Cibo “sano e biologico”: ecco come gli elenchi degli ingredienti ingannano i consumatori

Quante volte ci rassicuriamo di mangiare cibo sano, o meno nocivo di altri, perché riportano sull’etichetta slogan come “Naturale” o “Biologico“. Oppure leggendo gli ingredienti troviamo basse quantità di zucchero o la presenza di cereali e bacche che ci rassicurano circa la salubrità del prodotto.

In realtà tutto questo ci dovrebbe far star altro che tranquilli, poiché risultano essere tutti trucchi, sapientemente studiati dai produttori, ai fini di marketing.

Il punto è proprio questo: i prodotti vengono presentati come salutari non perché danno realmente giovamento alla salute del consumatore ma per migliorare le vendite dei produttori. E’ proprio partendo da questo monito che bisogna capire la realtà che sta dietro determinate etichette ed elenchi di ingredienti.
Ciò che ci rassicura, probabilmente, è il fatto che i produttori alimentari sono tenuti, per legge, a riportare sulle schede nutrizionali informative dei loro prodotti, tutte le sostanze contenute al loro interno, ma in realtà esistono dei trucchi nel commercio alimentare, in grado di camuffare, omettere, imbellire alcune realtà che ci farebbero desistere dall’acquisto.
Ecco allora alcuni dei più comuni trucchi usati dalle aziende alimentari, per ingannare i consumatori.
Dividere gli zuccheri presenti tra molti ingredienti così che la loro quantità non compaia nei primi tre dell’elenco ( che riportano le quantità maggiori). Per esempio un’azienda può usare una combinazione di saccarosio, fruttosio, sciroppo di cereali, sciroppo di grano, zucchero di canna non raffinato, destrosio e altri zuccheri per essere sicura che nessuno di essi sia presente in quantità sufficienti da arrivare nelle prime posizioni dell’elenco.
Questo inganna il consumatore sul fatto che il prodotto non sia fatto principalmente da zucchero, mentre in realtà i principali ingredienti potrebbero essere differenti tipologie di zucchero.
Gonfiare l’elenco con minuscole quantità di ingredienti ridondanti, principalmente presenti nei prodotti per la cura personale. Ad esempio in uno shampoo le aziende possono dichiarare che il prodotto sia alle erbe quando in realtà ne presenta una quantità quasi inesistente.
Nei prodotti alimentari le aziende gonfiano la lista degli ingredienti con salutari bacche o erbe che molto spesso sono presenti solo in piccolissime quantità. Alla fine la presenza degli ingredienti della” spirulina”, il superfood benefico del momento, non è abbastanza elevata per produrre reali effetti sulla salute.
Questo trucco è chiamato “etichetta imbottita” ed è comunemente usato dai produttori di “junk-food“(cibo spazzatura), che vogliono saltare illegittimamente sul carro dei prodotti biologici.

Nascondere ingredienti dannosi dietro nomi dal suono innocente. L’estremamente cancerogeno nitrito di sodio (conservante E250), sembra perfettamente innocente ma è dichiaratamente causa di tumori al cervello, cancro al pancreas, colon e molti altri tipi di cancro.
“Carminio” suona come un’innocente colorante per alimenti, ma in realtà è fatto con le carcasse frantumate di scarafaggi rossi della cocciniglia. Naturalmente nessuno mangerebbe yogurt alle fragole se sulla etichetta leggesse “colorante rosso per alimenti a base di insetti“.
Allo stesso modo “estratto di lievito” suona abbastanza salutare ma in realtà è un trucco per nascondere il glutammato monosodico (sale di sodio dell’acido glutammico).
Essere ingannati dal nome dei prodotti, i quali includono sapientemente parole che descrivono ingredienti in realtà assenti all’appello. Un cracker al formaggio non deve necessariamente contenere formaggio, un prodotto alla frutta, può benissimo non contenere una sola molecola di frutta. In sostanza, i nomi sono creati per vendere i prodotti giocando su banali associazioni mentali, e non per descrivere gli ingredienti contenuti in esso.
La lista degli ingredienti non include gli inquinanti chimici, metalli pesanti, bisphenol- A, PCBs, perclorato o altre sostanze tossiche trovate nei cibi. Il risultato è che le etichette non elencano quello che in realtà c’è nei cibi, ma soltanto quello che, i produttori, vogliono che tu creda ci sia.


