Il Tezenis Summer Festival arriva a Messina: un’estate a ritmo di musica

Inizia domani, 16 giugno, la lunga e ricca estate che vedrà Messina palcoscenico di concerti ed eventi che faranno cantare, ballare e divertire i cittadini della città metropolitana pronti a scatenarsi a ritmo di musica: ad aprire le danze, il tanto atteso Tezenis Summer Festival.

Il Tezenis Summer Festival

Si svolgerà domani alle ore 20:00 in Piazza Duomo lo show musicale promosso da Radio 105 e dall’Amministrazione comunale nell’ambito del piano promozionale e di comunicazione “Messina Città della Musica e degli Eventi”. Lo spettacolo permetterà alle migliaia di persone che affolleranno la Piazza e le zone limitrofe di ascoltare le decine di artisti italiani e internazionali che durante la serata si esibiranno sul palco. Il festival sarà gratuito ma con capienza limitata a 9.400 persone. Inoltre, ingressi e uscite avverranno attraverso dei varchi prestabiliti.
A condurre lo spettacolo saranno Mariasole Pollio, attrice e conduttrice italiana che vanta ruoli di spicco in varie fiction tv (tra le quali Don Matteo) e che ha già condotto la scorsa estate il Coca-Cola Summer Festival; e Rebecca Staffelli, conduttrice e speaker radiofonica di Radio 105.

Rebecca Staffelli e Mariasole Pollio – fonte: Instagram

I cantanti

A esibirsi saranno volti noti e nuovi del panorama musicale italiano e non solo.
Tra gli artisti più attesi c’è sicuramente la “cantante del momento”: Annalisa. Venuta alla ribalta dopo la partecipazione al talent show Amici nel 2011, la cantante ligure sta vivendo il momento più splendente della propria carriera dominando le classifiche musicali con i brani Bellissima, Mon Amour e Disco Paradise, quest’ultimo cantato insieme al rapper Fedez e agli Articolo 31.

Annalisa – fonte: Instagram

Fermento anche per vedere e ascoltare artisti del calibro di Elettra Lamborghini e Rocco Hunt, ormai due figure di spicco del panorama pop italiano. Attesa anche per le esibizioni di Ana Mena, Emma, Capo Plaza, Irama, Rose Villain, Rkomi e molti altri che movimenteranno la serata con le loro hit.
A completare il tutto ci saranno anche le performance di alcuni dei grandi protagonisti dell’ultimo Festival di Sanremo: Colapesce e Dimartino, Rosa Chemical e Mr. Rain.
Spazio anche per alcuni volti emergenti come Piccolo G e Wax che hanno partecipato all’ultima edizione di Amici.

L’elenco completo: Alvaro de Luna, Ana Mena, Annalisa, Ava, Anna & Capo Plaza, Benji + Finley, Berna, Biondo & Astol, Colapesce Dimartino, Elettra Lamborghini, Emma, Federica, Il Pagante, Il Tre, Irama, Leo Gassman, Lorenzo Fragola & Mameli, Mr. Rain, Myss Keta, Piccolo G, Rkomi, Rocco Hunt, Rosa Chemical, Rose Villain, Silent Bob & Sick Budd, Wax.

Dopo Messina, le altre date del Festival saranno il 23 giugno a Paestum e il 30 giugno a Genova.
L’evento verrà trasmesso in diretta su Radio 105, Radio 105 TV (canale 66), app e live sui social di Radio 105.

Ordinanze e divieti

Mappa del centro storico di Messina. Fonte: geoplan.it

Alla luce della numerosa affluenza, come riportato dalla Gazzetta del Sud, in molte vie limitrofe Piazza Duomo vigerà il divieto di sosta, con zona rimozione coatta, dalle ore 15:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato e di transito veicolare, dalle 17:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato, nelle seguenti strade:
a) controviale sud di piazza Duomo, compreso tra via Università e corso Cavour;
b) via Università, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
c) via Venezian, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
d) corso Cavour nel tratto compreso tra le vie San Camillo e della Zecca;
e) tutta l’area di piazza Antonello;
f) via Loggia dei Mercanti nel tratto compreso tra via Colombo e corso Cavour;
h) via Colombo nel tratto compreso tra le vie Consolato del Mare e Loggia dei Mercanti;
i) via Consolato del Mare nel tratto compreso tra via Argentieri e piazza Antonello;
j) via Sant’Agostino nel tratto compreso tra piazza Antonello e via Oratorio della Pace.

Inoltre, il sindaco della città metropolitana, Federico Basile, tramite l’ordinanza n. 115 del 13 giugno 2023 ha vietato la vendita di bevande alcoliche superiori al 5% e la vendita di bevande o di qualsiasi altro prodotto in lattine e/o contenitori di vetro – di cui viene comunque vietato l’utilizzo anche se di provenienza personale – all’interno del perimetro di Piazza Duomo e nelle aree limitrofe. Il divieto scatterà dalle 19 di venerdì 16 giugno alle 01.00 di sabato 17 giugno.

L’estate in musica continua: RDS Summer Festival 2023

Il Tezenis Summer Festival non sarà l’unico evento musicale che si svolgerà in città durante l’estate. Infatti, il 21 e 22 luglio andrà in scena un altro festival: RDS Summer Festival 2023, che si svolgerà a Capo Peloro e porterà sul palco artisti del calibri di AKA 7even, Baby K, M¥SS KETA, Coma_Cose, Tommaso Paradiso e molti altri.

Fonte: rds.it

Altri concerti estivi a Messina

Non finisce qui! Il 4 luglio Tiziano Ferro si esibirà presso lo Stadio Franco Scoglio (San Filippo). Il 26 sarà la volta di Fabri Fibra che darà vita al suo show presso l’Arena Capo Peloro. Infine, il 30 luglio toccherà ai Pinguini Tattici Nucleari che, sempre al Franco Scoglio, si esibiranno nell’unica tappa del loro tour prevista in Sicilia.

Giuseppe Cannistrà

C’era una volta il cinema – omaggio a Ennio Morricone

Si terrà a Messina, nell’Arena di Villa Dante, giorno 26 Settembre alle ore 21, il tributo definitivo al grande compositore recentemente scomparso, nello spettacolo più completo: “C’era una volta il cinema- omaggio a Ennio Morricone”.

Il concerto danzato sulle note delle più celebri colonne sonore, in più, canterà l’ospite d’eccezione Alberto Urso, per la prima volta sul palcoscenico a Messina dalla sua incoronazione quale vincitore di AMICI 18.

La musiche eseguite dall’Orchestra Sinfonietta Messina, e in prima linea la Danza di alto livello della Marvan Dance Group condurranno sulla scena le storie dei film che avete sempre amato sul grande schermo.

