“VinciSalvini”, l’iniziativa che riduce la politica a selfie e like

Si rinnova la discutibile iniziativa che mette in palio telefonate e caffè col vicepremier.

Che i Mi piace siano ancora l’epicentro delle piattaforme social è ormai assodato.

Facebook e piattaforme parallele si sono arricchite negli anni di centinaia di funzionalità diverse ma alla fine tutto ci rimanda alla profilazione ansiosa e al massimo coinvolgimento resi possibili da quel pollice all’insù.

Matteo Salvini abile navigatore del web e dei suoi meandri, è tornato a far parlare di sé, nel bene e nel male, con la trovata del “VinciSalvini”.

Il ministro dell’Interno nonchè vicepremier si concede ai suoi fan più generosi di like con una telefonata o addirittura trovando il tempo, ogni settimana, di incontrare per un caffè l’utente più attivo e soprattutto veloce degli ultimi sette giorni.

Senza dimenticare le foto dei “fortunati” utenti date in pasto ai suoi 6 milioni di follower.

Per farlo si passa da un sito, vincisalvini.it, che è di fatto un clamoroso aggregatore di informazioni sui suoi fan e potenziali elettori.

L’iniziativa, già scatenata nella precedente campagna elettorale per le politiche, è stata ovviamente ripescata in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio.

Il video quasi autoironico con cui Salvini, cartelletta alla mano, spiega le modalità di partecipazione, finisce poi per accusare “i giornaloni, gli intellettualoni, i professoroni, gli analisti, i sociologi” che senz’altro avranno da ridire sulla farsesca messinscena.

Tralasciando ogni valutazione politica, sociologica, umana ed estetica, ed osservando il fenomeno dalla prospettiva tecnica, Salvini sta producendo un contenuto mediale, che mediante l’engagement verso la piattaforma di facebook, acquisisce dati di contatto diretto che saprà utilizzare al momento giusto, senza intermediari.

Il leader della Lega si rapporta ai social per amplificare e coinvolgere, anche attraverso la polemica più becera così da aumentare ancora di più l’empatia con utenti ed elettori.

La mole di interazioni e la propaganda si enfatizza grazie alla viralità.

E tutto questo gli permette di far atterrare gli utenti in uno spazio mediale dove finalizzare la sua strategia: entrare in contatto diretto ed ampliare il consenso.

E’ legittimo però relegare la politica, nobile arte nel passato recitata da grandi interpreti che hanno lasciato ai posteri idee, concetti e filosofie, ad una triste vetrina social che assume le sembianze di una rete raffazzonata che serve semplicemente ad adescare più pesci possibile?

Antonio Mulone

Woody Allen, il film respinto da Amazon uscirà in Italia il 3 ottobre

Dopo il divorzio da Amazon Studios, che aveva scelto di non distribuire il lungometraggio “A Rainy Day in New York” per accuse di molestie sessuali, l’ultimo film di Woody Allen sarà disponibile in Italia dal prossimo 3 ottobre.

Le accuse secondo cui il regista avrebbe violentato la figlia adottiva, Dylan Farrow, avevano spinto il colosso americano, produttore del film, ad annullare la distribuzione, lasciando, di fatto, l’uscita dell’ultima fatica di Allen senza sbocchi.

A far finire la commedia al centro delle polemiche, proprio nel bel mezzo del ciclone del movimento #MeToo, sarebbe stato anche un passaggio legato alla trama, nella quale una ragazza di 16 anni intrattiene una relazione con un avvocato di 44 anni; ruoli rispettivamente interpretati da Elle Fanning e Jude Law.

 

 

Allen a seguito della decisione di Amazon ha poi fatto causa a quest’ultimo per 68 milioni di dollari, essendo state accuse, a carico del regista, archiviate dalle autorità.

Sebbene ancora negli Usa la distribuzione del film rimanga un’incognita, in Italia se ne occuperà Lucky Red; la stessa che aveva portato Wonder Wheel nel 2017. Le conferme sono arrivate da Variety e dalla stessa società di distribuzione italiana.

Non è escluso che la pellicola possa essere introdotta al Festival del Cinema di Venezia, né che non ci sia la possibilità che il film figuri anche in altre sale europee.

A Rainy Day in New York tratta di una giovane coppia che arriva nella Grande Mela per trascorrere il fine settimana, ma il maltempo e altre disavventure, tra cui l’incontro con un uomo adulto, saranno causa di imprevisti.

