Maturità 2022: il ritorno alla normalità dell’Esame di Stato. Dal ritorno delle tracce alle novità ministeriali

Dopo due anni di pandemia tornano gli scritti all’esame di Stato. La Maturità 2022 si sta vivendo tra mascherine, distanziamento e toto tracce.

Maturità 2022, previsti gli scritti di italiano e di un’altra materia -Fonte:ladige.it

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, insieme ad un’ampia cerchia di professori ed intellettuali, ha dato il via libera allo svolgimento dell’esame di Maturità uguale ai tempi pre-Covid. Riprendono da quest’anno le due prove scritte e l’orale, affinché gli appelli nei mesi scorsi sul ritorno delle famose tracce tornasse in “voga”. Tantissime le incertezze dei maturandi sui possibili argomenti scelti per la prima prova, nonché l’attesa per le disposizioni sanitarie più consuete allo svolgimento, in sicurezza, dell’Esame di Stato.

La nuova guida alla Prova scritta di Italiano

Dopo settimane di tensioni, ieri si è conclusa la prova di italiano. Il primo scritto si è articolato in sette tracce proposte dal Ministero, per un peso massimo di 15 punti sul voto finale. Queste suddivise in:

  • Tipologia A: analisi e interpretazione di un testo letterario;
  • Tipologia B: analisi e produzione di un testo argomentativo;
  • Tipologia C: riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.
Maturità 2022 -Fonte:ilsussidiario.net

Per ognuna sono state proposte:

  • Tracce guidate: che conducono lo studente alla comprensione e analisi del testo presentato e alla produzione autonoma e critica di un proprio elaborato;
  • Tracce non guidate: concepite in conformità con le più recenti indicazioni ministeriali, usate per le esercitazioni in classe o a casa;
  • Tracce svolte: che fungono da modello per la composizione di un testo coerente, coeso e argomentato.
  • Un’ampia e articolata sezione dedicata in particolare all’argomentazione: cioè alla vera novità dell’Esame di Stato, e alle sue tecniche, illustrate attraverso numerosi esempi e puntuali esercizi.

Per la tipologia A, l’autore estratto per l’analisi della poesia è Giovanni Pascoli e la lirica scelta è “La Via Ferrata”, tratta dalla raccolta Myricae, in cui il poeta contrappone gli scenari bucolici della campagna alla modernità che avanza.

Segue l’analisi del testo di un brano di Giovanni Verga, tratto dalla novella “Nedda”. La protagonista, una contadina, deve affrontare la perdita del suo amato, del quale aspetta una bambina. Nel testo ci si sofferma su un’interpretazione della vita di stampo sofocleo che caratterizzerà la produzione successiva dell’autore.

Passando alla tipologia B, la traccia storico-politica parte da un brano di “La sola colpa di essere nati”, libro di Liliana Segre scritto con Gherardo Colombo. La Segre ricorda le leggi razziali e quello che lei, la sua famiglia e i suoi coetanei subirono durante la dittatura fascista. La richiesta verte sulla produzione di una riflessione su quel periodo, mettendolo in parallelo con le discriminazioni della nostra contemporaneità.

Per la traccia artistico-letteraria la scelta è ricaduta su “Musicofilia”, un libro di Oliver Sacks del quale è stato sottoposto un brano. Gli studenti dovevano cimentarsi con la comprensione del testo, e successivamente produrre un elaborato che riflettesse il valore della musica per l’individuo e la società.

L’ultima traccia proposta per la tipologia B, di natura tecnico-scientifica, è quella sul cambiamento climatico. Ai maturandi è stato sottoposto uno stralcio del discorso che Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica nel 2021, ha tenuto alla Camera dei Deputati prima della Conferenza sul clima di Glasgow. A partire da questo brano, è stato richiesto di analizzare il tema del cambiamento climatico e l’impatto che esso ha avuto e ha sulle loro vite.

La prima traccia della tipologia C riguarda gli effetti della pandemia di Covid sull’economia, sulla società e in generale sulla civiltà occidentale, chiamata a nuove sfide non solo sanitarie, ma anche e soprattutto sociali. Partendo da un brano di Bruno Ferrajoli, si è chiesto agli studenti di esporre le loro riflessioni sul tema.