Mappa per raggiungere il luogo dell’evento:

Per maggiori informazioni link all’evento: OMAGGIO A ENNIO MORRICONE – ospite Alberto Urso

Intervista a un giovane direttore d’orchestra messinese: Marco Alibrando

Molto spesso la nostra rubrica, in particolare la sezione Personaggi, si è occupata di descrivere personalità importanti del passato che hanno dato lustro alla nostra città. Oggi abbiamo deciso di dare uno sguardo al presente e al futuro: Marco, 32 anni, nato a Messina e direttore d’orchestra, quest’anno ha diretto il tradizionale Concerto di Capodanno al Teatro Vittorio Emanuele e ci ha raccontato la sua storia. Dalla formazione al Conservatorio Arcangelo Corelli della nostra città con diploma in pianoforte, all’esperienza nella città di Milano, dove attualmente risiede, che gli ha permesso di diplomarsi in composizione e diventare direttore d’orchestra. Possibilità che purtroppo – almeno ad oggi – Messina non offre.

Andiamo quindi a ripercorrere i tanti spunti e le riflessioni che Marco ci ha dato durante la piacevole mattinata trascorsa insieme, dall’alto della sua giovane – ma già di livello internazionale – carriera.

Marco Alibrando – Fonte: Operaclick; Autore: Giovanni Puliafito

Sicuramente il direttore d’orchestra è il ruolo più affascinante all’interno dell’orchestra stessa. Sapresti dirci, in parole semplici, quali sono i suoi compiti?

Innanzitutto secondo me è la figura più affascinante perché chi lo vede non capisce esattamente a cosa serva. Il pubblico vede una persona che si muove, altre 60-100 persone che suonano, a volte sembra che [i musicisti, n.d.r.] nemmeno lo guardino. In realtà, il 90% del lavoro del direttore è nelle prove, che il pubblico giustamente non vede. Dal punto di vista tecnico io sono quello che dà il tempo, fa in modo che tutti suonino con lo stesso tempo: in un concerto molto grande chi suona in fondo spesso non sente il musicista più distante, dunque serve banalmente un riferimento metronomico. A livello più profondo, il direttore d’orchestra è il tramite tra ciò che voleva il compositore e la realizzazione. Ogni musicista ha la sua parte, io ho la partitura con le parti di tutti, che devo interpretare in giorni, mesi o talvolta anni di studio. Alla fine devo motivare, “convincere” l’orchestra a suonare secondo la mia idea interpretativa, non in modo dittatoriale chiaramente. Faccio sempre il paragone tra direttore d’orchestra e fonico: è come se avessi una grande consolle e dovessi regolare il livello di suono di ogni strumento.

Mi piace la metafora che hai usato, è molto chiara. Da qui nasce la mia seconda domanda. Probabilmente il direttore ha il compito più arduo, senza nulla togliere ai singoli musicisti: senti mai questa responsabilità? Sei mai ansioso?

Dipende. Come tutti i mestieri, se decidi di farlo significa che ti senti a tuo agio. Quando si fanno poche prove a volte mi capita di essere ansioso. C’è sempre quell’adrenalina giusta prima di salire sul palco: dopo avere stretto la mano al primo violino, una prassi, come un galateo musicale, scompare tutto e mi godo il concerto. L’orchestra è come una società perfetta: c’è una gerarchia ma ognuno ha il suo compito e la sua importanza. Per inciso: la bacchetta da sola non suona.

Marco Alibrando dirige la “Nona Sinonia” di Beethoven al teatro Cilea (Reggio Calabria, 2019) – Fonte: artinmovimento.com

Quale è stata l’esperienza più emozionante che hai vissuto durante la tua carriera?

Me ne vengono in mente due, ma ce ne sarebbero tante altre. Sicuramente il debutto come direttore d’opera, a 25 anni nel festival “Rossini in Wildbad”, in Germania. Lavoravo a questo festival come pianista, il direttore artistico mi ha notato mentre dirigevo una prova con una cantante lirica: mi ha offerto così la direzione di un’opera lirica per l’anno successivo. L’opera lirica è un altro mondo, ci sono una serie di difficoltà, non ci sono soltanto strumenti ma anche cantanti. Una sfida che ho accettato volentieri. Un’altra esperienza bellissima è stata nel 2015 a Milano, con l’orchestra Verdi. Abbiamo fatto un’opera di Bartok, “Il Castello di Barbablù”: una versione con orchestra, cantanti ma non con una scenografia, con un film muto in sincrono girato appositamente per questa musica, da un regista siciliano mio coetaneo, Gian Maria Sortino.

Insomma, avete unito più generi artistici.

Esatto, è un’opera molto complicata, in ungherese, sarebbe potuta risultare più “ostica”: invece abbiamo unito gli amanti della lirica a quelli del cinema, abbiamo avuto un pubblico misto che si è appassionato anche all’altra disciplina. Questa rappresentazione era in programma anche a Messina, ma poi purtroppo è saltata per problemi di fondi.

Spero che riusciate a riproporla in futuro anche nella nostra città. C’è un compositore al quale sei più legato?

È sicuramente una scelta difficile, ma se ne dovessi sceglierne uno direi Rossini, il compositore che ho studiato di più  Ho anche un collegamento affettivo: mia nonna materna era di Pesaro, così come Rossini. Lei mi cantava sempre quando ero piccolo le sue opere, quindi quando poi mi sono ritrovato a dirigere al festival “Rossini in Wildbad” e al “Rossini Opera Festival” di Pesaro è stato come un sogno che diventa realtà. 

Quindi dietro questa scelta c’è molto più di un gusto musicale.

Sono state delle cose che mi sono accadute per caso, mi piace credere che ci fosse un filo conduttore, una sorta di destino.

Teatro Rossini (Pesaro), sede storica del “Rossini Opera Festival”

Come ti sei appassionato alla musica?

I primi ricordi sono legati a casa e a mio padre che strimpellava la chitarra, mi cantava per farmi addormentare quando ero piccolo la canzone di Gino Paoli “La gatta”. Mi piaceva anche giocare con le pianole, poi però è accaduta una cosa strana, devo ancora chiedere se è stato mio padre a combinarla. Abbiamo incontrato al supermercato un suo paziente, maestro della banda dell’esercito a Messina, ormai in pensione. Avevo circa 10 anni, mi chiese se volessi studiare chitarra o pianoforte. Io risposi pianoforte e iniziai a prendere lezioni da lui, quasi per gioco, non l’avevo presa molto seriamente. Poi ho ascoltato la “ballata n.1” di Chopin e mi sono detto“questo è quello che voglio fare”, avevo 14 anni. A 15 sono entrato in conservatorio.

Cosa ti senti di dire a un giovane che vuole diventare direttore d’orchestra?

