Cgil e Uil oggi in sciopero generale: stop a trasporti e servizi. Ecco spiegate le motivazioni

Le due sigle sindacali Cgil e Uil hanno proclamato un nuovo sciopero generale. La manifestazione nazionale si è tenuta a Roma con un contemporaneo svolgimento delle iniziative nelle città come Bari, Cagliari, Milano e Palermo che hanno fatto da cornice allo stop di 8 ore sia dei trasporti cittadini sia di molti altri settori.

Sciopero generale del 16 dicembre -Fonte:ilgiorno.it

Lo stop odierno è volto a protestare contro la legge di bilancio presentata dall’Esecutivo. Tale manifestazione, di portata nazionale, ha compreso nel suo spettro lavoratori pubblici e privati inseriti dal trasporto ferroviario, aereo e cittadino, il personale autostradale, i corrieri, i lavoratori della logistica, i portuali e gli autotrasportatori. Sono rimasti fuori invece i dipendenti sanitari, delle poste e dell’istruzione scolastica. La presenza dei segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, alla manifestazione in Piazza del Popolo a Roma, ha visto come contraltare la mancata adesione della Cisl. Questa ha indetto invece uno sciopero alternativo previsto sabato 18 dicembre “per lo sviluppo, il lavoro, la coesione”.

Motivazioni dello sciopero

La “Manovra 2022” messa in moto dal Governo Draghi è stata oggetto di un sentimento di generale insoddisfazione da parte dei sindacati confederati italiani Cgil e Uil. I fronti caldissimi su cui si sono scontrati risultano i seguenti:

  • Fisco
  • Pensioni
  • Scuola
  • Politiche industriali
  • Contrasto alle delocalizzazioni
  • Precarietà del lavoro giovanile e femminile
Sciopero generale del 16 dicembre: chi si ferma -Fonte:tg24.sky.it

Il nodo della questione si aggira prettamente sull’intervento governativo finalizzato alla riduzione della pressione fiscale sui fattori produttivi, attraverso l’uso di 8 miliardi di euro annui destinati alla riduzione dell’Irpef (quota percentuale di reddito assorbita dall’imposta aumenta in proporzione al reddito stesso) e dell’Irap (un tributo da versare ogni anno alla propria regione di appartenenza, che va a tassare il cosiddetto “valore della produzione”, ossia la differenza tra il ricavato complessivo annuale ed una quota che comprende i principali costi di gestione).

Le lamentele dei sindacati sono nate per la mancanza – a loro dire-  di confronto con le parti sociali. La richiesta di Cgil, Uil e Cisl è dunque volta ad indirizzare le intere risorse verso la riduzione della pressione fiscale sui redditi bassi e medio-bassi dei lavoratori e dei pensionati, che rappresenterebbero circa l’85% dei contribuenti Irpef.

La scelta invece adoperata dall’Esecutivo è stata – secondo i sindacati – quella di operare in maniera ingiusta sui redditi di tutti i contribuenti, anche quelli più ricchi. Quest’ultimi altresì ne trarranno maggior vantaggio, innescando un sistema contrario della progressività, facendo sì che i redditi dei lavoratori dipendenti, fino a 35mila euro, siano i più penalizzati. Ciò si verificherà a seguito dell’abbassamento dell’aliquota che verrà compensata con l’effetto delle nuove detrazioni.

Tagli dell’Irpef e Irap -Fonte:investireoggi.it

L’esito di questo meccanismo di iniquità è il frutto della struttura del sistema fiscale italiano fondato su una tassazione progressiva divisa per scaglioni di reddito. Dunque ad esempio

“Se si abbassa la seconda aliquota (da 27 a 25%) non significa che ciò riguardi solo ed esclusivamente chi guadagna tra 15.001 euro e 28.000. Se il mio reddito è 50mila euro, i miei primi 15mila euro saranno tassati al 23%, dai 15.001 a 28.000 al 25% (ora al 27%) e la parte restante al 35% (ora al 38%), con il risultato di circa 740 euro di tasse in meno da pagare.”

La contrarietà dei sindacati alla riduzione o cancellazione dell’Irap di oltre 1 miliardo di euro è dovuta al fatto che questa tassa regge il Sistema sanitario nazionale. Si deduce pertanto come, non mai più di oggi, le garanzie per la sanità necessitano di essere incrementate e non ridotte. Affinché si mantenga lo stesso ammontare del taglio dell’Irap si dovrà ricorrere alla fiscalità generale e dunque ad un ulteriore costo che verrà spalmato su tutti i contribuenti.