La seconda invece è incentrata sull’iperconnessione, partendo da un brano tratto dal libro “Tienilo acceso” di Vera Gheno e Bruno Mastroianni.

Il podio delle tracce

La maggior parte degli studenti ha prediletto il tema relativo al mondo del digitale, tra rischi e pericoli collegati all’iperconnessione. Secondo quanto ricavato da un’indagine a campione effettuata dal Ministero dell’Istruzione, questa è stata svolta dal 21,2% dei maturandi.

Medaglia di argento, con il 18%, per la tipologia B che partiva da un estratto del libro “La sola colpa di essere nati” di Gherardo Colombo e di Liliana Segre.

Con il 16,5% delle preferenze, i candidati hanno optato per l’analisi del testo dell’estratto di “Nedda”, bozzetto siciliano di Giovanni Verga.

Seguono poi il tema, sulla musica (15,8%); sugli effetti della pandemia da Covid (14%); sul cambiamento climatico (11,6%); mentre il solo 2,9% degli studenti ha scelto l’analisi della poesia “La Via ferrata” di Giovanni Pascoli.

Le misure di sicurezza

Dopo settimane di discussione politica i ministri della Salute, Roberto Speranza, e dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, hanno deciso che durante il corso degli Esami di Stato, del primo e del secondo ciclo, non sarà necessario l’ausilio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Sebbene cada l’obbligo della mascherina, questa rimane fortemente raccomandata nel caso in cui vi sia, ad esempio, l’impossibilità di garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro.

Maturità 2022, mascherine solo raccomandate -Fonte:adnkronos.com

Maturità 2019 vs Maturità 2022: differenze rispetto al passato?

Le differenze rispetto al passato, secondo quanto spiegato dall’ispettrice dal ministero dell’Istruzione Flaminia Giorda, sono poche. Si ripetono per la prima prova le stesse tipologie di tracce del 2019, che avrà un peso di 15 punti.

Maturità 2022, colloquio orale -Fonte:ilcapoluogo.it

Rispetto all’esame pre pandemia, alla seconda prova saranno destinati solo 10 punti, che verterà sulla disciplina di indirizzo individuata dal Ministero dell’Istruzione. Questa, però, a differenza degli anni pregressi, non sarà su scala nazionale, bensì predisposta dai singoli istituti, al fine di consentire una maggiore aderenza a quanto effettivamente è stato svolto dagli studenti in questi anni ostici.

Seguirà come di consueto il colloquio orale, che con il peso di ben 25 punti si articolerà con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione (un testo, un documento, un problema, un progetto), riprendendo per vaste venute la Maturità 2019, del cosiddetto “sistema delle tre buste”, dalle quali i candidati dovevano pescare lo spunto iniziale del loro colloquio. Si terminerà con l’argomentazione di Educazione Civica e del PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento).

La commissione sarà composta da sei commissari interni e solo il Presidente sarà esterno, discostandosi dall’ex composizione del 2019, che vedeva commissari interni ed esterni formulare domande su “Cittadinanza e Costituzione”.

Si raggiungerà quest’anno il voto massimo di 100/100, con i crediti scolastici accumulati alla fine del triennio, per un massimo di 50 punti. Verrà attribuita la lode solo con la deliberazione unanime della Commissione.

Giovanna Sgarlata

Pubblicata la bozza del Recovery Plan ma tensioni per l’approvazione. Ecco cosa prevede

Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza italiano è stato preparato, due risultano gli obiettivi chiave “riparare i danni Covid” e “risolvere debolezze strutturali”. Sono stati stanziati 31,9 miliardi per Istruzione e la ricerca e circa altri 15,6 per il potenziamento della sanità. Restano sotto i riflettori gli investimenti green e la digitalizzazione.

