Giornata Internazionale del Sonno: “Dormire sano per invecchiare bene”

Un buon sonno previene l’invecchiamento patologico, il declino cognitivo e la morbilità cardio-cerebrovascolare.
Inoltre, dormire bene concorre ad evitare ipertensione arteriosa, intolleranza agli idrati di carbonio, steatosi epatica non alcolica, alterazioni ormonali e del tono dell’umore.
Tra i servizi diagnostico-assistenziali offerti nell’AOU “Policlinico G. Martino”, è attivo da parecchi anni il centro AIMS (Associazione Italiana di Medicina del Sonno) quale punto di riferimento regionale per i disturbi sonno-correlati. Vi opera un’equipe di medici, una psicologa ed un tecnico di neurofisiopatologia, che si occupano della diagnosi e della presa in carico di varie patologie, quali insonnia, narcolessia, ipersonnie idiopatiche ricorrenti, alterazioni del ritmo circadiano e disturbi respiratori e dei movimenti in sonno.

Il Centro, che ha recentemente avviato un percorso diagnostico-terapeutico per l’apnea ostruttiva nel sonno, si avvale di una rete di consulenze interaziendali (pneumologica, otorinolaringoiatrica, cardiologica, endocrinologica, ecc.) al fine di completare un corretto iter assistenziale.

L’accesso alle prestazioni del Centro è estremamente agevole tramite il Centro Unico di Prenotazione (CUP), disponendo della richiesta del medico curante e/o dello specialista di riferimento con impegnativa per “visita neurologica per disturbi del sonno”. In seguito, a ciò gli specialisti del Centro potranno richiedere e prenotare tutti gli esami diagnostici necessari, incluse polisonnografia e visite di controllo.  L’attesa massima per ottenere la prestazione richiesta non supera 2 settimane dal momento della visita, con ulteriore riduzione temporale se il paziente si trova già ricoverato nell’AOU.

Nell’ultimo anno il Centro ha seguito oltre 1600 pazienti, il 40% dei quali è costituito da casi di nuova osservazione. Tale presidio terapeutico di qualità è caratterizzato da semplicità di accesso, rapidità diagnostica, approccio multidisciplinare e garanzie di presa in carico nel follow-up, unitamente ad una professionalità certificata da società scientifiche nazionali ed internazionali. La direttrice del Centro è la prof.ssa Rosalia Silvestri, docente di Neurologia ed esperta riconosciuta nel settore della Medicina del Sonno.

 

Seminario “Il volto umano del diritto”: la testimonianza di Marco Cappato all’UNIME

L’incontro svoltosi l’11 marzo nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Messina, dal titolo “Il volto umano del diritto: visioni a confronto” verteva sul caso DJ Fabo-Cappato e di riflesso sull’ampio campo del fine-vita nell’ordinamento italiano. 

Il dibattito è entrato nel vivo dopo l’introduzione del prof. G. D’amico, docente di diritto costituzionale, e del prof. A. Randazzo, ricercatore di istituzioni di diritto pubblico; il nucleo della conferenza ha visto l’alternarsi delle argomentazioni di visioni differenti sul tema, espresse dai docenti: prof.ssa L. Risicato, ordinario di diritto penale, prof. A. Licastro, ordinario di diritto ecclesiastico, e prof A. Ruggeri, ordinario di diritto costituzionale, intervenuti per informare e far riflettere in merito alla disciplina italiana e i suoi limiti i partecipanti presenti all’evento, soprattutto giovani studenti, ma anche giuristi e avvocati sensibili all’argomento in questione. 

Da sinistra: il dott. Marco Cappato e gli altri ospiti – ©Ufficio Stampa UniMe, Aula Magna del Rettorato, 11 marzo 2019

Il discorso sicuramente più atteso, che di fatto non ha deluso le aspettative, è stato quello legato all’esperienza diretta di chi, come il dott. Marco Cappato, ha sempre operato in questo ambito tramite le sue personali battaglie sociali. 

Nel caso concreto e specifico, Marco Cappato, esponente dei radicali e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, nel febbraio del 2017, ha accompagnato Fabio Antoniani (DJ Fabo), divenuto cieco e tetraplegico in seguito ad un incidente, in una clinica svizzera, dove ha realizzato la sua volontà di porre fine alle sofferenze provocate dal proprio stato di salute.

Al rientro in Italia, Cappato riferisce quanto realizzato alle forze dell’ordine e decide di autodenunciarsi del reato di “istigazione al suicidio” previsto all’art.580 del codice penale, per il quale rischia dai 5 ai 12 anni di carcere. 

Ancora oggi è in attesa di giudizio, in quanto la Corte d’Assise di Milano ha sospeso il processo e rimesso gli atti alla Corte Costituzionale che, con ordinanza del 24 ottobre 2018, ha dato un termine di un anno al Parlamento Italiano per emanare una legge sulla questione. 

Il caso è divenuto di rilevanza nazionale già prima del 27 febbraio 2017, perché i due protagonisti avevano deciso di rivolgere un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché esortasse il legislatore a proporre una disciplina che rendesse lecito il suicidio assistito, come in altri paesi. 

L’intervento da lui realizzato in qualità di testimone diretto, ha visto un’iniziale analisi proprio dell’articolo 580, evidenziando la necessità di un’interpretazione legata soprattutto agli interessi della società di oggi, profondamente diversi da quelli del 1930, anno in cui è entrato in vigore il nostro codice penale. 

