Conclusa la settimana della moda, tendenze uomo 2019

Da pochi giorni è terminata la settimana della moda milanese, permettendoci di intravedere le nuove tendenze dell’anno.

Per quanto riguarda l’abbigliamento riappaiono  i famosissimi quadratini tartan. Il colore di tendenza sarà il marrone per lo stile d’ufficio ma non solo, se ben abbinato sarà un must della sera. Sulle passerelle è difficile non notare il gessato in tutte le sue varianti (giacché casual, eleganti e pantaloni).

Per quanto riguarda le scarpe è impossibile non chiamare in causa le sneakers per un look street/casual.

Chi volesse  puntare sul classico, scarpe in pelle rigorosamente stringate saranno il punto forte per i veri dandy e gentleman. Gli accessori di tendenza saranno le coppole e i cappelli dalle svariate forme.

Infine, zaini, marsupi e occhiali da sole con lenti non troppo scure e grosse montature, completeranno il vostro look.

Tagli di capelli 2019

– Ciuffo apparentemente trasandato (apparentemente, perché in realtà è frutto di prodotti e cere fissative)

– Taglio corto e rasato/sfumato nei laterali .

 

Il 2019 sarà un anno in stile eclettico ma allo stesso tempo con uno sguardo “old ”  senza sottovalutare il up-to-date.

Emanuele De Luca 

E’ Matera la Capitale Europea della Cultura 2019

Quest’anno il prestigioso ruolo di Capitale Europea della Cultura va al suggestivo capoluogo lucano.

In data 19 Gennaio 2019, giorno della cerimonia inaugurale, Matera ha accolto migliaia di persone per dare il via, insieme anche alle bande di tutti i 131 comuni lucani, alle 48 settimane di eventi che per tutto l’anno, fino alla giornata conclusiva (20 Dicembre 2019), animeranno la città.

48 settimane in cui la bellissima “città dei Sassi”, ospiterà eventi di ogni sorta, destinati a vaste tipologie di pubblico.

Ottima occasione per far conoscere la storia e le tradizioni di questa “punta di diamante” del nostro Paese.

L’attenzione mediatica infatti sarà altissima, a livello internazionale. Sarà una prestigiosa vetrina non solo per la città in sè, ma per tutto il Meridione, essendo Matera la prima città del Sud Italia a ricevere questo riconoscimento.

L’ultima città italiana ad aver ricevuto tale titolo fu Genova, nell’ormai lontano 2004.

Il motto scelto da Matera per l’evento è “Open future“.

Sarà davvero un’apertura al futuro, un’occasione di riscatto e un’importantissima opportunità per potenziare le risorse che questa cittadina offre. Potenziamento che riguarderà le presenze turistiche, le infrastrutture, e principalmente i mezzi di trasporto, poiché ad oggi non è ancora così semplice raggiungere il capoluogo.

 A questo scopo, sono già stati stanziati per la città 48 milioni di euro, finanziatiti da fondi regionali, statali e anche da privati.

Anche sulla base delle esperienze delle città che precedentemente hanno ottenuto questo riconoscimento, si prevede per Matera un impatto economico del tutto positivo.

 

 

Benedetta Sisinni

La Sicilia in concerto

Date, info e prezzi per tutti i concerti 2019 in Sicilia. 

Stagione intensa quella che vedrà esibirsi innumerevoli artisti in Sicilia, da gennaio ad agosto 2019.

Numerosi gli artisti italiani che hanno confermato Messina e Taormina come tappa dei loro tour, per altri ancora è tutto da definire.

Ecco alcune date:

• 23 Marzo, Luca Carboni, al Teatro Vittorio Emanuele. Il prezzo del biglietto va da €34,50 per un posto in seconda galleria, a €48,50 in platea.

• 14 Giugno, Francesco De Gregori, al Teatro Antico di Taormina. Ancora pochissimi biglietti disponibili, per lo più in tribuna; il prezzo del biglietto va da €89 (nella parte alta del teatro) a €139 in tribuna D.

