Cannabidiolo, possibile effetto protettivo contro il Covid

Recenti articoli hanno mostrato un possibile effetto di protezione da parte del Cannabidiolo contro il Corona Virus.
Ad un anno e mezzo dalla pandemia, grazie all’importante campagna vaccinale, la curva dei contagi sta finalmente scendendo.
Tuttavia, parallelamente allo sviluppo dei vaccini, la ricerca non si è fermata di studiare potenziali farmaci in grado di curare il Covid-19.

 

Cos’è il cannabidiolo?

In che modo combatte il Covid?

Serendipità

Conclusioni

Cos’è il cannabidiolo?

Il Cannabidiolo è uno dei metaboliti della Cannabis Sativa, pianta nota per il suo uso ricreativo, dati i suoi effetti psicotropi.

Crediti immagine: https://www.agricolturafinanziamenti.com/wp-content/uploads/2018/05/BOL-worker-1168×6571.jpg

Tuttavia, il responsabile degli effetti psicotropi, è principalmente il THC (tetraidrocannabinolo), un metabolita che, agendo sui recettori CB1 e CB2, è in grado di modulare la captazione di diversi neurotrasmettitori (come glutammato e dopamina), oltre ad agire sui recettori μ1 del sistema endorfinergico, modulando gli stimoli dolorosi.

Il Cannabidiolo (CBD) agisce invece, legandosi come agonista per i recettori della Serotonina 5-HT1a e come antagonista dei recettori GPR55 e dei recettori vanilloidi TRPV1 e TRPV2. Modula inoltre i recettori CB1, CB2 e oppioidi.

Crediti immagine: https://www.laboratorio-galenico.it/wp-content/uploads/2017/06/Differenze-THC-e-CBD.jpg

Queste sue proprietà hanno permesso che la farmacologia si interessasse alla Cannabis Sativa dimostrando che il Cannabidiolo ha effetti rilassanti, anticonvulsivanti, antidistonici, antiossidanti, antinfiammatori, favorisce il sonno ed è distensivo contro ansia e panico. Inoltre, si è rivelata in grado di ridurre la pressione endooculare, è un promettente antipsicotico atipico ed è utile nel trattamento del dolore neuropaticoProprio per questo in diversi Paesi è stato liberalizzato l’uso della Cannabis a basso contenuto di THC (che ha l’effetto psicoattivo), ma che presentano comunque livelli normali di CBD.

Crediti immagine: https://canapafarm.eu/wp-content/uploads/2021/05/cannabinoidi-e-sclerosi-multipla.jpg

In che modo combatte il Covid?

Visto l’avanzare della ricerca sul CBD, in uno studio su Pubmed (ancora da verificare), si è notato che in una coorte di pazienti umani ,che in precedenza avevano assunto CBD, l’incidenza di infezione da SARS-CoV-2  era significativamente inferiore, fino a un ordine di grandezza, rispetto alle coppie abbinate o alla popolazione generale.
È emerso che il CBD induce l’espressione dell’interferone e aumenta la sua via di segnalazione antivirale, inibendo la replicazione del SARS-CoV-2. Questo avviene, probabilmente, grazie al suo legame con il recettore CB2, espresso quasi esclusivamente sulle cellule T del sistema immunitario, con più alta densità a livello della milza. La stimolazione dei recettori CB2 sembra infatti essere responsabile principalmente della azione anti-infiammatoria e immunomodulatrice dei cannabinoidi.

Crediti immagine: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33758843/#&gid=article-figures&pid=fig-1-uid-0

In un altro studio, è emerso che gli estratti di C. Sativa ad alto contenuto di CBD, possano essere utilizzati per ridurre l’espressione di ACE2, enzima attraverso il quale il SARS-CoV-2 entra nelle cellule umane.

Un’ulteriore ricerca ha dimostrato l’efficacia del CBD contro le malattie dell’apparato respiratorio e le sue proprietà cardioprotettive, nefroprotettive, epatoprotettive, oltre ad una concomitante riduzione delle molecole attraverso cui il SARS-CoV-2 entra nell’organismo umano.

Crediti immagine: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33671463/#&gid=article-figures&pid=figure-3-uid-2

Questi dati suggeriscono quindi un nuovo effetto del Cannabidiolo, suggerendone una sua aggiunta (add-on) alla tradizionale terapia per i malati di Covid19.

Serendipità

La scoperta del potere protettivo del CBD nei confronti del Covid19, è avvenuta osservando una coorte di persone che si infettavano di meno assumendo il CBD (per altri motivi legati alle altre proprietà farmacologiche dello stesso).
Questa modalità di scoperta prende è nota come Serendipità.
Il termine serendipità indica l’occasione di fare felici scoperte per puro caso e anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. Horace Walpole, nel XVIII secolo, coniò il termine in inglese (serendipity), che rientra pertanto nel novero delle parole d’autore.

Diverse sono le scoperte avvenute “per caso”:

Conclusioni

Il nuovo effetto del CBD fa vedere come le diverse scoperte scientifiche siano tra loro concatenate.
Una scoperta apparentemente poco utile può portare a scoperte sensazionali, grazie ad una sorta di effetto domino o a volte, alla mera fortuna, portando l’umanità sempre più lontano e verso una migliore qualità di vita.

Proprio per questo gli Stati dovrebbero investire di più nella scienza, e noi cittadini in primis dovremmo chiedere maggiori fondi destinati alla ricerca, affinché scoperte di questo genere possano essere sempre più, all’ordine del giorno.

 

                                                                                                                                                                  Roberto Palazzolo

Esami di giugno e luglio: le agevolazioni disponibili

In vista del ritorno in presenza per la sessione estiva di giugno e luglio 2021, UniMe ha previsto due modalità di intervento per supportare gli studenti in gravi difficoltà economiche, a seguito delle richieste pervenute da diverse associazioni studentesche e da singoli studenti.

Destinatari degli interventi

Gli interventi sono destinati agli studenti regolarmente iscritti per l’a.a 2020/2021 ad un corso di studi dell’Ateneo e collocati nella fascia della NO TAX AREA che dovranno sostenere uno o più esami durante la sessione prevista a giugno e luglio prossimi.

Modalità di intervento

Saranno due le modalità di intervento:

  1. Pernottamento gratuito: garantito a studenti residenti in comuni che distano almeno 200 km dalla sede universitaria di appartenenza e che giungeranno presso la facoltà il giorno precedente. Si rendono disponibili al pernottamento le residenze universitarie o residenze convenzionate.
  2. Rimborso spese di trasporto: gli studenti residenti in comuni diversi da quello di Messina, potranno ottenere un rimborso del costo del biglietto di trasporto che sarà detratto dal contributo omnicomprensivo annuale (COA).

