Istantanea di Natale

Una foto un po’ sbiadita era tutto quello che le rimaneva. L’instantanea di un momento – passato, vissuto, rimpianto  – che non sarebbe tornato mai più.

Visi sorridenti erano immortalati uno accanto all’altro, stretti guancia a guancia. I loro maglioni, pungenti ed enormi, parevano abbracciarli e trasmettere la parvenza di un calore di cui restava solo il ricordo.

Sullo sfondo, le luci intermittenti di un albero di Natale tingevano i loro capelli di bagliori dorati e argentei. Un’aureola che, fioca, ne rischiarava gli errori e contraddizioni.

Era come se, posando di fronte all’obiettivo, ognuno di loro avesse provato a rivestirsi di una patina di plastica finzione. Avevano lasciato fuori dall’inquadratura i dolori, i litigi, i tradimenti, le insofferenze, restituendo all’osservatore l’immagine di una idilliaca famiglia perfetta. Un quadro da appendere al muro che avrebbe solo preso polvere.

A ben guardarla, la ragazza si chiese come non lo avesse notato prima. La sua stoltezza si spingeva a tanto?

I jingle tintinnanti non sovrastavano il rumore delle urla. I gingilli non mascheravano le rughe di preoccupazione e le sopracciglia corrucciate. L’odore di pasta al forno e cannella non copriva il tanfo di marcio.

Aveva fatto il loro gioco, boicottando i suoi  stessi sensi nell’egoistico desiderio di una forzata e artificiosa felicità.

Ma la realtà trova sempre la sua strada per palesarsi e svelare i suoi altarini. E, ora, non c’era più nessun regalo scartato che potesse distoglierla dal contemplarli.

Le illusioni erano crollate, l’impotenza l’aveva atterrita.

Una foto un po’ sbiadita era tutto quello che le rimaneva.

 

Valeria Vella