Manipolare le quantità delle porzioni per nascondere ingredienti nocivi. La FDA(Food And Drug Administration) ha creato un sotterfugio per (non) riportare gli acidi grassi nell’etichetta: ogni cibo che contiene fino a 0.5 grammi di acidi grassi per porzione, è permesso dichiararlo, sull’etichetta, a contenuto ZERO di acidi grassi, secondo la logica della proporzione FDA dove 0.5=0.
Sfruttando questo trucchetto, le aziende arbitrariamente riducono le porzioni dei loro cibi a livelli ridicoli, quanto serve per tenere gli acidi grassi sotto lo 0.5 grammi per porzione, così da poter dichiarare in grande sulla confezione “ZERO Acidi Grassi“. Se un biscotto contiene 0.5 acidi grassi, il produttore può dichiarare che l’intero pacco di biscotti è “SENZA Acidi Grassi”. In realtà il pacco può contenere 30 biscotti, che porta a 15 grammi di acidi grassi saturi totali per l’intero pacco.
Le richieste per elencare gli ingredienti nei cibi fu prodotto da uno sforzo congiunto tra il Governo e l’industria privata. Inizialmente le aziende alimentari non volevano fosse obbligatorio indicare tutti gli ingredienti. Chiesero che gli ingredienti fossero considerati “proprietà riservata”, e che elencarli, svelando così i loro segreti modi di produzione avrebbe distrutto i loro affari.
In Europa, sino all’emanazione del Regolamento UE n. 1169/2011, l’etichettatura nutrizionale era facoltativa, a meno che sulla confezione o nella pubblicità del prodotto alimentare si facesse riferimento a specifiche indicazioni nutrizionali. Il Regolamento ha dato inizio, il 16 dicembre 2014, ad un periodo transitorio nel quale i prodotti che fino a quel momento erano obbligati ad indicare in etichetta le informazioni nutrizionali dovevano adeguare le indicazioni presenti alle nuove disposizioni. Dal 16 dicembre 2016 invece tutti gli alimenti hanno dovuto riportare l’etichetta nutrizionale.

Giusi Villa

 

Summer Bucket List 2019 – Cos’è e perché dovresti farne una

 

Hai mai sentito parlare di Summer-bucket list?

Suona strana, ma è semplicemente una frase usata nel mondo anglosassone per indicare una lista di cose da fare in estate, se sei uno studente dovresti provarla!

Perchè dovresti fare la tua Bucket List? 

Ti starai sicuramente chiedendo perché dovrebbe interessarti buttar giù una lista di cose banali o fantasiose da fare nella tua vita… a te piace la libertà, non vuoi seguire stupide liste e sentirti costretto a fare una cosa!

Questa lista la crei per te stesso, non serve per ingabbiarti, ma per goderti intensamente ogni attimo di questa estate.

Dovresti  ideare  la tua bucket list personale per una serie di motivi:

  • Pensare a cosa vuoi mettere nella lista aiuta a fare chiarezza, le esperienze imperdibili, ciò che ogni estate ti prometti di fare ma che alla fine non fai mai.
  • Una bucket list ti farà sentire ulteriormente motivato a trasformare anche una giornata grigia e insignificante in un giorno incredibile da ricordare per il semplice fatto che hai imparato qualcosa di nuovo, magari proprio quel qualcosa che da tempo volevi provare.
  • Organizzare i vari elementi sulla lista può aiutare a concentrarti su qualcosa di piacevole e positivo, dimenticando la monotonia della quotidianità.
  • È divertente completarne ogni punto, ma sopratutto la bucket list racconta tantissimo di te e della tua personalità.
  • Ti fa riflettere sul tempo che passa. Quante cose rimandi ogni giorno? Quanto tempo che si sgretola a vuoto mentre invece avresti potuto utilizzarlo.

