Longlegs: Un horror disturbante con un inquietante Nicolas Cage

Francesco Pio MagazzÙ
FRANCESCO PIO MAGAZZÙ
Film
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Parthenope
Longlegs, un horror disturbante con un magistrale Nicolas Cage. – Voto UVM: 5/5

Longlegs, l’ultima fatica cinematografica del regista Oz Perkins, è un horror disturbante e a tratti subdolo che si eleva dallo standard del genere anche grazie ai suoi protagonisti. Un ritrovato Nicolas Cage registra un’interpretazione magistrale.

Longlegs: Trama e personaggi

Lee Arker (Maika Monroe), giovane agente dell’ FBI dotata di grande intuito ma di poca esperienza, si trova ad indagare su di una serie di omicidi-suicidi avvenuti nell’Oregon degli anni 90. La dinamica degli omicidi è sempre la stessa: il capofamiglia in un raptus omicida fa fuori tutti prima di togliersi la vita. La costante? Le figlie femmine compiono gli anni il 14 del mese e sul luogo del delitto si ritrovano dei messaggi incomprensibili firmati dal killer Longlegs. Grazie al suo sviluppato intuito Lee riesce a decifrare i messaggi criptati e a segnare una svolta nelle indagini, che la porterà presto a scoprire un profondo e oscuro legame tra lei e il killer, interpretato da Nicolas Cage.

Tra parallelismi e omaggi: Longlegs trova presto la sua autenticità

Longlegs nella sua trama, omaggia grandi pellicole come Il silenzio degli innocenti e Zodiac. Chi è amante del genere non potrà non notare il parallelismo tra la giovane Lee e Clarice, protagonista del cult di Jonathan Demme, interpretata da Jodie Foster. Il Longlegs di Nicolas Cage è per Lee quello che erano Hannibal Lecter e Buffalo Bill per l’agente Clarice. E come non rivedere nei messaggi oscuri del killer ciò che muove Zodiac, il serial killer dello zodiaco. Ma Longlegs è molto di più di un omaggio a grandi pellicole, trova la sua identità in un mix di generi e in una meta-narrazione che va oltre a ciò che vediamo.

Un film disturbante come il killer di Nicolas Cage

La pellicola si prende i suoi tempi per costruire la storia e, minuto dopo minuto, la tensione cresce sempre di più in uno sfondo austero e inospitale. A far crescere la tensione e a rendere disturbante la pellicola ci pensa Nicolas Cage con la sua interpretazione. Che l’attore fosse tornato a recitare a grandi livelli lo si sapeva già dai tempi di “Pig“, ma qui pur con un minutaggio ridotto ci regala una grandissima performance. Il suo killer satanista, disturba lo spettatore sin dalla sua prima apparizione che avviene nel primo minuto del film. I colori del viso quasi albini, la voce tirata e un vestiario da cantante anni 80 si miscelano a delle espressioni facciali che rendono il Longlegs di Nicolas Cage disturbante alla sola vista.

Frame di “Longlegs”. Regia: Oz Perkins. Distribuzione: C2 Motion Picture Group.

Longlegs, quando la regia fa la differenza

Il vero punto di forza nella pellicola di Perkins, oltre le interpretazioni dei suoi protagonisti, è la regia. Il regista ha saputo usare egregiamente la macchina da presa e la fotografia per uscire dello schema dell’horror mainstream. Non sono i Jump scare ad inquietare, ma i piani decentrati, gli zoom lenti e inarrestabili e il sonoro che accompagnano la protagonista Lee ad inquietare lo spettatore e a tenerlo sempre costantemente con la sensazione che stia per accadere qualcosa. I primi piani poi sono fondamentali per mostrare emozioni e stati d’animo come quelli della giovane Lee, che finiscono per inquietare lo spettatore.

Una meta-narrazione celata nell’horror

La pellicola presto mette in mostra l’importante rapporto tra Lee e sua madre e il collegamento di queste con il killer Longlegs. E dietro una storia che nel suo terzo atto prende definitivamente la via dell’horror occulto, si cela una descrizione meta narrativa del rapporto madre e figli. Cosa è disposta a fare una madre per propri figli? C’è un limite o è anche ammesso vendere l’anima al diavolo? E quanti traumi del passato ci portiamo inconsapevolmente per poi tirarli fuori quando meno ce lo aspettiamo? Longlegs è anche questo, una riflessione sull’inconscio umano e sui rapporti d’amore familiari.

 

Un horror diverso per un cinema diverso

Negli ultimi anni il cinema hollywoodiano ha trovato forza nel genere horror. Ma sono fin troppi i film che nonostante le buone intenzioni finiscono per essere qualcosa di visto e rivisto. Trama lineare e nessuna inquietudine, solo adrenalina creata dai numerosi Jump scare ormai facilmente prevedibili. Ed è questa la forza di Longlegs, che sceglie una via più difficile, scelta negli ultimi anni anche da altre pellicole come It Follows e Hereditary. Perkins fa la scelta vincente di scegliere l’inquietudine e il simbolismo come motori della sua pellicola che solo verso la fine del terzo e ultimo atto si ricollega, almeno in parte, ai topos del genere hollywoodiano quali possessione e occultismo.

Frame di “Longlegs”. Regia: Oz Perkins. Distribuzione: C2 Motion Picture Group.

L’horror più spaventoso degli ultimi tempi?

La campagna marketing Usa di Longlegs è stata davvero aggressiva. La pellicola che vede Cage nel ruolo dell’omonimo killer satanista è stata pubblicizzata come l‘horror più spaventoso degli ultimi tempi, ma difficilmente può essere definita in questo modo. Ciononostante va riconosciuta la bellezza dell’operato di Perkins, Cage e Monroe e questa pellicola va riconosciuta come una delle meglio  girate del genere horror degli ultimi anni e come una delle migliori pellicole del 2024.

 

 

Francesco Pio Magazzù