Come richiedere i servizi

Per richiedere il pernottamento è necessario compilare l’apposito modulo indicando:

  • Matricola
  • Nome e Cognome
  • Anno Accademico di Iscrizione
  • Corso di Studi
  • Residenza
  • Esame da sostenere
  • Sede dell’esame
  • Data ell’esame
  • dichiarare di essere collocato nella NO TAX AREA
  • Allegare un Documento di riconoscimento in corso di validità.

Per richiedere il rimborso è necessario compilare l’apposito modulo indicando:

  • Matricola
  • Nome e Cognome
  • Anno Accademico di Iscrizione
  • Corso di Studi
  • Residenza
  • Esame da sostenere
  • Sede dell’esameData ell’esame
  • Dichiarare di essere collocato nella NO TAX AREA
  • Allegare scansione del biglietto

Giovanni Alizzi

Brasile, manifestanti in 200 piazze chiedono l’impeachment del presidente Bolsonaro per la sua “catastrofica gestione della pandemia”

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Sabato 29 maggio decine di migliaia di persone sono scese in piazza nelle principali città del Brasile per protestare contro il presidente ultranazionalista (e negazionista) Jair Bolsonaro, accusato di aver capitanato una catastrofica gestione della pandemia che, proprio nel gigante latino-americano, ha provocato finora oltre 461 mila morti. I manifestanti chiedono infatti l’impeachment del presidente. Secondo alcuni osservatori si è trattato della più grande manifestazione a cui il Paese abbia assistito dall’inizio della pandemia di Covid.

I luoghi delle maggiori proteste

Sono circa 200 le città brasiliane in cui si sono tenute le manifestazioni di protesta contro Bolsonaro, tra cui San Paolo, Rio De Janeiro e Brasilia. Gran parte delle persone scese in piazza erano giovani, i quali hanno scandito slogan di ogni tipo contro il presidente di estrema destra.

Le manifestazioni sono state quasi ovunque pacifiche, con l’unica eccezione di Recife, capitale dello stato del Pernambuco terra dell’ex presidente Lula, che ha deciso di non appoggiare pubblicamente le proteste per mantenere un profilo basso. I dimostranti sono stati qui caricati dalla polizia con lacrimogeni e proiettili di gomma che hanno causato decine di feriti.

Nel centro di Rio sono state 10 mila le persone che – tra sinistra e movimenti studenteschi – hanno sfilato gridando «Fuori Bolsonaro», «Vaccino subito», «Bolsonaro genocida» e «Fuori Bolsovirus».

Riempito da oltre 80 mila persone l’Avenida Paulista di San Paolo, viale simbolo della capitale economica del Sudamerica. Durante la sfilata lungo il viale, il leader del Movimento dei Lavoratori Senza Tetto (Mtst) Guilherme Boulos è avanzato così:

«Siamo in strada per difendere vite. Non aspetteremo seduti le elezioni presidenziali del 2022 e la manifestazione di ieri è stata solo l’inizio».

In effetti Boulos sta togliendo spazio da sinistra a Lula ed è già candidato alla presidenza del Psol (Partito Socialismo e Libertà), nato da una scissione «a sinistra» del PT (partito dei lavoratori) di Lula.

Ma i commenti accusatori sono arrivati anche da parte di altri agguerriti manifestanti:

«Dobbiamo fermare questo governo», «Bolsonaro è un genocida. È un assassino, non si rende conto del disastro che sta causando».

Il presidente Jair Bolsonaro. Fonte: ISPI

Si sono verificate proteste anche a Salvador e a Belo Horizonte, dove molte persone hanno deciso di puntare tutto sullo scherno, travestendosi da scheletri con la testa di Bolsonaro e tenendo in una mano la falce della morte e una bottiglia di clorochina nell’altra (farmaco lodato dal presidente come risposta per prevenire l’infezione da coronavirus, nonostante non ci siano prove sulla sua efficacia).

Non potevano certamente mancare infine le proteste nella capitale Brasilia, arrivate dopo che nei due precedenti fine settimana lo stesso Bolsonaro aveva indetto due manifestazioni di sostegno al governo, in risposta alla sua perdita di popolarità: secondo l’ultimo sondaggio di Datafolha quest’ultima è infatti scesa al minimo storico del 24%.

Mala gestione e Impeachment del presidente

Durante la crisi del Coronavirus la popolarità di Bolsonaro è drasticamente precipitata, in quanto gran parte dell’opinione pubblica lo ritiene responsabile della disastrosa gestione della pandemia, che negli ultimi mesi ha condotto al collasso l’intero sistema sanitario brasiliano.

Fonte: ANSA.it

Finora è stato vaccinato con una dose poco più del 21% della popolazione e con due dosi poco più del 10%, una percentuale pari a 19 milioni di persone contro gli oltre 210 milioni di abitanti che si contano in tutto il Paese. Si tratta di un ritardo che chiaramente si riflette anche sul numero di contagi e decessi degli ultimi giorni: a soli due giorni fa risalgono, secondo il ministero della Salute, 79.670 nuovi casi di contagio e 2.012 vittime provocate dalla malattia.

Con questo si spiegherebbe dunque perché il presidente brasiliano starebbe ad oggi affrontando la più grande crisi politica dall’inizio della sua presidenza: il 49% dei brasiliani sarebbe infatti favorevole al suo impeachment, mentre il 46% è contrario.

L’impeachment (ovvero la messa in stato d’accusa) è un istituto giuridico, presente in diversi Stati del mondo, con il quale si prevede il rinvio a giudizio di titolari di cariche pubbliche allorché si ritenga che nell’esercizio delle loro funzioni abbiano commesso determinati illeciti.

Le manifestazioni preannunciano scottanti elezioni nel 2022

È vero che già nel gennaio scorso manifestanti appartenenti sia ai gruppi di destra che di sinistra avevano sfilato in vere e proprie carovane d’auto per chiedere l’impeachment di Bolsonaro, ma le proteste del 29 maggio hanno avuto un valore simbolico molto diverso, senza precedenti. Questo perché in strada sono scese anche quelle categorie dimenticate della società brasiliana di oggi, vale a dire poveri, precari e movimenti di rivendicazione della terra.

Fonte: Il Giornale

A detta di molti organizzatori lo scorso sabato sono andate in scena le prove generali del prossimo anno elettorale, che si preannuncia alquanto bollente specialmente per i movimenti sociali e i sindacati vicini al Partito dei lavoratori (PT) di Lula e allo PSOL di Boulos.
Alle elezioni del 2022 una rielezione dell’attuale presidente in carica è tutt’altro che scontata, laddove invece sembrano esserci buone possibilità per la ricandidatura di Lula, principale leader della sinistra brasiliana ed ex presidente dal 2003 al 2011.