 

Sei pronto? Ecco una SUMMER BUCKET LIST 2019 da dove potrai prendere spunto per la tua.

  1. Abbronzarsi (quest’anno per davvero).
  2. Fare una passeggiata di sera in riva al mare.
  3. Andare a cavallo (da provare!).
  4. Fare un falò.
  5. Andare ad un concerto.
  6. Fare un pic-nic.
  7. Fare il bagno di mezzanotte.
  8. Lanciare una lanterna cinese.
  9. Vedere l’alba.
  10. Dormire in tenda.
  11. Concedersi una giornata al centro benessere.
  12. Battaglia con le pistole d’acqua.
  13. Fare un tatuaggio all’hennè.
  14. Salire su un faro.
  15. Andare in un parco avventura.
  16. Guardare il tramonto.
  17. Visitare un museo.
  18. Trascorrere una sera a cercare le costellazioni.
  19. Andare al cinema.
  20. Fare una passeggiata su un motoscafo di sera.
  21. Vedere un lago.
  22. Andare in montagna.
  23. Fare l’artista di strada per un giorno.
  24. Trovare un Taco e mangiarlo.
  25. Vedere una cascata.
  26. Comprare un bonsai.
  27. Fare un viaggio on the road.
  28. Partecipare ad un provino.
  29. Meditare all’aperto.
  30. Scrivere un diario.
  31. Scrivere una canzone.
  32. Provare qualcosa di estremo.
  33. Sconfiggere una delle tue paure.
  34. Vedere il fondale marino da vicino.
  35. Creare un calendario con tutte le foto per ogni punto di questa lista.
  36. Festeggiare qualcosa.
  37. Organizzare una grigliata.
  38. Vedere una tartaruga marina.
  39. Partecipare ad una gara di cibo.
  40. Scrivere un messaggio dentro una bottiglia e lanciarlo in mare.
  41. Provare il giardinaggio.
  42. Andare a pesca.
  43. Cantare in pubblico.
  44. Valutare l’applicazione WATTPAD e caricare una storia.
  45. Vedere una serie tv.
  46. Passeggiata con la bici.
  47. Comprare e leggere un libro.
  48. Salire in cima agli alberi.
  49. Creare una box dei ricordi di questa lista.
  50. Ballare sotto la pioggia d’estate.
  51. Far volare un aquilone.
  52. Sparare e centrare qualcosa.
  53. Andare ad uno dei festival estivi.
  54. Colorare i capelli per un giorno di un colore imbarazzante.
  55. Abbandonare la tecnologia per un giorno.
  56. Andare a correre all’alba.
  57. Dormire su un’amaca.
  58. Svegliarsi all’alba per passeggiare sulla spiaggia.
  59. Fare un giro sulla ruota panoramica.
  60. Uscire una sera con la parrucca azzurra.
  61. Organizzare un Party.
  62. Praticare surf.
  63. Vedere un campo di girasoli.
  64. Provare uno sport mai fatto prima.
  65. Creare una scultura di sabbia.
  66. Mangiare quanti più gelati possibile.
  67. Vedere un temporale estivo.
  68. Fare i gavettoni.
  69. Mangiare un anguria intera.
  70. Un giro sulle montagne russe.
  71. Andare all’acqua park.
  72. Andare al luna park.
  73. Andare in campeggio.
  74. Creare una playlist dell’estate.
  75. Andare al bowling.
  76. Tuffarsi da uno scoglio.
  77. Andare in canoa.
  78. Provare un Pedalò.
  79. Camminare su un molo.
  80. Imparare a suonare uno strumento.

 

E tu, sei pronto all’arrivo di un’estate divertente?

Carmela Caratozzolo

Una visita in Haus of Gaga

Qualche giorno fa Miss Germanotta ha annunciato sul profilo twitter l’apertura, il 30 maggio, dell’Haus of Gaga presso il Park MGM di Las Vegas.

