Amazon sbarca in carcere: aprirà un nuovo polo a Torino e Roma

Amazon, colosso americano fondato da Jeff Bezos, sbarca in carcere a Roma e Torino.

L’intesa è stata annunciata dal direttore del penitenziario delle Vallette di Torino, Domenico Minervini, il quale ha dichiarato a Repubblica che: “Si tratta di un importante accordo, con un’azienda internazionale e seria”.

Ma non solo, si prevede anche la realizzazione di un polo di servizio targato Amazon a Rebibbia (Roma).

Il patto che sarà firmato il 30 maggio al dipartimento di amministrazione penitenziaria, prevede che alcuni detenuti vengano impiegati come magazzinieri e supporto alla logistica sia a Torino sia a Roma.

Nel carcere di Torino saranno messi al lavoro per Amazon una decina di detenuti, che svolgeranno le proprie mansioni in un capannone, in cambio di una retribuzione, la quale ancora non è stata specificata a quanto ammonterà e a chi sarà destinata, non essendo noti i dettagli di chi farà parte del progetto.

Eleonora Genovese

“The Game of Thrones”: soffrite il senso di abbandono da fine serie? Creato servizio di supporto psicologico online

Dopo 8 anni è calato il sipario sulla serie HBO che ha appassionato milioni di fan in tutto il mondo, i quali si ritrovano adesso a dover fare i conti con il senso di abbandono da serie tv, più sentito che mai.

Dovranno dire addio alle congetture, profezie, dolori e guerre di Westeros.

Un addio che sembra non essere facile per nessuno, ma c’è chi sta vivendo la fine della serie come un vero e proprio lutto.

Il problema della fine della famosa serie, lunga 8 stagioni, per gli appassionatissimi cultori, non è solo lo sconforto di dover dire addio alla serie tv, iniziata il 17 aprile 2011 e finita il 19 maggio 2019, ma anche il finale che non ha soddisfatto del tutto.

Un vero trauma, a tal punto che c’è chi ha pensato bene di mettere in piedi un servizio di supporto psicologico, per aiutare a metabolizzare il distacco con gli intrighi e le avventure dei Sette Regni.

Il sito inglese, Barak.com, che ha avuto l’inconsueta idea, mette a disposizione un servizio di consulenza psicologica via Skype, attraverso cui si potrà parlare con un esperto che, conoscendo tutto de “Il trono di spade“, potrà far scendere a patti con la “tragedia” della sua fine. Il Servizio di supporto sarà a pagamento, alla cifra di 25 dollari per una sessione da mezzora e 50 per una da un’ora. I fan hanno già potuto prendere parte ad un servizio di counseling specifico su Game of Thrones, da prima della messa in onda del finale.

Una situazione abbastanza singolare e ai limiti del paradossale, che ha persino superato l’ironia del post del sito satirico Lercio che recitava “A Oslo il primo progetto di sostegno per superare il senso di abbandono alla fine di una serie tv“.

In questo caso, si può certamente dire che la realtà ha superato la fantasia.

Giusi Villa

 

