Minibot: cosa sono e a cosa servono?

I minibot sono dei buoni ordinari del Tesoro di piccolo taglio da 5, 10, 20, 50 e 100 euro e verrebbero stampati fisicamente e sarebbero del tutto simili a delle banconote.

Privi di tasso di interesse e senza scadenza, verrebbero utilizzati per qualsiasi bene o servizio legato allo Stato, dalle tasse alle partecipate alla benzina ai biglietti dei treni.

I minibot serviranno a pagare i debiti della pubblica amministrazione  ha contratto con gli imprenditori che avevano deciso di investire nei titoli di Stato.

Questa introduzione sarà uno strumento per saldare i debiti della ed è uno dei cavalli di dell’asse Lega-cinque stelle .Questi buoni ordinari del tesoro, a differenza dei bot regolari, non sono immateriali, ma assomigliano piuttosto a una vera moneta cartacea . Quello che confonde gli analisti è che non si capisce se si tratti di uno strumento che consente un debito sul debito oppure qualcosa che in realtà sia il primo passo di una nuova moneta alternativa all’Euro.

Secondo il Presidente della Bce Mario Draghi  “O sono moneta, e quindi sono illegali, o sono debito, e quindi aumentano il debito pubblico. Nient’altro”.

  Fortunato Grillo

Messina e Reggio Calabria rifiutano il filosofo Aleksandr Dugin

L‘Università degli studi di Messina e il Consiglio regionale della Calabria hanno rifiutato di ospitare il filosofo russo Aleksandr Dugin, il quale avrebbe dovuto tenere il convegno “CIVITAS – Identità e Diversità”.

Quella a Messina sarebbe stata l’unica tappa siciliana di Dugin, filosofo, scrittore, politologo e promotore della ‘Quarta Teoria Politica’.

L’incontro avrebbe dovuto tenersi presso la Sala Cannizzaro del Rettorato dell’Università, ma l’Ateneo Peloritano ha successivamente deciso di non ospitare l’evento.

Il convegno è stato allora riprogrammato in una nuova sede, l’Hotel Royal, ma Dugin in seguito al rifiuto ricevuto dall’università ha deciso di tenere a Reggio Calabria la sua conferenza.

Ma anche questa scelta si è dimostrata fallace: il Consiglio regionale della Calabria ha chiuso le porte al filosofo.

Benedetta Sisinni

Oltraggio in Tv a Falcone e Borsellino: è bufera per la Rai

Nella prima puntata di ‘Realiti’, il programma condotto da Enrico Lucci su Rai 2, il cantante neomelodico 19enne, Leonardo Zappalà ha esordito dicendo:

“Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita sanno quali sono le conseguenze: come piace il dolce, deve piacere anche l’amaro”.

L’affermazione, del tutto fuoriluogo, era riferita ai due magistrati simbolo dell’antimafia.

La RAI prende ovviamente le distanze dalla frase e dal programma; ma la bufera ormai è scoppiata.

Nel mirino direttore, autore e conduttore che non si sono resi conto, secondo i vertici aziendali, di manovrare materiale sensibile e delicato per la coscienza collettiva.

Grande sdegno da parte di tutti.

La famiglia Borsellino ha così commentato: «vergogna, questo paese è alla deriva ma a tutto c’è un limite».

L’amministratore delegato, Fabrizio Salini chiede scusa ai parenti di Falcone e Borsellino.

Il presidente della commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini, invece, accusa l’omesso controllo.

Benedetta Sisinni

 

Morto suicida Davide Scarinci, ex giornalista de Il Caffè

 

Il 31enne Davide Scarinci, ex giornalista de ‘Il Caffè‘, è stato ritrovato morto nelle acque del porto di Santa Marina di Salina, isole Eolie (ME), la notte del 3 Giugno.

Si tratta di suicidio.

Il corpo senza vita, con indosso ancora gli abiti da lavoro, è stato rinvenuto all’interno dell’auto del giovane, colata a picco nel mare.

Davide era originario di Marino; per lungo tempo aveva svolto l’attività di cronista tra le pagine del giornale romano Il Caffè. Aveva poi abbandonato la professione e deciso di dedicarsi all’attività di barman in un locale nel centro di Roma. Dopo qualche anno, il trasferimento in Sicilia.

Nel suo operato giornalistico Davide si era fatto notare per una serie di inchieste, su temi scottanti, svolte ai Castelli. 