Bella domanda. Prima di tutto, oltre alla parte accademica, ovvero lo studio di uno strumento e di composizione, di avere tantissima curiosità. Ascoltare un repertorio più ampio possibile, anche generi diversi dalla musica classica. È passato il periodo in cui la mia categoria era molto bacchettona e pensava che “la musica è solo quella classica”. Rock, jazz ma anche musica leggera e contemporanea influenzano l’opera oggi. Poi di fare molte esperienze all’estero, avendone la possibilità. Messina è un’ottima città per iniziare gli studi, c’è un ottimo conservatorio, ma il mestiere del musicista non ha patrie, impone esperienze di questo tipo. La musica è un linguaggio universale, se domani vado a dirigere in Giappone mi capiscono grazie ai gesti, anche se non parlo. Inoltre in tutto il mondo sono in uso delle terminologie italiane, di fatto abbiamo inventato noi l’opera lirica. Il musicista italiano nel mondo non si trova mai spiazzato.

Fonte: Eco del Sud

Torni con piacere a dirigere a Messina? Come è andato il concerto di Capodanno?

Il teatro di Messina  è stato un teatro che mi ha dato tantissime opportunità e tantissimo spazio, tra l’altro ho lavorato con musicisti che conoscevo già e con i quali avevo molta confidenza. Tornare è bello perché ho fatto tanta esperienza con loro e più si è abituati lavorare ripetutamente con un’orchestra, più il risultato finale è migliore. Parenti e amici vengono agli spettacoli, quindi forse sono più ansioso quando dirigo a Messina, perché so che avrò tante persone che saranno sincere e crudeli nei giudizi.

Cosa cambieresti di questa città?

[Ride n.d.r.] Quanto tempo ho? E quante pagine hai, soprattutto.

In genere mi mantengo sulle 1000 parole massimo, ma per questa domanda facciamo un’eccezione.

È difficile scegliere poche cose. Ma non sono uno di quei messinesi che se ne va e critica Messina, perché è facile andare fuori e poi fare paragoni. Se restiamo nel mio ambito, cambierei il fatto che non c’è un’orchestra stabile. Nasce nel 1994 ma non è diventato per i musicisti un posto di lavoro fisso. Non mi riferisco al punto di vista economico, ma parlo da musicista. Un’orchestra è qualcosa che si costruisce negli anni, non è un lavoro che puoi fare un giorno sì e un giorno no. Per arrivare a un livello alto ci vogliono almeno 10 anni di lavoro costante. Quindi per me quello che manca a Messina è la continuità dal punto di vista musicale, anche perché la città ha una grandissima tradizione. Dopo il terremoto il Teatro ha avuto artisti di livello, ma sempre in qualità di ospiti, selezionati con concorsi e audizioni. Adesso c’è meno spazio per la musica, per una questione di costi: per fare un’opera lirica sono necessari 60 musicisti, 40 coristi, 10 cantanti solisti in media. Dietro il palcoscenico c’è un mondo, tra sarti, macchinisti e tecnici.

 

Chiudiamo questa chiacchierata con la speranza che i consigli di Marco non restino inascoltati.

È necessario, in un’epoca nella quale persino le librerie sono costrette a chiudere, non dimenticare l’importanza dell’arte e della cultura, in tutte le sue innumerevoli sfaccettature.

Emanuele Chiara

Immagine in evidenza: messinaweb.eu

All’Indiegeno Fest la musica e l’arte non vanno in vacanza: buona la prima!

©GiuliaGreco – Indiegeno Fest 2019

Stessa location dello scorso anno, ma artisti diversi: l’indiegeno è finalmente giunto alla sesta edizione, che si sta svolgendo dal 2 agosto con ospiti del panorama musicale contemporaneo che si esibiscono su un palco allestito nella spiaggia di Patti Marina. Ormai diventato un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del genere musicale Indie, quest’anno il mood che funge da filo conduttore dell’evento e che ne caratterizza anche la grafica è ispirato agli anni ’90. Già in quell’epoca si comunicava tramite cellulari e sms, ma c’era ancora uno spirito di autenticità che, con l’incombere dei social e di una vita sempre più virtuale, per certi versi si è andato perdendo. Questo festival invece consente ai nostalgici di tornare un po’ alle origini e recuperare quella voglia matta di acquistare i dischi dei cantanti per ascoltarli in automobile e imparare tutta la playlist a memoria per poi poterla cantare a squarciagola ai concerti.

©GiuliaGreco – Indiegeno Fest 2019

È stato proprio questo lo scenario che si è prospettato nella prima serata del festival, che ha riscosso un grande successo con una spiaggia gremita di gente. La musica cura gli animi, accomuna, unisce e fa condividere storie che meritano di essere raccontate. Il miglior modo, quello più genuino, per fruirne al meglio, godendosela dalla prima all’ultima nota, è ascoltarla dal vivo. La musica è una forma d’arte, e per questo non va sempre necessariamente spiegata, ma sentita e vissuta. Lo ha dimostrato Fulminacci, classe 1997, cantautore esordiente che già ha seminato fan in tutta Italia, secondo artista che si esibisce nella serata d’apertura. Prima di cantare “Davanti a te”, la introduce cercando di spiegarne brevemente il significato. Poi lui stesso ha affermato: “Vabbè non ci avrete capito nulla, meglio se la canto”, a riprova che la musica arriva laddove le parole, a volte, si rivelano insufficienti e inconsistenti.

©GiuliaGreco – Fulminacci, Indiegeno Fest 2019

Per circa un’ora Fulminacci riesce a tenere il pubblico instancabile e con il fiato sospeso, mentre lui invece di fiato per cantare ne ha da vendere ed è capace di gestirlo al meglio, soprattutto per quei suoi brani il cui ritmo veloce è sorprendente. Impeccabile, non sbaglia una nota e dal pubblico arrivano applausi di consenso e approvazione. Il cantante romano ci privilegia anche con una novità e una sorpresa inaspettata: un inedito che non è presente nel suo disco, che arrangia solo con voce e chitarra, e una cover singolare e unica nel suo genere di “Stavo pensando a te” di Fabri Fibra.

Dopo Fulminacci, a far scatenare la platea continuano i Canova, che alternano momenti di esibizione ad altri in cui lasciano che siano i cori del pubblico ad animare il concerto, e che confermano quanto le loro canzoni rappresentino ed esprimano a pieno emozioni, sentimenti, disagi, vizi e virtù di una generazione di giovani che come direbbe qualcuno “non è più quella di una volta”, e meno male che sia così. 

©GiuliaGreco – Franco126, Indiegeno Fest 2019

A chiudere la serata incanta la platea Franco126, con i singoli tratti dall’album “Stanza singola”, e uno spazio riservato anche agli esordi di “Polaroid 2.0”. Da parte di Franchino non sono mancati gli omaggi e le menzioni a quelli che lui definisce “fratelli”: la sua band e Tommaso Paradiso. 

