Atletica in lutto, morta suicida la campionessa Maura Viceconte

Tragedia oggi nel mondo dell’atletica. La campionessa della maratona azzurra Maura Viceconte, di anni 51, è stata ritrovata morta suicida presso la sua abitazione presso Chiusa San Michele (TO), suo paese d’origine, in Val di Susa, dove era tornata ad abitare da alcuni anni.

Famosa per i suoi grandi successi tra gli anni ’90 e i primi anni 2000.

Nel 1998 conquistò la medaglia di bronzo agli Europei di Budapest (oltre all’argento con la squadra azzurra) mentre, nel 2000, ha partecipato alle olimpiadi di Sydney.

Reduce da un cancro al seno, la donna era tornata a mostrarsi al pubblico con un docufilm sulla propria vita: “La vita è una maratona – La corsa il modo di vivere”, realizzato insieme all’amico Luigi Cantore.

La notizia giunge inaspettata e sconvolge l’intero mondo sportivo.

La Fidal la ricorda come “figura di notevole rilievo nel panorama fondistico nazionale ed internazionale”.

Benedetta Sisinni 

Salvini (Caso Diciotti): “Difeso l’interesse del Paese”

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Il vicepremier leghista, Matteo Salvini, attacca i giudici nella sua memoria presentata alla giunta, asserendo che “sono state calpestate le regole del diritto internazionale invadendo una sfera di esclusiva prerogativa del governo”, e poi ancora “tutti leggano le carte, non chiediamo favori e aiutini a nessuno. Ricordo che non si voterà se Salvini è colpevole o innocente. Bisognerà capire se l’ho fatto nell’interesse del Paese”. Per il ministro degli Interni “lo scalo tecnico a Catania è stata una scelta dell’Autorità marittima esclusivamente per ragioni di comodità legate ai rifornimenti di cibo, acqua ed altro, rifornimenti che potevano avvenire tranquillamente anche in mezzo al mare” continuando “Lo Stato italiano ha portato all’attenzione dei partner europei le problematiche della vicenda per una pronta ed immediata soluzione della questione legittimamente attendendo la risoluzione della controversia internazionale, non potendosi pretendere che fosse l’Italia ad accollarsi in via esclusiva la gestione dei migranti salvati in luogo di Malta”.
Intanto i firmatari degli allegati alla memoria di Salvini, il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, sostengono nuovamente che le decisioni sul caso Diciottifurono frutto di una condivisione politica“. Anche il premier Giuseppe Conte, che ha sottoscritto un altro allegato alla memoria, afferma che “fu attuato un indirizzo politico-istituzionale che il governo ha condiviso”.
Il presidente del consiglio scrive: “Sento il dovere di precisare che le determinazioni assunte in quell’occasione dal ministro dell’Interno sono riconducibili ad una linea politica sull’immigrazione che ho condiviso nella mia qualità di presidente nel Consiglio con i ministri competenti, in coerenza con il programma di governo”. Le azioni “poste in essere dal ministro dell’Interno – conclude Conte – si pongono pertanto in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il governo da me presieduto, ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione”.

 

Santoro Mangeruca

Reddito di cittadinanza e quota 100, tutto quello che non convince l’Inps

I dubbi del Presidente Inps Tito Boeri investono le misure avanzate da Di Maio nel corso del nuovo Governo, le quali si accingono ad essere attuate.

Sotto inquisizione la manovra economica “reddito di cittadinanza” e la riforma delle pensioni “quota 100“.
Il Rdcfissa un livello di prestazione molto elevato per il singolo e questo spiazza i redditi da lavoro“, spiega Boeri, il quale sostiene l’ipotesi dello scoraggiamento al lavoro. La manovra, inoltre, risulterebbe “penalizzante per le famiglie numerose” in quanto ha una scala di equivalenza all’aumentare del numero di componenti familiari “restrittiva”. Boeri aggiunge che il Rdc può altresì  escludere una fetta importante di poveri dal trattamento, a causa degli stringenti vincoli di residenza che impone, che andranno inesorabilmente ad escludere i senza fissa dimora.
Il presidente Inps mette in guardia anche dalle conseguenze che scaturirebbero dalla manovra quota 100, la quale andrà a generare dei grossi costi che peseranno sulle generazioni future.
Durante un’audizione alla Commissione Lavoro del Senato Boeri ha dichiarato che quasi il 45% dei dipendenti privati del Sud ha redditi da lavoro inferiori rispetto a quelli garantiti dal Rdc ad un individuo con reddito zero. Secondo l’Inps, il 30% dei riceventi il reddito di cittadinanza riceverà un trasferimento uguale o maggiore a 9.360 euro netti, mentre il valore medio dei trasferimenti sarà di 6.000 euro.