L’altro punto molto criticato della legge di bilancio è la quantità di denaro stanziato al fine di limitare l’aumento del costo delle bollette energetiche. Il disegno di legge prevede altresì il finanziamento di 2 miliardi di euro per compensare gli effetti della crisi energetica sulle bollette della popolazione, ma i sindacati li hanno giudicati troppo miseri.  L’Esecutivo infatti negli ultimi giorni ha già aumentato il totale dei fondi stanziati a 3,8 miliardi di euro.

La soluzione secondo i sindacati

La proposta dei confederati italiani mira ad intervenire sui redditi bassi e medio-bassi utilizzando la decontribuzione strutturale per i lavoratori con un reddito non superiore a 20 mila euro annui.

Tale agevolazione nasce dalla scarsa capienza fiscale di circa 11 milioni di lavoratori. Dunque l’intervento sulle agevolazioni sociali permetterà un immediato vantaggio, evitando così la riduzione della detrazione di spese mediche o spese per istruzione.

Perché giovedì 16 dicembre c’è lo sciopero generale -Fonte:quifinanza.it

Queste sostengono altresì un incremento delle detrazioni da lavoratore dipendente per i lavoratori dai 20 mila euro ai 50 mila euro e la detrazione da pensione per i pensionati.  Si sarebbe dunque selezionata e “ritagliata” la platea di riferimento dell’intervento fiscale. Ciò avrebbe evitato la dispersione delle poche risorse su platee più ampie.

“I redditi più alti non utilizzeranno il vantaggio fiscale per aumentare i consumi o ridurre i debiti, al contrario dei redditi più bassi il cui contributo alla crescita economica è tanto forte quanto è maggiore il beneficio fiscale.”

L’applicazione di una riforma fiscale più equa potrebbe dunque ricavarsi attraverso la conduzione di una lotta seria all’evasione e all’elusione fiscale e contributiva, che ridurrebbe drasticamente l’edificio che alimenta l’economia sommersa.

Lo sciopero del 16 dicembre

Ad aderire all’iniziativa sono trasporti locali e nazionali (dai bus alle metro ai taxi, dai treni agli aerei), gli uffici pubblici e privati, gli studi professionali, gli organi di Polizia, le aziende private, le fabbriche e le banche.

Sciopero generale, Cgil e Uil contro tutti -Fonte:newsby.it

Filt-Cgil e Uiltrasporti hanno indetto uno sciopero sia dei dipendenti di Ferrovie dello Stato (dalla mezzanotte alle 21 del 16 dicembre). Sono garantite due fasce orarie in cui i treni circoleranno regolarmente (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21).  Le tratte a lunga percorrenza, sia con le compagnie come Trenitalia e Italo, non subiranno cancellazioni. Non vi hanno aderito invece i dipendenti di Trenord, azienda che gestisce il trasporto ferroviario regionale della Lombardia.

Nel trasporto aereo lo sciopero riguarda il personale navigante, gli addetti alle attività operative degli aeroporti e i controllori di volo. Sono assicurati anche qui una serie di voli nazionali e internazionali (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21).

A partecipare è stata anche la Rai che ha annunciato delle variazioni alla programmazione televisiva odierna, dovuta all’adesione dell’interno turno di lavoro avvertito da Sic-Cgil e Uilcom-Uil (dalle ore 24 di oggi).

Chi non si ferma

Saranno esonerati dalla manifestazione:

  • Il settore della sanità pubblica e privata, comprese le RSA: al fine di salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica;
  • La scuola, per quanto riguarda i docenti e il personale ATA: non rientrano in tale esenzione i servizi mensa;
  • I settori dell’igiene ambientale;
  • Gli sportelli postali: in quanto essenziali all’adempimento di pagamenti importanti come l’Imu, nell’ultimo giorno disponibile;
  • Le aziende esonerate per singole concomitanze con agitazioni ravvicinate già annunciate: si intendono le cooperative degli stenografisti dei tribunali, le imprese nelle pulizie multiservizi e nella vigilanza privata;
  • Alcune aziende del trasporto pubblico locale come la Panoramica Chieti e la Avm-Actv di Venezia e nel trasporto aereo le società di servizi aeroportuali come la Mle che opera a Linate e Malpensa, o il personale addetto ai servizi portuali che sciopererà invece il 17 dicembre.
Poste Italiane -Fonte:postenews.it

Giovanna Sgarlata

Tragedia a Prato: Luana muore a 22 anni sul posto di lavoro

Toscana sotto shock per quanto avvenuto ieri mattina, 3 maggio: Luana D’Orazio, una ragazza di soli 22 anni ha perso la vita dopo essere stata travolta da un macchinario nella ditta di Montemurlo (Prato), un’azienda tessile di via Garigliano.

