La nostra avventura al Messina Opera Film Festival continua. Ecco qui il secondo ed ultimo recap di questa fantastica esperienza.
Mercoledì 3 Dicembre: l’avventura al Messina Opera Film Festival continua
Il primo appuntamento con la prima italiana di Dreamecatchr (2024) di Helène Montague e John Comiskey, ha segnato l’inizio di due iniziative dell’edizione di quest’anno. Prima il concorso cortometraggi, con la proiezione di Carmen di Ximena Esparragoza, Il vuoto di te di Stefano Zito, Medea di Giovanni Maria Curró e Grand Opera di Marco Napoli. Poi la prima di quattro proiezioni speciali di opere prodotte da Andrea Andermann, che abbiamo intervistato, ovvero Tosca a Roma (1992) per la regia di Giuseppe Patroni Griffi.
In contemporanea alla programmazione del pomeriggio della Sala Laudamo è avvenuta la presentazione del libro Parmí veder le lagrime – L’opera al cinema di Benedetto Patera presso l’Università. A conclusione di questa giornata di grandi inizi è stato Oblivion (2025) di Laine Rettmer, per la sezione serale.

Giovedì 4 Dicembre
Seconda giornata targata Andrea Andermann, iniziata proprio con la sua masterclass, moderata dai docenti Antonio Catolfi (Università di Perugia), Federico Giordano (Università di Messina) e la docente Angela Fiore (Università di Messina), alla quale abbiamo avuto il piacere di assistere anche noi. In seguito la premiazione al produttore con il Premio Messina CinemaeOpera.
Il pomeriggio ha avuto invece inizio con la proiezione di Jeanne D’Arc (1900) di Georges Meliès con l’accompagnamento musicale dal vivo dell’ensemble del Conservatorio A. Corelli di Messina. Proseguendo è avvenuta presentazioni di altri quattro cortometraggi in concorso (Chinese Laundry di Giorgio Arcelli Fontana, Trill di JT Doran, Zobeide di Luciangela Gatto, A fish and a bird di Deanna Moorehead). A concludere questo pomeriggio intenso è stata la seconda proiezione speciale di Andermann: La Traviata a Paris (2000) di Giuseppe Patroni Griffi.
Inoltre alle 21 presso il Teatro Vittorio Emanuele ha avuto luogo il concerto Note di celluloide con l’orchestra del teatro diretta dal maestro Benedetto Montebello.

Venerdì 5 Dicembre
Il pomeriggio al MOFF è iniziato in grande stile: un’intervista al compositore Paolo Vivaldi subito dopo la sua masterclass.
Segue la proiezione di due lavori della regista scozzese Antonia Bain, che abbiamo intervistato. Prima Josefine e a seguire The Narcissistic Fish, prima italiana.
Poi tutti in Sala Laudamo per la visione di alcuni dei cortometraggi partecipanti al concorso. Si inizia con Chloe’s Dream, dei registi Jérôme Erhart, Sylwia Szkiladz e Jessica Poon, presentato da Marie Heeschen, che ha prestato la sua meravigliosa voce alla colonna sonora.
Poi è arrivato uno dei nostri preferiti: The Quarantine Redemption di Bahar Dorabadi. Il protagonista è un uomo che vive nella colonna sonora permanente generata dalla moglie: sbatte, trita, telefona, respira… insomma, un concerto. Lui prova a salvarsi immergendosi nella musica classica. Da lì inizia a immaginare la moglie come una pianista, una cantante lirica, una direttrice d’orchestra. La scena migliore? Quando lei esce di scena e lui rimane solo con uno spazzolone, improvvisando una danza tra le faccende di casa.
Odi.0 di Cristian Taraborrelli, in prima mondiale. Odi come plurale di ode, perché tutto ruota intorno al ricordo. E poi .0 a ricordare il digitale, perché siamo pur sempre nel 2025, immersi nella tecnologia. Alla fine delle proiezioni abbiamo avuto il piacere di intervistare il regista di Violet, the Courtesan, David Casals Roma.
Poi si torna in Sala Laudamo per la premiazione, dedicata a Emma Mammoliti. Vincitore Giuria Studenti UniVersoMe è stato Carmen di Ximena Esparragoza, Miglior Interpretazione a Medea di Giovanni Maria Currò, Menzione Speciale della Giuria a Chinese Laundry e Premio Emma Mammoliti al Miglior Cortometraggio a Chloe’s Dream.
In chiusura la proiezione di Cenerentola, diretto da Carlo Verdone, penultimo lavoro di Andermann tra quelli proposti.

Sabato 6 Dicembre: la fine del Messina Opera Film Festival
Abbiamo cominciato con la prima italiana di The Telephone (2020) di Daisy Evans. Poi l’ultima delle proiezioni dedicate ad Andermann: Rigoletto a Mantova (2010) diretto da Marco Bellocchio. La nostra avventura al Messina Opera Film Festival si è conclusa con lo spettacolo della sera, Resta Diva – Omaggio a Maria Callas, con l’attore palermitano Enrico Lo Verso per la regia di Alessandra Pizzi e Mirko Lodebo al pianoforte.
Ilaria Basile e Rosanna Bonfiglio