Quando il teatro incontra la lirica: il Rigoletto di Barry Purves

Ci siamo. Il MOFF è ufficialmente partito. La nona edizione de il Messina Opera Film Festival ha aperto le sue porte. E fino al 7 dicembre porterà a Messina l’arte del  cinema e dell’opera lirica, mostrando come non siano solo delle realtà distinte e separate, ma due forme d’arte più vicine di quanto si possa immaginare. Unico intreccio nel suo genere, il Festival è caratterizzato da una serie di collaborazioni il cui fine è quello di “ampliare l’orizzonte culturale e promozionale dell’iniziativa“.

 

Tra lirica e cinema: Barry Purves, regista d’eccezione

Quando si pensa alle marionette, la prima immagine che compare alla mente sono i bambini. E come può questo tipo di arte riuscire a portare in scena liriche come quelle di Giuseppe Verdi?

Barry Purves,  animatore, regista e sceneggiatore inglese, affronta i classici teatrali magistralmente. Ne “Il Rigoletto“, riesce a far prendere vita sul set ai suoi pupazzi, curando con molta dedizione la mimica facciale e le espressioni e coniugando così perfezione tecnica e verosimiglianza. Animatore di molte serie tv per bambini, come “Wind in the Willows”, “Rupert the Bear”, “Toby’s Travelling Circus”, ha collaborato a produzioni hollywoodiane come “Mars Attacks!” e “King Kong”. Animato da questo profondo amore con cui ha curato cortometraggi, lungometraggi e serie, ha vinto più di 60 premi internazionali, accaparrandosi così il titolo di Re dei pupazzi.

 

Da dove nasce il suo amore per le marionette? 

Da un articolo de “Il Manifesto” Purves racconta la passione per questa realtà così unica e libera:

Volevo fare l’attore […] ma ce n’erano molto più bravi di me, che potevano fare grandi cose con l’intonazione della voce. Così ho iniziato con i pupazzi, perché ho capito che potevo recitare attraverso «loro», senza usare la mia voce ma i sensi. […] È una sfida continua e eccitante, provo emozioni che non avrei mai sentito se avessi insistito come attore di prosa. […] I pupazzi possono fare cose che io non potrei mai fare, sono un altro «sé», un altro «ego». Avere a che fare con i pupazzi è qualcosa di estremamente liberatorio.

 

Il Rigoletto: una rivisitazione che coinvolge anche i più piccoli 

Sappiamo quanto sia urgente affrontare il rapporto (quasi tossico) tra i più piccoli e i dispositivi, estensione del proprio braccio. Per questo Barry Purves, con i suoi adorati pupazzi, riesce a catturare l’attenzione di grandi e piccini: perciò entrano in scena Rigoletto, il padre, il Duca di Mantova e la bellissima Gilda, e sulle note drammatiche di Verdi si intrecciano passioni, tradimenti, vendetta che mostrano la sottigliezza della fragilità umana. Unita alla maledizione, reale protagonista della lirica, si crea un’opera che sembra superare i secoli.

Riscoprire bellezze ormai considerate vintage, come quella della lirica, è una chicca per i nostri sensi: in un mondo dove ormai la tecnologia e la velocità sembrano essere diventati i padroni delle nostre vite e ci guidano come delle marionette, concederci di godere della semplicità permette di cristallizzare un attimo senza tempo.

 

Elisa Dragotto