L’editing genetico: il futuro per malattie su base genetica?

 

Introduzione

Come malattie cardiovascolari annoveriamo: infarto del miocardio, ischemia e scompenso al livello cardiaco. Infarto del miocardio è causato principalmente da un’ostruzione di quello che è il passaggio del sangue all’interno delle arterie non permettendo, quindi, un apporto corretto di ossigeno all’interno di quelli che sono i vasi che andranno ad irrorare il cuore. Può presentarsi in maniera acuta o subacuta, in maniera acuta nel peggiore dei casi si presenta senza i cosiddetti “segnali dall’arme” provocando in maniera istantanea la morte quindi infarto, o in maniera subacuta, quindi la fase subacuta determinata già da un’ischemia (che colpisce le arterie coronarie) protratta nel tempo che grazie alla presenza di segnali che potrebbero permetterne un riconoscimento come, dolori che possono coinvolgere il braccio sinistro e il collo, stanchezza.

Biomarcatori, elettrocardiogramma ed ecocardiogramma.

I biomarcatori che permettono il riconoscimento di infarto sono Troponina, Mioglobina e CK-MB. Gli esami come l’elettrocardiogramma ed ecocardiogramma, i quali ne consentono lo studio dell’organo in maniera differente, una sfrutta principalmente la rilevazione del ritmo anomalo che potrebbe presentarsi, l’altra riproduce l’immagine dell’organo attraverso ultrasuoni.

  1. Introduzione
  2. Biomarcatori, elettrocardiogramma ed ecocardiogramma.
  3. Fattori di rischio
  4. Cosa consigliano i medici?
  5. Cosa sono le placche aterosclerotiche?
  6. Perché Colesterolo “buono” o “cattivo”?
  7. I determinanti di salute e l’editing genetico, dove la scienza sta arrivando?
  8. L’utilizzo della tecnica CRISPR all’interno delle malattie cardiovascolari 

Fattori di rischio

Tra i fattori di rischio, si fa riferimento all’età, in età avanzata si può parlare di un decadimento fisiologico dell’organo in quanto c’è mancata produzione di fattori che permettono l’elasticità del cuore, o ancora la presenza di malattie congenite. Cattive abitudini di vita: fumo, alcol, cibo spazzatura, che promuovono la produzione delle placche arteriosclerotiche, e quindi ostruzione nel passaggio del sangue.

Fattori di rischio: https://www.studiocardiologiconangah.it/abcprevenzione.html

 

Cosa consigliano i medici?

Prevenzione e la promozione della salute, quindi andando a ridurre quelli che sono i fattori nocivi (alcol, fumo, cibo spazzatura, sedentarietà), e aumentare i fattori positivi che aumentando le condizioni favorevoli di vita, quindi uno stile di vita sano: seguire un’alimentazione corretta, sport, eliminare le sostanze nocive. Utile, inoltre, fare screening delle malattie cardiovascolari.

Prevenzione malattie cardiovascolari: https://www.ausl.pr.it/anteprima_opuscolo_cardiovasco_2016_1_1000.jpg?h=f4f5f60aab67f3791235b704bb63ed87713a5db7

Cosa sono le placche aterosclerotiche?
Le placche aterosclerotiche, nascono da continue lesioni all’interno dei vasi, dall’accumulo di colesterolo (LDL) definito “cattivo”, proprio perché invece di essere smaltito si va a depositare all’interno del lume dei vasi sanguigni riducendo il passaggio di sangue. Quindi l’ipercolesteremia può essere legata ad una predisposizione genetica che facilita l’accumulo di colesterolo e anche favorita dagli stili di vita poco sani.

Formazione delle placche all’interno dei vasi: https://www.cardiochirurgia.com/patologie/2016/aterosclerosi-prevenzione-diagnosi-trattamento

Perché Colesterolo “buono” o “cattivo”?

Il colesterolo, si scinde in HDL ed LDL, rispettivamente buono e cattivo. Buono e cattivo in base alla destinazione che “prende” il colesterolo, trasportato attraverso sacche lipoproteiche, il loro trasporto attraverso queste sacche, permettono le normali funzioni del colesterolo buono e l’esterificazione del colesterolo “cattivo”. Nel caso in cui, vi è un disequilibrio, il colesterolo “cattivo” o LDL non viene esterificato, e quindi accumulato. Questo disequilibrio viene favorito dalla genetica, e quindi ne determina l’accumulo.

I determinanti di salute e l’editing genetico, dove la scienza sta arrivando?