Gaia Cautela

Laureati online: come ottenere il rimborso per la pergamena

La pandemia da Covid-19 ha messo in crisi l’intera Italia e portato disservizi e limitazioni per i suoi cittadini, inclusi gli studenti universitari. L’ateneo di Messina ha deliberato che tutti i laureati che hanno conseguito il titolo durante il periodo di restrizioni discutendo la tesi in modalità telematica, hanno diritto ad un esonero dal pagamento del contributo per il rilascio della pergamena del Titolo Accademico.

Fonte: ida-forum.it
Fonte: ida-forum.it

Il costo di 85,00 € (diviso in 53,00 € + 16,00 € imposta di bollo su istanza + 16,00 € imposta di bollo sulla pergamena) viene così totalmente eliminato.

Chi può usufruirne?

  • Tutti i laureati in modalità telematica, indipendentemente dal pagamento per il rilascio della pergamena.

Modalità applicazione beneficio

  • Se non hai provveduto a pagare, puoi richiedere la pergamena tramite il seguente Modulo e scegliere se:
    • ritirarla presso l’Infopoint;
    • richiedere la spedizione a domicilio (spese di spedizione a carico dello studente) con il suddetto modulo da inviare a protocollo@unime.it
  • Se hai già pagato puoi richiedere il rimborso tramite il seguente link

Per maggiori informazioni puoi rivolgerti alla segreteria studenti!

Livio Milazzo

Fonte img di copertina: cinema.campusnet.unito.it

Nuovo accordo Ue: consentito il turismo ai vaccinati, ma il green pass europeo è ancora in trattativa. In Sicilia nuove iniziative sulle vaccinazioni

Fonte: Il Messaggero

Gli Stati membri dell’Unione Europea permetteranno – in seguito ad un accordo preliminare raggiunto dagli stessi – i viaggi turistici ai cittadini dei Paesi che non fanno parte dell’Unione: lo ha annunciato, ieri 19 maggio, il portavoce della Commissione Europea Christian Wigan, mentre è ancora aperta la disputa tra Consiglio ed Eurocamera, per l’accordo sul pass vaccinale Covid per i viaggi degli europei nell’Unione.

A livello locale, invece, arriva la nuova iniziativa ‘’Proteggi te e i nonni’’ promossa dalla Regione siciliana per dare ulteriore impulso alla campagna vaccinale nell’Isola.

L’Ue approva la proposta della Commissione

L’accordo raggiunto dall’Unione riguarda la proposta avanzata dalla Commissione il 3 maggio, ovvero, quella di ammettere l’ingresso nei Paesi dell’Unione per fini turistici, a tutti i visitatori che potranno dimostrare di aver completato, 14 giorni prima del viaggio, tutto il processo di vaccinazione anti-covid, con uno dei vaccini autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA).

I vaccini attualmente autorizzati sono: Pfizer-BioNTech, AstraZeneca, Moderna e Johnson & Johnson. Mentre non sono autorizzati né il vaccino russo Sputnik V né quelli cinesi di Sinovac e Sinopharm.

Fonte: Fanpage

Wigand ha detto che i membri del COREPER (Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea) hanno approvato la proposta della Commissione, che dovrà però essere ora adottata dal Consiglio Europeo ed, in seguito, anche dai governi dei singoli paesi.

L’annuncio è stato accolto favorevolmente al Parlamento europeo dal capogruppo socialista, Iratxe Garcia, che all’Europarlamento rilascia le seguenti parole:

«Qualsiasi accordo che miri a normalizzare la situazione … con tutte le garanzie sanitarie, ovviamente, e con il supporto di medici esperti e ricercatori … penso sia positivo».

Le specifiche dell’accordo

La trovata intesa tra gli ambasciatori europei prevede la raccomandazione ai governi dei singoli Paesi di rimuovere le restrizioni vigenti nei confronti dei turisti extra-Ue (provenienti da fuori dell’Unione) ed il permesso, all’arrivo, delle persone vaccinate con i sieri approvati dall’EMA.

Il Consiglio ha poi deciso di espandere la lista di Paesi – che non fanno parte dell’Unione – da considerarsi con una buona situazione epidemiologica e dai quali sono permessi i viaggi per motivi turistici.

La lista verrà stilata «sulla base di nuovi criteri» benché questi ultimi non siano ancora del tutto chiari, secondo quanto detto da Wigand. Con le nuove regole, comunque, si dovrebbe compiere un significativo salto da 25 a 75 Stati che riceveranno il nullaosta, qualora dovessero registrare 75 casi Covid ogni 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni.

Ha poi aggiunto che, al fine di limitare il rischio che nuove varianti del coronavirus facciano il loro ingresso nell’Unione Europea, «è stato previsto un meccanismo di freno di emergenza, che consente ai Paesi di agire rapidamente e in modo coordinato» per ripristinare le restrizioni.

Nuovi spostamenti consentiti

Finora gli arrivi da paesi terzi nell’Unione Europea sono il più delle volte proibiti per motivi che non siano di salute, lavoro e necessità. Ma laddove la situazione epidemiologica risulta essere particolarmente buona, indipendentemente dalla situazione vaccinale del viaggiatore, gli spostamenti verso l’Unione sono consentiti ai cittadini.

Otto sono i Paesi da cui è attualmente possibile partire anche per altri motivi, non necessariamente prioritari: si sta parlando di Israele, Australia, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Corea del Sud, Thailandia e Cina (per quest’ultima solo se confermata la reciprocità per i turisti europei). Chiunque arrivi deve comunque presentare il risultato negativo di un test o, se le regole del Paese d’ingresso lo prevedono, sottoporsi ad un periodo di quarantena.

Secondo una simulazione circolata tra i diplomatici a Bruxelles, poi, sulla base dei nuovi criteri rientrerebbero nell’elenco anche Giappone, Marocco, Albania, e Regno Unito, ma non gli Stati Uniti (la cui soglia va ben oltre). Ciononostante, il premier britannico Boris Johnson continua a ribadire le sue raccomandazioni per i cittadini inglesi di non viaggiare per turismo nei 170 Paesi e territori inseriti nella cosiddetta ‘’lista arancione’’, comprendente pressoché tutta l’Ue (Italia inclusa) ad esclusione del Portogallo.

Green Pass europeo

Fonte: Il Messaggero

L’Unione Europea si sta organizzando affinché sia possibile realizzare un sistema che permetta di muoversi nei Paesi europei tramite un green pass europeo dei viaggi, che consista in un semplice QR Code.