• 17 Giugno, anche se la conferma sarà data questo lunedì, Luciano Ligabue allo stadio San Filippo. Non sono ancora state riportate informazioni dettagliate sui prezzi.

• 27 Luglio, Laura Pausini e Biagio Antonacci allo stadio San Filippo. Seppure i posti migliori (Tribune Gold) sono stati già occupati, il prezzo più basso è di €35 per la tribuna non numerata, seguono il prato E46, le tribune laterali sui 50-60 euro e quelle a maggiore visibilità a €85

• 3/4/6 Agosto, Eros Ramazzotti al Teatro Antico di Taormina. Biglietti da €63,25 per la cavea non numerata, a €149,50 per la platea numerata.

• 30 Agosto, Andrea Bocelli al teatro antico di Taormina. Purtroppo però tutti i biglietti sono stati venduti.

Spostandosi verso Catania sono in programma i seguenti concerti:

• 09 Febbraio, Calcutta, al Pal’Art Hotel di Acireale. Il costo del biglietto va da €34,50 per la tribuna non numerata a €40,20 per la tribuna numerata.

• 26/27 Marzo, Alessandra Amoroso, al Pal’Art Hotel di Acireale. Purtroppo non sono più disponibili biglietti.

02/04 Aprile, Fedez, al Pal’Art Hotel di Acireale. Biglietti da €34,50 per il Parterre a €74,75 per la tribuna centrale numerata. Disponibile anche il Vip Package per €274,75.

A Palermo invece:

• 24 Gennaio, Malika Ayane al Teatro Golden. Unico biglietto per il posto numerato a €46.

• 12 Febbraio, Ermal Meta al Teatro Massimo. Biglietti a partire da €34,50 per posti nei palchetti, a €46 in galleria.

• 09 Aprile, Manuel Agnelli al Teatro Golden. Biglietti da €34,50 per la platea a €46 per la poltronissima.

Ulteriori aggiornamenti nei prossimi giorni.

Paola Puleio

Una pagella per una speranza

L’adolescente di 14 anni morto in mare con la pagella cucita in tasca.

E’ stata trovata dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che partecipa a un progetto per identificare profughi e migranti morti nel Mediterraneo. Ha voluto raccontare la storia di questo ragazzo in uno dei sui libri, “ Naufraghi senza volto”, dove racconta la storie di tante vittime naufragate in cerca di speranza, storie che possono essere raccontate da piccoli dettagli, come appunto la pagella cucita nella tasta della giacca, per ricordarci che si parla sempre di persone, bambini, genitori come noi, con gli stessi desideri e le stesse paure.

La pagella era cucita e ripiegata e nascosta dove si tengono le cose più care, con i voti scritti in arabo e francese, conservata con amore e orgoglio, forse per dimostrare una volta arrivato a destinazione di essere un bravo studente e pieno di buone intenzioni.

L’anatomopatologa ha sentito la pagella tastando i suoi vestiti, come ha imparato a fare quando a fine 2013 ha iniziato a esaminare le vittime dei naufragi nel Mediterraneo, profughi e migranti morti in mare nel tentativo di trovare in Europa una vita migliore di quella che avevano dovuto lasciare a casa. Per evitare di perderle, che qualcuno le rubi o che i trafficanti se ne impossessino, queste persone in fuga si cuciono le cose più preziose negli abiti. Negli anni Cattaneo ci ha trovato denaro, documenti personali, sacchetti con la loro terra natale, tessere della biblioteca e dei donatori di sangue. E infine quella pagella, il sogno fatto oggetto di poter andare a scuola, che dal Mali ha viaggiato per quattromila chilometri fino alla Libia, è salita su un barcone troppo affollato e ha riposato per quasi un anno in fondo al mare, insieme al corpo del ragazzo sconosciuto che tanto si era impegnato per avere dei bei voti. Era sul barcone naufragato il 18 aprile 2015, dove sono morte circa (si stima, perché molte sono disperse) mille persone: 528 sono state individuate proprio grazie al lavoro della professoressa Cattaneo e dei suoi collaboratori.