 

 

Come di consueto nei film di Allen, il cast è d’eccezione: Elle Fanning, Timothée Chalamet, Jude Law, Selena Gomez, Liev Schreiber, Suki Waterhouse e Kelly Rohrbach.

L’83enne regista nonostante i problemi degli ultimi mesi, non frena la sua vena artistica. Attualmente è al lavoro su un nuovo lungometraggio in Spagna con l’etichetta Mediapro, che aveva già cofinanziato Vicky Cristina Barcelona e Midnight in Paris.

 

Antonino Giannetto

Dati Eurostat: Sud e isole, 900mila disoccupati di lunga data

disoccupati di lunga durata, cioè quelli in cerca di lavoro da oltre 12 mesi, diminuiscono in Italia nel 2018 fissandosi a 1,6 milioni di unità (-81.600 rispetto al 2017) ma sono il numero più elevato in Ue.

E’ quanto emerge dai dati Eurostat. Tra Sud (594mila) e Isole (312mila) i disoccupati di lunga data sono più di 900mila, un dato superiore a quello dell’intera Germania (600mila), dove però vivono 82 milioni di persone a fronte dei 20,6 del Sud.

Nell’Europa a 28 Paesi nel 2018 c’erano 7,3 milioni di disoccupati di lunga durata con un calo di oltre 1,1 milioni rispetto al 2017 ma ancora a un livello superiore di circa un milione rispetto al 2008 (ma in deciso calo rispetto ai 12,47 milioni del 2013).

In Italia la disoccupazione di lunga durata seppure in calo rispetto al 2017 è più che raddoppiata rispetto al 2008 quando erano senza lavoro da oltre 12 mesi solo 752mila persone. In Germania l’andamento è stato opposto rispetto al nostro Paese con 1,6 milioni di disoccupati di lunga durata nel 2008 e un milione in meno (600mila) dieci anni dopo.

In Italia chi è senza occupazione da oltre 12 mesi rappresenta il 58,1% della disoccupazione complessiva a fronte del 43,2% nell’Ue a 28 e del 40,9% in Germania ma le differenze sono molto significative sul territorio. Nella provincia di Bolzano meno di un quarto dei disoccupati (il 23%) non ha lavoro da più di un anno (il 31% a Trento) mentre in Calabria la percentuale sfiora il 70% (il 69,6%, al livello più alto dall’inizio della crisi economica quando era al 50,5%).

In Emilia Romagna il tasso dei disoccupati di lunga durata sul totale della disoccupazione è in media europea (41,4%) anche se di molto superiore al 25,9% del 2008.

Dall’inizio della crisi l’Italia ha registrato una crescita significativa della forza lavoro grazie all’aumento della partecipazione delle donne e alla stretta sulle regole per l’accesso alla pensione con la permanenza in ufficio della fascia più anziana della popolazione.

Ma se per gli occupati complessivi nel 2018 si sono superati i livelli pre-crisi (con oltre 23 milioni di lavoratori) è aumentata la disoccupazione complessiva di quasi 1,1 milioni di unità con una crescita sostenuta soprattutto per quella di lunga durata (850mila in più).

Per la Spagna se la crescita della disoccupazione di lunga durata è stata molto più rapida (tra 467mila e 3 milioni tra il 2008 e il 2013) è stato veloce anche il calo con la discesa nel 2018 sotto quota 1,5 milioni.

Mentre nel complesso nel nostro Paese si registra una riduzione (-81mila unità) registrano una performance negativa il Lazio (da 156mila nel 2017 a 172mila), la Calabria (da 100mila a 105mila) e la Sicilia (da 249.600 a quasi 256.000)

 

Santoro Mangeruca

Thailandia, la meravigliosa spiaggia “Maya Bay” resterà chiusa fino al 2021

 

La spiaggia si trova sull’isola di Phi Phi Leh, ed è diventata famosa grazie al film del 2000 ‘The Beach’.

Il Dipartimento dei Parchi Nazionali thailandesi ha deciso che la famosa spiaggia di Maya Bay, sull’isola di Phi Phi Leh, rimarrà chiusa fino al 2021 in modo da dare tempo alla barriera corallina di riformarsi, dopo i danni causati dal grande afflusso di turisti.

La baia era stata chiusa alle persone già lo scorso giugno, prevedendo un  periodo di inibizione della durata di circa sei mesi; in seguito, però, le autorità di Bangkok hanno deciso di rinviare la data di riapertura a data da destinarsi, per favorire concretamente il processo rigenerativo della barriera.