©GiuliaGreco – Canova, Indiegeno Fest 2019

Non avrebbe potuto esserci miglior modo per concludere la prima tappa di un festival che si sta rivelando all’altezza di tutte le aspettative. Non ci resta che darvi appuntamento per questa sera e le prossime che seguiranno fino all’alba dell’8 agosto, la cui location sarà il teatro greco di Tindari, per nutrirci ancora di arte e musica, due bellezze che non ci potrà mai togliere nessuno, e che diventano immortali e intramontabili, capaci di perdurare nel tempo. Ci hanno detto: niente dura per sempre, tranne la musica, quella rimane: e se lo dicono i Coma_Cose, tra gli artisti in programma per la serata del 4 agosto, non gli si può non credere.

Giusy Boccalatte

 

©GiuliaGreco – Matteo Mobrici (frontman dei Canova), Indiegeno Fest 2019

Viaggio in Italia con la Camerata Musicale Ligure

Giovedì 21 marzo 2019. Aula Magna del Rettorato di Messina. Ospite la “Camerata Musicale Ligure con il loro spettacolo: “Viaggio in Italia”.  Siamo al 7ᵒ appuntamento della stagione concertistica 2019 che comprende una grande varietà di generi musicali. Una brillante idea creata dall’Università per entrare meglio in contatto con la propria città e i propri cittadini. La Camerata Musicale Ligure, costituitasi ad Imperia, nel 1988, presenta oltre 25 anni di sfavillante attività concertistica, invitata da numerose istituzioni italiane ed estere, ha all’attivo centinaia di concerti e decine di brani in programma con un vasto repertorio, dal barocco alla musica leggera.

©LauraLaRosa, (Concerto d’Ateneo), Aula Magna Rettorato, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un tour tutto all’italiana. Tutti i brani eseguiti riportavano in vita L’Opera, Il Cinema e la Canzone d’autore.

Ouverture da “il barbiere di Siviglia” – G. Rossini, Il valzer del Gattopardo – N. Rota; Il Padrino – N. Rota; Felliniana – N. Rota; Pinocchio – F. Carpi; La vita è bella – N. Piovani; Spaghetti Western Story – E. Morricone; Gente di Mare – F. De André; Medley di Canzoni napoletano – Medley di Canzoni napoletane.

©LauraLaRosa, (Concerto d’Ateneo), Aula Magna Rettorato, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

©LauraLaRosa, (Concerto d’Ateneo), Aula Magna Rettorato, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

©LauraLaRosa, (Concerto d’Ateneo), Aula Magna Rettorato, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sala gremita. Tutto esaurito. Pubblico attento. Si registra così, con gran successo, il sold-out per la 31^ stagione dei concerti dell’ateneo. Sentito l’omaggio a De André, richiesto il bis dalla platea, complice anche il fatto che ricorresse il ventennale della scomparsa.

L’Università vi aspetta per il prossimo appuntamento: giovedì 28 marzo ore 21.00 , Aula Magna del Rettorato. Ospiti: Silvia Martinelli – soprano, Andrea Trovato – pianoforte. Programma previsto: “Da Napoli a Broadway”.

Gabriella Parasiliti Collazzo

“Il Diluvio Universale” a Messina: cronaca di un grande ritorno

Si è tenuta domenica 6 gennaio 2019, a partire dalle 18:00 al PalaCultura, nel contesto della stagione concertistica organizzata annualmente dalla Filarmonica Laudamo, la prima esecuzione messinese dell’oratorio “Il Diluvio Universale” di Michelangelo Falvetti. Compositore attivo a Messina sul finire del XVII sec., la sua musica, per la prima volta dopo secoli, ha potuto finalmente risuonare ancora una volta nella città in cui fu concepita ed eseguita originariamente. Lo spettacolo si è aperto dopo un conciso intervento del musicologo prof. Niccolò Maccavino, autore di una delle principali edizioni critiche dell’opera di Falvetti. Con gesto sicuro ed appassionato il maestro Carmine Daniele Lisanti ci ha guidati tra le pagine di questo piccolo gioiello barocco, dove la vicenda biblica fa da spunto per mettere in scena un dramma intenso e carico di emozioni. Toccante la performance dei protagonisti Angelo Quartarone (Noè, tenore) e Alessandra Foti (Rad, soprano); fra i solisti, Daniele Muscolino (basso) ha impersonato un Dio roccioso e tonante; ottime anche Santina Tomasello (soprano), una fragilissima e cristallina Humana Natura, e Caterina d’Angelo (contralto), vigorosa nei panni della Giustizia Divina; ultimo ma non per importanza Simone Lo Castro (controtenore) ha reso bene l’insolito ruolo falvettiano di una Morte ironica, scanzonata, che festeggia il suo trionfo a suon di tarantella.
Vero grande protagonista, commentatore attivo dei momenti più drammatici, è stato il coro polifonico “Luca Marenzio”: solido e limpidissimo nella non facile resa della texture contrappuntistica e rischiarato, sul finale, dall’intervento del coro di voci bianche (diretto da Salvina Miano e Giovanni Mundo) a sancire, metafora dell’arcobaleno, la riappacificazione fra cielo e terra (“Ecco l’iride paciera”) per poi culminare nel catartico fugato conclusivo (“Or se tra sacre olive”). Il tutto sostenuto dalle evoluzioni capricciose, quasi improvvisative, pienamente barocche dell’ensemble strumentale “Orpheus”, perfettamente in linea con lo spirito dei tempi e le antiche pratiche esecutive su strumenti d’epoca.
A sipario calato, e dopo i meritati applausi, noi di UniVersoMe abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con un emozionatissimo maestro Lisanti, che ha cortesemente risposto alle nostre domande:

Maestro, innanzitutto complimenti per lo spettacolo. Cominciamo con una domanda molto personale. Come ci si sente a dirigere la musica di Falvetti proprio qui, a pochi passi da dove fu eseguita la prima volta, nel lontano 1682?

“È una cosa favolosa, fantastica! La prima volta che l’ho sentita sono rimasto sbalordito da quest’opera, non la conoscevo ed è davvero incredibile. Peccato che qualcosa di così bello sia rimasto nascosto per oltre tre secoli. È stato forse il lavoro più bello che abbia mai diretto.”

Secondo lei per quale motivo questo autore e quest’opera sono rimasti nascosti tanto a lungo al pubblico?

“Come ha anche spiegato Maccavino, questa opera è rimasta a lungo inedita. La sua prima edizione critica è del 2001, è stata edita dal conservatorio di Reggio Calabria. Lo scorso ottobre è uscita la nuova edizione critica della urtext, la edizione Orpheus, curata sia da Maccavino che da Fabrizio Longo. Adesso è edita, la si può acquistare, può essere diffusa con facilità, prima era inedita, non era mai stata trascritta, quindi era più difficile arrivare al testo musicale”

Andando a indagare si scopre che Messina, nel corso dei secoli, ha avuto un patrimonio musicale davvero degno di nota. Eppure questo repertorio è quasi del tutto assente dalle programmazioni concertistiche di ogni anno. Quali sono le cause, secondo lei, di questo scarso interesse nei confronti del patrimonio musicale nostrano?