Quando i medici iniziarono a svestirlo sentirono qualcosa di duro e quadrato, tagliarono cercando a non danneggiarla, una volta trovata pensarono tutti la stessa cosa:” Con quali aspettative questo giovane adolescente del Mali aveva con tanta cura nascosto un documento così prezioso per il suo futuro, che mostrava i suoi sforzi, le sue capacità nello studio, e che pensava gli avrebbe aperto chissà quali porte di una scuola italiana o europea, ormai ridotto a poche pagine scolorite intrise di acqua marcia?”. Forse è la cosa più amara: è un mondo senza pietà quello in cui un quattordicenne sa di dover dimostrare che è «bravo» per poter essere accolto e aiutato. Neppure questo è bastato per il ragazzo del Mali.

Rachele Fedele

 

Cesare Battisti: “Ormai è tutto finito”

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Mi dite in quale parte del mondo mi trovo? Ormai è tutto finito, ho 64 anni, sono malato, sono cambiato“. Sono queste le prime parole di Cesare Battisti, all’ arrivo nel carcere di Massama (Oristano), secondo quanto riferisce all’ANSA l’ex parlamentare sardo Mauro Pili che lo ha appreso da fonti qualificate. Pili, sul suo profilo Facebook, ha poi commentato: “A colloquio con il direttore del carcere rientrato per la grande occasione dalle ferie il criminale Battisti tenta la strada della vittima! E poi siccome si dichiara malato pensa già a un centro clinico, che a Oristano non c’è. Quindi fuori dall’isolamento! Iniziano le strategie difensive! Dalle spiagge all’isolamento diurno“. L’ex terrorista, atterrato all’aeroporto romano di Campino è stato subito trasferito in Sardegna, dove ha effettuato le normali procedure previste per ogni detenuto in arrivo: è stato visitato, poi schedato all’ufficio matricola e portato in cella, nella sezione AS2. Battisti ha parlato con diversi agenti penitenziari ed è stato a colloquio con il direttore del carcere.  Successivamente ha cenato con  pasta, carne, verdura e frutta. Resterà in isolamento diurno per sei mesi.  Per ora ha la tv, l’occorrente per scrivere e poco altro che gli hanno fornito gli agenti carcerari. Come tutti i detenuti ha diritto a 4 ore di aria al giorno, da trascorrere da solo, e a lavorare se ne avrà l’occasione. Di seguito Battisti ha ricevuto la visita del suo avvocato, Davide Steccanella, noto penalista milanese, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti. Gli agenti carcerari lo descrivono come “apparentemente sereno”, anche se chi in queste ore ha parlato con i familiari del terrorista racconta la loro preoccupazione per la tenuta psicologica di Battisti, già “molto provato” dalla detenzione in Brasile, da lui raccontata come una esperienza particolarmente difficile e dolorosa, e dall’ultimo mese di latitanza. In effetti, l’ex compagno dei  Pac, è apparso stanco e spaesato agli uomini del Gom, il Gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria che lo hanno preso in consegna a Roma e portato nel carcere di Oristano. Battisti ha parlato poco: in volo ha domandato più volte “Dove mi portate?”, e tra le poche cose che ha chiesto voleva la foto di uno dei figli. La procedura non consente di trattenere effetti personali, ma la fotografia è stata presa in consegna insieme ai pochi effetti personali e sarà tenuta da parte.

 

Santoro Mangeruca

Traffico di migranti tra Tunisia e Sicilia, il clan stava organizzando un attentato ai carabinieri di Marsala

A gestire l’immigrazione clandestina, tra le coste africane della Tunisia e quelle siciliane, un’organizzazione criminale composta da italiani e stranieri, scovati e bloccati dalla guardia di finanza con 14 provvedimenti di fermo. Tutti i componenti del clan, che risultava essere capeggiato da un tunisino, sono accusati di sfruttamento dell’immigrazione clandestina – attuata grazie all’utilizzo di gommoni veloci – contrabbando di tabacchi lavorati e indebita appropriazione di beni e attività economiche.
Fu proprio il tunisino capo dell’organizzazione criminale, Fadhel Moncer,  alias “Giovanni”, alias “Boulaya” – già arrestato nel 2012 per traffico di armi e droga tra Francia e Italia – ad architettare un attentato dinamitardo a una caserma dei carabinieri di Marsala, ma le manette gli impedirono di portare a termine il piano, poi arrestato nell’ambito dell’operazione Barbanera.

