Danza
su corde d’arpa
piedi nudi su fili spogli
melodia incalzante
d’ira senza fine.
Passione che arde,
corpo che muore,
vene straripanti
d’amore incompreso
per te medesimo.
E meno comprendi
più dal suono pendi
come un fantoccio
ch’è l’proprio mastro.
Ti guardi e t’osservo,
stesso cuore
con occhi diversi.
Silvia Bruno