Piano nazionale di Ripresa e Resilienza –Fonte:politicheeuropee.gov.it

Secondo alcune fonti, è stato rinviato il Consiglio dei Ministri programmato per oggi, 24 aprile, dove si sarebbe dovuta discutere l’approvazione la bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Tra le proposte sottoposte all’esame del Cdm vi è un ambizioso progetto di riforme che comprende la Pubblica Amministrazione, la giustizia, la semplificazione della legislazione e la promozione della concorrenza. Si punta altresì alla modernizzazione del mercato del lavoro, al rafforzamento della concorrenza nel mercato dei prodotti e dei servizi e alla riforma del fisco. Restano però molto acute le tensioni, che contribuiscono alla mancata approvazione del testo.

Cos è il PNRR

Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza è il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, strumento necessario per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19. La sua realizzazione sarà la chiave di volta per una maggiore crescita e sostenibilità economica del Bel Paese.

PNRR –Fonte:fiapautotrasporti.it

Il NextGeneration EU è quel programma, concordato dalla Commissione Europea, dal Parlamento europeo e dai leader dell’UE per poter uscire dalla stagnazione e gettare le fondamenta per ergere un’Europa più moderna e sostenibile. Oltre a contribuire alla riparazione dei gravi danni economici e sociali, secondo il Presidente del Consiglio Draghi porta dentro se il principio di adeguatezza, che permetterà all’Italia di percorrere un percorso di crescita duratura scalciando via qualunque ostacolo che nel tempo hanno impedito alla Nazione di elevarsi.

Le risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza e gli obiettivi

Il PNRR perciò si mostra come l’ossatura da 221,5 miliardi con la quale l’Esecutivo

“vuole vincere questa sfida e consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale”

I due strumenti che il NextGeneration EU propone ai suoi beneficiari sono:

  • Il dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) che mira a mitigare l’impatto economico e sociale e contemporaneamente va incontro a tutte le sfide che vengono proposte dall’Unione a lungo termine.
  • Il Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU) che aspira a dipanare le lesioni sociali ed economici, disponendo l’attenzione sulla ripresa verde, digitale e resiliente.

L’Italia risulta essere il primo Stato a poterne usufruire facendo convergere risorse per 191,5 miliardi di euro per il solo RRF da investire tra il 2021-2026. Di tale somma, 68,9 miliardi sono destinati alla sovvenzioni a fondo perduto, cioè quei prestiti di denaro che non prevedono l’obbligo di restituzione del capitale erogato e dei suoi interessi, altresì sono privi di disponibilità di garanzia e di garante. Questi sono assegnati da enti pubblici e servono ad incoraggiare l’iniziativa imprenditoriale dei soggetti privati.

Nuovi aiuti europei –Fonte:leleggepertutti.it

Le stime rivolte verso il PNRR sono molto incisive e coinvolgono un’ampia fetta di variabili macroeconomiche come:

  • L’inclusione sociale
  • Lo sviluppo sostenibile
  • L’equità

Al termine dell’arco temporale entro cui tutte le iniziative dovrebbero essersi realizzate, il prodotto interno lordo atteso sarà di almeno 3,6% superiore rispetto all’andamento tendenziale e altresì vi sarà un valore occupazionale maggiore del circa il 3% di quello attuale.

Tali fattori non faranno altro che premettere migliori valutazioni per quegli indicatori che stimano la povertà, le disuguaglianze di reddito, l’inclusione di genere e sottolineeranno un incisivo calo del tasso di disoccupazione giovanile, che oggi tocca i 9,7 punti percentuali. A tali risorse si aggiungono quelle del REACT-EU, che saranno spese durante il periodo 2021-2023.

Recovery Plan –Fonte:ilsussidiario.net

Questa strategia permette di definire i traguardi entro il 2026 e successivamente tra il 2030 e il 2050. Risulta chiaro come il Premier Draghi e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Franco abbiano già stabilito dove confluirà il primo 70% delle sovvenzioni, fissato già nella versione ufficiale del Regolamento RRF, mentre il rimante 30% verrà definito entro il 30 giugno 2022 e sarà determinato dalle fluttuazioni del PIL degli Stati membri registrate nel 2020-2021 sulla base delle statistiche ufficiali.

Le previsioni del PNRR

PNRR –Fonte:greenreport.it

Approvata l’ultima stesura dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2021 e fatto esaminare attentamente dalle due Camere parlamentari, le conclusioni sono sopraggiunte il 31 marzo 2021.

