“Non mi bevo il cervello”: nuovo codice per la Movida Messinese

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Gazzettadelsud.it

 

A distanza di una settimana ritorniamo a parlare della Movida Messinese.

Nuova stretta per la vita notturna nella città capoluogo.

Adesso è tutto nero su bianco.

Un nuovo codice di autoregolamentazione, col nome-slogan “Non mi bevo il cervello”, che si tradurrà in una seconda ordinanza sul tema in questione.

Dopo il Codice e l’ordinanza di un anno fa, quando furono posti una serie di paletti soprattutto per la diffusione della musica, gli orari e il calendario settimanale dei locali in centro, arriva la “stretta” anche per le discoteche.

Conseguenza, evidentemente, dei frequenti blitz di cui abbiamo ampliamente parlato nelle ultime settimane.

Il “Codice” – riporta la Gazzetta del Sud – è stato sottoscritto ieri dal Comune e dalle associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato) e prevede una serie di regole sulle quali dovranno essere gli stessi esercenti a fornire garanzie. Il principio è identico a quello che ha ispirato il Codice di autoregolamentazione del dicembre di un anno fa, anche se i residenti (ieri alla prima parte della riunione a Palazzo Zanca hanno partecipato il comitato “Centro storico vivibile” e l’associazione “Centro storico”) lamentano che troppe sono le violazioni.

L’Amministrazione, da par suo, ha ribadito che chi viola le regole viene sanzionato (la multa è di 450 euro) e rischia, reiterando nelle stesse violazioni, il ritiro della licenza.

Ecco il dettaglio del nuovo Codice per le discoteche: «Ogni esercente – è la premessa – indicherà un referente ed un recapito telefonico che sarà inserito in una chat amministrata da un rappresentante dell’Amministrazione comunale, che con immediatezza comunicherà tramite la chat eventuali violazioni del Codice da chiunque segnalate».

Alla terza comunicazione di violazione, però, l’esercente sarà espulso dalla lista degli aderenti al protocollo “Non mi bevo il cervello” e sarà obbligato a rimuovere la vetrofania con i simboli del Comune e delle organizzazioni di categoria che sarà fornita a tutti coloro i quali sottoscriveranno il Codice.

 

Santoro Mangeruca

Letojanni, si apre il cantiere a quattro anni dalla frana

Quattro anni fa, causa un alluvione d’ottobre, 60.000 metri cubi di terra finivano sulla corsia lato monte della A/18 all’altezza di Letojanni.

La collina tagliata 50 anni fa per far passare l’autostrada cedette riversandosi sulla striscia d’asfalto, per fortuna senza fare vittime.

 

A distanza di oltre 49 mesi: «Venerdì consegneremo i lavori per l’avvio dei lavori di ripristino dell’autostrada».

Ad annunciarlo Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture, chiudendo la prima fase di un iter, oggettivamente, lunghissimo.

Il raggruppamento temporaneo di imprese è composto dalla Sgromo costruzioni srl di Maida (CZ) e dalla Cospin srl di Catania. Il costo, è sceso da 20,3 milioni della base d’asta ai 15 di reale spesa, di cui 4 a carico della Protezione civile regionale e 11 del Cas.

 

Alberto Cavarra

Messina, arrestato 30enne che molestava e stalkerava l’ex compagna

Tempostretto.it

 

Messina, 13-11-2019. A causa di continue telefonate e appostamenti sotto casa, la polizia ha condotto agli arresti domiciliari un 30enne di Messina per stalking maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna.

La polizia, mediante le indagini, ha evidenziato una lunga storia divenuta poi un incubo per lei e per i figli, i quali spesso assistevano a scene di violenza.

I poliziotti delle Volanti hanno eseguito la misura cautelare emessa dal GIP per le indagini preliminari presso il Tribunale di Messina.

L’uomo, che presentava già problemi di dipendenza da droghe,  nello scorso agosto aveva raggiunto l’ammonimento dal Questore di Messina, ma dopo un mese ricominciò a molestare e perseguitare la donna.