Al termine della sua esposizione, Cappato ha rivolto al pubblico un quesito mediante un parallelismo:

“può esistere l’amore imposto? No, perché non sarebbe vero amore. Allo stesso modo, può esistere la vita imposta? No, perché non sarebbe vera vita.”

Marco Siligato

EBEC Messina 2019

 

EBEC (European Best Engineering Competition) è una competizione ingegneristica nazionale a squadre, divisa in due categorie: Team Design e Case Study. In entrambe le categorie rientrano incarichi interdisciplinari sviluppati per gli studenti di tecnologia. Ogni studente che fa parte dell’Università di Messina può prendere parte al Round locale EBEC Messina.

EBEC è una competizione a piramide dove i Round Locali, 79 totali in tutta Europa, mettono alla prova squadre di quattro persone che competono contro altri gruppi per arrivare al Round Nazionale. Infatti, la squadra vincitrice di ogni Round Locale potrà partecipare a uno dei 15 Round Nazionale o Regionale.

EBEC è concepita in maniera tale che tutti i partecipanti in ogni Round Nazionale o Regionale possano lavorare insieme in maniera adeguata per risolvere un problema più grande a livello Europeo. Ogni Round Nazionale o Regionale risolve individualmente una serie di problemi minori che verranno poi combinati e possibilmente usati per risolvere il problema più grande. In questo modo, i partecipanti di EBEC, da diverse parti d’Europa, lavoreranno insieme verso lo stesso obiettivo, mentre si concentrano su diverse parti dello stesso progetto.

Gli studenti che partecipano a EBEC sono divisi in squadre da quattro. Queste squadre possono scegliere di competere in una delle due categorie: Team Design o Case Study. Quelle che decidono di partecipare al Team Design hanno un tempo limite per progettare e costruire una soluzione creativa a un problema di ingegneria, usando materiali e strumenti concessi dagli organizzatori, in base al compito dato. I partecipanti al Case Study lavorano su una serrata analisi di un problema di tecnologia e arrivano ad esprimere dettagliate proposte per una soluzione al problema dato.

La competizione si articola nei giorni del 13, 14 e 15 Marzo dalle ore 15:00 alle ore 20:00 presso il Dipartimento di Ingegneria, Contrada Di Dio, 98166, Santa Agata, Sicilia.

Radio UniVersoMe, la web radio ufficiale della testata giornalistica universitaria UniVersoMe, sarà presente all’evento nella giornata di giovedì dalle 14:30 alle 18:00, per seguire e commentare in diretta lo svolgimento della competizione di quel giorno. Gli speaker stuzzicheranno la curiosità e l’interesse degli ascoltatori, svelando i dettagli e i segreti del dietro le quinte dei progetti in gara. Questo avverrà intervistando le varie squadre dopo che i rispettivi progetti saranno presentati alla giuria.

Per saperne di più visitate il sito: https://www.bestmessina.it/ebec-messina-2019/

Il MuMe regala alle donne un percorso tutto al femminile

Venerdì 8 e sabato 9 marzo 2019.  Museo Interdisciplinare di Messina in accordo con l’associazione Guide Turistiche Eolie-Messina-Taormina, con a capo Cristina Leone, celebra la Festa della Donna organizzando un percorso tematico dedicato alla figura femminile.
L’evento intitolato “D d’arte” è stato progettato con l’intento di analizzare lo sviluppo della figura femminile nell’arte attraverso la descrizione di 12 opere selezionate. I visitatori, infatti, sono stati accompagnati dalle guide attraverso le collezioni museali, per osservare statue, dipinti e mosaici da una nuova prospettiva: come la donna sia stata protagonista, soggetto e musa ispiratrice nell’arte. Un tour tutto al femminile che si è snodato dalla sezione archeologica fino all’ultima tela scelta per il percorso: un ritratto di fine Ottocento.

 

Ѐ Costanza Rizzo, segretario dell’associazione Guide Turistiche Eolie-Messina-Taormina a spiegarci il perché di un percorso così singolare:

 

“L’idea nasce dal Presidente dall’associazione Cristina Leone. Da anni propone di fare questo tipo di percorso. Sia perché ci piace l’idea di celebrare la donna in modo diverso, infatti, organizziamo tantissime iniziative durante l’anno, sia perché volevamo mostrare alcune opere del Museo che vengono trascurate dai nostri visitatori. Il MuMe è famoso per Antonello, per Caravaggio, per il Montorsoli, ma moltissimi quadri, come il ritratto che fa da copertina alla nostra iniziativa, il ritratto della Donna in Nero, solitamente passano inosservati agli occhi dei visitatori, in quanto è esposto in una delle ultime sale. Proprio per questo abbiamo voluto portare alla ribalta una serie di opere meno note. Abbiamo scelto donne sante, martiri, tutte donne vittime di femminicidio. Infatti l’idea era quella di fare un parallelismo tra il femminicio oggi e quello nei secoli scorsi. Soprattutto perché le donne rappresentate all’interno delle nostre gallerie – dato che le collezioni presenti all’interno del Museo hanno pochi ritratti profani o semplicemente di donne reali- purtroppo raccontano spesso storie di martirii. Tali torture fungevano da esempio per le donne del tempo affinchè fossero dimesse, fossero umili, religiose. Noi abbiamo posto l’accento su questo. Esaltando la bellezza femminile e chiudendo il nostro tour con una donna aristocratica. Una donna consapevole, piena di sé, cinta in un abito mozzafiato che esalta la sua femminilità. Infatti, tengo a precisare che noi aderiamo all’iniziativa del posto occupato, e che, organizzando questa giornata, interamente dedicata alla donna, non intendiamo esaltare nessuna differenza di genere. Anzi. Organizzeremo una giornata tutta al maschile per la festa del papà perché abbiamo tantissime iconografie di uomini presenti all’interno delle sale. ”

 

Per la giornata dell’8 marzo è stato assicurato al gentil sesso, dalle 9 alle 18.30, l’ingresso gratuito, come disposto dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’identità siciliana. Affluenza stupefacente. Altissima. Molto più delle aspettative riposte. Affluenza di entrambi i sessi. Uomini e donne.