Haus of Gaga sarà un’esposizione di tutti i look più iconici della Star, disegnati e creati dagli stilisti più importanti al mondo. In mostra si potranno ammirare, infatti, gli occhiali  di sigarette che portava nel video musicale di Telephone,  la tuta creata su misura da Donatella Versace per lo spettacolo del Super Bowl del 2017, ma soprattutto sarà esposto anche il famosissimo vestito di carne (ora essiccato) che indossò per gli MTV Video Music Awards del 2010.

Il direttore creativo di tutta la mostra è lo stilista, nonché amico della star, Nicola Formichetti, che è stato incaricato di curarla e allestirla.

Inoltre è lo stesso Formichetti che ha anche lavorato a una linea di prodotti esclusivi in vendita all’interno del salone. Ci sarà ulteriormente un’aria dedicata alla Born This Way Foundation, gestita da Cynthia Germanotta, in cui i visitatori potranno fare una donazione.

 

Qui sotto troverete un video pubblicato dalla stessa cantautrice, per capire come sarà la mostra al suo interno.

 

Andrea Sangrigoli

 

Cannabis Light: divieto della Cassazione

Arriva la decisione da parte della Corte di Cassazione: “è reato commercializzare l’olio e la resina derivati dalla Cannabis“.

La questione era ormai aperta da parecchio tempo e affliggeva centinaia dei venditori di negozi di Cannabis Light che hanno aperto, sempre più numerosi, in tutta Italia.

Una vera e propria lotta alla canapa legale; lo stesso ministro Matteo Salvini, aveva dichiarato il suo intento di voler far chiudere ogni negozio che trattasse la vendita della “demoniaca” sostanza.

Nel 2016 la Cannabis Light era stata dichiarata legale, nei limiti di Thc consentiti dalla legge, e legale era diventata la sua vendita: tabaccherie, bar, supermercati, si occupavano del commercio della suddetta. Ma non solo. La legge aveva portato all’apertura di centinaia di Cannabis Store in tutta Italia, cosa che aveva dato vita ad un giro d’affari non indifferente.

Cosa accadrà adesso a tutti i rivenditori autorizzati?

In aumentano i controlli da parte delle forze dell’ordine, tanti i negozi sottoposti a perquisizioni e sequestri. Qualche store ha già abbassato la saracinesca, qualcuno più coraggioso ha deciso di rischiare finchè la questione non diverrà più chiara.

Infatti, la sentenza della Cassazione risulta ancora inspiegata: sono vietati tutti i prodotti derivati dalla canapa a meno che questi non siano del tutto privi della sostanza “drogante”. Questo limite però, resta soggetto ancora a varie interpretazioni personali, in quanto le motivazioni ufficiali da parte della Cassazione non sono ancora state deposte.

C’è molta incertezza pertanto, riguardo gli sviluppi definitivi dell’intera faccenda.

Benedetta Sisinni

 

 

 

 

 

Quattro squadre inglesi nelle finali delle massime competizioni calcistiche europee

 

En plein dell’Inghilterra calcistica che riesce a portare 2 squadre in finale di Champions League, la quale sarà contesa tra Liverpool e Tothenam Sabato 1 Giugno, e due in finale di Europa League, che si è giocata ieri sera tra Chelsea e Arsenal.

Il calcio Inglese si conferma, come da tradizione, uno dei prodotti sportivi più spettacolari e seguiti di sempre con tanto agonismo, tanta intesitá e squadre che lottano fino all’ultimo minuto senza badare alla differenza di classifica affrontandosi a viso aperto.

Le squadre in questione sono il Liverpool di Jürgen Kloop che per il secondo anno di fila agguanta la finale nella massima competizione europea, e il Tothenam di Harry Kane, grande outsider di questo torneo che in maniera rocambolesca riesce a raggiungere una finale che ad inizio stagione sembrava una chimera.

Le altre due squadre sono Chelsea e Arsenal, andate in scena ieri sera contendendosi  l’Europa League con il parziale di 4 a 1 a favore dei blues di Londra.