L’onestà, la voglia di raccontare il vero e la passione per il giornalismo, erano le caratteristiche che contraddistinguevano il giovane cronista, ma al tempo stesso sono state fatali per lui e la sua carriera.

Indagato, accusato e giunto a processo dopo aver raccontato la verità su un politico plurinquisito, Davide aveva deciso di abbandonare la carriera da giornalista, consapevole dell’impossibilità di svolgere questo lavoro onestamente. In seguito alla faccenda, che lo aveva profondamente segnato, c’era stato un primo tentativo di suicidio.

Che l’insano gesto compiuto adesso, sia in qualche modo collegato al passato nessuno può dirlo con certezza, ciò che invece è certo è la perdita di un’importante giovane penna del giornalismo italiano.

Benedetta Sisinni

 

 

 

 

Ennio Morricone annuncia l’addio alla musica per il cinema: “i tempi sono cambiati”

C’è chi vede solo la punta dell’iceberg e chi invece, immergendosi, si accorge anche della parte più celata, sofferta.

Ennio Morricone lo sa benissimo e ne ha dato dimostrazione a una cerimonia tenutasi al Colosseo, dove ha ricevuto il premio “Presidio Culturale Italiano”, organizzato dall’associazione Cultura Italiae.

A consegnargli il riconoscimento è stato il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli.

Nella stessa occasione il 90enne musicista ha reso noto che non comporrà più musica per il grande schermo, salvo per il regista siciliano Giuseppe Tornatore.

“L’ispirazione non esiste, o meglio nel mio lavoro c’è per l’1%, il resto è traspirazione, sudore”. Così, con le parole di Thomas Edison, il compositore ammette la fatica che ha permesso alla sua arte di essere premiata con 2 Oscar, 6 Bafta e 10 David Di Donatello.

“Sono molto emozionato” dice ai giornalisti, e nel dialogo che precede la premiazione lascia uno spazio anche alle frecciatine verso il cinema di oggi: “Ora i tempi sono cambiati, il lavoro è meno perché si chiamano spesso per le colonne sonore dei dilettanti che magari usano pure i sintetizzatori. Oggi è difficile che si faccia uso di musiche originali, solo i grandi registi non ci rinunciano”.

L’artista, inoltre, più che della frustrazione ha parlato della gioia che si dovrebbe provare quando si compone musica per una pellicola. E di quanto sia importante che quest’ultima abbia un alto livello di qualità, perché, a suo parere, “una buonissima musica non può riuscire a fare nulla per un brutto film”.

Non mancano nemmeno gli elogi del ministro Bonisoli, il quale sostiene che per Morricone i premi non sono mai abbastanza, che lui rappresenta molto per la nostra cultura e che “cambiando, evolvendosi, rispecchiando anche le tematiche della nostra società negli anni è stato una delle ragioni per cui il nostro cinema ha avuto successo. Lui l’ha accompagnato, lo ha valorizzato in quanto patrimonio”.

 

Antonino Giannetto

Estate 2019: dove (e come) vanno in vacanza gli Italiani?

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Con la chiusura delle scuole per molte famiglie è cominciato il conto alla rovescia per iniziare le vacanze.

L’istituto demoscopico, Noto Sondaggi, ha condotto una ricerca per approfondire i comportamenti degli italiani al momento di dover scegliere la propria destinazione, definire un tetto di spesa e prenotare le proprie vacanze.

Per quanto riguarda la durata media, si tiene conto che il 61% della popolazione passerà almeno una notte fuori casa.

Se è dunque alta la percentuale di popolazione che ha già programmato la propria vacanza estiva, al contempo è da notare che il periodo vacanziero si riduce sempre di più.

Per il 25% non supera addirittura i 3 giorni, mentre per un ulteriore 29% le ferie si allungheranno fino a una settimana.

Solo il 10% sarà in vacanza per un periodo fino a tre settimane.

Insomma, giornate di riposo per tutti ma con meno tempo: la durata della permanenza fuori casa è fortemente condizionata dal costo.

Dall’analisi si evince inoltre che la maggior parte degli italiani pianifichi con largo tempo di anticipo l’organizzazione delle vacanze, dato che ad oggi soltanto il 5% ancora non ha deciso come trascorrerà il periodo estivo.

Probabilmente questo è un altro comportamento finalizzato al risparmio in quanto, per esempio, per i biglietti aerei e gli hotel prenotando last minute si corre il concreto rischio di avere un prezzo più alto.