Il Certificato EU Covid-19 – documento che attesta se una persona ha completato l’intero ciclo vaccinale contro il Covid-19 oppure se è guarita dall’infezione – dovrebbe essere già disponibile entro giugno, sia in versione fisica che digitale.

Tuttavia, le istituzioni Ue sono ancora in trattativa per via di alcuni punti che ostacolano il raggiungimento di un accordo finale. Tra questi, il prezzo dei test PCR (test molecolare che evidenzia la presenza di materiale genetico del virus), alto, soprattutto per i giovani, ma necessario ai fini dell’ottenimento del green pass.

«Abbiamo bisogno di un certificato a livello europeo, altrimenti rischiamo di avere una frammentazione dei documenti e questo non è nell’interesse di nessuno in Europa. Ecco perché abbiamo bisogno di un certificato. Ma per il Parlamento è chiaro che il certificato deve significare qualcosa, deve significare che le persone hanno il diritto di viaggiare nell’UE, che ha libertà di movimento», afferma il leader del gruppo PPE Manfred Weber.

‘’Proteggi te e i nonni’’, l’iniziativa siciliana

Dopo l’avvio alle prenotazioni vaccinali per gli over 40 e i diversi open day degli ultimi giorni, la Regione Sicilia presenta un nuovo progetto intitolato ‘’Proteggi te e i nonni’’, indirizzato agli ultra 80enni e ad i loro accompagnatori (anche più di uno) over 18, non necessariamente legati da un vincolo di parentela.

Fonte: Antenna Uno Notizie

Da venerdì 21 a domenica 23 maggio, gli interessati potranno presentarsi in tutti gli hub provinciali della Sicilia per ricevere il vaccino anti-covid, senza che sia necessaria alcuna prenotazione. Sarà loro riservata un’apposita corsia in modo tale da ridurre i tempi di attesa. Per gli accompagnatori verranno utilizzati, previa adesione volontaria, vaccini “a vettore adenovirale’’ (vale a dire Johnson & Johnson o AstraZeneca).

Nel frattempo, in provincia di Messina, è già in corso la nuova iniziativa “on the road’’, che prevede il giro di un camper ‘’anti-covid’’ tra tutti i piccoli paesini del messinese, per portare il vaccino praticamente sotto casa dei residenti. La prima tappa si è svolta lo scorso 18 maggio a Roccafiorita. Per sapere le successive tappe è possibile cliccare sul seguente link: https://normanno.com/attualita/vaccini-a-km-0-nella-provincia-di-messina-arriva-il-camper-anti-covid/ .

Gaia Cautela

Esami di giugno in presenza, ecco chi può richiedere la modalità telematica

Come già anticipato nelle disposizioni generali entrate in vigore dal 17 maggio, gli esami di profitto torneranno a svolgersi in presenza a partire dal mese di giugno.
L’Università di Messina fa però presente come la modalità a distanza, tramite piattaforma Teams, sia garantita a quegli studenti che per motivi di fragilità, stato di gravidanza, quarantena o isolamento fiduciario concomitante al periodo di esami, residenza all’estero non possono sostenere la prova in presenza.

Come richiedere la modalità telematica

Per poter sostenere gli esami a distanza è necessario che lo studente:

  • si iscriva come di consueto all’appello dell’esame da sostenere tramite piattaforma Esse3;
  • compili la richiesta di esonero al seguente link, indicando una tra le seguenti motivazioni:
    • notifica di isolamento o quarantena da parte dell’ASP competente per territorio;
    • autocertificazione attestante residenza in un Paese differente dall’Italia;
    • certificati medici attestanti la condizione di gravidanza o lo stato di fragilità esclusivamente derivante da immunodepressione o da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i soggetti in possesso di disabilità ai sensi della legge 104/92 articolo 3.
  • La documentazione fornita sarà sottoposta a verifica, rispettando la normativa sulla privacy relativa alla tutela dei dati sanitari.
  • Si ricorda che dichiarare il falso è soggetto a responsabilità penali.

Al docente della materia d’esame verrà inviata un’email contenente esclusivamente il nominativo dello studente avente diritto a sostenere l’esame online.

Il giorno previsto per l’appello d’esame, gli studenti che sosterranno l’esame online dovranno collegarsi alla relativa stanza disponibile sulla piattaforma https://fad.unime.it .

Esami in presenza

  • Per garantire un’adeguata osservanza delle normative anti-Covid19, gli studenti iscritti agli esami saranno suddivisi in gruppi e fasce orarie sulla base della capienza delle aule.
  • ATTENZIONE: Proprio per questo motivo, le prenotazioni agli esami si chiuderanno 4 giorni prima della data d’esame.

Giovanni Alizzi

 

Vaccinazioni Anti COVID-19, Sicilia e isole minori: le novità annunciate da Musumeci

La Sicilia apre, da domani, giovedì 6 maggio, alle prenotazioni per i vaccini anche ai cittadini dai 50 anni in su, ‘’smarcandosi’’ così dal piano vaccinale nazionale, stabilito dal generale Figliuolo. Lo ha annunciato il Presidente della Regione Nello Musumeci durante una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans.

Nello Musumeci lancia un appello a Figliuolo. Fonte: Normanno.com

Dal prossimo weekend verrà inoltre dato il via alla vaccinazione di massa nelle isole minori, con una somministrazione di dosi prevista per tutti i cittadini dai 18 anni in su.

Per quanto riguarda la provincia di Messina sono state finora somministrate 194 mila dosi, mentre la psicosi da AstraZeneca spiega le 250 mila dosi inutilizzate nei frigoriferi siciliani.

Da giovedì vaccini agli under 60

La prenotazione per la vaccinazione sulla piattaforma nazionale potrà essere effettuata da tutti i cittadini tra i 50 e 59 anni, a partire dalle ore 20 di questo giovedì (anche se inizialmente era stato indicato il 5 maggio come giorno di avvio).

Fonte: RomaSette

Le somministrazioni saranno effettuate con il siero AstraZeneca e cominceranno a partire da giovedì 13 maggio, secondo l’ordine di prenotazione. In base a quanto previsto poi dalle raccomandazioni del Piano Nazionale, le vaccinazioni per i soggetti con patologie pregresse, della stessa fascia di età, saranno effettuate a partire dal 7 maggio, durante gli open day organizzati nei Punti vaccinali dell’Isola e negli Hub, con Pfizer-Biontech. In quest’ultimo caso, non sarà necessaria la prenotazione.

