The Weeknd

Hurry Up Tomorrow: Addio a The Weeknd

Carla Fiorentino
CARLA FIORENTINO
Musica
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The Weeknd
Ventidue brani per una durata di quasi novanta minuti, floride collaborazioni e sperimentazioni musicali. Si arriva al capitolo finale, una nuova alba. The Weeknd lascia il posto ad Abel, il suo fortunatissimo alter ego viene abbandonato in prospettiva di una rinascita, di una leggerezza rinnovata. Voto UVM: 4/5

È uscito lo scorso 31 gennaio Hurry Up Tomorrow: il capitolo conclusivo della trilogia discografica di The Weeknd per XO e Republic. Ventidue brani per una durata di quasi novanta minuti, floride collaborazioni e sperimentazioni musicali.

Ci troviamo però di fronte a un testamento: lo conferma il verso iniziale dell’opening track che recita “All I have is my legacy”. Ebbene quest’album e’ il congedo di Abel Tesfaye dal suo alter ego, una scissione epocale che vede la figura più musicalmente influente dell’ultimo decennio abbandonata alle braccia della notte. Ė l’alba di un nuovo giorno, che Abel attende con trepidazione, racchiudendo l’essenza dell’album nel titolo – Hurry Up Tomorrow.

The Weeknd: la trilogia

Preceduto da After Hours (2020) e Dawn FM (2022), l’album in studio chiude l’arco narrativo che segue il concept dell’ascesa spirituale dell’artista.

After Hours viaggiava su sonorità cupe e voci distorte, raccontandoci di una fase di declino senza prospettive di redenzione, dell’apatia e della solitudine che la fama si porta dietro. Costruiva un sentimento empatico attorno alle tendenze autodistruttive di un uomo mostrificato e irrisolto, in bilico sul ciglio di un crepaccio dalle profondità abissali e quasi rassegnato a un destino di morte, quantomeno interiore.

E sempre di morte si parla in Dawn FM, ma in una prospettiva diametralmente opposta. Qui, vecchio e decaduto, si lascia morire. Si troverà allora a dover trapassare in un aldilà sospeso e indefinito, che più che un luogo è un processo ascensionale dell’anima. È una fase di transizione, di ricerca del sé, dell’ equilibrio. L’Imperativo: lasciare andare. Affrancarsi da tutti i pesi più gravosi che gli impediscono di sollevarsi verso qualcosa di più grande.

Dio è infatti una presenza ricorrente nei testi di tutta la trilogia. Nei momenti in cui tutto è perduto, è a lui che Abel rivolge il suo grido d’aiuto – come in Give Me Mercy, una vera e propria preghiera in musica – e il suo desiderio di redenzione nascondendosi per vergogna di mostrarsi peccatore.

Ma il suo Dio non viene mai definito come un punitore, bensì come bene salvifico che riesce a mantenerlo lucido anche mentre oscilla nel vuoto. 

Hurry Up Tomorrow: Abel congeda The Weeknd

Si arriva al capitolo finale, una nuova alba. The Weeknd lascia il posto ad Abel, il suo fortunatissimo alter ego viene abbandonato in prospettiva di una rinascita, di una leggerezza rinnovata. Tappeti armonici ricchi di sporche e al limite del dissonante si alternano a momenti di spiritualità e preghiera, nella speranza di finire la vita di the weeknd – metaforicamente e non – con dignità.

Di morte si parla ancora- in particolare nella traccia audio presente nel brano Red Terror – ci riflette di nuovo ma con una maturità che riconosce come la morte non cambi il mondo: 

“Nothing has happened, everything remains how it was […] untouched, unchanged”.

Il mondo non smette di girare e il tempo non si ferma, i momenti felici restano cristallizzati e incorrotti, e persino lui stesso rimane uguale: 

“Call me by the old familiar name”.

I pezzi sono legati, sono l’uno la conseguenza dell’altro. Come le giornate di una vita che si susseguono senza soluzione di continuità fino alla title track che, giunta alla fine, si trasforma in High for This, il primo pezzo del suo primo mixtape, House of Balloons. Ed è così che il cerchio si chiude, 14 anni dopo.

The Weeknd
The Weeknd mentre si esibisce ai Grammy Awards 2025. Foto: People.com

Hurry Up Tomorrow sulle spalle dei giganti

Che The Weeknd sappia bene ciò che fa ormai è chiaro, conosce bene le radici del pop e, forse meglio di chiunque altro, ha saputo assimilarle, riproporle nel presente e accoppiarle con la sua dirompente personalità artistica. Troviamo sempre una costante: ci sono consistenti tracce di Michael Jackson fin dal principio dell’album, in Wake Me Up risentiamo delle sonorità simili all’intramontabile Thriller ( così come anche Sacrifice dall’album precedente, o Out of Time che rimanda all’atmosfera di Human Nature ). C’è poi l’influenza di uno degli artisti più promettenti dei nostri anni, con il quale ha anche collaborato per Dawn FM. Stiamo parlando di Tyler, The Creator, la cui inconfondibile cifra musicale è rintracciabile in I Can’t Wait To Get There

Tanti i featuring: da Lana del Rey a Travis Scott insieme a Florence+The Machine, Anitta, Playboi Carti, Future e persino Giorgio Moroder. Figurano poi produttori come Mike Dean e Pharrell Williams, che non possono non essere garanzie

di qualità. Puntare al top di gamma è ormai un’abitudine per Tesfaye, che per Dawn FM aveva già collaborato con Quincy Jones nella produzione dell’intero album (lo si sente anche parlare nella traccia audio presente in A Tale by Quincy) , tanto da rendergli omaggio in quanto suo mentore dopo la sua morte lo scorso novembre. Dopotutto il suo stile si sposa bene con quello di Jones, essendo un estimatore dei suoni elettronici delle tastiere, cifra tipica degli 80s americani.

The Weeknd come fenomeno globale

L’uscita di Hurry Up Tomorrow -ritardata a seguito degli incendi che hanno colpito la California lo scorso mese – è stata accompagnata da una grandissima attività di promozione. Dancing in the Flames – originariamente prevista come traccia d’apertura dell’album – è stata presentata come singolo nel 2024, seguita da Timeless e São Paulo, hit virali per tutto il globo in cui figurano rispettivamente i featuring di Playboi Carti e Anitta.  

Per la promozione dell’intera trilogia è stato lanciato l‘After Hours til Dawn Tour, iniziato già nel 2022, e che si protrarrà fino al settembre 2025.

Per di più quest’anno il cantautore canadese ha fatto ritorno ai Grammy Awards esibendosi sulle note di Timeless e Cry for Me.

Ma non finisce qui, è stato anche annunciato il thriller psicologico omonimo, che vede protagonisti Jenna Ortega e Barry Keoghan, regia di Trey Edward Shults ( in uscita il 16 maggio 2025 esclusivamente negli USA.)

Carla Fiorentino