Ma che Natale sarebbe senza un film al cinema?

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Tutti i film di Natale, perfino i cinepanettoni, rappresentano la storia, più o meno divertente, più o meno banale, della ciclica riscoperta di un senso della comunità, puntualmente smarrito nel corso dell’anno appena trascorso. Ma c’è una cosa che rende speciale tutti i film di questo periodo: l’importanza resa alla famiglia, dentro lo schermo e fuori. Da Topolino e la magia del Natale (1999) al peggiore fra i cinepanettoni sono sempre gli affetti ad ergersi protagonisti. Scalda i cuori la storia di Topolino costretto a vendere la sua armonica a bocca, strumento a lui molto caro, per permettersi di fare un regalo alla sua amata Minni che, per amore di Topolino, farà esattamente la stessa cosa vendendo il suo orologio.

Frame di “Topolino e la magia del Natale” (1999). Fonte: Disney+

Tra i film più comunemente riprodotti in questo periodo dell’anno troviamo poi The Family Stone – La neve nel cuore (2005) che ritrae gli scontri di una famiglia per lo più media, ma mostra agli spettatori che i litigi possono essere superati e che l’armonia è un traguardo sempre possibile quando ci si vuole davvero bene. Un altro classico esempio è il film natalizio britannico del 2003 Love Actually. Il film segue le vite di otto coppie a Londra e riporta agli spettatori il tema perenne del romanticismo e delle prove da superare nelle relazioni. E come dimenticare, sulla stessa linea di quest’ultimo, cult come L’amore non va in vacanza o Capodanno a New York pronti a ricordarci l’importanza che i legami ricoprono nelle nostre vite, altrimenti infinitamente vuote. Nel secondo, un film corale del 2011 con Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Halle Berry e Jon Bon Jovi, sono tante le storie raccontate, anche se la più struggente è senz’altro quella dell’infermiera Aimee che, terminato il turno lavorativo, si collega al computer dell’ospedale con il fidanzato, un militare in missione lontano da New York, per “festeggiare” insieme l’arrivo del nuovo anno. È in momenti come questo che ci rendiamo davvero conto di quanto sia importante avere accanto le persone amate. E se il senso di queste piccole storie siamo capaci di coglierlo tutti, un po’ meno evidente è l’importanza che la sala cinematografica ricopre in questo periodo dell’anno. Guardare il film in sala si sa, fa parte di quella famosa “esperienza cinematografica” di cui parlano tutti i critici. Ma è durante queste feste che la sala diventa un vero e proprio “rifugio” di condivisione per le famiglie. Poco importa il film scelto, l’importante è guardarlo insieme, che sia un cinepanettone o un film di guerre stellari!

Sebbene il Natale sia una festa cristiana, la maggior parte dei film sulle vacanze non è religiosa nel senso più tradizionale del termine. Sempre più di rado si fa menzione della storia di Gesù e dell’ambientazione biblica della sua nascita. Come scrive John Mundy, esperto di studi sui media, in un saggio del 2008, “Christmas and the Movies”:

«I film di Hollywood continuano a costruire il Natale come una realtà alternativa».

Questi film creano mondi sullo schermo, accendendo emozioni positive e offrendo allo stesso tempo qualche risata. I rituali delle vacanze sono come le candele su una torta: non sembra un vero compleanno se non ne hai almeno una. Per alcuni, potrebbe essere passare del tempo con la propria famiglia, scambiarsi i regali con gli amici, indossare il proprio maglione preferito o fare l’ennesimo rewatch degli episodi a tema natalizio di quella serie che non ci stancherà mai, – come per “L’ospite inatteso”, l’episodio natalizio della quarta stagione di Mad Men, ormai un cult nel genere.

Frame di “Mad Men” (S4E2). Distribuzione: Weiner Bros.

Ma per molti, il rituale perfetto è proprio quello di guardare un buon film di Natale. Può essere da soli, con gli amici o con la famiglia, ma vedere dei film a tema per due o tre giorni di vacanza mette tutti di buon umore e ci ricorda dell’importanza di una vita vissuta nel pieno degli affetti, dell’amore e dei valori autentici, circondati dalle persone a cui teniamo, almeno finché ne avremo l’occasione.

*Articolo pubblicato il 19/12/2024 sull’inserto Noi Magazine di Gazzetta del Sud

Domenico Leonello
Caposervizio UniVersoMe