X Edizione della Settimana della Sicurezza

Messina Risk. Sis.ma 2019, fare e fare bene. La chiarezza del rischio nella forza delle azioni.
Questo l’intento che anche quest’anno ha visto coinvolti molteplici realtà cittadine, studenti, associazioni di volontariato, forze dell’ordine, autorità civili, militari e come sempre la sinergica collaborazione dell’Ateneo Messinese.
Presente come di consueto e immancabile il Dipartimento di Medicina clinica e Sperimentale con i suoi studenti infermieri coordinati dalla Dott.ssa Mariella Caruso in veste di Tutor supervisore.
Ormai da anni, sicurezza e cultura della prevenzione caratterizzano eventi simili a questo e Messina risponde egregiamente con attenzione e spirito di serietà a quella che ormai è una abitudine augurabile alla città ancora per
tantissimi altri anni.
Messina come banco di prova, rischi collettivi emergenziali in simulazione organizzata, che ha visto l’ impegno attento e scrupoloso di Massimiliano Minutoli, Assessore alla Protezione Civile, di sua Eccellenza Dottoressa Maria Carmela Librizzi, Prefetto di Messina, del dirigente generale del dipartimento regione siciliana Protezione civile Calogero Foti e di Agostino Miozzo del Dipartimento nazionale di Protezione civile.
Ecco, la maxi emergenza voluta dal Comune di Messina tramite il suo COC (Centro Operativo Comunale di Protezione Civile), comprendente variegate funzioni al proprio interno, una tra le molteplici la “funzione volontariato” che risponde a quelle esigenze cardini delle quali un paese civile non può più fare a meno.
Nell’ottica di questa simulazione, che ha visto coinvolte diverse strutture dell’apparato pubblico, tra cui in primis il comando provinciale dei Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale nonché la macchina operativa in seno al Dipartimento Regionale della Protezione Civile, tutto si è svolto con la massima serietà e competenza fattiva da sempre tratti tangibili della macchina emergenziale organizzativa messinese.

Presenti all’evento, come da anni or sono, la aziende sanitarie, prime attrici e primi apparati coinvolti in caso di emergenza. La presenza anche quest’anno dell’università di Messina con il DIMED che ha contribuito con la partecipazione dei propri studenti infermieri coadiuvati dalla Dottoressa Mariella Caruso.
Il DIMED attento alla formazione dei propri iscritti, quali futuri professionisti e operatori sanitari, condivide, sponsorizza e valorizza tutte le attività che vedono l’essere umano al centro della tutela pubblica e persegue con lungimiranza comprovata tutte quelle iniziative volte alla cultura della prevenzione.
Una su tutte l’ammaraggio di un aereo costretto all’atterraggio d’emergenza in mare che ha visto il recupero e il salvataggio dei passeggeri a bordo.

Nello specifico impegnati nelle operazioni il centro coordinamento soccorsi della prefettura con l’ausilio del coordinamento della capitaneria di porto in soccorso dell’aeromobile ATR42 che ha visto impegnata in mare anche la motobarca del distaccamento portuale dei vigili del fuoco di Messina M03 con equipaggio composto da quattro unità specialisti nautici e da squadra terrestre.
I vigili del Fuoco, questi primi attori di Protezione Civile, rispondono da sempre a quelle caratteristiche necessarie ai primi interventi, direbbe qualcuno non vi è emergenza grave senza l’intervento dei vigili del fuoco, corpo questo per antonomasia “élite” di Protezione Civile.

In un tessuto cittadino, quale quello della città di Messina e della sua oggi area metropolitana messinese, favorire l’educazione alla prevenzione e alla tutela della vita in quanto tale, è segno che ad ogni livello, in ogni istituzione statale, parastatale e privata, venga fuori quella voglia, caratteristica innata dei messinesi nel perseguire concetti di autotutela e autoformazione continua in protezione civile.
La Protezione civile siamo tutti noi, il nostri vicini di casa, i nostri amici, colleghi, insegnati, genitori, fratelli e sorelle, tutti insieme per un fine comune, esserci e saper esserci in caso di emergenza.
Diceva qualcuno un tempo di non chiederci cosa può fare la nostra città per noi, piuttosto chiediamoci cosa possiamo fare noi per la nostra città, la nostra Sicilia, la nostra nazione.

                                                                                                                                                                                              Filippo Celi

La profezia del 1962 sui telefoni del 2000

Ultimamente è stata diffusa la notizia di una profezia rilasciata in un’intervista nel 1962 da tre ingegneri statunitensi, J.H. Felker, C.M. Mapes e il dr. H.M. Boettinger, all’emittente radiofonica americana C.B.S.