È stata preannunciata un’ulteriore discussione con gli Enti territoriali tenutasi nel mese corrente riguardo gli obiettivi di policy e gli interventi connessi ai tre fondamentali punti a cui il Piano mira di raggiungere:

  • Digitalizzazione e innovazione
  • Transizione ecologica
  • Inclusione sociale

Sono state perciò previste dalla bozza, 16 componenti raggruppate in 6 missioni differenti che sono:

Recovery Plan, Digitalizzazione –Fonte:innovationpost.it
  • Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: organizzata da 3 componenti, il cui obiettivo sta nella modernizzazione digitale delle infrastrutture di comunicazione del Paese, nella Pubblica Amministrazione e sul sistema produttivo. Una di queste punta la sua attenzione sul settore del turismo e della cultura, colonna portante dell’economia della Nazione.
Recovery Plan, Rivoluzione verde –Fonte:confedercontribuenti.it
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica: è composta da 6 componenti che si fissano come principio cardine della loro azione quello di realizzare una transizione ecologica in Italia che si plasmi con il Green Deal europeo, ossia quella tabella di marcia che rende sostenibile l’economia dell’UE. Ciò avverrà attraverso la trasformazione dei cambiamenti climatici e le minacce ambientali in opportunità per tutti i settori politici. L’obiettivo preposto renderà possibile la realizzazione di una transizione equa ed inclusiva per tutti.
Pnrr, il Mims istituisce una consulta su infrastrutture e mobilità –Fonte:qualenergia.it
  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile: le 2 componenti che la fondano presentano come scopo principale quello di rafforzare ed estendere l’alta velocità ferroviaria nazionale, potenziano quella regionale, puntando i riflettori sull’arretratezza del Mezzogiorno.
Pnrr, Istruzione e ricerca –Fonte:udinesetv.it
  • Istruzione e ricerca: si vuole rilanciare la crescita potenziale, la produttività, l’inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali del futuro. Si fornisce così spazio ad una maggiore azione giovanile.
La politica di coesione –Fonte:laceuropa.it
  • Inclusione e coesione: sono 3 le componenti che la caratterizzano, questi incidono sulla revisione strutturale delle politiche attive del lavoro, un rafforzamento dei centri per l’impiego e la loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati.
Salute, Pnrr –Fonte:agendadigitale.eu
  • Salute: sono 2 le componenti che si focalizzano sul rafforzamento della rete territoriale e sull’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Ne consegue il fortificare del Fascicolo Sanitario Elettronico e altresì lo sviluppo della telemedicina.

La Governance del PNRR

Cdm sul Recovery Plan –Fonte:ilsussiodiario.net

Lo schema di governance prevede una struttura di coordinamento centrale presso il Ministro dell’Economia, che esaminerà l’attuazione del Piano e predisporrà l’invio delle richieste di pagamento alla Commissione Europea. Accanto a questa ci saranno altri due assetti, una per la valutazione e l’altra per il controllo. L’Esecutivo prevede inoltre la presenza di Task Force che supportino le amministrazioni territoriali, migliorandone la loro capacità di investimento e semplificandone le procedure. La supervisione finale politica del progetto, altresì sarà affidata ad un comitato che avrà sede presso la Presidenza del Consiglio e sarà composto da ministri competenti dei settori riguardanti.

Digitalizzazione, innovazione e cultura

La digitalizzazione abbraccia complessivamente tutte le 6 missioni presenti nel PNRR. Essa è rivolta

  • Alla scuola nei suoi programmi didattici, nelle competenze di docenti e studenti, nelle sue funzioni amministrative, nei suoi edifici;
  • Alla sanità nelle sue infrastrutture ospedaliere, nei dispositivi medici, nella preparazione e nell’aggiornamento del personale, al fine di garantire il miglior livello di benessere per tutti i cittadini;
  • Aggiornamento tecnologico nell’agricoltura, nei processi industriali e nel settore terziario;
  • Alla pubblica amministrazione incidendo minuziosamente sulle dotazioni tecnologiche, sul capitale umano e infrastrutturale, sulla sua organizzazione e sulle modalità di erogazione dei servizi.

