile, ha benzina nelle gambe e si vede. Tanta corsa, tanti scambi con i centrocampisti ed è l’unico che riesce a dare supporto al troppo isolato Caputo. Sfortunato quando il suo colpo di testa impatta sull’incrocio, invece di riaprire il match…. LOTTATORE

Caputo 5: Ci mette tantissima voglia, ma purtroppo l’inesperienza tattica e la poca vicinanza e sostegno dei compagni lo penalizzano tantissimo. Ha un fisico prorompente e dovrebbe imparare a usarlo meglio. Sfiora la rete dell’1-0 ma infondo a lui che gliene frega, il contratto con l’Abercrombie lo mantiene lo stesso…. LA POTENZA È NULLA SENZA IL CONTROLLO

Oliva 6: Entra con la grinta giusta e per i primi 15 minuti in cui gioca è ovunque. Poi fallisce una semplice palla messagli in mezzo da Creazzo e smette di essere grintoso e incisivo….. MOTIVATO

Creazzo 5,5: Gli hanno tappato le ali sin da subito, gli avversari capiscono che potrebbe essere l’arma in più e iniziano a stuzzicarlo con i mezzucci da terza categoria e lui ci casca, perdendo tempo e concentrazione….. INESPERTO

Al Hun… Al Huna…. Al…. Osama 6: Entra e riesce a dare brio all’attacco e tanta cattiveria e ignoranza. Sfiora il gol battendo a rete invece di servire il solissimo Cardella a centro area, ma sarebbe cambiato poco a 60 secondi dalla fine del match. Fa capire che se c’è da mettere qualcosa, lui può mettere…. UNA BOMBA!

Smedile 5: punta ancora sul suo consueto 4-5-1, scelta che però questa volta si rivela sbagliata e quando se ne rende conto è troppo tardi. Martedì tornerà al Filari a portare un tavolino nuovo per lo spogliatoio degli Ospiti….. IRASCIBILE

Mirko Burrascano

 

L’assoluta felicità

Charles-Eugène-Plourde-Se-non-trovi-la-felicità

Nel momento in cui mi chiedo quale sia la risposta alla quotidiana domanda “cos’è la felicità?” , la prima parola che riesco a scovare è, probabilmente, “utopia”; se poi, cerco nel fondo del mare di definizioni – errate o incomplete che siano – che la mia mente associa alla parola felicità, forse la accosterei ad un momento, ad un’emozione o, addirittura, ad una persona.

Altrettanto spesso, mi ritrovo ad accontentarmi della risposta quasi rapida e inevitabilmente superficiale che mi do.

Ma per il resto del tempo, nei momenti in cui non mi pongo questo interrogativo, qual è la risposta?

Tra i metafisici, coltivare la virtù più elevata era il gradino da salire per raggiungere l’ambita ed elevata eudaimonia – letteralmente, lo spirito buono o più comunemente, la felicità.

Nietzsche, d’altro canto, proporrebbe la teoria della felicità come forza vitale e lottatrice; come colei che non limita la libertà ed afferma il suo essere, senza ricadere nell’effimera condizione di pigrizia e di staticità.

È forse, quindi, il più cospicuo di un modello concettuale o è una figura da imitare?

Soffermandomi sul sorriso di un bambino che gioca, sulla mia famiglia che scherza a tavola o su un mio collega che si laurea, ogni teoria viene sbaragliata dal concetto dell’attimo.

Ritorno, allora, a trovare una soluzione diversa ad un quesito apparentemente insulso.

Ma se la felicità è un attimo, è fallace: un momento è lì e la vedi con gli occhi; la tocchi con gli angoli di bocca rivolti verso il cielo.

E per ognuno, la felicità è un istante diverso, è soggettiva.

Dunque, non solo è l’illusione di un momento ma ricade nella propria realizzazione – o per meglio dire – nelle scelte.

Ci sono.

La felicità è capire cosa vogliamo che, di per sé, rappresenta uno stato relativo di gioia e che raggiunge il suo stato assoluto nel momento in cui si ottiene quello che ci si prefissa come un obiettivo.

Magari, per quella ragazza che sta sorridendo davanti ad uno schermo di un cellulare, l’apice sarà un bacio; per quell’uomo che è stato appena licenziato, sarà un posto di lavoro; per quella donna con il pancione, sarà tenere tra le braccia la sua piccola creatura.

E dopo aver raggiunto questa vetta, cosa c’è?

Poi c’è un’altra felicità, un altro obiettivo o, piuttosto, un nuovo sogno.

Riassumendo, collegando, cercando fra i miei pensieri la risposta a “che cos’è la felicità?” credo sia questa: la felicità è un sogno, fugace ma continuo.