Una volta che la barriera si sarà riformata, la spiaggia sarà di nuovo riaperta e sarà però accessibile a un numero chiuso e ristretto di visitatori giornalieri.

Maya Bay, con le sue acque cristalline, fino allo scorso anno, veniva letteralmente invasa dai turisti trasportati sulla spiaggia a bordo di piccole imbarcazioni, che vendevano e organizzavano tour giornalieri, contando fino a 5mila visite al giorno.

A causa di questo eccessivo flusso di visitatori, i fondali della baia hanno subito una grave erosione e gran parte del corallo è stato danneggiato dall’inquinamento provocato dai motori delle imbarcazioni.

Da quando la perla di Phi Phi Leh è stata chiusa, si è già verificata una progressiva e crescente rigenerazione dei coralli, e inoltre, banchi di squali sono stati visti nelle acque della zona.

Inoltre, Maya Bay, oltre ad essere una delle spiagge più belle della Thailandia, ha acquisito una grandissima notorietà, essendo stata una delle location del film “The Beach” con protagonista Leonardo di Caprio.

Gianluca Vitale

Taglio dei parlamentari, via libera dalla Camera

taglio parlamentari

Approvato in prima lettura il testo costituzionale che riduce del 37% il numero dei parlamentari. Ad agosto il voto definitivo.

 

Si è conclusa con l’approvazione della proposta di legge costituzionale la seduta della Camera di ieri, 9 maggio. 310 i voti favorevoli, 107 i contrari; tanti gli assenti.

La proposta di legge costituzionale n. 1585 – definita storica dal M5S – ha ad oggetto una corposa riduzione del numero dei parlamentari: 230 i parlamentari in meno alla Camera e 115 quelli in meno al Senato.

Il numero dei deputati passerebbe così da 630 a 400 e il numero dei senatori da 315 a 200, con un tasso di riduzione del quasi 37%.

La proposta, la cui paternità è stata fieramente rivendicata dal senatore della Lega Roberto Calderoli, è stata approvata con l’appoggio di Lega, M5S e Forza Italia.

I benefici derivanti dalla revisione sarebbero il taglio di una buona fetta della spesa pubblica dedicata al Parlamento (con un conseguente risparmio per le casse dello Stato) e la velocizzazione delle funzioni di Camera e Senato (i cui tempi e meccanismi sono da sempre oggetto di un acceso dibattito).

I “benefit”, però, non hanno convinto PD e LeU. La sinistra reputa irrisorio il risparmio che deriverebbe dalla manovra e inadeguato lo strumento del taglio per rendere più efficiente il Parlamento.

Una riduzione così drastica potrebbe rappresentare un serio rischio per la rappresentanza dei cittadini: il numero minimo di senatori eletti per ogni regione passerà da sette a tre (confermandone due per il Molise e uno solo per la Valle d’Aosta).

I membri del partito di Zingaretti ritengono molto più produttivo optare per l’eliminazione del bicameralismo perfetto e l’istituzione di un’unica Camera.

Mentre il PD definisce quindi la proposta di legge costituzionale uno spot elettorale, per le imminenti elezioni europee, Di Maio rilancia: “È la vera natura del PD”. E aggiunge: “Il PD stia all’opposizione, perché in maggioranza continuerebbe a sperperare i nostri soldi per i loro privilegi”.

La proposta di legge costituzionale dovrà adesso – come previsto dalla nostra Costituzione – passare nuovamente sia al Senato che alla Camera per la seconda lettura, presumibilmente in agosto.

Questa volta sarà necessaria la maggioranza assoluta, ovvero il 50% + 1 dei membri (e non solo dei presenti) delle Camere.

Dopodiché il testo potrebbe essere sottoposto a referendum, a meno che non venga approvato con il favore dei due terzi di Camera e Senato.

 

Francesco D’Agostino

La Royal Family si allarga: ecco Archie, figlio di Harry e Meghan

 

Con una settimana di ritardo, proprio quando si stava iniziando a pensare di portarla in ospedale ecco che Meghan Marcle, nelle prime ore martedì, esattamente alle 05.26, ha partorito in casa l’attesissimo Royal Baby. È un maschio di 3,2 kg.

Con il tipico viso di chi ha dormito solo due ore, ma felice come ogni padre, il principe Harry ha fatto una breve dichiarazione davanti alla residenza di Frogmore Cottage:

“E’ stata – ha detto – la più straordinaria esperienza che avrei potuto immaginare. Quello che le donne fanno va al di là della comprensione”. E ancora: “Sono orgoglioso di mia moglie. Come direbbe ogni papà questo bimbo è fantastico. È bello da morire, siamo entrambi entusiasti”.