È proprio sulla pubblica amministrazione che l’intervento del Piano sarà capillare. Sarà altresì necessaria la realizzazione di una programma che includa ogni tassello tecnologico essenziale affinchè le prestazioni vengano erogate con maggior efficienza. Saranno predisposte delle misure propedeutiche che contribuiranno alla sburocratizzazione per lo smaltimento del blocklog di pratiche dedicato al Ministero della Giustizia.

Piano Transizione 4.0 –Fonte:trovabando.it

Risulta perciò fondamentale l’incentivazione degli investimenti in tecnologia che faranno traghettare l’Italia verso la Transizione 4.0. Questo avverrà attraverso l’ausilio di meccanismi che contribuiscano alla massimizzazione delle risorse disponibili. Ciò si realizzerà con interventi che si presteranno alla trasformazione delle piccole e medie imprese, attraverso processi di internazionalizzazione, verso una maggiore competitività delle filiere industriali.

Si coopererà ad una migliore garanzia di copertura di tutto il territorio nazionale con reti a banda ultra-larga. Ciò sarà indispensabile affinchè i benefici della digitalizzazione possano centrare l’obiettivo del Gigabit society, quel Piano europeo avente come scopo, entro il 2050, la connessione attraverso le reti per i settori amministrativi, per gli istituti scolastici e per le strutture dedite al trasporto pubblico che viaggi a un gigabit per secondo.

Stop all’esame di Stato

Si annuncia così un probabile sovvertimento delle regole di base che incidono sul mondo universitario e sull’accesso alle professioni. Dal Recovery, risulterà esserci un’accelerazione per l’ingresso al mondo del lavoro per i neo laureati. L’esame di laurea perciò sostituirà l’esame di Stato volto alle abilitazioni lavorative, riprendendo le fila di un vecchio disegno di legge approvato il 19 ottobre 2020 dal precedente Governo Conte sulla proposta dell’allora Ministro dell’Università Gaetano Manfredi.

Esame di stato –Fonte:affaritaliani.it

Il documento è perciò previsto per la conclusione delle lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria, Farmacia, Medicina veterinaria e Psicologia. Abbraccerà anche i corsi di studi specializzanti per l’edilizia e il territorio, le tecniche agrarie, alimentari e forestali e infine le tecniche industriali. La validazione per altri titoli universitari, secondo il provvedimento, sarà possibile attraverso la richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali oppure delle relative federazioni nazionali.

L’obiettivo principale posto in essere sarà quello di prevedere un tirocinio pratico-valutativo svolto integralmente durante il corso di studio affinchè lo studente, una volta laureato, abbia l’abilitazione necessaria per poter esercitare la professione in cui si è specializzato.

Nonostante ciò, l’approvazione del testo resta ancora un traguardo complesso da raggiungere. Il ritardo sul confronto dell’Esecutivo sembra essere dovuto a presunti “aggiustamenti su alcune voci” , i cui nodi secondo fonti governative, non saranno sciolti prima dell’invio della bozza a Bruxelles prevista il 30 aprile 2021.

Giovanna Sgarlata

Esame di stato, il Movimento dei dottori in Psicologia: ” Il ministro Manfredi e il presidente Lazzari mantengano le promesse”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Movimento dei dottori in Psicologia. Nella nota si espone la situazione dei laureati in psicologia, prossimi all’esame di abilitazione e gli sviluppi a seguito delle varie proteste nazionali. (Noi di UniVersoMe ne avevamo parlato qui.)