Fra gli atteggiamenti violenti dell’uomo oltre a quelli sopracitati anche minacce a persone vicine all’ex e sottrazione del cellulare ai fini di controllare messaggi e chiamate della donna.

 

Piero Cento

 

Presentato a Messina il Ciak Scuola Film Fest

Messinaora.it

 

Ieri 11 novembre, presso la sede dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Messina si è svolta la conferenza stampa della decima edizione di Ciak Scuola Film Fest.

Si prevede l’allestimento presso il Palacultura Antonello di un villaggio espositivo “Ciak Sicilia” del cinema e della creatività giovanile, con la collaborazione partecipativa dei alcune scuole, operatori del cinema, enti e associazioni.

Una zona sarà dedicata anche al Comics e games.

Come ogni anno, il Teatro Vittorio Emanuele ospiterà la cerimonia di premiazione, durante la quale la giuria premierà i migliori lavori di pubblicità sociale realizzati dai ragazzi degli istituti partecipanti.

La manifestazione intende promuovere il valore formativo del messaggio cinematografico e dallo scorso anno è parte del “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” di Miur e Mibac, riconoscimento che inserisce il concorso tra gli eventi più prestigiosi a livello nazionale.

Lo ha ribadito anche il presidente Sergio Bonomo in apertura: “In termini di valenza siamo subito dopo il Giffoni, e il messaggio che vogliamo dare alla città, in condivisione con le istituzioni locali e regionali, è che se si fa rete, ciascuno per la propria competenza, può dare un apporto significativo a questa iniziativa.

Il Ciak Scuola Film Fest avrà dall’edizione conclusiva di quest’anno l’impronta tipica di un festival per adulti, coinvolgendo in masterclass, dibattiti e incontri una serie di professionalità che accrescono ancora di più il valore di questa iniziativa”.

A tale proposito, il giornalista Marco Bonardelli, organizzatore di cast artistico e masterclass, ha sottolineato il valore del confronto con i cineasti, creatori di storie per immagini e autori di scelte narrative capaci di guidare le stesse scelte dei giovani studenti alla ricerca di un modo per narrare se stessi tramite modelli validi di identificazione. “Il dialogo con l’autore, il regista o l’attore – ha detto – favorisce quei processi di apprendimento guidato che consentendo al giovane di riflettere sui valori interni ai ruoli rappresentati”.

Antonio Gullì

Messina, smantellata casa di incontri ed effettuati oltre 15 mila euro di sanzioni nel week end

 

Messinaoggi.it

Il sindaco Cateno De Luca, tramite la sua pagina Facebook, fa il resoconto dei controlli in centro città nello scorso weekend, da parte della Polizia Municipale.

Impegnate le sezioni Annona, Polizia Giudiziaria, Radiomobile e Viabilità.

Scoperta un’altra casa d’appuntamenti, stavolta in viale Regina Elena, dove sono state identificate due donne, per esercizio della prostituzione, il proprietario, a cui sarà “contestato lo sfruttamento della prostituzione” e un cliente. Trovati 5 mila euro, considerati frutto di attività illecita.

A piazza Duomo, invece, sequestrati nove banchi di merce in vendita.

Denunciato il titolare di un ritrovo sul Corso Cavour, al cui esterno i clienti hanno allestito l’accensione di una batteria di fuochi d’artificio.

In centro storico 43 multe alle auto, mentre 23 sono state portate via col carro attrezzi.

Sequestrato un motorino per mancata revisione e un’auto per guida con patente sospesa, con multa da 5 mila euro per disturbo della quiete pubblica con impianto stereo irregolare.

Il totale delle sanzioni sfiora i 10 mila euro.

Alcune irregolarità da approfondire in un locale di Larderia, mentre a tre locali in centro è stata contestata l’occupazione di suolo pubblico senza autorizzazione.

Santoro Mangeruca

Truffe Inps a Messina

 

Messina, 08-11-2019. Mediante un’indagine nata quasi per caso dai carabinieri risultano trentasei gli indagati, fra cui falsi invalidi, medici e professionisti privati, che passano al vaglio preliminare dell’ultima inchiesta da parte della Procura di Messina per quanto concerne le truffe Inps.