“In effetti è assurdo che questa musica sia così sconosciuta ai messinesi stessi, ma in fondo si tratta di autori che a volte non si trovano neanche sui libri di storia della musica, neanche nelle edizioni più moderne. Eppure Falvetti è ormai da circa dieci anni che viene eseguito, lo hanno fatto in Francia; in Israele; in Austria, a Salisburgo; mi pare anche a Torino e Milano negli ultimi anni, insomma ha avuto un discreto successo negli ultimi dieci anni.”

La nostra testata si rivolge a un pubblico giovane, che spesso è molto lontano dal mondo della musica colta. Cosa direbbe a dei ragazzi, a degli universitari, per invogliarli a scoprire di più ed avvicinarli al mondo della musica colta?

“Secondo me si dovrebbe partire dalla musica antica, dai grandi classici, Bach, Mozart, questi autori che sono veramente grandi, hanno fatto cose eccezionali. Sono gli autori che più invogliano, sono melodici, sono brillanti (penso a Mozart per esempio), sono un buon punto di partenza per chi vuole scoprire di più”.

Grazie mille per la cortesia. Un’ultima domanda prima di salutarci: visto il successo di quest’anno, l’anno prossimo avete intenzione di eseguire il Nabucco, altra opera inedita di Michelangelo Falvetti?

“ Io la partitura ce l’ho, l’ho letta. Senza dubbio sarebbe bello, vedremo quel che si può fare…”

Che dire: che sia forse l’inizio di un “Falvetti-revival” per Messina?

Gianpaolo Basile

Falvetti ritorna a Messina: finisce una attesa durata oltre tre secoli

A volte ritornano. È davvero il caso di dirlo, perché spesso la memoria storica si comporta in modo strano: capita spesso di leggere di personaggi che ai loro tempi erano quasi degli sconosciuti che muoiono soli e dimenticati da tutti, ma dopo la morte ricevono la fama meritata.
Più raramente, capita anche di incontrare casi contrari: personaggi famosissimi ai loro tempi, celebrati ed acclamati come i più grandi della loro categoria, scivolare lentamente nell’oblio e restarci magari per secoli, dimenticati da tutti.
In realtà, non sappiamo a quale di queste due categorie fosse appartenuto Michelangelo Falvetti, compositore di origini calabresi che operò a Messina come maestro di cappella del Duomo, a partire dal 1682. Quello che è certo è che con lui la Storia è stata davvero impietosa: dimenticato per secoli; riemerso dalle sabbie del tempo una decina d’anni fa, con grande successo internazionale di pubblico e critica; ma ancora completamente ignoto nella sua città, la città che lo vide formarsi e scrivere alcuni dei suoi lavori più belli, Messina.
Aveva ragione il Poeta: nemo propheta in patria. Ma la ruota gira e con l’anno che viene, Messina potrebbe assistere al ritorno a casa di questo suo grande figlio dimenticato.
Noi di UniVersoMe vi avevamo già raccontato la sua storia in un nostro vecchio articolo sulla rubrica Personaggi e avevamo chiuso auspicandoci che in un futuro non troppo lontano le sue note potessero tornare a risuonare nella città dello Stretto. Adesso pare che questi auspici siano diventati realtà: domenica 6 gennaio, alle ore 18:00 al PalaCultura, nel contesto della programmazione concertistica della Filarmonica Laudamo, andrà in scena “Il Diluvio Universale”, oratorio in quattro atti considerato il capolavoro di Michelangelo Falvetti, da lui scritto in occasione del suo insediamento come Maestro della Real Cappella del duomo di Messina.
Sotto la bacchetta del Maestro Carmine Daniele Lisanti, contrabbassista, compositore e direttore ormai veterano nella scena musicale messinese, il coro polifonico “Luca Marenzio” si cimenterà nell’esecuzione di questo “dialogo a cinque”, accompagnato dagli strumentisti dell’Ensemble Orpheus, esperti in pratiche esecutive storiche, su strumenti d’epoca. Parteciperanno all’esecuzione anche il coro di voci bianche “Piccoli Cantori di Barcellona P.G.” diretti dal Maestro Salvina Miano e il coro “Note Colorate”, del Maestro Giovanni Mundo.
L’oratorio, piccola gemma del vasto repertorio di musica sacra tardo-seicentesca, si articola in quattro atti che parafrasano la vicenda biblica del Diluvio Universale, mettendola in scena senza rinunciare al gusto tutto barocco per il drammatismo e la spettacolarità. A dialogare col coro e l’orchestra, i solisti Santina Tomasello e Alessandra Foti (soprani), Caterina d’Angelo (contralto), Angelo Quartarone (tenore), Simone Lo Castro, (controtenore), e Daniele Muscolino (basso) impersoneranno i protagonisti dell’oratorio: i quattro elementi Aria, Acqua (soprani) Fuoco (tenore) e Terra (basso), la Giustizia Divina (contralto), Noè (tenore), Rad (soprano), Dio (basso), l’Humana Natura (soprano) e la Morte (contralto).
Sarà un evento di musica e cultura da non perdere, che si spera possa costituire uno dei tanti passi, per la città di Messina, verso il recupero della propria identità artistica e culturale, per secoli trascurata, ma sempre pronta a rifiorire in tutta la propria bellezza.

Gianpaolo Basile

Eventi della settimana

21 marzo 

ERASMUS IN RETRO – SILENT DISCO

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 23:00

Cosa: Abbandonate ogni stereotipo della classica serata per una notte, e concedetevi qualche ora di riconciliazione con un paio di cuffie e la giusta selezione musicale.
Abbracciate il silenzio delle parole e ritrovate un po di voi stessi: lasciatevi trasportare da ESN Messina nel primo unico ed esclusivo silent party in discoteca della città di Messina.

2 canali musicali, 2 musiche differenti in contemporanea, 2 DJ…

DJ Set:
– Fabrizio Duca
– Alberto Russo

Modalità di ingresso:
Biglietto cartaceo 12 € (con drink e noleggio cuffie) da ritirare in prevendita. Contattate gli organizzatori per info e come avere il biglietto.

La CAUZIONE da lasciare all’ingresso del locale è di 15 € che verrà restituita qualora la cuffia non sia dispersa o presenta danni.

 

22 marzo

PANGEA FOCUS: GOD SAVE THE PUNK

Dove: Colapesce libri, gusti, idee via Mario Giurba 8/10

Quando: ore 19:00

Cosa: Secondo appuntamento del Pangea Focus.
Un viaggio nella storia del Punk a cura di Pietro Saitta.

