Ad Unime “Il valore dell’unicità”: un dialogo nel segno dell’inclusività

Noemi Munafò
NOEMI MUNAFÒ
Attualità
#Attualità #UvM #UniVersoMe #UnimeTalk

Uniti in un cerchio di confronto che abbatte le barriere, docenti e studenti hanno dialogato intorno al tema dell’UnimeTalk “Il valore dell’unicità: testimonianze per un’educazione equa ed inclusiva”.

L’evento – organizzato dalle professoresse Anna Maria Passaseo, Stefania Taviano, Rosy Santoro e dal prof. Davide Ferioli – si è svolto lo scorso martedì, 28 ottobre, nella sala mostre del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne.

Oltre a rappresentare un momento di condivisione partecipata, il convegno si è posto in una posizione inusuale all’interno di un contesto, come quello universitario, in cui parlare di unicità e fragilità sembrerebbe un passo lontano, ma necessario.

I saluti istituzionali e gli interventi introduttivi

Ad avviare i lavori con i saluti istituzionali, erano presenti il Direttore del DICAM prof. Giuseppe Ucciardello e la prof.ssa Elena Santagati, Delegata Unime alla Disabilità, la quale ha espresso il proprio entusiasmo per un format come quello dell’UnimeTalk, che ha definito “capace di azzerare quel rapporto gerarchico che vige tra chi parla generalmente dietro ad una cattedra e chi sta ad ascoltare”.

L’ideazione di questo Talk è nata da una preoccupazione condivisa dalle tre referenti per gli alunni con disabilità e DSA del Dipartimento – Passaseo, Santoro e Taviano – le quali hanno sentito la viva necessità di garantire a tutti e tutte una comunità inclusiva ed accogliente all’interno del contesto universitario.

Il nostro obiettivo è quello di promuovere un’educazione equa che trasformi l’inclusione in normalità” – afferma la prof.ssa Rosy Santoro. “Un’università equa non azzera le differenze, ma le riconosce, valorizza e tutela come strumenti di conoscenza reciproca e patrimonio da condividere”.

Una testimonianza importante è stata quella fornita dalla prof.ssa Stefania Taviano, autodefinitasi “madre fortunata” di un ragazzo con sindrome di Down: “La disabilità, la fragilità e le difficoltà non appartengono agli altri, ma a ciascuno di noi”, ha affermato la docente.

Nel vivo del Talk

Il filo rosso che ha caratterizzato gli interventi e l’evento nella sua interezza è stato il valore dell’unicità.

Il valore dell’unicità in famiglia

A dare avvio al topic, il trailer di “Nata per te”, film che racconta la storia del faticoso percorso per ottenere l’adozione di Alba, una bimba con sindrome di Down abbandonata in ospedale alla nascita.

Il protagonista delle vicende narrate è stato proprio l’ospite d’eccezione della mattinata, Luca Trapanese, nonchè Assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli. Luca ha riflettuto sull’importanza della formazione di esperti in ambito educativo e sulle difficoltà che riguardano le persone disabili e i loro caregiver.

Quando ho adottato Alba, essendomi formato come educatore, io ero preparatissimo alla sindrome di Down, a quello che significa intraprendere un percorso di genitorialità con un figlio disabile. Questo, però, non significa che io fossi pronto ad affrontare i problemi come genitore: da genitori ci sono momenti di abbattimento, disperazione, e si sperimenta la fragilità”.

Il valore dell’unicità presso Unime

Ad esaltare l’importanza dei servizi di welfare nel promuovere l’inclusione, le operatrici del servizio di supporto psicologico del Ce.R.I.P. – Centro di Ricerca e Intervento Psicologico: prof.ssa Francesca Liga, delegata di Ateneo, nonché direttrice del Ce.R.I.P. e dott.ssa Caterina Donato, responsabile dello sportello del Polo Annunziata.

Insieme alla prof.ssa Passaseo, hanno incoraggiato studentesse e studenti ad ascoltare la propria voce interiore, senza timore di rivolgersi agli sportelli psicologici dell’Ateneo per intraprendere un percorso di supporto.

Hanno, inoltre, sottolineato il valore della fragilità in una società che richiede di essere sempre performanti. “Invece essere fragili è una cosa positiva perché significa consapevolezza di sé”, ha affermato la prof.ssa Liga.

Il valore dell’unicità nella musica e nello sport

Un’altra importante testimonianza, che ha coniugato musica e sport, è stata quella di Giuseppe Iastimo, rapper e campione paralimpico di snowboard, che ha riflettuto sulla disabilità e sui pregiudizi che ancora esistono al riguardo.

Il rapper ha sottolineato come, oltre ad un lavoro culturale verso l’inclusività, sia necessario soprattutto un lavoro personale. Nei suoi testi, in maniera più o meno diretta, Giuseppe parla di disabilità, ma non solo: lancia un grido di denuncia sociale.

Per quanto riguarda le attività sportive, il prof. Davide Ferioli – Coordinatore del Corso di laurea magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate – ha invitato studenti e studentesse ad interessarsi al mondo dello sport per persone con disabilità, in cui è molto sofferta la mancanza di tecnici qualificati.

È stato, inoltre, illustrato dal referente prof. Mario Giannetto il progetto “Skill In”, attivo presso la Cittadella Universitaria per la promozione dello sport come strumento di inclusione, partecipazione e crescita.

La prof.ssa Emilia Ammirato, Manager SSD Unime Baseball per ciechi, ha raccontato come questo sport unisca tantissimi ragazzi: non solo un esempio importante di tenacia, ma anche una squadra vincente.

Presente, infine, Andrea Augimeri, presidente della Polisportiva FC Contesse, una società che si compone di diversi atleti con disabilità: tra questi, Simone Caldarera, campione paralimpico, ha portato la propria testimonianza fatta di successi nel mondo dello sport.

Noemi Munafò