La titolare del caso Rossana Casabona dopo lunghi mesi di accertamenti contesta una variegata tipologia di reati, dal peculato alle varie tipologie di falso, dalla truffa alla frode processuale, fino ad arrivare a casi di corruzione ed estorsione. Pertanto la Casabona ha proceduto formulando la richiesta di rinvio a giudizio, che sarà successivamente esaminata dal Giudice Salvatore Mastroeni. Il magistrato ipotizza che quindici di loro facciano parte di un’associazione a delinquere finalizzata proprio per truffe Inps. L’indagine riguarda fatti risalenti al periodo fra il 2009 e il 2014, in cui i medici qui in questione operavano presso le strutture pubbliche di MessinaMilazzoBarcellona e Patti.

I capi di imputazione elencati dalla Procura sono ben 296 tra cui alcuni coperti dagli omissis. Mentre in alcuni dei reati contestati visibili vengono a galla nomi di altri indagati per i quali si procede separatamente. Ciò vuol dire che l’inchiesta non è finita qui e promette dunque ulteriori sviluppi.

 

Piero Cento

Messina, “Centro Multiculturale Officina”: non vengono rispettate le norme di sicurezza

La polizia ha sequestrato il locale “Centro Multiculturale Officina” una discoteca in via Croce Rossa.

Gazzettadelsud.it

Il provvedimento è stato preso a seguito di alcune indagini svolte nel mese di ottobre.

Le forze dell’ordine che sono intervenute durante lo svolgimento di alcune serate hanno accertato che non erano state rispettate le norme sulla sicurezza pubblica, creando un rischio per l’incolumità delle persone presenti, come in ogni luogo in cui non vengono rispettate le norme di sicurezza.

 

La licenza rilasciata dal questore di Messina, infatti, autorizza per quel locale lo svolgimento di serate danzanti ma con l’obbligo di non permettere un’affluenza superiore a 300 persone.

Il titolare, anche esso denunciato, però potrebbe aver consentito l’accesso al locale ad un numero superiore di clienti, circa 1.500 persone, alle quali era stato permesso di utilizzare un soppalco attrezzato con tavolini e divani, il privé, fisicamente interdetto al pubblico.

 

Alberto Cavarra

Donato il primo defibrillatore in ricordo di Giuseppe Sorrenti al liceo “Felice Bisazza”

 

Martedì mattina al liceo “Felice Bisazza” è stato donato il primo DAE grazie ad una raccolta fondi organizzata dagli amici di Giuseppe Sorrenti, ex studente dell’istituto venuto a mancare l’ottobre scorso a causa di un infarto.

 

Nella mattinata di ieri si è svolta, all’interno dell’aula magna dell’istituto, una toccante cerimonia, fortemente voluta dal dirigente scolastico, Anna Maria Gammeri che ha riunito familiari, amici e rappresentanti di tutte le classi.

 

«Giuseppe è stato un alunno esemplare ed un ragazzo che ha dato tanto a questa scuola per la sua bontà d’animo e generosità. Il nostro amore adesso deve essere trasmesso ai familiari e ai tanti amici che hanno scelto di partire con queste donazioni proprio dal “Bisazza”. Gli amici di Giuseppe presenti qui oggi, molti dei quali ex studenti del liceo, spero possano percepire questo luogo come una casa nella quale tornare a ricordarlo tutte le volte che lo desidereranno.»

Ha parlato così la Gammeri, ricordando Giuseppe e sostenendo la magnanima iniziativa dei suoi amici.

Proiettati poi in sala momenti di vita del ragazzo, un giovane brillante e buono, il cui ricordo è indelebile e impossibile da dimenticare.

Ex studente del liceo, 29 anni, Giuseppe era diventato un ingegnere navale; lo scorso 10 ottobre dopo una semplice partita di calcetto, il suo avvenire è stato portato via da un infarto.

