The Shape of Water

È candidato a 13 oscar la visionaria pellicola del maestro Guillermo Del Toro ed ha già vinto il Leone d’oro al miglior film alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Nella Baltimora degli anni ’60, in piena guerra fredda, russi e americani si contendono il dominio sul mondo. All’interno di un laboratorio segreto avvengono esperimenti su una strana creatura marina catturata in Amazzonia, dove era venerata come un dio.
Nel laboratorio lavora la giovane Elisa Esposito (Sally Hawkins) orfana, muta e con una vita estremamente solitaria che divide solamente con la collega nera Zelda (Octavia Spencer) e il vicino di casa Giles (Richard Jenkins), omosessuale discriminato.

Sarà proprio Elisa la prima ad avvicinarsi alla creatura, spinta da una forte curiosità che la porterà a scoprire che quel “mostro” è in grado di farsi capire, provare emozioni ed innamorarsi.
La storia si divide quindi tra la dura realtà della guerra e la dolcezza di quell’inverosimile amore subacqueo.
L’interpretazione della Hawkins è impeccabile. La donna può esprimersi solamente attraverso gesti ma riesce benissimo a far comprendere e far arrivare al pubblico le emozioni e la passione che la attraversano.

Lo stesso regista ha definito il film “una fiaba per tempi difficili”.

Ed è proprio così che ci appare: una fiaba, una storia d’amore surreale calata in un’atmosfera onirica e fantastica.Tale atmosfera è ottenuta grazie ad un fotografia e ad ambientazioni eccellenti.
Il sole sembra non sorgere mai, la luce è sempre bassa, tenue, proprio a voler sottolineare come tutto avvenga in maniera nascosta, alle spalle del mondo reale.

È una storia che ha come protagonisti gli ultimi, gli emarginati, dei reietti che spinti da un reciproco senso di solidarietà riescono a riscattarsi.
È un film che resta dentro, che colpisce per la sincerità dei sentimenti e per l’alone di magia che lo circonda.

 

Benedetta Sisinni

Sony World Photography Awards 2017

I Sony World Photography Awards sono fra i più grandi e prestigiosi premi di fotografia.
Sono quattro le macro-categorie :

  • professionisti, che al suo interno si suddivide in 10 categorie, il premio  più alto è quello di Fotografo dell’anno
  • competizione aperta, sempre divisa in 10 categorie ma non prevede alcun limite per la partecipazione
  • giovani, per i fotografi fra i 12 e i 19 anni
  • student focus, specifica per gli studenti di fotografia

I vincitori sono stati annunciati il 21 Aprile e le opere rimarranno esposte in mostra fino al prossimo 7 maggio alla Somerset House di Londra.
Il premio come miglior fotografo dell’anno è andato a Frederik Buyckx per le sue immagini di paesaggi invernali nei Balcani, in Scandinavia e in Asia Centrale.
L’italiano Alessio Romenzi ha vinto la categoria Attualità della sezione Professionisti , la sua opera vede come protagonista c’è la città di Sirte, l’autoproclamata capitale dello Stato Islamico in Libia. Il titolo dei suoi scatti è We are taking no prisoners”. 

Altri italiani hanno trionfato nella categoria Professionisti : Alice Cannara Malan nella categoria Vita Quotidiana. Con il progetto My (m)other”  nel quale racconta i rapporti familiari e ciò che c’è sotto la superficie.
Diego Mayon, Athens Studio”  nella categoria Architettura. Viaggia all’interno dei bordelli di Atene.
Lorenzo Maccotta Live chat studio industry”  vince in Storia contemporanea, si è dedicato al mondo del web: ritraendo modelli e modelle che lavorano nell’industria delle webcam per adulti in Romania.
Nella categoria Open ha vinto Alexander Vinogradov, con i ritratti ispirati al film francese Leon.

Ci sono le ragazze della nazionale colombiana di rugby subacqueo, Joker newyorkesi ad Halloween, persone che fanno Tai Chi. Insomma guardate la galleria allegata nel link del sito “Il Post”, non  rimarrete delusi!
http://www.ilpost.it/2017/04/21/foto-vincitrici-sony/

Arianna De Arcangelis

Dal Doodle di Google alla Giornata dei Giusti: scopriamo insieme il 6 marzo 2017

 

 

 

 

 

 

Il problema non è fare la cosa giusta. È sapere quale sia la cosa giusta.

(Lyndon Baines Johnson)

 

Esistono ben 1052 siti in tutto il mondo considerati Patrimonio dell’Umanità (secondo l’UNESCO). Tra questi, uno, oggi 6 marzo 2017, viene ricordato dal Doodle di Google: Il Parco Nazionale di Komodo.

