Tilda Swinton e Julianne Moore

La Stanza Accanto: Almodóvar porta delicatezza al cinema

Giorgio Maria Aloi
GIORGIO MARIA ALOI
Film
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La Stanza Accanto(The Room Next Door) è un film del 2024 scritto e diretto da Pedro Almodóvar, con protagoniste Tilda Swinton e Julianne Moore. Oltre loro due, sono presenti anche John Turturro, Alessandro Nivola, Juan Diego Botto, ecc.

Il film è il primo lungometraggio del regista in lingua inglese ed è tratto dal romanzo Attraverso La Vita di Sigrid Nunez. E’ stato proiettato in anteprima lo scorso Settembre all’81a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Di Venezia, dove si è aggiudicato Il Leone D’Oro come Miglior Film. E’ arrivato in sala lo scorso 5 Dicembre.

Trama

Martha (Tilda Swinton) e Ingrid (Julianne Moore) erano due grandissime amiche ma un brutto litigio le ha portate ad allontanarsi, rimanendo distanti per moltissimi anni. Nel frattempo, entrambe hanno avuto carriere piuttosto brillanti. Ingrid è diventata un’autrice di successo ed ora ha pubblicato un nuovo libro, dove espone la sua paura della morte. Martha è divenuta una reporter di guerra, ma ora è affetta da un cancro alla cervice in fase terminale.

Il suo cancro potrebbe essere trattabile con una terapia sperimentale, ma non priva di sofferenze e non senza il rischio che porti comunque alla morte. Tuttavia Martha ha già deciso di morire e vorrebbe una morte rapida ed indolore, con una pillola comprata sul dark web. Non vorrebbe morire da sola e visto che non ha un rapporto ideale con la figlia, chiede alla sua ex-amica Ingrid (che è andata a trovarla in ospedale appena ha saputo della condizione di Martha) aiuto per il suicidio assistito. Le due amiche dovranno andare in una casa del bosco e Ingrid dovrà alloggiare nella stanza accanto a quella di Martha, mentre quest’ultima compirà l’atto estremo una volta avvertito l’arrivo del momento di “abbandonare il party”.

Nonostante la titubanza, Ingrid accetterà la proposta e trascorrerà gli ultimi attimi con la sua amica storica. Nell’accordo, è previsto che Ingrid troverà chiusa la porta della stanza di Martha, quando arriverà il momento.

Almodóvar non si smentisce mai (e va bene così)

Almodóvar è il più grande cineasta spagnolo di tutti i tempi e questo riconoscimento è pienamente meritato. Nel corso della sua carriera, il suo modo di fare cinema si è evoluto, seguendo ed adattandosi ai cambiamenti della società, mantenendo sempre una certa lucidità. La sua carriera si può considerare piuttosto variegata e i suoi film hanno fatto compiuto passaggi dalla trasgressione alla riflessione autobiografica, come il suo stile registico che è sempre stato contrastato, provocatorio, impulsivo o riflessivo (o addirittura ha compreso tutte queste caratteristiche).

Si è sempre discostato dalla normalità, tanto da considerarla quasi inaccettabile, avendo la capacità di raccontare  mondi estremamente complessi con intelligenza, ma soprattutto senza giudizio. Anzi, spesso aggiungendo delicatezza e sensibilità, Almodóvar riesce sempre a far entrare in empatia il pubblico con i personaggi dei suoi film e a far comprendere le loro azioni.

Con La Stanza Accanto, ha messo in risalto la sua capacità riflessiva e toccando una tematica, di cui si percepisce la sua sensibilità ad essa

Pedro Almodovar
Pedro Almodovar. Fonte: Gaeta

Il ritorno di Almodóvar in versione “riflessiva”, delicata ed empatica

“La Stanza Accanto” si può considerare uno dei migliori film di Almodóvar , dove quest’ultimo torna nella sua versione più riflessiva e delicata con un film (il primo del regista girato completamente in inglese) semplicemente toccante, struggente e capace di entrare dentro l’anima. Il suo obiettivo è quello di sensibilizzare, far riflettere e soprattutto far commuovere lo spettatore (e l’obiettivo è stato pienamente raggiunto) su una tematica così delicata come l’eutanasia.

Con una regia calma e delicata e con un ritmo che ricorda un po’ lo stile di Hitchcock, parla dell’eutanasia e della morte in tutte le sue sfumature. Ma attenzione, lui non vuole solo sensibilizzare lo spettatore all’eutanasia, ma far comprendere le motivazioni (altra caratteristica di Almodóvar)  di una delle due protagoniste e mostrare la bellezza e il valore della vita, senza cascare nella malinconia, attraverso Martha e Ingrid.

Martha ed Ingrid si abbracciano
Martha ed Ingrid si abbracciano. Fonte: Everyeye

Tilda Swinton e Julianne Moore da Oscar

Le due protagoniste, rimaste lontane per tanto tempo per poi ritrovarsi, condividono i momenti che accompagnano verso l’eutanasia. Da una parte, c’è una donna che ne ha passate tante e lotta contro una malattia che la sta divorando e preferisce una morte rapida ed indolore, al posto di una lenta e dolorosa. In tutto questo, viaggia attraverso i ricordi senza cascare nella malinconia e far capire il valore della vita, anche se la sua si sta spegnendo. Dall’altra, invece, c’è un’altra donna che lotta tra la paura della morte e i dubbi morali sull’appoggiare o no l’amica storica o lasciarla nelle sofferenze, però allo stesso tempo, sa di essere quella conferma per lei di aver vissuto quella vita. Tilda Swinton e Julianne Moore sono state bravissime e hanno mostrato un’alchimia pazzesca nelle scene. Le loro interpretazioni , varranno probabilmente la candidatura agli Oscar.

Martha ed Ingrid
Martha ed Ingrid. Fonte MovieDigger

Il significato metaforico della Stanza Accanto e il senso della vita

Il titolo del film fa pensare semplicemente ad una stanza effettiva accanto ad altre e vista la trama si può pensare semplicemente a questo, ma in realtà durante la visione si percepisce ben altro e rientra nel linguaggio cinematografico e nel movente di Almodóvar.

Ci sono significati letterari e metaforici nel film. Si racconta l’esplorazione di un rapporto intimo e l’importanza di una connessione umana indipendentemente da quello che il passato ha lasciato. In questo caso, il rapporto tra due amiche, fatto di ricordi e confidenze. Nonostante siano state lontane fisicamente, sono rimaste unite da un filo conduttore. Le strade delle due amiche si intrecciano di nuovo e andranno entrambe, nella stessa direzione ma con motivazioni diverse. La Stanza Accanto è un’opera delicata che tratta una tematica toccante, ma è anche un’inno alla bellezza e al senso della vita.

Un contrasto di significati

Nonostante il tema dell’eutanasia e della morte, il film è più luminoso di quanto si pensi ed invita anche ad apprezzare la vita e tutto quello che ha da offrire, fino alla fine. E’ giusto godersela, così com’è giusto il diritto di avere una morte dignitosa. La Stanza Accanto è una riflessione al tempo colorata e trattenuta, elegante e disperata, asciutta e commovente, sui momenti prima arrivare ad aprire l’ultima porta, vederla chiudersi, e varcare l’altra parte.

Uno dei migliori film dell’anno.

 

Giorgio Maria Aloi