Ma qual è il segreto del calcio Inglese e cosa possono imparare le società italiane dalla cultura calcistica Inglese?

La fonte primaria del successo del calcio Inglese è la spartizione dei ricavi e dei diritti TV che a differenza dell’Italia, in Inghilterra si suddividono in base alla posizione in classifica raggiunta dalle squadre, dove la prima agguanta 79 milioni e l’ultima classificata 16 milioni; tutto ció mette in condizioni le squadre di migliorarsi migliorando la loro posizione di classifica e implementando l’impegno dei giocatori a raggiungere la posizione più alta possibile.

Un secondo punto è sempre la ricerca dello spettacolo; le squadre scendono in campo affrontandosi con un elevata competitività facendo aumentare notoriamente lo spettacolo così da permettere al campionato di acquisire fans e sponsor al di la dei confini nazionali.

Terzo punto ma non ultimo, sono gli stadi di proprietà, i quali riescono ad aumentare ancora di più gli introiti di una società migliorandola sia tecnicamente sia strutturalmente.

In Italia di ció ne è testimone la Juventus che con uno stadio di proprietà ha guadagni superiori rispetto alle altre squadre, che si stanno comunque attrezzando in tal merito.

Abbiamo tanto da imparare ma i lavori sono già iniziati per far ritornare il calcio italiano ai vecchi fasti glorosi di qualche tempo fa.

Pietro Inferrera

Serie A: termina la stagione 2018/2019

È terminata domenica 26 maggio la stagione 2018/2019 del campionato di calcio italiano Serie A Tim. 38ª e ultima giornata di campionato che ci ha riservato emozioni incredibili, con ben tre squadre che si giocavano due posti per la qualificazione in Champions League (Atalanta, Inter e Milan) e tre squadre che lottavano per la permanenza nella massima serie (Fiorentina, Genoa ed Empoli).

La prima gara di sabato 25 maggio delle ore 18:00 ha visto scendere in campo i giocatori del Frosinone e Chievo, squadre entrambe condannate da tempo alla retrocessione in Serie B, terminata 0-0. Più emozionante invece è stata la gara delle 20:30, dove il Bologna ha ospitato il Napoli di Carlo Ancelotti, terminando la stagione con una grandissima vittoria casalinga per 3-2.

Domenica 26 maggio si è decisa la sorte per alcune squadre, infatti, le partite di rilievo sono state Atalanta-Sassuolo (3-1), Inter-Empoli (2-1), Spal-Milan (2-3), Fiorentina-Genoa (0-0).

Con i risultati sopracitati in Champions si sono qualificate l’Inter e l’Atalanta, mentre soltanto Europa League per il Milan. Per quanto concerne la bassa classifica, Fiorentina e Genoa salve, Empoli condannato alla Serie B.

Le altre partite sono state Torino-Lazio (3-1) con la Lazio vincitrice della Coppa Italia e quindi automaticamente qualificata alla prossima Europa League, Sampdoria-Juventus (2-0) con i bianconeri Campioni d’Italia già da settimane, Cagliari-Udinese (1-2) entrambe le squadre salve, e infine Roma-Parma (2-1). Un’altra stagione calcistica è volata, confermando la Juventus come la squadra più forte in assoluto, il Napoli principale contendente dei bianconeri, l’Atalanta rivelazione del campionato, l’Inter nuovamente con grandi progetti e con una solidità societaria e di squadra in generale, il Milan e la Roma delusioni anche a causa di problemi societari. Bisogna ricordare inoltre che sarà un anno di molti addii, come quello di Allegri in veste di allenatore della Juventus, Spalletti come allenatore dell’Inter e Daniele De Rossi come giocatore e bandiera della Roma. Ci aspetta un mercato caldissimo… teniamoci pronti per la nuova stagione.

Piero Cento

Elezioni Europee 2019: vince la Lega

Con 61.524 sezioni scrutinate su 61.576 è arrivata al 34,33% dei voti ricevuti la Lega è diventata di gran lunga il primo partito in Italia, con una crescita notevolissima rispetto alle elezioni politiche del 2018.