“E’ necessario che Ministero dell’Università e della Ricerca e Consiglio Nazionale Ordine Psicologi stabiliscano un incontro immediato anche telematico, in nostra presenza, così da poter mantenere gli impegni presi e dare sostanza alle dichiarazioni pubbliche espresse. Noi crediamo nella lealtà dei soggetti coinvolti prima ovviamente dell’inizio della sessione dell’esame di Stato per l’abilitazione degli psicologi del prossimo 16 Luglio”. Una dichiarazione molto forte quella adottata dall’avvocato professor Antonio Ruggiero del foro di Milano, che ha avuto mandato di difendere i diritti e le richieste del movimento spontaneo formato da oltre 10 mila dottori in psicologia, che da 4 mesi lottano per ottenere l’abilitazione alla professione attraverso una riformulazione dell’esame di Stato per le sessioni d’esame di Luglio e Novembre 2020. Una professione che grazie al decreto Lorenzin del 2018 ha acquisito il profilo di professione sanitaria. Ma andiamo ai fatti. Il 12 Giugno l’Italia ha assistito ad un evento mai accaduto nella storia della categoria professionale psicologica: un movimento composto da oltre 10 mila aspiranti psicologi è sceso numeroso in piazza Montecitorio per manifestare contro le modalità telematiche previste dal DM n. 57 del 29 aprile 2020, recante le norme di svolgimento della sessione degli esami di Stato per l’abilitazione alla professione. In quella stessa giornata i rappresentanti del movimento sono stati invitati a Montecitorio e, grazie alla disponibilità dimostrata, hanno avuto un incontro-confronto proprio con il Ministro all’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi che, aveva aperto spiragli di speranza per una riforma avvertita, tra l’altro, come estremamente necessaria sia da parte dei candidati sia da parte di diversi professionisti iscritti all’ordine professionale. L’unica conditio sine qua non, posta dal Ministro stesso, era il benestare del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP). Proprio per arrivare alla risoluzione della vicenda, il 22 Giugno è stato fissato un incontro telematico tra i rappresentanti ministeriali, il Presidente del CNOP dott. David Lazzari, il Presidente del Consiglio Nazionale Studenti Universitari (CNSU) Luigi Leone Chiapparino e i rappresentanti del Movimento dei dottori in Psicologia. Purtroppo in quell’incontro, la proposta d’adozione di linee guida per lo svolgimento dell’esame di Stato proposte dal CNOP e tuttavia non legalmente vincolanti, non ha soddisfatto i futuri psicologi. Proprio per tale motivo venerdì 26 Giugno il Movimento dei dottori psicologi ha incaricato, con formale mandato, l’Avvocato Professor Antonio Ruggiero del foro di Milano che, capendo e accogliendo la giusta richiesta dei dottori e arguendo l’emergenza legata alla prima data utile dell’esame di Stato prevista per il prossimo 16 luglio, si è immediatamente impegnato per intessere nuovamente le fila della trattativa con il Ministro Manfredi, con i rappresentanti del Ministero e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché con il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi dott. David Lazzari. Dopo un’iniziale resistenza, ma grazie alla capacità di mediazione e all’instancabile attività continua posta in essere, entrambi gli organismi statali hanno affermato, in separate sedi, di voler procedere con la rimodulazione dell’esame di Stato come da nostre indicazioni, già dalla sessione di Luglio e poi di Novembre. Tuttavia nonostante le intenzioni espresse singolarmente dagli organi istituzionali, alle quali è seguita, da parte ministeriale, la reale collaborazione in tale direzione, vi è stata una chiusura da parte del nostro Ordine professionale. Tra l’altro proprio il Presidente dell’Ordine, il Dott. David Lazzari aveva affermato in una dichiarazione pubblica che: “il CNOP ha esplicitato al Ministero e alle Università la disponibilità ad una normativa analoga a quella definita per la professione medica (tirocini abilitanti come esame di Stato)”. Ma ad oggi e a pochi giorni dall’inizio dell’esame di Stato, non è stato fatto alcun passo avanti per soddisfare quanto da noi richiesto. Occorre che le parti prendano contatti immediati superando qualsiasi incomprensione e personalismo per trovare un accordo che soddisfi tutte le parti sociali coinvolte. Lo chiedono a gran voce oltre 10.000 dottori in Psicologia che ad oggi sono stati lasciati in un limbo di incertezza in merito ad un esame dal quale dipende il loro futuro lavorativo. Chiediamo quindi un urgente riscontro.”

Il Movimento dei dottori in Psicologia

Portavoce

Dott. Pirrone Davide

Dott.ssa Marialisa Maioli

Dott. Fabbri Patrick

Dott. Di Marzio Antonello

Dott.ssa Caccia Monica

Dott. Romeo Pasquale