 

 

«Donare questo defibrillatore al “Bisazza”, la nostra scuola e la nostra casa, è stato un atto sentito e dovuto da parte di tutti noi.»

Queste le parole di uno degli amici di Giuseppe, nonché uno degli organizzatori della raccolta fondi.

Un gesto di forte solidarietà che non si ferma qui; la raccolta infatti continua e ha superato quota 7 mila euro, ciò permetterà l’acquisto di almeno altri 6 defibrillatori, parte dei quali verrà donata, già nelle prossime settimane, al liceo Archimede e all’istituto Caio Duilio.

Benedetta Sisinni

 

Messina, suora scopre di essere incinta. Il sindaco: “C’è il rammarico per quanto avvenuto”

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Una suora durante una visita medica a Sant’Agata di Militello, in un paese dei Nebrodi (in provincia di Messina), a causa di fastidi a livello addominale, avrebbe scoperto di essere incinta.

La notizia è stata riportata da diversi giornali locali siciliani. Come riferisce la Gazzetta del Sud, la monaca, recentemente sarebbe stata in Africa, suo paese d’origine: «Una volta riscontrati alcuni problemi legati a sue patologie, i medici si sono accorti contestualmente dello stato di gravidanza iniziato, pare, da poche settimane. La suora è stata sottoposta alle cure del caso e successiva trasferita in altra sede dal suo ordine».

La donna, 34 anni, era ospite di un convento a Militello Rosmarino, piccolo comune dei Nebrodi. Nessuna dichiarazione ufficiale da parte dell’ordine religioso al quale appartiene, che ha preferito trasferire la suora a Palermo.

Gli stessi ambienti ecclesiastici fanno sapere che la donna, dopo aver partorito, potrà scegliere di abbandonare l’ordine e fare la mamma a tempo pieno.

«C’è il rammarico per quanto avvenuto. Sono cose che dispiacciono. La nostra comunità di 1.200 abitanti è sconcertata. La situazione è stata gestita male e non in modo riservato come si doveva», ha detto all’Adnkronos Salvatore Riotta, il sindaco di Militello Rosmarino, nel messinese.

Il primo cittadino ha, poi, raccontato di conoscere bene la suora che «meno di un anno fa ha preso i voti e si fa da sempre volere bene da tutti». «Il collegio Bambin Gesù è un istituto molto serio. Nel tempo — conclude — è sempre stata la realtà più positiva del paese. Nel collegio si occupano anche di famiglie indigenti e bambini in difficoltà. Anche per questo siamo delusi per l’accaduto e per come sia stata gestita la notizia ma il buon dell’Istituto non va discusso».

Un episodio analogo ha sorpreso la comunità di un comune del Ragusano dove un’altra suora, originaria del Madagascar e responsabile di un servizio di assistenza per anziani, ha anche lei scoperto di aspettare un bambino. La notizia risale a circa un mese fa. La donna fungeva anche da madre superiora e ha lasciato l’istituto di cui era ospite facendo ritorno nel suo paese d’origine.

 

Santoro Mangeruca

Traffico di stupefacenti tra Calabria, Messina, Emilia e Abruzzo

Sono state richieste 10 condanne dalla procura di Messina per un totale di 118 anni di reclusione e una assoluzione nel processo abbreviato dell’operazione antidroga, condotta dalla Guardia di Finanza lo scorso aprile: l’operazione “sfizio”. 

Il PM, pubblico ministero Massara, ha proposto al gup, giudice dell’udienza preliminare Tiziana Leanza, pene dai 20 fino ai 3 anni e mezzo di reclusione. Associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacente con episodi di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, le accuse contestate a vario titolo.

Indagini della Guardia di finanza, iniziate con appostamenti nei pressi di un locale del centro, hanno permesso di scoprire il traffico e lo spaccio di droga, in particolare marijuana, che partica da Calabria, Abruzzo e anche Emilia Romagna.

Il gruppo sembrerebbe stato gestito da una famiglia, padre e figli; tramite dei corrieri la droga arrivava a Messina per la distribuzione.

Alberto Cavarra