Queste le parole del governatore siciliano Musumeci in merito ai nuovi provvedimenti:

«Abbiamo chiesto al commissario Figliuolo, con due lettere, la possibilità di ammettere al vaccino anche le persone al di sotto dai 50 ai 60 anni. Ci è stato sempre risposto che non è possibile, e che può essere consentito solo quando avremo messo al sicuro gli ultra 80enni ma è chiaro che non abbiamo poteri sanzionatori o coercitivi, per convincere i riottosi, i diffidenti, gli ultraottantenni e persino i soggetti fragili, a sottoporsi al vaccino. Quindi noi abbiamo deciso di aprire, a partire da domani, la prenotazione ai cittadini dai 50 in su».

«Spero che il generale Figliuolo voglia comprendere che da parte nostra non c’è alcuna volontà di essere disobbedienti – continua – ma avvertiamo tutti il peso della responsabilità della specifica condizione epidemiologica dell’isola ma anche di carattere sociale. Dobbiamo correre, altrimenti non ce ne usciremo più da questo tunnel».

La priorità vaccinale alle isole minori

Con il via libera alla campagna di vaccinazione di massa nelle isole minori siciliane – annunciato da Musumeci – le prime somministrazioni verranno effettuate il prossimo venerdì a Lampedusa e Linosa, mentre per il resto delle isole sarà possibile a partire da lunedì prossimo.
La decisione del Presidente Musumeci è stata accolta con grande soddisfazione dal referente di Eolie in Azione e responsabile organizzazione provinciale messinese del partito di Calenda, Francesco De Pasquale, il quale spiega:

«Non più tardi di una settimana fa avevamo incalzato e chiesto a gran voce al Governo regionale di procedere in questa direzione, in considerazione delle grandi fragilità che caratterizzano i sistemi sanitario e infrastrutturale delle nostre isole siciliane. Due punti sui quali, certamente, la pandemia ha acceso fortemente i riflettori. E non è più tempo di nascondere la testa sotto la sabbia: certe criticità, adesso, vanno affrontate una volta per tutte, con massima urgenza e profonda serietà. Da troppo tempo gli isolani sono trattati, inaccettabilmente, come figli di un Dio minore».

Fonte: Gazzetta del Sud Sicilia

«Intanto, applaudiamo alla scelta di buonsenso del Presidente Musumeci, auspicando una sempre maggiore attenzione per la Sicilia tutta e per i suoi territori con bisogni speciali e urgenti; e, in special modo, per quelli che sono zone di frontiera (come, ad esempio, Lampedusa) o i centri di grande affluenza turistica. Una politica seria non è certamente quella che attende inerme si verifichino le tragedie prima di intervenire. Dunque, se è possibile, tentare di ridurre i rischi (e conseguenti costi) non solo è giusto ma assolutamente doveroso» conclude.

I dati sulle vaccinazioni in provincia di Messina

Le dosi di vaccino anti Covid somministrate finora in provincia di Messina sono 193.750, di cui 127.188 sono prime dosi e 66.562 seconde dosi. Per quel che riguarda le prime, 90.355 sono Pfizer, 24.390 AstraZeneca e 12.443 Moderna, mentre ancora non è stata registrata alcuna dose Johnson. E ancora, 29.949 sono state le dosi somministrate agli ultra 80enni, 52.420 alle persone che hanno tra i 60 e i 79 anni e 44.819 a persone di età inferiore ai 60 anni.
La Sicilia, comunque, resta la regione con la peggiore percentuale nazionale di somministrazioni rispetto alle dosi disponibili: dall’inizio della campagna vaccinale sono stati somministrati circa un milione e mezzo di vaccini (poco più di un milione come prima dose e il resto come seconda) su una disponibilità di 1 milione 923mila 625. Tali numeri corrispondono ad una percentuale del 78.3 %, contro una media nazionale del 85.6 %. Al momento nell’Isola risulta già immunizzato (con doppia dose) il 10% della popolazione, mentre la percentuale sale a 21 se si tiene conto soltanto della prima somministrazione.

Il problema dosi di AstraZeneca

In Sicilia, sono 250 mila le dosi di AstraZeneca chiuse nei frigoriferi e per il momento inutilizzate. A comunicare il dato aggiornato è il dirigente generale del Dasoe, Mario La Rocca, in conferenza stampa a Palazzo D’Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana.
Il Presidente Musumeci ha ritenuto dunque necessario fare chiarezza su alcuni decessi non legati in alcun modo alla somministrazione dei sieri AstraZeneca:

«Abbiamo avviato l’open day tre settimane fa per dare forza e impulso alla campagna di vaccinazione e a quella con AstraZeneca in modo particolare, la cui scorta nei frigoriferi è sempre stata abbondante. Verso AstraZeneca c’è stata e c’è una comprensibile ma ingiustificata psicosi, a fronte di 5-6 decessi la cui connessione con il vaccino comunque è stata esclusa».

Fonte: ANSA.it

Gaia Cautela

Inghilterra ed Israele, le prime riaperture. Italia alla rincorsa del modello inglese

Dopo ben 99 giorni di lockdown invernale, la Gran Bretagna ha potuto finalmente festeggiare lo scorso lunedì 12 aprile l’avvio della fase due della ‘’road map’’, stabilita dalle autorità britanniche per una graduale riapertura della nazione.

L’Inghilterra riapre pub, negozi e palestre. Fonte: AGI

Si tratta del primo Paese europeo a stare dimostrando già da ora i risultati di un’efficiente campagna vaccinale, così come lo Stato di Israele sta facendo in territorio extra-europeo. L’Italia ha invece annunciato, per voce del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, di puntare al mese di giugno per una riapertura all’inglese. A trovarsi in grandi difficoltà è piuttosto il Cile che, nonostante l’ampia campagna vaccinale, pare essere ancora in piena crisi di trasmissione.

Gli inglesi tornano alla normalità

Lunghissime file davanti a pub e negozi, tra assembramenti vari e pinte di birra in mano: questo lo scenario in diverse città del Regno Unito già nelle prime ore di un lieto lunedì inglese, che è stato pronto ad accogliere il piano di allentamento delle restrizioni per la pandemia, deciso in precedenza dal governo. Esso prevede la riapertura di negozi non essenziali, edifici pubblici, palestre, piscine – e ancora – bar, pub e ristoranti (con possibilità di fare servizio solo all’aperto ma senza limiti di orario).