Inutili i tentativi di soccorso, nonostante l’immediato allarme lanciato dai colleghi, la giovane ragazza è morta sul colpo.

Gessica Beneforti di Cgil Toscana e Barbara Orlandi (Coordinamento Donne Cgil Toscana) esprimono “cordoglio e rabbia: è inaccettabile“.

(Fonte: Yeslife)

Il drammatico incidente

Luana D’Orazio, non ancora ventitreenne morta lunedì 3 maggio a causa di un incidente sul lavoro.

Luana abitava ad Agliana, in provincia di Pistoia, era diventata mamma da poco ed aveva trovato lavoro presso Orditura Luana, una fabbrica tessile a Oste di Montemurlo, in via Garigliano, nella provincia di Prato.

Ieri si era alzata per andare in azienda, come ogni giorno; si trovava davanti ad un orditoio, un macchinario che sbroglia i fili e li ordina prima della lavorazione. Poi, d’improvviso, il caos: Luana è rimasta incastrata dal macchinario ed è stata trascinata verso un rullo industriale senza possibilità di salvezza.

Nello stabilimento, stava lavorando ad una macchina vicina, un collega; tuttavia, era voltato di spalle e non è riuscito a intervenire in tempo. È stato proprio lui il primo a dare l’allarme, ma nonostante la chiamata al 118 e i soccorsi per lei non c’è stato niente da fare. Immediatamente, le ambulanze, i pompieri e la triste constatazione del decesso.

La dinamica è ancora poco chiara, per questo sul luogo dell’incidente sono arrivati i carabinieri e anche gli ispettori del lavoro dell’Asl che hanno effettuato i controlli opportuni per capire se si sia trattato di un errore umano oppure di un mancato rispetto delle norme di sicurezza.

La squadra dei vigili del fuoco intervenuta ha provveduto al recupero del corpo dopo che il pubblico ministero ha dato il nulla osta. Hanno provveduto al trasferimento il trasferimento del corpo, che adesso si trova all’ospedale di Pistoia in attesa dell’autopsia.

Ci sarà un’inchiesta che appurerà come e perché Luana, che lavorava in quella azienda da circa un anno, sia morta, mentre i carabinieri hanno sentito a lungo i colleghi di lavoro della giovane. La titolare dell’azienda, sotto choc, ha avuto un malore ed è stata trasportata al pronto soccorso.

Il macchinario è stato posto sotto sequestro per consentire di effettuare tutti i necessari accertamenti; è stato sequestrato anche il macchinario “gemello” per capire cosa non ha funzionato.

Sul luogo dell’incidente è arrivato anche il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai: «Sono profondamente scosso da quanto e mi fa ancor più male sapere che questa ragazza era diventata da poco madre di una bambina, un pensiero che mi lascia davvero sgomento. Provo un grande senso di ingiustizia, di rabbia e un dolore immenso. È una tragedia che colpisce tutta la comunità montemurlese e mi stringo in segno di cordoglio, anche a nome di tutta l’amministrazione comunale, alla famiglia della giovane». Continua «Le morti bianche spezzano all’improvviso sogni e progetti di vita e sono davvero inaccettabili»

(fonte: Today)

Una ragazza giovanissima, con sogni e i progetti, cancellati in un istante, in un qualsiasi lunedì di maggio.

Le eccesive morti sul lavoro

L’orditura Luana, l’azienda in cui ha perso la vita Luana D’Orazio, oggi è vuota: macchine ferme, operai a casa. Solo un dipendente presente, colui che intorno alle 10.30 ha aperto il cancello ai tecnici del dipartimento di prevenzione della Asl.

Sul posto anche il signor Marchetti, un amico di famiglia, sconvolto da quanto accaduto: «Luana era la figlia di un mio amico, era una ragazza di 22 anni, aveva un bambino di 5 anni, era fidanzata, era una ragazza semplice, per bene, lavorava volentieri e aveva volontà di lavorare, ha anche un fratello disabile, la situazione in famiglia è un po’ delicata… Il padre è disperato».

Una tragedia che lascia sotto choc la Toscana e che ripropone una volta di più il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Solo due mesi fa un altro ragazzo di 23 anni era morto in un’azienda tessile.

In occasione del 1° maggio l’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) ha pubblicato un conteggio sui morti sul lavoro nel 2021: 120, praticamente uno al giorno.

