Sara Campanella

Per Sara, perché non succeda mai più

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sara campanella

Parlare e cercare di rompere il silenzio assordante non è semplice. Seppur non lo sia, però, è un dovere farlo in nome di Sara, nostra collega e studentessa della nostra stessa Università. UniVersoMe è la voce degli studenti e ieri una di queste voci è stata brutalmente spezzata. Non è semplice, soprattutto da coetanea di Sara e da donna come lei, riuscire a non tremare alla sola idea di quello che è successo, ancora e ancora una volta.

Spesso in redazione si è parlato di violenza di genere, spesso si è pensato di creare dei contenuti a riguardo e spesso si è scritto a proposito. Ma che valore finiscono per avere le parole quando poi le voci continuano a spezzarsi, una dopo l’altra? Ed è un beffardo segno del destino che lo stesso giorno, cinque anni fa, si spezzasse la voce di Lorena Quaranta. Sogni e speranze che vengono spezzati, ma per cosa poi?

Sara Campanella era una di noi, è una di noi e continuerà ad esserlo. E non si può smettere di fare rumore, un rumore quanto più assordante possibile. Un rumore che però rispetti il dolore dei cari, a cui mi stringo e ci stringiamo come voce degli studenti. Un rumore che però possa spaventare chiunque si senta in diritto di decidere sulle vite altrui, perché non succeda più.

Quanti vorranno potranno unirsi alle 18:30 a Piazza Unione Europea (in Galleria Vittorio Emanuele III in caso di pioggia). Per Sara e per tutte le altre noi saremo lì.