L’operazione portata a termine della Finanza  è stata denominata “Barbanera” proprio per la caratteristica fisica di Moncer che porta una folta e lunga barba. Secondo i pm Marzia Sabella e i sostituti Calogero Ferrara, Claudia Ferrari e Federica La Chioma, che hanno coordinato l’inchiesta, la banda negli ultimi due anni avrebbe gestito decine di traversate verso le coste siciliane e reinvestito i soldi “guadagnati” in attività economiche intestate a dei prestanome.
A inchiodarlo un’intercettazione telefonica : “Faccio saltare la caserma, già sto mettendo da parte, ogni volta uno-due chili… appena cominciano ad essere cinquanta, cento chili, ti faccio sapere… ti faccio spostare tutta la caserma a mare“, diceva Moncer al suo interlocutore all’altro capo del telefono, ignaro di essere intercettato.


L’organizzazione criminale, che operava tra il nord Africa e le province di Trapani, Agrigento e Palermo, reclutava i profughi chiedendo grosse somme di denaro per la traversata: fino a tremila euro. Inoltre prometteva contratti di lavoro fittizi ai migranti.
Per le traversate, l’organizzazione rubava natanti e motori, già impiegati per i viaggi verso l’Italia e sequestrati dalla Finanza. Si trattava di gommoni carenati, dotati di potenti motori, con i quali operava i trasporti da una sponda all’altra del mediterraneo, trasportando, in poche ore, tra le 10 e le 15 persone per volta. La banda, insieme alle persone, trasportava anche tabacchi acquistati di contrabbando che rivendeva in Sicilia, grazie alla rete di distribuzione dei mercati rionali di Palermo.

Durante le indagini è stato arrestato per traffico di sostanze stupefacenti uno dei complici di Barbanera preso con 30 chili di hashish al casello autostradale di Buonfornello e due contrabbandieri di sigarette e sono stati sequestrati 360 kg. di tabacchi lavorati. Il business aveva portato ingenti “guadagni”, che venivano reinvestiti in un’azienda agricola di Marsala, in un cantiere nautico di Mazara del Vallo e in ristorante.

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno dovuto anticipare il blitz di un paio di giorni perché alcuni indagati stavano per fuggire in Tunisia. Sono stati fermati ai varchi del porto di Palermo mentre tentavano di imbarcarsi sulla motonave con addosso 30.000 euro.
Secondo gli inquirenti, per far funzionare questo sistema di trasporto, l’organizzazione sfruttava la vicinanza dell’isola di Lampedusa alle coste tunisine e la disponibilità di due pescherecci italiani, molto attivi nel tratto di mare tra l’isola e la Tunisia, e la complicità di italiani per eludere i controlli delle forze dell’ordine e far allontanare così i profughi dalla costa una volta a terra.

Giusi Villa

La Heineken torna a Messina

Dopo 12 anni la nota azienda produttrice di birra torna in città.

Anche i più giovani molto probabilmente ricorderanno a grandi linee la storia del birrificio posto vicino Bonino, in via la Farina, lasciato al degrado negli ultimi anni. Seppure i lavoratori, licenziati tutti a causa della chiusura del birrificio, abbiano protestato per anni con raccolta firme e marce per le vie della città, a poco è servito il loro impegno. Solo negli ultimi anni, grazie ai loro sforzi, hanno inaugurato una birreria a Larderia, che produce le note birre DOC e Dello Stretto.

I 15 lavoratori che persero il lavoro però non si arresero, e dopo che la produzione della Birra Messina, prodotta da Heineken, fu decentralizzata in Puglia, forse oggi inizia ad esserci un barlume di speranza per gli ex lavoratori, che si sono visti proporre la possibilità di produrre nel birrificio di larderia parte della birra Messina che verrà poi commercializzata.