Il presidente dell’Inps, Tito Boeri.

Secondo le stime Inps, la platea del reddito di cittadinanza sarà di 1,2 milioni di nuclei familiari per 2,4 milioni di persone. Il 50% dei beneficiari è composto da nuclei senza redditi, tra i quali si celerebbero anche gli evasori fiscali e i sommersi totali.
Inoltre, a detta di Boeri “C’è circa un 8% di beneficiari del Rei che non dovrebbe beneficiare a regime del Rdc. Al tempo stesso il Rdc triplica il numero di nuclei beneficiari rispetto al Rei“.
Il presidente uscente Inps poi afferma che: “Se la misura resterà sperimentale per tre anni (e fino al 2026 per la pnesione anticipata) il debito implicito di 38 miliardi. Se queste misure diventassero strutturali l’aumento del debito implicito lieviterebbe a oltre 90 miliardi“.
Ad oggi, sono arrivate all’Inps 18 mila domande per l’accesso alla pensione anticipata con la formula quota 100, un terzo proveniente da dipendenti pubblici, 4 su 10 provenienti dalle regioni meridionali. Secondo Boeri, questo dovrebbe mettere in guardia dall’idea che il pensionamento liberi posti di lavoro, poiché si spiegherebbe col fatto che ci sono più persone non occupate che hanno più fretta di fare domanda di pensione.

Giusi Villa

La ruota panoramica rimarrà a Messina fino al 10 Marzo

La ruota panoramica, arrivata in città per le feste natalizie, rimarrà ancora nel centro città fino al 10 Marzo, grazie allo sponsor << Caffè Barbera >>.

Un’ottima occasione per i croceristi e opportunità per la città metropolitana di Messina. La ruota,  supera i 40 metri di altezza  e possiede un totale di 140 posti.

 

ORARI DI APERTURA E CHIUSURA

Lunedì dalle ore 15:30 alle ore 22:30Martedì dalle ore 15:30 alle ore 22:30

Mercoledì dalle ore 15:30 alle ore 22:30

Giovedì dalle ore 15:30 alle ore 22:30

Venerdì dalle ore 15:30 alle ore 24:00

Sabato dalle ore 11:30 alle ore 13:30 e dalle 15:30 alle 00:30

Domenica dalle ore 11:30 alle ore 13:30 e dalle 15:30 alle 00:30

Emanuele De Luca 

Il sindaco De Luca sui migranti: Messina non è adatta ad accoglierli

“Mi auguro che restino il meno possibile.”

Sono queste le parole dette dal Sindaco di Messina, Cateno de Luca, in un intervista all’Adn Kronos in merito ai 32 migranti sbarcati dalla Sea-Watch negli scorsi giorni e “smistati” nella nostra città.

“E’ una decisione che rispetto in quanto rappresentante delle Istituzioni, ma che non condivido. Spero rimangano il meno possibile perché Messina è la città meno adatta ad ospitarli“.

Il primo cittadino dichiarandosi disinteressato all’evento afferma anche che “la città è una polveriera per via dell’emergenza baracche, portarli qui è gettare benzina sul fuoco.”

 

E proprio riferendosi alle baracche approfondisce sulla richiesta di intervento fatta al Ministro Matteo Salvini in visita a Messina, che rendendosi disponibile disse che nessun bambino avrebbe più dovuto giocare tra i topi nelle fogne a cielo aperto e si impegnò a risolvere la situazione. “Dopo diversi mesi” asserisce De Luca “non è stato fatto niente, anzi, ci è stato negato lo stato di emergenza che avevamo chiesto proprio in relazione alla baraccopoli”. Insomma le promesse del capo del Viminale sono rimaste “lettera morta“ e aggiunge: “Vogliono mandarci i migranti? Bene, ma ci mandino anche risorse e mezzi per risolvere il problema delle baracche“.

Nonostante il sindaco abbia affermato di voler ospitare proprio i 32 migranti nelle baracche in cui adesso vivono circa 2000 famiglie, queste persone verranno provvisoriamente alloggiate nell’ex caserma del rione Bisconte, dove avevano avuto accoglienza già i profughi della nave Diciotti.

Si attendono ulteriori aggiornamenti.