Il MuMe ha confermato, ancora una volta, gli obiettivi di impulso di crescita sociale e culturale del territorio aderendo al Progetto Nazionale dedicato alle vittime della violenza di genere riservando un Posto Occupato nelle sale museali, davanti al dipinto La Strage degli Innocenti, databile fra il 1609 e il 1610, del messinese Alonzo Rodriquez.

La scelta dell’opera, proposta dalla direttrice della struttura museale Caterina Di Giacomo è stata condivisa per il forte impatto emozionale da Maria Andaloro, ideatrice della significativa e importante iniziativa.

 

Gabriella Parasiliti Collazzo

Convegno “Giovani e futuro”: temi attuali e interrogativi cruciali

7 marzo 2019. Ore 10. Rettorato dell’Università degli Studi di Messina – Accademia Peloritana dei Pericolanti. Il convegno dal titolo Giovani e futuro: politiche giovanili, sviluppo del territorio e rinascimento del sistema universitario, ha visto confrontarsi studenti universitari e non, assieme ad i rappresentanti delle istituzioni universitarie e forensi su interrogativi cruciali come le prospettive lavorative di un laureato e, nello specifico, come l’Università può agevolare l’inserimento dei suoi studenti nel mondo lavorativo.

Il promotore ed organizzatore, nonché giovanissimo dottore in Giurisprudenza e praticante avvocato in procinto di prendere l’abilitazione, Calogero Leanza, ci spiega da dove nasca l’idea di una giornata di riflessione di tale portata ed il perché:

“L’idea è nata da Andrea Celi, senatore accademico e fondatore dell’associazione GEA UNIVERSITAS. Tengo a precisare che in quest’evento la politica universitaria è relativa, marginale. Questo convegno nasce con l’intento di aggregare giovani e anche meno giovani affinchè restino nel nostro territorio, affinchè facciano impresa, studino e diventino i professionisti del futuro e la futura classe dirigente. Affinchè restino in Sicilia senza il bisogno di emigrare al nord o addirittura all’estero. Il nostro obiettivo è fare rete, fare squadra. Speriamo di ottenere da quest’incontro uno scambio di idee. Quando si parla di opportunità e lo si associa alla parola “futuro”, lo scambio di idee è fondamentale. Ci siamo posti l’obiettivo di confronto e dibattito fra giovani che oggi si presentano disillusi e hanno perso la speranza nella nostra terra” . 

Il dottor Leanza prosegue il suo discorso illustrandoci il perché della partecipazione di alcuni membri come quello di Stretto In Carena-SIC:

“Partiamo dal principio. Stretto In Carena rappresenta dei ragazzi, inizialmente facevano parte solo di ingegneria, fino ad allargarsi a tutto l’ateneo. Sono dei ragazzi che hanno un obiettivo comune: la progettazione di una moto che porteranno ad Aragón, in Spagna, ove ci sarà una competizione tra diverse università.  La progettazione di questa moto non è sicuramente facile, soprattutto in considerazione delle mille difficoltà che questa terra ci offre…come il reperire fondi, in primis. Infatti lancio un appello e spero che chi ci legge o ci ascolta contribuisca a questa causa a noi molto cara”.

Relatori – ©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Dario Milone, presidente attuale di “SIC – Stretto in Carena” ci spiega nel dettaglio chi sono:

“Stretto In Carena o SIC, che si pronuncia /sik/, con la “c” dura, è una realtà che si prefigge di andare a partecipare alla competizione MotoStudent del 2020. Siamo studenti di tutto l’ateneo messinese, circa 80. Oggi siamo qui per rappresentare il nostro progetto e spiegare cosa facciamo. Realizzeremo entro il 2020 un prototipo da competizione di moto dalla cilindrata di 250 4T a iniezione che gareggerà in una competizione universitaria internazionale. Oggi cerchiamo sponsor interni ed esterni all’università. Colgo l’occasione per fare un appello: per portare avanti il nome di Messina, aiutateci a raccogliere i fondi necessari che servono per finanziare il progetto”.

Continua con delle curiosità riguardanti l’origine del nome:

“L’espressione “Stretto in carena” per noi ha una tripla valenza. Sic, con la “c” dolce, è un pilota italiano, Simoncelli. Ѐ un tributo alla sua persona. Successivamente, la scelta della parola stretto perché ricorda la nostra città e la peculiarità dello Stretto di Messina, appunto. Complessivamente, Stretto in carena è un gergo tecnico per indicare il pilota che assume una determinata posizione, si accovaccia sulla carena, per essere il più possibile aerodinamico durante la tratta del rettilineo, quindi un chiaro riferimento al potente mezzo a due ruote che stiamo progettando”.