La notizia del nome non è però stata subito palesata dal principe 34enne, creando scalpore nelle menti di tutti.

Soltanto due giorni dopo la nascita attraverso una comunicazione di corte il nome viene finalmente annunciato.

Il nome completo deciso dai genitori è Archie Harrison, per l’esattezza si chiamerà Archie Harrison Windsor-Mountbatten (dove Windsor-Mountbatten è il cognome completo della dinastia britannica, ossia quello che associa il casato della regina Elisabetta e quello del principe consorte Filippo).

Insieme è stata pubblicata anche una foto in bianco e nero del momento che ritrae la regina Elisabetta II e il marito, il duca di Edimburgo, nel momento in cui conoscono il loro ottavo bisnipote avvolto da una copertina bianca, settimo nella linea di successione al trono.

L’incontro, a cui era presente anche la mamma di Meghan, Doria Ragland, è avvenuto al castello di Windsor dove la coppia si è rifugiata dopo il parto.

Archie è il diminutivo di Archibald ossia coraggioso; mentre Harrison è chiaramente un tributo al padre (“figlio di Harry”).

La coppia ha scelto nomi che non comparivano nella tradizione reale accomunando l’ultimo arrivato, al cuginetto George (primogenito di William) che in casa si diverte ad esser soprannominato “Archie”.

La notizia ha fatto si che la città di Londra entrasse in clima di festa, poiché i figli di Diana sono amatissimi in patria, soprattutto in ricordo della madre, ancora nelle menti di tutto il popolo britannico.

                                                                                  Antonio Gullì

“Non siamo più terroni di merda? Un selfie spiacevole per Salvini

“Salvini non siamo più terroni di merda?”

La giovane salernitana, Valentina Sestito, esordisce così nel video pubblicato sul suo profilo Facebook, definendosi provocatoriamente antifascista e terrona, durante il comizio tenuto da Salvini in Piazza Portanova.

 

 

 

Succede a Salerno, dove quest’ultima si era avvicinata al ministro dell’interno al termine del suo discorso, fingendo di voler scattare un selfie con lui.

In realtà la ragazza stava girando un video, per rispolverare gli insulti di pessimo gusto, rivolti in passato dal vicepremier al sud Italia e ai suoi cittadini.

 

 

Nel filmato, si sente Salvini , dopo l’esclamazione della giovane, chiedere l’eliminazione del video.

“Cancella questo video”, ha replicato il vicepremier rivolto agli agenti che lo circondavano.

Successivamente le forze dell’ordine hanno allontanato la ragazza requisendole il telefono, che in seguito le è stato restituito.

                                                                                                                                                   Eleonora Genovese

Marina del Nettuno issa la “bandiera blu”, unico porticciolo in Sicilia

Il porticciolo Marina del Nettuno porta, per la prima volta a Messina, l’importante riconoscimento, bandiera blu, in fatto di buone pratiche ambientalistiche.