Ma il primo ministro inglese Boris Johnson ha tenuto comunque a precisare, in un intervento su Bbc, che il graduale percorso di uscita dalle restrizioni anti Covid – protrattesi per oltre 3 mesi – comporterà in modo inevitabile una ripresa di casi di contagio e conseguenti decessi. Durante l’intervento, Boris ha inoltre evidenziato il merito del rigido lockdown imposto a fine gennaio (che vietava di uscire di casa se non per motivi di salute o necessità) e dell’ottimo andamento della campagna vaccinale nel rendere possibili delle simili riaperture:

«È molto molto importante che tutti capiscano che la riduzione dei ricoveri, delle vittime e dei contagi non è stato ottenuto dal piano vaccinale. Penso che la gente non capisca che è stato il lockdown ad essere incredibilmente importante nell’ottenere questi miglioramenti. Naturalmente i vaccini hanno aiutato ma il grosso del lavoro è stato fatto dal lockdown», ha detto il premier inglese.

Il Regno Unito non deve abbassare la guardia

Il Regno Unito è al momento il paese con la più alta percentuale di abitanti vaccinati dopo Israele, trascurando ovviamente i dati delle piccole nazioni.

Il motivo di tale successo deriva senz’altro dalla negoziazione in autonomia dei vaccini e da un’aggressiva strategia vaccinale, con la quale si è cercato di somministrare la prima dose a più persone possibili, senza badare molto alla conservazione di scorte per i richiami: il 47% delle persone ha ricevuto la prima dose del vaccino, ma il ciclo vaccinale è stato completato soltanto dall’11%. Dalla combinazione tra protezione della prima dose di vaccino e rigide misure restrittive è derivato quindi un sostanziale calo di contagi e terapie intensive.

Secondo uno studio condotto dall’Imperial College di Londra, il Regno Unito dovrebbe essere diventato dal 12 aprile scorso ‘’territorio dell’immunità di gregge’’, dal momento che i tre quarti della sua popolazione possiede gli anticorpi contro il Covid, grazie alle avvenute guarigioni e agli oltre 40 milioni di dosi vaccinali fino ad ora somministrati.

Lunga coda di persone davanti al pub di Coventry. Fonte: BBC

Non bastano tuttavia tali numeri per abbassare la guardia. Per questo, già nei giorni scorsi, sono scattate le prime indagini di polizia e minacce di multe per via dell’eccessivo entusiasmo segnalato in diverse zone del Paese per la ripresa del servizio dei pub, tradizionali luoghi di ritrovo per moltissimi inglesi.

Tra i casi limite, spicca quello del pub ‘’Oak Inn’’ di Coventry, finito sotto investigazione a causa di un assembramento di persone che fin dalla mezzanotte si erano radunate in fila, con pochissimo distanziamento tra loro.

L’Israele riapre grazie alle vaccinazioni

In Israele tutto sta gradualmente tornando alla normalità, dimostrando al resto del mondo che non per forza è necessaria l’immunità di gregge per sconfiggere la pandemia e far ripartire l’economia: vaccinare il 55% dei cittadini è stato sufficiente. Tale percentuale (più alta ove la popolazione fosse più anziana) sarebbe infatti sufficiente per bloccare la trasmissione del virus e proteggere i soggetti a rischio mediante una ‘’protezione indiretta’’, fatta di vaccinazioni e restrizioni.

Ad intervenire sul tema il noto divulgatore scientifico italiano Roberto Burioni, che ha mostrato attraverso una serie di tweet la curva dei contagi in Israele, per dimostrare l’importanza dell’immunizzazione con i sieri anti-covid.

Covid Israele. Fonte: Quotidiano.net

Dalla task force anti Covid di Gerusalemme sono poi arrivati degli incoraggiamenti rivolti all’Italia:
“Ce la farete, come ce l’abbiamo fatta noi”, ha dichiarato Arnon Shahar, capo della task force israeliana.
Il medico, intervistato da Sky Tg24, ha poi continuato dicendo:

«non abbiamo ancora una vita normale, ma ci stiamo arrivando. La nostra è stata una Pasqua diversa. Siamo stati a casa e in famiglia», ma ora «possiamo sperare di poter togliere la mascherina all’aperto entro la fine di aprile».

E ancora:

«Le scuole sono aperte, anche se non totalmente. Le elementari sono tutte aperte, le medie ‘’in capsule’’, e stiamo valutando se fare tornare anche loro alla normalità». Infine, Shahar ha rivelato di essere stato anche a un concerto «con quasi mille persone, tutte con il patentino verde che dimostra che sono state vaccinate o guarite da Covid, e tutte con la mascherina».

L’Italia spera nel mese di maggio

Per quanto riguarda l’Italia, la decisione sulle riaperture verrà molto probabilmente presa la prossima settimana dal Consiglio dei ministri. Non è possibile fissare con certezza una data, anche se si prospetta già un mese di maggio fatto di progressive aperture.

‘’Riaprire in sicurezza ristoranti a pranzo e a cena sfruttando gli spazi all’aperto’’, questa l’ipotesi contenuta nella bozza delle linee guida sulle riaperture che le Regioni sottoporranno al Governo alla Conferenza Stato-Regioni, confermando inoltre le misure di protezione già in atto.
Il sottosegretario alla Salute Sileri ha detto la sua intervenendo nel programma ‘’Agorà‘’ su Rai 3, confermando di essere a favore delle riaperture ma con giudizio:

«Abbiamo dei dati in miglioramento – osserva Sileri – L’Rt è sceso e verosimilmente continuerà a scendere», quindi «io immagino che consolidando i dati, scendendo largamente sotto un’incidenza di 180 casi ogni 100mila abitanti, a quel punto dal 1 di maggio si può tornare a una colorazione più tenue delle Regioni: le Regioni gialle ovviamente riaprono e qualcuna potrebbe essere bianca», anche se ora «questo non posso saperlo». Anche «riaprire la sera i ristoranti potrebbe essere fattibile. Non dal 1° maggio», precisa il sottosegretario, «ma progressivamente di settimana in settimana nel mese di maggio, fino ad arrivare ai primi di giugno con una riapertura modello inglese».

Sileri parla di possibili aperture. Fonte: LaNotiziaGiornale.it

Il perché della crisi cilena spiegato da Crisanti

Il caso del Cile è alquanto singolare, ritrovandosi quest’ultimo con un continuo aumento di contagi nonostante l’ampia campagna vaccinale: solo pochi giorni fa il paese sudamericano ha registrato un nuovo record di casi giornalieri, con 9.171 positivi rilevati in quelle ultime 24 ore.
A parere del virologo italiano Crisanti la crisi cilena:

«si spiega con le varianti. Sicuramente in questo Paese è stato usato in maniera massiccia un vaccino cinese che non è proprio uno dei migliori al mondo, Sinovac, ed evidentemente non si è rivelato abbastanza efficace. Ma non è solo questo. Loro sono pieni di varianti e la trasmissione è continuata in maniera sostenuta, alimentata dal liberi tutti, dall’allentamento delle restrizioni».