©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Andrea Celi, senatore accademico dell’Università degli studi di Messina, studente in corso di Giurisprudenza, 24 anni, ci dà invece delucidazioni in merito alla nascita e alle tematiche del convegno:

“Questo convegno nasce da 3 tematiche attorno a cui ruota, che abbiamo a cuore e che riteniamo inscindibili tra di loro: politiche giovanili, sviluppo del territorio e rinascimento del sistema universitario. Quello su cui personalmente faccio forza e leva è l’ultimo punto: il rinascimento universitario. Soprattutto oggi che il sistema universitario è in un momento di forte dinamismo e crescita, e quest’onda va cavalcata. Bisogna puntare su questo e su Messina come città universitaria. Noi ci crediamo e NOI puntiamo su questo. Perché siamo proprio noi in prima linea in quanto studenti universitari a doverci interessare alla vita universitaria e viverla a pieno e attivamente”.

©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Tra gli ultimi relatori a parlare vi è Davide Blandina, associato del gruppo Giovani Imprenditori Confindustria che ha dichiarato:

“Occorre valorizzare il recupero del territorio in una prospettiva più istituzionale e sfidante in cui le imprese e le politiche, a tutti i livelli, comprese quelle pubbliche da cui dipende anche la certezza normativa e la qualità dei servizi, essenziali per le imprese e per i cittadini, rendano perseguibile un modello di crescita e di sviluppo competitivo in grado di assicurare il più possibile la resilienza del sistema locale a vantaggio del capitale qualificato rappresentato dai giovani e dalla classe dirigente. Abbiamo tutti gli strumenti per potere dare una svolta del genere. Si tratta di operare un cambiamento di tipo strutturale, creando un nuovo modello di crescita sociale, in cui i fattori dell’innovazione istituzionale, tecnologica ed economica siano strettamente interdipendenti.”

©GiuliaGreco, Aula Accademia Peloritana dei Pericolanti, 7 marzo 2019

Il Magnifico Rettore Salvatore Cuzzocrea si è mostrato particolarmente positivo durante il convegno, ha infatti dichiarato:

“Siamo in un periodo storico in cui il Meridione d’Italia è in netta ripresa. Ѐ il momento di fare sul serio e noi stiamo facendo sul serio. Siamo nel rinascimento universitario: un buon futuro non può che passare da una buona università. Siamo vivi, siamo attivi. Stiamo ponendo in essere queste attività. Non politiche, ma fatti.”

I vari interventi sono stati moderati da Vittorio Tumeo, giovane giornalista e studente del dipartimento di Giurisprudenza.

Gabriella Parasiliti Collazzo

L’AISM Messina si #SMuove e combatte la sclerosi multipla a colpi di sound!

Giovedì 7 Marzo 2019. La sezione Provinciale di Messina dell’AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla – ha celebrato la donna, organizzando un grande evento allo Zeronovanta – locale sito in Via Solferino 10 per poi trovarsi in piazza dall’8 al 10 Marzo, per la sensibilizzazione e la raccolta fondi.

I volontari dal gruppo young e i volontari del servizio civile AISM sono riusciti a donare alla città una festa della donna totalmente diversa e significativa. Un connubio di utile e dilettevole: festeggiare contribuendo a salvare il mondo dalla sclerosi multipla.

Oggi, grazie ai progressi compiuti dalla ricerca scientifica, esistono terapie e trattamenti in grado di rallentare il decorso della sclerosi multipla e di migliorare la qualità di vita delle persone affette da SM.

Ѐ Stello Colloca, operatore volontario del servizio civile AISM Messina che ci spiega quanti progressi siano stati ottenuti grazie ai fondi ricavati dalle raccolte annuali:

“Manifestazioni come la Gardensia, crasi tra Gardenia e Ortensia, hanno permesso negli anni di raccogliere significativi fondi destinati al finanziamento dei progetti di ricerca e al potenziamento di servizi per le persone colpite da SM, in particolare per le donne, colpite in misura doppia rispetto agli uomini. Basti pensare che ogni giorno, in Italia, 5 donne ricevono una diagnosi di sclerosi multipla. La sclerosi multipla è una malattia cronica, imprevedibile e spesso progressivamente invalidante; una delle più gravi del sistema nervoso centrale.
Il 50% delle persone con SM è giovane: riceve la diagnosi quando ancora non ha compiuto i 40 anni, in un periodo della vita ricco di progetti e aspettative. Ѐ a loro ed alle loro famiglie che abbiamo dedicato quest’evento”.

Diverse sono state le associazioni aderenti all’iniziativa #SMuoviti balla con Gardensia: SISM – Segretario Italiano Studenti in Medicina; AISO – Associazione Italiana Studenti Odontoiatria; ACLI – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani e l’ActorGym, che nel corso della serata si è esibita proponendo diversi spezzoni in dialetto siculo.

Ѐ Selene Schirru, RLEA (Responsabile Locale di Ente Accreditato) del Servizio Civile delle ACLI a delucidarci sul come nasca una collaborazione di tale portata:

“Premesso che le due associazioni, ACLI ed AISM, si conoscevano già precedentemente ed avevano già collaborato nel mese di Ottobre con la raccolta fondi attraverso l’acquisto delle mele, sembra quasi banale sottolineare che è insito nel nostro DNA associativo collaborare attivamente con associazioni come l’AISM che svolge un servizio importante per promuovere la ricerca. Inoltre, pensiamo fortemente che sia di fondamentale importanza fare rete nel territorio per promuovere a 360ᵒ il bene comune”.