Paola Puleio

Wi-Fi precauzioni per l’uso: rischi e prevenzione

Il termine wi-fi ( wireless fidelity) è stato coniato nel campo delle telecomunicazioni per indicare una connessione che avviene tra dispositivi senza fili: wireless. E’ utilizzata normalmente per connettere tablet, pc e smartphones ad un router per condividere l’accesso a internet.
L’allarmismo dilagante sul conto di questa tecnologia che utilizza e genera onde elettromagnetiche è stato nutrito dalle numerose notizie che parlano di gravi problemi per la salute. Secondo questo filone informativo, l’inquinamento elettromagnetico, legato soprattutto all’utilizzo dei cellulari e wi-fi, può essere causa di tumori, insonnia, disturbi della personalità, emicranie e corrosione delle cartilagini.

La medicina tuttora non si sbilancia poiché non è ancora giunta a conclusioni definitive e si riserva di approfondire le indagini per capire quanto e come, effettivamente, certi apparecchi elettromagnetici possano influire sulla salute umana, in quanto le statistiche mediche hanno bisogno di tempo per affermare cosa fa male e cosa no.
Pertanto, all’interrogativo se il wi-fi faccia davvero male alla salute dell’uomo, la scienza ufficialel’Organizzazione mondiale della Sanità -al momento risponde che nonostante i tanti studi svolti, non ci sono prove di effetti pericolosi. Per precauzione, dato che non può ancora essere esclusa con certezza la cancerogenicità delle radiazioni elettromagnetiche, consiglia di evitare l’utilizzo ravvicinato di cellulari -impiegando auricolari o vivavoce – poiché il problema risulta essere collegato alla potenza delle radiazioni che aumentano in modo inversamente proporzionale alla distanza dagli apparecchi emittenti. Infatti, ciò che appare chiaro è che le emissioni che ci arrivano da router wi-fi sono molto inferiori rispetto a quelle di un cellulare poichè, quest’ultimo tendenzialmente viene usato tenendolo vicino alla testa e al corpo in generale. E’ stato stimato che 20 minuti di telefonata cellulare equivalgono a un anno di uso continuativo del wi-fi. Quindi, il fattore decisivo è quanto è lontano da noi l’emettitore di radiazioni.


La quantità di radiazioni assorbite dal corpo viene misurata in Sar ( Specific Absorption Rate) espresso in W/Kg ( Watt per chilo). Questa unità di grandezza misura la quantità di radiazioni assorbite e le traduce nel rischio di effetto termico al quale il corpo è esposto.
L’Unione Europea, per garantire la sicurezza degli utenti, ha fissato a 2 W/Kg il limite massimo consentito per le emissioni dei cellulari così da evitare qualsiasi effetto termico.

Questo, tuttavia, non elimina totalmente il rischio che i cellulari possano causare danni biologici e aumentare il rischio di tumori.
In attesa di posizioni definitive risulta, secondo gli esperti, necessario adottare delle semplici norme a scopo precauzionale, ovvero:

  1. Spegnere il wi-fi in casa in orario notturno.
  2. Evitare di dormire lasciando accanto a noi il cellulare.
  3. Usare l’auricolare: è sufficiente allontanare il cellulare dalla testa di qualche centimetro affinché il livello di esposizione scenda drasticamente.
  4. Tutelare i più piccoli limitando l’uso di cellulari e tablet: i bambini sono potenzialmente più vulnerabili ai campi elettromagnetici in quanto il loro sistema nervoso è in fase di sviluppo e perché la circonferenza del loro cranio è più piccola e quindi più facilmente penetrabile rispetto a quella di un adulto.    In caso di utilizzo attivare la modalità aereo in modo da disattivare 3G e wi-fi.
  5. Posizionare il router wi-fi in una stanza poco abitata durante il giorno.

Le norme sopra riportate fanno appello solo allo spirito precauzionale e alla prudenza, con la quale questo argomento dev’essere affrontato per evitare di cedere ad allarmismi pseudoscentifici, ma senza perdere d’occhio la potenzialità dei rischi che rimangono in attesa di riscontri precisi.

Giusi Villa

Carrie Bradshaw torna!

Sarah Jessica Parker torna nelle spoglie di Carrie Bradshaw sul suo profilo Instagram , l’amatissima paladina dello stile e giornalista che ha salpato il piccolo e grande schermo con la famosa e inimitabile serie tv ( e film) << Sex and The City  >>

Top color oro , gonna in voile e scarpe con tacco (open toe rigorosamente in pizzo)… insomma in pieno stile Carrie!