Gaia Cautela

Giornata Mondiale sull’Autismo e monumenti illuminati di blu: appelli, esperti e testimonianze sul tema

Il 2 aprile di ogni anno viene celebrata la Giornata internazionale per la consapevolezza sull’autismo (in inglese WAAD, ovvero ‘’World Autism Awarness Day’’), istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU, al fine di riportare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone con sindromi dello spettro autistico.

Fonte: Ministero della Salute

Protagonisti del richiamo di ieri, la Federazione dei Logopedisti italiani (Fli) – di fondamentale importanza per l’aiuto nella stimolazione delle abilità fondamentali per la crescita dei soggetti affetti da questo tipo di disturbo – e diverse figure pubbliche, come il presidente della Camera Roberto Fico e Maria Elena Boschi, deputato della Repubblica. Non sono tra l’altro mancati i riferimenti al dolente tasto del Covid-19 e dei suoi effetti negativi sui disturbi legati all’autismo, così come alcune testimonianze inerenti al tema.

Il mondo si illumina di blu

Ieri, per la ricorrenza, si sono illuminati di blu i principali monumenti di tutto il mondo. Le Nazioni unite, promotrici della giornata, spiegarono ai tempi che la scelta del colore blu non è stata casuale: definita come una ‘’tinta enigmatica’’, il blu è capace di rimandare ad un senso di sicurezza e richiamare il bisogno di conoscenza. Una sicurezza riferita alla possibilità di vivere un’esistenza libera – e al tempo stesso protetta – sia nel presente che nel futuro degli autistici e dei loro familiari. Una conoscenza che, invece, rimanda alla necessità di informare adeguatamente i cittadini sul disturbo (in modo tale che sappiano come regolarsi nelle interazioni con gli autistici), ma anche alla ricerca scientifica delle sue cause, ancora in buona parte sconosciute.

I monumenti di tutto il mondo illuminati di blu. Fonte: MediaWeb

 

Fico e Boschi parlano di autismo

Nella Giornata della consapevolezza sull’autismo, sono state queste le parole del presidente della Camera Roberto Fico:

“Il palazzo di Montecitorio si illumina di blu anche quest’anno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla realtà dell’autismo. Un segno di partecipazione ancora più importante in questa fase storica, in cui la crisi sanitaria continua a pesare in modo ancora più evidente sui soggetti più fragili della società”.

In fase conclusiva del suo discorso ha poi aggiunto:

‘’Non basta ribadire l’importanza, in una democrazia, di non lasciare mai indietro le persone più vulnerabili. Occorre anche porre in essere, come ci chiede espressamente la nostra Costituzione, misure effettive di integrazione e solidarietà. Questa Giornata ci richiama dunque a rinnovare l’impegno delle Istituzioni a garantire un concreto sostegno alle persone affette da autismo e ai loro familiari destinando risorse adeguate all’assistenza e alla piena integrazione nella vita sociale di tutte le persone disabili. Un Paese sempre più inclusivo e solidale deve offrire un nuovo panorama di certezze, diritti e dignità a chi soffre di fragilità e non raramente di solitudine”.

Un altro importante appello è stato inoltre lanciato in un video su Twitter da Maria Elena Boschi, membro della Camera dei Deputati italiana dal 2018. Nel video, la Boschi invita le istituzioni a restare accanto a quelle persone e famiglie con bisogni speciali, i quali – ora più che mai – sono inevitabilmente aumentati.

Che cos’è l’autismo?

L’autismo rappresenta solamente una singola categoria di disturbo su un ampio spettro, per questo si parla più correttamente di disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD). Essi comprendono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo, caratterizzati dall’incapacità di comunicare e sviluppare relazioni sociali, e da modelli stereotipati e ripetitivi di comportamento, attività ed interessi. La severità dei relativi sintomi può variare da persona a persona e mutare nel tempo, cosicché anche i bisogni specifici e la necessità di sostegno siano altrettanto variabili.

L’autismo è una condizione che in Italia colpisce all’incirca 80.000 persone, alle quali se ne aggiungono altre 270 mila con diagnosi di disturbi dello spettro autistico. Tra questi si stima che, nella fascia di età 7-9 anni, la sindrome interessi 1 bambino su 77.

La pandemia e i casi di regressione

È difficile pensare che l’isolamento domiciliare, la mancanza di fisicità, l’impossibilità di vedere le espressioni facciali dell’interlocutore – e ancora – lo stravolgimento della routine quotidiana, in seguito alla pandemia, non abbiano decretato un significativo peggioramento nella vita e nella serenità di coloro che soffrono di autismo.

“A causa della pandemia la persona con autismo si è trovata catapultata in un mondo in cui sono cambiate le modalità interattive. Pensiamo solo alla mancanza di contatto fisico, o alla necessità di interagire con le mascherine, privando il paziente di un importante canale comunicativo come quello della lettura delle espressioni. Inoltre, si sono modificate routine quotidiane: apertura e chiusura di scuole; spazi resi inaccessibili; interruzioni delle terapie e degli sport; lunghi periodi di isolamento a casa”, ha spiegato Sara Isoli, docente di logopedia all’Università di Padova e Verona.

Nastro blu di autismo. Fonte: Giornale di Brescia

Per questi e altri motivi si sono perciò verificati diversi casi di regressione, specialmente nei periodi di lockdown: ad esempio, sono aumentati i disturbi legati alla selettività alimentare (molto frequente nei bambini affetti da autismo), con conseguente rifiuto di alcuni tipi di cibi per via della loro forma, gusto, odore, consistenza o persino colore.

Fronteggiare una simile perdita di competenze da parte dei bambini autistici ha certamente richiesto ai logopedisti – e continua a richiedere tutt’ora – un lavoro impegnativo e paziente nell’adattare il proprio intervento alle restrizioni della pandemia, tramite attivazione di forme di tele-riabilitazione in équipe multidisciplinare.

Le novità annunciate dall’Iss

L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha annunciato che dal 6 aprile 2021 prenderà avvio ‘’la mappatura dei servizi nazionali dedicati alla diagnosi e presa in carico delle persone nello spettro autistico in tutte le età della vita’’. L’obiettivo del sito sarà quello di garantire una consultazione scientifica a tutti i cittadini e, al tempo stesso, fungere da bussola per i professionisti della rete sanitaria, sociale ed educativa, che avranno così modo di ‘’accedere a programmi formativi dedicati e condivisi con tutti gli enti coinvolti nel percorso di riconoscimento precoce, diagnosi e intervento delle persone nello spettro autistico’’. Le novità del portale istituzionale dell’Osservatorio Nazionale Autismo (OssNA) dell’Istituto Superiore di Sanità saranno presto accessibili al seguente indirizzo: https://osservatorionazionaleautismo.iss.it.