L’evento ha registrato grande affluenza. A partire dalle 20.30 fino alle 2.30 del mattino si poteva scegliere di cenare insieme, ricevendo, qualora si fosse partecipato in coppia, una gardenia o un’ortensia, a discrezione del soggetto partecipante all’evento, simbolo della lotta contro la sclerosi multipla, oppure, si poteva comodamente scegliere di entrare dopo cena e godersi solo la parte “ballerina” della serata. Il Presidente dell’associazione, Angelo La Via, ha sottolineato, durante le varie interviste ricevute, come la festa della donna spesso resti priva di contenuti morali, all’insegna unicamente del consumismo e del lato meramente commerciale, umiliando e rattristando quelle donne che tanto hanno fatto e tutt’oggi fanno. Ed ha confessato che è stato proprio questo il punto di partenza per andare controcorrente e donare alla città una vera e propria festa della donna colma di significato e simbolismo.

 

Gabriella Parasiliti Collazzo

Quinto anniversario del Policlinic Party

L’associazione “Figli di Ippocrate” in collaborazione con l’organizzazione Mood sarà lieta di presentarvi,  giovedì 7 marzo 2019, “The Policlinic Party show Vs Mood 5°anniversary”

Un’edizione speciale dedicata al tema della festa della donna. Mood e Policlinic Party, principali organizzazioni della nightlife messinese, dopo i numerosi successi targati “Policlinic Party”, festeggeranno con voi questo quinto anniversario.
Sarà un evento unico per la città.

Con l’acquisto del ticket per la serata del 7 verranno rilasciate delle promozioni da sfruttare per la serata successiva di giorno 8.

Per l’occasione, il Centro Multiculturale Officina sarà a vostra completa disposizione, a partire delle 22:00, per una serata che durerà tutta la notte.

L’ingresso è esclusivamente riservato a chi ha acquistato la prevendita, pari al costo di 15€, inclusa la consumazione.

I partners ufficiali dell’evento sono : LIBRERIA DELLO STUDENTE; CLIP ART; CARTOCENTER; BURGER KING; FARMACIA DEL TIRRENO DR PIRROTTA e UNIVERSOME.

I punti in cui richiedere le prevendite sono:
CARTO – COPY CENTER: Via Consolare Valeria, 19/C – 98100 Messina  https://www.facebook.com/Cartocenter/timeline
CLIP ART SERVICE : Via vecchia comunale 82/84 Gazzi – Messina
https://www.facebook.com/Clip-Art-Service-492968370735810/timeline/

Per informazioni e la prenotazioni dei tavoli rivolgersi a:
FRANCESCO DESTEFANO 3466532809
ANDREA BARBARELLO 3494697478

Qui di seguito si allega il link dell’evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/351577265433451/

UniVersoMe sarà ancora una volta official media partner del Policlinic Party. Studiate bene perché la testata sarà presente all’evento per interrogarvi con le consuete interviste sobrie. Inoltre, è attivo il primo contest giveaway targato #policlinicparty tramite il quale sarà possibile vincere: una bottiglia di vodka, una bottiglia di prosecco e due prevendite (consumazione inclusa).
Per partecipare basta seguire questi tre semplici passaggi:
1) Seguire tre pagine instagram: uvm_universome; the_policlinic_party; mood_messina;
2) mettere like al post su instagram che trovate al seguente link: https://www.instagram.com/p/BulPgAcFBUz/?utm_source=ig_share_sheet&igshid=amlemlwi8ern
3) taggare due amici nei commenti del post con l’hashtag #PoliclincParty (che a loro volta possono partecipare seguendo le stesse regole)
Avete tempo per partecipare fino al 7 Marzo ore 17:00.

Se condividete il post al link https://www.instagram.com/p/BulPgAcFBUz/?utm_source=ig_share_sheet&igshid=amlemlwi8ern sulle vostre instagram stories, potreste essere tra i fortunati che ogni giorno possono vincere: una drink card, un pass entrata, un bracciale per accedere al privè.
Nella vostra instagram story occorre taggare: uvm_universome, the_policlinic_party e mood_messina.
Le estrazioni dei fortunati vincitori avverranno in diretta radio fino al 7  marzo durante le puntate di questa settimana sul profilo Spreaker Radio UniVersoMe (in onda dalle 15:30).

DAMS e LUX in collaborazione per il bene del mondo: il buon cinema in sala

26 febbraio 2019. Messina. Via Largo Seggiola. Si è svolta la giornata pilota della seconda edizione della rassegna cinematografica “il DAMS in sala”, a cura del prof. Federico Vitella, insegnante di Storia del Cinema presso il Dipartimento di scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali, in collaborazione con Umberto Parlagreco, gestore dei cinema LUX  e IRIS di Messina. Rassegna dedicata ai grandi classici della storia del cinema.

Federico Vitella e Umberto Parlagreco spiegano come nasce la loro collaborazione ed il perché:

“la nostra collaborazione nasce innanzitutto perché siamo appassionati di cinema e poi come avrà ben notato facciamo dei mestieri in linea con questo progetto che stiamo portando avanti, io sono per l’appunto un professore di Storia del Cinema e Umberto è un esercente. Il nostro obiettivo comune – commenta ironicamente il Prof. F. Vitella – è lavorare per il BENE DEL MONDO! Perché abbiamo sempre più bisogno di cinema e sempre più bisogno di BUON cinema; Ci teniamo molto affinchè il cinema venga visto al cinema soprattutto ora, in un momento come questo, di grande difficoltà, ove le sale cinematografiche chiudono un giorno sì e l’altro pure, pensare di riportare i grandi classici sul grande schermo è quasi un atto rivoluzionario, anzi, è un atto rivoluzionario.

