Goldrake

“Goldrake”: un sequel vibrante, un omaggio riuscito

Alberto Albanese
ALBERTO ALBANESE
Arte & Cultura Pop
Goldrake recensioni uvm
Goldrake torna con un fumetto francese pieno d'amore per la serie
Goldrake torna con un fumetto francese pieno d’amore per la serie. Voto UVM: 4/5

Quando il robot Grendizer, creato dal mangaka Go Nagai, arrivò in Italia col nome di Goldrake conquistò i cuori di una generazione, che ancora oggi lo ricorda con affetto. Eppure, il nostro non fu il solo Paese europeo che si innamorò del gigante d’acciaio e del suo pilota, Duke Fleed: anche in Francia diversi bambini si ritrovavano davanti alla tv e gridavano “Goldrake, avanti!

Un sentito omaggio

Uno di quei bambini francesi era Xavier Dorison, classe 1972, sceneggiatore di fumetti e ideatore del fumetto Goldrake, pubblicato in Italia a fine 2024 dalle case editrici BD Edizioni e J-pop Manga. Nel nostro autore nacque una grande passione per Goldrake, che è durata fino ad oggi, fino a realizzare, insieme ad altri autori e disegnatori, il volume di cui parliamo. A questa passione viene poi unita la conoscenza della serie originale, dei suoi ritmi narrativi, dei suoi personaggi e dei loro caratteri, tutti elementi fedelmente rispettati dagli autori, i quali riescono a confezionare una storia perfettamente coerente con l’originale nagaiano.

Ritorni inattesi

La storia del fumetto si ambienta un numero indefinito di anni dopo la fine della storia originale. Mentre alcuni astronauti esplorano il lato oscuro della luna, si imbattono in un nuovo vecchio nemico: le armate di Vega, guidate dall’ultimo generale veghiano rimasto, Archen. Egli, affiancanto dai suoi secondi in comando KehosArgaia, attaccat il Giappone sfruttando una nuova e terribile arma: il mostro spaziale Hydragon. La loro condizione per cessare con gli attacchi è semplice: tutti i giapponesi dovranno lasciare il Giappone entro una settimana, o saranno spazzati via. Ricevuto l’ultimatum, l’esercito nipponico guidato dal generale Ota si mette alla ricerca della sola possibilità di vittoria per loro e, forse, per l’intera umanità: il super-robot Goldrake.

Goldrake
Il robot Goldrake si risveglia-Goldrake. Fonte: MangaNerd.it

Un eroe spezzato

Nell’ultimo episodio della serie originale, Actarus e sua sorella Maria erano tornati sul loro pianeta, Fleed, che stava ritornando alla vita dopo la devastazione provacata dall’attacco di Vega. Tuttavia, per Duke sembra non esserci tregua, e la guerra torna ciclicamente nella sua vita, imprigionandolo in un vortice sempre più tragico di morte e distruzione: mentre il principe e i pochi altri abitanti di Fleed si prodigano nella rinascita del pianeta, due dischi spaziali, gli ultimi rimasugli del popolo di Vega, attaccano nuovamente, devastando tutto. Maria stessa subirà gravi ferite, e le vittime civili sono numerose da entrambi i lati; Actarus, dopo essersi battute come una furia, abbandonerà nuovamente Fleed, ormai in rovina, e porterà sua sorella sulla Terra, così che possa essere curata. Una volta fatto questo, il principe esule nasconderà il suo robot e, ormai stremato dalle troppe battaglie e dalle loro conseguenze, si consegnerà all’esercito gaipponese.

Goldrake combatte un'ultima volta per Fleed
L’ultima battaglia per Fleed in Goldrake. Fonte: uBc Fumetti

Pace o vendetta?

Sia Actarus che i veghiani sono stremati, stanchi di una guerra che pare interminabile, e desiderano solo la pace. Tuttavia, se da un lato il nobile principe di Fleed e il vecchio generale Archen sono disposti a trattare, dall’altro troviamo Kehos, assetato di vendetta per la sua famiglia, rimasta uccisa nella battaglia su Fleed. Il dissidio che nasce tra i due veghiani è uno scontro tra due modi diversi di intendere la pace e tra priorità: infatti, per Archen la sopravvivenza degli ultimi membri del suo popolo viene prima di ogni cosa, ed è disposto a trattare pur di raggiungere il suo scopo; Kehos, invece, non riesce a concepire una fine della guerra che non implichi la morte dei suoi nemici, e per lui trattare significa arrendersi, divenire ostaggi del proprio nemico. Kehos si mostra più miope di Archen, ed è disposto anche ad attacchi suicidi pur di vincere.

Ritmi narrativi

Uno degli aspetti migliori del racconto sono i suoi ritmi: la serie originale alternava battaglie frenetiche e tachicardiche con momenti più lenti, “intimi”, come li definisce lo stesso Dorison in una lettera inviata a Nagai. E il fumetto, in questa alternanza perfettamente scandita, non è affatto da meno, e riesce a diventare così una continua giostra di scontri brutali e momenti di breve pace, che servono ai nostri protagonisti per prepararsi alla nuova battaglia, e servono ad Actarus per ritrovare la motivazione a combattere.

Nell’atelier di Goldrake

Uno degli aspetti più belli del fumetto sono le ultime pagine del volume, ricche di retroscena sulla realizzazione dello stesso. Qui possiamo trovare non solo una lettera scritta da Dorison a Nagai in persona, la quale è anche una dichiarazione di intenti, ma sono presenti pure le prime bozze, i primi studi delle varie tavole, sia quelle poi pubblicate, sia anche delle versioni scartate. Insomma, dopo aver letto la storia di Goldrake, possiamo vedere la storia della sua realizzazione, e continuare a immergerci nel suo coinvolgente mondo.

 

Alberto Albanese