I determinanti di salute si suddividono in fattori modificabili (stili di vita), non modificabili la genetica e il sesso. In questa prospettiva, l’editing genetico, per quanto riguarda la predisposizione genetica nell’accumulo di colesterolo, sta contrastando “il fattore genetico” compreso all’interno di quelli che sono i fattori non modificabili. Utilizzando la tecnica Crispr, che agisce al livello del Dna con un meccanismo di taglio e di cucito, grazie all’ausilio dell’enzima Cas9, che taglia la sequenza “non corretta”, e grazie alla creazione in laboratorio della sequenza corretta, la cellula ingloba la sequenza corretta portando al funzionamento del gene stesso. La tecnica Crispr risulta essere una delle tecniche future nella correzione delle sequenze di DNA, di molte malattie. Quindi l’editing genetico, funziona attraverso due tecniche: silenziamento della sequenza scorretta, o grazie all’ausilio dell’enzima Cas9, viene identificata la sequenza e tagliata, per poi reinserire la sequenza corretta creata in laboratorio.

L’Utilizzo della tecnica CRISPR all’interno delle malattie cardiovascolari

Questo principio della tecnica CRISPR è stato applicato da uno studio condotto Verve Therapeutics di Boston, che si occupa della malattie cardiovascolari. Grazie a questa applicazione, i soggetti affetti da ipercolesteremia familiare hanno avuto un significativo abbassamento del cosiddetto colesterolo “cattivo”, ovviamente i benefici sono evidenti, ma i rischi incerti, in quanto si parla di uno studio sperimentale, ma si può sperare che getti le basi per una futura terapia.

Tecnica CRISPR: https://www.cambridge.org/core/services/aop-file-manager/file/582df76221b559de0536a2c2/CRISPR-1.jpg

                                                                                                                                                     Elisa Bentivogli 

Per approfondire

https://www.focus.it/scienza/salute/per-la-prima-volta-e-stato-usato-l-editing-genetico-per-abbassare-il-colesterolo

Malattie cardiovascolari: cosa sono e come prevenirle

https://link.springer.com/article/10.1007/s12013-015-0553-4

https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-cardiaci-e-dei-vasi-sanguigni/aterosclerosi/aterosclerosi

https://www.nature.com/articles/s41580-019-0190-7

https://www.focus.it/scienza/scienze/editing-genetico-crispr-come-si-fa

https://it.moleculardevices.com/applications/gene-editing-with-crispr-engineering

https://www.gvmnet.it/press-news/news-dalle-strutture/ecg-o-ecocardiogramma-quali-sono-le-differenze#:~:text=Qual%20%C3%A8%20la%20principale%20differenza,quindi%20la%20morfologia%20del%20cuore.

 

CRISPR Cas9 è Nobel per la Chimica 2020, cos’è?

l Nobel per la Chimica quest’anno è stato “vinto a parimerito” dalla chimica americana Jennifer A. Doudna e dalla biochimica francese Emmanuelle Charpentier, per lo sviluppo di CRISPR Cas9, una tecnica di editing genomico.

In cosa consiste questa scoperta? 

CRISPR cas9 è un metodo per “tagliare e cucire” il DNA nei punti che si desidera.  

Ha già aiutato molti scienziati nello studio e nella cura di molte patologie, negli OGM e nella ricerca di base. 

In molte malattie infatti, ci sono dei geni che sono difettosi o mancanti, oppure come nel caso dei tumori, mutati. 

Tramite questo ingegnoso sistema è possibile andare a tagliare via il gene difettoso e sostituirlo con una copia sana dello stesso, guarendo in una sola volta e definitivamente una determinata patologia. 

 

 

Ma non esistevano già tecniche di editing genomico?  

Sì, ma non erano sicure. 

L’editing genomico è una particolare tecnica di ingegneria genetica in cui si cancella, aggiunge o modifica, una porzione del DNA di un organismo vivente. 

Sin dagli anni 2000, mappato il DNA, si è pensato che una volta capito quale fosse il gene difettoso in una determinata patologia, sarebbe bastato correggerlo per far guarire il malato dalla patologia stessa: nacque così la Terapia Genica. 

 pensò all’inizio di utilizzare le proprietà di alcuni virus con trascrittasi inversa, capaci di inserirsi nel DNA della cellula infettata e vivere in essa per sempre, come ad esempio fa il virus dell’HIV. Questa tecnica tuttavia presentava degli svantaggi: 

Non si riusciva a controllare dove il pezzo di DNA da voler aggiungere fosse inserito. Questo comportava che se da un lato si potesse curare una patologia genetica, dall’altro se ne sarebbe potuta procurare una nuova, visto che inserendo a casaccio del DNA, esso poteva essere letto scorrettamente o poteva far “sfalsare” il resto del DNA, che venendo letto male, avrebbe comportato la nascita di altre patologie genetiche. 

 

Sarebbe come inserire una frase a caso in un libro, il lettore sarebbe confuso e potrebbe travisare il significato dell’intero paragrafo 

 ZFN e TALENs

Successivamente, sempre prima di CRISPR cas9, vennero utilizzate le tecniche ZFN (Zinc Finger Nucleases) e TALENs (Transcription activator-like effector nucleases). In queste due tecniche, venivano usate delle nucleasi, ovvero specifici enzimi che tagliano il DNA, per tagliare e successivamente inserire il DNA voluto all’interno del genoma dell’organismo. 