La collaborazione è questa, ma chiaramente non finisce qui, faremo molto altro…abbiamo solo deciso di iniziare dai  Fratelli Lumière poiché sono considerati gli inventori del cinema, gli inventori dell’apparecchio cinematografico, i primi grandi produttori cinematografici, che hanno fatto film per un decennio, dal 1895 al 1905. In sala è stato proiettato un montaggio di oltre 100 film restaurati dagli archivi francesi del Centre National de la Cinématographie ad opera dell’Istituto Lumière di Parigi.”

Umberto Parlagreco interviene dando maggiori delucidazioni tecniche e spiegando che non è un evento esclusivo e riservato o di nicchia, anzi, è aperto all’intero pubblico cittadino ad un prezzo modico per far sì che i grandi capolavori di ogni tempo tornino ad essere prime visioni:

“La struttura del LUX ospiterà in totale 6 appuntamenti che ripercorrono tutta la storia del cinema, i film sono aperti a tutti gli studenti universitari e gli studenti delle superiori con una corsia preferenziale che consiste in un prezzo ultra scontato di € 3.50. Per chi non appartenesse a queste due categorie il prezzo sarà di € 5.00 con la possibilità di fare anche un abbonamento di € 15.oo per tutta la rassegna.”

Attraverso la visione condivisa davanti a un grande schermo si recupera l’aurea magica di questi film. Si tratta di pellicole restaurate negli ultimi anni con tecnologia digitale, pertanto risultano di una nitidezza visiva mai raggiunta prima. Ogni proiezione è introdotta e commentata da docenti del dipartimento di Scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali specializzati in materia. I prossimi appuntamenti saranno: Metropolis di Fritz Lang, Luci della città di Charlie Chaplin, Ladri di biciclette di Vittorio de Sica, Il disprezzo di Jean-Luc Godard e Toro scatenato di Martin Scorsese.

Gabriella Parasiliti Collazzo

 

Seminario articolo scientifico: processi di peer review

Relatori – ©GiuliaGreco, Aula Cannizzaro 2019

Grande opportunità, tenutasi il 26 febbraio, per gli studenti del sesto anno di medicina e psicologia e i dottorandi di ricerca, che hanno seguito il seminario sulla revisione dell’articolo scientifico, curato dal Prof. Salvatore Settineri (Editor in Chief della MJCP) e trasmesso in diretta streaming a livello nazionale.

Una ricchezza di contenuti e qualità, concentrati in pochissime ore.
Strumenti utili sono stati forniti ai giovani appassionati di ricerca scientifica, comunicando la bellezza di una scienza aperta, raccontando le diverse figure e i molteplici aspetti di una produzione scientifica e del ruolo del revisore.
Un incontro di eccellenza animato dall’entusiasmo di giovani ricercatori, l’esperienza di una rivista internazionale e Open Journal come la MJPC (Mediterranean Journal of Clinical Psychology), a cui partecipano anche i funzionari del sistema bibliotecario di ateneo. La Mediterranean Journal of Clinical Psycology è una delle poche riviste Open Journal. Numerosi sono gli spunti di riflessione forniti in relazione ai vari momenti e ai vari interventi dell’incontro, che verranno analizzati e illustrati di seguito.

All’apertura il professor Settineri ha invitato a riflettere sull’approccio in merito ai metodi con cui si svolge questo genere di lavoro.

Racconta che editare una rivista parte tutto da un sogno. Quando era giovane per lui le riviste importanti erano attaccate sulle pareti, era difficile reperirle, e cercare un articolo era come una caccia al tesoro, un gap colmato oggi tra le possibilità che si aprono davanti ai nostri occhi con la rete.
Spiega l’importanza della multidisciplinarità ringraziando la Sba (Sistema bibliotecario di Ateneo) che ha consentito lo streaming, e la docente di statistica, la prof.ssa Alibrandi, che segue il lavoro di più discipline all’interno della rivista, sottolineando l’importanza di un lavoro di gruppo in cui partecipano svariate figure, di diversi settori, varie discipline senza le quali non sarebbe possibile la realizzazione di un buon prodotto finale.

La collaborazione di tutti è necessaria ad individuare punti di forza e debolezza del lavoro. Anche noi studenti inconsciamente partecipiamo da spettatori passivi quando siamo lettori, e attivi quando effettuiamo tesi di Dottorato.
A seguire, l’interessante intervento della dottoressa Benedetta Alosi (SBA di Ateneo) sulla revisione parietaria con una prospettiva nuova di evoluzione e cambiamento per i giovani che abbraccia l’open science.
Fa una panoramica di modi alternativi di fare revisione scientifica oltre a quello tradizionale (revisione prima della pubblicazione). Il metodo di revisione tradizionale non tiene conto dell’apporto che la comunità può dare al dibattito su quei temi che tratta o sulla scienza.
L’open peer review invece è un processo di revisione aperta vissuto come dibattito e confronto. Lo scopo di una pubblicazione di una rivista, soprattutto online e open access, è la promozione della circolazione libera delle idee. Le riviste chiuse e a pagamento limitano la circolazione delle idee. Le riviste aperte la favoriscono, ovviamente con norme che la regolamentino e licenze di copyright.