Durante il programma “Dimension” i tre ingegneri, (dirigenti pertanto dell’American Telephone and Telegraph Company, poi AT&T) parlarono della la loro “visione” del futuro in tema di telefonia.

Oggi è facile per noi individuare apparecchi come tablet e smartphone, applicazioni simili a Skype e siti di vendita come Amazon, ma parliamo di interviste avvenute più di 50 anni fa, quando la loro mente immaginò una rete molto simile a quella moderna, focalizzandosi anche sull’utilizzo di questa per la diffusione di notizie.

La testata Trapani Nuova è davvero esistita e lo stile dell’articolo è quello dell’epoca. Ma com’è possibile questa incredibile predizione del futuro?

Eppure questi tre ingegneri ci sono riusciti. Incredibile vero?

Oppure siamo noi a farla sembrare così precisa, solo perché la leggiamo con gli occhi di oggi?

Solo suggestioni? A ciascuno il proprio pensiero su questa notizia interessante ricordando però che tutto ciò che è stato citato in quest’articolo è facilmente verificabile mediante una ricerca su internet o semplicemente attraverso una lettura specifica sull’argomento.

Carmela Caratozzolo

A qualcuno piace brutto

Una città che, seppur mostri segni di miglioramento, non perde mai l’occasione di perdere un’occasione.

Dopo tanti anni ce l’abbiamo fatta, è successo che Gugliotta ha citato se stesso! 
In alto la conclusione dell’editoriale Blu scompare da Bologna. Cosa è rimasto a Messina? pubblicato nell’aprile del 2016 dove denunciavamo le condizioni in cui verteva il meraviglioso murale di via Alessio Valore, vilipeso dal primo impunito che passa. Nonostante l’amministrazione Accorinti avesse speso parole rassicuranti nulla è cambiato, anzi, la situazione è degenerata. Nel settembre 2013 l’allora assessore Sergio Todesco, con un comunicato stampa sottolineava come l’amministrazione comunale intendesse “adottare misure volte alla valorizzazione dell’edificio in oggetto” con tanto di collocazione di segnaletica illustrativa, esecuzione di lavori di pulitura, manutenzione dei manufatti. A questo comunicato seguì un sopralluogo della Soprintendenza dei beni culturali, ma niente e nessuno ha impedito che il murales, alla fine del 2014, venisse brutalmente vandalizzato. Un atto vile ed imbecille a cui sono seguite solo le parole dell’assessore Tonino Perna, fiducioso riguardo la possibilità di recuperarlo. In occasione dello Street art tour ci eravamo anche premurati di consegnare all’ex consigliere comunale Lucy Fenech una copia cartacea del sopracitato editoriale, perchè potesse essere uno sprono a riqualificare un’opera di rilevanza internazionale lasciata a se stessa. Niente da fare. Oggi il dono del writer BLU alla nostra comunità è in queste condizioni:

©GiuliaGreco – Mercato Ittico, Messina, 2019
©GiuliaGreco – Mercato Ittico, Messina, 2019
©GiuliaGreco – Mercato Ittico, Messina, 2019
©GiuliaGreco – Mercato Ittico, Messina, 2019

Come si può “apprezzare” il murales è completamente irriconoscibile rispetto al 2016

©GiuliaGreco – Mercato Ittico, Messina, 2016

E nel frattempo, come se non bastasse, l’attuale amministrazione lo ha letteralmente ignorato piazzandoci davanti un parcheggio a strisce blu assieme al mercato domenicale

©GiuliaGreco – Mercato Ittico, Messina, 2019

Messina non è certamente una città d’esempio in Europa per quel che riguarda la sensibilità artistica, ma gli atti di vandalismo oramai sono all’ordine del giorno. Esclusi i casi (vergognosi) del vilipendio al monumento ai caduti nei pressi della Fiera e dei danni al pianoforte in Galleria Vittorio Emanuele, gli atti vandalici più rilevanti negli ultimi mesi hanno sempre avuto come oggetto elementi dell’arte urbana. La prima settimana di gennaio Elisabetta Reale sulla Gazzetta ed il Mezzo TG di Todo Modo hanno portato agli onori di cronaca lo scempio al murale dello stabilimento della Miscela D’Oro, atto compiuto con un movente di matrice xenofoba.