Le “dita di zinco” sono delle particolari proteine che abbiamo tutti nelle nostre cellule, che consentono di legare il DNA in specifici punti, si è pensato quindi di modificare queste proteine per realizzare appunto la tecnica ZFN. 

Crediti  immaginenature.com 

 

Mentre per la TALEN ci si è ispirati a delle proteine dette TALprovenienti dalle piante che le usano per difendersi da batteri o altri microorganismi, capaci anch’esse di legare il DNA in specifici punti e quindi tagliarlo. (1)

Crediti immagine: researchgate.net 

Qual era il problema di queste due tecniche?  

Che usavano delle proteine (strutture fatte da amminoacidi) per legare il DNA, che è  fatto di nucleotidi. Questo comportava una certa imprecisione, visto che per quanto specifiche, sequenze di DNA simili a quelle che si volevano modificare potevano essere presenti in altre parti del DNA, andando quindi a ricadere nell’errore di modificare parti non volute del genoma, con tutte le possibili patologie che ne potrebbero derivare nel caso della cura di malattie, o di inefficienza parlando di OGM. 

La svolta di CRISPR Ca9 

Nel 2011, Emanuelle Charpentier, studiando un batterio patogeno per l’uomo, lo Streptococcus Pyogenes, si accorse che questo batterio aveva un’arma per difendersi dai Batteriofagi (virus che attaccano i batteri). 

L’arma in questione era CRISPR. Letteralmente Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeatstraducibile con “brevi ripetizioni palindrome raggruppate e separate a intervalli regolari” 

In pratica il batterio che era stato attaccato da un virus, ne memorizzava il DNA o RNA, inserendolo poi nel suo Genoma, per far sì che ad una eventuale reinfezione, trascrivendo l’RNA da quelle sequenze che aveva memorizzato tramite CRISPR, poteva produrre delle sequenze di RNA complementari a quelle del virus, bloccandolo e avendo così una sorta di “immunità” ad esso (questo meccanismo è conosciuto come “RNA interference)  (2)

Crediti immagine: researchgate.net 

Non era nuovo questo meccanismo, in quanto fu notato per la prima volta nel 1993 dal biologo marino Francisco Mojica, in una serie di batteri. 

Dove sta quel plus che ha fatto vincere il Nobel alle due scienziate? 

Una scoperta quasi per caso: 

L’intuizione della scienziata Charpentier, sta nel fatto di aver notato che questo meccanismo di difesa non usava proteine, ma RNA e DNA come strumenti principali per riconoscere il DNA, per cui aveva una precisione molto maggiore rispetto a qualunque tecnica di editing genomico fino ad allora conosciuta.  

Così nello stesso anno, ha pensato insieme alla scienziata Jennifer Doudnadi iniziare a lavorare alla riproduzione in laboratorio del sistema CRISPR unito alla proteina (sempre batterica) Cas9, che è una endonucleasi, ovvero un enzima capace di tagliare il DNA. 

Cas9, associata a CRISPR e altre proteine come transcrittasi e transattivasi, sarebbe stata in grado di tagliare uno specifico punto indicato dalla sequenza nucleotidica voluta, per poi inserire, sempre con la stessa precisione, un eventuale pezzo di DNA nel punto desiderato. 

Dal 2012 la tecnica si è sparsa per il mondo ed è stata utilizzata per una miriade di esperimenti, dagli OGM, ai biocarburanti alla cura di tante patologie. 

Il Nobel 

Oggi, a distanza di soli 8 anni (un Nobel può richiedere decine di anni per essere assegnato, ma la loro scoperta è talmente importante da aver impiegato pochissimo tempo per essere riconosciuta), le scienziate Charpentier e Doudna ricevono il più ambito dei riconoscimenti scientifici. 

Questa scoperta mostra come oltre allo studio, che alla lunga paga, una buona intuizione ed una vivace creatività sono le armi migliori di uno scienziato. 

Dalla semplice osservazione del sistema immunitario di un batterio, le scienziate sono riuscite a ricavare un potentissimo strumento che aiuterà l’umanità negli anni a venire, in innumerevoli campi tecnico-scientifici. 

Grande plauso quindi a queste grandi scienziate, che possano continuare a migliorare il mondo grazie ad una delle più preziose e nobili attività umane, la ricerca scientifica, e che questo meritatissimo premio possa essere d’ispirazione per le generazioni odierne e future! 

(1) https://upbiotech.wordpress.com/2019/05/27/lediting-genomico-prima-di-crispr-cas/

(2) https://elifesciences.org/articles/13450

 

Roberto Palazzolo