IAN FISHER BAND LIVE

Dove: Clan Off via Trento 4

Quando: 21:30

Cosa: Per il secondo appuntamento messinese del Play Music Festival sul palcoscenico del teatro Clan Off si esibirà Ian Fisher, cantautore cresciuto nelle zone rurali del Missouri (USA) e residente in Europa. Maturato con i vinili del padre nel songwriting degli anni ’70 è sempre stato ispirato dal suo amore per la musica country e folk ma ha assorbito un approccio europeo alle melodie talvolta ruvido e talvolta accattivante. Le immagini che vengono alla mente ascoltando Ian Fisher sono sbiadite da un tempo mai passato, rassicuranti istantanee di una gioventù raminga, persa nei paesaggi americani fuori dai finestrini di un pullmino e sempre in movimento alla ricerca di qualcosa che non c’è ma che vale comunque la pena di cercare.
Aprirà il concerto la danese Ida Wenøe con il suo progetto solista: sound americano, ma con retrogusto inglese; tra innumerevoli gruppi folk-ish è un raro miracolo un’artista così armoniosa come Ida Wenøe. L’uscita di “Time of Ghosts” ha suscitato un ottimo entusiasmo che ha permesso a Ida di suonare in tutta Europa, fino ad arrivare a Kansas City.

La band è composta: Ian Fisher vocal & guitar
Andreas Laudwein bass
Ida Wenøe keyboard
Camillo Mainque drums

 

23 marzo 

CICLO DI SEMINARI – DALLA TEORIA ALLA PRATICA

Dove: Aulario via Pietro Castelli

Quando: ore 11:00

Cosa: “Il colloquio psicanalitico” interviene la dott. Barberi

RETRODISCO SOUNDS FROM GOLDEN AGE OF DISCO

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: Dal 1970 al 1999, una carica di stili e tendenze che hanno creato il principio di dancefloor moderno.
Funk, Disco per arrivare alla primissima forma di House music, ricalcando i modelli dei locali che hanno fatto la storia come il The Loft di David Mancuso, il Paradise Garage di Larry Levan e il Music Box di Ron Hardy.
Oltre tre ore di full immersion di vintage sound, una cavalcata inarrestabile di pezzi che hanno segnato un’epoca e tante gemme rare, in versione originale o re-editata.

Ingresso gratuito entro 00.00
6€ con drink incluso da 00.00 in poi

In consolle:
Davide Patania
Lorenzo Macrì
Kate

EDIPO RE – EDIPO A COLONO 

Dove: Teatro Vittorio Emanuele via Garibaldi

Quando: venerdì ore 21:00 ; sabato ore 21:00 ; domenica 17:30

Cosa: A distanza di vent’anni la Compagnia Mauri Sturno ritorna a mettere in scena i due capolavori di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo, affidando la regia a due diversi registi: Glauco Mauri, per Edipo a Colono, e Andrea Baracco per Edipo Re. Due registi, due generazioni a confronto, esempio di collaborazione e di continuità, oltre che condizione indispensabile per il futuro del teatro.

“Edipo re e Edipo a Colono sono due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo, per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’UOMO, perché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere. Edipo Re e Edipo a Colono sono due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due grandi testi che poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la “favola” di Edipo alla ricerca della verità.

Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. E’ questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi. Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere” affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro presente, questo è il nostro impegno e il nostro desiderio.”

Prezzo biglietto ridotto per studenti

 

24 marzo

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA – TELEPOSTO METEOROLOGICO L’OSSERVATORIO

Dove: Osservatorio viale regina Margherita 76

Quando: sabato dalle ore 9:30 e domenica dalle 9:30

Cosa: Il 24 e 25 Marzo tornano le Giornate FAI di Primavera per la 26° edizione!
Apriremo al pubblico il Teleposto Meterologico di Messina, conosciuto nella zona dello stretto con il nome di “Osservatorio”, un’articolazione di lunga e provata tradizione dell’Aeronautica Militare (AM) e del Servizio Meteorologico Nazionale.
Le visite saranno:
Sabato: 09:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00).
Domenica: 09:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00).
ATTENZIONE: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell’orario di chiusura indicato.

Contributo suggerito a partire da: € 3,00


La visita sarà accompagnata dagli Apprendisti Ciceroni delle scuole: Liceo Scient.Statale “G. Seguenza”; Liceo Scient. e Linguistico Statale “Archimede”; Ist. d’Istruz. Sup.; Liceo Classico “F.Maurolico”; Ist. d’Istruz. Sup. “La Farina-Basile”; Ist. Comp.n. 7 “E. Drago”; Ist. Comp.n. 14 “San Francesco di Paola”; Ist. Comp. n. 15 “E. Vittorini”; Ist. Comp. “Pascoli-Crispi”; Ist. Comp. “Annibale Maria di Francia” Paino Gravitelli; Ist. Comp. “Cannizzaro- Galatti”; Ist. Paritario “S.G.Bosco”; Liceo Classico;Liceo Scientifico

SPEEDMEETING – PRANZO SOCIALE

Dove: Località Pistunina

Quando: ore 12:30

Cosa: Non una di meno – Messina organizza un pranzo sociale inclusivo, con lo scopo di divertirsi conoscendo gente nuova, discutendo di temi attuali e coerenti con il nostro movimento.
Tanto cibo, tanta gente e buona musica è ciò che troverete. L’originalità è al primo posto: il nostro speedmeeting (ben diverso dallo sdating) differisce dal tradizionali, mette al suo centro le discussioni politiche su temi rilevanti alla quotidianità e vi dà la possibilità di conoscere nuove persone e di confrontarvi a vicenda.
Il costo per l’ingresso è di 3€; inoltre, la sede è facilmente raggiungibile con i mezzi. L’autobus dal centro impiega 20 minuti ad arrivare a destinazione, e le linee da prendere sono la 1, la 2, 5, 6, 7 e la 9.

Musicisti, siete ben accetti! Portate i vostri strumenti ed esibitevi in libertà.
Sull’evento di facebook si legge anche “L’anima di questo evento – nel caso in cui non fosse chiaro- è quello di permettere di far passare, attraverso un clima accogliente e informale, un momento di serio confronto e discussione tra pari. Qui sotto vi presentiamo i topic di discussione che troverete sul nostro tabellone:

– Aborto;
– LGBTQ+;
– Femminismo;
– Matrimonio Egualitario;
– Elezioni del 4 Marzo;
– Elsa di Frozen – dove sta il problema?;
– “Gender” nelle Scuole;
– Sesso e Amore Romantico;
– Consenso;
– Minoranze nei Media;
– Adozioni;
– Famiglia Tradizionale?;
– Linguaggio Sessista.”

