I 10 TIPI DI STUDENTE IN VACANZA

vacanze_200411La sessione estiva è quasi per tutti giunta al termine ed è arrivato il momento di fare quello che lo studio non ci ha permesso finora di fare. Le cose nella lista sono veramente tante e il tempo poco. Lo studente in vacanza sa già che dovrà scegliere bene su cosa concentrarsi di più e così ecco a voi i 10 tipi di studente in vacanza:
#1 IL BINGE WATCHER. Lo studente malato di serie tv ha passato un brutto periodo. La sessione estiva lo ha costretto ad accantonare il proprio account di Netflix per concentrarsi sui libri. Ma ora è arrivato il momento di recuperare. Programma della giornata: Sveglia, maratona di serie tv, pranzo, maratona di serie tv, cena, maratona di serie tv notturna, qualche ora di sonno. Semplice ed efficace.
#2 IL TIPO D’AMARE. Quando ti ritrovi su un libro, a metà luglio, con 38 gradi all’ombra, l’unica cosa che vuoi ardentemente è far riposare le tue terga al mare. Riconoscerete questo tipo di studente perché il giorno dell’ultimo esame assomiglia a Gunnarsson e due giorni dopo ha il colorito di Pogba.
#3 IL FESTAIOLO. Perdere la dignità dietro l’alcol durante l’anno può capitare. Perdere la dignità in vacanza è un must. Se la sessione estiva è andata male bevi per dimenticare, se è andata bene bevi per festeggiare. Il risultato sarà comunque quello: ogni sera col trattore in tangenziale e si va a comandare (no sul serio, fa troppo schifo quella canzone).
#4 IL CACCIATORE. Sulla scia del festaiolo troviamo il cacciatore. È tatticamente rimasto single per tutta l’estate alla ricerca di amori improbabili. È il re della serata e lo si vede dall’entrata (questa sì che era una canzone). I suoi sensi di ragno sono super attivi. Il suo radar da acchiappatore seriale è pronto all’uso. Punta la preda. Non lo ferma nessuno. Peccato che l’unica cosa che riuscirà a cacciare saranno le conchiglie sulla spiaggia. Rimandato.
Nota: la versione al femminile può risultare letale.
#5 IL LETARGO. Studiare è stancante. Lo sappiamo tutti. Passare un’estate a dormire potrebbe sembrare uno spreco ma a volte è necessario. Lo studente in letargo si sveglierà una mattina di settembre. Avrà messo su peso. La pelliccia sarà cresciuta. Le provviste di cibo saranno finite. E sarà in quel momento che uscirà dalla tana e ricomincerà a stud… ehm a vivere.

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#6 IL “LO DO A SETTEMBRE”. Tu, sai che parlo con te. Non ti invidio per niente. La sessione estiva non è andata come avevi programmato, eh? A giugno gli esami li hai rimandati a settembre come un segno di estrema speranza. Ad agosto però quella speranza si tramuta in disperazione. L’estate per te non esiste. Solo una lunga e triste sessione estiva lunga 3 mesi. Va bene dai ci vediamo quando ne esci vivo, ok?
#7 IL VAMPIRO. L’estate in realtà non è il massimo come stagione. Non fraintendetemi, si respira un’aria di vacanza, c’è il sole, c’è il mare, il sole, il sole, il sole. MADONNA QUANTO SOLE C’È D’ESTATE. Non tutti riescono a sopravvivere a tutto questo caldo. Il vampiro è quello studente che al sole è allergico. Ha deciso di dire no al sole e sì alla notte (non a valsoia).
#8 IL VIAGGIATORE. Comunque siano andati gli esami il viaggiatore sa già cosa fare per le vacanze. Ha tutto prenotato da mesi: volo, albergo, mete turistiche, escursioni. Non lascia nulla al caso. E poi ci sei tu, che sei povero come la merda e che al massimo puoi farti un giro su google maps. Dai almeno sei un terrone e puoi andare al mare.

#9 IL SOLITARIO. Jovanotti cantava “L’estate addosso”. Il solitario l’estate non ha proprio presente cosa sia. Per lui sono solo giorni lontani dai libri. Jovanotti parla di piccoli amori estivi intensi. L’unico amore estivo per il solitario è il climatizzatore. Effettivamente sono giorni molto caldi. Il contatto umano è un optional e le mura di casa sono l’unica spiaggia che vuole vedere. Non costringetelo ad andare a mare, gli basta la doccia di casa.

#10 IL LAUREATO. Come in un bellissimo film con Dustin Hoffman arriviamo all’ultimo punto. Il laureato. Hai finito. Mai più libri. Un’estate così non la vivevi da quando la maestra non ti lasciava il libro delle vacanze. Sei libero. Certo, è pur vero che adesso sei un disoccupato. È pur vero che non sai cosa sarà della tua vita. È pur vero che tutte le tue certezze ti stanno crollando inesorabilmente addosso e il tuo futuro è nero. Dai, sto scherzando. Non ti preoccupare. Troverai la tua strada. Vivi un’estate all’insegna dell’allegria e mettiti in gioco. Hai ancora tutta la vita davanti per preoccuparti!

Nicola Ripepi

10 Tipi di Studente all’Esame

Gli esami universitaStruggling-Students-Desperate-For-Financial-Helpri sono come una partita di calcetto tra amici. All’inizio dai il massimo per far vedere a tutti quanto vali, quando sta per avvicinarsi la conclusione non vedi l’ora di finire. In particolare, quando parliamo di esami universitari, in quest’ultima parte esce fuori il meglio (inteso come peggio) degli studenti che, stremati, non vedono l’ora di vedere la firma su quel libretto e portare a casa 6 crediti che valgono oro.

