Edoardo Leo incontra gli studenti UniMe: dialoghi sull’opera cinematografica “Non sono quello che sono”

Lunedì 28 ottobre, il regista e attore Edoardo Leo si confronterà con gli studenti sui temi che emergono dal suo ultimo film “Non sono quello che sono“. L’evento si terrà alle ore 15:30 presso l’Aula Magna dell’Ateneo. L’incontro fa parte del progetto Masterclass tour. Dal 18 ottobre al 30 ottobre, infatti, il progetto prevede una serie di appuntamenti con gli studenti e le studentesse in alcuni dei più prestigiosi Atenei d’Italia. Sono previsto 0.25 CFU per gli studenti che parteciperanno all’evento.

Interventi e dibattiti dell’evento

Locandina dell’evento: fonte: unime.it

All’evento interverranno la Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari e il prof. Fabio Rossi, ordinario di linguistica italiana nel nostro Ateneo. Il talk sarà invece moderato dalla giornalista della Gazzetta Del Sud, Natalia La Rosa. Il progetto è rivolto principalmente ai giovani, a trasmettere loro un nuovo approccio ad un bagaglio valoriale fondato sul rispetto per la persona. Non è un caso, infatti, che tra le principali tematiche toccate da questa indagine figurino violenza di genere, gelosia, maschilismo, anaffettività e razzismo. Si esplorerà anche l’operazione da un punto di vista del linguaggio, le motivazioni sulla scelta di tradurre il testo nei dialetti romano e napoletano e la relazione tra il testo letterario e indagine sociologica.

La pellicola e la carriera di Edoardo Leo

In uscita nelle sale il 14 novembre per Vision Distribution, il film rilegge la tragedia di Otello di W. Shakespeare, ambientandola nei primi anni 2000. L’idea è stata quella di riadattare l’opera scritta in un contesto contemporaneo, ma che allo stesso tempo rispettasse il più possibile l’originale. Utilizzare il dialetto romano e napoletano, ritenuti i più vicini a rappresentare la forza di quel linguaggio, è stata la soluzione per un coerente riadattamento contemporaneo dell’opera.

“Un lavoro di traduzione che è durato molti anni e mi ha permesso di filmare Otello senza ‘toccare’ il testo che è stato, tranne per i tagli necessari, integralmente riportato.”

Edoardo Leo, fonte. wikipedia commons

Ha detto Edoardo Leo, regista della pellicola, che ha ottenuto una notevole popolarità sia per i suoi ruoli cinematografici che per le sue opere da regista. Ha già diretto film come “Diciotto anni dopo” (2010); “Buongiorno papà” (2013); “Noi e la Giulia” (2015); “Che vuoi che sia” (2016) e “Lasciarsi un giorno a Roma” (2021). Nelle vesti di attore ha fatto parte in film come “L’ultimo bacio” (2001), “Tutta colpa di Freud” (2014), “Smetto quando voglio” (2014) e “Perfetti sconosciuti” (2016). Come doppiatore, infine, Edoardo Leo ha prestato la sua voce a Massimo Marcovaldo, uno dei personaggi del film d’animazione Disney-Pixar “Luca” (2021).

Antonino Nicolò

La Dea Fortuna: il film che conferma in pieno lo stile del regista Ferzan Ozpetek

Fonte: MyMovies

Proiettato nelle sale a fine 2019 e con diverse nomination ai “Nastri d’argento”, La dea fortuna rappresenta l’ultima fatica cinematografica del regista Italo turco Ferzan Ozpetek.

La trama

Protagonisti della storia, ambientata a Roma, sono Alessandro (Edoardo Leo) e Arturo (Stefano Accorsi). Entrambi hanno una relazione stabile e convivono da molti anni. Arturo, l’intellettuale della coppia, in attesa di un miglior impiego si occupa di traduzioni di opere letterarie, mentre Alessandro è un idraulico. La normale routine della coppia, che oscilla tra i piccoli problemi della quotidianità e i ritrovi con gli amici di quartiere, viene quasi sconvolta dall’arrivo di Annamaria (Jasmine Trinca), una vecchia amica di Alessandro, con i suoi due figli. Annamaria si fermerà a Roma e affiderà temporaneamente i figli alla coppia.

Fonte: Artwave

Tematiche affrontate dal regista

Come in molti altri film di Ozpetek, anche ne “La dea fortuna” la sceneggiatura si concentra su una relazione omosessuale quale quella di Alessandro e Arturo. Chi conosce bene il regista sa che questo è stato molte volte un trend topic di molti suoi film di successo e apprezzati dalla critica.

I due protagonisti è come se quasi improvvisamente diventassero genitori. Forse in modo indiretto o forse invece in modo del tutto evidente, l’intento del regista stavolta non è stato quello di concentrarsi sulle problematiche  comuni ad ogni relazione sentimentale sia essa etero o gay, bensì affrontare un tema molto discusso quale quello dell’omogenitorialitá, e ancora di più riuscire ad affrontarlo in modo del tutto naturale. Infatti, nessuno guardando “La dea fortuna” si sentirebbe in grado di dire cosa sia giusto o sbagliato, insomma di prendere posizione. Tutto ciò passa in secondo piano grazie all’abilità di Ozpetek di incastrare le vicende della maggior parte dei suoi personaggi e di rappresentare i loro stati d’animo in una maniera tale da non lasciare spazio al pregiudizio.

Fonte: MyMovies

 

Analogie con i precedenti lavori

Conoscendo i precedenti lavori del regista non si può fare a meno di notare parecchie analogie soprattutto con uno dei suoi film, “Le fate ignoranti” (2001). Similitudini nel cast ma anche nell’ambientazione di molte scene significative.  Dall’appartamento dei protagonisti in cui si ritrovano con i loro “singolari” amici, che abitano nello stesso quartiere o addirittura nello stesso palazzo, alla terrazza in cui si organizzano eventi o si improvvisa qualche festa la sera con un po’ di musica turca per smorzare la tensione della giornata. Stesso spirito di solidarietà e di condivisione.

I figli di Annamaria diventano un po’ figli di tutti, i problemi di Alessandro e Arturo accomunano tutti.

Fonte: Radio Musik

In “La dea fortuna” come ne “Le fate in ignoranti” troviamo pure come protagonista Stefano Accorsi. Presenti in entrambi i lavori anche Serra Yilmaz, nota attrice turca e conosciuta in Italia grazie ai film di Ozpetek, e Filippo Nigro nel ruolo di amici della coppia.

 

Candidature Nastri d’Argento

La pellicola ottiene ben otto nomination alla nota manifestazione cinematografica riuscendo a portare a casa tre Nastri D’Argento, nella categoria miglior attrice protagonista a Jasmine Trinca, miglior cameo dell’anno a Barbara Alberti e migliore colonna sonora a Pasquale Catalano.

 

Sicuramente La dea Fortuna rispetta le aspettative degne di un film di un regista quale Ferzan Ozpetek: infatti, il suo stile non solo non si smentisce, ma ne esce maggiormente rafforzato.

 Ilenia Rocca