In uscita  il terzo film? Un’altra stagione in vista di Sex And The City ?

Sfortunatamente per gli amanti della serie quello di vedere Sarah nuovamente nei panni di Carrie rimane una mera illusione.

L’attrice scrive

Rivisitando un personaggio amato. In breve ma con un twist tutto nuovo. Perché, grazie a @stellaartois, quando fai qualcosa di diverso puoi anche fare del bene”.

A quanto sembra in partnership con il brand Stella Artois, l’attrice raccoglie fondi per dare acqua potabile ai paesi poveri e meno ambienti. Con l’hashtag #PourItForward, la birra belga appoggia Water.org , associazione co-fondata da Matt Damon e Gary White.

Emanuele De Luca

La terribile disavventura di Julen

La terribile vicenda di Julen, il bimbo di due anni caduto in un pozzo a Totalán (Malaga) ormai dieci giorni fa, è probabilmente tra i casi di cronaca recente più tristi della storia della Spagna. Le speranze che il bimbo possa essere ancora in vita cominciano a spegnersi. Troppi i giorni che il bimbo, così piccolo, ha trascorso da solo, al buio, senza cibo né acqua, in quel maledetto pozzo. Un errore di calcolo ieri ha costretto i soccorritori a dover cominciare tutto daccapo. Dopo aver terminato la perforazione del tunnel, sono sorte ulteriori difficoltà nei lavori di rivestimento di una galleria per raggiungere Julen.

I soccorritori sono riusciti a completare il tunnel verticale parallelo al fondo del pozzo e mancano poche ore per il recupero del piccolo bimbo. Stando alle prime informazioni, il tunnel è stato rinforzato con tubi di acciaio per evitare frane e recuperare Julien. A causa del suolo duro alcuni tubi sono stati sostituti, ora dovrà essere scavato solo un altro tunnel orizzontale per poi raggiungere il piccolo e riportarlo in superficie.

I soccorritori scenderanno in coppia all’interno di una capsula progettata per il salvataggio. Nell’ipotesi in cui ci si trovasse davanti a terreni rocciosi molto duri da rompere è già pronta anche una squadra di specialisti nel settore. Tutta l’operazione è coordinata con l’ausilio costante dei vigili del fuoco che forniranno supporto logistico correlato alla ventilazione e alla sicurezza dell’intera procedura.

Questa tragedia che ha colpito da quasi due settimane la Spagna sta tenendo col fiato sospeso anche l’Italia, probabilmente perchè un episodio simile accadde nei pressi di Roma nel lontano 1981 e che vide protagonista anche in quel caso un bambino di soli anni Alfredino Rampi che purtroppo non riuscì a sopravvivere.

Rachele Fedele

‘Ndrangheta: interferenze politiche in Valle d’Aosta

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 I carabinieri hanno arrestato diverse persone tra Aosta, Torino e San Luca (cittadina del Reggino) durante un’operazione contro “uno scenario di pervasiva infiltrazione nel tessuto economico-imprenditoriale” della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Tra gli arrestati nel corso del blitz figura anche Marco Sorbaraex assessore ad Aosta e ora consigliere regionale eletto nelle fila dell’Union Valdotaine. Tra gli indagati dell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndragheta in Valle d’Aosta, c’è anche un noto avvocato penalista torinese, Carlo Maria Romeo, comparso come avvocato difensore in quasi tutti i più importanti processi di criminalità organizzata celebrati a Torino. Tra gli arrestati spicca il nome di Monica Carcea, assessore comunale di Saint-Pierre (Aosta) e Nicola Prettico, consigliere comunale di Aosta.

Il sodalizio mafioso scoperto dai carabinieri ha interferito nella politica locale, facendo eleggere nel Consiglio comunale di Aosta uno degli associati.

Le indagini hanno documentato un chiaro tentativo di “scambio elettorale politico-mafioso” effettuato da Antonio Raso nei confronti di un referente regionale di partito e hanno consentito di documentare l’esistenza di un’associazione finalizzata al narcotraffico di matrice transnazionale tra Spagna e Italia.
L’operazione, denominata “Geenna“, contro il sodalizio ‘ndranghetistico in Valle d’Aosta è riconducibile anche alla famiglia Nirta-Scalzone di San Luca (Reggio Calabria) con collegamenti in Piemonte e Calabria. I provvedimenti cautelari sono stati emessi su richiesta della Dda di Torino.