Per quanto riguarda invece le destinazioni preferite, più della metà dei cittadini passerà le vacanze nel nostro Paese, contro il 25% che ha scelto di visitare mete europee e l’8% che invece viaggerà verso destinazioni extra-europee.

Il mare si attesta come località preferita da una netta maggioranza (64%), mentre soltanto il 9% trascorrerà le ferie in montagna.

Pochi scelgono come meta estiva le città d’arte, ma il 12% preferisce la vacanza “in movimento”, mescolando diversi tipi di destinazione e presumibilmente cultura e svago.

Soffermandoci sul tipo di alloggio preferito, sebbene il 32% della popolazione predilige la tradizionale vacanza in hotel, con tutti i servizi e i comfort che questa scelta comporta, non è da sottovalutare il trend sempre in crescita di B&B e case vacanza.

Quest’ultimo si può considerare un vero e proprio fenomeno che sta rivoluzionando il mercato rispetto a pochi anni fa, tanto che spesso le catene alberghiere denunciano pubblicamente la concorrenza di queste strutture che hanno meno costi e maggiori benefici fiscali. Infatti, non è un caso che la seconda soluzione scelta è appunto questa tipologia di ospitalità (19%), quasi alla pari con la casa in affitto o di proprietà (18%); sistemazioni che consentono di risparmiare sui pasti e di ospitare più persone.

Un ulteriore 10%, invece, sceglie di trascorrere le ferie in un villaggio turistico.

Per prenotare le proprie vacanze, il 69% degli italiani ha preferito utilizzare servizi online, in quanto sicuramente consentono un notevole risparmio rispetto alle agenzie di viaggi, utilizzate soltanto dal 7%.

Il 18%, invece, per prenotare le ferie si rivolge direttamente alla struttura scelta. Infine, la spesa pro capite per le vacanze estive di quest’anno: il 48% degli italiani spenderà un massimo di 500 euro a persona, mentre il 34% arriva a raggiungere una spesa massima per persona di un migliaio di euro. Soltanto il 7% sborsa una cifra superiore a 1.500 euro.

Altro dato interessante: il 16% ha chiesto un finanziamento per poter pagare le proprie vacanze.

Santoro Mangeruca

Torino: tetraplegico recupera l’uso delle mani grazie a un nuovo intervento

La procedura, eseguita in pochi centri ospedalieri al mondo e per la prima volta in Italia, prevede di aggirare la lesione del midollo spinale ricollegando i nervi ancora sani con quelli non più in funzione, permettendo un più ampio recupero delle capacità motorie e sensitive.

Un ex pasticcere di 52 anni, rimasto tetraplegico a causa di un incidente d’auto, recupererà la funzione delle mani grazie a un innovativo intervento effettuato presso l’ospedale Cto della Città della Salute di Torino. Il paziente è stato sottoposto ad una nuova metodica, la quale bypassa la lesione del midollo spinale ricollegando, come fili elettrici, i nervi sani a nervi non più funzionanti. In questo modo, come spiegato anche dai sanitari stessi, è stato possibile reinnervare interi distretti muscolari precedentemente non recuperabili.

L’operazione, durata circa tre ore e mezza, è stata eseguita su entrambi gli arti superiori dai chirurghi Bruno Battiston, Diego Garbossa, Paolo Titolo e Andrea Lavorato.

Il paziente aveva subito una lesione midollare completa a livello cervicale in seguito a un incidente avvenuto circa sei mesi fa, che gli aveva procurato la perdita della capacità di aprire e chiudere le dita delle mani, e al tempo stesso, rendendogli impossibili semplici azioni quotidiane, come afferrare gli oggetti o provvedere alla propria cura personale.

La chirurgia utilizzata prevedeva e basava la propria attenzione sul trapianto di tendini, ma ciò consentiva solo un recupero parziale della funzione motoria. La nuova tecnica, invece, permette un recupero maggiore e più fisiologico della capacità motoria e sensitiva degli arti.

L’intervento è riuscito perfettamente e si è concluso senza alcuna complicanza.

Nei prossimi mesi il paziente sarà sottoposto a trattamenti fisioterapici, possibili solo in centri di riferimento, in cui il recupero della funzione motoria che solitamente necessita di molti mesi, sarà facilitato dalle moderne cure atte a preservare e favorire la motilità dei diretti interessati.