messina.gazzettadelsud.it

Più recenti invece sono gli esempi di miopia per l’arte di questa amministrazione comunale: i fatti di via Maregrosso. Un quartiere di rara bruttezza, dal quale convenzionalmente facciamo iniziare la zona sud di Messina, famoso perché dimora di due locali di successo come il Retronouveau e l’Officina, che in realtà avrebbe anche altro da offrire. Esiste infatti una costruzione particolare, una architettura spontanea che per tutti risponde al nome de La Casa del Puparo

Giovanni Cammarata già Cavalier Cammarata, è stato un muratore e veterano di guerra che trasferitosi a Maregrosso ha deciso di abbellire la sua baracca, costruendo un esempio mirabile di arte del riciclo, che per i posteri dovrebbe essere qualcosa di più. Uno fra tutti a pensare che Casa Cammarata sia più di un semplice esperimento è il Prof. Pier Paolo Zampieri, docente di Sociologia urbana ed esperto di Outsider art, che da anni è impegnato nella riqualificazione della via Maregrosso a partire dall’eredita lasciata dal Cavaliere. Uno dei progetti meglio riusciti è la Via Belle Arti, immaginata da Cammarata per soppiantare il degrado di cui siamo ancora oggi testimoni. Tramite concorso, ogni anno vengono chiamati artisti ad impreziosire le pareti della via su cui sorge la casa del puparo, dando di fatto una chance alla comunità di Maregrosso. Purtoppo il desiderio di riabilitazione sociale non è nelle corde di tutti gli uomini e così la casa è stata in parte abbattuta nel 2007 nella realizzazione di un primo centro commerciale ed oggi, nel giubilo degli autoctoni per l’apertura di un secondo centro, la costruzione si trova in queste condizioni:

Anche peggio è andata ad una delle opere realizzate per il progetto di Via Belle Arti dall’artista messinese Giuseppe Raffaele, autore del Pesce Spada infiocinato in fil di ferro, che non è stato tutelato nel rifacimento del marciapiede della via, la quale ora rischia di rimanere priva della sua arte.

normanno.com

In una città a cui serve disperatamente la bellezza esistono altri esempi di anticorpi al degrado, come i ragazzi di PuliAmo Messina che in questi giorni hanno terminato il ciclo di incontri aperti alla cittadinanza Messina arcana. Grazie alla buona ruscita dell’evento sono addirittura riusciti a raccogliere quasi duemila euro per l’illuminazione artistica della fontana di Nettuno.

Qualcuno diceva “non ci resta che piangere“, forse. Intanto, facendosi strada tra le macchine e le buche sull’asfalto, si può entrare nel nuovo centro commerciale Maregrosso, salire su per la scale mobili, prendersi un bel caffè al bar del secondo piano, uscire sul terrazino ed ammirare il panorama.

Alessio Gugliotta

 

“Era Allegri”: termina qui il sodalizio tra il tecnico e la società bianconera

 

Dopo la delusione in Champions con la clamorosa sconfitta da parte della Juventus contro l’Ajax, che determinò l’eliminazione dalla competizione, l’allenatore fu subito messo sotto accusa da parte di tutti i tifosi bianconeri con il desiderio di un cambio di panchina per la prossima stagione.

Le prime dichiarazioni dopo questo evento sambravano aver escluso tutte le possibilità che il mister Massimiliano Allegri potesse allontanarsi dalla panchina bianconera, quasi certo di starci almeno per un altro anno.

Dichiarazioni smentite in quanto Massimiliano Allegri la prossima stagione non sarà più allenatore della Juventus.