Il risultato è molto deludente per il Movimento 5 Stelle, che anche a causa dell’astensione nel Sud Italia è passato dal 32,68% del 2018 al 17,07%, diventando il terzo partito più votato dopo il Partito Democratico, che domenica ha ricevuto il 22,7% dei voti.

Anche Forza Italia è calata molto rispetto alle politiche del 2018, passando dal 14,1% all’ 8,79%: un risultato solo di poco migliore di quello di Fratelli d’Italia, che invece è cresciuto passando dal 4,35% del 2018 al 6,46%. In tutto ha votato il 56,09 degli aventi diritto, in leggero calo rispetto alle europee del 2014.

Nessun altro partito, oltre questi cinque, è riuscito a superare lo sbarramento del 4% richiesto per eleggere deputati al Parlamento Europeo: +Europa si è fermato al 3,09%; la lista Europa Verde è arrivata al 2,29%; la Sinistra è all’1,74% e tutte le altre liste minori hanno preso meno dell’1% a testa.

Il grosso calo del Movimento 5 Stelle e il notevole risultato della Lega, che è stato anche uno dei partiti che ha fatto meglio a livello europeo, saranno le cose di cui si parlerà di più nelle prossime settimane, perché di fatto cambiano i rapporti di forza tra i due partiti della maggioranza di governo. Matteo Salvini, domenica sera, ha ribadito di non avere intenzione di far cadere il governo o chiedere un rimpasto, spiegando che «il mio avversario resta la sinistra, gli alleati di governo sono amici con i quali domani si torna a lavorare serenamente». Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, non ha invece diffuso commenti sul risultato del voto e sembra che ne parlerà solo oggi  pomeriggio.

 

Europee 2019: Lega primo partito, crolla il M5s scavalcato dal Pd | Il Ppe in testa in Europa

 

In Francia ha vinto il Rassemblement National (RN), di destra radicale, che è diventato il primo partito davanti a quello del presidente Emmanuel Macron, En Marche. In Germania il primo posto è saldamente della CDU di Angela Merkel col 28%; dietro ci sono i Verdi con il 20%, mentre i Socialisti sono solo terzi con uno dei peggiori risultati della loro storia, il 15%. In Spagna i Socialisti del primo ministro Pedro Sánchez hanno ottenuto il 33% dei voti, al secondo posto è arrivato il Partito Popolare, Vox (di destra radicale) ha preso il 6%, in netto calo rispetto alle politiche del mese scorso. Nel Regno Unito il Brexit Party di Nigel Farage ha ottenuto il 31% delle preferenze, i Liberal Democratici il 20%, i Laburisti il 14, i Conservatori l’8,8%, uno dei peggiori risultati della loro storia.

A livello europeo il voto di ieri ha quindi determinato la fine dell’egemonia al Parlamento Europeo dei due partiti più “istituzionali”: il Partito Popolare Europeo, cioè il principale di centrodestra, e il Partito Socialista Europeo, di centrosinistra, hanno perso una quarantina di seggi a testa e non avranno più una maggioranza da soli. Ad essere cresciuti molto sono stati i Liberali, l’ALDE, che ha ottenuto il miglior risultato della sua storia superando i 100 seggi, e i Verdi, che dovrebbero passare da 50 a circa 70 seggi. Sono cresciuti anche i gruppi legati alla destra radicale ed euroscettici, che dovrebbero guadagnare complessivamente qualche seggio, anche se sono lontani dall’avere una maggioranza, come ampiamente previsto dai sondaggi. Cambieranno comunque i rapporti di forza al loro interno: ENF di Matteo Salvini e Marine Le Pen – entrambi vincitori nei loro paesi – si avvicinerà molto al gruppo degli euroscettici moderati ECR, che comprende la destra polacca e i Conservatori britannici, e risulterà sempre più attraente per i partiti più piccoli. I partiti alleati del M5S sono andati invece molto male quasi ovunque.