Gianluca Vitale

                                    

 

 

Il Senato approva la mozione sul clima, ma dice no allo stato di emergenza climatica

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Respinte le mozioni di PD, FI e LeU. Approvata quella del M5S

Si è svolta proprio in occasione della Giornata dell’Ambiente, lo scorso 5 giugno, la seduta del Senato avente all’ordine del giorno la discussione delle mozioni sui cambiamenti climatici. Il resoconto? Il problema c’è, ma non l’emergenza

Quattro le mozioni che sono state presentate dai diversi gruppi parlamentari. Quella del PD chiedeva al Governo di dichiarare lo stato di emergenza ambientale, quella di FI rivendicava la necessità di interventi urgenti per non incorrere in procedure di infrazione da parte dell’UE, garantendo al contempo un’autonomia finanziaria agli enti locali per investimenti nel settore. LeU ha invece proposto di rivedere le imposte sull’energia e sull’uso delle risorse ambientali, nella direzione della sostenibilità. Il Senato ha deciso di respingere tutte e tre le proposte delle opposizioni per approvare mozione di maggioranza:

“Richiamando in premessa l’allarme sugli effetti irreversibili dei mutamenti climatici, nella consapevolezza che il fenomeno del “global warming” richieda azioni incisive per contrastarlo, la mozione di maggioranza impegna l’Esecutivo ad accelerare la transizione energetica verso la riduzione delle emissioni inquinanti e la progressiva decarbonizzazione dell’economia promuovendo un nuovo modello energetico-ambientale; a ricorrere all’eco-design; a favorire l’autoproduzione distribuita di energia da fonti rinnovabili; a promuovere campagne di sensibilizzazione/informazione rivolte ai cittadini in sinergia con gli enti locali, anche mediante l’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole“.

Secondo le opposizioni, la mozione di maggioranza si limiterebbe a elencare dichiarazioni di principio. Non sono d’accordo i padri della mozione vincente, che rivendicano: “abbiamo individuato piccole azioni, ma concrete”.

Immediata la reazione – negativa – delle associazioni ambientaliste.

https://www.facebook.com/FridaysItalia/posts/442128503253042

 

Secondo Fridays For Future Italia, l’emergenza climatica va dichiarata per rendere le persone consapevoli. “I politici e i media hanno trattato il cambiamento climatico come una semplice lotta ambientalista”, denunciano su Facebook. E continuano: “Dovete cambiare il modo di trattare la crisi climatica e dovete chiamarla per quello che è: un’emergenza”. Nel frattempo alcuni comuni tra cui Milano, Lucca, Napoli e Aosta hanno dichiarato lo stato di emergenza climatica. Altri comuni ci stanno lavorando. L’obiettivo è quello di mettere alle strette il Parlamento “dal basso”: “Siamo convinti che con migliaia di comuni in emergenza climatica il Governo non potrà più mettere la testa sotto la sabbia”, affermano ancora i Fridays For Future su Facebook.

Negli stessi giorni la Finlandia si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità di emissioni nette di carbonio entro il 2035. Determinanti saranno la piantumazione delle foreste, la tutela del patrimonio naturale e l’abbandono dei carburanti fossili.

 

Francesco D’Agostino

 

Trump e la regina Elisabetta celebrano i 75 anni del D-Day

 

I leader del mondo occidentale radunati attorno a una regina di 93 anni per rendere forse l’ultimo tributo, in piedi e con gli occhi lucidi, ai titani superstiti ormai ultranovantenni del D-Day. Si è chiusa così la visita di Stato nel Regno Unito di Donald Trump, debordante presidente-tycoon che per qualche ora ha dovuto cedere la prima fila del proscenio, ma ha suggellato in gloria una tre giorni da archiviare nella sua ottica sicuramente come un successo: segnato dal tappeto rosso che un governo britannico in piena transizione gli ha concesso aggrappandosi alla sua sponda per il dopo Brexit e ai fasti d’immagine dell’accoglienza in pompa magna del protocollo regale di casa Windsor.

Tra lezioni di storia, momenti di intrattenimento e solenni tributi alla memoria, la cerimonia ha coinvolto truppe, danzatori e bande militari, per concludersi con uno spettacolo di aviazione. Veri protagonisti dello spettacolo sono stati i veterani ormai anziani sopravvissuti a quella decisiva campagna militare i quali hanno dichiarato di essere alquanto sorpresi di tutta questa attenzione: fecero semplicemente il loro lavoro. “Ero solo una piccola parte in una macchina molto grande”, ha detto il 99enne John Jenkins, veterano di Portsmouth mentre riceveva una standing ovation. “Non dimentico mai i miei compagni perché eravamo qui tutti insieme”, ha proseguito. “È giusto che il coraggio e il sacrificio di così tanti sia onorato dopo 75 anni. Non dobbiamo mai dimenticare.”