La notizia è stata data dopo un incontro con lo stesso mister e i vertici della società biancora, ossia Agnelli e Nedved, che hanno preferito chiudere un ciclo abbastanza vittorioso per farne iniziare un altro ricco di ulteriori successi.

Nonostante la decisione presa, mister Allegri si è confermato un grande uomo sia dentro che fuori dal campo; infatti le statistiche dicono che alla Juventus lui abbia vinto: 5 scudetti, 4 coppe italia, 2 supercoppe italiane e ha conquistato addirittura 2 finali di Uefa Champions League, collezionando in 269 partite 191 vittorie, 40 pareggi e 38 sconfitte con un totale di 523 gol fatti e 205 subiti.

Ogni giocatore ha infatti ringraziato il mister per il suo operato, da Chiellini a Cristiano Ronaldo che ha avuto, purtroppo, l’opportunità di averlo come allenatore solo per un anno.

Comunque sia, tra chi ha elogiato Allegri e chi lo denigrava, possiamo dire che ha dimostrato di essere un allenatore valido e non possiamo che augurargli il meglio per una nuova stagione da allenatore, anche se non della Juventus. In bocca al lupo Max.

Piero Cento

Le Star di Hollywood condannano la legge che vieta l’aborto in Alabama

Lady Gaga e Chris Evans sono solo due delle Star che hanno commentato la decisione del Senato dell’Alabama che ha portato all’approvazione di una legge che regola l’aborto nello Stato in modo molto restrittivo.

Le nuove norme, se non verranno bloccate in tempo, potrebbero portare a sentenze che prevedono un minimo di 10 anni di carcere per i medici che praticano l’aborto in ogni fase della gravidanza, arrivando persino a una possibile pena massima che prevede l’ergastolo o 99 anni dietro le sbarre.

Alcuni politici dello stato, inoltre, avevano provato a far approvare un emendamento che permetteva l’aborto in caso di violenza sessuale o gravidanza causata da un incesto, senza però riuscire a ottenerne l’approvazione.

Le uniche eccezioni sono quelle legate ad anomalie letali nel feto o nei casi in cui la gravidanza mette a rischio la vita della madre.

Lady Gaga ha reagito all’approvazione della legge condannandola in modo deciso, ribadendo quanto sia terribile il fatto che non preveda l’esclusione delle donne che hanno subito violenza sessuale, rapporti non desiderati o incestuosi.

A sconvolgere la popstar è anche il punto in cui si specificano le possibili pene per i medici, punibili in modo più severo rispetto ai violentatori.

Chris Evans, interprete di Captain America, ha aggiunto: “Questo è assolutamente incredibile. Se non si è preoccupati di Roe v Wade non siete attenti. Questo è il motivo per cui votare è importante!“.

Sarah Silverman ha aggiunto: “27 uomini bianchi hanno appena deciso cosa possono o non possono fare le donne dell’Alabama con i loro corpi e con le proprie vite. (Gli uomini causano il 100% delle gravidanze indesiderate)“.

La regista Ava DuVernay ha aggiunto: “Non passate oltre dopo aver letto questa notizia come se tutto fosse normale. Non scuotete la testa pensando all’Alabama e poi continuate la vostra giornata come se niente fosse. Rendetevi conto che questo è un avvertimento. Si tratta dell’Alabama e dell’aborto oggi, domani toccherà a voi e ai vostri diritti. Il vostro silenzio non vi salverà. Quindi parlate“.

Piper Perabo ha invitato i suoi follower ad agire e a sostenere le donne che saranno in difficoltà a causa della nuova legge.

Patton Oswalt ha aggiunto: “Sì, le notizie che arrivano dall’Alabama stasera sono orribili. Gli stupratori rischiano meno anni di carcere rispetto a un dottore che compie un aborto su una vittima di violenza“.