 

Santoro Mangeruca

Francia: pacco bomba esploso a Lione. Si indaga per Terrorismo

L’esplosione è avvenuta in una zona pedonale della città, dove sembra che l’ordigno sia stato lasciato da un uomo, poi fuggito in bicicletta.

Almeno 13 persone sono rimaste lievemente ferite in un’esplosione nel centro di Lione, in Francia; tra i feriti risulta anche una bambina di 8 anni e undici di loro sono stati portati in ospedale, ma fortunatamente nessuno desta preoccupazione.

Secondo la procura si tratterebbe di un pacco bomba e l’inchiesta è stata affidata all’antiterrorismo.

I media locali parlano di un congegno, potenziato e riempito con chiodi, viti e bulloni, abbandonato in strada con il semplice scopo di creare più danni possibili.

La polizia ha sottolineato che si tratta di “un individuo pericoloso”, rilasciando informazioni, anche grazie ad un’immagine catturata da una telecamera di sicurezza nella zona dell’attentato, riguardo gli indumenti dell’uomo, non rilasciando però, informazioni riguardo l’origine o la carnagione.

Importanti, a tal proposito, le dichiarazioni rilasciate dal presidente francese Emmanuel Macron e dal ministro della giustizia francese Nicole Belleoubet.

Troppo presto per parlare di atto di terrorismoIn effetti è stato incaricato dell’indagine il procuratore dell’Antiterrorismo ed è stata aperta un’indagine per associazione a delinquere terroristica ma bisogna attendere gli esiti di questa indagine“, queste le dichiarazioni  della ministra.

Scusate il ritardo, ma c’è stato un attacco a Lione“. Così si è scusato, arrivando tardi a un intervista con uno youtuber di 22 anni, il capo di Stato francese, aggiungendo: “Non faccio bilanci. Al momento ci sono soltanto feriti e non vittime. Penso a loro e alle loro famiglie.”

Questo attacco, avvenuto in prossimità delle elezioni europee, ha scosso enormemente e riportato nel terrore la Francia, nazione sempre più colpita e vittima di episodi del genere.

Gianluca Vitale

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                             

Villa Dante: vandali defecano nella piscina appena inaugurata e distruggono un albero

atti vandalici villa dante

Gli atti vandalici si sono consumati nel pomeriggio di giovedì 23, a meno di ventiquattro ore dall’inaugurazione della nuova piscina.

A smorzare l’entusiasmo di chi, il giorno prima, aveva gioito per l’inaugurazione della nuova piscina, ci hanno pensato in maniera particolare: defecandoci dentro.

E, a corredo, distruggendo anche un piccolo albero piantato lo scorso anno in occasione della Giornata dell’Albero.

Gli eventi hanno avuto luogo nel pomeriggio di giovedì 23, a poco più di ventiquattro ore dall’inaugurazione della nuova piscina di Villa Dante.

A denunciarli è stata “Fare per Cambiare“, associazione che possiede la custodia dell’area interessata dagli attacchi vandalici. Sconosciute, al momento, le identità dei vandali.

«Mai ci saremmo aspettati che, dopo un anno, e proprio in concomitanza con l’avvio della programmazione delle più ampie opere di riqualificazione, avvenisse un simile fatto, in pieno giorno. Siamo ben coscienti del contesto in cui insiste la Villa e siamo ancor più fermamente convinti che l’attività di educazione tramite gli esempi palesi, l’attività costante ed il coinvolgimento attivo risulti la più efficace, ciò che ci sconcerta è che, fatti di questo tipo, non sono nuovi all’interno del polmone verde della città e che, ancora una volta, si ha dimostrazione di come non vengano poste in essere misure adeguate atte ad evitare tali avvenimenti e sanzionare chi opera tali disastri», scrive Letteraemme riportando la testimonianza dell’associazione.

atti vandalici villa dante
Ciò che rimane del piccolo albero

 

Telecamere rubate, custodi lasciati in balia di se stessi e forze dell’ordine assenti: questi gli ingredienti principali del degrado di Villa Dante secondo i membri di Fare per Cambiare. Dalle parole dei rappresentanti dell’associazione traspare chiaramente un senso di abbandono da parte delle istituzioni locali. La voglia di “fare qualcosa per cambiare le cose” (come recita lo stesso nome dell’associazione) si scontra brutalmente con un lassismo generale e con la totale mancanza di senso civico da parte di molti messinesi. L’esempio, di certo, non è dato da chi dovrebbe farlo: lo stesso sindaco de Luca ha pensato bene di inaugurare la nuova piscina tuffandosi con camicia, pantalone e calze, e – ovviamente – senza cuffietta, in barba a qualsiasi norma igienica (e comportamentale) del contesto.