Jessica Cardullo

Abbatti Lo Stereotipo- Gli studenti di Professioni Sanitarie

l_46eoBentornati signori e signore su Abbatti lo Stereotipo! Questa settimana ci schieriamo in favore degli Studenti di Professioni Sanitarie: discriminati da tutti che manco Salvini quando se la prende Fedez, considerati i servetti e le brutte copie degli studenti di Medicina meritano, finalmente, giustizia!

  1. Tanto volevi fare medicina, ti sei accontentato

Oh, santa pace. Questa affermazione, per uno studente di Professioni Sanitarie, è come il mantra che i testimoni di Geova ripetono piazzati dietro la tua porta la domenica mattina: ‘’ricordati che devi morire’’.

‘’Ricorda che volevi fare medicina, ma ti sei accontentato’’.

Se possibile, verrà scritto loro sulla lapide: ‘’Voleva fare medicina, è entrato in professioni sanitarie’’.

Ma perché questa mera convinzione? Ci avete mai pensato che, magari, non volevo fare il medico? Che, magari, ho davvero il desiderio di essere una terapista dei bambini, una logopedista, un infermiere, un fisioterapista? Che, magari, 14 anni di studio se li fa tua sorella monaca chiusa in monastero e non io? Che, sempre MAGARI, la medicina mi fa schifo? No, tanto per chiedere.

E, anche se avessi provato medicina e non ho superato i test, MAGARI, mi sono innamorato lo stesso di questa altra professione?

Basta, comunque. Puoi dormire sogni tranquilli, o villico: non sono fatti che ti riguardano ma NO, non tutti volevamo fare Medicina. Fattene una ragione. L’unica che si è accontentata qua è tua mamma, rassegnata al fatto che ha partorito un mezzo imbecille.

  1. Ah, ma il test di ingresso è facile! È semplice superarlo!

Come no! Certo, con i test di medicina ci sono alcune differenze, ma la preparazione è la stessa in termini di argomenti da affrontare. E poi, sapete che i posti disponibili per l’iscrizione al corso di laura sono pochi? In fisioterapia, solamente 1 studente su 14 sarà ammesso.

Quindi, sappiate che non è semplice. No.

  1. Che fai? Ma perché, fa parte di professioni sanitarie? Ma è un lavoro quindi?

No. È uno sport. Invece che aver fatto pallavolo, io ho deciso di fare il Tecnico Radiologo. Faccio il salto ad ostacoli tra le Tc. Pratico il lancio del mezzo di contrasto contro vento.

Invece che aver iniziato a praticare nuoto, mi diletto all’allenamento dei muscoli facciali. Per questo ho scelto Logopedia: voglio diventare un body builder solo dei muscoli della faccia.

Ah, per non parlare di Fisioterapia. Sai, andare in Giappone a fare la geisha costava troppo, quindi ho deciso di ripiegare su fisioterapia.

Non è per essere antipatici però se ti dico che seguo il corso di laurea in baby-sitteraggio dei tuberi di patate, EVIDENTEMENTE, un giorno, se tutto va bene, sarà il mio mestiere. A domande retoriche come siamo?

(c’è una cosa meravigliosa che si chiama Google. Se tu scrivi parole anche a caso, trova le risposte alle tue domande.)

  1. Lo hai fatto perché non volevi nessuna responsabilità vero? Ti piace vincere facile!

Chiaramente, lavorando in un ambiente atto ad aiutare la gente a stare bene, mi sembra ovvio che io abbia deciso di fare il fisioterapista perché, mensa mai gli rompo due ossa o gli provoco uno stiramento muscolare, non mi venga detto nulla. Perché, sempre chiaramente, se io faccio male a qualcuno pace, non sono un medico, sono un ortofrutticolo.

È proprio per questo, sì. Mi sono alzato una mattina ed ho pensato:’’ Sai che ti dico? Voglio un lavoro che mi dia poche responsabilità. L’ingegnere? Nah, faccio crollare i palazzi. L’avvocato? No, poi se faccio finire qualcuno in galera… Il pescivendolo? Mhm, e se per caso vendo del pesce con il mercurio e il mio cliente muore per intossicazione?!? No, no, meglio evitare. Ah, ci sono! Faccio l’infermiere! Che se mi scappano 10 cc in più di un farmaco e quello crepa, amen, Rip, pace all’anima sua.”

  1. Ma vale lo stesso indossare il camice in reparto e usarlo per rimorchiare?

Oh, eccome se vale.

Anche se poi non sai spiegare in breve alla/o sconosciuta/o cosa studi… e rimandi l’approccio al post-laurea.

Elena Anna Andronico

Jessica Cardullo