In totale sono 16 gli indagati nei confronti dei quali il gip di Torino ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Le accuse mosse sono: associazione di tipo mafioso e concorso esterno nella stessa, estorsione tentata e consumata, tentato scambio elettorale politico-mafioso, traffico illecito di droga, detenzione e ricettazione di armi, favoreggiamento personale.
Le indagini dell’operazione Geenna, come ricordato dal procuratore vicario di Torino Paolo Borgna, sono cominciate nel 2014 e, per affrontarle, i sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia di Torino, Stefano Castellani e Valerio Longi, hanno studiato gli atti di alcune inchieste degli anni Duemila, dichiarando:“Sono nomi di famiglie che conosciamo da sempre, alla seconda o alla terza generazione. Le conosciamo dai primi anni Ottanta. La mafia si è affinata, sa entrare in modo più raffinato nel tessuto sociale, economico e politico, ma si è affinata anche la legislazione italiana”.
La coordinatrice della Dda, Annamaria Loreto, ha invece affermato che: “esistevano soggetti che avevano ipotizzato una modalità organizzativa concretizzata nella locale di Aosta. Vantavano rapporti significativi con esponenti del mondo politico che devono in parte la loro elezione al contributo della locale e che, in cambio, erano disponibili a dare all’organizzazione tutti i vantaggi derivanti dall’attività amministrativa: lavori pubblici, concessioni, appalti”.

 

Santoro Mangeruca

Oscar 2019: tutte le candidature!

“It’s party time” direbbero dall’altra parte dell’oceano.

E’ tempo di champagne, smoking elegantissimi e scollature da brivido lungo la schiena.

Le stelle più luminose di Hollywood, come ogni anno, stanno per tornare in scena per la 91° volta nella “notte degli Oscar” promossa dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che riunisce circa ottomila professionisti del settore (registi, attori, direttori della fotografia e costumisti, e così via).

La cerimonia dove saranno annunciati i film vincitori, si terrà il prossimo 24 febbraio nel magico Dolby Theatre di Los Angeles.

Allestito per l’evento, con il consueto eterno fascino, un “red-carpet” da sogno pronto ad accogliere e coccolare le celebrità più acclamate.

Dopo la rinuncia di Kevin Hart, in seguito al polverone di polemiche generatosi per via di alcune “uscite social poco garbate” contro la sfera omosessuale pubblicate dallo show-man nove anni fa, per la prima volta nella storia delle statuette cinematografiche più antiche del mondo, la serata non sarà presentata da nessun conduttore

Le pellicole più nominate sono: “La Favorita” di Lanthimos (tra cui le tre attrici Olivia Colman già Coppa Volpi e Golden Globe, Rachel Weisz e Emma Stone) e “Roma” di Cuaròn con ben 10 candidature (tra cui miglior film e miglior film straniero).

L’inatteso Black Panther, con sette nomination, rompe le rigide consuetudini hollywoodiane attraverso un cine-fumetto rivoluzionario per le tematica dell’eroe anti-razziale e l’efficacia comunicativa.

Sei candidature per “BlacKkKlansman” di Spike Lee che, dopo trent’anni di carriera, è riuscito finalmente ad essere nominato nella sezione miglior regista oltre che per miglior film.

Attesissimi “Green Book” di Ferrelly con Ali e Mortensen candidati come migliori attori e “Se la strada potesse parlare” di Jenkins.

“Bohemian Rapsody”, primo per incassi e gradimento emotivo da parte del pubblico, merito anche delle straordinarie musiche dei Queen, riceve 5 candidature tra le quali spiccano miglior film e miglior attore a Rami Malek che pare essere leggermente indietro al favoritissimo Willem Defoe protagonista della trasposizione cinematografica della personalità artistica complessa ed affascinante del pittore Vincent Van Gogh.

Binomio romantico di nomination nella sezione migliori attori per “A star is born” di e con Bradley Cooper e Lady Gaga, vincitori annunciati nella categoria di miglior canzone con la struggente Shallow.

Da segnalare sono le prestazioni attoriali del solito camaleontico Christian Bale in “Vice” e della straordinaria 72enne Glenn Close in “The wife”.

Sale l’ansia dei fan da tutto il mondo per la notte del cinema più attesa e sognata.

Saranno la potenza emozionale della settima arte, quel soffio di magia, l’incertezza e l’esclusività che vestono gli Oscar di un fascino intramontabile.

Del resto, il cinema, motore culturale di idee e sogni, è la reinterpretazione della vita.

Antonio Mulone