Con un piccolo test, il doodle, mette alla prova le nostre conoscenze riguardo, per l’appunto, un animale molto particolare: il Komodo.

I Draghi di Komodo sono delle lucertole originarie dell’Indonesia e sono cento volte più grandi delle lucertole più piccole che esistono: possono raggiungere i tre metri di lunghezza e hanno una coda lunga tanto quanto il corpo.

Oggi, 37 anni fa, fu inaugurato il parco che ospita, appunto, questi antichi animali e li protegge. Ma non illudetevi: sono antipatici, un po’ aggressivi e mangiano cadaveri. Insomma, non esattamente tra le specie più simpatiche del regno animale.

6 Marzo 2017. Tra due giorni, l’8 marzo (ndr), è la festa della donna. Il 4 marzo è stato il compleanno di Lucio Dalla. Il primo del mese il suo anniversario di morte.

Ogni giorno c’è un santo, un onomastico, un compleanno, un anniversario o una ricorrenza.

6 Marzo 2017. Vorrei che l’abbiate, per sempre, ben impressa in mente questa data. Correva il 10 maggio del 2012 quando, essa, divenne importante. Il 10 maggio 2012 il Parlamento Europeo ha approvato, con 388 firme, la proposta di Gariwo di istituire, il 6 marzo, una Giornata europea dedicata ai Giusti per tutti i genocidi. Dal 6 marzo 2013 celebriamo quindi l’esempio dei Giusti per diffondere ovunque i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà.

Le persone Giuste, umane. Chi sono i Giusti? Sono quelle persone che, nonostante il momento storico che stanno vivendo, si ribellano in nome della giustizia. È dedicata a quelle persone che hanno combattuto contro le ingiustizie, ingiustizie dettate dalla religione, dalla politica, dall’essere umano che non sempre sa rispettare gli altri esseri umani.

Sono quelle persone che non hanno seguito la massa solo perché fosse più sicuro farlo, che hanno deciso di proteggere i più deboli, anche al costo delle loro stesse vite.

Gariwo: è l’acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide, l’ONLUS che ha proposto ed ha ottenuto questa giornata. Ha sede a Milano e riconosce collaborazioni internazionali.

Dal 1999 lavora per far conoscere i Giusti: pensano che la memoria del Bene sia un potente strumento educativo e serva a prevenire genocidi e crimini contro l’Umanità.

Come si muovono? Bonificando e creando parchi, che loro stessi chiamano i Giardini dei Giusti.

Ogni anno, dal 2012, la Giornata dei Giusti esalta un tema che abbia sempre, come obiettivo principale, quello di spronare tutti noi ad affiancare la giustizia, anche se può fare paura, anche andando contro agli ideali della massa.

Quest’anno, 2017, il tema scelto per la cerimonia, al Monte Stella, è: “I Giusti del dialogo: l’incontro delle diversità per superare l’odio”. Tantissime figure parteciperanno alla riunione mondiale che verterà intorno ad esso.

Figure che, probabilmente, la maggior parte di noi, io stessa, disconosceva fino a questo momento: Raif Badawi, ad esempio, un blogger saudita condannato a mille frustate e arrestato per aver espresso le sue idee di laicità dello stato, per essersi ribellato all’idea di Religione che gli stati musulmani impongono.

E, ancora, Lassana Bathily, giovane ragazzo nero, originario del Mali, che ha salvato gli Ebrei durante l’attacco al supermercato Kasher, mettendosi contro i terroristi Islamici, rischiando la sua stessa vita. Pinar Selek, sociologa turca (e queste, QUESTE, sono le donne da cui dovremmo prendere esempio e che dovremmo festeggiare l’8 marzo) attivista per la pace e i diritti umani, che fu arrestata solo perché dichiara a gran voce che tutti, TUTTI, siamo uguali a questo mondo. Mohamed Naceur, guida turistica che ha salvato gli italiani al Bardo.

Ogni regione, città, nazione può, a proprio modo e libertà (soprattutto), celebrare la Giornata dei Giusti: in Sicilia, la città di Palermo è attiva a riguardo, con manifestazioni in tutto il territorio. Ancora, l’Università di Catania. Agrigento: L’Accademia di Studi Mediterranei di Agrigento, in collaborazione con il Parco Valle dei Templi di Agrigento, con la Prefettura di Agrigento, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Agrigento, celebrerà la “Giornata Europea dei Giusti”, al Teatro “Pirandello” e nella Valle dei Templi.

E noi? Siamo dei Giusti, o vogliamo ricordarli? Vogliamo rendere partecipe il nostro territorio messinese, le nostre scuole, la nostra università, di questa giornata? Vogliamo fare parte dei Giusti?

Perché, sinceramente, ci comportiamo da tali? Possiamo dire di essere dei bravi esseri umani?