Qui di seguito i link delle star :

 

Andrea Sangrigoli

Messina: riapre la galleria San Jachiddu

 

 

La galleria San Jachiddu a Messina, sarà nuovamente accessibile da oggi 17 maggio fino al 3 giugno, nella fascia oraria dalle 7 alle 21.

Resterà chiusa, per motivi di sicurezza, la notte, la domenica e i festivi.

Una decisione che arriva dopo vari disagi e a seguito di proteste da parte degli automobilisti, che hanno subito le conseguenze della chiusura h24 della galleria.

La riapertura è condizionata al rispetto di alcune prescrizioni di sicurezza che verranno garantite dalla Polizia Municipale.

Si ricorda che la galleria è interdetta ai motocicli, ai mezzi pesanti, agli autobus e ai mezzi che trasportano merci pericolose; inoltre, è sottoposta al limite di veloctà di 40km/h e al divieto di sorpasso. Per assicurare il massimo rispetto delle limitazioni saranno posizionati numerosi posti di blocco.

I lavori, motivo della chiusura iniziale della galleria, sono stati pertanto rinviati e riprenderanno il 4 giugno.

                                                                  Dalila De Benedetto

Green Energy: in Italia crescono le energie rinnovabili

Crescono le rinnovabili nel nostro paese, superati anche gli obiettivi europei in materia di consumi energetici coperti da fonti verdi (settori elettrico, termico e trasporti)  nel 2018, il 18,1% del fabbisogno energetico totale viene da fonti rinnovabili e il 34,4% di consumi di energia elettrica è coperta da impianti di produzione a fonti rinnovabili.

Inoltre le attività portate avanti dal Gestore dei Servizi Energetici hanno consentito nel 2018 di risparmiare 45 milioni di tonnellate di anidride carbonica e quasi 117 milioni di barili equivalenti di petrolio e attivare investimenti nel settore green per circa 2,6 miliardi di euro.

Cresce la produzione idroelettrica, presso la sede del Gse, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo economico, Davide Crippa.

Lo scorso anno, i 54,4 gigawatt (1 GW in più rispetto al 2017) di potenza istallata, per oltre 800mila impianti, hanno generato 114,7 terawattora di energia elettrica, incrementando così la produzione a fonti rinnovabili  in Italia di 11 TWh rispetto al 2017, principalmente grazie all’idroelettrico.

Complessivamente nel 2018 le attività del Gse hanno consentito di destinare alla promozione della sostenibilità circa 15,4 miliardi di euro, di cui 11,6 miliardi per l’incentivazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, 1,7 miliardi ascrivibili all’efficienza energetica e alle rinnovabili termiche, 600 milioni relativi ai biocarburanti e 1,4 miliardi riconducibili ai proventi derivanti dall’Ets (Emission Trading Scheme), il sistema di scambio di quote di emissioni di gas serra della Ue.

Fortunato Grillo

L’università di Messina acquisisce la sede della Banca d’Italia


È ufficiale l’acquisizione dello storico palazzo del 1924 da parte dell’Università degli studi di Messina.

La nuova sede più che centrale situata di fronte alla stazione degli autobus Cavallotti verrà acquisita dall’università come già proposto dal consiglio di amministrazione lo scorso 6 febbraio. Fissato a otto milioni di euro il tetto massimo di spesa per la cessione e gli eventuali interventi di messa in sicurezza.

Il Rettore Prof.re Cuzzocrea si impegna a ridare splendore al palazzo, che ha una superficie lorda di 6.129,02 mq.

Seppure in un primo momento il consiglio di amministrazione non volesse divulgare gli scopi dell’acquisto e l’uso dell’immobile, pare che esso verrà totalmente reso accessibile agli studenti con luoghi d’incontro, una biblioteca e un museo.

Adottando questo edificio l’università si adopera a prendersene cura salvandolo dall’incuria a cui è destinato da anni.

Paola Puleio