Ecco a voi 10 TIPI DI STUDENTE CHE INCONTRI ALL’ESAME:

#1 IL BIANCO. È quello studente che si siede senza sapere nulla. Ma proprio nulla. Magari sa il titolo di un libro, forse l’autore, ma il libro non l’ha neanche visto con il binocolo. Se fa pena al professore tanto da arrivare al 18 festeggerà la sera interpretando quel 18 come se fosse la festa per i suoi 18 anni (passati da minimo 5 anni).

#2 IL FINTO BIANCO. Tutti, dico proprio tutti, abbiamo quel collega che sbandiera la sua impreparazione come se fosse un vanto. La frase tipica che sentirete è: “niente ragazzi, non so niente. Se tutto va bene passo la materia”. Si siede all’esame. 28. Non odiatelo però: a furia di spacciarsi per bianco, lo diventerà egli stesso. Sarete grandi amici un giorno.

#3 IL SUPERSTIZIOSO.  Giacca grigia. Camicia bianca. Pantalone stirato con la riga. Scarpe da acchiappo. Nelle grandi occasioni anche il cravattino. A tutti gli esami, il superstizioso, non lascia nulla al caso. La sua non è una preparazione, è un rito. È un guerriero che scende sul campo di battaglia armato praticamente di nulla. Ma lui non lo sa e proprio per questo è imbattibile.

#4 L’ANSIOSO. Già, forse un po’ banale direte. Siamo tutti un po’ ansiosi prima di un esame. Ma quello di cui parliamo in questo punto non è il semplice ansioso. È colui che ha lo speciale potere di infondere ansia a chi gli sta intorno. È come un morbo: se respiri la sua stessa aria non puoi fare a meno di ammalarti. Da tenere in quarantena come un lebbroso.

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#5 IL QUESTIONARIO UMANO. Questa particolare specie di ansioso si riconosce per domande del genere: “Ma tu in quanto l’hai preparata la materia? Il professore com’è all’esame? Che hanno chiesto? Da dove hai studiato?”. Finisce sempre che lui ti farà così tante domande che quando dovrai rispondere a quelle del professore gli dirai che per oggi hai risposto a troppe domande e che sei in silenzio stampa.

#6 LA RITIRATA. I livelli di ansia raggiungono picchi altissimi durante un esame. Sicuramente il professore, che quel giorno decide di fare una strage bocciando tutti, non aiuta. In questi casi bisogna rimanere uniti, ma non sempre va così. Come nelle più celebri battaglie c’è sempre qualcuno che batte in ritirata. Risulterà un bellissimo assente accanto al nome. Come si dice in questi casi: “quando il gioco si fa duro, meglio tornare a casa”.

#7 QUELLO BRAVOH. Ho deciso di chiamare questo punto così perché non sei mai tu quello bravo. È sempre un altro. Si presenta all’esame e con una straordinaria nonchalance fa commuovere il professore che non riesce a credere ai suoi occhi: non ha l’ennesima capra davanti. 30, con la lode di solito. Non fare l’errore di odiarlo. Ha studiato, è bravo. Sai che potresti imparare da lui, ma hai così tanta paura di impegnarti che continuerai a friendzonare i libri per il resto della tua vita.

#8 IL GUARDONE. Perché andare a fare l’esame quando puoi andare a guardarlo? E sì, perché guardare è meglio che fare. Il guardone è colui che si presenta all’esame a luglio, con 50 gradi, in pantaloncini. Tanto lui l’esame non lo deve fare. È lì per controllare la situazione. È un condor. Ha in corpo una calma zen che di solito ti fa venire ancora più ansia. Vorresti essere nei suoi panni (letteralmente). Poi tu l’esame lo passi. Lui lo farà al prossimo appello. Non vuoi più essere nei suoi panni.

#9 IL FANTASMA. Nel corso dei vari esami che vai a sostenere conosci i cognomi di tutti i colleghi del tuo anno e anche di anni remoti. Poi ci sono quei cognomi a cui sei particolarmente affezionato. Li senti sempre. Non sai chi sono ma sai che all’appello ci saranno. Purtroppo però non hai mai avuto il piacere di incontrarli. Perché quelle persone sono dei fantasmi. Si prenotano sempre ma non ci sono mai. Un alone di mistero li avvolge e le storie che girano su di loro ravvivano le serate in montagna intorno a un falò. C’è chi dice che sono profili fake, altri dicono di averli visti una volta fuori dall’aula. La verità non la saprà mai nessuno.

#10 L’OTTIMISTA. Diciamo che, chi più e chi meno, siamo passati da tutti i punti precedenti. Ma quando arrivi quasi alla meta, non sei più ansioso. La disperazione non sai cosa sia. La paura ti fa un baffo. È l’ottimismo ormai che ti contraddistingue. Non puoi fare altro. Occhio però, non è quell’ottimismo sano che riconosci come “il profumo della vita”. È un ottimismo malato, ignorante, rassegnato. Chi è arrivato agli ultimi esami mi capirà bene. Se sei invece un tenero novellino che crede nella preparazione e nella buona volontà, mi dispiace darti questo schiaffo morale. Arriverai anche tu ad essere ottimista. Prima l’ottimismo, poi la preparazione. E si va verso la meta. E si va verso la vittoria.

Nicola Ripepi