Jenkins era tra i 300 veterani della seconda guerra mondiale, di età compresa tra 91 e 101, che hanno partecipato alla cerimonia a Portsmouth, la città portuale inglese da dove molte truppe si sono imbarcate il 5 giugno 1944 destinazione Normandia. La 93enne regina, che durante la guerra servì come meccanico dell’esercito, ha ricordato che alla commemorazione del 60esimo anniversario 15 anni fa, molti pronosticavano che sarebbe stato l’ultimo di questi eventi: ” Ma la generazione del tempo di guerra la mia generazione – è resiliente“, ha detto. “L’eroismo, il coraggio e il sacrificio di coloro che hanno perso la vita non saranno mai dimenticato. È con umiltà e piacere, per conto dell’intero paese anzi di tutto il mondo libero che io dico a tutti voi grazie.” L’evento, che ha dato il via due giorni di celebrazioni per l’anniversario del D-Day, ha reso omaggio alle truppe che cambiarono la storia consentendo agli Alleati di combattere nella Francia occupata dalla Germania. Il D-Day vide più di 150.000 truppe alleate trasportate da 7.000 imbarcazioni sbarcare sulle spiagge della Normandia nel nord-ovest della Francia il 6 giugno 1944. La battaglia di Normandia, nome in codice Operazione Overlord, fu un punto di svolta nella guerra, e contribuì in modo determinante a provocare la sconfitta della Germania nazista nel maggio 1945.

La cerimonia di mercoledì ha riunito presidenti, primi ministri e altri rappresentanti dei paesi che hanno combattuto al fianco della Gran Bretagna in Normandia: Stati Uniti, Canada, Australia, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lussemburgo, Danimarca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia e Polonia. Alla commemorazione ha partecipato anche l’attuale leader del Paese che allora era il nemico da battere, la cancelliera tedesca Angela Merkel. Un simbolo della riconciliazione postbellica in Europa. Viceversa il presidente russo Vladimir Putin, che aveva partecipato alle commemorazioni del 70esimo anniversario in Francia cinque anni fa in ricordo del contributo decisivo dell’Unione Sovietica alla vittoria degli alleati contro il nazismo sul fronte orientale, questa volta non è stato invitato. Donald Trump ha letto per l’occasione la preghiera che il presidente Franklin D. Roosevelt pronunciò in un appello radiofonico del 6 giugno 1944, in cui esaltava l’arduo compito davanti a cui le truppe alleate si trovavano.

La cerimonia si è conclusa con la cantante Sheridan Smith che ha eseguito la celebre canzone del tempo di guerra “We’ll Meet Again” che molti dei veterani hanno cantato in coro. Poi gli Spitfire della seconda guerra mondiale e le frecce acrobatiche della Royal Air Force hanno sorvolato il luogo della celebrazione .

https://twitter.com/UniVersoMessina/status/1136634325510889472

Antonio Gullì

The Voice Of Italy, vince Carmen

Ieri sera, 4 giugno, è andata in onda la finale di the voice of italy, che è stata divisa attraverso tre manche: la prima dedicata ai duetti, la seconda ai brani cover, concludendo con gli inediti dei finalisti.

Nel corso della puntata, il palco ha ospitato vari ospiti tra cui Arisa, Holly Johnson, Lizzo, Lost frequencies, Planet Funk e Shaggy.

La sedicenne Carmen, che fino all’ultimo ha mostrato il suo talento scontrandosi con gli altri finalisti del talent, si è aggiudicata il primo posto, ma in quanto minorenne a causa dell’orario di chiusura del programma, ha dovuto rinunciare al suo momento di gloria sul palco collegandosi brevemente dal suo albergo per un saluto.

Il premio le sarà consegnato fisicamente dal suo coach, Gigi D’alessio, che lo ha ritirato al suo posto dalle mani di Simona Ventura.

Inoltre, è stato ripetuto più volte nel corso della finale, toccherà alla Universal Music Italia, che ha messo in palio a «The Voice Of Italy» un contratto discografico, provare a realizzare il suo sogno: un disco… poi chissà.

 Eleonora Genovese