L’assegnazione è stata annunciata insieme a quelle di altri 182 comuni rivieraschi italiani – 8 in più rispetto ai 172 dello scorso anno – a 72 porti, a 385 spiagge, nella sede del CNR di Roma, da parte della Foundation for Enviromental Education, l’organizzazione internazionale non-profit con sede in Danimarca che promuove le buone pratiche per l’educazione ambientale.
Ogni anno l’organizzazione non governativa, assegna il riconoscimento secondo 32 criteri, tra cui la balneabilità delle acque (secondo i dati Arpa), la depurazione, la raccolta differenziata, le aree pedonali, le piste ciclabili, i servizi in spiaggia, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la ricettività alberghiera e l’educazione ambientale.
La struttura Marina del Nettuno, realizzata e gestita dalla Comet, di cui è presidente l’imprenditore Ivo Blandina, è riuscita ad ottenere il primato siciliano, in quanto porticciolo meritevole di tale riconoscimento, solo dopo aver partecipato a una sorta di esame inserito in un protocollo che prevedeva rigidissimi sistemi di controllo. A svolgere l’accertamento sono stati degli ispettori scelti dall’Organizzazione Danese, che hanno vagliato attentamente ogni aspetto della conduzione del porticciolo.
Ad elaborare il verdetto di idoneità, oltre alla giuria nazionale e internazionale, hanno contribuito anche alcune istituzioni come il Ministero dell’Ambiente, quello delle Politiche Agricole, il Coordinamento degli assessorati regionali al turismo, il Comando generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, l’Ispra, il Laboratorio di oceanologia ed ecologia marina dell’università della Tuscia, la Federazione nazionale degli Ordini dei chimici e dei fisici e l’Anci e anche organismi privati come i Sindacati Balneari (Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti), la Fin, la sezione salvamento.
Inoltre, Marina del Nettuno, da quest’anno, aderisce al ”LifeGate PlasticLess“, il cui obiettivo concreto è contribuire alla pulizia dei mari dai rifiuti di plastica. Il progetto è svolto in collaborazione con la società Rotax SaS, distributrice ufficiale del dispositivo Seabin che serve a raccogliere le plastiche presenti in mare.
Il porticciolo messinese appartiene ai 6 nuovi approdi del riconoscimento di quest’anno, ed è uno dei 72 porticcioli che hanno ottenuto la bandiera blu in Italia, e l’unico in Sicilia.
Gli altri 5 nuovi approdi che hanno ricevuto la Bandiera Blu sono: Goimperia (Imperia), Marina di Loano (Savona), Rodi Garganico (Foggia), Santa Margherita di Procida (Napoli), Venezia Certosa Marina.
L’importanza del riconoscimento è stato sottolineato in conferenza stampa da Claudio Mazza, presidente della Foundation for Environmental Education, mentre il presidente Comet Ivo Blandina ha parlato di “un riconoscimento dell’impegno che abbiamo assunto ormai 20 anni fa con la realizzazione del primo porto “verde” in Sicilia. La nostra azienda – ha aggiunto – è da sempre attenta a limitare l’impatto delle attività produttive industriali e di servizio che svolgiamo. Il Marina del Nettuno è l’espressione più evidente di questo impegno“.
Blandina ha inoltre affermato che di recente il Marina è stato dotato di un impianto moderno che consente alle imbarcazioni di conferire le acque di scarico, evitando il getto in mare. “Abbiamo bandito la plastica e tutti i materiali monouso non compostabili, oltre ad aver azzerato ogni spreco dell’acqua e adottato tutte le tecnologie per ridurre il consumo di energia.“, continua Blandina.
Una responsabilità – conclude il presidente Comet – che sentiamo di dover assumere nei confronti dell’ambiente e delle future generazioni”.

Giusi Villa

Olanda: il ponte al contrario

Nelle vicinanze della città di Harderwijk, precisamente in Olanda, è stato costruito un ponte al contrario sul lago di Veluwedove.

Ponte al contrario?Si.

Le navi passano sopra e le auto sotto. Comunemente conosciuto con il nome di “ponte inverso”, è famoso per la sua funzione contraria rispetto ai soliti ponti.

La costruzione di questo ponte risale al 2002 dall’esigenza di unire la terraferma a Flevoland, l’isola artificiale (nonché “più grande del mondo”).

Il transito avviene soltanto per navi di dimensioni piccole.

Il ponte, lungo 19 metri per 25 di larghezza e 3 di profondità è stato aperto al traffico nel 2002, da allora 28mila veicoli lo attraversano sotto le acque che sembrano aprirsi al passaggio.

Strano ma vero: un’opera di ingegneria eccentrica, un luogo che ormai è diventato un’attrazione per i turisti.

Carmela Caratozzolo

Salvini favorevole alla castrazione chimica. Organizzata una raccolta firme

 

Matteo Salvini in seguito all’episodio di violenza sessuale avvenuto pochi giorni fa a Viterbo si é esposto in maniera netta sull’applicazione della castrazione chimica per pedofili e stupratori, non trovando però il consenso dell’alleato al governo Luigi Di Maio.

Il Leader del Carroccio nonostante l’opposizione di Di Maio ha annunciato, tramite un Tweet, una raccolta firme a sostegno della formazione di una legge che sosterrebbe la castrazione chimica.

I motivi che hanno portato Di Maio a non confermare questa iniziativa sono perfettamente in linea con i suoi atteggiamenti politici avuti fino ad ora, quest’ultimo infatti é a favore di una pena carceraria piú lunga e severa per i colpevoli, senza prendere in considerazione l’idea di castrazione chimica sostenendo che sia solo uno strumento di distrazione di massa che non permette al popolo di concentrarsi sulle reali norme applicabili.

L’iniziativa di castrazione chimica consiste nell’eliminare la funzionalità sessuale primaria nei rapporti, che sarebbe applicata come punizione alternativa al carcere. Nei prossimi giorni anche attraverso ulteriori incontri tra parti si avranno notizie piú approfondite in merito.

Piero Inferrera