La storia di Salvo al centro ‘’Autos’’

La giornata dedicata all’autismo ha regalato, oltretutto, delle belle notizie: Salvatore “Salvo” Merendino, ventenne di Alcamo (Tp), ha approfittato dell’occorrenza per festeggiare l’assunzione nel centro ‘’Autos’’ della sua città, dove aveva avuto l’esperienza di utente dal 2017 ad oggi.

La storia di Salvo da utente a dipendente. Fonte: Ansa

L’esperienza vissuta in questi anni a fianco di operatori e altri utenti ha notevolmente migliorato le capacità comunicative e relazionali del ragazzo, consentendogli di ottimizzare la qualità della vita, e di essere conseguentemente coinvolto in laboratori di formazione e lavoro, monitorati dai professionisti del centro. La storia di Salvo è la dimostrazione che esiste per tutti una possibilità di riscatto, inclusione e indipendenza.

Gaia Cautela

Regione Sicilia: contributo straordinario per studenti fuorisede

L’Assessorato Regionale dell’Istruzione ha approvato l’avviso 41/2021.

Gli studenti universitari e Afam siciliani fuorisede potranno presentare domanda per ricevere un contributo una tantum di 500 Euro.

Chi può presentare domanda?

Possono presentare la domanda:

  • studenti siciliani conduttori o co-conduttori di unità immobiliari ad uso residenziale o in alloggio in residenze universitarie,
  • fiscalmente a carico del proprio nucleo familiare di provenienza,
  • individuati come “fuori sede” ai sensi del D.L. 104/2020, convertito in L. 126/2020,
  • con contratto di locazione regolarmente registrato alla data del 28 febbraio 2020, anche per un periodo inferiore a dieci mesi, purché non inferiore a quattro mesi,
  • che non risultino fruitori alla stessa data di servizi abitativi erogati da ciascun Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario (E.R.S.U.)

Inoltre, si tratta di studenti che siano stati:

  • iscritti a corsi di laurea, laurea magistrale o a ciclo unico, master universitari e dottorati di ricerca
    presso università ed AFAM, con sede in Sicilia, nell’a.a. 2019/2020 fino al 1° anno fuori corso;

oppure

  •  laureandi nelle sessioni straordinarie dell’a.a. 2018/2019 (presso università ed AFAM, con sede in Sicilia) fino al 1° anno fuori corso.

Sono esclusi dal riconoscimento del contribuito:

  • gli studenti universitari non fiscalmente a carico dei nuclei familiari di provenienza;
  • fiscalmente a carico dei nuclei familiari di provenienza che rientrano nella massima fascia di reddito ai fini del calcolo delle tasse universitarie dell’Istituzione universitaria frequentata.

Documenti necessari per presentare la domanda

Chiunque volesse richiedere il contributo, dovrà compilare e trasmettere:

  • Domanda di partecipazione;
  • copia leggibile di un documento di riconoscimento in corso di validità;
  • modello ISEE valido per prestazioni per il Diritto Studio Universitario in corso di validità e/o presentate al momento dell’iscrizione A.A. 2019/2020 e prive di annotazioni relative a omissioni/difformità rilevate dall’Agenzia delle Entrate;
  • Contratto di locazione regolarmente registrato alla data del 28/02/2020.

Si ricorda che ai fini del riconoscimento del contributo, il valore dell’indicatore (ISEE) dovrà risultare inferiore al valore della massima fascia di reddito (ai fini del calcolo delle tasse universitarie), dell’Istituzione universitaria frequentata.

Scadenze da ricordare e procedura

Ai fini della partecipazione l’istanza per la concessione del contributo straordinario dovrà essere presentata esclusivamente tramite specifica procedura, disponibile online dalle ore 9:00 del 07 aprile 2021 alle ore 14:00 del 30 aprile 2021, nelle modalità di seguito indicate:

  • accedere all’applicazione internet resa disponibile nella pagina personale dei servizi “ersuonline” del portale studenti ERSUSICILIANI raggiungibile dal sito istituzionale www.ersusiciliani.it;
  • compilare i campi obbligatori del form;
  • confermare i dati inseriti;
  • premere il pulsante “Valida richiesta”, generare OTP e attendere SMS con codice per la validazione degli stessi (ATTENZIONE: il codice OTP sarà inviato al numero di cellulare indicato in fase di registrazione al portale studenti);
  • validare i dati inseriti nella richiesta benefici inserendo nell’apposito campo (entro 60 minuti dalla ricezione) il codice OTP ricevuto via SMS.

La concessione del contributo deve essere regolarizzata, caricando nella sezione “Fascicolo” presente nella pagina personale del portale dei servizi “ersuonline”, la seguente documentazione aggiuntiva:

  • copia fronte/retro del documento d’identità;
  • copia del contratto di locazione regolarmente registrato alla data del 28/02/2020;
  • copia documentazione attestante la situazione reddituale/patrimoniale solo per ISEE parificato;
  • altro (specificare).

Per regolarizzare la concessione del contributo, i richiedenti dovranno eseguire la seguente procedura entro e non oltre le ore 14:00 del 8 maggio 2021:

  • accedere all’applicazione internet resa disponibile nella pagina personale dei servizi “ersuonline”
    del portale studenti;
  • selezionare la voce “concessione del contributo straordinario “una tantum” nella misura
    forfettaria di € 500,00”;
  • scannerizzare i documenti sopra elencati in un unico file pdf della dimensione massima di 5MB;
  • caricare (upload) il suddetto file pdf.

Il soggetto richiedente riceverà sul proprio indirizzo di posta elettronica una conferma dell’avvenuta protocollazione entro 24. Nel caso in cui si compissero errori, la domanda già inoltrata entro i termini e con le modalità sopra descritti, potrà essere annullata ripetendo tutta la procedura. L’ultima istanza sarà quella ritenuta valida ai fini dell’ammissione alla fase di istruttoria.

Servizio di assistenza

L’assistenza tecnica e le risposte ai quesiti inviati per e-mail saranno garantite fino alle ore 13:00 del 30 aprile 2021.

Graduatoria

La graduatoria sarà pubblicata entro il 30/05/2021.

La concessione del contributo economico straordinario sarà formulata sulla base di un’unica graduatoria, elaborata in ordine crescente del valore ISEE dichiarato.

A parità di requisiti economici l’età minore costituisce titolo preferenziale. Il contributo sarà attribuito prioritariamente a tutti i richiedenti con disabilità in condizioni di gravità, di cui all’art. 3 comma 3 della L. 104/92 o con invalidità non inferiore al 66%.

Per maggiori informazioni clicca qui.

Livio Milazzo