Seppure sembri di tornare al 2000, anno in cui il suddetto birrificio era agli apici del suo prestigio, la proposta sembra quasi una sconfitta a priori, forse poiché il ricordo delle ingiustizie subite è ancora vivido nella memoria di cittadini e lavoratori.

Se il progetto andrà in porto la sede di produzione non sarà più in centro città ma per la comodità dei lavoratori verrà spostata in periferia.

Paola Puleio

Al bando il foie gras

Amanti del fine food potete intristirvi: in California è stato ufficialmente messo al bando il foie gras. Dal 7 gennaio, data in cui la Corte Suprema ha rigettato il ricorso di alcune aziende del settore alimentare, nel Golden State sarà vietato vendere il foie gras.

Una decisione che farà decisamente discutere ma che è un segnale forte all’industria alimentare e a un’etica del cibo a cui dovremo, necessariamente e fortunatamente, abituarci. Il foie gras, ottenuto attraverso la nutrizione forzata di anatre e oche tenute in batteria, è da sempre un alimento a dir poco controverso per le modalità con cui viene prodotto.

Non solo per la forzatura all’ingrasso di animali utilizzati al solo scopo di venire poi macellati per il fegato, ma per il fatto -anche- che il foie gras è frutto di una patologia a cui gli animali vengono portati (la steatosi del fegato). Senza mezzi termini: una sorta di tortura. Se pensate che però sia una boutade tutta americana, però, vi sbagliate: è dal 2007 infatti che, anche in Italia, è vietata la produzione di foie gras così come lo è in molti altri paesi dell’Unione Europea.

A dimostrazione che, forse, quello che chiamiamo prelibatezza forse così prelibato, davvero, non è. Siamo ciò che mangiamo, diceva Feuerbach: cerchiamo allora di essere migliori.

Andrea Sangrigoli

Esplosione a Parigi. Tra i feriti anche due italiani

Esplosione nel quartiere dell’Opera, nell’XI arrondissement di Parigi.

Questa mattina intorno alle 9 una panetteria a piano terra di un palazzo in rue de Trevise, è andata in fiamme causa fuga di gas.

Venti le persone rimaste coinvolte, tra cui 12 feriti gravi e 5 in pericolo di vita. Tra i feriti anche due italiani: una ragazza che lavorava in un hotel vicino al luogo dell’esplosione e videomaker, Valerio Orsolini che era a Parigi per seguire le manifestazioni dei gilet gialli con il giornalista Claudio Pappaianni, che è rimasto illeso.

I soccorsi sono stati immediati, 200 pompieri e circa un centinaio di poliziotti sono sopraggiunti sul posto per domare le fiamme e prestare soccorso. 

“Il bilancio delle vittime è pesante”, ha parlato così il ministro dell’Interno Christophe Castaner, che è arrivato sul posto con anche il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo.

Benedetta Sisinni

 

 

 

 

 

 

 

 

Segnali radio dallo Spazio

Gli scienziati del Dominion Radio Astrophysical Observatory (Canada) hanno rilevato 13 lampi radio veloci (FRB) provenienti dall’abissale spazio.

Tra questi segnali percepiti  ci sono sette raffiche che si sono registrate a 400 megahert, la frequenza FRB più bassa mai rilevata finora, e, solo per la seconda volta, un FRB che ha lampeggiato ripetutamente, sei volte consecutive, dalla stessa posizione.

Per adesso è visibile e chiaro soltanto  un ripetitore di FRB, ha detto in una dichiarazione Ingrid Stairs (membro del team CHIME “Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment”) all’Università della British Columbia.

“Con più ripetitori e più fonti disponibili per lo studio, potremmo essere in grado di capire questi enigmi cosmici, da dove vengono e che cosa li causa”.

Il primo scoperto venne denominato FRB112102 e si è ripetuto una sola volta, mentre quest’ultimo recente, sei volte e sarebbe il doppio vicino al nostro pianeta rispetto al precedente, a circa 1,5 miliardi di anni luce di distanza e venne battezzato come noto come FRB 180814.0422+73.

Emanuele De Luca