Abbatti lo stereotipo – Gli studenti di Giurisprudenza

Ed eccoci al secondo appuntamento di abbatti lo stereotipo sugli studenti universitari. questa volta tocca ai poveri giuristi o pseudo-giuristi continuamente stigmatizzati per colpa dei loro predecessori (bella Cicerò! grazie di tutto carissimo).

Capitolo 2 “lo studente di giurisprudenza”

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uno dei corsi di studi più colpiti dagli stereotipi in tutto il mondo senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art. 3 comma 1 Cost.) è indubbiamente quello di GIURISPRUDENZA.

Bando alle ciance cominciamo subito con la disamina dei luoghi comuni (troppi, troppissimi!)

Quindi… Avvocato o magistrato?

Lo studente già dal primo anno si trova a dover rispondere a questa domanda, anzi ancora prima nel momento in cui comunica alle persone che chiedono cosa studierà. NO lo studente di giurisprudenza in buona parte dei casi NON VUOLE FARE NESSUNO DEI DUE. C’è una quantità infinita di altre professioni! Questo è il bello di questo corso di studi le vaste possibilità di scelta (quando e se si finisce il corso di studi)

Ma conosci tutti gli articoli a memoria? Come fate a studiare tutto a memoria?

Ma quali articoli? Di quali codici? Di quali decreti legge o decreti legislativi o del Presidente della Repubblica? Ora, scherzi a parte voi non avete idea dell’oscurità che si cela dietro un codice. No non studiamo a memoria, anzi in tanti non sanno cosa sia avendovi rinunciato alla prima o seconda pagina di istituzioni di diritto romano. In realtà la disciplina ce la ricordiamo per quante volte la ripetiamo e perché è tutto logico.

Dato privato mezzo avvocato!

NO. Poi altri 180000 materie , una tesi di laurea , 18 mesi di praticantato , un esame di Stato scritto e FORSE ( se sei fortunato ) un orale e poi sì, potrai dire AVVOCATO. Regole valide anche per chi prova magistratura o procuratore di Stato. Privato I è solo l’inizio. lawandorder01

Ci sono più avvocati a Messina
che in tutta la Sicilia…. “Quindi poi vai a lavorare nello studio di papà/mamma?”

Si , sfortunatamente lo sappiamo bene. Ma che colpa abbiamo noi?!
No non per forza abbiamo lo studio già avviato perché come abbiamo detto al punto uno non necessariamente seguiremo le orme dei nostri genitori.

E poi , eventualmente, che problema avete col fatto che vogliamo continuare l’attività familiare? E non tutti hanno dei genitori che lavorano nell’ambito giuridico.
La scelta di giurisprudenza deve essere indipendente dalla prospettiva lavorativa o influenze di terzi.

Basta guardare come siete vestiti per capire che studiate giurisprudenza

Partendo dal presupposto che noi non studiamo giurisprudenza ma IL diritto. Detto ciò questa discriminazione è alquanto illegittima, l’abito non fa il monaco e in facoltà non tutti vengono in giacca e cravatta o abitino e tacchi.

La maggior parte del nostro tempo è vestito di una calda e comoda tuta che diventa un tutt’uno con la nostra pelle. I più arditi utilizzano un “plaiddino” come mantella o come copertina di Charlie Brown. Quindi finitela di etichettarci come snob, siamo solamente presuntuosi!tumblr_nkipn8lren1rdzuduo1_500

Ammettilo non sapevi che fare..

Non sei tu a scegliere giurisprudenza, è giurisprudenza a scegliere te. La forza magnetica del diritto è più forte di quanto si possa immaginare, si è vero ci sono studenti che ripiegano su questo corso ma poi si innamorano……o si buttano nello stretto. Ad esempio è risaputo che coloro che non sono riusciti a passare il test di medicina poi puntano sul diritto ecco qualcuno che non ha le idee chiare su cosa studiare.

Già ti chiamano avvocato…

Qui siamo vicini ai nostri “colleghi” di medicina condividiamo questo funesto destino di essere appellati dal primo giorno di università; si scatena così una marea infinita di gesti apotropaici che diventano poi la routine che segnerà i nostri giorni da studenti universitari e farci credere la laurea sempre più lontana. Siamo persone sensibili con un cuore.

 

                Arianna De Arcangelis

Giulia Greco

 

Giurisprudenza è la prima finalista: Brancati affonda Economia

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Procede la University Football Cup, ormai arrivata alle semifinali.
Si è disputata ieri infatti la prima delle due semifinali che ha visto sfidarsi Economia e Giurisprudenza. Da una parte il talento e il cuore dei primi, dall’altra la tecnica e l’esperienza dei ragazzi di Fragale.

Parte subito forte Economia che sfiora il gol con Amendola, che mette di poco a lato un gran pallone servitogli da Mattia Ienco, sfuggito agli avversari con una grande galoppata.
La risposta arriva subito, ma Bruno è bravissimo a chiudere lo specchio a Colavita prima e a Lo Forti dopo.

Incalza ancora Giurisprudenza con il contropiede di Lorenzini, che serve sulla destra Messina che coglie un incredibile palo.
Sul rovescio di fronte Ienco scappa alla retroguardia e serve Alessi che davanti alla porta non riesce a battere Parisi, che blocca in due tempi.
Errore di impostazione dei padroni di casa che regalano il pallone ad Amendola, l’attaccante mette a sedere il portiere e con il destro mette dentro l’1-0.

Passano pochi secondi e Giurisprudenza ristabilisce l’equilibrio: Sanò fa tutto da solo e con il mancino trafigge un incolpevole Bruno.

Reazione rabbiosa di Economia che nel giro di un minuto sfiora il nuovo vantaggio prima con Alessi, che servito meravigliosamente da Marte calcia su Parisi; poi con il solito Ienco che coglie il palo. Termina così la prima frazione di gioco.

Si riparte subito con l’assedio alla porta di Santi Enrico Bruno: l’estremo difensore si supera e nel giro di un minuto dice di no a Messina, Brancati, Colavita e Lorenzini.
Adesso però tocca ad Economia: prima Salvo e poi Amendola sfiorano il vantaggio, ma Parisi è bravo a negare il gol del vantaggio.

Prova ancora a far tutto da solo Maurizio Sanò che viene fermato da Santi Enrico Bruno: sul rovescio di fronte Amendola servito da Alessi mette a lato l’occasione per il potenziale 1-2.
Infuria ancora Ienco: Parisi gli nega il gol. Passa però un minuto e Amendola prova la soluzione dal limite, l’estremo difensore di Giurisprudenza non la vede partire e l’attaccante sigla il gol dell’1-2 che sancisce la propria doppietta.

I ragazzi di economia però non hanno nemmeno il tempo per festeggiare: altra botta dal limite di Sanò, sulla respinta Colavita ne approfitta e fa 2-2.

I minuti finali regalano tantissime emozioni. Brancati subisce il sesto fallo e si incarica della battuta del tiro libero: destro secco sotto l’incrocio del numero 10, per il definitivo 3-2.

Non basta una prestazione superlativa dei ragazzi di Economia: sarà Giurisprudenza la prima finalista.

Alessio Micalizzi