Taormina Film Festival

Taormina Film Festival: la quinta giornata

Gaetano Aspa
GAETANO ASPA
Eventi
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Non so se la sveglia sia suonata troppo presto… o troppo tardi. Fatto sta che non abbiamo chiuso occhio. L’ultima giornata del Taormina Film Festival è come l’ultima pagina di un romanzo che ami: non vuoi leggerla, ma muori dalla voglia di scoprire come finisce.
E allora via, con l’ansia che sale (e fa male, come direbbe Giancane) mentre controlliamo compulsivamente di avere tutta l’attrezzatura con noi. Carichi, già sudati alle 9 di mattina, ma con la sensazione di stare per vivere una giornata memorabile. Partiamo verso Taormina dove, ad attenderci, c’è la magnifica squadra che nei quattro giorni precedenti ci ha raccontato tutto del festival.

 Salvatore Esposito, il gigante buono

La prima tappa è la Sala B del Palacongressi. Lì ci aspetta lui: Salvatore Esposito. E no, non è il temibile Genny Savastano di Gomorra, almeno non oggi. Oggi è Salvatore, l’uomo, l’artista, il “gigante buono”. 
Ci racconta dell’importanza delle donne nel cinema, del potere che meritano, e del lavoro che l’industria dovrebbe fare con gli attori. Poi ci porta con sé in un viaggio tra set italiani e americani, tra differenze produttive e culturali.

Salvatore Esposito. © Gaetano Aspa

Un pranzo (quasi) frugale…

Dopo la conferenza, lo stomaco comincia a brontolare. Si pranza. Quella che doveva essere una frugale  “pausa pranzo” si è rivelata, in realtà, un banchetto a base di pesce fresco, buon vino e gin soda serviti come se fossimo alla corte del re di Francia (o del Sindaco di Taormina).
Seduto in sala, accompagnato dal suo barboncino, Tony Sperandeo. Una foto con lui? Ovviamente sì.
E poi, come se non bastasse, ci godiamo il panorama dal rooftop. Per qualche minuto siamo anche noi divi del cinema. Ma giusto il tempo di riprenderci, perché sta per arrivare lui.

James Franco (a piedi e senza aliante)

Scendiamo al piano inferiore, posti centrali in prima fila. Il cuore batte più forte. Gli applausi iniziano ancora prima che lui compaia. E poi eccolo, James Franco, con i suoi occhiali da sole scuri che cammina verso il palco. Si siede, ci guarda ed è subito autografo e foto, per la gioia della nostra cara Francesca. Oggi non veste i panni del cattivo, dello strafumato, di James Dean o di Tommy Wiseau, bensì quello di moderatore per la presentazione del film Thena. Insieme alla madre Betsy, che ha contribuito alla sceneggiatura, il giovanissimo regista Peter Gold, l’attore e musicista Dakota Lotus e la protagonista, nonché compagna di vita, Izabel Pakzad. Tra le tante domande anche la nostra, ovviamente a James, sull’influenza della creatività della mamma Betsy nel suo percorso artistico e culturale nel mondo della letteratura e del cinema. Con umiltà e grazia ci ha raccontato delle difficoltà che ha avuto agli esordi, dei lavori sottopagati da Mc Donald’s, del non sentirsi abbastanza. L’essere nato in una famiglia che lo ha amorevolmente spinto a raggiungere i suoi obiettivi lo ha reso sempre più sicuro di sé, tanto da consigliarci di lottare sempre per ottenere quello che pensiamo di meritare.

James Franco e il cast di “Thena” © Marco Castiglia

Red Carpet: sudore, gomitate e divinità

La corsa contro il tempo per raggiungere il red carpet è epica. La folla di gente che abita i vicoli di Taormina. Noi, come surfisti in bilico sulle onde californiane, conquistiamo le prime file, prepariamo i microfoni e andiamo all’attacco.
Finalmente, l’inizio. Tra i vari nomi ci sono quelli di Claudia Gerini, Barbara Ronchi, Alessio Vassallo, Neri Marcorè, Lola Ponce, Monica Guerritore, Max Tortora, Giampaolo Morelli, Ferzan Ozpetek.

E subito dopo, di nuovo lui: James Franco, seguito dai nostri nuovi amici Peter e Dakota e da tutto il resto del cast di Thena.

Infine arriva lei, la divina Monica Bellucci. Quando compare, il tempo si ferma. Io l’ho aspettata 22 anni. E adesso è lì, a pochi passi, un’icona che è riuscita a essere bellezza e grazia tutte insieme. Con grande sorpresa non è sola, con lei c’è anche il suo compagno, il genio Tim Burton. 

La giornata è stata intensa, ma ora ci aspetta il Teatro Antico di Taormina con le premiazioni e la proiezione del film L’amore sta bene su tutto.

Taormina FIlm Festival
Billy Zane sul red carpet. © Marco Castiglia

Taormina Film Festival Award

Numerosi i premi assegnati  dalla giuria  presieduta dall’attrice Da’Vine Joy Randolph, affiancata da Sandy Powell, Steven Gaydos e due straordinarie presenze italiane: Ilenia Pastorelli e Alessandra Mastronardi.

Il premio come Migliore attrice è andato a Ebada Hassan per il film Brides – Giovani spose, diretto da Nadia Fall.

Geoffrey Rush ha invece trionfato come Miglior attore. In The Rule of Jenny Pen di James Ashcroft, interpreta un giudice ormai in pensione in una casa di riposo. Per lui anche il Premio Cariddino d’Oro, decretato da una giuria speciale composta da 20 giovani studenti.

I quattro vincitori del Premio Ciak © Gaetano Aspa

Il premio alla Miglior regia è andato a Alex Garland e Ray Mendoza per Warfare – Tempo di guerra.

E poi, il momento più atteso: Miglior film a For Your Sake di Axel Monsú.

A margine della premiazione, non sono mancati i riconoscimenti speciali:

  • Il Taormina Excellence Award è andato a James Franco

  • Monica Bellucci ha ricevuto il Premio Speciale Internazionale.

  • Il Taormina Best Music Award è stato assegnato a Lola Ponce.

  • Il Premio Ciak per i 40 anni ha reso omaggio a Barbara Ronchi, Monica Guerritore, Ferzan Özpetek e Neri Marcorè – un quartetto che rappresenta cinema, teatro, poesia e ironia.

  • Il premio Speciale al Teatro a Vittorio Cappelli.

 

Lola Ponce. © Gaetano Aspa

Quando tutto finisce, non resta che sedersi un attimo e respirare. E ce ne torniamo a casa con il cuore pieno, non solo di film, ma di storie. Quelle storie che non smettono mai di raccontarsi, anche quando il sipario cala. A volte, il cinema non ci consola, ma ci sveglia. E, in fondo, è questo quello che conta.

Gaetano Aspa

Francesca Rodolico