È facile essere buoni. Difficile è essere giusti.

Elena Anna Andronico

Quoque tu, David Bowie!

E’ tutta colpa di David Bowie.
Mi spiego meglio, io credo nella causalità degli eventi, la morte di Bowie il 10 gennaio del 2016 non è stato altro che “l’oscuro presagio” di tutto quello che sarebbe successo nell’anno passato. Incolpo Bowie di tutte le disgrazie, anche se ha fatto a noi tutti quel magnifico regalo di addio che è Blackstar. 


Ora , scemenze a parte, mi trovo a scrivere il primo editoriale dell’anno che inoltre è il mio primo editoriale quindi “No pressure at all!” direbbero ironicamente i fellow anglosassoni.
Non voglio discorrere del pessimo anno che è stato il 2016 a livello locale, nazionale e globale ma qualche rimando lo farò probabilmente, gli eventi positivi sono accaduti ma purtroppo c’è stata una sovrabbondanza di cattivi accadimenti. 

Comunque di tutto ciò possiamo documentarci autonomamente su Google. Anche le liste di buoni propositi , obiettivi e tutto il resto che solitamente si ipotizzano con l’anno nuovo, li mettiamo da parte.

Il mese di dicembre vede Messina ripopolarsi, i suoi cittadini “espatriati” tornano per le feste e per saziarsi abbondantemente fra pranzi, cene di famiglia e granite al volo con amici, aggiungendo le giocate a carte fino a tarda notte.
Siamo una popolazione con radici etniche fra le più disparate, la Falce è sempre stato porto di passaggio (la ritroviamo persino nell’Odissea) e questo ci ha portato, mi piace pensare, ad essere dei migranti. Migriamo per poi tornare perché il nostro legame con questo luogo è così forte che, anche se odiamo la maggior parte delle sue caratteristiche, non possiamo farne a meno.
Lo Stretto chiama i suoi figli.
La Falce è anche protagonista negli ultimi anni di quello che la stampa mondiale definisce “sbarco dei migranti” , termine così generale che bisognerebbe disquisire in merito per un’ora , e che vede centinaia di migliaia di bimbi, donne e uomini arrivare qui da luoghi lontanissimi. Il mare è la loro salvezza o la loro tomba.

Voglio augurarci un 2017 all’insegna della gentilezza.
Ai millenials e alle generazioni successive in particolare : noi siamo il futuro, non lasciamo che la crisi etica/politica e il suo odio gratuito dissolvano il nostro senso di comunità e quindi, la nostra natura di esseri umani.

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Auguro alla nostra città di riscoprire il significato di cooperazione, nello specifico per le attività culturali.
Con l’apertura del nuovo Museo interdisciplinare regionale Messina ha una opportunità più unica che rara per imporsi sul panorama turistico e culturale italiano ed internazionale, sfruttando a pieno la presenza settimanale delle crociere nel nostro porto e non solo.
Questo compito spetta sia a chi del mestiere che a noi cittadini : valorizzandolo e frequentandolo e rispettandolo. Coinvolgendo anche l’Università e i suoi studenti.

La cura della cultura nella nostra città , e in Italia, è andata affievolendosi negli anni , assurdità in un paese come il nostro; la politica si è scordata della sua importanza per le persone  e , sì , anche per l’economia.
Luoghi, opere , edifici ma non solo, riscoprire il teatro e la scena musicale.
Una sinergia che potrebbe nascere anche fra associazioni studentesche per qualunque iniziativa cittadina. Studenti che vivono ancora a Messina o “emigrati”.
Abbiamo idee nuove , iniziative e , più di tutti, siamo coloro che possono veramente modificare il futuro (sia con un contributo costante sul territorio che occasionale) con un confronto costante.
Spezzo qui questa lancia : un percorso insieme si può intraprendere nell’interesse comune.
Auspico che si instauri una più ampia discussione su tutte le tematiche che fino ad oggi sono state sottaciute o sminuite ma di fondamentale importanza e che vengano portate sotto la luce  dei riflettori.

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Spero anche che tutti in questo 2017 rispettino il codice della strada perché di vite spezzate , spesso di giovani , per la disattenzione e noncuranza alla guida ne ho piene le tasche.

Per concludere con una citazione musicale allego quella che a modesto parere potrebbe essere la canzone più adatta per iniziare in maniera positiva questo 2017 :

https://www.youtube.com/watch?v=Tm0nopK1BQM

 

Buon anno signori e signore che “la forza sia con voi” .

 

nda: ricordiamo la simpatica, folle iconica Carrie Fisher con una sua frase sulla sua morte «Voglio che sia detto che sono affogata nella luce lunare, strangolata dal mio reggiseno» 

Arianna de Arcangelis