Nonostante ciò, i volontari concludono così il loro intervento: «Noi ci siamo e continueremo ad esserci, continueremo ed avvieremo nei prossimi mesi una massiccia riqualificazione dell’Area, dando un netto sprint al progetto di riqualificazione, che vedrà la partecipazione anche di altre diverse Associazioni cittadine» (letteraemme.it).

Villa Dante è da sempre vittima di atti vandalici di qualsiasi genere e di una generale incuria. È evidente l’urgenza di andare oltre la promozione di singole iniziative di riqualificazione e strutturare un piano di azioni coerente nel tempo, che possa salvaguardare Villa Dante con continuità.

 

Francesco D’Agostino

 

L’ultimo viaggio di Niki Lauda

 

E’ morto all’età di 70 anni il tre volte campione del mondo di f1 Niki Lauda.

Il lutto che lunedì ha sconvolto la Formula 1 ha visto mancare uno dei piloti più importanti della sua storia: Andreas Nikolas Lauda.

L’ex pilota si è spento in seguito ad un trapianto di reni che gli prolungò la vita da Agosto fino a questo tragico lunedì.

Nato il 22 febbraio del 1949 da una ricca famiglia di banchieri viennesi, Lauda si interessò all’automobilismo fin da giovane.

I suoi genitori, però, non intendevano supportarlo, in quanto ritenevano che ciò li avrebbe screditati agli occhi dell’alta società. Nel 1968 decise di abbandonare gli studi universitari e, dopo aver preso in prestito del denaro da alcune banche del Paese, comprò la sua prima vettura per concorrere a competizioni automobilistiche.

Partecipò quindi al campionato di Formula Vee e successivamente passò alla Formula 3. La sua carriera, però, sembrava essere ormai a un punto morto, quando, grazie a un altro grosso prestito bancario, garantito anche da una polizza di assicurazione sulla vita, riuscì a garantirsi un posto presso il team March in Formula 2.

Da li in poi un successo dietro l’altro fino all’approdo a Maranello nel regno di Enzo Ferrari.

Era soprannominato “il computer” per la precisione con la quale metteva a punto la sua vettura e per la freddezza con cui scendeva in pista.

Al primo anno in Ferrari vinse due gran Premi (Spagna e Olanda) e arrivò quarto nella classifica piloti.

Nel 1975 riportò il cavallino rampante alla vittoria di un titolo mondiale che mancava dal 1964.

Una vita da film, quella di Niki, come ricostruito bene anche nell’ultima e fortunata pellicola ‘Rush’, sconvolta dal terribile incidente al Nurburgring che lo lasciò sfigurato: fu estratto incosciente, ma vivo, e con ustioni di terzo grado su tutto il corpo dall’abitacolo della sua monoposto dal collega italiano Arturo Merzario, si salvò e ricominciò a correre 42 giorni dopo.

Oltre alle fiamme che ne segnarono il volto per sempre, il pilota austriaco fu fiaccato dalle inalazioni dei velenosi fumi di benzina che evidentemente ne danneggiarono i polmoni.

Lauda tra l’altro dopo il suo ritiro si dedicò alla vita da imprenditore fondando e dirigendo due compagnie aeree, la Lauda Air e la Niki.

Inoltre volle rimanere in F1 ricoprendo il ruolo di dirigente sportivo con la Jaguar per due stagioni, e dal 2012 fino alla sua scomparsa di presidente non esecutivo della scuderia Mercedes AMG F1.

                 Antonio Gullì