PULI-AMO IL CENTRO STORICO

Dove: Largo San Giacomo

Quando: ore 23:00

Cosa: Dopo la consueta pausa invernale, Puli-AMO Messina è pronta a dare un primo saggio delle prossime attività in programma per il 2018 e lo fa partendo da un sabato sera convenzionale nel cuore del centro storico, dove l’abbandono di bottiglie, bicchieri e rifiuti di ogni tipo imperversa fin dalle prime luci dell’alba.
E’ proprio in questo specifico contesto che l’abbandono del rifiuto acquisisce persino caratteri creativi: pur di non usare cestini e campane di vetro, infatti, il messinese è abile scovare luoghi di fantasia per lasciare bottiglie, bicchieri e cartacce. Su scale e marciapiedi, ai bordi dei monumenti, ai margini delle strade, all’interno delle fontane monumentali: una gara al conferimento creativo, dove a perdere è l’intera collettività.
L’iniziativa “Puli-AMO il Centro Storico” avrà luogo sabato 24 marzo e sarà una vera e propria passeggiata tra i luoghi simbolo di bellezza e inciviltà del centro storico. Il percorso prevede le seguenti tappe:
– Partenza ore 23.00 presso Largo S. Giacomo (area archeologica adottata dall’Associazione nel 2015);
– piazza Municipio
– piazza Antonello
– piazza immacolata di Marmo
– piazza Duomo
– piazza Catalani
– Arrivo a Largo S. Giacomo, ore 24.00.

L’iniziativa è aperta a tutti i volontari, senza necessità di iscriversi o compilare moduli; ai fini organizzativi, tuttavia, si prega di spuntare l’opzione “partecipa” all’evento solo se certi di una reale partecipazione. L’evento “Puli-AMO il Centro Storico” sarà ufficialmente presentato presso la libreria “La casa di Giulia” giovedì 22 marzo, ore 18.30.

DISCLAIMER
Tutti gli eventi finora realizzati hanno lo scopo primario di riscoperta di luoghi spesso abbandonati, ignorati o non sufficientemente valorizzati, nella speranza di risvegliare quel senso di appartenenza da anni assopito negli animi dei messinesi. Civiltà, bellezza e rispetto devono essere la nuova costante per una società migliore.

 

DENSHI RAW PRESENTA ANTHONY LINELL (ABDULLA RASHIM)

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 23:00

Cosa: Nulla di forzato o meccanicamente costruito. Nasce tutto come un naturale impulso.
Abdulla Rashim e la sua viscerale e istintiva intenzione. È questo binomio della casualità a generare alcune tra le più richieste e lodate produzioni techno recenti, covate nell’idilliaca Stoccolma. Forse fin troppo idilliaca, tanto da suscitare in lui la primordiale delle sue intenzioni: avvolgersi nell’ombra, oscurare qualsiasi illuminata riconoscibilità e da lì dar vita a una techno pura e oscura.
Abdulla Rashim è una di quelle misteriose figure mitologiche della cultura techno, un senza volto il cui unico manifesto dichiarato è la sua musica, quella che attraverso Abdulla Rashim Records, Prologue, Semantica RecordsNorthern Electronics (label creata col fedele amico Varg), mantiene criptato l’aspetto umano della sua persona ma palesa irrevocabilmente la tessitura della sua produzione. Trascina e ribalta gli elementi fondamentali della strategia techno, delineando la sua personale e definita visione che cammina contemporaneamente su due strade parallele, quella della techno e quella dell’elettronica sperimentale, mantenendo come meta unica la fitta e tangibile oscurità.

24th March 2018
Denshi RAW pres. Anthony Linell aka Abdulla Rashim

First Round: Talk Later

Visual: Vincio ( vimeo.com/vincio )

*** ingresso: 10€ W/drink fino alle 00.00, dopo 12€ ***

Artwork by Half Sumo Collective

 

RECRUITING DAY ESN MESSINA

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: ore 18:00

 
Cosa: Stanco delle solite facce?
Vuoi conoscere gente nuova e divertirti?
Sei tornato da poco dal tuo Erasmus?
Ancora devi realizzare il fatto che quell’esperienza è passata?
Sei nostalgico e vuoi riviverla?
Vuoi imparare una nuova lingua?Abbiamo una buona notizia per te!
….Vieni a conoscere #ESNMessina e unisciti a noi!Domenica 25 Marzo ti aspettiamo al Retronouveau per il nostro Recruiting Day…Cosa aspetti?

 
 
Arianna De Arcangelis

Eventi della settimana

28 febbraio

APERIBOOK IN MUSICA: DAVID BOWIE

Dove: La Feltrinelli Point via Ghibellina 32

Quando: ore 20:00

Cosa: aperitivo del mercoledì sarà accompagnato dal rock glam dell’indimenticabile duca bianco, David Bowie.
Per info e prenotazioni 090-2400841
Drink+buffet 10 euro.
Consultazione libri e wi-fi free.

ERASUMS IN RETRO – TARANTINO’S PARTY

Dove: Retronouveau via Croce rossa 33

Quando: ore 23:30

Cosa: Tarantino: dialoghi, violenza, salti temporali nella narrazione, ossessioni della cultura pop. Ma anche soundtracks originali, coinvolgenti, evocative.
Da qui l’idea divenuta un “cult” delle serate Esn: sulla consueta selezione musicale proietteremo sequenze sceniche tratte dai film di Quentin che cattureranno sempre più il vostro interesse fino a coinvolgervi totalmente con la riproduzione di alcuni brevi ma intensi dialoghi in cui la musica si interromperà.

E’ GRADITO IL MASSIMO SILENZIO IN QUEGLI ISTANTI IN CUI CIO’ ACCADRA’ per raccogliere al massimo gli effetti scenici della videoproiezione.

<<< TARANTINO QUIZ >>>
– Nel corso della serata verranno proiettate alcune domande inerenti i film (incluse le soundtracks) di Tarantino, il primo/a che dirà la risposta giusta alla cassiera vince un cocktail!
– Occhio alla bacheca dell’evento! Chi risponde correttamente per primo ad alcune nostre domande (orientativamente all’ora di pranzo e all’ora di cena) vince (a seconda delle difficoltà) un chupito (o una birra) o un cocktail (da richiedere solo all’ingresso e solo uno a persona!)

– ingresso omaggio per chi verrà vestito da iena, drink + ingresso omaggio per coloro che saranno vestiti come Beatrix Kiddo o come Django Freeman

– ingresso GRATIS entro 00.00 per le donne! Per liste, tavoli, agevolazioni o informazioni contatta gli admin!