Fare scienza è comunicarla. Si dice, appunto, che se un pittore fa un opera d’arte ma la tiene chiusa nella sua stanza, quest’ultima non è più arte, ma diventa arte nel momento in cui la si rende disponibile e fruibile a tutti .”

Aula Cannizzaro – ©GiuliaGreco 2019

Successivamente, si è passati alla rassegna delle varie tipologie di peer review.
L’open peer review è una sezione dell’open science che non vuole mettere a disposizione solo il prodotto finale, ma includere anche la condivisione di tutti i passaggi per dare solidità e trasparenza alla scrittura scientifica. In alcune piattaforme esiste proprio un continuum per la review.
La revisione dell’articolo scientifico è un momento dinamico, non chiuso.
Tra i vantaggi: un’opportunità per i giovani nelle tesi di dottorato con onori e oneri che aumento la qualità del prodotto. Evitare i pregiudizi e le faziosità tra chi scrive, salvaguardare l’integrità e trasparenza della scienza.
Attenzione però al rischio che si potrebbe correre. Occorre sempre distinguere tra scienza vera e falsa. La dottoressa Aloisi cita il caso della correlazione tra autismo e vaccini di Andrew Wakefield, rifiutato da un’importante rivista, polemica attuale che ancora persiste sui vaccini. Lo stesso British Medical Journal, autorità nel campo delle pubblicazioni mediche, afferma che è una grande bufala. L’impatto per la collettività e la grande responsabilità che ha il revisore verso numerose vite e sull’informazione pubblica, esiste anche in ambito farmacologico.

È intervenuto anche il dottor Nunzio Feminò (Sba di Ateneo), evidenziando “l’importanza della ricerca bibliometrica nelle fonti e delle fonti stesse come strumento rilevante per la revisione parietaria.” Ha affermato come la citazione sia come strumento di qualità, così come l’indice H (qualità e autore) e i valori citazionali facendo anche riferimento ai vantaggi e ai limiti delle più importanti banche dati: web of science, Scopus, Google scholar, Software publish or perish, Google books.

Il Professor Settineri ha ribadito che non è necessariamente vera il legame tra alto impact e qualità.
Ha condiviso e raccontato la sua esperienza di clinico, quando prima di editare il giornale si occupava di scienze nuove che anni fa non venivano prese in considerazione. La clinica è diversa dall’esattezza anche rispettando la statistica e la matematica. Il professore ha messo in guardia dalla presenza di regole da conoscere necessariamente nel mondo della ricerca scientifica, e nel mondo accademico. La mancanza di conoscenza di tali regole espone ad un grosso rischio, che è l’abbandono dell’amore per la scienza.

Inoltre, si è dibattuto il tema del referaggio dell’articolo scientifico dal punto di vista statistico, curato dalla Professoressa Angela Alibrandi.

Relatori – ©GiuliaGreco, Aula Cannizzaro 2019

“Il bello della ricerca è il continuum in cui ognuno aggiunge un mattoncino”.

La dottoressa ha fornito ottimi consigli utili per gli autori delle riviste. Ha spiegato che il metodo statistico è basato su un obiettivo: ogni autore prima di scrivere deve avere un obiettivo e chiedersi qual è il contributo aggiuntivo che apporta ai precedenti studi. Ciò presuppone una maggiore rewiew e un ulteriore approfondimento del tema che si vuole trattare.

Ha sottolineato anche l’importanza della pianificazione e dei metodi, di un ordine, di orientare la scrittura verso un senso logico che predispone ad una chiarezza che verrà percepita dal lettore. Consiglia di scrivere meno e meglio, e di prefiggersi come scopo la qualità, non la quantità.

A seguire sono intervenuti il Dottor Emanuele Maria Merlo, in qualità di Journal Manager, Fabio Frisone, in veste di assistente Journal della rivista MJCP, che ci hanno riportato la loro esperienza in questo ambito.
Il dottor Merlo si è soffermato sull’analisi dei ruoli dei diversi membri della rivista, invitando a ragionare intorno alla parola chiave riassuntiva dell’incontro: openpoiché afferma che l’1/3 dei soldi destinati alla ricerca si spendono per contributi che il 90% della gente non legge.

In chiusura, ricco di spunti e stimoli di riflessione è stato l’intervento dal titolo “La rivista come strumento di cultura, recensioni e rubriche”, curato dall’assistente Journal Fabio Frisone, volto a far capire quanto sia interessante e al contempo impegnativo il ruolo del referee. Per garantire accuratezza, completezza e originalità al nuovo contributo bisogna interiorizzare e far proprio il contributo, per poi consegnarlo al pubblico di lettori. Non è sufficiente una sola lettura del lavoro. Fare il referee non è solo curare la forma e il suo contenuto, ma anche interiorizzare la cultura.
Il secondo aspetto su cui ha posto l’accento è la potenzialità divulgativa dell’Open Journal. La parte divulgativa non è indispensabile in una rivista, ma per la MJCP lo è. Vengono fatte una o più recensioni di un libro pertinenti al numero della rivista. Nel loro ultimo numero hanno recensito il libro “The bible as dream” di Murray SteinPresidente dell’International Association for Analytical Psychology (iaap), membro della Chicago Society of Jungian Analysts, e impegnato nella pratica clinica privata. Editore di Jungian Analysis. Hanno scritto inviando a questo autore la loro recensione, instaurato dunque una corrispondenza, ed è stato lo stesso autore che si è offerto di scrivere un pezzo per la loro rivista. Ecco la prova della divulgazione come amore per la scienza e la cultura, per lo scambio di idee, e per il confronto.