Luigi Sbarra, il segretario generale della cisl, scrive su twitter

Intervenuto anche il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo: «Mi auguro che siano appurate eventuali cause e responsabilità dalle autorità competenti, ma nello stesso tempo sento forte il dovere di denunciare una situazione che ancora oggi mette a rischio le vite di troppi lavoratori nella nostra regione. I numeri ci dicono che si registrano ancora oltre 5 morti sul lavoro al mese e questo nonostante un impegno costante da parte della Regione attraverso i dipartimenti sicurezza delle proprie Asl, dei sindacati e delle altre parti sociali»

«È inconcepibile continuare a morire sul lavoro. È ancor più inaccettabile la morte di lavoratori giovanissimi, oggi di una giovanissima madre». Lo scrivono in un comunicato Cgil, Cisl e Uil e Filctem, Femca Uiltec di Prato che aggiungono: «Chiedere sicurezza è come abbaiare alla luna».

Come spesso succede in questi casi, i profili social di Luana si sono trasformati in una camera ardente virtuale, in cui chi passa lascia un commento.

Anche Leonardo Pieraccioni ha espresso la sua opinione in merito all’accaduto: «L’ho avuta come comparsa in un mio film, Se son rose, nella scena di una festa. Il ricordo di quella scena di una festa spensierata di ventenni aggiunge ancora più dolore. Perché la vita a vent’anni dovrebbe essere e continuare così, come una festa.».

Manuel De Vita

Studenti e trasporto pubblico: quale futuro?

Un convegno dal titolo “Progetti di trasporto integrato urbano ed extraurbano – Sistema di mobilità per l’Università di Messina” è stato organizzato ieri mattina, dalla CISL Ateneo di Messina, con la collaborazione del Centro Universitario di Studi sui Trasporti e con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Messina. L’incontro si è svolto presso l’aula Senato del Rettorato, ed è stato moderato dal segretario generale della CISL di Messina, Tonino Genovese. Presente il Magnifico Rettore, Pietro Navarra, che ha dichiarato:” Il tema di questo seminario è molto importante per il funzionamento del nostro ateneo, il quale ha una distribuzione articolata in quattro diversi poli, e ha bisogno di collegamenti con la Calabria e con il territorio provinciale”. “La nostra – ha aggiunto Navarra – è una delle poche università che investono risorse del proprio bilancio per collegare i poli con i mezzi pubblici”. L’ing. Santi Trovato, presidente dell’Ordine degli Ingegneri, concordando con il Rettore, ha affermato che bisogna riconoscere gli sforzi che l’ateneo sta facendo, investendo energie e competenze in tale ambito. “Rendere Messina una città universitaria – ha aggiunto il Direttore Generale Francesco De Domenico – rappresenta un sogno, ma deve essere anche un obiettivo che dobbiamo raggiungere”. I motivi dell’organizzazione di tale incontro sono stati invece illustrati dal dott. Maurizio Fallico, segretario provinciale della Fed. CISL Università di Messina, che ha evidenziato la necessità di superare una storica criticità del proprio sindacato, cioè quella di ignorare i problemi relativi al mondo degli studenti, che rappresentano il futuro della città di Messina. Una novità significativa riguardo i trasporti è stata annunciata dalla prof.ssa Adele Marino, Mobility Manager dell’Unime, che ha dichiarato che la scorsa settimana è stata firmata una convenzione con i taxi, la quale prevedrà delle tariffe agevolate per percorsi determinati e per un uso collettivo di tali mezzi. Sarà inoltre introdotto il servizio di Bikesharing con pedalata assistita, ed i poli universitari saranno collegati con delle stazioni di ricarica. Tra i relatori anche l’Assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola, che ha fatto un riepilogo dei progressi, che negli ultimi due anni, sono stati fatti all’interno del settore del trasporto pubblico, che è stato potenziato e migliorato moltissimo rispetto al passato. Spazio è stato dato anche alla voce degli studenti grazie alla presenza di Arianna Crea, Rappresentante in seno al Senato Accademico dell’Università degli studi di Messina. “L’organizzazione dell’attività didattica – ha dichiarato la sig.na Crea – dovrebbe tenere conto delle esigenze dei pendolari, ed il calendario delle lezioni dovrebbe essere razionalizzato in base a tali necessità”. “Per questo – ha continuato – chiediamo che molte aziende che al momento non le prevedono, garantiscano agevolazioni per gli studenti, creino dei sistemi di biglietti integrati e abbonamenti gratuiti per chi rientra nelle fasce più basse”. Nel corso del convegno sono intervenuti anche il prof. Eugenio Guglielmino, prorettore per i Servizi degli Studenti, il prof. Pietro Perconti, Prorettore alla didattica, il prof. Dario Bruneo, docente dell’Università di Messina in Sistemi Embedded ed il dott. Giovanni Foti, Direttore Generale dell’ATM.

 
Valentina Campo