IMPORTANTE
L’ingresso è garantito solo con il nome in lista e fino ad esaurimento del limite di capienza del locale

2 marzo

RETRODISCO SOUNDS FROM GOLDEN AGE OF DISCO

Dove: Retronouveau via Croce rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: Dal 1970 al 1999, una carica di stili e tendenze che hanno creato il principio di dancefloor moderno.
★Funk, Disco per arrivare alla primissima forma di House music, ricalcando i modelli dei locali che hanno fatto la storia come il The Loft di David Mancuso, il Paradise Garage di Larry Levan e il Music Box di Ron Hardy.

★ Oltre tre ore di full immersion di vintage sound, una cavalcata inarrestabile di pezzi che hanno segnato un’epoca e tante gemme rare, in versione originale o re-editata.

Ingresso gratuito entro 00.00
6€ con drink incluso da 00.00 in poi
In consolle:
Davide Patania
Lorenzo Macrì
Kate

3 marzo

FABIO MACAGNINO E MIMÌ STARRANTINO IN CONCERTO

Dove: Clan Off Teatro via Trento 4

Quando: ore 21:30

Cosa: FABIO MACAGNINO E MIMI’ STARRANTINO – LIVE CONCERT
Voice & Guitar
in collaborazione con PLAY MUSIC FESTIVAL

È consigliata la prenotazione al 388 811.06.18 (chiamando ovvero mandando sms o messaggio whatsapp) oppure tramite email all’indirizzo info@clandegliattori.it, indicando il nome, il giorno e l’orario per il quale si intende prenotare il posto.

Il Clan Off avvia una collaborazione con il Play Music festival, quest’anno alla sua settima edizione, che unisce le città di Messina e Reggio Calabria in un cheek to cheek culturale.
Quattro cantautori dei nostri tempi, capaci di catturare storie e di trarne linfa per i loro testi, da regalare a spettatori sognanti.
Tra storie di tutti i giorni e scenari immaginari, melodie popolari si affiancano e si mescolano a sonorità d’oltre oceano, echi di blues, di country.

Tre gli appuntamenti musicali previsti in teatro, due a marzo ed uno ad aprile: si parte sabato 3 marzo alle ore 21:30 con il live di due artisti, uno siciliano Mimì Sterrantino e l’altro calabrese Fabio Macagnino, in un doppio concerto che unisce le due rive dello Stretto.
Per il programma completo www.playmusicfestival.it

Mimi Sterrantino è un cantastorie. Un menestrello di un paesino della Sicilia, che con allegria e semplicità racconta la vita, in tutte le sue sfumature, il dolce e l’amaro, le zone d’ombra e i guizzi di luce. Un viaggio a cavalcioni tra il reale e l’immaginario, inseguendo storie e raccontando un futuro dal finale incerto.

I desideri, i sogni, la locride, la sensualità. Sono questi i temi che il calabrese Fabio Macagnino racconta con la tipica calma degli uomini del sud; l’occasione per un lento viaggio dentro se stessi, per lasciar venire a galla sogni impolverati e desideri rinnegati, per inseguire una musica sconosciuta ma familiare.

4 marzo

FLAVIO GIURATO – LE PROMESSE DEL MONDO TOUR

Dove: Retronouveau via Croce rossa 33

Quando: 21:30

Cosa: Flavio Giurato sul palco full band per riprodurre dal vivo il suono del nuovo disco.

Flavio Giurato – chitarra e voce
Federico Zanetti – basso elettrico
Daniele Ciucci Giuliani – batteria e percussioni
Mattia Candeloro – chitarre elettriche

Flavio Giurato è senza dubbio il segreto meglio custodito della scena musicale italiana. Artista di culto per addetti ai lavori e appassionati, torna con un nuovo album di inediti dal titolo “Le promesse del mondo” per l’etichetta discografica Entry, a distanza di due anni dal precedente “La scomparsa di Majorana”. “Le promesse del mondo è un concept album sul fenomeno migratorio, sullo spostamento, sul viaggio e sul movimento degli esseri umani in tutto il mondo, raccontato dai fatti e non informato sui fatti, visto da numerosi lati e non da un unico angolo, tirato fuori a forza dalla carneria del migrante e del migrato, dello scafista e del caporale, del volontario e del militare, del medico e del cappellano, di chi accoglie e di chi raccoglie. Nel disco il fenomeno è preso a tutte le latitudini e longitudini ed in diverse epoche storiche, dall’antica Roma alla Seconda Guerra Mondiale, dai Balcani degli anni ’90 fino al Messico e al Mediterraneo dei nostri giorni.”

 

Arianna De Arcangelis

“Mamma, andiamo al concerto di Ariana?”

Quanti ragazzini lo avranno detto per essere lì, in quella arena, quel 23 Maggio? 

Un concerto straordinario, incredibilmente coinvolgente, ma il terrore e la morte sono state le protagoniste di fine serata.

Erano le 22:30 (23:30 ora italiana), quando un boato si è impossessato dell’euforia post-concerto: alcuni testimoni oculari riferiscono di una bomba chiodata, scoppiata nell’area foyer poco distante dalla biglietteria.

Da quel momento ci fu solo panico.

Di lì a breve, numerosi video gireranno su internet: lo sgomento era generale, tutti erano riusciti a sentire chiaramente l’esplosione e le urla della folla. 

In un filmato caricato da Repubblica, si vedono migliaia di persone che mosse dal panico si accalcano alle uscite di sicurezza, fino a quando i contorni delle porte non si vedono più; poi un momento di silenzio e subito dopo, come in un film, la voce dello speaker dice di star calmi, che non c’è nessun problema.

Ma la realtà è drammatica: 22 morti, 60 feriti.

Si parla di vittime, dagli otto ai sedici anni, proprio quella fascia di età in cui Ariana Grande ha iniziato la sua carriera di attrice e cantante.

Solo alle 2 del mattino, la polizia di Manchester comunicherà che “l’incidente” è un atto terroristico: il kamikaze, Salam Abedi, si preparava da un anno. La notizia è stata comunicata poi dal Times, sulla base di indagini sulla creazione di fondi bancari, necessari a sostenere la spesa degli ordigni di Manchester. Inoltre, sono state ritrovate prove sufficienti a stabilire l’esistenza di un piano pronto per una seconda bomba

Inoltre, qualche giorno fa il presidente dell’House Homeland Security Commette e deputato americano, ha dichiarato che nell’attentato di Manchester è stato usato lo stesso esplosivo delle stragi di Parigi e Bruxelles. 

Fin ora sono state arrestate otto persone per presunti collegamenti con l’attentato di Manchester. 

Negli ultimi anni, gli attentati terroristici spaventano e uccidono; ancor peggio, però, attentano alla vita quotidiana, alla bellezza di un’esperienza come un concerto o un viaggio.

Il terrorismo fa così tanto terrore, perché prima che fisico, è un terrorismo mentale, che si insidia nelle mente di ognuno di noi dopo le immagini di stragi, dopo la morte di persone innocenti.

Giulia Garofalo