Anche l’illustre Professor Sergio Baldari, direttore del dipartimento BIOMORF Messina, professore ordinario, e direttore della scuola di specializzazione di medicina nucleare ha speso delle parole in merito a una questione molto controversa, eppure molto comune. Il professore ha spiegato che in clinica molti pazienti arrivano con informazioni talvolta scorrette rilevate dal web, ed entrano nel panico quando il medico dà un’opinione diversa da quella che ci si aspettava.

I poveri pazienti finiscono con il domandarsi: “qual è l’informazione giusta? Quella dei medici o quella diffusa senza criterio online?

Desk – ©GiuliaGreco, Aula Cannizzaro 2019

Il Professor Settineri infine saluta affettuosamente gli studenti presenti in aula, con un auspicio:

“Vi auguro tanto successo; successo non significa essere importanti, avere successo significa essere felici. Ed essere felici significa rendere felici gli altri con il vostro prodotto.”

Per tutti i giovani studenti di medicina ha rappresentato un’occasione costruttiva di dialogo per l’università, che dovrebbe essere sempre un ambiente in cui fioriscano idee, in cui le persone, come fossero tante molecole, interagiscano tra loro reagendo e scambiandosi energia, idee, contenuti e, una volta avvenuto questo contatto, non essere più quelli di prima, ma migliori. Si è trattato di un’esperienza per cui essere grati, grazie alla quale si può veramente dire di “essere stati seduti sulle spalle dei giganti”, come disse Newton.

Daniela Cannistrà

Psicologia del mentitore – Le bugie hanno vita breve

Lo scorso Martedì 19 Febbraio si è tenuto l’incontro “Psicologia del mentitore” presso la Feltrinelli Point Messina, tenuta dal dott. Pietro La Seta.

Psicologia del mentitore, Feltrinelli Point Messina 2019

Questo incontro è stato dedicato agli studi di Paul Ekman, pioniere della comunicazione non verbale e della psicologia delle emozioni, dove sono stati affrontati gli aspetti più importanti del suo libro “I volti della menzogna – Gli indizi dell’inganno nei rapporti interpersonali”.

“Non siamo né trasparenti come il lattante, né perfettamente camuffati, possiamo mentire o essere sinceri, riconoscere le bugie o non vederle, essere ingannati o riuscire a difenderci. Abbiamo possibilità di scelta e questa è la nostra natura.” – P. Ekman

Che cos’è una menzogna? È possibile scoprire un inganno attraverso le parole, la voce, i gesti e il viso?

Figura 1 – Cal Lightman, protagonista della serie tv Lie To Me, ispirato a Paul Ekman. Immagine utilizzata durante l’incontro.

Secondo Ekman, le espressioni facciali innate, essenzialmente, sono 6: il disgusto, il disprezzo, la tristezza, la paura, la rabbia e la sorpresa (vedi Figura 1).

Allo stesso modo distingue 6 tipi di sorrisi per coprire altre emozioni: il sorriso sentito,  il sorriso di paura, il sorriso di disprezzo, il sorriso smorzato, il sorriso triste e il sorriso Chaplin. Il più delle volte, il sorriso viene usato per coprire emozioni negative, tranne nel caso del “sorriso sentito”, il vero sorriso che esprime felicità, riconoscibile grazie alle zampe di gallina che si formano intorno agli occhi.

Secondo Ekman, inoltre, le emozioni negative sono le più difficili da simulare. Siamo incapaci di muovere volontariamente quei particolari muscoli facciali. Rabbia o disgusto sono più facili.

Gli indizi possono essere rivelatori, che mettono a nudo la verità, o di falso, in cui so che l’interlocutore sta mentendo ma non so qual è la verità.

Ma come, le bugie, possono essere scoperte?

Chiaramente, la vittima può scoprire per caso le prove oppure il mentitore può essere tradito da altre persone. I segnali di una bugia ritrovabili nel mentitore possono essere manifestati dal movimento del corpo, dalle inflessioni di voce, da una respirazione affannosa o troppo profonda, dal cambiamento di espressione del volto, dalla deglutizione della saliva, pause lunghe, ecc …

In questi casi, la macchina della verità non individua le menzogne come un metal detector ma rileva, e rivela, i segni di emozione (sudorazione, respirazione, pressione sanguigna), l’individuo si troverà in una situazione di massima apprensione per il rischio di essere scoperto.

Il senso di colpa può venire forse per il fatto stesso di mentire o per il contenuto della bugia, in ogni caso è diverso dalla vergogna. Tra l’altro si prova meno senso di colpa se si mente a persone che, secondo noi, si comportano male.

Ma questo era solo un convegno introduttivo,  continuerà su Instagram alla pagina PIETRO LA SETA (@pietro.laseta) .

Dott. Pietro La Seta, Feltrinelli Point Messina 2019

Mark Twain diceva:

Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe.

Tutte queste lezioni di Ekman non devono essere usate per diventare un bravo bugiardo ma per andare a caccia di mentitori. Tutti, nella vita, abbiamo detto una bugia, soprattutto da bambini con i genitori che dicevano “Le bugie hanno le gambe corte”. Con questo libro le bugie non hanno le gambe corte, hanno vita breve grazie all’occhio allenato di chi sa riconoscerle.

Serena Votano